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Ce la potrà fare con altri mezzi, ma non penso, come dice Gasparri, che la cosa costituisca un risparmio.
E il povero maurizio deve essere assai disinformato,altrmenti saprebbe che due anni fa, l’ultimo anno dei quali abbiamo le statistiche, le procure italiane, che sono 165, hanno speso per intercettazioni 240 milioni di euro. Secondo altri calcoli il costo sarebbe pure inferiore. Ma prendiamo per buono il più grosso, cioè 240 milioni di euro. Sono quattro euro per ogni cittadino. Quattro euro e qualcosa per ogni cittadino.
La domanda è: “siete disposti a dare quattro euro all’anno, cioè quattro caffè all’anno, per sentirvi più sicuri e protetti contro reati di ogni genere?”. Penso che la risposta, se la domanda viene posta correttamente ai cittadini, sia sì. Potremmo risparmiare? Certo, potremmo averle gratis le intercettazioni. Le paghiamo perché lo Stato, quando da la concessione alla Telecom, alla Vodafone e agli altri gestori telefonici potrebbero mettere una clausoletta nella quale c’è scritto: “voi siete concessionari pubblici dello Stato italiano. Perfetto. Avete un obbligo. Quando un magistrato vi chiede di tenere sotto controllo un telefono, voi lo fate gratis".
Invece lo Stato italiano paga i gestori telefonici che sono suoi concessionari. Per cui li potrebbe tenere per le p+++e e fargli fare quello che vuole. Quando un magistrato chiede a una banca: “fammi quell’accertamento bancario”, la banca mica si fa pagare. Eppure la banca è un ente privato. Questi sono concessionari pubblici e lo Stato italiano paga loro ogni intercettazione. E in più, ad ogni indagine che deve fare, affitta un macchinario che non è proprio, da un’azienda privata. Basterebbe comprarli una volta, i macchinari per fare le intercettazioni e i costi verrebbero praticamente azzerati.
:blink: ^_^ ^_^
a chi batte sul punto della privacy,vorrei anche ricordare che la Legge sulla Privacy ha una clausola (per me) assolutamente ovvia. Cioè che la privacy può essere tutelata, salvo esigenze di giustizia. Quando ci sono esigenze di scoprire reati e tutelare le vittime di quei reati, la privacy viene meno
Sono perfettamente d'accordo, ma non vedo come rendere pubbliche (anche negli atti) parti non inerenti l'inchiesta aiuti la giustizia: sono indagato perché ho sequestrato il figlio del mio vicino di casa; vent'anni prima l'ho chiesta a Miss Italia, e lo dico per telefono; rendere pubblica questa notizia che aiuto dà alle indagini?
Possibile che nella lunghissima catena che parte dal poliziotto che intercetta e arriva all'editore che stampa non fosse possibile inserire alcuna legge (a parte che il rispetto di quelle esistenti sarebbe andato anche bene)?
Il fatto è che a mio parere il problema, la colpa, non è dell'editore che stampa, ma del fatto che la legge preveda che anche cose estranee all'inchiesta possano essere rese pubbliche negli atti. Una volta che sono pubbliche, che pubblicarle (ossia, renderle pubbliche) sia una colpa mi lascia perplesso; è a monte, agli atti, che simili informazioni non dovrebbero poter essere rese pubbliche, a mio parere. Giustamente dici di prendere provvedimenti nei confronti di chi lo ha permesso; quante volte viene fatto?
Con questo non sto dicendo che la proposta sia giusta (anche perché non la conosco abbastanza), ma che le intercettazioni potrebbero essere amministrate meglio mi sembra innegabile.
Perchè agenti del sismi avevano fornito dei dati ancora coperti da segreto ad un giornalista, perdonami non mi ricordo il nome, che ci aveva scritto dei pezzi. La magistratura ha iniziato a lavorare sugli agenti che avevano passato le notizie
Penso sia Renato Farina; purtroppo non avevo seguito moltissimo il caso, e quel poco l'ho dimenticato, quindi non posso dire granché :blink:
Anche la residenza di ogni persona è pubblica, conoscendo il nome, ma ciò non vuol dire che debba essere messa in prima pagina
Che debba, no; che possa è un altro discorso. Anche l'articolo che citi è quanto meno dubbio, nell'applicazione a casi come la pubblicazione di intercettazioni: il fatto di aver detto per telefono "L'ho chiesta a Miss Italia, ma mi ha detto di no" rientra nei dati personali? I dati personali dovrebbero essere nome, cognome, residenza, ecc., no?
E poi, il risarcimento chiesto a chi? Perché sarebbe da chiedere, a mio parere, allo Stato, in quanto è stato lui (per mezzo della magistratura) a rendere per primo pubblici quei dati.
Pubblicare dati personali senza il consenso esplicito con l'intenzione di arrecare danno è punibile dall'attuale normativa
Il problema è (1) definire se cose come quella sopra siano dati personali, (2) dimostrare l'intenzione di arrecare danno (giornalista: "Io l'ho fatto solo per informare in maniera quanto piú approfondita possibile la vicenda; e se i magistrati hanno considerato quelle informazioni rilevanti, visto che le hanno pubblicate negli atti, su che base dovrei decidere che non sono tali?"); non mi sembra cosí semplice. E, di nuovo, il primo ad aver reso pubblici quei dati è lo Stato.
Io non sto parlando dei dati rilevanti nell'inchiesta, ma di quelli che non lo sono, e che in quanto tali andrebbero distrutti; se non vengono distrutti, ma anzi vengono pubblicati, la responsabilità è, o almeno parte, dalla magistratura.
Pubblicare dati personali senza il consenso esplicito con l'intenzione di arrecare danno è punibile dall'attuale normativaIl problema è (1) definire se cose come quella sopra siano dati personali, (2) dimostrare l'intenzione di arrecare danno (giornalista: "Io l'ho fatto solo per informare in maniera quanto piú approfondita possibile la vicenda; e se i magistrati hanno considerato quelle informazioni rilevanti, visto che le hanno pubblicate negli atti, su che base dovrei decidere che non sono tali?"); non mi sembra cosí semplice. E, di nuovo, il primo ad aver reso pubblici quei dati è lo Stato.
Io non sto parlando dei dati rilevanti nell'inchiesta, ma di quelli che non lo sono, e che in quanto tali andrebbero distrutti; se non vengono distrutti, ma anzi vengono pubblicati, la responsabilità è, o almeno parte, dalla magistratura.
Secondo la normativa vigente i dati personali, la privacy, non sono solo i dati che hai citato e di quel tipo, ma il termine privacy si riferisce all'intera sfera dell'intimità e della riservatezza, ed è per questo che la nostra legge dicevo è più restrittiva delle corrispettive europee. Quindi credo che un'intercettazione del tipo "mi sono fatto miss Italia" potrebbe rientrarci, ma se anche non fosse così di sicuro non è utile al proseguimento delle indagini quindi chiedendo un risarcimento all'editore, dovresti ottenerlo. Il punto non mi sembra molto importante, perchè se anche non ci sia stato dolo da parte del giornalista, la colpa è facile da provare.
Sicuramente prima di eliminare le intercettazioni sarebbe stato utile ridiscutere le normativa sulla privacy, ma tant'è.
credo che un'intercettazione del tipo "mi sono fatto miss Italia" potrebbe rientrarci, ma se anche non fosse così di sicuro non è utile al proseguimento delle indagini quindi chiedendo un risarcimento all'editore, dovresti ottenerlo. Il punto non mi sembra molto importante, perchè se anche non ci sia stato dolo da parte del giornalista, la colpa è facile da provare
Personalmente troverei sensato ottenerlo dallo Stato, perché, come detto, è stato lo Stato a rendere pubblici i dati; da parte mia, non vedo colpa (magari mancanza di professionalità, dipende dalla situazione, ma non colpa legale) in un giornalista che pubblica dati pubblici. Se non dovevano essere pubblici, la colpa è di chi li ha resi tali; anche perché il giornalista avrebbe gioco facile a sostenere che "Io l'ho fatto solo per informare in maniera quanto piú approfondita possibile la vicenda; e se i magistrati hanno considerato quelle informazioni rilevanti, visto che le hanno pubblicate negli atti, su che base dovrei decidere che non sono tali?", e dimostrare l'intenzione di nuocere non diventa semplice...
il divieto delle intercettazioni è qualcosa che uno sano di mente (anche se disonesto) non avrebbe potuto nemmeno pensare di poter pensare.
Ieri sera a matrix c'era ospite il ministro della Giustizia Alfano...... :blink: .....mi piacerebbe sapere su che basi è stato messo a ricoprire una delle cariche piu importanti dello stato;a un certo punto ha detto che,per le intecettazioni,si dovrebbe seguire il modello britannico,che ha fortemente calato il numero delle intercettazioni fatte dalla magistratura....... :lol: .......
Cioè,questo fa il ministro della giustizia,e non sa nemmeno che in gran Bretagna le intecettazioni non le fanno i magistrati,ma i servizi segreti,le forze di polizia,i militari......e che quindi è ovvio che il numero totale di intercettazioni sia minore a carico della magistratura,e che un considerevole numero di intercettazioni non si venga neppure a sapere....
Poi ha detto che le intercettazioni gravano per oltre un terzo sulle spese di inchiesta..... :D .....se le intecettazioni costano,fai una legge che obbliga il gestore telefonico a fartele gratis,visto che si tratti di concessionari dello stato,e visto che fanno cosi in tutti gli stati che utilizzano le intercettazioni....
Ma chi ti ha messo la....... ^_^ ^_^ :dart:
Infine pare che la soluzione definitiva sulle intercettazioni sia quella di permetterle per reati con pena superiore ai 10 anni. Fosse così sarebbe meglio del previsto anche se io resto dell'idea che bisognasse agire sulla pubblicazione delle intercettazioni e non sulle intercettazioni stesse.
Una domanda: secondo voi quali soluzioni possono essere prese sul problema dei morti sul lavoro?
Ecco infine una buona notizia: Link. E' la dimostrazione che, come per la legge sul fumo, quando le leggi vengono applicate e i controlli sono seri il sistema funziona. Si agisca così anche su altri problemi tra i quali i morti sul lavoro.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Una domanda: secondo voi quali soluzioni possono essere prese sul problema dei morti sul lavoro?
Bella domanda.
Sicuramente, l'agevolazione sullo straordinario su certi senza limiti su quantità di ore settimanali, mensili e annuali non è un aiuto.
Per il resto, la situazione è difficile: nei cantieri molti lavorano in stato di semi clandestinità, perciò ovviamente non possono chiedere adeguamenti di sicurezza.
Qui occorre che il governo operi affinchè i proprietari che lavorano in questo modo siano mandati in totale fallimento e non gli sia più data l'opportunità di riaprire alcun tipo di impresa finché campano!
Dall'altro canto, certi lavoratori in certi ambiti se ne infischiano di mantenersi in forma durante e dopo l'orario di lavoro (intendo bere, drogarsi, fumare troppo ecc...) e quando sono sul lavoro poi rischiano.
Per certi ambiti intendo lavoratori "di schiena": operai attorno a macchinari o che usano macchinari di vario tipo, muratori, carpentieri...
Un ragioniere che la sera s'è ubriacato la sera prima o si è bevuto due birre a mezzogiorno al massimo dorme sulla tastiera del pc e sarà licenziato per negligenza (come è giusto che sia), un operaio che lavora attorno alle macchine o su ponteggi rischia la vita...
Dall'altro canto, certi lavoratori in certi ambiti se ne infischiano di mantenersi in forma durante e dopo l'orario di lavoro (intendo bere, drogarsi, fumare troppo ecc...) e quando sono sul lavoro poi rischiano
E ci sono anche quelli che se ne fregano della sicurezza: il datore mi ha dato la cinghia di sicurezza? Non la uso, fa troppa fatica :blink:
Sull'alcool: "Opporsi e criticare questa norma insomma è folle. E non si capisce ancora come ci sia qualcuno che abbia il coraggio di farlo" (http://www.repubblica.it/2008/06/motori/mo...l?ref=mothpstr1); a dire il vero, almeno certe critiche non le vedo né folli, né incomprensibili. Per esempio, il fatto che tutto si basi su uno strumento, l'etilometro, che non solo è a misura indiretta, ma magari non è neppure tarato (ossia non dovrebbe essere usato per misurare). Conosco gente che con due bicchieri di rosso arriva a 2,7, e definirla ubriaca mi pare un po' esagerato; mentre c'è gente che si ubriaca con i medicinali per il fegato, e non so se raggiungano il limite, nell'assumerlo...
Oggi verrà approvato il disegno di legge sulle intercettazioni. Speriamo non sia un venerdì 13 per la magistratura..
La stupidaggine è che le intercettazioni non si potranno usare in processi con pena editale di 10 anni...praticamente si levano dall'elenco reati societari la corruzione per un atto di ufficio, la frode nelle pubbliche forniture, la falsita’ del pubblico ufficiale in atti pubblici, il sequestro di persona, la truffa.
EDIT ancora non capisco questa fretta...voi avete una motivazione :lol: :lol: :lol: "plausibile"??
domanda, ma l'ultimo processo a berlusconi per caso riguarda un accusa con pena inferiore a dieci anni?
Non ho letto l'intera discussione ( e come potrei :lol: scrivete abbestia :lol: ) l'altra sera ho visto ballarò, e ancora una volta quest'uomo che io reputo l'unico onesto e coerente nella politica italiana mi ha emozionato e divrtito, e ancora una volta fatto capire le classiche manovrette del nanetto di arcore ( ops. il Presidente On. Silvio Berlusconi :lol: ) beh guardate
La legge dovrebbe permettere le intercettazioni per reati con pene maggiori di dieci anni, reati contro la pubblica amministrazione, e una terza categoria che comprende reati come pedofilia, molestie e simili; non ricordo esattamente, e non ho sottomano l'articolo :lol:
Intanto cominciano a venire fuori le prime leggine ad personam. Emendamenti al malloppo sulla sicurezza (oltre ai soldati nelle città, cosa alla quale sono fortemente contrario) volti unicamente a bloccare i processi a carico di Berlusconi.