Se io e la mia compagna la pensiamo entrambi tipo Joramun abbiamo molte probabilità in più di affrontare tutte le difficoltà che la vita ci parerà davanti
Oh bella, e perchè? :unsure:
Se io metto in conto il fatto che possa succedere, in che modo questo scalfisce la mia determinazione, i miei sentimenti, e la mia capacità di sacrificio? O forse se escludo a priori di potere toppare a un esame avrò molte più chances di prendere 30 e lode?
Ignorare la realtà serve solo a schiantarsi dal trecentesimo piano se va male, non aumenta certo le chances che le cose vadano come desiderato...
Questo lo pensi tu...
Ovvio che lo penso io, chi dovrebbe starli scrivendo questi post?
Ti ho fatto una domanda e non mi hai risposto: in che modo rifiutarsi di contemplare la possibilità di fallimento aumenta le probabilità di successo?
pura e semplice influenza psicologica. ti faccio un esempio terra terra: tu normalmente in salto in lungo salti 1,5 metri. Se parti con l'idea che puoi saltare 1,5 metri come il solito ma anche più o meno accetterai ogni risultato possibile senza problemi, mentre se parti con quella di fare il meglio possibile cercherai psicologicamente di sforzarti a superare quel metro e mezzo, magari di un centimetro ma comunque superarlo.
Rifiutarsi di contemplare la possibilità di un fallimento non elimina la possibilità di fallire ma l'avere ben presente in mente questa possibilità non sprona a dare il meglio, ma ad accontentarsi di ciò che si ottiene. Non pensare al fallimento ma proporsi il miglior risultato possibile come obbiettivo sprona subconsciamente a dare il 110% delle proprie forze per raggiungerlo.
In 12 anni di agonistica non avevo mai sentito un paragone come il tuo. Fissarsi sul "vincerò senz'altro perchè voglio vincere, la sconfitta non esiste neanche" è il miglior modo per spu**anare la gara. Le persone che vincono hanno sempre detto "io farò del mio meglio, il massimo che posso fare" e se gli chiedevi se erano sicuri di vincere ti rispondevano "non lo so" del tutto tranquilli. E non si può negare che fosse la verità: avevano forse la sfera di cristallo?
L'atteggiamento che dici tu serve a mandare in crisi nera se per caso prendi un secondo posto anzichè il primo, un quarto anzichè il podio...
peccato esista una branca della psicologia che si chiama proprio psicologia motivazionale...e guarda caso lavora proprio sui concetti che ho espresso...saranno tutti degli idioti dunque gli psicologi che sostengono queste tesi...
e comunque io non ho detto di rifiutare di considerare l'ipotesi di una sconfitta, bensì il non pensare ai risultati negativi concentrandosi solo su quelli positivi.
Hai fatto un'esempio sportivo a un'agonista che ha passato metà della sua vita ad allenarsi, è ovvio che ti ho dato una risposta di conseguenza. Questo non smentisce affatto la psicologia motivazionale. La psicologia dello sport si occupa anche di questo.
La risposta che mi hai dato tu è abbastanza diversa dal pensiero di Joramun. A quanto pare tu consideri l'ipotesi della sconfitta ma non pensi ai risultati negativi concentrandoti solo su quelli positivi. Io non vedo che male ci sia ad ammettere l'eventualità di una sconfitta. Non significa essere pessimisti, fatalisti, o addirittura leggeri verso questa ipotesi. Ma mi sembra che ammetta anche tu che la tua fantastica storia potrebbe risolversi in una sconfitta, semplicemente ti concentri sulla vittoria. Il discorso di Joramun era invece un "sono sicuro che vincerò" / "sono sicuro che la maggior parte delle coppie sta insieme per amore" e ci eravamo impegnati in un dibattito su questo: dal momento che esiste una oggettiva possibilità che vada male, non vedo perchè negarla. Rifiutarsi di ammettere questa eventualità "perchè sono sicuro" / "perchè credo di sì" / "perchè ne sono convinto" da un lato è irrazionale, dall'altro è pericoloso.
Le persone che vincono hanno sempre detto "io farò del mio meglio, il massimo che posso fare" e se gli chiedevi se erano sicuri di vincere ti rispondevano "non lo so" del tutto tranquilli. E non si può negare che fosse la verità: avevano forse la sfera di cristallo?
a livello sportivo devo concordare con Robb... il vero campione, il fuoriclasse, non prende in considerazione la sconfitta, perchè sa che, se farà quello che solo lui sa fare, per gli altri non c'è scampo. Ma di gente così ce n'è una ogni 10 anni x disciplina. per dirla alla Yoda "Provare? Fare! O non fare. Non c'è provare!"
il mediocre sportivo invece è effettivamente meglio se pensa solo a dare il massimo, tanto magari nemmeno il massimo è sufficiente.
ma a livello amoroso è diverso: chi può considerarsi un vero campione, il fuoriclasse assoluto? Forse solo James Bond...
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Il discorso di Joramun era invece un "sono sicuro che vincerò" / "sono sicuro che la maggior parte delle coppie sta insieme per amore" e ci eravamo impegnati in un dibattito su questo: dal momento che esiste una oggettiva possibilità che vada male, non vedo perchè negarla. Rifiutarsi di ammettere questa eventualità "perchè sono sicuro" / "perchè credo di sì" / "perchè ne sono convinto" da un lato è irrazionale, dall'altro è pericoloso.
Si,ma ho anche specificato che questa non è una affermazione che posso argomentare "logicamente" o "razionalmente"....ne pretendo che si adotti tale modus pensandi,non sono la Madonna e non voglio catechizzare nessuno,l'ho detto anche io che è piu una "romantica convinzione" che un ragionamento razionale (e ho anche detto che ragionare razionalmente in amore mi interessa poco,e penso sia poco utile).
Se sei ingenuo e hai torto, ne paghi le conseguenze: credevi che durasse per sempre, ci stai malissimo se finisce.Se sei pessimista e hai ragione, festeggi: eri tiepido sulle possibilità, al decimo anniversario ti guardi indietro felicissimo.
Ecco....diciamo che io preferisco essere quello ingenuo che poi soffre come un cane,piuttosto che quello che va avanti tiepido e alla fine si accorge che "tutto sommato è andata meglio del previsto".
:unsure: ;) ;)
livello sportivo devo concordare con Robb... il vero campione, il fuoriclasse, non prende in considerazione la sconfitta, perchè sa che, se farà quello che solo lui sa fare, per gli altri non c'è scampo. Ma di gente così ce n'è una ogni 10 anni x disciplina. per dirla alla Yoda "Provare? Fare! O non fare. Non c'è provare!"
il mediocre sportivo invece è effettivamente meglio se pensa solo a dare il massimo, tanto magari nemmeno il massimo è sufficiente.
Non ti permetto di dare del mediocre sportivo a delle persone di cui non sai neanche che medaglie hanno vinto. Dimmi cosa hai vinto tu, quanti anni ti sei allenato, e forse ti darò ascolto per cinque minuti.
Ma se devi sparare cavolate giusto per postare qualcosa, abbi la decenza di non sparare le prime frasi fatte che hai sentito al cinema.
E non è neanche corretto nei confronti di Robb attribuirgli delle sboronate da powerplayer, visto che anzichè sventolare una spada laser e concetti del cavolo stava facendo un discorso decisamente più concreto.
Pensa, VIVI prima di parlare, e fammi la cortesia di non insultare nessuno nel frattempo.
@Mods: se mi arriva un richiamo per questo post, ne sarò particolarmente fiera.
ma scusa, quand'è che ti avrei dato della mediocre? non mi risulta mica...
il mio era un ragionamento logico... se sei così forte che, nel momento in cui dai il massimo o anche meno, nessuno può competere con te, è ovvio che non metti in conto la sconfitta.
Se ti dicono di fare i 100 metri con un bambino di 4 anni, tu metti in conto la sconfitta? io no... e, per i rarissimi fuoriclasse di cui parlo io la sensazione di potenza dovrebbe essere oiù o meno quella.
Inoltre sul giornale quante volte i campioni intervistati affermano "non ho mai pensato di poter perdere?" da qui ho dedotto che c'è gente che non mette in conto la sconfitta e vince.
Oppure dovevo dedurre che si diverte a sparare cavolate sui giornali, non so.
Per curiosità, in quale disciplina hai vinto le olimpiadi o l'equivalente? Seriamente, non è per sfott***e.
calmi calmi...l'argomento è già delicato di per sé, se ci mettiamo pure a maltrattarci a vicenda è finita, in fondo non è un argomento oggettivo (e finché si parla di sentimenti nemmeno logico/razionale) ed ognuno parla dall'alto delle proprie esperienze ma non è possibile fissare un dogma universale.
Il mio discorso è "so che c'è la possibilità di fallire ma non ci voglio pensare perché tutta la mia concentrazione è dedicata al pieno successo". Secondo me chi parte dando tanta importanza al fallimento quanto al successo parte molto meno carico e motivato di chi si concentra solo sul successo (ma non per questo ritenendo il fallimento come impossibile/inaccettabile). E poi la mia era solo una metafora esemplificatrice, è inutile che ti inalberi sentendoti chiamata in causa come sportiva, dato che vai fuori traccia. Lo sport non è la stessa cosa.
il mio era un ragionamento logico... se sei così forte che, nel momento in cui dai il massimo o anche meno, nessuno può competere con te, è ovvio che non metti in conto la sconfitta.
Non puoi saperlo prima. Proprio come nel matrimonio pur avendo per certe le condizioni attuali del vostro rapporto non puoi sapere se al momento pratico (il confronto in gara, il durare della coppia) le cose non andranno diversamente. E' la stessa cosa: sai tu come sei adesso, non sai gli altri e le circostanze come saranno.
Se ti dicono di fare i 100 metri con un bambino di 4 anni, tu metti in conto la sconfitta? io no... e, per i rarissimi fuoriclasse di cui parlo io la sensazione di potenza dovrebbe essere oiù o meno quella.
Una situazione del genere al 99% dei casi non esiste, è come una gara di pattinaggio tra Plushenko e me... non è neanche una gara, è un diversivo.
Del resto che cosa fa di un atleta un fuoriclasse, se non un durissimo lavoro per affinare il proprio talento e mantenere i propri altissimi standard? La vita di uno sportivo non è quella del campione nato una volta ogni cento anni. Ci sono tante medaglie in palio, a tanti livelli, e specialmente nel wushu si può vincere o perdere per una manciata di decimi di punteggio. Tutte le medaglie d'oro o d'argento ci hanno regalato momenti di grande conflitto con "lo storico rivale" o un paio di altri atleti forti: questa assolutezza del genio è più improbabile che rara.
Inoltre sul giornale quante volte i campioni intervistati affermano "non ho mai pensato di poter perdere?" da qui ho dedotto che c'è gente che non mette in conto la sconfitta e vince.Oppure dovevo dedurre che si diverte a sparare cavolate sui giornali, non so.
Qui c'è una cosa da chiarire: non è che "non esisteva la possibilità che io perdessi" o "ho pensato sempre e solo che avrei senz'altro vinto". Quello che hanno fatto è stato non pensare "e se perdo? e se perdo?" che è forse il discorso che facevano Robb e Joramun sul non concentrarsi sugli aspetti negativi. Quello che hanno fatto è stato andare in gara tranquilli. E ti assicuro che quasi nessuno con ambizioni lo fa. Paradossalmente sono le persone più tranquille e in un certo senso indifferenti al medagliere a vincere, sono quelle che si curano con assolutezza della propria prestazione e di nient'altro al mondo. L'ha detto Plushenko in una lunga intervista sui suoi risultati, l'ho sentito dire io le decine di volte che ho tempestato di domande chi portava a casa una medaglia ad ogni gara.
ma scusa, quand'è che ti avrei dato della mediocre? non mi risulta mica...Per curiosità, in quale disciplina hai vinto le olimpiadi o l'equivalente? Seriamente, non è per sfott***e.
Se fosse stato per me, non me la sarei certo presa. Io so quello che valgo e forse so più spesso quello che non valgo, quindi semmai rettifico quello che hai detto e buona lì.
Ma tu hai definito "il mediocre sportivo" quello che la pensa come ho esposto nel precedente post: peccato che questa definizione per i più brillanti atleti delle palestre in cui mi sono allenata, per cui conservo il rispetto e la stima più alti, non sia proprio adatta. La pensano così, e vincono.
Mi sta benissimo se non ti trovi d'accordo con quel pensiero, siamo qui apposta per confrontarci a partire da idee diverse... ma non posso assolutamente accettare una definizione del genere per loro.
Il mio discorso è "so che c'è la possibilità di fallire ma non ci voglio pensare perché tutta la mia concentrazione è dedicata al pieno successo".
Domanda seria: che cosa fai se un bel giorno ti trovi divorziato? Fai finta di rileggere questo post dopo che sei tornato dal giudice. Come lo valuteresti?
Lo sport non è la stessa cosa.
Secondo me in qualcosa sì. Se prendi lo sport come singola gara no di certo, ma una carriera sportiva è fatta di sforzo continuo, di non sedersi mai sugli allori, di umiltà costante, ed è tutto reso possibile dal continuo amore per quella disciplina. Allo stesso modo nella coppia non puoi mai dare per scontata la situazione di serenità, ci sono sacrifici da fare ed è un impegno sempre... e può andare avanti solo se ami davvero l'altra persona o la vita che insieme conducete.
l'amore è eterno finche dura ;)
PS: tutti uguali sti post su approdo, alla fine si finisce per flammare su ogni argomento..... :unsure:
Ma quello dovunque posta deve far casino?