Quel DM è buono perchè ha seguito lettera e spirito del manuale di D&D,dove infatti si parla di una gestione fluida. I mostri senza redenzione e gli automi senza macchia sono solo alcuni tipi di mostri,quali celestiali, demoni,diavoli e pochi altri strettamente legati ad un'ideale (in molti casi,infatti,si parla di "Più spesso buono" o "Caotico neutrale la maggior parte delle volte")...il tutto nella 3.x naturalmente.
QUOTEnel mio sistema se tifi Milan hai un bonus del 10% ai punti esperienza
Spero che tu stia scherzando
Ovviamente si...ma la cosa avrebbe il suo fascino... :unsure:
Quindi ti sei trovato bene con un sistema che non era D&D classico
Certo,ad esempio con Vampiri mi sono trovato bene.Semplicemente,D&D classico è quello con cui mi sono trovato meglio (ma forse pesa il fatto che sia stato il primo sistema...ah,come passa il tempo >_> ).
Sul topic della 4a edizione ho messo un link alla nuova concezione dell'allineamento nell'imminente 4a edizione,perchè ho pensato fosse più una cosa vicina a quel topic,che a questo.
D&D classico è quello con cui mi sono trovato meglio
Perché? Nel senso, cosa cambia dallo scrivere "Legale Buono" sulla scheda, o decidere che il proprio personaggio tende a rispettare la legge e aiutare le persone? Qual è la differenza?
la differenza è che nel secondo caso il diemme deve decidere anche se al personaggio riesce imposizione delle mani o meno, a seconda di quello che ha fatto prima. >_>
E' solo un aiuto: si da prima una linea guida e si giudicano, al massimo, le possibili deviazioni, invece di non avere nessuna base e giudicare ogni volta.
Brava neshira.
Legale buono è obbiettivamente meno generico di Legale (o buono...perchè per come il vecchio D&D descriveva gli allineamenti,essi si sarebbero dovuti chiamare buono,neutrale e malvagio),quindi fin da subito il giocatore sa che,se vuole interpretare un buono che rispetta le leggi,quello è l'allineamento che fa per lui. Uno che vuole fare il buono scontroso e solitario,il tipico giustiziere solitario alla Clint Eastwood,sa invece che dovrà scegliere il Caotico Buono.Se ci fosse il solo Buono,entrambi potrebbero scegliere quello.Tutto qua.
Certo, "Legale Buono" è meno generico di "Legale", ma mia domanda era un'altra: che differenza c'è tra decidere che voglio giocare un personaggio che segue le leggi e aiuta le persone, e scrivere "Legale Buono" sulla scheda; oppure decidere che voglio giocare un personaggio che segue le leggi e aiuta le persone, e non scriverlo?
Anche la differenza detta da Neshira, in realtà non c'è: il DM deve sempre decidere quello in base a quanto il PG ha fatto prima, a cambiare è che in un caso la decisione potrebbe finire scritta (cambio d'allineamento), nell'altro no.
Sarà che mi sono sempre giocato la psicologia, e ho iniziato da sistemi in cui l'allineamento non c'è, ma non capisco moto la differenza tra avere o non avere due parole scritte sulla scheda >_>
Infatti l'unica differenza è che quelle due parole fanno parte delle regole del gioco...dato che non c'è differenza,allora cosa ti costa scriverle?
A cosa serve scrivere il nome del personaggio sulla scheda?Tutti al tavolo lo sanno,eppure non ho visto giocatori che non lo scrivano...Una cosa non deve per forza avere le proprie motivazioni logiche scolpite su tavole di pietra mandate da Dio...Se il fatto che ci sia oppure no è uguale ma il sistema ti dice di farlo,allora perchè non farlo? Se poi a uno piace distinguersi,allora libero di farlo...
Infatti l'unica differenza è che quelle due parole fanno parte delle regole del gioco...dato che non c'è differenza,allora cosa ti costa scriverle?
Nulla, quello che non capisco è come mai, se l'unica differenza è che fanno parte delle regole, ti sei trovato meglio con quel sistema; è come dire "Mi sono trovato meglio perché le regole prevedono quelle due parole" >_>
beh in teoria avere l'allineamento scritto, pone in un certo qual modo dei paletti all'interpretazione, nel senso che un legale buono che va in giro ad ammazzare bambini per divertimento non dovrebbe prendere px.
Qui si entra nell'annosa questione dei punti d'interpretazione (sono da dare?), questione su cui, come forse ho già accennato, personalmente sono convinto che la maggior quantità di punti dovrebbe andare a chi interpreta peggio: se sono Legale, e rispetto le leggi, che nuova esperienza faccio? Nessuna. Se sono Legale, e non le rispetto, faccio nuove esperienze, mi sforzo di andare oltre me stesso e le mie idee, esperiesco cosa nuove. Sembra un paradosso, e ribaltare il sistema avrebbe ovviamente molti problemi (la non-interpretazione dovrebbe essere consapevole quanto l'interpretazione, per esempio), ma a livello logico mi pare un discorso sensato.
Comunque, quelle due parole scritte sulla scheda, o la definizione del personaggio, anche a livello di idee, di psicologia, cosa cambia? Sarà che nel gruppo in cui gioco si è sempre definito come la pensa il personaggio, qual è la sua psicologia, ma non vedo poi differenza (a parte le due parole scritte).
Il mio "Mi sono trovato meglio con quel sistema" era riferito al D&D classico,dove non ci sono LB,NB e CB ma solo un buono generico,che lascia una maggiore sfumatura di interpretazione.E mi ci sono trovato bene perchè mi piace avere paletti ben definiti che incanalano la mia azione.
Sui punti interpretazione,la tua idea mi sembra alquanto strana.Se un LB viola consapevolmente le leggi e adotta comportamenti da NM,tanto per fare un esempio,non è che fa più esperienza,al contrario deve rimettere in gioco tutto quello che ha imparato,ricominciare da capo.Trovo molto più logico,se proprio uno deve usare i punti interpretazione,premiare chi "recita" meglio il suo personaggio.Del resto,è a quello che mirano i PE dati per l'interpretazione,cioè favorire il giocatore che recita meglio e quindi invogliare tutti a recitare meglio.Dato che però,secondo me,non è logico che se Tizio interpreta il guerriero Achille come un attore da oscar,allora Achille improvvisamente sorpassa in livello il mago Merlino e il ladro Lupin,perchè Tizio è una cosa e Achille un'altra,allora io non li uso più.Uno dovrebbe recitare bene per il gusto di farlo,non perchè convinto da una mercenaria ricompensa.
A livello di psicologia,come detto,le due parole possono cambiare poco o niente,ma a molti piace vederle scritte,da un senso di completezza,di mettere nero su bianco come la si pensa.Anche perchè poi,volendo estendere il concetto del "cosa cambia",tanto varrebbe non scrivere il nome,la classe,i poteri,le abilità...cosa cambia?Le posso tenere a memoria oppure può segnarsele il master...La scheda è un aiuto mnemonico e una soddisfazione personale.
mi ci sono trovato bene perchè mi piace avere paletti ben definiti che incanalano la mia azione
Intendi che ti piace averli previsti e strutturati dal regolamento?
Sui punti interpretazione,la tua idea mi sembra alquanto strana.Se un LB viola consapevolmente le leggi e adotta comportamenti da NM,tanto per fare un esempio,non è che fa più esperienza,al contrario deve rimettere in gioco tutto quello che ha imparato,ricominciare da capo
Appunto: esperiesce nuove cose. Faccio piú esperienza nel ricominciare da capo, nell'imparare nuove cose, o nel continuare quello che ho sempre fatto? Un Legale che si comporta da Legale segue sé stesso, non esperisce nulla di nuovo; un Legale che viola una legge esperisce qualcosa, la violazione della legge, che è nuovo; fa un'esperienza, appunto.
Con questo, non voglio ribaltare il sistema (anche se reputo sarebbe interessante, stante una non-interpretazione cosciente), e so che i punti interpretazione sono visti come premio per chi interpreta meglio (proprio per questo parlavo di non-interpretazione cosciente); ciò non toglie che, a livello logico, a mio parere valga quanto sopra detto.
A livello di psicologia,come detto,le due parole possono cambiare poco o niente,ma a molti piace vederle scritte,da un senso di completezza,di mettere nero su bianco come la si pensa.Anche perchè poi,volendo estendere il concetto del "cosa cambia",tanto varrebbe non scrivere il nome,la classe,i poteri,le abilità
Il mio discorso non è a livello mnemonico; comunque, con cose come nome, classe, ecc., c'è un'enorme differenza: se scrivo il nome, non approssimo nulla, il nome comprende e completa sé stesso. Se scrivo "Legale Buono", è un'approssimazione enorme del pensiero del personaggio.
Inoltre, il "cosa cambia?", come detto, era a livello di interpretazione, di caratterizzazione, di resa, del personaggio, e ancora non vedo cosa cambi.
Non discuto che a molti piaccia vederle scritte; solo non capisco come la presenza di quelle due parole possa far trovare un sistema di allineamento migliore di un altro, visto che, tanto, non ci si dovrebbe fermare a quelle due parole, che non aggiungono nulla a un personaggio ben caratterizzato (né a uno caratterizzato male, a ben vedere). Poi, non sto dicendo che sia una visione indegna, semplicemente mi sfugge.
P.S.: mi è venuto il dubbio che il mio "Quindi ti sei trovato bene con un sistema che non era D&D classico" non fosse chiaro: era inteso nel senso che, se per trovarti bene lo hai modificato, di fatto hai usato un altro sistema, non quello di D&D classico >_>
No no,non l'ho modificato,semplicemente usavamo Legale pensando "Buono"...al tempo,col mio gruppo,neanche sapevamo di AD&D,figurati...Mentre invece conoscevamo il mondo di Elric di Melnibonè,dove le due potenze rivali sono Legge e Caos,che sono buoni vs cattivi...
Intendi che ti piace averli previsti e strutturati dal regolamento?
Si.
Appunto: esperiesce nuove cose. Faccio piú esperienza nel ricominciare da capo, nell'imparare nuove cose, o nel continuare quello che ho sempre fatto? Un Legale che si comporta da Legale segue sé stesso, non esperisce nulla di nuovo; un Legale che viola una legge esperisce qualcosa, la violazione della legge, che è nuovo; fa un'esperienza, appunto.
Un LB che si comporta da legale progredisce nella sua autoconsapevolezza,nel sentire di essere nel giusto e di star facendo il suo dovere.Sicuro di se stesso e della strada che ha seguito,può dedicarsi alla vita con solide fondamenta.Fa esperienza,appunto.
Il tuo ragionamento sottintende che chi segue il suo codice personale non fa esperienza e rimane fermo,un relitto,a paragone del cool di turno che invece cambia e va avanti.Non condivido per niente questa posizione,a livello mentale,morale e direi anche corporale.Credo fortemente nella coerenza e nella stabilità (le buone tradizioni),quindi neanche mi impegno nel discorso,vorrebbe dire costringerti ad accettare la mia visione del mondo e non è giusto.
Sono un conservatore,lo so... >_>
non capisco come la presenza di quelle due parole possa far trovare un sistema di allineamento migliore di un altro
Perchè,come detto sopra a proposito della tua domanda "ti piace averli previsti e strutturati da regolamento?",a molti piace avere quei paletti...rispondono abbastanza bene alla definizione di una persona...lasciano un certo margine...fanno parte della tradizione del gioco...Che ti devo dire,magari sono anche fighe da vedere...LB...CM...LN...il fascino delle sigle...
non l'ho modificato,semplicemente usavamo Legale pensando "Buono"
Sbaglierò, ma mi sembra una modifica >_> Non lo dico come critica
Un LB che si comporta da legale progredisce nella sua autoconsapevolezza,nel sentire di essere nel giusto e di star facendo il suo dovere.Sicuro di se stesso e della strada che ha seguito,può dedicarsi alla vita con solide fondamenta.Fa esperienza,appunto.Il tuo ragionamento sottintende che chi segue il suo codice personale non fa esperienza e rimane fermo,un relitto,a paragone del cool di turno che invece cambia e va avanti
Era un discorso semplificativo, ovviamente la realtà è piú complessa; ma un Legale che infrange una legge non esperiesce? A mio aprere, sí. Esperisce piú di un Legale che segue sé stesso? Ovviamente è impossibile verificarlo, ma penso che se non altro sia possibile, visto che fa qualcosa di totalmente fuori dalla sua natura, e quindi qualcosa di totalmente nuovo.
Perchè,come detto sopra a proposito della tua domanda "ti piace averli previsti e strutturati da regolamento?",a molti piace avere quei paletti...rispondono abbastanza bene alla definizione di una persona...lasciano un certo margine...fanno parte della tradizione del gioco...Che ti devo dire,magari sono anche fighe da vedere...LB...CM...LN...il fascino delle sigle
Ripeto che non dico di no, ma solo che mi sfugge come mai la semplice presenza di quelle sigle basti a rendere migliore un sistema; possibile, non lo discuto, ma lo trovo (forse per abitudine di gioco) un elemento cosí poco influente (a decidere cos'è il personaggio, a caratterizzarlo davvero è altro) che un simile impatto mi sembra un po' strano.
beh la questione dei punti per l'interpretazione secondo me è fondamentale, nella mia breve esperienza da master ho sempre cercato di dare più punti per una buona interpretazione che per i mostri uccisi, è un modo per incentivare il buon gioco secondo me
il fatto di avere dei paletti come l'allineamento può essere anche visto come una sfida interpretativa, nel senso che magari uno vuole le abilità del paladino ma magari preferirebbe giocare un allineamento diverso dal legale buono, col sistema di d&d invece sei obbligato a giocarlo in un certo modo e ti devi quindi sforzare a ragionare come farebbe un legale buono
il dare punti esperienza per uno che "fa esperienze diverse" mi sembra un po' una forzatura, anche perchè uno per fare nuove esperienze non ha necessariamente bisogno di agire fuori dal suo allineamento
l'utilità di avere una semplificazione come l'allineamento sulla scheda è esclusivamente del master che deve decidere come assegnare i punti interpretazione secondo me, è abbastanza semplice dire se un'azione esce da un determinato allineamento, sarebbe più difficile farlo se invece ci si dovesse basare su una caratterizzazione psicologica più complessa e realistica, che comunque ci dovrebbe essere
il fatto di avere dei paletti come l'allineamento può essere anche visto come una sfida interpretativa, nel senso che magari uno vuole le abilità del paladino ma magari preferirebbe giocare un allineamento diverso dal legale buono, col sistema di d&d invece sei obbligato a giocarlo in un certo modo e ti devi quindi sforzare a ragionare come farebbe un legale buono
Questo non dipende dal sistema di allineamento, "Legale Buono", in sé, dipende dal concetto di Paladino. Si potrebbe benissimo eliminare il concetto di allineamento, giocandoselo comunque come si fa in N altri giochi, mantenendo quello del Paladino.
il dare punti esperienza per uno che "fa esperienze diverse" mi sembra un po' una forzatura, anche perchè uno per fare nuove esperienze non ha necessariamente bisogno di agire fuori dal suo allineamento
Non ho mai detto questo, infatti, ma mi pare innegabile che le faccia; perché sarebbe una forzatura dire che, se uno fa esperienza, fa esperienza (visto che ricevere punti esperienza significa questo)?
Non sto dicendo, ripeto, che il sistema dovrebbe darli (anche se trovo interessante l'idea di un sistema strutturato in un simile modo), ma che a logica anche un personaggio che va contro il suo allineamento faccia esperienze tramite l'interpretazione del suo giocatore mi pare perfettamente realistico. Dire il contrario significa che un Legale Buono, se infrange una legge, non fa esperienza; nonostante abbia esperito qualcosa di totalmente nuovo.
l'utilità di avere una semplificazione come l'allineamento sulla scheda è esclusivamente del master che deve decidere come assegnare i punti interpretazione secondo me, è abbastanza semplice dire se un'azione esce da un determinato allineamento, sarebbe più difficile farlo se invece ci si dovesse basare su una caratterizzazione psicologica più complessa e realistica, che comunque ci dovrebbe essere
A mio parere, nel dare i punti esperienza il master non dovrebbe basarsi sull'allineamento, ma sulla caratterizzazione psicologica; in quanto è proprio questo che caratterizza il personaggio: se è questa a giustificare un'uscita dall'allineamento, ma tu dai i punti sull'allineamento, come puoi darli equamente? Io avevo un personaggio che sulla scheda aveva scritto "Legale Buono", peccato che in determinate situazioni si comportasse da Caotico Malvagio, e questo era motivato dalla caratterizzazione psicologica.