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Oltre le Porte del Tempo
L di Lord Alexander Stone
creato il 23 marzo 2009

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Alexander
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Inviato il 30 marzo 2009 21:58 Autore

Dato che uno di voi mi ha chiesto personalmente di specificare... ecco qui un caso... quando volete ve ne posso fornire altri... temo che tuttavia siano pressoché infiniti.

 

Dei genitori mi raccontarono che loro figlio, due anni di età, parlava una lingua sconosciuta, e le sue prime parole erano state alcuni suoni apparentemente disarticolati e senza significato. Tuttavia, i genitori dopo delle ricerche avevano scoperto che era greco antico. I genitori mi spiegarono che pensavano fosse una qualche memoria genetica, magari con qualche avo vissuto nell'antica Grecia. Tuttavia non vi era nessuna notizia né conoscenza a tal riguardo: nessun loro avo aveva, secondo loro, vissuto mai in Grecia, in quanto tutti e due i genitori del bambino avevano origini statunitensi, e quindi inglesi. Le prove di eredità genetica di quel linguaggio erano pochissime, inesistenti. Il bambino non frequentava nessuno che avesse mai parlato quella lingua.

Dopo aver approfondito la questione con i genitori, cercai di far capire loro che la xenoglassia del figlio forse era dovuta ad un ricordo di vita passata più che ad una memoria genetica. Dissi loro che il bambino mi ricordava molto alcuni casi del dottor Stevenson.

 

 

Da Oltre le porte del tempo, Weiss B.


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Inviato il 30 marzo 2009 22:55

Al tuo posto io non farei la vittima, prova a essere superiore e a fregartene delle frecciatine. Magari posta qualcosa per dire che sei ferito dall'atteggiamento degli altri, ma poi concentrati sull'argomento.

Sagge parole.

La risposta "panzane, voglio le prove" è altrettanto poco scientifica del "non domandate, credeteci",

Anche questo è corretto (fermo restando che mai e poi mai mi sono sognato di usare la parola "panzane" - io sono possibilista): le cosiddette "prove" scientifiche non sono mai "prove" nel senso che forniscono certezza (anche se è vero che il mio frigorifero continua a funzionare alla perfezione). Ma le "prove" che desideravo avere erano quelle che mi servivano per dare un minimo di sostanza a questo discorso. E francamente, non vedo perché queste prove non potrebbero esserci: solo perché quando si parla di "anima" la scienza s'inceppa (per definizione, pare)? Ma se Weiss ha scoperto una fenomenologia, questa fenomenologia avrà una sua logica, no? O avviene tutto a casaccio? Non so: magari tutti i pazienti hanno descritto le loro esperienze egizie in ottimo americano, magari con una bella cadenza del Texas. Questo sarebbe un fatto interessantissimo, perché normalmente, nelle regressioni ipnotiche fino all'età infantile, il paziente si mette a parlare con la vocina di bambino, con un vocabolario normalmente limitato. Sarebbe di enorme interesse scientifico riuscire a capire come mai quando uno torna indietro di 4000 anni invece di mettersi a parlare in aramaico continua allegramente col texano. O non è lecito interessarsi a queste straordinarie questioni? Non capisco questa antipatia per l'approccio scientifico (che, ripeto, non è altro che "senso comune", comune come il pane): mi sento abbastanza convinto che anche Stone sarebbe felicissimo, se avesse delle prove. Sarebbe una fi***a, no?


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Inviato il 30 marzo 2009 23:27
Ma va... era educativo. Pensa che c'è qualcuno che, a differenza di te, non lo fa per divertimento, ma proprio perché è convinto che queste storielline abbiano tutte le carte in regola per essere prese seriamente. E poi si permettono di erudirci sul "limiti" della scienza.

Si riferisce a me questa tua aggiunta, Tyrion?

Ma assolutamente no!

certo, Tyrion, come hai detto anche tu, ci vogliono prove, altrimenti è una panzana.

Stone, ho riletto tutti i miei messaggi, e non ho detto da nessuna parte che la reincarnazione sarebbe una panzana. Come ho affermato più volte, sono disposto a crederci - e anzi, mi piacerebbe crederci: dopotutto ti ho fatto delle domande. Vuol dire che sono interessato. Ora, che bisogno hai di inventare cose che non sono state dette? Forse ti aspettavi gli insulti che non hai avuto, e cosí ti abbiamo deluso?

La mia prova è questa discussione ( e mi sembra quasi chiaro che ti riferivi a me, in quanto non penso che stavi educando Weiss) : la tua?

 

Dato che siete stati quasi tutti molto felici di instaurare un processo (e rigorosamente scientifico!!!!, specifichiamolo) contro chi sosteneva una teoria qualsiasi, ora vediamo. (sono stanco di fare così) Vi siete messi in molti contro una sola teoria, quella sostenuta da me, ora sentiamo cosa rispondi. Giochiamo al gioco del processo e delle prove fino a iniziare a frecciare la gente. Cosa hai da dire per sostenere la tua teoria? (ah, dato che c'è mooooolto interesse, converrebbe non chiudere la discussione, in quanto io sto facendo una domanda e l'interesse C'E'.)

Allora: tu hai aperto la discussione proponendo l'idea che esista la reincarnazione, e chiedendo se ci crediamo. Io ho risposto che (al momento) non ci credo, e ti ho chiesto delle prove, spiegandoti anche perché avrei bisogno di queste prove. Tu hai risposto:

Questa considerazione che avete fatto, temo sia data solo dall'ignoranza [...] Suvvia, non facciamo gli ipocriti
.

(tuo secondo messaggio). Più avanti hai rincarato la dose dicendo cose del tipo:

personalmente per me non credere in niente (ateismo?) sia come rifiutare di esistere.

 

Dato che non sono il tuo precettore, non ti conosco e non so se apri la tua mente o no ai pensieri e agli studi altrui , ti invito a svolgere una minima ricerca riguardo la parapsicologia che tanto hai biasimato, perchè io posso dirti delle cose, ma l'impegno deve venire da te.

 

la scienza è un campo limitato,

Allora, eccoti la mia "prova": tu neghi che queste frasi fossero rivolte a me? Benissimo, ci credo. Allo stesso modo, ti assicuro che quelle mie frasi non erano rivolte a te. Sappi che non mi sono riferito a te dicendo le cose che citi, erano dette in generale, compreso me. Spero così che smetterai di odiarmi e di discutere su di me.

 

Riguardo alla questione che la scienza sarebbe un "campo limitato": diamine, avevo l'impressione che Weiss si presentasse come uno scienziato, con tanto di sfilza di titoloni accademici altisonanti. Davvero pensi che la scienza non possa nulla, in questo campo? Ma allora - scusa - dove si vorrebbe andare a parare? C'è, a quanto dici, una enorme fenomenologia al riguardo: questa fenomenologia non è valutabile? Ragionabile? Organizzabile? Non si possono creare nuovi esperimenti, per indagare ulteriormente il fenomeno, e giungere a delle conclusioni? Ci sono riscontri storici? O è proibito analizzare questo interessantissimo fenomeno? E se non è possibile indagarlo scientificamente, in quale altro modo lo indagheresti? Se la scienza non permette di analizzare questi fenomeni, con quali altre discipline li analizzeresti?

 

Se la scienza può solo spiegare il come, e non il perché, mi accontento senza alcun problema del come: non ho mai preteso altro, sinceramente.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 30 marzo 2009 23:38

partiamo dall'inizio... esiste l'anima? o insomma qualcosa che vada oltre la materia, qualcosa che stia alla base dell'autocoscienza, del libero arbitrio di ogni individuo? qualcosa che vada oltre il caso e il determinismo e non nè sia nè la somma nè il prodotto ma semmai la sintesi? i midiclorian, il grande respiro dell'universo, quella roba lì. Forse, perchè no.

difficile dimostrare l'una o l'laltra cosa in modo univoco e definitivo.

 

supponiamo di sì.

Io lo suppongo, e lo sai... ;)

una volta, morti, questo qualcosa, chiamiamolo per comodità "anima", che fine fa?

si dissolve, sparisce definitivamente? difficile pensarlo, nulla si crea e nulla si distrugge, giusto?

Certamente. Ma anche senza parlare dei midiclorian: il nostro corpo è fatto di atomi. Quando moriamo, il corpo si decompone, e gli atomi si sparpagliano nel vento e nella terra. Gli atomi certamente continuano a esistere. Ma il nostro corpo - come entità organizzata - cessa di esistere. Presumo che succeda la stessa cosa con gli "atomi di coscienza".

 

[...]

quindi la mia posizione sulla reincarnazione è: boh, potrebbe anche starci.

È anche la mia posizione. Potrebbe anche starci. Dopo tutto non c'è solo "la coscienza": c'è anche la sensazione individuale di esistere - il senso dell'io. Questo è davvero stranissimo.

certo anche in un'ottica completamente metafisica ha dei punti di debolezza... come si spiega il continuo variare del numero degli uomini o se vogliamo degli esseri organici (a seconda che si propenda per una reincarnazione tipo weiss o tipo buddha)? dove finiscono le "anime" in sovrannumero? e da dove provengono le anime "nuove" quando aumenta la popolazione?

Con i midiclorian - come con gli atomi - questo problema non sussiste per niente.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 31 marzo 2009 0:12
È anche la mia posizione. Potrebbe anche starci. Dopo tutto non c'è solo "la coscienza": c'è anche la sensazione individuale di esistere - il senso dell'io. Questo è davvero stranissimo

 

Quando moriamo, il corpo si decompone, e gli atomi si sparpagliano nel vento e nella terra. Gli atomi certamente continuano a esistere. Ma il nostro corpo - come entità organizzata - cessa di esistere. Presumo che succeda la stessa cosa con gli "atomi di coscienza".

 

secondo me c'è un altro aspetto da considerare; potrebbe essere ininfluente, ma anche no.

 

il percezione dell'io (e anche la percezione dell'altro) si caratterizza per una sorta di... non so come definirla... "compattezza".

 

riguardo alla materia che compone il mio corpo, non dico che arrivo a percepire ogni atomo, ma comunque percepisco una potente frammentazione: il mio piede, la mia mano, il mio fegato... anche un piccolo neo sulla pelle.

 

la materia condiziona indubbiamente e potentemente il mio "io" (se ho mal di testa, se sono eccitato ecc.); tuttavia la sensazione è che ci sia un "blocco" indipendente, qualcosa che è condizionato e collegato alla materia, ma allo stesso tempo completamente diverso e per entro certi limiti indipendente.

 

personalmente non riesco a percepire una "frammentazione" nella mia autocoscienza, o nel mio "io", come invece posso percepirla in tutto il resto del mio corpo.

 

questo può indurre a pensare (magari sbagliando) che al contrario del corpo che si dissolve e perde ogni tipicità (da morti siamo tutti uguali, ed è vero) quel "blocco compatto", che caratterizza ogni individuo possa anche avere un percorso diverso al resto della materia.


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Tyrion Hill
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Inviato il 31 marzo 2009 2:23

Ecco: questo è (almeno secondo me) il modo di discutere. Le tue considerazioni (qui sotto), che si appoggiano a sensazioni personali, a una auto-osservazione, ricordano certi passaggi del buon vecchio Freud (un grandissimo scienziato). Balon, certe volte mi fai inc***are, e poi finisci regolarmente col riconfermarmi le tue grandi qualità. Ma andiamo pure avanti (bada bene, non concordo con quanto dici, ma non è certo questo ciò che conta - non è un darsi ragione o torto, ma è una esplorazione che si fa insieme)...

 

secondo me c'è un altro aspetto da considerare; potrebbe essere ininfluente, ma anche no.

 

il percezione dell'io (e anche la percezione dell'altro) si caratterizza per una sorta di... non so come definirla... "compattezza".

 

riguardo alla materia che compone il mio corpo, non dico che arrivo a percepire ogni atomo, ma comunque percepisco una potente frammentazione: il mio piede, la mia mano, il mio fegato... anche un piccolo neo sulla pelle.

 

la materia condiziona indubbiamente e potentemente il mio "io" (se ho mal di testa, se sono eccitato ecc.); tuttavia la sensazione è che ci sia un "blocco" indipendente, qualcosa che è condizionato e collegato alla materia, ma allo stesso tempo completamente diverso e per entro certi limiti indipendente.

 

personalmente non riesco a percepire una "frammentazione" nella mia autocoscienza, o nel mio "io", come invece posso percepirla in tutto il resto del mio corpo.

 

questo può indurre a pensare (magari sbagliando) che al contrario del corpo che si dissolve e perde ogni tipicità (da morti siamo tutti uguali, ed è vero) quel "blocco compatto", che caratterizza ogni individuo possa anche avere un percorso diverso al resto della materia.

Beh, per quanto riguarda la mia esperienza, io sperimento questa "frammentazione" non solo con il corpo, ma anche con la coscienza. Mi rendo conto che la mia mente consiste di processi paralleli, separati, a livelli diversi di coscienza. Se penso a qualcosa, magari arriva un altro pensiero "disturbante", che appartiene a un altro corso di pensieri. Certe volte, dal più nascosto inconscio, spuntano fuori pensieri improvvisi - quelle che poi noi chiamiamo "intuizioni" - che non sono cose tipo "'azz, che fame che mi è venuta", ma sono magari la soluzione di un problema matematico (quindi qualcosa di altamente organizzato). Intendiamoci: la "compattezza" dell'io esiste, ma non è completa (come avviene ugualmente con il corpo). Insomma, a me non sembra che ci sia una differenza, nella natura di "compattezza" del corpo, e della mente. Quindi rimango (per il momento!) sulla mia "teoria" del midiclorian! ;)

 

Comunque, questa è la strada da percorrere: dobbiamo esplorare e ragionare proprio in questo modo.

 

Tra parentesi: ho passato le ultime due o tre ore a esplorare internet leggendo qui e là, e ho anche visto l'intera trasmissione di Voyager sul "Bambino Che Visse Due Volte". Ammetto di averla guardata con una certa speranza, ma di essere rimasto un po' deluso alla fine. Però c'è una cosa che voglio sottolineare: sia Weiss che il tizio ospite di Voyager, e altri, hanno sistematicamente insistito sul carattere scientifico di questo tipo di ricerca, implicando che agire altrimenti non avrebbe alcun senso. Le prove si cercano, si desiderano, le vogliono tutti: e perché siano prove, è necessario armarsi di un sano scetticismo, quando le si cerca. Si deve fare cosí. Francamente, questo mettere su i musi lunghi, fare gli offesi, e lanciare accuse ai quattro venti quando qualcuno chiede "prove" mi è sembrato del tutto fuori luogo, in questa discussione.


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Ser Arthur Dayne
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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 31 marzo 2009 13:06

mi è venuta in mente una cosa pensando alla nostra percezione del tempo che passa; nonostante sia una dimensione misurabile, lo stesso lasso di tempo può essere percepito più o meno lungo a seconda dell'attività che si sta svolgendo o dell'età del soggetto; se il nostro cervello, nel momento della morte riuscisse a dilatare all'infinito la percezione di quegli ultimi istanti, non sarebbe un po' come la vita eterna dopo la morte?


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 31 marzo 2009 13:12

Non mi aspettavo che la discussione passasse dalla possibilità o meno che esista un paranormale alle ipotesi su quale paranormale o metafisica esista...

Direi che a questo punto non ha senso che io intervenga, partite da presupposti che proprio non condivido.


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Tyrion Hill
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Inviato il 31 marzo 2009 13:27

mi è venuta in mente una cosa pensando alla nostra percezione del tempo che passa; nonostante sia una dimensione misurabile, lo stesso lasso di tempo può essere percepito più o meno lungo a seconda dell'attività che si sta svolgendo o dell'età del soggetto; se il nostro cervello, nel momento della morte riuscisse a dilatare all'infinito la percezione di quegli ultimi istanti, non sarebbe un po' come la vita eterna dopo la morte?

Non credo: e' vero che la sensazione del tempo cambia a seconda dell'attivita', ma questo non implica che possa ridursi fino a zero, o fino a infinito: i neuroni possono "spararare" fino a un certo ritmo, non di piu'. Quindi, anche ammettendo che il tempo potesse dilatarsi fino all'infinito, fisicamente i neuroni non potrebbero "sparare" piu' di un numero limitato di volte (prima del momento fisico di morte): in questo tempo (apparentemente) infinito, potremmo pensare a ben poche cose...


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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 31 marzo 2009 13:43
in questo tempo (apparentemente) infinito, potremmo pensare a ben poche cose...

 

questo però potrebbe anche essere in linea con la comune concezione di paradiso/inferno intesi come eterna sensazione di beatitudine o di sofferenza, una sensazione non complessa che si dilata all'infinito che però non comprende più il pensiero razionale


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Alexander
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Inviato il 31 marzo 2009 13:55 Autore
Questa considerazione che avete fatto, temo sia data solo dall'ignoranza

 

si, l'ho detto. Ma a cosa mi riferivo? Mi riferivo al fatto che siete straconvintissimi che non ci sia uno straccio di prova sulla regressione. Questa è l'idea di ignoranza che ho espresso. Ora, se siete interessati (dato che mi sembra di aver già fornito una prova proprio ieri, che non ha avuto granché di risposte:

 

Dato che uno di voi mi ha chiesto personalmente di specificare... ecco qui un caso... quando volete ve ne posso fornire altri... temo che tuttavia siano pressoché infiniti.

 

Dei genitori mi raccontarono che loro figlio, due anni di età, parlava una lingua sconosciuta, e le sue prime parole erano state alcuni suoni apparentemente disarticolati e senza significato. Tuttavia, i genitori dopo delle ricerche avevano scoperto che era greco antico. I genitori mi spiegarono che pensavano fosse una qualche memoria genetica, magari con qualche avo vissuto nell'antica Grecia. Tuttavia non vi era nessuna notizia né conoscenza a tal riguardo: nessun loro avo aveva, secondo loro, vissuto mai in Grecia, in quanto tutti e due i genitori del bambino avevano origini statunitensi, e quindi inglesi. Le prove di eredità genetica di quel linguaggio erano pochissime, inesistenti. Il bambino non frequentava nessuno che avesse mai parlato quella lingua.

Dopo aver approfondito la questione con i genitori, cercai di far capire loro che la xenoglassia del figlio forse era dovuta ad un ricordo di vita passata più che ad una memoria genetica. Dissi loro che il bambino mi ricordava molto alcuni casi del dottor Stevenson.

) posso fornirvi moltissime prove.

 

Le prove si cercano, si desiderano, le vogliono tutti: e perché siano prove, è necessario armarsi di un sano scetticismo, quando le si cerca. Si deve fare cosí

 

così come ha fatto Weiss. Weiss non è un mago che pubblica i suoi libri. Weiss è uno studioso che ha iniziato la sua carriera da ossessivo-compulsivo, molto razionale, del tutto scettico riguardo quelle discipline come la parapsicologia che non possono essere sottoposte alla tradizionale dimostrazione scientifica (lui stesso ha definito il suo comportamento passato in questo modo). E' stato l'improvviso caso di Catherine a sconvolgere tutto ciò in cui credeva fermamente, trasportandolo in uno stato tra il turbamento e lo scetticismo. Poi, tuttavia, ha svolto parecchie ricerche (deludenti, a dir la verità) sulla reincarnazione e su casi che (per forza!) dovevano essere accaduti prima di lui, in quanto non era possibile avere il primato di un qualcosa che doveva essere talmente radicato nella storia!

 

 

 

Quindi, quando ho chiesto al "povero Alexander Stone" (ma come lo difendi bene... alla fine del "massacro" ci mancava anche questa tua spintarella...) delle prove, mi sarebbe davvero piaciuto immensamente se me le avesse fornite: mi avrebbe reso l'uomo più felice della terra. Ma non l'ha fatto.

 

mi sento abbastanza convinto che anche Stone sarebbe felicissimo, se avesse delle prove.

 

Evidentemente, Tyrion, eri così indaffarato a scrivere, ieri sera alle 10:55, che non ti sei accorto che un'ora prima ho pubblicato un caso che potrebbe interessarti... e potrei pubblicarne molti altri, se la smetteste di parlare parlare su quel poco che sapete di me e dei miei studi! Se mi fate parlare, invece, sarebbe tutto più semplice.


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Tyrion Hill
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Inviato il 31 marzo 2009 14:18
in questo tempo (apparentemente) infinito, potremmo pensare a ben poche cose...

 

questo però potrebbe anche essere in linea con la comune concezione di paradiso/inferno intesi come eterna sensazione di beatitudine o di sofferenza, una sensazione non complessa che si dilata all'infinito che però non comprende più il pensiero razionale

Insomma, quello che voglio dire e' che, per il numero di operazioni che i neuroni possono riuscire a fare in quel lasso di tempo, al massimo riusciresti a pensare a qualcosa del tipo: "Accidenti, faro' tardi per cena...".


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Inviato il 31 marzo 2009 14:54
potrà mai l'anima uscire dall'ambito del paranormale e diventare qualcosa di scientifico?

Personalmente non lo escludo, ma non credo; soprattutto non lo credo per Dio, sarebbe sminuente: un Dio spiegabile dal raziocinio umano e quindi in esso compreso... sicuramente non sarebbe il Dio cristiano, e personalmente ci troverei decisamente meno di divino.

 

 

dire ad una persona di fede ''Dio non esiste'' significa solo essere crudeli, in quanto l'atto più crudele dell'uomo è togliere la speranza

Personalmente non condivido (salvo, ovvio che sia detto con l'intenzione di ferire): ho sempre apprezzato quei fedeli in grado di porsi l'interrogativo dell'esistenza di Dio, disposti a discutere dell'argomento cercando di ragionarci; dire "Dio non esiste" non è essere crudeli, è dire la propria personale convinzione. Se si parla di Dio, penso sia lecito tanto dire che esiste quanto che non esiste; altrimenti, non ha senso parlarne.

Ovviamente, sottolineo di nuovo, il caso in cui è detto con l'intenzione di ferire è diverso.

 

 

La scienza, a mio parere, interagisce negli ambiti strettamente terreni, l'ultraterreno è un territorio che non gli appartiene. Ragionando scientificamente sull'esistenza di Dio, sull'anima, dubito che giungeremo a qualcosa

Concordo; anzi, come detto se arrivassimo a qualcosa lo troverei sminuente. Il problema/pregio/altro è proprio che questo rende impossibile dimostrare la (non) esistenza di Dio, quindi diventa un discorso fideistico; fideistico in entrambi i sensi, sia chiaro: personalmente considero l'ateismo una religione tanto quanto il cristianesimo, semplicemente basata sul dogma complementare: "Dio non esiste" al posto di "Dio esiste".

 

 

più che prove a tal riguardo, dispone una grande quantità di dati. E riportarli qui sarebbe un pò inutile, perchè non sono prove, ma solo casi, decine, centinaia, migliaia e milioni di casi

In quei casi ci sarà però qualcosa che lo ha convinto; non c'è proprio nulla di inoppugnabile, come il dialetto antico o il ritrovamento archeologico? Se no, perché? Sottolineo nuovamente che non lo dico con intento critico, trovo veramente che sia una domanda interessante; poniamo per un attimo che Weiss abbia sicuramente ragione: perché nessuno è in grado di parlare dialetti sperduti dell'Egiziano del 10 000 a.C., di indicare un ritrovamento archeologico, ecc.? Ammettendo la reincarnazione, sarebbe plausibile pensare che in quei milioni (è un modo di dire o sono veramente milioni?) di casi che citi almeno qualcuno che faccia simili cose ci sia; perché questo non capita? La trovo una domanda interessante, e reputo che rispondere sia importante all'interno di una cornice teorica che studi simili fenomeni.

Per il caso che hai riportato (ho scritto il pezzo subito sopra questo prima che tu riportassi quel caso, lo lascio comunque perché reputo spieghi bene perché penso che quelle domande necessitino risposta e siano interessanti): ci sono casi simili cui Weiss ha assistito personalmente? esistono filmati del fenomeno? Personalmente riterrei estremamente interessante poter visionare qualcosa del genere. Ma se non ci sono mi viene naturale chiedermi il perché: se si parla di casi innumerevoli, il mero aspetto numerico farebbe pensare a una congrua documentazione video (diciamo che c'è un milione di casi? Averne filmati lo 0,1%, e mi pare decisamente poco, significherebbe avere mille video).

 

Faccio una nota per spiegare perché reputo che un'analisi critica sia una cosa positiva: qualche tempo fa, un uomo era andato al (mi pare) CICAP con due anelli, uno di carta e uno di metallo, intrecciati. Il tutto senza giunture. Si parlò di evento paranormale, si disse che era l'unica spiegazione plausibile, si affermò che finalmente i fenomeni paranormali avevano una prova. Poi si è capito che, semplicemente, il tipo aveva costruito l'anello di carta attorno a quello di metallo.

Se invece che interrogarsi sulla cosa la si fosse accettata per come appariva cosa sarebbe successo? Che si sarebbe andati avanti basandosi su una truffa (porto l'esempio solo per spiegare perché reputo positiva l'analisi critica, non è legato a Weiss).

 

 

Mi riferivo al fatto che siete straconvintissimi che non ci sia uno straccio di prova sulla regressione

Da parte mia, ma penso valga anche per altri, non sono straconvintissimo che non ci siano prove, né ho mai detto di esserlo, anzi.

 

 

ha svolto parecchie ricerche (deludenti, a dir la verità) sulla reincarnazione

"Deludenti" in che senso? <_<


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 31 marzo 2009 15:08

Non mi aspettavo che la discussione passasse dalla possibilità o meno che esista un paranormale alle ipotesi su quale paranormale o metafisica esista...

Direi che a questo punto non ha senso che io intervenga, partite da presupposti che proprio non condivido.

Ma sei sempre cosi' spinosa? <_<

 

Per rispondere al tuo commento... La domanda sul paranormale e' stata, a mio parere, risposta: paranormale e' cio' che ancora non ha una spiegazione scientifica (tipo, un DVD per un antico romano). La domanda "il paranormale esiste o non esiste" e' comunque priva di senso se non si specifica di che "paranormale" si sta parlando. Quindi mi sembra corretto discutere di vari tipi di "paranormalita'".

 

Inoltre vorrei sottolineare che la scienza, la sua metodologia, e la razionalita' stessa, si basano su un presupposto metafisico (e cioe' che l'universo sia studiabile oggettivamente, e che sia effettivamente comprensibile).

 

La scienza, a mio parere, interagisce negli ambiti strettamente terreni, l'ultraterreno è un territorio che non gli appartiene. Ragionando scientificamente sull'esistenza di Dio, sull'anima, dubito che giungeremo a qualcosa

Concordo; anzi, come detto se arrivassimo a qualcosa lo troverei sminuente.

Se non e' trattabile ragionevolmente, allora non vedo davvero che cosa verrebbe "sminuito". Chissa' quale cavolo di differenza ci sara' mai fra "terreno" e "ultraterreno"... a parte che la parola "ultraterreno", essendo piu' lunga, rende piu' facile dar aria alla bocca.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 31 marzo 2009 20:35
Ma sei sempre cosi' spinosa?

Non è una questione di spine, ma di argomenti.

Si sta parlando di come la coscienza possa essere qualcosa di metafisico o addirittura di quale sia il modo più ragionevole in cui pensare che avvenga la reincarnazione. Per me non c'è proprio niente di paranormale, il fatto è che qui si sta discutendo dandolo per scontato. Ovviamente non voglio essere presa dentro a questi argomenti, si parte dando per scontate troppe cose che non condivido. Quindi mi chiamo fuori. <_<

 

Non condivido che le due cose siano poco scientifiche alla stessa maniera, perché chiedere le prove a dimostrazione di una teoria è la base della scienza, credere a qualcosa per fede no.

Ci tengo a chiarire questo punto, non trovo affatto poco scientifico chiedere prove. Mi riferivo al liquidare come "panzane" anzichè controbattere in modo analitico. E' l'essere tranchant senza spiegazioni che trovo sullo stesso livello del crederci, perchè implica un "è così e basta".


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