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Politica internazionale
S di sharingan
creato il 05 gennaio 2009

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Exall
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Inviato il 12 ottobre 2014 17:40

Petrolio ai minimi degli ultimi anni che viaggia per gli 80 dollari al barile (e scorte accertate per oltre un secolo) e la grande crisi dei prezzi che si è dimostrata essere una speculazione bella e buona. Ad oggi il problema non mi sembra venire tanto da una mancanza di materie prime (in prospettiva credo sia peggiore quella relativa alle terre rare, ma lo sfruttamento del cosmo vicino è facile che risolverebbe anche questo problema), quanto dalla sovrappopolazione e dall'inquinamento.

E francamente questi problemi non li si risolve con una nuova spartizione delle popolazioni e del globo, men che meno dando libero sfogo alle potenze regionali.

 

In aggiunta, per arrivare a una fase di semi-stasi come quella del periodo che hai descritto (che poi vide una serie di guerre non da poco, tra tutte le grandi guerre che hanno visto emergere la germania ed affermarsi la russia zarista), occorrerebbe passare per tutta un'altra serie di guerre per la demarcazione delle zone occupate.

 

E a questo aggiungiamo che il "grande spauracchio" della potenza cinese non ne verrebbe rimpicciolito, anzi permettere di riprendere a fare occupazioni etc. gli darebbe la possibilità di lanciarsi in una serie di teatri inizialmente "minori", tra tutti la questione Taiwan, il controllo dell'asia centrale, il sud est asiatico dove la cina è più aggressiva che mai. Del resto l'abbiamo già visto: "se la russia si può permettersi di occupare la crimea, perché la turchia non può permettersi di occupare parte della siria?" quello che vi dicevo qualche mese si è già avverato, possono farlo i russi, perché non i turchi?

 

Insomma, non si risolverebbero i problemi che ci hai presentato e in più se ne creerebbero di nuovi. Non mi sembra un bel modo di approcciare la questione :)


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Ser Balon Swann
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Inviato il 12 ottobre 2014 20:00

E francamente questi problemi non li si risolve con una nuova spartizione delle popolazioni e del globo, men che meno dando libero sfogo alle potenze regionali.

 

In aggiunta, per arrivare a una fase di semi-stasi come quella del periodo che hai descritto (che poi vide una serie di guerre non da poco, tra tutte le grandi guerre che hanno visto emergere la germania ed affermarsi la russia zarista), occorrerebbe passare per tutta un'altra serie di guerre per la demarcazione delle zone occupate.

non si risolverebbero, ma si arriverebbe appunto a una fase di semi-stasi e di equilibrio, dove nessuno Stato potenzialmente pericoloso per la pace globale ha motivo di infrangerla, in quanto:

a) dotato delle risorse necessarie per tirare avanti egregiamente

b) strategicamente impossibilitato (se non a carissimo prezzo, e dunque senza convenienza) ad estendersi nella sfera di influenza di altri "big"

 

si spera che in questo periodo di semi-stasi "ottocentesca" si riescano finalmente a compiere le rivoluzioni (ecologica e spaziale) di cui sopra. E, magari, che sia l'asse Usa-Ue a farlo per prima, rilanciandosi ancora come leader mondiale.

 

 

poi oh, ripeto, io sarei per una politica molto più attiva e propositiva da parte di Usa e Ue, tenere le posizioni, investire forte in Asia e Africa, e se necessario pure fare i poliziotti globali. Costa, sì, ma a lungo termine non farlo ci costerà molto di più.

Ma se abbiamo deciso di tirarci indietro, almeno evitiamo che vada tutto a beneficio della Cina (che come "visione del mondo e del suo futuro" tra le altre cose mi piace ancor meno della turchia e della russia, francamente), e adesso che possiamo dividiamo pacificamente o quasi l'Asia e l'Africa in una decina sfere di influenze serie, forti e stabili, cosicché la Cina non possa appaltarsi/comprarseli (e in un futuro, perché no, piazzarci le sue basi) mezzo mondo e deciderne le sorti.


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Exall
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Inviato il 12 ottobre 2014 21:12

Non funza perché

- per avere tutte le risorse di cui si abbisogna bisogna essere degli ultra colossi, non potenze regionali con gli steroidi (inutile quindi dar libero sfogo alle potenze regionali, che indipendenti in quanto a risorse non lo diventeranno)

- la semplice presenza di potenze regionali con un proprio dominio d'influenza... spingerà le potenze regionali e non a pestarsi i piedi per i soliti aggiustamenti e contro aggiustamenti. No, tanto per dire, francesi e tedeschi si stanno contendendo "le terre di mezzo" si e no da duemila anni.

 

Insomma, alla situazione di semi-stasi (chiamala semi-stasi poi...) bisogna arrivarci, e semplicemente ti porta ad avere una miriade di guerre tra potenze contrapposte. Nessuna delle potenze regionali potrà istituire un'autarchia e ciò porterà a sua volta a chiedere nuove guerre per cercare di ridurre il fabbisogno d'importazione.

 

Insomma, se ci si deve ammattire tanto vale darci da fare per rendere il mondo più stabile, non un altro risiko. Per cui ebbene si, tanto vale spendersi per avere una politica più propositiva :)


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Ser Balon Swann
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Inviato il 12 ottobre 2014 21:50

- per avere tutte le risorse di cui si abbisogna bisogna essere degli ultra colossi, non potenze regionali con gli steroidi (inutile quindi dar libero sfogo alle potenze regionali, che indipendenti in quanto a risorse non lo diventeranno)

 

Non se la crescita esponenziale di questi ultimi decenni si arresta (e dovrà necessariamente arrestarsi). In assenza delle famose rivoluzione di cui sopra, tra 50 anni si potrebbe ragionerà in termini di sopravvivenza o viver decente, tra flussi migratori di disperati e gara ad accaparrarsi le ultime risorse (basta guardare la california - praticamente prosciugata e in fiamme - e pechino - dove la gente a momenti manco respira più - per avere un assaggio), altro che pareggio in bilancio e pianger miseria per la crescita allo 0.2%

 

una potenza regionale steroidata tipo Russia o Turchia può farcela a superare una crisi globale prossima ventura (eventuale ma possibile, per non dire probabile) se controlla determinati assets e sì, determinate regioni del risiko, altrimenti rischia di collassare.

E non è bello se per questa tipologia di Stati diventa una questione di vita o di morte, o si sentono "traditi/fregati/castrati" tipo la Germania post WWI

 

 

- la semplice presenza di potenze regionali con un proprio dominio d'influenza... spingerà le potenze regionali e non a pestarsi i piedi per i soliti aggiustamenti e contro aggiustamenti. No, tanto per dire, francesi e tedeschi si stanno contendendo "le terre di mezzo" si e no da duemila anni.

 

guerricciole, qualora si verificassero, necessariamente a bassa intensità (ricordiamoci la MDA), in ogni caso combattute per la maggior parte lontano dall'hearthland e risolte a tarallucci e vino in una qualche grande conferenza di pace (se il modello è quello ottocentesco).

imho molto meglio di una corsa a 3-4 chi s'arraffa più stati collassati (magari incentivandone il processo), con Stati potenzialmente molto pericolosi messi spalle al muro.

 

 


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Inviato il 13 ottobre 2014 8:34

 

 

avere 150 staterelli della mi***ia è comodo se si ha un disegno egemonico

 

 

E sarebbe altrettanto comodo evitare un certo modo di parlare. Grazie.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 ottobre 2014 12:13

Sto leggendo i vostri post e quello che posso dire è che il dominio di un'unica super potenza negli ultimi 20anni ha portato solo cose negative quindi meglio il multipolarismo con più Stati che possano influire sul corso degli eventi mondiali. In quest'ottica unioni come i BRICS o la futura nascente dal 1 Gennaio Unione Euroasiatica sono cose assolutamente positive, mentre l'UE con le sue incapacità le sue beghe e le sue scelte economiche cervellotiche non solo conterà sempre meno nel futuro ma sta distruggendo i livelli di benessere dei popoli portandoci a situazioni d'inizio ottocento. Bisogna creare masse critiche compatte che abbiano voci il più possibile univoche e quindi salvaguardando il diritto all'autodeterminazione sono anch'io contrario alla frantumazione delle nazioni in tanti staterelli che provocano solo tensioni e crisi regionali.


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StannisJB
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Inviato il 13 ottobre 2014 12:40

Per me sia il ragionamento di Balon sia di Exall sono corretti ma ci sono delle cose da analizzare.

Partiamo dalla politica delle potenze regionali ; questa è una posizione interessante , ma credo che una politica del genere sia possibile solo se ci sia un organo che riesca a mantenere gli equilibri.

Questa politica ha funzionato fino a quando a capo della Germania c'era Bismarck infatti lui è riuscito a mantenere un equilibrio tra tutte e 8 le potenze mondiali , se ci pensate è stato proprio la Germania che ha risolto le grandi crisi territoriali ; pensiamo al trattato di Berlino che dopo la guerra russo-turca , lascia tutte le potenze con dei vantaggi ma mantenendo comunque un equilibrio tra le parti.

Oppure possiamo pensare alla Conferenza di Berlino che riduce le pretese coloniali di tutte potenze di avere un cordone di colonie tutte unite territorialmente.

Ora questa politica ha retto fino a quando la Germania è comandata da Bismarck e non aveva intrapreso una politica coloniale , quando ha smesso di essere il capo del'Impero tedesco sono partiti i problemi e non essendoci più un garante della situazione europa siamo arrivati alle tensioni che hanno portato alla prima guerra mondiale.

 

Ora il punto è questo chi sarebbe la Germania di Bismarck in questa situazione attuale ? Io non vedo seri garanti della pace nel mondo , l'unici che potrebbero esserlo sarebbero o un Europa indipendente da politiche estere americane o un ONU rivista e indipendente da ogni stato dove non ci sarebbero più nessun stato con diritto di veto e boiate simili (e questa la vedo molto difficile).

 

Sulla questione del problema energetico , è vero le stime più pessimistiche dicono che il petrolio finirà fra 30 anni (mi riferisco a quello che viene estratto con pompe naturalmente ci sono altri modi e tipi di petrolio ma le conoscenze in materia sono scarse) ,io penso che per risolvere il problema sia molto complicato , perchè le quantità di energia prodotto da fonti rinnovabili sono molto inferiori e poco sicuri di una continua fornitura di energia (l'uniche veramente utile sono i sistemi idroelettrici e quelli geotermici). L'unica forma di energia ottima è quella nucleare , ma è rischiosa.

Quindi si credo che le potenze regionali non avrebbero problemi con l'energia elettrica ma ci sarebbero problemi per tutto il resto (trasporti e riscaldamento).

 

L'altra soluzione è di arrivare ad un punto di strapotere cinese dove ci sarebbero due possibilità: Russia e Cina alleate e rischio guerra mondiale o la fine del nuovo Grande Gioco ( ma gli americani non sono intelligenti quanto gli inglesi ) e una creazione di una nuova guerra fredda con la Cina piuttosto isolata.

 

Oppure potremmo optare per la soluzione più pratica e sicura di stabilizzazione del mondo ... tirare un centinaio di bombe atomiche e abbassare la popolazione mondiale di tutti i paesi (scherzo naturalmente :stralol: ).


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Inviato il 13 ottobre 2014 12:55

a me la turchia non convince

ma proprio per niente

se gli consentissimo di entrare in quei territori,per prima cosa finiscono di ammazzare i kurdi e dopo diche si ritroverebbero con l'esercito in quelli che tempo fa erano i territori di impero ottomano

di fatto consegneremmo l'egemonia dell'intero medio oriente ad un paese che sta pericolosamente regredendo nell'islamizzazione(altro che unione europea per la turchia)

 

inoltre c'è sempre una teoria(fino ad ora solo una teoria del complotto) che ci sia proprio la turchia dietro all'isis


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Inviato il 13 ottobre 2014 12:58

stannis

 

in realta una potenza bismarkiana c'è

il rpoblema è che il "bismark" ce siamo messo contro per far un non meglio identificato favore agli americani


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Inviato il 13 ottobre 2014 15:21

Partiamo dalla politica delle potenze regionali ; questa è una posizione interessante , ma credo che una politica del genere sia possibile solo se ci sia un organo che riesca a mantenere gli equilibri.

 

Questa politica ha funzionato fino a quando a capo della Germania c'era Bismarck infatti lui è riuscito a mantenere un equilibrio tra tutte e 8 le potenze mondiali , se ci pensate è stato proprio la Germania che ha risolto le grandi crisi territoriali ; pensiamo al trattato di Berlino che dopo la guerra russo-turca , lascia tutte le potenze con dei vantaggi ma mantenendo comunque un equilibrio tra le parti.

però ha funzionato molto bene (forse addirittura meglio) anche dal 1815 a circa gli anni '60 del 1800 (volendo possiamo far scattare la crisi dell'equilibrio con la guerra di crimea, poi seguita da un decennio altamente turbolento tra guerre di indipendenza in Italia, guerra franco-prussiana, guerra austro-prussiana ecc.). 40-45 anni di pace quasi assoluta tra le grandi potenze, nessun conflitto definibile come "maggiore".

per quei tempi non era certo poco, anche considerando che il diritto internazionale era decisamente più rozzo e non c'era il fattore MDA.

 


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Inviato il 13 ottobre 2014 22:29

Come già detto un periodo di aggiustamento tra grandi macelli prima e dopo, con tensioni che sono andate coltivandosi etc. etc.

Questo oltre al fatto che per arrivare a quella situazione si è dovuti passare attraverso secoli di guerre e di potenze regionali che salivano alla ribalta e potenze mondiali che venivano declassate.

 

Insomma, se lo scopo è un mondo "più tranquillo e in grado di contenere le potenziali minacce etc. etc.", a mio modesto avviso si sbaglia direzione.

 

 

Petrolio, si parla di riserve accertate per oltre cento anni, con intere zone geografiche non ancora ispezionate (mare di Barents tanto per citarne una) o agli inizi delle ispezioni. Non è un caso che il petrolio sta calando verso gli 80 dollari al barile. Diciamo che con la speculazione di questi anni quei geniacci dei paesi produttori di petrolio si sono arricchiti nel breve periodo a dismisura, ma hanno gettato le basi per una ripresa delle attività estrattive nelle altre parti del mondo col risultato che si sono fabbricati senza volerlo dei contendenti.

Tanto per dirne una, i sauditi vorrebbero calare la produzione per far rialzare i prezzi, ma al contrario di prima oggi c'è molta più concorrenza per cui l'unico effetto che otterrebbero sarebbe veder calare la propria quota di mercato, senza riuscire ad accompagnarvi una risalita dei prezzi.


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Inviato il 14 ottobre 2014 15:55

Proteste e scontri davanti alla Rada di Kiev con la gente che grida:"Rivoluzione!" ed "Elezioni!", in compenso la polizia manganella di brutto. Ma come ora la UE non dice nulla, i manifestanti si possono picchiare adesso? Interessante..........

 

 

http://italian.ruvr.ru/news/2014_10_14/Scontri-presso-il-Parlamento-ucraino-7403/

 

 

..... inoltre oltre 40 arresti (molti erano di Settore Destro)

 

http://italian.ruvr.ru/news/2014_10_14/Arrestate-oltre-40-persone-dopo-gli-scontri-a-Kiev-0086/

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 17 ottobre 2014 22:41

Vertice Asem di Milano, Mogherini invita Putin che finalmente ha la possibilità di riaffacciarsi sullo scenario diplomatico europeo. Come avrà sfruttato l'occasione il nostro ex kgb?

Ovviamente facendosi riconoscere :stralol:

Prima si è concesso un bagno di folla a Belgrado (ma ce li vogliamo sul serio in europa?), poi si diletta con il grande amico Berlusconi (che stranamente ha posizioni che nemmeno i russi provano più a difendere) poi arriva e riesce a fare ritardi che non riuscivamo a vedere nemmeno a Berlusconi. Ricordate la grande polemica per la foto ritardata a causa della "chiamata di Berlusconi"? Bene, Putin è riuscito a fare un ritardo in grado di far saltare una serie di incontri...

 

Risultati finali? "dissidi", parola che difficilmente (eufemismo) compare nel diplomatichese. E la Merkel sempre meno propensa a dar credito al capo del cremlino. Insomma, se Putin pensava che il suo linguaggio da bastone e carota potesse sortire qualche effetto (tra l'altro l'annuncio del ritiro dei soldati dal confine... soldati che per le sue stesse parole non ci sono...), mi sa che gli effetti ottenuti non sono stati quelli desiderati :)


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Inviato il 18 ottobre 2014 15:42

Bè era l'ospite più atteso e forse più importante per i temi in agenda e come tutti gli ospiti più attesi si fanno attendere. A parte le battute ecco un pezzo veramente illuminante sulla situazione nel Donbass con testimone un antropologo italiano; qualcuno dirà che queste notizie le da solo la Voce della Russia già vero ma proprio questo è uno dei pochi canali che in italiano forniscono informazioni sulla situazione nell'est ucraino mentre come riportano le parole del nostro connazionale i media occidentali ed italiani hanno cancellato il tema guerra ucraina quasi totalmente se non per parlare di rischio gas.

 

 

 

 

 

 

Testimonianza oculare dal Donbass.

 

 

http://cdn.ruvr.ru/2014/10/17/1493740074/copertina_2083.JPG

 

Guerra in Ucraina? Sui giornali italiani non se ne parla più da settimane. Come vive la gente nelle città distrutte dai bombardamenti nel Donbass? Per cercare di capirlo ci avvaliamo della testimonianza dell’antropologo Eliseo Bertolasi, ricercatore associato all’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, che ha visto con i propri occhi la situazione.

- Eliseo, puoi tirare le somme del tuo viaggio nel Donbass?

- Prima di partire dall’Italia, non pensavo che mi sarei trovato davanti a tanta distruzione, non mi riferisco solo alle infrastrutture, le case e gli edifici distrutti. Parlo di tanta distruzione da un punto di vista sociale, che ha portato alla mancanza di energia elettrica, acqua, gas. L’inverno si sta avvicinando e ci sono tante persone che non sanno come potranno affrontare le temperature proibitive del prossimo inverno.

- Si spera che questa guerra civile finisca al più presto. Ma che ne sarà, secondo te, delle città distrutte? Verranno ricostruite o spazzate via?

- Posso riportare le risposte che mi davano nel Donbass quando si parlava di questa distruzione, sia a Lugansk che a Donezk. La sensazione diffusa, non solo tra i miliziani, ma anche tra la popolazione civile, è che da parte di Kiev ci sia una precisa volontà di distruggere le infrastrutture del Donbass, quindi soprattutto fabbriche, scuole, supermercati, negozi. Questo per lasciare un Paese non più idoneo a vivere in maniera autonoma. Il futuro? A breve termine sarà una grande sofferenza e grandissimi disagi per la popolazione. La dirigenza delle due repubbliche inizia a pianificare quelle che potranno essere determinate condizioni di vita della popolazione. Sta di fatto, che per ricostruire ciò che è stato distrutto ci vorrà molto tempo e non sarà un’impresa facile.

- Una domanda rivolta ad Eliseo Bertolasi antropologo: l’Ucraina di una volta non ci sarà mai più, tu come la vedi nel prossimo futuro?

- In Ucraina, prima del Maidan, hanno sempre convissuto nei vent’anni dell’indipendenza due idee della propria identità nazionale: un’identità di tipo nazionalistico, che si percepisce in contrapposizione rispetto all’identità russa. C’è poi un’identità di tipo slavo orientale, dove viene percepita la assoluta sintonia con gli altri popoli slavi, quali quello russo e bielorusso. Questa frattura in questo momento si è totalmente sviluppata e indietro credo non si ritornerà. Ricordo che nel Donbass moltissima popolazione è russofona e russo etnica. Loro non hanno più nessuna intenzione di tornare indietro. Mi dicevano che fino ad aprile si poteva ipotizzare qualcosa e ritornare ad una condizione di sintonia con il resto dell’Ucraina. Con tutto il sangue che è stato versato e con tutta la distruzione, questo processo è diventato, come mi dicevano, totalmente irreversibile.

- Ci sono città praticamente deserte come Pervomaisk. I pochi civili rimasti, per lo più gente anziana, che cosa ti hanno raccontato? Come vivono?

- Chi ha potuto, se n’è andato. La città di Lugansk è una città fantasma, come anche Pervomaisk e i quartieri nei pressi dell’aeroporto di Donezk. Queste città sono state pesantemente bombardate, la popolazione civile che ha potuto se n’è andata da parenti o nei campi profughi. Sono rimasti gli anziani e chi è rimasto solo, chi non ha i mezzi fisici per prendere un treno. Questa gente vive in condizioni fatiscenti di una durezza irraccontabile. Mi hanno mostrato come vivono, in delle case con i soffitti distrutti dove entra l’acqua, con le temperature già piuttosto rigide. Si cucinano delle patate e bevono the, cucinano in strada, in casa non possono accendersi il fuoco. Vivono si stenti.

Io non posso non sottolineare anche un altro aspetto: l’ottimismo di questa gente. Sono convinti che prima o poi si uscirà da questa situazione.

- Ma cosa vorrebbero per il Donbass e le loro città?

- Innanzitutto sperano nella fine di questa guerra, con la consapevolezza che questa fine non arriverà a breve termine. Il progetto non è solo di tipo politico di costruzione di questa nuova entità statuale, cioè le due repubbliche autonome del Donbass. C’è un livello ideologico che vede la costruzione di quest’entità chiamata “Novorossia”. Nel pensiero di chi porta avanti questo discorso, l’entità includerà altre regioni oltre a Lugansk e Donezk.

- Secondo te, perché non si parla più di Ucraina sui giornali italiani?

- Certo, è una situazione vergognosa, raccapricciante che davanti a una devastazione di questo livello non si parli di questi fatti. Ci sono tantissimi morti tra i civili, bambini, donne, bombardamenti sulle scuole e in occidente non se ne parla assolutamente. C’è questa totale esclusione dell’Ucraina tra le news di ogni giorno. Si porta il focus su delle notizie che in confronto sono di una totale futilità. È inquietante che in occidente ci sia non controinformazione, ma una totale mancanza di informazione.

Bisognerebbe innanzitutto provare a sentire i direttori delle più importanti testate e chiedere per quale motivo escludono l’Ucraina dalla loro programmazione. Lo sappiamo, l’Italia è un Paese totalmente inserito nell’occidente, che in questo momento ha una posizione di tipo contrastivo nei confronti della guerra in Ucraina. Si continua ad esempio a parlare di “operazione antiterrorismo”, quando invece assistiamo ad una vera guerra totale.

http://italian.ruvr.ru/2014_10_18/Testimonianza-oculare-dal-Donbass-Parte-1-0304/?slide-1


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Inviato il 19 ottobre 2014 16:27

Beh, si, in effetti occorrerebbe parlare dell'invasione della Russia in ucraina, di un'annessione inaudita, di stupri rapimenti etc. condotti dai mercenari russi etc. e si sta preferendo evitare di parlarne, ad esempio si sta preferendo tralasciare che la russia continua ad attaccare nonostante la tregua per prendere l'aeroporto di Donetsk... ma non è che l'informazione italiana brilli mai per qualcosa :)

 

Nel frattempo si scalda la situazione in cina ad Honk kong, situazione anche questa poco seguita dalla stampa nostrana cui interessa di più la farfalla di Belen. Anche qui, altra situazione di una dittatura che schiaccia senza problemi legittime rivendicazioni dei manifestanti.

Ma per qualcuno se si parla di governi non occidentali, hanno sempre ragione, anche se le manifestazioni sono per diritti basilari come libere elezioni e la possibilità di decidere di non dover sottostare ad un antiquato e ultrainefficiente (eufemismo) mercato come quello russo.

 

Ma veniamo al petrolio. Come dicevo qualche giorno fa, il prezzo continua a decrescere e stiamo ormai attorno agli 82 dollari per il wti e 85/86 per il brent. La corsa al rialzo scatenata dall'opec come al solito ha prodotto aspetti imprevisti. Da una parte calo dei consumi e dall'altro investimenti massicci (abbondantemente remunerati) in nuove tecniche estrattive. Risultato? Gli USA ridiventati potenza esportatrice, i vecchi paesi monopolistici che devono vendere loro malgrado per mantenere quote di mercato contro i nuovi ingressi. Una maggiore convenienza del petrolio impatta anche sul prezzo delle altre materie prime energetiche, ad esempio il gas, con il risultato che il gas tende a diventare meno richiesto con conseguente ulteriore calo dei relativi costi.

A breve rimarrà la dipendenza da paesi come la russia cui sfortunatamente ci siamo allacciati diventandone troppo dipendenti. Ma nel medio termine questa dipendenza potrà facilmente venire meno.

Da questo ne derivano diverse riflessioni. Da un lato, il gioco al ricatto dei russi tende ad essere sempre più controproducente, Putin dovrebbe ficcarselo in testa una buona volta (e lasciar stare l'ucraina che si è rivelata un osso troppo duro da mordere), dall'altro con tutta una serie di ribassi in cascata potrebbero finalmente crearsi le condizioni per una ripresa economica.

Troppo ottimista? :)


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