Le emissioni per la produzione di energia elettrica sono abbastanza note direi; per l'autotrazione credo si usino delle medie su consumo e percorrenza e per le emissioni industriali direi che la base di partenza sono i consumi di energia elettrica e termica. Poi la precisione magari non è delle migliori, tuttavia il dato è quantomeno indicativo. Se è 4% indica che comunque siamo ad una percentuale inferiore all'8-10%...io poi personalmente sono convinto della bontà dei dati e direi che siamo fra il 3 e il 5.
Sulla proporzione penso che si faccia riferimento alle proprietà fisiche delle acque e del conseguente scambio di materia e quindi di CO2. Poi la parte restante delle emissioni naturali deriva dalla crosta terrestre (se non ricordo male) ma il meccanismo al momento non mi viene in mente.
Domanda secca risposta secca: il GW c'è, nonostante il trend di raffreddamento e pure la serie di cicli solari 'bassi' da un secolo;
l'uomo se non ricordo male ha una parte percentuale di responsabilità piccola (circa 5%). Peccato che questo 5% non sia affatto trascurabile quando si parla di mutamenti del clima...le ultime opzioni sono a trabocchetto ^_^
Domanda secca.
Il clima sta cambiando? Se sì, è opera dell'uomo? Se sì, in quanta parte?
Carburanti fossili, deforestazione e legislazioni sull'inquinamento assenti o comunque solo di facciata..
Sono dell'idea che la colpa è prettamente umana..obbiettivamente tutta la CO2 riversata nell'atmosfera è stata riversata naturalmente? Certo vulcani e deiezioni delle mucche fanno loro parte ma è minima..
Dovremmo entrare nell'ordine d'idee che l'era delle auto e delle comodità extra è finita o il nostro tempo sarà limitato..limitato da qui all'estinzione...
Certo vulcani e deiezioni delle mucche fanno loro parte ma è minima..
Già, circa il 96%..
Certo vulcani e deiezioni delle mucche fanno loro parte ma è minima..
Già, circa il 96%..
La CO2 riversata costantemente nell'atmosfera non fa proprio nulla?
Ci stavo pensando stanotte..milioni di anni di materia organica e relativo carbonio immagazzinati sotto forma di vene petrolifere e carbone. Relativo quindi abbassamento di carbonio nell'aria e il clima che diventa quello pre rivolzione industriale. Poi si iniziano a consumare le riserve di carbonio "nascoste" in maniera rapida e a volte eccessiva. Possibile che questo surplus carbonico non serva ad un fico o non comporti proprio nulla??
Se non succede niente significa che a livello scientifico e chimico c'è da rivedere qualcosa..io sono sempre convinto che +CO2= incremento della temperatura poi chissà..
I vulcani ci sono sempre stati mentre il surplus di anidride carbonica no..sarà anche bassa adesso ma non sigifica vai tranquillo col petrolio..
Certo vulcani e deiezioni delle mucche fanno loro parte ma è minima..
le mucche non dovrebbero rientrare tra le emissioni dovute all'uomo? se non le allevassimo non sarebbero così tante
Anche io sono convinto che il clima stia cambiando e che in parte la causa sia l'uomo. Tuttavia il clima è sempre cambiato nella storia, anche quando l'uomo viveva nelle caverne. Il surplus di CO2 non è poco, ma dire che l'uomo produce da solo quasi tutta la CO2 è sbagliato perchè i dati dicono l'esatto contrario.
Non contesto i dati forniti da alcuni di voi che, per studi o per lavoro, sono molto meglio informati della sottoscritta e, soprattutto, hanno una cultura scientifica che io non ho affatto,
ma...
a domanda secca, risposta secca:
la responsabilità umana nei cambiamenti climatici in corso è enorme e preponderante perché ricade su di noi la colpa primaria di ogni eccesso ambientale, ovvero il sovrappopolamento del pianeta. Siamo troppi. Le emissioni e i rifiuti di un numero limitato di persone impiegano un tempo estremamente lungo a mandare in collasso un sistema, quelli di sette miliardi di persone con il nostro tenore di vita riescono a farlo in pochi decenni.
Non credo nella reversibilità del fenomeno. I timidi tentativi attuali di mitigare il nostro impatto ecologico assomigliano alla terapia del dolore per il malato terminale.
IMHO il riscaldamento c'è, è globale, la causa è l'uomo. Direi che è cominciato con la rivoluzione industriale, e la stessa mentalità impedisce oggi di prendere contromisure adeguate e/o di prenderle in tempo.
A questo proposito esiste un'ipotesi piuttosto allarmante in merito: molto spesso sono state fatte correlazioni tra l'andamento della CO2 troposferica e quello delle temperature globali, e si è visto che esiste una buona correlazione impostando un ritardo di alcuni mesi tra l'innalzamento dell'anidride carbonica e quello della temperatura.
Tuttavia questo modello nasce unicamente dalla sperimentazione: si osserva cosa è accaduto, si cerca la formula che lo interpreta meglio, e si verifica poi il modello (con successi a dire il vero a mio parere piuttosto discutibili) dal punto di vista predittivo.
Ebbene, non molti anni fa si è provato a interpolare l'andamento della CO2 in epoche precedenti la misurazione diretta: anche senza pensare ai carotaggi nei ghiacci artici o antartici, gli organismi vegetali sono una fonte passabilmente precisa. Il risultato è che l'aumento della CO2 dei primi dell'Ottocento ben si correla con l'incremento attuale delle temperature.
L'inerzia termica, secondo questa ipotesi, pertanto, sarebbe di un paio di secoli, e non di alcuni mesi.
L'ipotesi è allarmante perché, se fosse verificata, noi ora staremmo subendo gli effetti provocati dalle emissioni di 200 anni fa... Difficile immaginare, in uno scenario del genere, quali potrebbero essere gli effetti tra 200 anni, quando si mostrerebbero le conseguenze dell'attuale periodo di crescita continua della CO2.
Personalmente non credo a questa ipotesi, dal momento che dal punto di vista chimico-fisico non riesco a inventare nulla che possa giustificare un simile ritardo, tuttavia trovo la teoria piuttosto interessante e degna di approfondimento.
2) la teoria per cui la canoa oscilla e quando perde il baricentro si ribalta mi sembra convincente, per cui mi aspetto un brusco raffreddamento tra un centinaio d'anni. Scioglimento della Groenlandia e corrente del Golfo sono gli argomenti che trovo più convincenti.
Attualmente la corrente del Golfo non sta poi così male...
L'idea di un arresto della Corrente del Golfo a causa di una desalinizzazione estrema dell'acqua nella zona tra la Groenlandia, le Svalbard e Novaja Zemlja è senza dubbio affascinante, ma, se si osservano i grafici sulla salinità dell'acqua, i risultati che si evincono sono di una desalinizzazione molto più lenta del previsto in rapporto alla velocità di scioglimento glaciale.
una volta si diceva che il pianeta stesse tendenzialmente andando verso una nuova glaciazione.
Personalmente ho sempre ritenuto l'idea basata più sulla statistica che sulla climatologia.
Generalmente si dice "toh, i periodi interglaciali durano circa 10000 anni, siamo giusto in scadenza, è lecito aspettarsi un raffreddamento".
perchè in ogni caso sapevamo che la temperatura media del pianeta era di circa 4°...
Da dove viene questa cifra?
La temperatura della Terra in assenza di effetto serra sarebbe -16°, la temperatura media terrestre è di 18° circa... Da dove spuntano i 4°?
avete più visto la cima del kilimangiaro? non c'è più la neve, il ghiacciaio in pochi anni è sparito.
Temo tu abbia scelto l'esempio sbagliato. ^_^
Nel caso del Kilimanjaro lo scoglimento del ghiacciaio (-90% dal 1920, se non ricordo male) è dovuto al drastico calo delle precipitazioni, e non all'aumento delle temperature, o almeno, il fattore precipitativo è estremamente preponderante.
In effetti, il selvaggio disboscamento delle pendici della montagna ha rapidamente deumidificato l'aria del luogo, inibendo sostanzialmente la copertura nuvolosa e le conseguenti precipitazioni.
Esempi molto più pregnanti possono essere ricercati nelle catene montuose dell'emisfero boreale, soprattutto le nostre Alpi.
L'Italia è un luogo molto delicato e sensibile al GW, trovandosi così vicino all'Africa e sopratuttutto praticamente al bordo settentrionale della cella di Hardley.
I frequentatori delle nostre montagne credo sappiano bene il dramma dei ghiacciai alpini: praticamnete tutti i ghiacciai sotto i 4000 metri sono in rapida estinzione. Nel 2006 si è arrestata l'espansione dell'ultimo ghiacciaio alpino in avanzata, il ghiacciaio del Belvedere sul Monte Rosa. Molti piccoli ghiacciai, come il ghiacciaio della Porta, sono scomparsi completamente. Per gli altri il ritmo di riduzione è 1 metro di spessore all'anno, circa 40 metri di lunghezza. Nel solo 2003 è scomparso il 10% del ghiaccio alpino. La Brenva, sul Bianco, è ormai un ghiacciaio morto, alimentato solo da eventuali valanghe. Il Lys, sul Rosa, un ghiacciaio che avrebbe meritato di essere patrimonio dell'umanità, sta seguendo la stessa sorte.
Discorso fortunatamente diverso per i ghiacciai sopra i 4000 metri, in special modo quello sommitale del Monte Bianco: una serie di correnti occidentali ha incrementato il numero di perturbazioni che mediamente colpiscono la montagna, provocando un aumento di precipitazioni non ancora contrastato, a quelle quote, dall'aumento delle temperature.
Domanda secca risposta secca: il GW c'è, nonostante il trend di raffreddamento e pure la serie di cicli solari 'bassi' da un secolo;
^_^
Attualmente minimi come quello di Maunder ce li sognamo, anche se il minimo attuale lascia ben sperare per il 2012...
Gli ultimi 3-4 cicli solari sono stati a dire il vero pienamente in norma.
Sulla questione della CO2 atmosferica, credo che un semplice calcolo possa quantomeno far capire di che cifre si parla quando si lanciano percentuali.
La troposfera ha un'altezza di 10 km.
Il raggio terrestre direi che possiamo permetterci di prenderlo pari a 6375 km, approssimando un pochetto.
Il volume della troposfera, pertanto, è il volume di una corona sferica dove la sfera esterna ha un raggio di 6385 km e quella interna un raggio di 6375.
V = (4 * pi * R1^3)/3 - (4 * pi * R2^3)/3 = 1.090.363.522.774 (circa) - 1.085.248.455.967 (circa) = 5.115.066.807 (circa) km^3
Ora dobbiamo capire quanto di questo volume è dovuto a CO2.
La concentrazione chimica di anidride carbonica nell'aria è di circa 380 ppm; per semplicità e perché non trovo i coefficienti di trasformazione relativa supponiamo che tale concentrazione corrisponda alla concentrazione volumetrica.
Abbiamo quindi 1.943.725 km^3 circa di CO2.
Ora il problema diventa un problema di chimica: quanto pesa questa CO2?
La massa atomica dell'ossigeno è 15,9994 UMA, quella del carbonio è 12,0107 UMA, la massa molecolare della CO2 è quindi 44,0095 UMA. Facciamo 44 per semplicità.
Questo vuol dire che una mole di CO2 pesa 44 grammi.
Quante moli ci sono in quella sterminata distesa di km^3 che abbiamo trovato?
Il volume molare dell'anidride carbonica è 0,02226 m^3/mol.
Con la formuletta Vm (volume molare) = V (volume totale) / n (numero di moli) possiamo trovare le moli.
Convertendo i km^3 in m^3 viene:
0,02226 = 1.943.725.000.000.000 / n -> n = 87.319.182.389.937.106 circa
Con 44 grammi a mole abbiamo 3.842.044.025.157.232.704 grammi circa, ovvero 3.842.044.025.157 tonnellate di CO2.
Possiamo stimare le emissioni umane?
Abbiamo circa 50.000 tonnellate al minuto di emissioni dovute a trasporti, riscaldamento, industria, agricolutura e allevamento. Non è invece compresa, e lo sottolineo, la quantità di CO2 che resta in atmosfera a causa del mancato assorbimento dovuto alla deforestazione.
50.000 al minuto vuol dire 3.000.000 l'ora, 72.000.000 al giorno, 26.280.000.000 l'anno. Per capirci, i vulcani "buttano fuori" un massimo di 230.000.000 tonnellate in un anno. Meno dell'1% delle attività umane.
Ultimo calcolo, l'incidenza dell'uomo sulla quantità globale di CO2: siamo a poco meno dell'1%, senza dubbio... Ma all'anno. ^_^
Certo, sia la quantità totale di emissioni umane sia la quantità toale di CO2 nell'aria cambia di anno in anno, quindi se queste percentuali sono vere per il 2007 potrerbbero essere lievemente diverse per il 2006 o per il 2005, ma siamo lì.
Resta un'ultima cosa da calcolare: di quanto aumenta la CO2 ogni anno? Vengono in aiuto i dati della stazione di Mauna Loa.
I dati in questione si riferiscono ad un'altezza di 3400 m slm, in aria libera, su isole sperdute nel Pacifico. Insomma, non stiamo calcolando la CO2 di Pechino o delle acciaierie Krupp, per capirci.
Prendiamo i valori di gennaio 2007 e gennaio 2008: 382.67 e 385.12 (ppm). È importante riferirsi sempre allo stesso mese, perché la CO2 ha un andamento stagionale da tenere in considerazione. Un aumento tra lo 0,5% e l'1%.
Per scrupolo ripetiamo con il passaggio ta il 2006 e il 2007: 381.13 e 382.67 (ppm). L'aumento in questo caso è ancora inferiore, poco più dello 0,3%.
Inferiore alla quantità di CO2 immessa dall'uomo in atmosfera annualmente. Ovvero, stando a questi semplici calcoli, la CO2 immessa dall'uomo sarebbe completamente sufficiente a spiegare l'aumento di CO2 nell'atmosfera.
Dove finisce la CO2 in eccesso?
Fortunatamente, gli ultimi anni hanno visto una ripresa delle biomasse vegetali, soprattutto in Europa, Giappone e (udite udite) Cina, mentre la situazione più critica si trova in Africa Centrale. Questa ripresa implica una capacità di assorbimento maggiore.
Secondo punto, finisce negli oceani. L'acqua marina è un immenso serbatoio per la CO2. Sfortunatamente, come tutti i serbatoi, anche gli oceani possono saturarsi. Anche soprassedendo sull'effetto devastante dell'acidificazione delle acque, l'oceano Indiano è considerato ad un passo dalla saturazione completa, ovvero dalla fase in cui rilascerà CO2 invece di assorbirne.
Ultimo punto, finisce nella litosfera. Il passaggio qui è MOLTO MOLTO MOLTO lento, nell'ordine dei milioni di anni. Ed è nello scambio con la litosfera che l'uomo ha messo i suoi pesi sulla bilancia che giustamente citava Mornon: a parità di scambi con la biosfera, l'uomo estrae dalla litosfera CO2 in quantità maggiore rispetto a quella che la litosfera possa assorbire.
Domanda secca risposta secca: il GW c'è, nonostante il trend di raffreddamento e pure la serie di cicli solari 'bassi' da un secolo;
^_^
Attualmente minimi come quello di Maunder ce li sognamo, anche se il minimo attuale lascia ben sperare per il 2012...
Gli ultimi 3-4 cicli solari sono stati a dire il vero pienamente in norma.
su 11 anni di ciclo l'attività 'alta' è durata molto meno di 5 anni (due, max tre) dal 1800 ^_^
Ok, mi ricordo anche io le VON del 94 e le aurore boreali sotto il 40°, ma sono stati fenomeni durati pochissimo e poco ripetuti anche se intensi
Il risultato è che l'aumento della CO2 dei primi dell'Ottocento ben si correla con l'incremento attuale delle temperature
"Ben si correla" in base a cosa, se il modello che descrivi funziona usando un ritardo di pochi mesi? ^_^
La temperatura della Terra in assenza di effetto serra sarebbe -16°, la temperatura media terrestre è di 18° circa
A me risultavano -18 °C e 14 °C, ma il senso è quello ^_^
La concentrazione chimica di anidride carbonica nell'aria è di circa 380 ppm; per semplicità e perché non trovo i coefficienti di trasformazione relativa supponiamo che tale concentrazione corrisponda alla concentrazione volumetrica
Se sono ppmv e vuoi i mg/m³,
mg/m³ = 12,187·ppmv·PM / (273,15 + T)
essendo "PM" il peso molecolare e T la temperatura in °C.
Abbiamo circa 50.000 tonnellate al minuto di emissioni dovute a trasporti, riscaldamento, industria, agricolutura e allevamento
Già mediati sull'anno (nel senso, in ogni minuto dell'anno mediamente viene emesso quello)?
Vengono in aiuto i dati della stazione di Mauna Loa
Presi dal sito della stazione (non posso controllare perché non mi apre la pagina Trend in Carbon Dioxide ^_^ )?
Nota: la troposfera dovrebbe variare tra 8 e 20 km, quello usato è un valore medio?
Comunque, prendendo una temperatura media di -17,5 °C,
V = 12,187·380·44,01 / (273,15 - 17,5) = 797,23 mg/m³ = 797,23 t/km³
CO2 = V·5 115 066 807 = 4 077 906 741 446 t
Circa il 6,14% in piú del valore da te calcolato.
su 11 anni di ciclo l'attività 'alta' è durata molto meno di 5 anni (due, max tre) dal 1800 ^_^
Dove hai trovato questa informazione? ^_^
Ok, mi ricordo anche io le VON del 94 e le aurore boreali sotto il 40°, ma sono stati fenomeni durati pochissimo e poco ripetuti anche se intensi
In che senso?
"Ben si correla" in base a cosa, se il modello che descrivi funziona usando un ritardo di pochi mesi? ^_^
Non mi sono spiegato.
Semplicemente, si sono presi i grafici dell'aumento delle temperature, quelli dell'aumento della CO2, e si è visto che erano molto ben correlati se si "shiftava" quello delle temperature pochi mesi in ritardo rispetto a quello dell'anidride.
La teoria che ho riportato sopra, semplicemente, si è avvalsa delle misurazioni indirette della CO2 che estendevano molto più indietro nel tempo i dati disponibili per scoprire che la correlazione tra i grafici è altrettanto buona se si imposta un ritardo delle temperature di due secoli, invece che pochi mesi.
Come dire: l'attuale andamento delle temperature potrebbe essere spiegato altrettanto bene da un'inerzia termica di pochi mesi come da una di 200 anni.
Se sono ppmv e vuoi i mg/m³,
mg/m³ = 12,187·ppmv·PM / (273,15 + T)
essendo "PM" il peso molecolare e T la temperatura in °C.
Non sono certo siano ppmv perché viene generalmente sempre riportato ppm... Se sono ppmv, comunque, il tuo calcolo è ovviamente corretto.
Questo implicherebbe un'incidenza umana annua dello 0,6%, praticamente uguale al trend di crescita della CO2 (e quindi più ragionevole, direi, del risultato che avevo trovato io).
Abbiamo circa 50.000 tonnellate al minuto di emissioni dovute a trasporti, riscaldamento, industria, agricolutura e allevamentoGià mediati sull'anno (nel senso, in ogni minuto dell'anno mediamente viene emesso quello)?
Vengono in aiuto i dati della stazione di Mauna LoaPresi dal sito della stazione (non posso controllare perché non mi apre la pagina Trend in Carbon Dioxide ^_^ )?
Nota: la troposfera dovrebbe variare tra 8 e 20 km, quello usato è un valore medio?
Sì a tutte e tre le domande.
Non sono certo siano ppmv perché viene generalmente sempre riportato ppm
Stesso mio dubbio... su Wikipedia ho trovato Amounts [...] above about 50,000 ppm (equal to 5% by volume), cosa che sembrerebbe confermare l'ipotesi, che parlando di gas potrebbe anche aver senso.
Aggiunta: stessa pagina, ho trovato che It is currently at a globally averaged concentration of approximately 387 ppm by volume in the Earth's atmosphere; prendendo per buoni dati e conferme, si arriva a
V = 12,187·387·44,01 / (273,15 - 17,5) = 811,92 mg/m³ = 811,92 t/km³
CO2 = V·5 115 066 807 = 4 153 026 076 157 t
Tra l'altro, dove hai trovato il dato di 50 000 t/min?
Posso sapere che cavolo state dicendo? ^_^ ^_^
I matematicofobi vogliono la traduzione o i sottotitoli... o anche i disegnini... ^_^
Il senso fondamentale è che la quantità di anidride carbonica attualmente presente in atmosfera è di 4 153 026 076 157 tonnellate, il resto sono calcoli per arrivare a tale numero ^_^
In breve, si calcola il volume della troposfera partendo dal suo raggio e da quello della Terra (essendo due sfere concentriche, il volume si ottiene come sottrazione dei due volumi), e sapendo la concentrazione (quanti milligrammi ogni metro cubo d'aria) di CO2 in aria si arriva a sapere la quantità totale facendo il prodotto tra concentrazione e volume. Gli ultimi calcoli servono per passare dalla concentrazione "percentuale" alla concentrazione in mg/m³, dato che questa dipende dal peso della molecola (a pari numero di molecole, piú pesa la singola, maggiore è il peso totale), dalla rarefazione dell'aria (una molecola di CO2 pesa X; se in un metro cubo ho due molecole, e il 50% è CO2, allora ho X g/m³; se ho venti molecole, ho 10X g/m³), ecc.
Se vuoi sapere altro, o se vuoi cose piú specifiche, chiedi pure ^_^