Perchè votare per chi non è in grado nemmeno di garantire un minimo di accordo interno, invece di un personaggio che, per quanto fanfarone e forse un po' disonesto, almeno garantisce una leadership sicura?
Perchè, almeno per me, sono più importanti i contenuti della forma.
Un Governo che cade è questione di forma?
Quindi dovrei votare un fanfarone forse disonesto che promuove contenuti per me assurdi e sbagliati solo perchè resterà, ahimè, in carica tutti e 5 gli anni piuttosto che una persona che rappresenta e promuove idee e azioni che mi vedono favorevole ma c'è il rischio che cada.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Perchè votare per chi non è in grado nemmeno di garantire un minimo di accordo interno, invece di un personaggio che, per quanto fanfarone e forse un po' disonesto, almeno garantisce una leadership sicura?
Perchè,per come la vedo io,la scelta non dovrebbe essere tra "coalizione con leadership forte" o "coalizione con leadership debole",ma tra "coalizione con idee e progetti buoni" e "coalizione con idee e progetti non buoni".
Semmai il problema è che in Italia abbiamo una coalizione con idee pessime,a cui si contrappone una coalizione che di idee non ne ha....
e poi lui vuol dire che l'immigrazione deve essere controllata d'accordo, solo che non ha detto questo. Perchè non lo ha fatto? Non di certo perchè sia razzista (ha tanti difetti ma questo no)
No,perchè nella sua coalizione ha un ruolo determinante un partito che di base è razzista.....e lui ogni tanto deve dargli il contentino.
Secondo me l'egemonia berlusconiana non è così forte ed è un po' enfatizzata. Nasce soprattutto da un vuoto di potere e campa essenzialmente su quello. "Non c'è alternativa al di fuori di me". Ma da un punto di vista statistico l'egemonia non c'è. Riporto qui sotto i dati relativi a tutte le elezioni politiche svolte con Berlusconi in campo e più nello specifico alla percentuale di voti raccolta dalla coalizione berlusconiana:
Come si vede in questi dati i voti raccolti da Berlusconi dal 94 ad oggi variano relativamente poco (il picco minimo del 96 è dovuto alla corsa in solitaria della Lega) ma non superano mai il 50%.Indi la maggioranza degli italiani non vota per Berlusconi. La vittoria di B. è quindi politica più che culturale.
La tua analisi però non tiene conto di un dato,e cioè dell'accumulo di potere che si verifica quando B.sale al potere.In quel caso si verifica una sproporzione,perchè la sinistra non possiede tre reti,svariati giornali e una casa editrice.E in virtù di questa sproprozione che B. può fare un pò quel che gli pare (e lo ha fatto).Per controbilanciare il potere di B.,insomma,la sinistra deve stare al governo.
Per non parlare poi delle campagne elettorali:B.perse le elezioni del 2006,ma andò avanti per due anni a gridare al broglio elettorale,messaggio che rimbalzava in continuazione sulle sue reti e i suoi giornali.
Col risultato che,arrivati alle elezioni del 2008,molti sul broglio sarebbero stati pronti a giurare.
1994: 42,84%
1996: 39,2%
2001: 45,40%
2006: 49,7%
2008: 46,6%
Come si vede in questi dati i voti raccolti da Berlusconi dal 94 ad oggi variano relativamente poco (il picco minimo del 96 è dovuto alla corsa in solitaria della Lega) ma non superano mai il 50%
. Indi la maggioranza degli italiani non vota per Berlusconi. La vittoria di B. è quindi politica più che culturale.
Prendiamolo per vero. Tra un pò ci saranno le elezioni europee e dopo gli scandali in serie (veline, Noemi Letizia, condanna nel processo Mills, impunità per il lodo Alfano) che lo hanno colpito e che io reputo gravissimi, se la sua vittoria fosse dovuta alla sua politica, come dici, buon senso vorrebbe che il PdL alle elezioni europee perdesse molti voti o per astensionismo o a favore delle altre liste di Destra o di centro (non mi aspetto certo che vadano al PD, ovviamente). In fondo è bastata una campagna giornalistica sull'insicurezza per far perdere le ultime elezioni di Roma al Centrosinistra, quindi il presidente del consiglio che compie un reato grave dovrebbe essere una notizia altrettanto importante, se non di più, degna di una mobilitazione massiccia.
Invece io credo che il Pdl non perderà punti rispetto alle elezioni politiche, anzi potrebbe addirittura ampliare il suo consenso.
Mi riservo quindi il diritto di considerare "culturale" il risultato elettorale delle prossime elezioni se ciò avverrà e considerare questo consenso dovuto soprattutto alla potenza del suo impero mediatico. Condividi?
uno potrebbe anche dire: come ha fatto a vincerle le altre volte, se non grazie al suo potere mediatico?
Il punto è che due ne ha perse proprio quando governava lui e quindi il potere era in mano sua. Paradossalmente vince quando la RAI è controllata dal centrosinistra. Strano. Cioè se l'assunto è che quando lui governa si verifica la maggior concentrazione di potere possibile, perchè allora poi perde?
Perchè votare per chi non è in grado nemmeno di garantire un minimo di accordo interno, invece di un personaggio che, per quanto fanfarone e forse un po' disonesto, almeno garantisce una leadership sicura?
Perchè, almeno per me, sono più importanti i contenuti della forma.
Un Governo che cade è questione di forma?
Quindi dovrei votare un fanfarone forse disonesto che promuove contenuti per me assurdi e sbagliati solo perchè resterà, ahimè, in carica tutti e 5 gli anni piuttosto che una persona che rappresenta e promuove idee e azioni che mi vedono favorevole ma c'è il rischio che cada.
E' una possibilità. Io non lo faccio, però mi sembra comunque normale che c'è chi lo fa. La governabilità e la stabilità di Governo sono per me sono comunque un pregio. Se Berlusconi è al potere è anche perchè in questo aspetto è stato superiore all'avversario.
Tieni presente poi che non tutti gli elettori hanno questa consapevolezza politica. Un'elettore dichiaratamente di sinistra (come me per esempio) non voterà mai Berlusconi, così come uno dichiaratamente di destra non voterà mai il PD; ma un'elettore "agnostico", uno poco interessato alla politica vede da una parte un leader forte e stabile che tutto sommato governa, dall'altra un'accozzaglia di tizi che passano gran parte del tempo a scannarsi tra di loro. All'inizio votano anche per l'accozzaglia ma se l'accozzaglia fallisce è inevitabile che poi passano il proprio voto a Sua Emittenza.
La tua analisi però non tiene conto di un dato,e cioè dell'accumulo di potere che si verifica quando B.sale al potere.In quel caso si verifica una sproporzione,perchè la sinistra non possiede tre reti,svariati giornali e una casa editrice.E in virtù di questa sproprozione che B. può fare un pò quel che gli pare (e lo ha fatto).Per controbilanciare il potere di B.,insomma,la sinistra deve stare al governo.
Per non parlare poi delle campagne elettorali:B.perse le elezioni del 2006,ma andò avanti per due anni a gridare al broglio elettorale,messaggio che rimbalzava in continuazione sulle sue reti e i suoi giornali.
Col risultato che,arrivati alle elezioni del 2008,molti sul broglio sarebbero stati pronti a giurare.
Però le perde, le elezioni e proprio quando al potere c'è lui e le reti sono quasi tutte in mano sua. Questo non significa che il potere mediatico sia del tutto ininfluente, solo non credo così tanto, anche perchè la lottizzazione della RAI c'è sempre stata (purtroppo).
Mi riservo quindi il diritto di considerare "culturale" il risultato elettorale delle prossime elezioni se ciò avverrà e considerare questo consenso dovuto soprattutto alla potenza del suo impero mediatico. Condividi?
No. Ti spiego anche il perchè :( . Berlusconi non ha soltanto fatto il puttaniere in questa legislatura, ma ha anche governato. Sulla questione sicurezza per esempio delle decisioni sono state prese, sulla scuola pure, nell'amministrazione pubblica anche. D'altronde non sono queste le cose che vogliono gli elettori del centrodestra? Più severità contro i clandestini, meno favoritismi ai dipendenti pubblici, più scuole private, etc...?
Senza contare poi che i risultati vengono contati in percentuale e quindi se cala il centrosinistra che subirà (credo) una forte astensione, di conseguenza si ingrosserà anche il punteggio di Berlusconi (ma non di tanto).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Il punto è che due ne ha perse proprio quando governava lui e quindi il potere era in mano sua. Paradossalmente vince quando la RAI è controllata dal centrosinistra. Strano. Cioè se l'assunto è che quando lui governa si verifica la maggior concentrazione di potere possibile, perchè allora poi perde?
ci sono altri elementi da considerare: lui ha perso due volte di pochissimo e sempre contro prodi, questo potrebbe voler dire che la gente si fida più di prodi ma che lui comunque col suo potere mediatico è riuscito ugualmente ad avere una percentuale alta.
il fatto che abbia perso subito dopo aver governato non mi stupisce tanto, per fortuna ancora qualcuno che dice le cose come stanno c'è, quindi son venute fuori le varie leggi ad personam e tutte le altre belle cose che ha fatto, possibile che molti non l'abbiano votato per quello, certo poi è strano che gli stessi ci sian ricascati e l'abbianoo votato la volta successiva, ma anche qui potrebbe centrare il potere mediatico.
Poi non dico che sia essenzialmente così, ma è una possibilità
L'Italia è un Paese statalista e poco liberale. L'intervento dello Stato in ogni ambito della cosa pubblica non è visto come un dramma come è in altri Paesi. La conseguenza di questo è un rapporto Stato-Cittadino simile a quello Padre-Figlio: lo Stato è il Padre e decide per il Figlio. Il Cittadino ogni tanto si ribella ma solo per interessi ristretti, i capricci insomma.
Il problema non è tanto lo statalismo, che di per sè non è sinonimo di malgoverno, bensì l'uso distorto che se ne fa di esso; nella fattispecie, utilizzare la Rai come strumento elettorale sia prima che dopo le elezioni in base a logiche puramente (s)partitiche, le quali non necessariamente (anzi!) coincidono con l'interesse statale.
Riguardo alla boiata sul non volere uno stato multietnico, dai, è una barzelletta. L'italia è sempre stata attraversata da chiunque, arabi, fenici, celti, americani, cinesi, indiani, spagnoli, francesi, kriptoniani...parlare nel 2009 di "impedire una società multietnica" è semplicemente divertente.
Riporterò un bel testo tratto da un libro che lessi qualche mese fa, per i puristi della "cultura italiana" (qui si parla di un americano, ma penso si possano trovare molti punti comuni) che temono di essere intaccati dalla "cultura degli immigrati incivili" (che poi io francamente intendo come "civiltà" la presenza dell'uomo in un dato territorio, non la uso come metro per giudicare quanto il popolo x è "avanzato" o "arretrato" rispetto ai miei canoni arbitrari):
"Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina.
Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe in data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani.
Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste, indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del mediterraneo, si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo.
Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta.
Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore. Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico.
Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania.
Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano."
(Ralph Linton Lo studio dell’uomo, il Mulino, Bologna 1973, riportato da Marco Aime in Eccessi di culture, Einaudi 2004)
ci sono altri elementi da considerare: lui ha perso due volte di pochissimo e sempre contro prodi, questo potrebbe voler dire che la gente si fida più di prodi ma che lui comunque col suo potere mediatico è riuscito ugualmente ad avere una percentuale alta.
il fatto che abbia perso subito dopo aver governato non mi stupisce tanto, per fortuna ancora qualcuno che dice le cose come stanno c'è, quindi son venute fuori le varie leggi ad personam e tutte le altre belle cose che ha fatto, possibile che molti non l'abbiano votato per quello, certo poi è strano che gli stessi ci sian ricascati e l'abbianoo votato la volta successiva, ma anche qui potrebbe centrare il potere mediatico.
Poi non dico che sia essenzialmente così, ma è una possibilità
Ma certo che è una possibilità. Le possibilità sono molte. Io dico solo che, a quanto dicono i dati elettorali, non c'è una diretta corispondenza tra le vittorie di Berlusconi e i periodi in cui controlla maggiormente le reti.
Con questo non voglio dire che le TV siamo ininfluenti, solo che forse se ne da un'importanza eccessiva. La vera spinta in avanti dalle sue TV Berlusconi l'ha avuta nel 94 quando si è buttato nella mischia, poi la situazione si è stabilizzata è vero, ma è anche vero che una parte della cultura italiana si è radicalizzata contro di lui.
L'Italia è un Paese statalista e poco liberale. L'intervento dello Stato in ogni ambito della cosa pubblica non è visto come un dramma come è in altri Paesi. La conseguenza di questo è un rapporto Stato-Cittadino simile a quello Padre-Figlio: lo Stato è il Padre e decide per il Figlio. Il Cittadino ogni tanto si ribella ma solo per interessi ristretti, i capricci insomma.
Il problema non è tanto lo statalismo, che di per sè non è sinonimo di malgoverno, bensì l'uso distorto che se ne fa di esso; nella fattispecie, utilizzare la Rai come strumento elettorale sia prima che dopo le elezioni in base a logiche puramente (s)partitiche, le quali non necessariamente (anzi!) coincidono con l'interesse statale.
Ma negli Stati eccessivamente centralizzati e statalisti è inevitabile questo tipo di degenerazione. Il fatto è che il politico non è imparziale, indi è molto difficile che non faccia scelte di parte. La RAI è parte del sistema statalista italiano: chi viene penalizzato alle Politiche, magari viene ricompensato alla RAI e così via...
Se incentiviamo il multietnicismo, ci saranno reazioni, perchè molti la pensano come me.
Se c'è una cosa per cui sarei disposto a combattere, sono proprio le basi della mia identità culturale.
Nel giro di poche generazioni, in caso di un immigrazione incontrollata (con conseguente boom di popolazione straniera), le tensioni salirebbero a livelli violenti.
L'idea che tante razze e culture diversissime tra loro possano vivere nelle stesso luogo mantenendo ognuna la propria identità è pura illusione. Non se le diversità sono così marcate.
L'assorbimento dell'una nei confronti dell'altra è inevitabile, e quasi mai indolore.
Il multietnicismo non è quasi mai un processo indolore... l'italia è stata percorsa da centinai di etnie: vero.
Ma quanto sangue e quanta violenza.
Io preferisco come è adesso... poca immigrazione, controllata, un livello medio-basso di scambio inter-culturale e inter-razziale, fisiologico per la vitalità di una società.
Ma già l'equilibrio è precario adesso, stiamo attenti a non forzare troppo il corso delle cose, e nemmeno credere che il naturale corso delle cose sia il miglior corso possibile.
Sono abbastanza d'accordo ma infatti non credo che questo tipo di multiculturalismo abbia un gran successo. La questione era capire il senso di una frase che implicava una chiusura netta "No all'Italia multietnica!". Credo che nemmeno Berlusconi volesse dire veramente questo, ma visto che lo ha fatto è logico parlarne in questo modo. Poi la società utopistica del mix assoluto di razze e culture non piace anche a me, ma è davvero roba di cui parlano solo i no-global (magari nemmeno tutti).
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Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
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Sono abbastanza d'accordo ma infatti non credo che questo tipo di multiculturalismo abbia un gran successo. La questione era capire il senso di una frase che implicava una chiusura netta "No all'Italia multietnica!". Credo che nemmeno Berlusconi volesse dire veramente questo, ma visto che lo ha fatto è logico parlarne in questo modo. Poi la società utopistica del mix assoluto di razze e culture non piace anche a me, ma è davvero roba di cui parlano solo i no-global (magari nemmeno tutti).
il fatto che si confonda multiculturalismo e multietnicità è già chiarificatorio :(
e poi i no-global non c'entrano nulla: che ti piaccia o no, ogni società è un mix di culture (ma non di razze, in quanto ce n'è solamente una :dart: )
Ma negli Stati eccessivamente centralizzati e statalisti è inevitabile questo tipo di degenerazione. Il fatto è che il politico non è imparziale, indi è molto difficile che non faccia scelte di parte. La RAI è parte del sistema statalista italiano: chi viene penalizzato alle Politiche, magari viene ricompensato alla RAI e così via...
Ma perchè la Rai deve essere politicizzata? è una scelta di gestione fatta dal nostro sistema politico non perchè statalista (o, almeno, non solo) ma perchè limitato.
Come avviene nella sanità, in cui i direttori sanitari, gli stessi medici vengono scelti dalla classe politica; stessa cosa nelle università.
Mancano principi base come la meritocrazia, la trasparenza, la responsabilità, concetti che, sencondo me, non sono necessariamente collegati allo statalismo, anche perchè un ruolo forte dello stato non significa lottizzazione politica dei gangli statali. La verità è che alla politica italiana piace la mentalità di potersi spartire le poltrone, a tutti ed indistintamente. Un'innovazione in tal senso ancora non vi è stata e criticare il sistema solo quando c'è al Governo Berlusconi mi pare specioso.
Sono abbastanza d'accordo ma infatti non credo che questo tipo di multiculturalismo abbia un gran successo. La questione era capire il senso di una frase che implicava una chiusura netta "No all'Italia multietnica!".
forse tutto deriva dai diversi significati che "mutietnico" può avere.
multietnico come "tollerante e rispettoso e senza troppi pregiudizi verso il diverso" è una cosa.
multientico come "melting-pot, crogiolo di razze e culture equiparate, separate ma allo stesso tempo intrecciate" è un altro (utopia, secondo me)
In Italia abbiamo vestiti cinesi, magiamo kebab, abbiamo cellulari coreani, ascoltiamo musica inglese, vediamo film americani, andiamo in vacanza alle maldive e esultiamo alle gesta di calciatori brasiliani.
questo multi-etnicismo va bene a tutti, pure a berlusconi.
è il livello successivo che è pericoloso e berlusconi non vuole. Quando a vestiti/cellulari/musica/vacanze/calciatori si sostituiscono educazione/sanità/religione/valori/lingua/memoria.
Io penso che le reti Rai sono sempre state usate, sin dalla nascita, a scopo elettoral-politico-demagogico (nella prima repubblica l'algoritmo era raiuno/dc raidue/psi raitre/pci) e comunque sono sempre state tv di Stato .. quindi è un bene? assolutamente no, ma è un problema a cui la gente non vuole dare una soluzione.. la maggior parte non ci fa caso, mentre sono in molti a guadagnarci, quindi lo status quo rimane.. se a questo però aggiungiamo tre reti di governo (che prima erano di opposizione, guarda un pò) la situazione è un tantinello sbilanciata.
Poi queste non è che sono le solite scuse tirate fuori per mancanza di argomenti: basta vedere le multe che prende mediaset una dietro l'altra per le gravi mancanze di equilibrio in termini di spazi politici nei tg, oppure il cambiamento radicale delle notizie dal 2006 ad oggi.. prima stupri/omicidi/rapine in ville-negozio/prodi che si tiene il regalo di stato/mastella che viaggia a sbafo ecc. eppoi invece esce il sole/animali abbandonati trovano casa/feste vip di qua di la di sotto di sopra di lato di sbieco/curiosità che fanno sorridere tutta la famiglia/fiere del prodotto tipico/cotto e mangiato! ecc..
Insomma il potere mediatico c'è e si fa sentire. Poi è logico che non sarà decisivo da solo, ma sta di fatto che in 15 anni Berlusconi ha perso prima perchè andava senza la Lega (insieme rivinceva), poi ha praticamente pareggiato perlopiù prendendo più voti in totale (anche se non più elettori), anche se colmo dei colmi proprio grazie alla legge elettorale porcata che aveva fatto..
Insomma bene o male stà sempre lì.. praticamente sono 20 anni che spara regolarmente almeno una caxxata al mese che se si mettessero insieme altro che io speriamo che me la cavo, ma si dimenticano presto (anche perchè di là dal fiume non è che vada meglio) oppure si prendono per le solite minacce comuniste..
Insomma, non c'è veramente informazione neutra.. non parlo di informazione anti regime, ma semplice equidistanza.. non la vedo proprio.. e se c'è, nella tv si nasconde molto bene ^_^ , nei giornali è poca davvero e sul web ha fino ad adesso poco seguito..
Poi, sulla questione multietnicità che si spreca a fare il fiato? a chi lo dici che l'italiano è un prodotto di un meltin' pot bimillenario? c'è gente che si crede discendente dei celti, quando di tutti i popoli che hanno vissuto in Lombardia (adesso si chiama Padania, scusate..) i celti sono quelli di cui i lombardi hanno di meno, sia a livello genetico che culturale..
Ma cribio ti chiami Lombardia allora se devi proprio riprendere il luogo comune delle antiche tradizioni come spot elettorale prendi quelle Longobarde no? sarebbe molto più coerente..
Il mio paese prende il nome da un fiume che sta dall'altra parte del mar Adriatico, dato che fu fondato dai Liburni, un popolo illirico, i miei capelli rossi verranno presumibilmente da qualche normanno calato dalla francia del nord e il mio cognome viene da qualche retaggio arabo, ma l'Italia non diventerà un paese multietnico!
se non ci fosse da inorridire :( ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate :dart: :(
In tema immigrazione, è chiaro -chiarissimo- che porta, specie se non regolata bene, più illegalità della media.. d'altra parte la Mafia in America non ce l'hanno portata gli Apache no? in questo dobbiamo solo essere grati che i romeni non siano tutti organizzati sotto un'unica grande Cupola.. :unsure:
D'altronde in questo c'è sempre un elemento di intolleranza pregiudiziale innato (o meglio, che i luoghi comuni imperanti fanno nascere presto).. soprattutto se l'immigrato è povero/clandestino/ricercato/affamato/perseguitato..
Resta il fatto che immigrazione/emigrazione sono fenomeni naturali per l'essere umano che sempre ci sono stati e sempre ci saranno.. ed è l'uomo stesso che li crea quando mette su barriere e confini, potendo poi evidenziarli e magari deprecarli..
Resta inoltre il fatto che l'immigrato comune, è potenzialmente una persona, e come tale è una risorsa, a tutti i livelli possibili immaginabili, da quello culturale/umano fino a quello più meramente economico.. per parlarne solo a quest'ultimo livello l'Italia invecchia e demograficamente ristagnerebbe se non fosse per gli immigrati.. ristagno demografico ed invecchiamento della popolazione porta al disequilibrio economico (più spesa previdenziale e meno entrate contributive ecc) e l'immigrazione è una soluzione.. contando anche che l'immigrato tipo in due/tre generazioni magicamente si trasforma in cittadino comune e magari anche conservatore! (negli Usa non è un mistero che irlandesi o italiani sono in maggioranza repubblicani)
La mia idea è che l'immigrazione se regolata efficacemente può essere l'arma in più per il futuro, e non un'idea da combattere per difendere una qualche pretesa purezza etnica/culturale che neanche esiste..
Messaggio modificato da Darklady (occhio al linguaggio Lochlann!)
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
il fatto che si confonda multiculturalismo e multietnicità è già chiarificatorio
Lapsus.
e poi i no-global non c'entrano nulla: che ti piaccia o no, ogni società è un mix di culture (ma non di razze, in quanto ce n'è solamente una
Scientificamente è come dici tu, culturalmente no. Altrimenti la vittoria di Obama non sarebbe un'evento nè esisterebbe il termine razzismo.
Ma perchè la Rai deve essere politicizzata? è una scelta di gestione fatta dal nostro sistema politico non perchè statalista (o, almeno, non solo) ma perchè limitato.
Si ma corruzione, inciuci e simili sono molto più forti nei Paesi dove lo Stato ha più potere. Poi l'Italia ha un difetto ancora più grosso: lo Stato è forte verso il cittadino ma debole verso sè stesso. Il potere esecutivo è debole e allora i politici cercano altri mezzi per governare.
è il livello successivo che è pericoloso e berlusconi non vuole. Quando a vestiti/cellulari/musica/vacanze/calciatori si sostituiscono educazione/sanità/religione/valori/lingua/memoria.
Nemmeno io voglio questo livello. Ma non credo che Berlusconi sia su questa linea per convinzione, semplicemente crede che gli giovi elettoralmente (all'epoca del Governo Prodi disse che il respingimento degli albanesi era una vergogna).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Scientificamente è come dici tu, culturalmente no
è la cultura ad essere essa stessa un mix.. una combinazione in continua evoluzione. :(
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Si ma corruzione, inciuci e simili sono molto più forti nei Paesi dove lo Stato ha più potere. Poi l'Italia ha un difetto ancora più grosso: lo Stato è forte verso il cittadino ma debole verso sè stesso. Il potere esecutivo è debole e allora i politici cercano altri mezzi per governare.
Attualmente il potere esecutivo in Italia non è mai stato così forte, ma io non mi riferisco alla corruzione, bensì alla logica di spartirsi i posti in base all'appertenenza politica, così capita ai vertici della Rai (per rimanere in tema) gente incapace e/o succube del partito che lo ha designato, ma non per questo corrotto. E' una corruzione istituzionalizzata (se mi passi il termine) e, quindi, lecita fino a quando la stessa classe politica non decide un rinnovamento (ma quando?).
Cioè oggi i "consiglieri dell'opposizione" hanno abbandonato il CdA della Rai :(
Per me è ridicolo...e la gente più che cambiare canale può fare ben poco!