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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 14:56

"Mangiare" è molto importante: da Yara che all'inizio ha fame a vuole mangiarsi l'uccello, mangiandosi poi la frutta della natura morta e incolpando un Lupo Mangiafrutta a riguardo, al rapporto tra il concetto di "lupo che mangia la frutta" e "lupo carnivoro" che scaturisce da questa situazione e rappresenta il centro della stupidità di Nassa e dell'assurdità della vicenda, alla frase conclusiva che appunto fa riferimento a ancora questo.

 

Yara ha fame, guarda l'uccello e se lo vuole mangiare. Mangia la frutta della natura morta.

"Chi è stato?" "Il Lupo Mangiafrutta" "Aiuto!" "Tranquilla: mica mangia le persone, mangia solo la frutta"

Arrivano i lupi (che ovviamente non mangiano certo la frutta). "Dammi la pistola" "Ma mangiano solo la frutta! Poverini! Adesso vado a portargliene un po'"

I lupi si mangiano il tizio. "Uh, ho trovato un po' di frutta, adesso gliela dò" "Non credo che le vorranno, hanno già ben altro da mangiare".

 

Se c'è un concetto intorno a cui la vicenda ruota dall'inizio alla fine, è proprio "mangiare".


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 27 dicembre 2009 15:43

Si', ma non ci dice nulla del "mangiare" in se'...

 

Non saprei come spiegarmi. Ad esempio, una storia che si basasse sul concetto di "pesce grande mangia pesce piccolo", magari da una prospettiva nuova, sarebbe molto probabilmente in tema. Ma qui, vabbe', Arya "ha fame", e si mangia la frutta. I lupi mangiano i malintenzionati. Ma tutto quello che e' centrale, qui, mi sembra solo la stupidita' di Nassa.



AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 15:50

Non so che dirti, perchè non capisco bene il tuo concetto di "essere in tema" ed evidentemente è diverso dal mio :-P

Personalmente, mi sono concentrata molto di più sul tema qui che in tanti altri racconti passati, e non trovo affatto l'esempio da te proposto più in tema.

 

Ma qui, vabbe', Arya "ha fame", e si mangia la frutta. I lupi mangiano i malintenzionati.

Non solo, il fulcro è anche proprio il concetto "Cosa mangiano i lupi? Sono carnivori o Mangiafrutta?" e anche la resa della stupidità di Nassa si appoggia su questo.


Neshira
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Neshira
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Inviato il 27 dicembre 2009 15:51

Si ma tu non puoi metterti a fare questi esempi qui...e se ora uno ha scritto davvero (il che è probabile) un racconto su pesce grande e pesce piccolo?? oO

 

Cmnq...come dicevo in pm per me il racconto è molto carino e in tema, decisamente, anche se il mangiare è trattato nella sua accezione più immediata (non diciamo banale perchè non lo è, ma nemmeno originalissimo ecco..forse è questo che intende Carlo, l'assenza di un secondo livelo di lettura?)

Bonus per l'uso di personaggi in una continuity, che non è facile (anche se l'altro racconto era fuori concorso se ricordo male).


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AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 15:56

anche se il mangiare è trattato nella sua accezione più immediata (non diciamo banale perchè non lo è, ma nemmeno originalissimo

 

L'unico elemento (almeno nelle mie intenzioni) un po' originale riguardante il tema in sè era quello del riferimento al Lupo Mangiafrutta come vecchio ricordo dell'infanzia.

Per il resto, il "mangiare" in sè non è certo originale... di solito cerco molto di più una qualche originalità (relativa, perchè poi è difficile che qualcosa sia originale davvero) del racconto in generale che del legame col tema <img alt=" />

Infatti mi pare di non aver mai scritto un brano originale come interpretazione del tema in sè.

 

 

Comunque, per quello che ne penso io, si può benissimo usare il tema nel suo senso più immediato e letterale, senza che ci siano concetti più profondi dietro.


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Metal Duchess
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Inviato il 27 dicembre 2009 16:34

Ho partorito l'idea...spero di renderl bene a parole <img alt=" />


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 27 dicembre 2009 16:41

Non so che dirti, perchè non capisco bene il tuo concetto di "essere in tema" ed evidentemente è diverso dal mio :-P

 

Insomma, non basta sostituire i cavalli con dei draghi per trasformare un western in un fantasy. Dal fantasy mi aspetterei qualcosa di piu', che lo renda davvero un fantasy - cioe' una storia in cui l'essere "fantasy" e' necessario, non si sarebbe potuta scrivere in un altro modo.

 

E' solo per render l'idea di quello che ho in mente, lo so che l'analogia non e' perfetta - ma e' "parallela" a quello che voglio dire.

 

Qui voglio solo dire che non basta dire che un personaggio "ha fame", e che i lupi "mangiano", lasciandoli come dettagli di sfondo alla storia. Dovrebbero essere centrali, non di sfondo.

 

Ad esempio, una storia in cui un pittore (Yara) sta dipingendo una natura morta, ma alla fine, sopraffatto dalla fame, finisse col papparsi la frutta (magari lasciando cosi' la sua opera incompiuta) potrebbe risultare un racconto fantastico - e in ogni caso sicuramente in tema. Lo vedi benissimo anche tu, dai. Invece qui, in questo tuo racconto, succedono cose: Yara ha fame, Nassa prende tutto quello che dice Yara per oro colato, giungono dei lupi e mangiano dei malintenzionati, Nassa si chiude in cucina, il logo dell'azienda di papa' capita che sia un lupo... succedono tante cose, ci sono tante notizie, e una qualsiasi di queste potrebbe essere presa come "il centro" (o la motivazione) del racconto (ad esempio, "Ragazzine Con La Pistola", oppure "Spesso Le Giovani Adolescenti Sono Cretine").

 

Piu' ci penso, e meno mi sembra in tema.

 

Si ma tu non puoi metterti a fare questi esempi qui...e se ora uno ha scritto davvero (il che è probabile) un racconto su pesce grande e pesce piccolo?? oO

 

Eh, no, ma quello e' proprio il racconto che intendevo scrivere io (fuori concorso). <img alt=" />


AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 16:51

Qui voglio solo dire che non basta dire che un personaggio "ha fame", e che i lupi "mangiano", lasciandoli come dettagli di sfondo alla storia. Dovrebbero essere centrali, non di sfondo.

Non sono affatto elementi di sfondo, sono eventi appartenenti allo scheletro più basilare della trama e in tutti i momenti della storia lo stesso concetto ritorna in continuazione. Inoltre la cosa più importante di tutte è proprio cosa mangiano i lupi, ancora più del fatto che "i lupi mangiano" in sè. La stupidità di Nassa è una scusa per trattare in modo ironico la contrapposizione tra lupi Mangiafrutta e lupi carnivori che mangiano la gente. Il centro narrativo si basa proprio su questo. Senza tale idea il racconto non esisterebbe.

La mia idea di partenza era proprio quella del "Lupo Mangiafrutta" del giochino infantile e da lì volevo ironizzare sul fatto che i lupi in realtà non mangiano certo la frutta. Poi c'è una storia più ampia intorno, ma questo è un elemento fondamentale e centrale. Infatti il finale lo richiama apposta con una specie di humor nero.

Yara e Nassa stesse sono state inserite solo perchè si incastavano particolarmente bene all'interno dell'idea (Un pg "cinico e violento", che sa benissimo cosa mangiano i lupi e non si impressiona. Un altro "stupido e ingenuo" che crede all'esistenza dei lupi che mangiano la frutta. Entrambe sono bambine e quindi adeguate all'argomanto a maggior ragione). In origine non volevo affatto parlare ancora di loro.

 

Poi può piacerti o meno, ma il senso del mio racconto è questo. E' l'idea di partenza e di fondo, non è una robetta che ho inserito a caso perchè non sapevo come collegarmi.

Non è l'unico significato del racconto, nella trama in genere mi piace infilarci dentro tante cose, ma è importante.

 

Abbiamo due concezioni estermamente diverse.

 

Per me il tema non deve essere per forza l'elemento più centrale in assoluto e mettere in ombra tutto il resto. Può benissimo esserci un racconto adeguato a più temi e quasi tutti i racconti che ho letto sono così. Anche nel tuo racconto precedente il centro poteva benissimo essere "la pazzia" o "l'arte" in modo più ampio, e si poteva trovare un modo per scriverlo senza parlare di "scrivere", esprimendo concetti di fondo simili. Nel mio secondo racconto con i Puffi il tema poteva benissimo essere "la dittatura", "il pozzo", "il perbenismo", "l'ipocrisia" e tanti altri (questi temi forse erano ancora più centrali del "tradimento"). E così via... E' molto improbabile in generale che in un racconto mio si troverà un tema che "poteva essere solo questo e non un altro", io mi diverto a mischiare tante cose insieme. Per "il pesce grande mangia il pesce piccolo" posso benissimo dire che il tema centrale è "il cinismo", "i più forti vincono", "la triste sorte dei deboli": esprimere questi concetti con un modo di dire comunemente usato ("il pesce grande mangia il pesce piccolo") non è mica una cosa indispensabile. Si può benissimo scrivere un racconto con lo stesso messaggio senza parlare di "mangiare" nemmeno una volta. E mi speghi perchè il voto negativo del mio tema sul quattro doveva essere per forza espresso con "quattro" (non con 2, non con 15/30, non con "insufficiente"), se non per farlo entrare nel contest? Tutto è relativo e tutto con il tuo ragionamento potrebbe essere fuori tema.

Mi sembrano s***e mentali un po' sterili, boh :-P

L'importante è che il tema sia tra gli elementi rilevanti. Ad esempio, non posso certo scrivere questo brano per il tema "il treno", ma nemmeno per "l'uccello"^^ Per il resto, ognuno è libero di interpretare la traccia e collegarsi come gli pare e quello che guardo è il racconto in sè.

 

Questa è in generale la mia opinione sull'argomento. Non sto cercando di farti piacere il mio brano.

Mi domando però come allora possano esserti piaciuti i miei brani precedenti (o anche di diversi altri autori), quando sotto questo aspetto di cui tu parli non mi sembrano affatto più in linea con i rispettivi temi.


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M

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Inviato il 27 dicembre 2009 17:51

Ecco il mio racconto...spero di non essere andata OT,ma appena ho letto il tema mi è subito venuto in mente questo svolgimento...Buona lettura.

 

Chi ha mangiato i biscotti di Natale?

 

Alcune briciole stavano su un piattino sotto l’albero di Natale, il bicchiere di latte era stato svuotato. I regali accanto all’abete erano illuminati a intermittenza dalle luci colorate. Tutto era calmo e silenzioso, in quella casetta di legno.

 

 

“Ti dico che esiste! Babbo Natale esiste!”

“E io ti dico che sei solo una credulona!”

“No, sei tu il bugiardo! Mammaaaaa!”

Arianne saltò giù dalla sedia, con il mestolo ancora nelle mani paffute.

“Che c’è ancora?!”

La signora Josephine attraversò la porta della cucina; una scia frignante di capelli ramati le si aggrappò alle ginocchia:

“Mammaaaaa! Max dice che Babbo Natale non esiste! Ma invece è una bugia! Vero?! Eh?! Eh?! Eh?!”

La donna alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Accarezzò i capelli dorati della bambina, rivolgendosi al figlio maggiore:

“Non far arrabbiare tua sorella, Max! Ti prego! Almeno per Natale, non farla piangere!”

“Ma che ho detto di male?! E’ lei la rompiscatole! E poi… Guarda! Guarda che disastro! Per fare due biscotti ha scombussolato tutta la cucina!”

Josephine inarcò un sopracciglio, irritata:

“Ce li ho gli occhi per vedere… Maximilian , non ti avevo detto di aiutarla?! Secondo te perché te l’ho chiesto?!” esclamò, allargando le braccia. “Sarà meglio che ripuliate tutto! E anche in fretta! Si è fatto tardi, e Arianne deve andare a dormire!”

“Ma mamma...‼!” provò a protestare Max, i grandi occhi castani indignati.

“Niente ma! Io vado di sopra. E chiudete bene porte e finestre. Chiaro?”

La donna si sciolse nervosamente dalla presa della bambina e scomparve accostando la porta.

Arianna rimase in piedi sull’uscio a osservare il fratello.

“Sei contenta adesso?!” scattò lui afferrando uno straccio. “Ora ci vorranno ore‼!”

“Non volevo che la mamma si arrabbiasse… Ma non mi devi dire le bugie… io so che Babbo Natale esiste! Lo sento!” sorrise la bambina guardando dentro al forno; un vassoio di biscotti bianchicci iniziava ad acquisire una bella sfumatura dorata.

Il fratello la scrutò oltre la spalla, con una buffa espressione sul viso:

“E va bene… hai vinto tu… Babbo Natale esiste…” borbottò.

 

 

Il vento sibilava tra le imposte; Josephine aprì leggermente la porta della camera dei figli.

Arianne dormiva aggrappata alla coperta, un piede fuori dalle lenzuola.

Max russava sommessamente, col libro spalmato sul petto e la lampada sul comodino accesa.

La donna sorrise; entrò nello studio e ne uscì con le braccia piene di pacchetti colorati.

Si avviò lungo le scale, attenta a non fare rumore.

I suoi occhi scuri si muovevano inquieti nell’oscurità; anche se le guardie rimaste fedeli alla Corona vigilavano su di lei e i suoi figli, la regina Josephine era in un perenne stato di tensione.

Arrivò ai piedi dell’albero, e sparse i regali sotto i rami pungenti dell’abete.

In una frazione di secondo ne lasciò cadere uno per estrarre una piccola pistola dalla tasca. Le tremavano le mani e sentiva il fiato mancarle mentre il portone iniziata ad aprirsi.

Alzò l’arma davanti a sé; aggrottò le sottili sopracciglia dorate; prese la mira…

“Mia regina, siamo noi…” . Due uomini corpulenti, coi berretti coperti di neve, si fecero largo nell’ingresso.

“Ah… Bryan… e ci siete anche voi Iacob…”

Josephine fece un sospiro di solievo, appoggiando la pistola sul divano.

“Meno male che siete voi. Ho avuto una gran paura. Dopo che mio marito, il re, è stato ucciso…”

“Avete perso tutto.” bisbigliò Bryan.

“Cosa…?”.

Ma la regina Josephine non ebbe tempo di rispondere: una pallottola le esplose nel petto, silenziosa come un respiro.

I due uomini rimasero immobili a fissare il cadavere sanguinolento della loro ex sovrana. Bryan rimise la pistola nella tasca; un gemito uscì dalle sue labbra ancora violacee per il freddo della neve.

“Forza…” lo scosse Iacobus, svuotando la fondina a sua volta “dobbiamo trovare il principe Maximilian e la principessa Arianne…”

L’altro annuì con uno scatto, il pugno chiuso attorno al metallo.

 

 

Arianna si sveglio, disturbata da qualcosa che si muoveva nel buio. Si stropicciò gli occhi, cercando di distinguere, nella debole luce della lampada, le due figure che le davano le spalle. In pochi secondi riconobbe il profilo degli uomini che giocavano spesso con lei nei pomeriggi invernali.

“Bryan! Iacobus!” sorrise la piccola, puntellando le ginocchia sulla trapunta. “Avete visto se per caso Babbo Natale ha mangiato…”

“Non esiste Babbo Natale, principessa…”

Un colpo preciso perforò la fronte pallida della bambina.

Lei si accasciò contro la finestra, la scia di sangue sul vetro appannato dal gelo.

Bryan si accostò al piccolo corpo abbandonato contro il muro. Tastò la gola. Era morta.

Fece un cenno a Iacobus, che assentì a sua volta. Quest’ultimo lasciò rudemente il polso di Maximilian: il collo del principe era un confuso impiastro di carne e sangue.

 

 

Alcune briciole stavano su un piattino sotto l’albero di Natale, il bicchiere di latte era vuoto. I regali accanto all’abete erano illuminati a intermittenza dalle luci colorate. Tutto era calmo e silenzioso, in quella casetta di legno.



Neshira
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Neshira
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Inviato il 27 dicembre 2009 21:06

Bello bello.

E si, troppo fuori tema: almeno avessero usato i biscotti avvelenati...peccato ^^


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AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 21:12

Questa volta ci sono gli spazi dopo la punteggiatura, però stilisticamente l'ho trovato lo stesso inferiore ai precedenti :-/

- PdV molto schizofrenico

- Nei dialoghi, uso esagerato di versi e punti esclamativi (cose che ritengo più elegante dosare, in letteratura), specialmente dove ce ne sono tre di seguito. Anche i punti di sospensine sono un po' abusati.

- Qualche errore grammaticale/distrazione ("solievo", "fontina" al posto di "fondina", maiuscole e punti mancanti... ma questo è il meno...).

Poi diverse altre cose...

 

Un passaggio che mi è piaciuto è invece il fatto che lui le dica "Babbo Natale non esiste" prima di ucciderla.

 

Non ho capito bene la trama: com'è morto il principe? Che c'entra il mangiare? <img alt=" />

 

EDIT: nulla... avevo saltato per sbaglio le due righe finali in corsivo. Adesso ho capito il collegamento col mangiare. Sì... in questo caso sembra molto marginale a me <img alt=" /> Però non so... c'è qualche motivo particolare per cui hai scelto di collegare il tema dei biscotti al resto?

Adesso ho capito meglio la trama complessiva ed è carina (anche se un po' troppo tragico-melodrammatica per i miei gusti). Però stilisticamente le cose che ho detto le considero gravi.


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lysmaya
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Inviato il 27 dicembre 2009 22:25

Uhm, argomento interessante... La Dama ha una mezza idea, chissà se iruscirà a farla diventare intera...

Per quano riguarda i brani finora postati...

Il pezzo di AryaSnow è simpatico, ben scritto e la Dama l'ha trovato più che in tema (pur non avendo mai sentito parlare del gioco del Lupo Mangiafrutta <img alt=" /> )... In effetti, la cosa che meno le è piaciuto è stato ritrovare Yara e Nassa: poteva esserci chiunque al posto loro e il brano sarebbe stato più che interessante ugualmente... In effetti l'aver messo proprio questi due personaggi distrae un po' dal tema principale (forse questa è una delle cose che fa dire a Tyrion Hill che non è troppo in tema): il sapere a chi alludono, l'aver aggiunto particolari (il simbolo della ditta) per esplicitare ancora di più l'omaggio, tendono a far concentrare su di loro l'attenzione, mentre, in effetti, avessero avuto un nome diverso, ma lo stesso carattere (ed eliminando davvero l'allusione al simbolismo del lupo, che è un elemento completamente inutile ai fini del brano in sè e davvero sembra esser messo lì solo per sottolineare l'allusione a duelatre ragazzine ben note) difficilmente ci si sarebbe distratti dal tuo averpiù volte rimarcato il tema del "mangiare"... A parte questo particolare, bello, brava!

Per quanto riguarda il pezzo di Metal Duchess: magari è solo l'impressione della Dama, ma le è sembrata una nota stonata l'aver dato nobile lignaggio ai personaggi... Tuta l'atmosfera iniziale era molto casalinga, troppo per poi parlare di regine, principi e re assassinati... E' un po' come se qualcuno immaginasse la regina Elisabetta che passa lo straccio sui pavimenti e dice al principe Carlo di passare l'aspirapolvere sul tappeto del salotto... E in effetti, per quanto ben scritto (finalmente gli spazi al loro posto, brava!), a parte gli errori che ti ha fatto notare Arya e lo straniamento di cui sopra, purtroppo nemmeno la Dama riesce a trovarlo troppo in tema... Solo un'altra piccola precisazione: fa' attenzione all'uso del punto e virgola, spesso lo metti in punti in cui non ha ragion d'essere, non è il primo brano in cui capita...



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 27 dicembre 2009 22:54

Sì, capisco che l'attenzione del lettore non si concentri completamente sul tema e si distragga per altre cose... ma il punto è che a me interessa di più scrivere un racconto "riuscito" in sè, contest o non contest, che concentrare tutta l'attenzione del lettore sul tema. Preferisco insomma che "viva" in un modo che mi soddisfa anche oltre un tema preciso. Poi mi basta che in un racconto il tema sia almeno uno degli elementi importanti, per il resto guardo il racconto preso da solo e stop.

Ma ognuno ha i suoi criteri.

Il punto è che faccio sempre così: il mio metodo di creare una storia consiste nel cercare un'idea basata sul tema e poi cercare anche tanti altri temi o idee da collegarci, buttando nel racconto diverse cose insieme in una struttura sensata nel complesso. Non ho mai scritto niente che sia tutto concentrato su una cosa sola, per questo mi domando cosa faccia sembrare gli altri più in tema^^

 

Yara e Nassa mi sembravano appunto troppo adeguate alla situazione per non metterle (per l'età, il carattere, il fatto che i lupi hanno un legame con gli Stark...) :) Che distraggano o meno dal tema principale non mi interessa molto. Se a qualcuno la cosa non piace pazienza, ma a me sarebbe dispiaciuto molto di più togliere idee al brano in sè.

 

Ma a te la loro presenza di queste protagoniste non piace in sè o solo perchè "nel brano sul mangiare"? Ecco, nel primo caso mi dispiacerebbe molto di più.

 

(pur non avendo mai sentito parlare del gioco del Lupo Mangiafrutta <img alt=" /> )

<img alt=" />

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lysmaya
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Inviato il 27 dicembre 2009 23:48

Solitamente, per quanto come nella maggior parte dei brani dei contest, anche se si vedono anche altri argomenti, il tema sembra preponderante... Questa volta, per quanto alla Dama comunque sia sembrato centrale il tema del "mangiare", c'era un forte elemento di distrazione dato proprio dalle protagoniste...

Ma a te la loro presenza di queste protagoniste non piace in sè o solo perchè "nel brano sul mangiare"? Ecco, nel primo caso mi dispiacerebbe molto di più.

 

Nell'altro pezzo non avevano disturbato la Dama, anzi, era stato l'elemento più bello di tutto il racconto... Neppure qui, in realtà, stanno male, ma catturano troppo l'attenzione e il rimarcare a chi facciano allusione risulta un elemento inutile al racconto; un simpatico gioco letterario, ma irrilevante ai fini della storia...

Quello che intendeva la Dama era che, se per ipotesi le avessi chiamate Silvia e Lucia, avrebbero potuto avere lo stesso carattere, ma il lettore avrebbe sentito di più il tema del contest, anzichè concentrarsi sulle loro figure... Poi, per carità, magari è solo un'impressione della Dama e non era questo il motivo per cui Tyrion l'ha trovaato fuori tema... <img alt=" />

 

Ah, piccolo appunto che prima la Dama si era scordata di fare sul brano di Metal Duchess: sei stata colpita anche tu dalla sindrome di Altieri! <img alt=" /> i capelli della bimba passano da ramati (dunque rossicci) a dorati (il che significa biondi)...


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Inviato il 28 dicembre 2009 0:33

Dopo avere letto gli interventi tuoi (AryaSnow) e quelli della Dama, ho finalmente capito.

 

Arya, il tuo racconto mi è piaciuto, l'ho già detto: è scritto magistralmente, mi ha fatto sorridere, ecc. È vero che la presenza di Arya e Sansa, le allusioni, gli omaggi, ecc., mi hanno distratto. In effetti è vero che il racconto, tolto tutte queste distrazioni, è centrato sul mangiare - quindi è in tema. Lo ammetto. Però ritengo che, dunque, hai sbagliato a fare un racconto con Arya e Sansa. In questo racconto ci sono in effetti cose che "distraggono", che non sono essenziali al racconto in sè. Ha ragione la Dama, in questo. Hai messo troppa roba nel minestrone, secondo me.


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