Domanda secca.
Il clima sta cambiando? Se sì, è opera dell'uomo? Se sì, in quanta parte?
Le domande vorrebbero riassumere in poche parole un tema ampio e dibattuto con accanimento, ovvero quello del riscaldamento globale antropico.
Non credo ci sa bisogno di particolari preamboli: la questione è dibattuta e sviscerata a tutti i livelli, dagli scienziati di mezzo mondo, indipendenti, legati a qualche governo o a qualche grande multinazionale, ai giornalisti, ai cittadini comuni.
Vista la stragrande abbondanza di topic energetici, credo sarebbe interessante limitare questa discussione all'ambito prettamente climatologico, ovvero senza finire a parlare di centrali nucleari, trasporto ferroviario, pannelli o pale eoliche (come detto, ci sono numerosissimi spazi in merito in altre discussioni), e invece cercare di capire, portando magari dati in merito, se sia veramente in atto un cambiamento climatologico a livello mondiale, se vi sia in questo eventuale mutamento la mano dell'uomo, e in caso di risposta affermativa, a che livello.
Ho strutturato la discussione in forma di sondaggio, ammetto più per curiosità che per altro, cercando di racchiudere tutte le posizioni che mi è capitato di sentire in giro o che sono riuscito a immaginare.
Il periodo di riferimento della domanda del sondaggio, per quanto sia possibile dare risposte esaustive in merito, vorrebbe racchiudere gli ultimi due secoli.
è difficile da dire... penso che ci sia un gw naturale, potenziato lievemente (diciamo 20-25%) dall'uomo...
Rispondo solo con il mio parere. (naturalmente tutto IMHO, e senza fonti di quanto affermo)
Sostenere che un cambiamento climatico non sia in atto è ai limiti del ridicolo. Innumerevoli rilevamenti lo comprovano, nessuno serio lo confuta.
Sostenere che l'uomo non abbia nulla a che fare con questo cambiamento è quasi altrettanto stupido: anche qua le correlazioni di cambiamenti climatici ed emissioni di CO2 si sprecano, così come tante altre spiegazioni.
Discutibile è al massimo la portata del cambiamento e la portata dell'influsso umano su questo, ossia lo spazio di affidabilità e contraddizione tra le ricerche più affidabili. Personalmente credo che il cambiamento sia di portata meno ampia di quanto si pensi, ma troppo rapido per i ritmi naturali, il che potrebbe comportare a medio andare danni molto gravi all'ecosistema e anche all'economia e alla società umana. I primi danni sono già stati sentiti sottoforma di catastrofi, vedi uragani alluvioni eccetera. Penso pure che la gran parte del cambiamento, se non tutto, sia imputabile alle attività umane di immissione nell'atmosfera di CO2 e altri gas-serra, oltre che al disboscamento e altre cause minori.
E penso che si stanno prendendo contromisure troppo limitate e troppo lentamente. Bisogna abolire la società a petrolio il prima possibile.
IMHO il riscaldamento c'è, è globale, la causa è l'uomo. Direi che è cominciato con la rivoluzione industriale, e la stessa mentalità impedisce oggi di prendere contromisure adeguate e/o di prenderle in tempo.
In questo senso la responsabilità nel non voler fare qualcosa per cambiare pesa quanto e forse di più dell'effettivo atto dell'inquinare. Soprattutto la consapevolezza che si è sviluppata nei decenni toglie giustificazioni alla mancanza di rimedi. Per me questi rimedi non consistono affatto nel rallentare il progresso, tanto meno dei paesi emergenti, ma nel modificare le modalità di produzione industriale e gli sprechi della società del benessere.
Sulla parte che ha l'uomo in questo trend direi che è alta, non penso il 100% ma forse 70% sì.
In sè il riscaldamento non è una cosa inedita per la terra, è la velocità a cui sta avvenendo che lo rende ingestibile: le specie non hanno tempo di adattarsi, noi finiamo falciati dalle catastrofi naturali.
Detto questo, snocciolo un paio di teorie personali forse più opinabili:
1) ogni specie che ha problemi di sovrappopolamento viene ridimensionata da carestie, epidemie, eccetera: direi che ce la stiamo cercando. In particolare mi riferisco al sovrappopolamento costiero.
2) la teoria per cui la canoa oscilla e quando perde il baricentro si ribalta mi sembra convincente, per cui mi aspetto un brusco raffreddamento tra un centinaio d'anni. Scioglimento della Groenlandia e corrente del Golfo sono gli argomenti che trovo più convincenti.
una volta si diceva che il pianeta stesse tendenzialmente andando verso una nuova glaciazione. la cosa mi trovava convinto, perchè in ogni caso sapevamo che la temperatura media del pianeta era di circa 4°... adesso, invece, mi sembra che si stia andando verso un riscaldamento generalizzato, che porterà entro breve ad un collasso del pianeta. avete più visto la cima del kilimangiaro? non c'è più la neve, il ghiacciaio in pochi anni è sparito. se non si fa qualcosa subito il rischio è davvero grosso.
Il riscaldamento secondo me è solo in minima parte dovuto all'uomo, la motivazione principale che vedo è che solo il 4% della CO2 che sale verso gli strati alti dell'atmosfera è di origine umana.
Il riscaldamento secondo me è solo in minima parte dovuto all'uomo, la motivazione principale che vedo è che solo il 4% della CO2 che sale verso gli strati alti dell'atmosfera è di origine umana.
La risposta è semplice, quel 4% è in più a quanto la natura riuscirebbe normalmente a riciclare e riassorbire: la CO2 di origine umana rappresenta un guadagno netto che sbilancia tutto l'ecosistema terra.
Il problema non è solo la quantità immessa, ma la linearità del sistema; per fare un esempio, se c'è una bilancia a piatti in equilibrio, con cento tonnellate per piatto, può bastare un chilogrammo su uno dei due (1‰; in caso di bilancia ideale, basta molto meno) per far sí che la bilancia vada totalmente verso quel piatto (il sistema collassa). Eppure, è l'1‰.
Ho votato per l'opzione "vi è un GW in corso, l'uomo ha una parte non trascurabile in questo ( 5% - 50% )" ; quanto al commento ciò che ha scritto Kahl Rakharo nel suo primo post riflette alla perfezione il mio pensiero.
davvero, non si può dire che non ci sia grossa responsabilità umana nel riscaldamento globale. pensiamo a quanto petrolio bruciamo ogni giorno, a quante bombe atomiche sono state sparate, ai razzi che giornalmente o quasi portano in orbita i satelliti. e poi, una domanda: sto 4% che cita balckfyre, quanto è attendibile? perchè, ci ho fatto caso, ogni volta che sento discussioni di qst tipo, quelli che parlano delle responsabilità dell'uomo sono "zittiti" con la battuta :"eh, come si fa a calcolare la percentuale esatta dell'intervento umano?". se non è possibile in un senso, non lo è nemmeno nelll'altro, no?
A mio parere il riscaldamento globale è in atto, e credo che l'uomo ne sia in buona parte responsabile.
Nell'arco di tempo che va dalla rivoluzione industriale ad oggi l'impronta dell'uomo sul pianeta si è fatta molto più pesante con le conseguenze che tutti sappiamo quali la deforestazione, i gas serra ecc.
E' anche da considerare che il pianeta è stato soggetto diverse volte a cambiamenti climatici anche notevoli: l'uomo probabilmente sta accelerando questi processi, che tuttavia credo si sarebbero verificati in ogni caso. Quello che rende l'argomento tanto attuale è che questa volta i cambiamenti coinvolgeranno l'uomo attuale e non quello preistorico. ^_^
Adesso, si parla tanto di possibili catastrofi dovute all'eccesivo sfruttaemento del mondo da parte dell'uomo. Su queste affermazioni ovviamente vado molto cauta, ma è innegabile che dei cambiamenti, prima o poi, ci saranno
^_^
Guarda, sul 4% è un dato che mi è stato citato ripetutamente a lezione all'università anche da professori diversi. Potrà essere non precisissimo, magari si potrebbe dire dal 3 al 5% ma più o meno è quello.
Poi le considerazioni sulla linearità del sistema possono essere giuste, la natura è certamente non lineare ma poi bisogna vedere se i modelli usati (non correlazioni, modelli) riescono a dare delle previsioni veritiere.
Per chi non ha inteso: non sto negando il GW, che sia ben chiaro ^_^
onestamente non so...non sono un chimico ma la percentuale che mi riferisci mi sembra irrisoria, rispetto alla m....a che emettiamo ogni giorno. più credibile il 15%, secondo me. ma non mi metto a discutere sui dati, mi chiedo quanto possano essere precisi e quale metodo si usa per rilevarli...
Bé guarda che dalla superficie degli oceani salgono enormi quantità di CO2. Poi torno a ripetere, anche se piccola può dare effetti grandi ma i modelli non so quanto siano riusciti a centrare previsioni a lungo termine.
ma in che modo si misura qst cosa? non riesco a farmi un'idea...e soprattutto come si fa a stabilere una proporozione? cmq quella degli oceani non la sapevo....