Video che riassume bene il rapporto Grecia - Germania. D'Alema mi è tutto tranne che simpatico ma il suo ragionamento non fa una piega:
Allora leggete queste parole di Nicolai Lilin e poi soprattutto l'intervista a Giulio Sapelli famoso economista e professore alla Statale di Milano e poi ditemi che se quando parlo di 4 Reich, intendendo imperialismo tedesco e non certo neonazismo come forse qualcuno ha inteso, sono fuori dal mondo:
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Nicolai Lilin
Da Yannis Varoufakis a Giulio Sapelli, insorge il continente.
La Gran Bretagna è sgomenta nel leggere lintervista a Varoufakis, in esclusiva, apparsa ieri mattina, sulla testata considerata il tempio del pensiero progressista europeo.
Il filosofo belga Eric Toussaint chiama i cittadini europei alla mobilitazione popolare contro la Germania. In fondo, trovate il testo integrale dellopposizione in Grecia contro laccordo Tsipras-Troika. E lautentica voce progressista europea sulla questione greca.
Ce nest qun debut, continuons le combat!
E proprio il caso di dirlo. Una frase, questa, che ai cittadini europei di età inferiore ai 50 anni non dice assolutamente nulla. E in francese, e vuol dire non è che linizio, continuiamo a combattere ed è stato lo slogan totemico che esplose nel maggio del 1968, a Parigi, dando inizio alla rivolta europea contro il colonialismo, contro limperialismo americano e contro il totalitarismo sovietico. 47 anni fa.
Il resto è Storia.
Chi ritiene che la questione greca sia chiusa ed è finita così, si sbaglia di grosso. La Germania ottiene una vittoria di Pirro, Alexis Tsipras ottiene una sconfitta personale ma la Grecia ha ormai infiammato la coscienza e la consapevolezza internazionale, suscitando discussioni, liti, passioni. Sono giornate convulse, complesse, come accade sempre nei momenti di intenso e grande cambiamento.
Ripropongo qui di seguito lopinione del prof. Giulio Sapelli, eccellente economista e intellettuale italiano, in una intervista che ieri ha rilasciato a un giornalista de Il Fatto Quotidiano.
Subito dopo, una intervista a Varoufakis pubblicata in esclusiva sulla testata storica britannica The New Statesman, nata nel 1913, fondata dal commediografo umorista George Bernard Shaw, per conto della Fabian society, da sempre considerata il tempio del pensiero progressista europeo e punto di riferimento dellantagonismo storico britannico. Nel corso dellintervista (non a caso Varoufakis ha scelto questa testata) parlando con Harry Lambert, lex ministro ellenico spiega e argomenta la propria posizione in maniera molto specifica, chiarendo come stanno andando le cose.
Cera un accordo (prima del referendum) basato sul fatto di opporre una strenua resistenza -se avesse vinto il no- che comportava limmediata accensione in Grecia di una moneta complementare parallela, lapertura di un negoziato sulla ristrutturazione del debito e, nel caso i tedeschi non avessero accettato, accelerare verso la denuncia del debito immorale. Sempre secondo Varoufakis, la Germania, fin dallinizio, ha fatto capire che intendeva buttare fuori la Grecia dalleuro e dallEuropa perché non avrebbe mai accettato lidea che una nazione delleuro potesse essere governata da un governo non incline ad accettare le disposizioni economiche, finanziarie e politiche di Berlino, e sempre secondo lui, seguita a essere lopzione che la Germania sta perseguendo, sapendo che da domani si apre una situazione di conflittualità esplosiva in Grecia che, molto probabilmente porterà alla fine di Syriza. Varoufakis spiega come Alexis Tsipras ha ceduto alle 3.40 del mattino, dopo sedici ore ditortura. Il cedimento è umanamente comprensibile ma politicamente inaccettabile. Varoufakis fa capire che la squadra messa in piedi va avanti e intende dar battaglia, a questo punto, anche contro Alexis Tsipras. Questa intervista, insieme agli editoriali di fuoco apparsi su The Guardian (Alexis Tsipras ha subito unautentica tortura da parte dei tedeschi come avviene a Guantanamo) allapertura della BBC (I tedeschi impongono la loro ferrea volontà al resto dEuropa: è un monito severo per far arrivare un chiaro messaggio a Francia, Italia e Spagna) hanno scosso molto lopinione pubblica britannica.
Infine, una lettera inviata dal filosofo ed economista belga Eric Toussaint ad Angelo Consoli (riferimento in Europa delle politiche economiche di Jeremy Rifkin) con la specifica richiesta di impegnarsi a diffonderla in tutta Europa, spiegando che adesso, più che mai, la Grecia ha bisogno di una mobilitazione di massa internazionale per sostenere il suo diritto legittimo a salvaguardare la propria sovranità contro leccessiva ingerenza tedesca. In questa lunga lettera sono esposte le modalità che la squadra composta da diverse persone e capitanata da Yannis Varoufakis, Eric Toussaint e John Galbraith, hanno elaborato come manovra alternativa da opporre alla inaccettabile soluzione Tsipras.
Sia il testo inglese che quello francese sono in lingua originale.
Buona lettura:
1). Lintervista a Giulio Sapelli.
Giulio Sapelli, economista e docente di Storia economica alluniversità Statale di Milano. Cosa guadagna la Germania da una eventuale Grexit?
La Germania vuole ammazzare la Grecia. Se si fosse riunito il Consiglio Ue a 28 cosa che non si è fatta sotto la pressione diplomatica francese e americana e si fosse arrivati al voto, la Germania e i suoi vassalli lavrebbero espulsa. Poi è arrivata la decisione di non riunione il Consiglio europeo, ma di convocare lEurosummit composto dai Paesi che hanno leuro.
Che ha chiesto ad Atene un fondo da 50 miliardi in cui far confluire gli asset greci in cambio del terzo salvataggio.
Si è compiuto ciò che era già scritto. Sono dei fanatici che fanno dellausterità una religione: allausterità può credere soltanto unprofessore della Bocconi, uno che non è un economista ma è un ragioniere. Dietro questa battuta cè una tragedia immensa: la riduzione delleconomia alla ragioneria.
In alternativa, è rimasta sul tavolo fino allultimo la possibilità di una Grexit temporanea di 5 anni.
E matto, non ha un senso economico. Ha solo un senso politico, di affermazione, di dominio: i tedeschi vogliono di nuovo dominare lEuropa.Helmut Schmidt diceva evi abbracciarelEuropa, non sedertici sopra. Loro ci si siedono sopra. La questione greca e in questi giorni si celebra lanniversario della strage di Srebrenica comincia dalla Bosnia, passa dalla Macedonia, va in Grecia, poi finisce a Mosca o in Turchia. Ci sono buone ragioni per pensare che i tedeschi spalancheranno le porte alla vittoria dellIsis.
E unaffermazione forte, professore.
Questa è la vera chiave di questa tragedia. Destabilizzando la Grecia, destabilizzano i Balcani. E in Bosnia, in Kosovo in Macedonia e in Montenegro cè lIsis, sono Paesi in cui è evidente e diffuso il fenomeno della radicalizzazione .
Cosa succede oggi in Grecia senza un accordo?
Le banche resteranno chiuse e spero che tra un po di tempo verranno fuori le monete complementari, di cui la Bce aveva preconizzato luso. I greci andranno avanti per un po con le monete complementari, poi torneranno alla dracma ma sarà una catastrofe perché dovranno pagare i loro debiti in euro e soprattutto le banche francesi e quelle tedesche sono piene di debito greco collateralizzato, unarma di distruzione di massa.
Ma perché la Germania avrebbero architettato questo piano diabolico?
I tedeschi fanno questo non per calcolo economico, ma solo perfanatismo ideologico. Sono dei fanatici. Questa situazione riflette la disgregazione dellordine internazionale. Tutte le medie potenze regionali aspirano ad operare stand alone, da sole: i tedeschi sono convinti di poter andare avanti senza gli Stati Unitie si alleano con i cinesi, gli inglesi anche, i russi hanno scelto da tempo la via dellisolazionismo, i francesi sono gli unici che hanno ambizioni imperiali e ciò è dimostrato dal fatto che hanno cercato di aiutare i greci. Noi abbiamo perso una grande occasione e credo che Renzi rischi moltissimo:
Cosa rischia Renzi?
Questa roba delle intercettazioni è stato un avviso degli americani, che gli hanno detto guarda che se non ti comporti bene, non fai come Hollande e non ti metti chiaramente con Atene, noi ti facciamo cadere. Ma il nostro presidente non intercetta i messaggi che arrivano da oltreoceano, quindi sceglie di essere fedeleassolutismo teutonico. Questa è una disgrazia, perché lEuropa senza lappoggio degli Stati Uniti non esiste, è un nano. Anche economico, nella stagnazione secolare che avanza. Avevo previsto questa tendenza al predominio dei tedeschi. E una cosa che inizia con la vittoria di Sedan, dal 1870 (battaglia decisiva della prima fase della guerra franco-prussiana, che portò alla capitolazione di Napoloeone III e alla fine della secondo Impero francese, ndr). I tedeschi adesso danno lultima mazzata alla Francia. Ma è anche una grande sconfitta della Merkel: se avesse aiutato Atene, non sarebbe più stata Cancelliere.
Quindi Renzi crede ancora di potere esercitare un ruolo in Europa?
Renzi non crede in nulla. Se lo credesse, avrebbe dovuto chiedere una conferenza internazionale con Stati Uniti e Cina sul debito greco.
Forse lei conferisce a Renzi un peso internazionale che non ha.
Il peso internazionale lo si acquisisce sfidando il cielo. Potrebbe cominciare a farlo: insomma, lItalia ha 60 milioni di abitanti, è in una posizione di assoluta centralità al centro del Mediterraneo. Avrebbe le carte in regola per osare e chiedere di più. E solo un fatto di coraggio. Renzi questo coraggio non ce lha, quindi segna la fine della Grecia, del ruolo internazionale dellItalia e forse anche del suo governo.
Alla fine vincerà la Germania, quindi.
Ha già vinto. Ma vincerà, perdendo: Merkel porta a casa una vittoria di Pirro perché sarà costretta a fare un blocco economico del Nord. Allinizio si darà vita a un euro a due velocità. E questo segnerà la fine dellEuropa unita.
di Sergio Di Cori Modigliani
Gil Galad - Stella di radianza
A dire il vero nel gruppo dei "falchi" che si sono accodati alla Germania figuravano Paesi come Spagna, Portogallo e Irlanda...
Ripeto quello che ho sempre detto: il debito greco non si è formato da solo.
Che poi la "cura" non abbia fatto effetto (o abbia avuto l'effetto desiderato di affossare la Grecia, a seconda del livello di complottismo congenito in ciascuno) è un discorso a parte, ma se la Grecia non fosse stata esposta per miliardi e miliardi di euro all'inizio della crisi e se avesse avuto un tessuto industriale degno di questo nome anziché un sistema di collocazioni di rendita dei fonti UE, non ci sarebbe stato nessuno Schauble al mondo in grado di scalfirla.
Sarebbe interessante osservare nel dettaglio le singole richieste imposte dai creditori. A qualcuno va di farlo?
Più tutta una serie di staterelli a cui importa poco o nulla a parte il proprio orticello. Dall'altra parte Francia e Italia, non proprio una Slovacchia qualunque. Il problema è che a parte loro chi preme per la ristrutturazione del debito è chi nell'UE non ha potere decisionale, tipetti da poco come l'IMF, Draghi, gli Usa e una lista di premi nobel per l'economia lunga da qui al Giappone.
Il debito greco non si è formato da solo, infatti prima della "cura" liberista era all'incirca grosso come quello italiano, quindi è aumentato della metà e arriverà a raddoppiare, ci sono pochi dubbi a proposito. Nessun paese che adesso si vanta di aver applicato il rigore (vedi i paesi baltici) ha subito minimamente quello che ha subito la Grecia, sono storie proprio neanche paragonabili.
Ma guarda che io non discuto gli effetti della "cura". Discuto il fatto che la Grecia si trovava dall'inizio in una situazione particolarmente esposta e fragile. :)
Aggiungo una riflessione: alcune delle misure richieste dai creditori, tipo l'eliminazione dei bonus fiscali per le isole (non quella sui prodotti alimentari, dico quella sugli alberghi) o l'innalzamento dell'età pensionabile (anche qui, portarla a 67 anni in un colpo solo è terribilmente recessivo, ma 52 anni come avviene ora per diverse categorie di lavoratori è insostenibile) non sono sbagliate.
Questo è il terzo default della Grecia, eppure l'IVA nelle isole greche è rimasta al 6,5% per tutti questi anni. Perché? Perché non è stato pensato un innalzamento graduale dell'età pensionabile, che magari avrebbe evitato di arrivare a 67 anni in un colpo solo?
Quoto in pieno Lochlann , inoltre io non capisco Spagna Portogallo e Irlanda , loro potrebbero usufruire moltissimo dal taglio del debito della grecia ,perchè potrebbero chiedere altrettanto all'UE e salvare i loro governi dalla sconfitta elettorale.
Spagna, Portogallo e Irlanda hanno fatto diverse riforme "lacrime e sangue". Sostenere la Grecia avrebbe significato fare la figura dei fessi, probabilmente.
Chi ha fatto sacrifici ingenti per rimettere i conti più o meno a posto generalmente non vede di buon occhio che altri possano avere un condono per lo stesso problema.
Io credo che mettere l'età pensionabile a 67 sia quasi un azione criminale; una visione dove il vantaggio del capitale è la cosa più importante .
Siamo tutti d'accordo che la gente non deve andare in pensione a 50 ma nemmeno a 70 ... quando di andrò io a che età mi faranno andare 100 anni?
Come possiamo pensare che un minatore , un insegnate , un poliziotto o un lavoratore edile (ma ci sono tanti altri casi) possano andare in pensione a 67 anni?
Con tutto il rispetto non credo sia una cosa possibile per il lavoratore , i lavori usuranti vanno tutelati.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico greco , già l'età pensionabile è 65 anni uomini e 60 donne poi ci sono i lavori usuranti che ti fanno andare in pensione a 55 anni /50 anni ; il discorso è che alcuni lavori sono veramente usuranti , come il minatore appunto , altri invece no , come parrucchiere e giornalista.
Quindi il sistema pensionistico greco non è messo cosi male come sembra. La media di età pensionabile greca è più alta di quella europea e italiana.
La situazione italiana è molto più grave perchè in 20 anni siamo riusciti a fare andre in pensione gente che aveva 30 anni (vedi moglie di bossi) è normale che facendo cosi il sistema va allegramente a puttane .
In germania sta a 63 anni e in francia a 60 anni perchè noi dovremmo andare in pensione a 67 ?
Sull'iva nelle isole sono d'accordo anche io che andrebbe aumentata , come anche le spese militari andrebbero diminuite (però quando i greci compravano i sottomarini tedeschi nessuno si lamentava se aumentava i debito pubblico ) , però pure in spagna Iva sulle isole è molto bassa anzi molto più basse di quella greca (
Lo so che Spagna e Portogallo hanno fatto il programma "lacrime e sangue" ma appunto per questo , potevano usufruire questa occasione per pretendere il taglio del debito anche a loro e questo avrebbe dato più fiato all'economia tramite investimenti e progetti di crescita facendo innalzare la loro popolarità nel paese.
Il punto focale è questo. I diritti si "pagano" economicamente.
Io non metto in dubbio che sia giusto avere l'età pensionabile di un certo tipo, l'IVA ad un certo valore, eccetera.
Il problema è: chi paga per questi diritti? Sono sostenibili economicamente?
Se uno Stato non ce la fa a garantire le spese necessarie al mantenimento di questi diritti cosa è giusto fare?
Uno Stato sovrano e indipendente può decidere di stampare più moneta, ma è la strada giusta? Mantieni questi diritti, a costo di svalutare la moneta e accellerare l'inflazione. Un ipotetico creditore potrebbe inoltre rifiutarsi di prestarti denaro, sapendo che tu per ripagare il debito stampi semplicemente nuova moneta, quindi lo ripagheresti solo in modo nominale.
In UE non si può stampare moneta, quindi se vuoi mantenere questi diritti devi cercare i fondi altrove. Li chiedi all'estero? Indipendentemente dal fatto che chi presta soldi lo fa a proprio rischio, nessuno ha mai obbligato chicchessia a prestare soldi alla Grecia. Un investitore potrebbe ritenere che il rischio è troppo alto e la Grecia resta senza soldi.
La Grecia oggi non è in grado di sostenere economicamente questi diritti. Non si tratta di capire se l'IVA delle isole greche era troppo alta o troppo bassa rispetto a quella italiana o spagnola. Si tratta di capire se quell'IVA era sostenibile per l'economia greca, e non lo è mai stata. Nemmeno prima della crisi. La Grecia ha vissuto per decenni sopra le proprie possibilità.
Sia chiaro, lo ripeto, il mio è un giudizio unicamente limitato alla situazione della Grecia, e completamente slegato da qualsiasi valutazione sulla cura proposta, che ritengo essere stata negli anni ampiamente negativa... ma anche in questi anni la Grecia ci ha messo del suo.
Io non credo che tutta la colpa sia da attribuire alla grecia , si hanno la loro responsabilità , ma secondo ma la colpa maggiore resta dell'europa e dei partiti che loro hanno messo a governare per questi 5 anni.
Nuova democrazia e Pasok invece di aumentare l'età pensionabile (o meglio aumentarla per alcune fasce di finti lavori usuranti) , aumentare l'Iva e diminuire le spese militari (che sono il 5% del pil) hanno:
licenziato tantissime persone , venduto i beni pubblici con privatizzazioni idiote (in Italia le privatizzazioni che sono state fatte intaccava il debito pubblico del 0,3 %) chiuso ospedali e cliniche.
Il risultato ? 1/3 del pil andato allegramente a farsi fo***re , 25% di disoccupazione, 50% di quella giovanile , numero di suicidi salito alle stelle , moltalità infantile arrivata al 40% , casi di malaria. Il rapporto debito pil è aumentato dal 124% al 174% cosa ha portato la grecia a questo punto.
Questi dati possono essere accettati in una europa di solidarietà e di uguaglianza fra popoli? In USA nessuno si sarebbe sognato di fare queste richieste alla California che era sul orlo del fallimento.
Poi tutti sapevano che la economia greca e molte altre europee non erano a norma per i parametri , ma quando c'era bisogno di far entrare stati per abbassare il valore dell'euro (cosi i crucci potevano ricostruire la germania dell'Est) , la Germania non si è fatta indietro anzi gli ha detto di falsare i conti ; mo invece non gli va più bene belli ipocriti.
Tutto questo solo per la mera visione capitalistica del mercato ? Bei tempi quando ci stava ancora l'Urss come monito per gli ultra liberisti che se tiri troppo la corda e chiedi sempre di più ai popoli alla fine si ribellano e ti levano tutti i soldi che hai preso a loro.
Poi dite alla grecia di pagare i debiti , ma nessuno accenna la germania deve pagare quelli di guerra che si rifiutano di pagare semplice dire le regole sono uguali quando quelli che predicano bene razzolano male.
Se continuano di questo passo non mi sorprenderei se in Europa scoppiassero rivoluzioni e colpi di stati di vari colori e schieramenti.
Stiamo continuando a parlare di due cose diverse. :)
Tu stai parlando di come è stata gestita la crisi dal 2008 ad oggi, e posso in buona parte concordare con te.
Io mi sto soffermando a ragionare su come la Grecia è stata governata dalla fine della dittatura alla crisi, ovvero a come si è affacciata alla crisi. La situazione della Grecia in quel momento era già ampiamente insostenibile. Lo Stato greco spendeva ben più di quello che incassava, e lo spendeva in spese ampiamente improduttive.
Che la situazione sia peggiorata non lo metto in discussione, non è mai stato ambito dei miei post.
Dico semplicemente che se in 30 anni di governi dagli anni '80 in poi, o almeno subito nel 2008 allo scoppio della crisi, la Grecia avesse cercato di mettersi in ordine, forse ora non sarebbe in questa situazione.
Quanto al taglio del debito tedesco... lungi da me difendere la Germania, ma un debito si taglia nel momento in cui chi lo ha contratto è stato messo in condizione di camminare con le proprie gambe, ovvero di non ripetere gli errori che lo hanno portato ad accumulare quel debito.
I debiti della Germania erano debiti di guerra. La Germania è stata privata del suo esercito, messa in condizione di non poter più bombardare l'Europa e i politici dell'epoca hanno deciso che la Germania, pertanto, non poteva ripetere le azioni che l'avevano portata a contrarre quel debito.
Applicando alla Grecia lo stesso ragionamento della Germania, un taglio del debito avrebbe senso, e lo caldeggerei senza esitazione, nel momento in cui la Grecia raggiunge una situazione di avanzo secondario. La Grecia ha contratto debiti per decenni (perché il debito pubblico greco era insostenibile già prima della crisi: che le cose siano peggiorate dopo lo sappiamo tutti, ma questo non rende la situazione greca precedente più sostenibile) per mantenere un livello di vita che da sola non poteva permettersi. Che senso ha tagliare il debito se poi la Grecia riparte a indebitarsi nuovamente?
Nel momento in cui la Grecia viene messa nella condizione di ripartire da sola, un taglio del debito è un'ipotesi ragionevole.
Che poi per ragioni di sensibilità la Germania farebbe meglio a tacere non lo metto in dubbio. :) Ma ragionando da un punto di vista economico, i dati sono questi.
A titolo di curiosità personale, la Germania è sempre stata fautrice di un Euro forte. Prima del QE di Draghi, certo non ben visto in Germania (e nostro unico scudo: quando scadrà il suo mandato, ci saremo noi nell'occhio del ciclone), l'euro è andato in salita costante rispetto al dollaro.
Francamente non mi vedo i tedeschi a tifare per una svalutazione dell'Euro per far entrare i paesi baltici nella moneta unica.
Paesi baltici che tra l'altro hanno fatto la loro bella dose di manovre lacrime e sangue pure loro, come Spagna e Portogallo...
Ma infatti credo che tutti in grecia sanno che devono fare sacrifici e tagli , ma i tagli devono essere fatti con intelligenza (cosa che in Spagna e Portogallo l'europa ha fatto in Grecia no); i problemi greci sono simili ai nostri , corruzione e evasione il senso è proprio questo , se non facciamo pagare le tasse agli armatori , lottiamo contro la corruzione e l'evasione non si risolve nessun problema.
Ma al europa piace di più tagliare servizi lavoratori e pensioni piuttosto che cercare il vero cancro della società ; semplicemente perchè è più semplice toccare gli interessi dei poveri rispetto a quelli delle banche e dei ricchi.
Poi è vero che tutto nasce da il dopo dittatura , ma questa è una cosa nota , anche in italia dopo il fascismo fu adottata questa strategia dalla DC ; sia per prendere voti sia anche per non destabilizzare la situazione post guerra.
In grecia questo discorso è ancora più sentito , non dimentichiamoci che in 70 la grecia ha subito una guerra civile che ha portato 80 mila morti e molta povertà e una dittatura molto feroce ; mi sembra del tutto normale la reazione di pacificazione.
La ristrutturazione del debito è necessaria (ma non sufficiente) per risolvere i problemi e questo pure uno studente del primo anno di economia lo capirebbe (mentre i grandi economisti al governo tedesco no ) , certo ci vuole anche un taglio del debito (che non serve) e un incremento delle tasse , ma tutto questo non è sufficiente se non viene tagliato il debito pubblico.
Sulla Germani , a Londra nel 1953 furono cancellati tutti i debiti della prima guerra mondiale e il 50% di quelli della seconda ,e questo favorì una rispesa economica senza predicenti ; il restante doveva essere pagato dopo l'unificazione ... a anche quello fu "cancellato" per favorire la ripresa della germania.
Ora nel 1953 ci stava la cancellazione perchè non avevano più eserciti e ce ne erano 2 di germanie, ma non 1990 erano già uno stato forte e avevano un esercito quindi ora visto che è stato tagliato a chi ha causato milioni di morti non vedo perchè non dovrebbe essere tagliato anche alla grecia .
O gli facciamo pagare quelli che doveva pagare nel 1990 e lo tagliamo anche alla grecia (e quindi anche a molte economie europee in difficoltà con debiti troppo alti), ci vuole coerenza nella vita e nella politica.
Loro volevano stati deboli per abbassare il valore dell'euro per uguagliare la germania dell'ovest a quella dell'est ; quando hanno raggiunto l'obbiettivo sono tornati alla moneta forte perchè tanto alla germani marco forte o euro forte non cambia nulla per l'export , al'italia invece si , con un euro forte è molto più difficile vendere nell'export per noi.
L'avanzo secondario è una cosa che non esiste proprio, perché gli interessi sul debito sono fuori controllo. Ormai la Grecia può andare in avanzo secondario uno/due anni al massimo ma poi si affosserebbe il PIL e nel giro di cinque anni si troverebbe peggio, che è esattamente quello che è già successo.
La Grecia come l'Italia è in avanzo primario da non so quanti anni col risultato di affossare una ripresa economica che andrebbe invece spronata, perché ci si continua a dimenticare che la cosa fondamentale non è la massa del debito ma il suo rapporto al PIL, e se questo cresce le finanze si risanano da sole. Invece l'"austerità" rischia di impantanare le nostre economie col rischio sempre più concreto di arrivare alla prossima recessione con le braghe calate e l'economia disastrata, a quel punto buona fortuna all'euro, a Schauble e alla Merkel, con i neonazisti pronti già adesso.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Visto che pare che non mi vogliano ancora cacciare, continuo con piacere a dare il mio contributo di pensiero alla dicussione che mi appassiona molto. Se persino il FMI ha finalmente amesso che con la Grecia hanno sbagliato i piani e che il suo debito è inestinguibile neppure allungando le scadenze di 30 o 40 anni e solo con un taglio forte forse la Grecia potrebbe evitare la bancarotta allora mi chiedo cosa voglia la Germania che continua a dire no? Evidenfemente come dice anche il professor Sapelli se qualcuno ha avuto un minuto per leggere sopra le sue parole vogliono che la Grecia venga sbattuta fuori e chissà in futuro magari pure l'Italia e la Spagna e creare due valute parallele. Una sorta di doppio Euro quello del blocco dei paesi del nord e uno dei paesi mediterranei più debole. Se questo non è un piano egemonico per dominare tutto il continente settentrionale dalla Scandinavia alla Francia e tutta l'Europa centrale ed Orientale allora non capisco nulla di geopolitica. Alla Germania del sud Europa è sempre importato poco e anche l'Italia una volta un mercago importante per le loro merci oramai ha perso rilevanza in confronto a tutto l'est.
Dall'Antidiplomatico:
L'ex capo salvataggi Europa del FMI: "La Germania, non la Grecia deve lasciare l'euro"..
Gil Galad - Stella di radianza
Scandaloso raduno di ex SS in Estonia con il consenso delle autorità e un silenzio vergognoso della UE. Sempre meglio andiamo avanti così...
Gil Galad - Stella di radianza
Un'altra colossale bolla di derivati americani molto peggiore di quella del 2008 sta per abbattersi sull'economia mondiale? Secondo un esperto USA ci siamo:
Gil Galad - Stella di radianza
Continuano i bombardamenti ai curdi da parte della Turchia, ormai sempre più filo-Isis nonostante a parole tenti di dimostrare il contrario:
E inoltre è morta la 16enne israeliana che aveva manifestato al Gay Pride. Questo episodio, più quello della morte del bambino palestinese per mano di fanatici, pone un problema che la dirigenza israeliana ha finora sottovalutato (se non incoraggiato), cioé il terrorismo ebraico:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/08/02/news/gerusalemme_gay_pride_morta_ragazza-120297909/
Bravo Euron poni due questioni fondamentali: 1) la Turchia nella vicenda ISIS oramai è chiaro che non ha nessuna ostilità verso il califfato anzi secondo alcuni analisti (su Limes ad esempio) il vero obiettivo è quello di divenirne il dominus in modo da controllare un giorno vasti territori in Siria e Iraq. Insomma alla Turchia sta venendo la fregola di ricrearsi un nuovo impero.
2) Su Israele la penso molto chiaramente, non vuole la pace non l'ha mai voluta vede uno Stato Palestinese come fumo negli occhi e su essa pesa secondo me una responsabilità ben maggiore rispetto alla controparte. L'ultimo evento del bambino palestinese arso vivo dimostra che non sono meglio di Hamas che è un movimento terrorista mentre Israele essendo uno Stato presunto democratico non dovrebbe mai tollerare simili atti.
Gil Galad - Stella di radianza
Se certe cose le dice un ex Presidente come Carter sul suo paese be allora c'è da pensare:
Gil Galad - Stella di radianza