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Politica internazionale
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creato il 05 gennaio 2009

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GIL GALAD
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Inviato il 04 gennaio 2015 17:33

Si portano documenti e tesi di persone che ne sanno più di noi, si può concordare o no pensarla all'opposto avere ipotesi differenti ma non fare le solite ironie. Sul fatto che l'Europa colpendo la Russia stia colpendo anche se stessa credo non ci sia nessuna discussione aperta e nessun analista finora, almeno di quelli che io ho udito o letto (ma forse appunto non ve ne sono), afferma il contrario ed unici benefeciari al momento sono gli americani la cui economia è in forte ripresa mentre noi allegramente continuiamo ad affondare. In Germania gli imprenditori non ne possono più delle sanzioni alla Russia, in Francia il settore agricolo è in perdita pesante per le controsanzioni di Mosca e noi abbiamo già subito parecchi mld di perdite e in questo periodo natalizio il turismo in Italia per la mancanza dei russi colpiti dalla svalutazione del rublo sta risentendo di pesanti contrazioni. Non parliamo di quasi tutti i paesi dell'est europa dei Balcani e della Finlandia e compresa la antirussa per definizione Polonia le cui economie rallentano per le sanzioni. Quindi il fatto che la Russia passi momenti difficili che poi si ripercuotono su noi stessi europei malmessi da 6, 7 anni di crisi non dovrebbe portare contentezza affatto. E' una assurdità oppure i voleri folli di Washington a cui ci assoggettiamo devono farci male e farci stare pure zitti e contenti?

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Inviato il 04 gennaio 2015 19:22

Si, sempre le stesse tesi e documenti di quegli stessi che profetizzavano che

- le sanzioni avrebbero fatto più male agli europei che ai russi --> invece ormai sarà evidente anche a te che la cosa va al contrario

- i prodotti energetici sarebbero andati alle stelle --> stanno alle stalle

- il crollo del petrolio avrebbe danneggiato di più gli stati uniti --> vabbè...

- che la russia non sta invadendo l'ucraina --> non solo la invade ma si mette a fare annessioni e mantiene nel caos volutamente regioni nelle quali mantiene una vergognosa occupazione asimmetrica

e così via, insomma, non ne hanno beccata una, e questo è perchè ne sanno più di noi :stralol:

 

Si direbbe sempre le stesse cose. Invece a leggere bene tra le righe cosa hai postato si leggono aspetti interessantissimi:

1. sindrome da accerchiamento: il fatto di tirare in mezzo l'ungheria e la turchia sono segnali più che evidenti che ci si cerca di fare coraggio e cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno inventandosi di sana pianta problemi nella parte avversaria. Meglio dire nel nemico, data la situazione.

2. evidente paura di perdere la partita e la poltrona: tirare in ballo arsenali nucleari e carri armati serve a farsi coraggio e ad illudersi di far paura. insomma, da una parte si cerca di minacciare con improbabili ritorsioni, che francamente se applicate darebbero ragione a quanti dicono che Putin è pure peggio di Hitler. Dall'altra si cerca di rinsaldare i cuori e le aspettative di quello sparuto gruppetto di nostalgici dell'unione sovietica e di quanti comunque guardano a prescindere alla russia, non si capisce in base a quale innata virtù.

 

Quanto al resto, la crisi già c'è e da tempo, e di sicuro non è dando a prescindere ragione a Putin che si risolverà. Anzi, è la volta buona che abbassa un pò i toni e la pianta di mettersi a fare ricatti energetici. Lasciare a Putin un'arma strategica come quella del ricatto con le materie energetiche è stato un grave errore. Ora se ne stanno accorgendo gli europei, Merkel in testa, e a Putin non resta che suonare le ultime note di tromba.

 

E rammentiamo, la crisi economica russa ha radici anche più lontane delle sanzioni, ma ha radici nell'incapacità della classe dirigenziale e politica russa di creare un'economia degna di questo nome. Per cui, ma di cosa ti vuoi lamentare?

Ancora, Putin ha aggravato la situazione e fatto precipitarla con la scellerata invasione dell'ucraina e con pretese revensciste degne della peggiore dittatura di mettersi a fare annessioni di improbabili territori sacri di madre russia. E si lamentano pure che non possono fare annessioni in santa pace :)

 

Per finire, ma non sei proprio tu Gil che lamentavi qualcosa del tipo "si sono attaccati al vile denaro" per il referendum scozzese? Ora cosa vuoi, che dovremmo svenderci a uno dei peggiori dittatori sfortunatamente in circolazione per non risolvere nemmeno la crisi? :stralol:

 

Se vuoi la considerazione "strategica" la presenza di una russia così poco affidabile è uno dei grandi problemi dell'europa. Una russia democratica e con un mercato degno di questo nome sarebbe un'opportunità. Una russia che fa dei ricatti l'arma per strappare concessioni e pretese è un ostacolo alla crescita dell'europa. E la crescita degli stati uniti... si rosica eh? :)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 04 gennaio 2015 20:43

Il paragone con la Scozia mi pare proprio campato in aria e li comunque la parola è stata data ai cittadini qui in questa UE prendono decisioni cervellotiche a discapito dei popoli fregandosene bellamente se permetti del bene della gente. Noi se vogliamo tafazzarci da soli per giochi politici e per inchinarci da vassalli al padrone autodanneggiandoci lo trovo vergognoso. Quanto a Putin sarà pure autoritario ma arrivare a definirlo dittatore mi pare irrealistico ma anche lo fosse lui no e Gheddafi, Mubarak, Alì, le monarchie saudite, il regime cinese ed altri "stupendi" personaggi invece vanno o andavano bene? Ti consiglio di leggere poi in rete, facilmente le troverai, le recentissime interviste al regista Oliver Stone e soprattutto a Kissinger noti "adoratori" di Putin su come le cose stanno.

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Inviato il 04 gennaio 2015 20:58

Ma francamente nessun dittatore mi sta bene. E di fatti non ero certo io a difendere i cinesi che manganellavano gli studenti, ricordi? Quanto a Putin, definirlo dittatore è pure poco, visto che si permette di invadere un altro paese quando il parlamento sotto il suo stesso controllo vota di non inviare truppe in ucraina. Inoltre, tutto il sistema di controllo assoluto della stampa è tipico dei regimi dittatoriali.
Ma c'è una differenza fondamentale con altri dittatori che e regimi dittatoriali che hai messo in campo. Ad oggi, nessuno di loro ha fatto annessioni. E, sempre ad oggi, chi si permette di minacciare di nucleare mezza europa è Putin, non Gheddafi o altri. Per cui, di differenze ce ne sono parecchie. Quanto alle cose che trovi in rete, ci trovi pure le scie chimiche e tutte le amenità che ti ho già accennato nel messaggio precedente. Buona lettura.

Sule decisioni cervellotiche, ti pare una decisione cervellotica non fidarsi del tizio che invade uno stato sovrano con un'invasione asimmetrica, si mette a fare annessioni, ti minaccia, ti propone patti di spartizione di un altro stato, ti paventa ritorsioni nucleari etc. etc. etc.?
A me sembra una decisione cervellotica affidarcisi.
E francamente arrendersi alle sue minacce e alla sua violenza è proprio quello che chiami tu "inchinarci da vassalli al padrone".
Quanto all'autodanneggiarsi, ti ripeto fino alla nausea che autodanneggiarsi è fidarsi di questi personaggi e inchinarsi ai suoi sporchi ricatti e invasioni.

Tu accetteresti i ricatti di Sauron?

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Inviato il 04 gennaio 2015 21:11

Io non mi fido neppure di chi utilizza la tortura pur definendosi democratico, spia tutti i cittadini del mondo per i suoi intetessi e non certo per il bene del globo e i suoi stretti alleati, chi sostiene dittatori quando gli fa gioco e chi utilizza la guerra strumentalmente per raggiungere l'obiettivo. Come vedi rimangono ben pochi di cui fidarsi, pertanto ad essere infidi non saranno quindi tanto gli Stati qualunque essi siano senza distinzioni o gerarchie ma gli esseri umani tutti?

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Inviato il 04 gennaio 2015 22:18

Tutti gli stati usano lo spionaggio. Solo che alcuni stati usano lo spionaggio per la salvaguardia degli interessi nazionali, in modo più o meno sindacabile, altri lo usano per pararsi i fondelli, mantenere un clima di oppressione, togliere di mezzo ostacoli interni. Per cui, inutile che cerchi di fare di tutta l'erba un fascio.

Quanto al resto, ad oggi è piutosto evidente che a fare invasioni a scopo di destabilizzazione, annessioni, minacce nucleari, proposte di spartizione etc. etc. è Putin. Per cui, ti ripeto la domanda, in virtù di quale arcana ragione dovremmo chinarci a 90 gradi di fronte a questo soggetto, quando già sappiamo che usa tutte le armi a sua disposizione per strappare concessioni e pretese? Ottima strategia da perseguire per l'europa è rendersi indipendente da codesto signore. Ecco cosa deve fare l'europa se vuole crescere.


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Inviato il 04 gennaio 2015 23:07

Se parliamo di dipendenza fino ad ora l'Europa è stata assoggettata agli USA nei suoi indirizzi politici, quanto alla dipendenza energetica dalla Russia che dobbiamo fare andare a prendere invece lo shale gas americano tra 10 o 15 anni (sempre che la bolla non scoppi prima come sostengono quasi tutti gli analisti e spendendo miliardi per le infrastrutture portuali e rigassificatori) pagandolo il triplo e parlo di noi cittadini o sperare che ce lo venda l'Iran o il Turkemistan (passando sempre per la Russia) o chissà chi anche peggiore di Putin o morire di freddo nel frattempo? Con la mossa di abbandonare o buttare l'amo della rinuncia al South Stream per ampliare e modificare il percorso del Blue Stream con la Turchia Putin ha dimostrato che sa giocare bene la partita. Gi accordi con la Cina e ultimissimi quelli con l'India oramai alleato economico strettissimo di Mosca e il BRICS dimostrano che è impossibile isolare la Russia (solo un idiota può credere di tagliare fuori una nazione che si estende su due continenti). L'Europa e la Russia che poi è in parte europa anch'essa non dimentichiamolo lo dice tutta la sua Storia sono interdipendenti e lo saranno volenti o dolenti anche in futuro per quanto gli americani cerchino di impedirlo, è inevitabile. Quando Stati differenti si confrontano occorre fare compromessi tenendo conto degli interessi anche della controparte come dice Kissinger non pincopalla che certo quando parla ha il suo peso tanto che si legge che gli sia stato chiesto di fare da mediatore tra Obama e Putin. Ricordati che non siamo più difronte all'Impero del male che se mai c'è stato ora forse si è spostato al di là dell'oceano, ma questa è solo la mia umile opinione ben inteso.


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Inviato il 04 gennaio 2015 23:50

Se parliamo di dipendenza parliamo di dipendenza senza rigirare la frittata. Se Putin ha potuto permettersi il lusso di mettersi a fare ricatti indigeribili è per l'incosciente vincolo che ci siamo autoimposti divenendo dipendenti dal gas russo, cosa che tu stesso caro Gil non facevi che sottolineare fino a qualche tempo fa paventando cataclismi cosmici nel momento in cui il tuo amato Putin avesse alzato i costi delle forniture o peggio iniziato a tagliarle come sottolinea arma di ricatto. Per cui, bando alle storielle.

 

Gli accordi siglati dimostrano che la russia si è cacciata in un guaio più grosso della russia stessa. A parte che nei disegnini, il gas non lo dirotti con la matita ma con le infrastrutture, e queste la russia non le ha. Per cui è inutile che ci metti i nomi della cina, della turchia o di quello che preferisci. La russia se vuole inviare quantitativi ingenti di gas alla cina, deve creare le infrastrutture. Quali infrastrutture? Quanti metri cubi al giorno? Quali tratte? Queste sono le domande. Ha iniziato a costruire delle infrastrutture degne di tale nome verso la cina solo ora, a quale prezzo? Al prezzo di svendersi il gas ergo i guadagni per una manciata di soldi, tanto che Putin stesso deve difendersi dall'accusa di essersi svenduto la siberia per andare a coronare aspirazioni revensciste degne del peggior fascismo in crimea.

 

Come ho detto anni fa, preferisco dormire con una coperta in più e farglielo bere il loro gas. O si comportano da in modo coscienzioso, popolo e leader, e allora ha senso importare parte e sottolineo parte del gas e non la maggior parte, o i governanti europei fanno bene a tenere in mente che i russi sono una minaccia e come tali vanno trattati.

Non è che perché sono interdipendenti li lasciamo mettersi a invadere e fare sporchi ricatti. E i sottomarini Putin fa bene a tenerseli in caldo che potrebbe essere costretto ad impiegarli per scappare, se continua così.

 

 

PS e sul discorso di quanti "dicono che" si chiama propaganda, propaganda foraggiata da Putin, propaganda che ancora sostiene che ad abbattere l'aereo civile malese è stato un missile ucraino e avendo tutti i riscontri oggettivi contro... ancora fanno riferimento al patetico fake pubblicato dal governo russo. Ecco il livello della propaganda sulla situazione. Altro esempio? Gli stessi tentativi di Stannis di distorcere le conclusioni dell'OSCE. Altro esempio?

https://en.informnapalm.org/russian-media-distorting-information-case-study/

Ecco come vengono distorte le informazioni, partono da informazioni e le distorcono. Nel link mezzi russi riequipaggiati per invadere l'ucraina spacciati malamente per mezzi ucraini. Ma si può continuare all'infinito.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 05 gennaio 2015 13:33

Qualche aggiornamento sul fronte est:

Nuovi combattimenti presso l'aeroporto di Doenetsk e presso qualche villaggio strategico nelle vicinanze, confermati dagli osservatori dell'OSCE che riferiscono di scambi di colpi d'armi leggere, mortaio, lanciarazzi multipli.

"The SMM received reports about a deterioration of the relative calm since 9 December 2014, with an increase in ceasefire violations and casualties reported by the Joint Centre for Control and Coordination in the Donetsk region [... ] According to the SMM, 38 incidents caused by small arms and light weapons fire, artillery and multiple rocket launcher system (MRLS) shelling were registered around Donetsk airport, government-controlled Pisky village and DPR-controlled Horlivka town."

http://en.censor.net.ua/news/318991/situation_in_donetsk_airport_pisky_and_horlivka_is_deteriorating_osce_mission_report

 

C'è inoltre un interessante articolo che tratta gli assalti condotti dai russi contro l'aeroporto di Doenetsk, ormai paragonabile alla mitica fabbrica di trattori di staliniana memoria. I russi continuano ad inviare uomini in attacchi praticamente insensati contro una postazione ormai trincerata e sempre meglio protetta.

https://en.informnapalm.org/opinion-donetsk-airport-place-eliminate-unwanted/

 

L'opinione espressa è che in pratica ormai questi attacchi servono a togliersi di mezzo gli indesiderati. C'è inoltre una riflessione circa il desiderio russo di una exit strategy da un'invasione che ha sempre meno senso mantenere. Resterebbero gli indesiderati, per cui questo potrebbe essere uno dei modi per toglierseli di mezzo in maniera "pulita" e senza a ricorrere a troppe fosse comuni.

E' interessante inoltre sapere che ai locali non viene consentito di girare armati oltre la città di Doenetsk, a parte un fucile per gli ufficiali e un coltello per gli altri. Si comincia a parlare di contatti tra i locali e le forze governative ucraine. Come previsto, avevano solo da rimetterci dall'invasione russa.

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Inviato il 06 gennaio 2015 12:10

Tantissimi analisti ed economisti oramai lo dicono o chiaramente o a mezza bocca perchè per alcuni è un amaro boccone ma se l'Europa vuole nei prossimi decenni competere sullo scenario globale sul piano economico con USA e soprattutto con la Cina ha un unico sbocco, creare un alleanza con la Russia e la sua neo Unione EuroAsiatica. Nel mio piccolo auspico questa cosa per creare un terzo grande blocco mondiale che possa competere con gli altri due e avere finalmente un mondo multipolare che è l'unica garanzia per la stabilità, la pace e la fine di insopportabili servilismi:

 

 

INFORMARE PER RESISTERE
La “sorprendente” proposta della Russia all’Ue: stracciate il TTIP e unitevi all’Unione Eurasiatica
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5 Gennaio
14:172015
DECIDERÀ L’EUROPA DI AVERNE AVUTO ABBASTANZA DELL’EUTANASIA ECONOMICA IMPOSTA DALLE SANZIONI A MOSCA VOLUTE DAGLI USA?

Appare sempre più evidente come le sanzioni decise dall’UE e dagli Usa alla Russia e più in generale il blocco finanziario contro Mosca abbiano prodotto le sue conseguenze più nefaste contro i paesi membri dell’Ue. La Germania è stata la prima ad ammetterlo alla fine del 2014 con la sua economia ormai sull’orlo della recessione. Ma si tratta di una considerazione ormai di uso comune all’interno dell’Ue. L’ex primo ministro italiano Romano Prodi, ad esempio, ha scritto sul Messaggero che un’economia russa debole non è desiderabile e profittevole per l’Italia. Secondo Prodi le sanzioni alla Russ e l’abbassamento dei prezzi del petrolio e del gas faranno crollare il Pil russo del 5% annuo, determinando, a sua volta, un crollo delle esportazioni italiane del 50% nel paese.

In altre parole, scrive Zero Hedge, il mondo sta iniziando ad avvicinarsi ad un periocoloso punto di rottura: non è tanto l’esposizione finanziaria alla Russia, o la minaccia di un contagio finanziario che Mosca potrebbe soffrire. Ma, peggio, è una questione molto più semplice che condurrà ad un’atroce sofferenza per i paesi europei: la mancanza di commercio con un partner strategico fondamentale in una fase di crisi già drammatica. Mentre le Banche centrali possono continuare a monetizzare e ritardare il punto di rottura, creando bolle azionarie senza precedenti per gonfiare la fiducia di investitori e consumatori nel breve periodo, non possono “stampare commercio”, che resta il più importante veicolo di crescita nel sistema globalizzato attuale.
In questo contesto un articolo della Deutsche Wirtschafts Nachrichten va controcorrente ma nella giusta direzione nello scrivere come la Russia ha una proposta “sorprendente” verso l’Europa che questa dovrebbe prendere in considerazione, vale a dire rinunciare all’area di libero mercato con l’Usa – che impone la perdita di commercio con la Russia e quindi l’ennesimo anno di crollo economico – e unirsi all’Unione economica euroasiatica.
Dall’articolo si legge: “La Russia ha presentato una proposta sorprendente per superare le tensioni con l’Unione Europea: l’Ue dovrebbe rinunciare all’accordo di area di libero scambio con gli Stati Uniti, il TTIP, ed entrare come partner nella nuova Unione Economica Euroasiatica. Un’area di libero scambio con i vicini che avrebbe sicuramente più senso che un accordo con gli Usa. Sicuramente lo avrebbe ma poi come come potrà l’Europa fingere indignazione quando la NSA si trova ad aver spiato ancora una volta uno dei sui “partner commerciali più stretti?”
Vladimir Chizhov, l’ambasciatore russo presso l’Unione Europea, ad Euobserver ha dichiarato: “La nostra idea è quella di iniziare contatti ufficiali tra l’Ue e l’EAEU il prima possibile. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato di questo non tanto tempo fa. Le sanzioni dell’UE alla Russia non sono un ostacolo. Credo che il senso comune ci consigli di esplorare la possibilità di stabilire uno spazio comune economico nella regione euro-asiatica, incluso il focus nei paesi dell’Eastern Partnership [una politica Ue con legami più stretti con Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldovae Ucraina]“. E ancora: “Potremmo pensare ad una zona di area di libero scambio che inglobi tutte le parti interessate in Eurasia”.
Chizhov descrive la possibilità come un’opportunità molto migliore per i paesi dell’Unione Europea: “Pensate saggio spendere così tante energie politiche per un’area con gli Usa mentre avete partner naturali così vicini da casa?”, ha dichiarato l’ambasciatore.
E quindi la palla è oggi nelle mani dell’Europa: con la sua recessione che da triple-dip sta per divenire quadrupla e con l’unica risposta che resta una spinta monetaria da una Banca centrale controllata da Goldman Sachs finalizzata a distruggere ulteriormente la classe media a favore di pochi fortunati, deciderà l’Europa di averne avuta abbastanza e spostare i suoi obiettivi strategici e di commercio dall’occidente – parlando del TTIP, il ministro dell’agricoltura tedesco ha recentemente dichiarato: “Non possiamo proteggere ogni slasiccia” - verso oriente?
Considerando che gli interessi delle corporazioni multinazionali e finanziarie che spingono verso il TTIP sono oggi dominanti attraverso le burocrazie non elette di Bruxelles, conclude Zero Hedge, la risposta è negativa. E considerando che sono Renzi, Gentiloni e Mogherini a dover rappresentare gli interessi strategici nazionali, dall’Italia non possiamo attenderci altro che cieco servilismo all’”alleato” americano.
Fonte: L’Antidiplomatico
Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 06 gennaio 2015 14:42

Si, hai detto bene, per alcuni, quegli stessi che fanno propaganda a prescindere per Putin :stralol:

Partner naturali i russi? I russi che invadono e minacciano sono nemici naturali.

 

Convogli di rifornimenti di carburante per l'invasione in Ucraina:

https://en.informnapalm.org/luhansk-convoy-russian-fuel-war-terror/

E ancora parà russi in ucraina

https://en.informnapalm.org/russian-paratroopers-ukraine/

 

E questi sono i naturali alleati.. Ah, ma i russi non potevano facilmente dirottare il gas e il petrolio in Cina e altrove? :stralol:

 

Il petrolio? Sotto i 50 dollari. Ricordate cosa dissero quando stava attorno ai 70 in Russia? Che sotto i 50 sarebbe stata una catastrofe. Pronti per ulteriori tagli alla propaganda? :)


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Inviato il 08 gennaio 2015 11:17

I fatti orribili di Parigi mi hanno fatto pensare agli indirizzi folli che la politica europea ed occidentale in generale stanno seguendo da qualche tempo soprattutto quella dell'ultimo anno anno e mezzo. Ci si sta concentrando in una assurda "guerra" per ora nuovamente fredda ma chissà quale folle strada potrebbe trasformarla in calda contro la Russia che oramai sentendo o leggendo analisi (fatevi una lettura in rete o ascoltate i pochi canali d'informazione indipendenti per farvi un idea su come stanmo davvero le cose) ha molte più ragioni che torti. Ma non è questo il punto del mio discorso. Fa rabbia ripeto pensare che invece di unirsi e prevenire per quanto difficile o quasi impossibile eventi tragici come quello di ieri e, come europa soprattutto e non solo come occidente guidato o meglio comandato dagli Stati Uniti, cercare soluzioni alle pericolosissime situazioni che in tutto il medio oriente e mondo islamico si stanno sviluppando e mettendo in moto si sia invece scelto di confrontarsi nuovamente con la Russia. Le risorse, le energie che questo remake assurdo consumano e che si sprecano non vengono sottratte mi domando alla risoluzione della vera e impellente questione del rinvigorirsi del terrorismo e della recrudescenza antioccidentale del mondo islamico? La Russia è cristiana come l'Occidente e in parte ne è essa stessa una porzione e vittima come noi di pazzi e fondamentalisti che in nome della guerra santa e distorcendo i contenuti del Corano hanno dichiarato di volerci distruggere ed annientare, di voler occupare i nostri paesi ed estirpare la nostra cultura. Questa è l'emergenza non una nuova inconcepibile guerra fredda.

 

 

 

 

Previsioni geopolitiche per il 2015:

 

 

Il 2015 sarà l’anno di Iran, Cina e Russia

Pechino, 31 dicembre. Allacciate le cinture: il 2015 sarà un tornado che opporrà Cina, Russia e Iran a quello che ho descritto come l’Impero del Caos.

Quindi sì – ruoterà tutto attorno alle prossime mosse verso l’integrazione dell’Eurasia, mentre gli USA ne saranno sempre più spinti fuori. Vedremo una complessa interazione geostrategica che minerà progressivamente l’egemonia del dollaro come valuta di riserva e, soprattutto, del petrodollaro.

Con le enormi sfide che i Cinesi hanno davanti, per tutta Pechino è facile vedere indiscutibili segni di una consapevole, autorevole, pienamente esplosa superpotenza economica. Il Presidente Xi Jinping e l’attuale leadership continueranno ad investire massicciamente nell’urbanizzazione e nella lotta alla corruzione, inclusi i più alti livelli del Partito Comunista Cinese (CCP). A livello internazionale, i Cinesi velocizzeranno la possente spinta per nuove “Vie della Seta” – sia terrestri che marittime – che sosterranno la strategia di dominio a lungo termine per l’unificazione dell’Eurasia attraverso affari e commercio.

I prezzi del mercato del petrolio sono destinati a restare bassi. Tutte le scommesse sono state chiuse sul fatto che l’Iran raggiungerà un accordo sul nucleare con i P5+1. Se le sanzioni (in realtà una vera e propria guerra economica) contro l’Iran resteranno e continueranno a colpirne fortemente l’economia, Teheran avrà una reazione ferma che porterà ad una ancora maggiore integrazione con l’Asia, non con l’Occidente.

Washington è ben conscia del fatto che un accordo globale con l’Iran non può essere raggiunto senza l’aiuto della Russia. Questo sarebbe l’unico – e ripeto unico – successo nella politica estera dell’amministrazione Obama. Un ritorno all’isterico “bombardiamo l’Iran” starebbe bene solo ai soliti sospetti (Neo-Con). Per di più, e non a caso, Iran e Russia sono ancora soggetti alle sanzioni occidentali. Non importa com’è stato progettato, fatto sta che l’attuale crollo strategico/finanziario del prezzo del petrolio è un attacco diretto contro (chi altri?) Russia ed Iran.

La guerra dei derivati

Ora diamo un’occhiata ai fondamentali della Russia. Il debito è solo il 13,4% del PIL. Il deficit di bilancio in relazione al PIL è solo lo 0,5%. Se partiamo dal fatto che il PIL degli USA era 16,8 trilioni di dollari (nel 2013), il deficit di bilancio è il 4% del PIL, contro lo 0,5% della Russia. La FED è di fondo una corporation privata di proprietà delle banche private nazionali, anche se si fa passare come istituzione statale. Il debito pubblico negli USA è un enorme 74% del PIL sull’anno fiscale 2014. In Russia solo il 13,4%.

La dichiarazione di guerra economica di UE e USA ai danni della Russia – attraverso la corsa al rublo e l’attacco ai derivati del greggio – è di fondo una truffa dei derivati. I derivati – teoricamente – possono essere moltiplicati all’infinito. Gli operatori dei derivati hanno attaccato contemporaneamente il petrolio e il rublo per distruggere l’economia russa. Il problema è che l’economia russa è finanziata più solidamente di quella statunitense.

Considerando che questa mossa era stata pensata come uno scacco matto, la strategia difensiva di Mosca non è stata poi così male. Sul fronte chiave dell’energia, il problema rimane all’Occidente – non alla Russia. Se l’UE non compra quello che offre la Gazprom, collasserà.

L’errore principale di Mosca è stato di permettere all’industria nazionale di essere finanziata da debito estero, in dollari. Si parla di una mostruosa trappola del debito che può essere facilmente manipolata dall’Occidente. Il primo passo per Mosca dovrebbe essere di controllare da vicino la proprie banche. Le aziende russe dovrebbero richiedere prestiti sul mercato domestico e vendere i propri investimenti fatti all’estero. Mosca dovrebbe anche considerare di istituire una politica di controllo della valuta in modo che i tassi di interesse base possano essere abbattuti rapidamente.

E non dimentichiamo che la Russia può sempre dichiarare una moratoria sul debito e sugli interessi, dell’importo di oltre 600 miliardi di dollari. Sarebbe una scossa al cuore dell’intero sistema bancario mondiale. Si potrebbe parlare di un palese “messaggio” che indurrebbe la cessazione della guerra economica di USA e UE.

La Russia non deve importare materie prime. La Russia potrebbe facilmente replicare qualsiasi tecnologia importata, se ne avesse bisogno. Soprattutto, la Russia può produrre – dalla vendita di materie prime – abbastanza credito in dollari o euro.

Le vendite russe di risorse energetiche – o sistemi militari avanzati – potrebbero diminuire, sì. Ma porterebbero all’incasso di rubli per un pari valore – dato che anche il rublo è calato.

Rimpiazzare l’import con la produzione interna ha perfettamente senso. Ci sarà sicuramente una fase di “aggiustamento” – ma non di lunga durata. I produttori di auto tedesche, ad esempio, non possono più vendere i loro prodotti in Russia a causa del crollo del rublo. Questo significa che dovranno rilocalizzare le loro fabbriche in Russia. Se non lo faranno, l’Asia – dalla Corea del Sud alla Cina – le scacceranno dal mercato.

Orso e dragone vanno a caccia

La dichiarazione di guerra economica contro la Russia dell’UE non ha alcun senso. La Russia controlla, direttamente o indirettamente, la maggior parte del greggio e del gas naturale scambiati tra la Russia e la Cina: circa il 25% delle forniture mondiali. Il Medio Oriente è destinato a restare nel caos. L’Africa è instabile. L’UE sta facendo di tutto per tagliarsi fuori dalle forniture di idrocarburi più stabili, spingendo la Russia a indirizzare l’energia verso la Cina e il resto dell’Asia. Che regalo per Pechino – dato che riduce al minimo l’allarme per la marina statunitense che gioca al “contenimento” marittimo.

Tuttavia, un assioma non dichiarato di Pechino è che i cinesi restano estremamente preoccupati dal fatto che l’Impero del Caos stia perdendo sempre più il controllo, dettando le condizioni burrascose delle relazioni tra UE e Russia. La linea di fondo è che Pechino non dovrebbe mai consentire di essere messa in una posizione in cui gli USA possano interferire con le sua importazioni energetiche – come accadde al Giappone nel Luglio 1941, quando gli USA dichiararono guerra imponendo un embargo petrolifero, tagliando così il 92% delle importazioni di petrolio giapponesi.

Tutti sanno che un caposaldo della spettacolare ascesa del potere industriale cinese è stata l’obbligo di produrre in Cina per le aziende occidentali. Se la Russia facesse lo stesso, la sua economia crescerebbe con un tasso del 5% all’anno in poco tempo. Potrebbe crescere ancora di più se il credito bancario venisse legato solo agli investimenti produttivi.

Ora immaginiamo la Russia e la Cina che di comune accordo investano in una nuova unione monetaria basata sull’oro, sul greggio e sulle risorse naturali come decisa alternativa al modello fallito della “democrazia” del debito, sostenuto dai Padroni dell’Universo di Wall Street, dal cartello delle Banche Centrali occidentali e dai politici neoliberisti. Mostrerebbero al Sud del Mondo che gravando di debiti le future generazioni non si ottengono prosperità finanziaria e migliori standard di vita: era destinato a non funzionare sin dall’inizio.

Fino ad allora, una tempesta metterà a repentaglio le nostre vite – oggi e domani. L’unione “Padroni dell’Universo – Washington” non mollerà la strategia di rendere la Russia uno Stato paria tagliato fuori da commerci, trasferimenti finanziari, sistemi bancari e mercati occidentali, e quindi pronto per un cambio di regime.

Più avanti lungo la strada, se tutto andrà secondo i piani, il loro obiettivo sarà (chi altri?) la Cina. E Pechino lo sa.

Nel frattempo, aspettiamoci alcune bombe che scuotano l’Europa fin dalle fondamenta. Il tempo potrebbe esaurirsi – ma per l’UE, non per la Russia. In ogni caso, l’andamento generale non cambierà; l’Impero del Caos sarà lentamente ma inesorabilmente espulso dall’Eurasia.

Articolo di Pepe Escobar tratto da Sputniknews

Traduzione: The Saker

Modificato il 05 July 2024 17:07

Gil Galad - Stella di radianza





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Inviato il 08 gennaio 2015 11:57

Una profondità d'analisi sconcertante. Il ministro dell'economia russo già si mette le mani nei capelli per il crollo del petrolio, tagli bestiali agli stipendi pubblici, disastro annunciato per il petrolio sotto i 50 dollari, e petrolio che ci finisce, e ci vieni a dire che il 2015 sarà l'anno della russia? :stralol:

Sull'iran, vedi sopra. Sulla cina, la frenata avuta quest'anno è stata persino peggiore di quella prevista da analisti "seri", non analisti da propaganda. Vabbè, mettiamo queste provisioni assieme a quelle che ci porti sempre per metterci di buon'umore. Del resto, venendo da sputniknews, che altro dovevamo attenderci :)

 

 

 

Però lo possiamo mettere nell'annale delle previsioni che verificheremo a fine 2015:

- Il 2015 sarà l’anno di Iran, Cina e Russia

 

Mettiamo tutte le voci in una raccolta e a fine anno verifichiamo. :)


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Inviato il 08 gennaio 2015 13:19

Tutte le previsioni sono potenzialmente fallaci ma ridere a priori denota forse paura? Inoltre sono fatte da Pepe Escobar che scrive per parecchi siti e non è uno che passa di qui e parla a vanvera. Cmq qualcosa è già realtà e pure se Putin a molti non piace, neppure io che apprezzo la Russia lo amo anche se tu pensi il contrario, dimostra ancora una volta le sue capacità :

 

Il colpo da maestro di Putin: la Russia recupera i suoi beni in petrolio e gas in mani straniere

- 8 gennaio 2015

 

La crisi del dollaro spunta all’orizzonte

 

In pochi giorni, la Russia ha riacquistato il 30% del suo patrimonio di petrolio e gas, che stava in mano di investitori occidentali, e questo grazie al fatto che il rublo si è deprezzato. I media hanno descritto questa mossa come “l’operazione più incredibile che è stata vista da quando è nato il mercato azionario”.

 

“La Russia ha fatto una mossa di scacchi inaspettata”, scrive InSerbia. Secondo il portale di informazione, a causa del crollo del rublo, Mosca è stata in grado di recuperare la maggior parte del suo patrimonio, che stava in mano di proprietari stranieri, ed è anche riuscita a ottenere profitti del valore di 20.000 milioni di dollari in pochi giorni.

 

Lo scorso dicembre il rublo russo ha cominciato a cadere precipitosamente, e giravano voci che la Russia semplicemente non aveva fondi sufficienti. I prezzi delle azioni delle società energetiche russe sono cascate seriamente, e gli investitori hanno cominciato a venderle prima che si deprezzassero ulteriormente.

 

Secondo quanto spiega il portale serbo, che paragona Putin a un “grande maestro” di scacchi, “Putin ha aspettato una settimana e si è limitato a sorridere nelle conferenze stampa, e quando il prezzo delle azioni è sceso bruscamente, ha ordinato immediatamente di acquistare i beni in mano ad americani ed europei“.

 

E ora tutte le entrate di petrolio e gas rimarranno in Russia e il rublo crescerà da solo, senza dover spendere riserve di valuta estera e di oro, ha aggiunto il portale. “Gli squali finanziari europei sono rimasti intontiti: in un paio di minuti la Russia ha acquistato a prezzi bassi miliardi di petrolio e gas. “Un’operazione così incredibile che non si era vista dall’apparizione del mercato azionario”, scrive InSerbia.

 

Nell’ambito geopolitico mondiale il 2015 sarà caratterizzato da una maggiore integrazione dell’Eurasia, mentre gli Stati Uniti si allontaneranno lentamente dalla zona.

 

Il 2015 sarà testimone di una complessa interazione geostrategica che minerà, progressivamente, l’egemonia del dollaro come moneta di riserva e, soprattutto, dei petrodollari”, afferma il giornalista e analista politico Pepe Escobar in un articolo pubblicato sul portale Sputnik International.

 

La politica di Pechino, “la superpotenza commerciale pienamente emersa”, sosterrà la strategia a lungo termine della Cina di unificare l’Eurasia con una maggiore integrazione commerciale. Un altro giocatore importante in questo processo sarà l’Iran, che, nel caso che le sanzioni siano mantenute, reagirà in cerca di una maggiore integrazione con l’Asia.

 

Secondo Escobar l’America e l’UE hanno dichiarato una guerra economica alla Russia, manifestatasi attraverso attacchi contro il rublo e il petrolio. Tuttavia, l’economia russa ha un finanziamento molto più solido rispetto a quella degli Stati Uniti, ricorda l’analista.

 

Mentre il debito pubblico della Russia è pari a solo il 13,4% del suo Pil, negli Stati Uniti questa cifra raggiunge il 74%, riferisce l’autore. Allo stesso modo, il deficit di bilancio in rapporto al Pil in Russia è dello 0,5%, rispetto al 4% negli Stati Uniti.

“E non dimenticate che la Russia può dichiarare una moratoria del debito e degli interessi colpendo più di 600.000 milioni di dollari”, dice Escobar. “Questo scuoterebbe il cuore del sistema bancario a livello mondiale”, conclude.

 

Fonte www.lantidiplomatico.it


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Inviato il 08 gennaio 2015 13:54

Recuperare? bah, "nazionalizzare" di norma è cosa lodata dai propagandisti e da quelli che ci capiscono poco. Come fatto a suo tempo in venezuela, lodarono e acclamarono la nazionalizzazione del petrolio etc. etc. etc.

Risultato? Gli impianti del venezuela sono rimasti quelli di un tempo perché invece di avere persone capaci alla direzione che investono in tecnologie etc., ci sono i soliti politici che hanno una visione che non supera il naso e cercano di arraffare tutto per finanziare le proprie follie. Tradotto, dopo il boom dello sfruttamento dovuto alle ultime cartucce, comincia il declino della produzione.

 

La russia rischia lo stesso. Per cui, come al solito, quella che a una visione ideologica ti fa riscaldare il cuore e sognare la grande madre russia che finalmente arriverà con i carri armati a schiacciare tutta europa, con estrema probabilità finirà con una bella zappa sui piedi.

 

Poi per il resto, la solita propaganda ha cannato allegramente tutte le previsioni l'anno scorso. Faremo il conto anche quest'anno :)


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