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credete nell'amore eterno?
L di Lady_Arya_84
creato il 18 aprile 2008

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Aija
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Aija
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Inviato il 20 aprile 2008 18:45

Personalmente non so se esiste l'amore eterno, preferisco non fare mai il passo più lungo della gamba... Certo è che ho visto molte persone stare insieme fino al cosiddetto "finchè morte non ci separi". Io penso che bisogna anche saperlo vivere un rapporto e saperlo mantenere con compromessi si, ma niente soffocamenti. Ma penso che spiegarlo qui diventerebbe una cosa troppo lunga. Comunque penso possa esistere...


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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 20 aprile 2008 18:47

Non è il matrimonio la tomba dell'amore, è l'egoismo.

 

Concordo in pieno!!!!

 

 

 

Skie Lannister non intendevo che tu debba mantenere la tua ex moglie se non ci sono figli. Quando ci si lascia ognuno pensa a se stesso, ma se ci sono dei figli questo ragionamento non funziona più! Io parlavo di obbligo MORALE, non giuridico. :blush:

Io penso che i figli debbano stare con la persona che é maggiormente in grado di occuparsi di loro, moglie o marito che sia. E se sono abbastanza gradi, possono scegliere da soli con chi rimanere.

Trovo ridicolo che la moglie dopo il divorzio riceva tutto, compresa la casa prima appartenuta al marito. Non credo che sia giusto!I beni che uno aveva prima di sposarsi, dovrebbero rimanere a lui, ma a volte il marito sceglie di lasciare la casa alla moglie e ai figli perché crede che sia la cosa giusta da fare....tanto di cappello.... Tutto si gioca sull'egoismo, voler lasciare il partner in mutande non é un comportamento che approvo, ma ognuno é libero di agire come meglio crede ed in base a ciò che sente

 

mi trovi prefettamente d'accordo! cmq volevo solo mostrare perchè molti oggi hanno timore ad affrontare un matrimonio. poi, ripeto, il discorso potrebbe capovolgersi a favore della donna, il mio era solo un esempio. purtroppo, e non posso dare torto, sta dilagando il timore di rimanere senza niente, dopo una separazione. e qst fa ricredere nell'amore eterno.

p.s.

l'obbligo giuridico degli alimenti all'ex moglie esiste anche senza figli. non esiste per la convivente, il che spiega anche perchè molti si fermano alla soglia della convivenza senza oltrepassarla


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The Nameless One
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The Nameless One
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Inviato il 20 aprile 2008 19:16

Riparto dalla domanda iniziale:

 

L'amore eterno esiste? Se con amore si intende la fase dell'innamoramento, sicuramente no, l'innamoramento è una fase, appunto. L'amore invece secondo me può durare tutta la vita, e può farlo evolvendo. Per durare deve evolvere, deve sapersi evolvere, saper superare crisi e creare nuovi equilibri.

Dall'alto dei miei 35 anni di vita, posso sostenere di non amare allo stesso modo di quando ne avevo 15 o 25 e sarei piuttosto preoccupato se fosse diversamente.

 

 

la mia personale ricetta è:

 

una solida base di indipendenza personale anche all'interno della coppia (mi ritaglio i miei spazi e, allo stesso modo, rispetto quelli dell'altro e non interferisco)

niente matrimonio (porta a "sedersi" su illusioni di sicurezza e spesso inserisce trascuratezza nel rapporto)

niente figli (ammazzano la vita erotica con incredibile efficacia, sostituendo la passione con la tenerezza)

attività lavorative scrupolosamente separate

gusti in comune, sia culturali che pratici (dall'arte alla cucina, dalla lettura ai viaggi ecc.)

 

ovviamente è una ricetta del tutto personale... e ognuno ha la propria! :blush:

ciao

 

Per evitare a priori polemiche, dico se va bene a te e al tuo ragazzo io non ho nulla da dire, ma se posso dire la mio opinione penso che questa ricetta possa funzionare perchè crea una situazione sempre uguale, eliminando le possibili fonti di crisi. Ma non è detto che funzioni per tutti... c'è chi potrebbe anche annoiarsi di restare sempre nella stessa fase.

Secondo me il matrimonio o il fare figli non uccidono affatto l'amore, la sessualità, la coppia. Sposarsi, fare un figlio (ma potrebbe benissimo essere un problema economico, o un qualunque importante problema che tocchi uno o entrambi i membri della coppia) sono grossi cambiamenti e come tali mettono in crisi la coppia, distruggendo un equilibrio e rendendo necessario trovarne ASSIEME un altro, crearne uno nuovo. Se la coppia riesce a ricostruire un equilibrio sopravvive eccome, altrimenti scoppia. Sicuramente ci vuole dell' "impegno" inteso come interesse, come "avere a cuore" la propria coppia, sentirsi responsabili anche dell'altro e della sua felicità. Ma è un impegno che non pesa, perchè si viene ripagati abbondantemente.

Questo è un discorso che può valere sia per un matrimonio che una convivenza, non voglio dire che sposandosi si debba per forza avere qualcosa in più, ma non credo neanche che con il matrimonio si perda qualcosa in passione o sponteneità. Tutto sta nel come si affrontano le cose.

 

Questo anche per i figli. Avendone due (come potete capire dalla foto con le quali vi perseguito), sono il primo a testimoniare che possano togliere spazio e prosciugare tante energie, però è importante anche ricordarsi che è vero che si è una famiglia, ma questo non vuol dire che bisogna smettere di essere una coppia, allo stesso modo che in cui essere una coppia non vuol dire per forza annullarsi nell'altro.



joramun
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joramun
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Inviato il 20 aprile 2008 19:28

Finalmente!!!!

A leggere i primi post mi era sembrato che la coppia che scoppia fosse la norma,e che l'ovvio risultato di una relazione fosse il declino e la noia.......lieto di sapere che non è cosi!!!

Grazie Nameless (che quoto in pieno...... :blush: )

:blush: :blush: :indica:


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Alekseij Targaryen
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Alekseij Targaryen
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Inviato il 20 aprile 2008 19:37

Risposta alal domanda iniziale: no. L'amore è un sentimento umano, e siccome gli esseri umani muoiono, l'amore in una coppia finisce quando entrambi i suoi componenti sono morti :blush:

 

Se con "eterno" si intende "che duri tutta l'esistenza", allora rispondo : l'amore dura finché ci si crede in due, e sei i due ci credono per tutta la vita... :blush:


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 20 aprile 2008 19:44

Non sto a rispondere nel dettaglio perchè ci sono tantissime cose e non ho affatto tempo.

Però mi sembra siano passate due linee di pensiero:

 

1) l'amore è qualcosa che dura in base alla volontà dei due, se una coppia scoppia è perchè non si sono rimboccati le maniche abbastanza per farla funzionare: il che mi pare profondamente offensivo oltre che privo di riscontri

 

2) l'amore è eterno perchè ci credo, a prescindere da qualunque cosa sia la realtà: ognuno la pensa come vuole, ma non è che le cose esistono perchè ci crediamo...


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frafru84
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frafru84
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Inviato il 20 aprile 2008 20:05 Autore

Non sto a rispondere nel dettaglio perchè ci sono tantissime cose e non ho affatto tempo.

Però mi sembra siano passate due linee di pensiero:

 

1) l'amore è qualcosa che dura in base alla volontà dei due, se una coppia scoppia è perchè non si sono rimboccati le maniche abbastanza per farla funzionare: il che mi pare profondamente offensivo oltre che privo di riscontri

 

2) l'amore è eterno perchè ci credo, a prescindere da qualunque cosa sia la realtà: ognuno la pensa come vuole, ma non è che le cose esistono perchè ci crediamo...

 

sinceramente non credo che con il punto 1) si voglia incolpare le persone!Io non riassumeri la nostra discussione con questi 2 punti...mi sembrano molto riduttivi, ma forse mi sbaglio


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Raya
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Inviato il 20 aprile 2008 20:31

mettiamola così:

noi = io + tu, il che significa, imho, che le individualità restano, ma che vengono mediate in una sorta di processo quotidiano e - si spera - indolore per raggiungere una via che possa andare bene a entrambi.

la mediazione in genere poggia su una serie di obiettivi e di gusti in comune di svariato tipo, che concorrono a rafforzare i legami fra le due persone. il crack, quando avviene, quasi sempre non è imputabile all'insostenibile leggerezza dell'essere, ma al fatto che ognuno, volente o nolente, evolve e modifica sé stesso ogni giorno. movimenti qutidiani infinitesimali, ma che diventano macroscopici se considerati su una fascia di tempo più ampia.

se va bene, l'evoluzione individuale dei due procede in parallelo, se va male, diverge. :blush:

nel momento in cui la divergenza si fa sensibile, è normale che si cerchi istintivamente qualcuno più adatto con cui costruire una nuova coppia e un nuovo percorso.

da quel che ho potuto vedere tra le coppie conviventi o sposate di coetanei, fare figli da giovani (intendo prima dei 30/35) aumenta vertiginosamente il rischio di rottura proprio perché introduce mutamenti individuali accelerati. vero anche che la maggior parte delle coppie andate in pezzi non finiscono a piatti in testa e i figli non sono affatto i martiri sofferenti che una certa tradizione vorrebbe dipingere.

serve molto buon senso, tatto e molto rispetto per l'altro, che non è più la persona amata, ma continua a essere presente e deve continuare a esserlo, se ci sono in ballo figli di entrambi. statisticamente (statistiche empiriche, come detto prima) ce la si fa. :blush:


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Mornon
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Inviato il 20 aprile 2008 23:33

Alcune risposte in breve :blush:

 

Separazione e alimenti: il problema è anche come questi vengono determinati e assegnati: ci sono casi in cui chi paga gli alimentideve dare anche piú di metà del suo stipendio, arrivando a poter tenere per sé cifre che non è permettano una gran vita (tipo se guadagni 1 400 Euro al mese, e ne devi dare 700÷750 alla tua ex moglie, non è che resti molto...); inoltre, in determinati casi non è la parte piú ricca a dover pagare: magari una ha alle spalle una famiglia ricca, l'altra no, eppure è la seconda a dover pagare alla prima.

 

Sulla questione del "noi", di per sé esiste; ovvio, non è un "noi" inteso come entità unica formata dalle due parti, ma come un modo di rapportarsi che non pensi piú in termini del singolo, ma in termini che tengano in considerazione l'altro, i suoi impegni, le sue preferenze, ecc. Di per sé, questo "noi" inizia a esistere da quando inizia la relazione, non col matrimonio, che in questo senso è un riconoscimento formale e un passaggio a vincolo legale di cose che già da prima dovrebbero esserci.

 

Sull'amore duraturo: concordo con chi dice che non dipende solo dalla volontà di mantenerlo, il fatto che un sentimento permanga o no, che una relazione possa o meno durare (al di là dell'(auto)imposizione) dipende anche da altri fattori.



joramun
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joramun
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Inviato il 21 aprile 2008 0:54

l

l'amore è qualcosa che dura in base alla volontà dei due, se una coppia scoppia è perchè non si sono rimboccati le maniche abbastanza per farla funzionare: il che mi pare profondamente offensivo oltre che privo di riscontri

Scusa ma se non si basa sull'impegno reciproco a far si che funzioni (che implica anche una certa limitazione della propria individualita in favore della coppia\famiglia) allora su cosa si basa la coppia?Gli interessi comuni?Il fatto che entrambi i partner nutrano una sincera passione per l'ornitologia puo essere una cosa che aiuta,ma non ne farei il pilastro su cui creare una coppia o una famiglia.

Poi capisco che il discorso ti possa trovare in totale disaccordo,ma non capisco perchè lo giudichi offensivo...... :blush: se si afferma che per il funzionamento di una coppia occorre un po di impegno,che cambiare il partner non è come cambiare l'auto (specie se si è gia dato il via a un progetto familiare),dove sta l'offesa?

 

l'amore è eterno perchè ci credo, a prescindere da qualunque cosa sia la realtà: ognuno la pensa come vuole, ma non è che le cose esistono perchè ci crediamo...

Le coppie che durano esitono e sono la maggioranza.......davvero non capisco perche si voglia far passare l'idea che la normalita è che una coppia si sfasci.Le rotture ci sono e sono numerose,ma mi pare che le coppie che durano e formano una famiglia siano un po di piu......

Non ho capito cosa intendi con "a prescindere da qualunque cosa sia la realta" ,ma se la realta nega la possibilita che due persone che si amano possano restare insieme per la vita......beh,allora la realta puo anche andare a quel paese :blush: .....io mi tengo le cose in cui credo.

 

Sulla questione del "noi", di per sé esiste; ovvio, non è un "noi" inteso come entità unica formata dalle due parti, ma come un modo di rapportarsi che non pensi piú in termini del singolo, ma in termini che tengano in considerazione l'altro, i suoi impegni, le sue preferenze, ecc. Di per sé, questo "noi" inizia a esistere da quando inizia la relazione, non col matrimonio, che in questo senso è un riconoscimento formale e un passaggio a vincolo legale di cose che già da prima dovrebbero esserci.

Precisamente!!!!

:blush: :indica: ;)


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 21 aprile 2008 9:50
Scusa ma se non si basa sull'impegno reciproco a far si che funzioni (che implica anche una certa limitazione della propria individualita in favore della coppia\famiglia) allora su cosa si basa la coppia?

Penso che il discorso sia questo: la volontà di far funzionare il rapporto è condizione necessaria al suo funzionamento, ma non sufficiente; in altri termini, senza volontà la coppia cade; ma la presenza della volontà non implichi che funzioni (salvo che uno dei due, o entrambi, si forzino a continuare, ovviamente).

L'offesa cui fa riferimento il messaggio che citi penso sia semplicemente questa: la posizione cui rispondeva sostiene che, se una coppia si divide, allora automaticamente non c'era la volontà di portarla avanti; invece reputo ci possano essere casi in cui tale volontà c'era, ma sono venuti a mancare altri presupposti (magari io voglio con tutto me stesso restare insieme alla persona che amo, ma se smetto di amarla, e arrivo a considerarla alla stregua di un amico, che senso ha?), e sostenere che se una coppia si divide è solo per mancanza di volontà sminuisce quei casi.

 

 

Le coppie che durano esitono e sono la maggioranza.......davvero non capisco perche si voglia far passare l'idea che la normalita è che una coppia si sfasci

Attento a una cosa: non bisogna considerare le coppie che durano, ma quelle che durano perché il rapporto sentimentale regge; tra le due cose c'è un abisso, io stesso conosco coppie che stanno insieme pur non amandosi piú, pur portando avanti un rapporto freddo che, alla fin fine, è un non-rapporto, che stanno insieme per abitudine, per non affrontare il divorzio, perché in due le spese diminuiscono; certo, questo rientra tra le coppie che durano, ma non tra quelle che durano per un qualche amore eterno.


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Inviato il 21 aprile 2008 12:09

mornon, le coppie avviate e con molti anni sulle spalle e magari figli a carico, anche se non hanno più l'amore ma hanno una forma di affetto e rispetto reciproco se restano insieme lo fanno per senso della famiglia e per amore verso i figli, non mi sembra una cosa così mostruosa. Come io e joramun (soprattutto, ma senza togliere nulla agli altri aderenti alle nostre idee ;) ) diciamo da un po', fare parte di una famiglia parte da una buona dose di autoregolazione della propria individualità per il bene comune e, quando ci sono, di volontà di pensare principalmente al bene dei figli. Anche perché che abbiano 8 o 18 anni il grado di comprensione della cosa sarà pur diverso ma il malessere che si prova a vedere la propria famiglia sfasciarsi c'è e segna profondamente.

 

Nota: avere dei figli o sposarsi non limita affatto le possibilità di divertirsi o di avere una vita sessuale particolarmente attiva, ma di certo se queste due cose (e la paura di perdere queste libertà) sono alla base della filosofia di vita di una persona questa farebbe meglio ad evitare ogni forma di relazione che comporti delle responsabilità...


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Inviato il 21 aprile 2008 12:24
le coppie avviate e con molti anni sulle spalle e magari figli a carico, anche se non hanno più l'amore ma hanno una forma di affetto e rispetto reciproco se restano insieme lo fanno per senso della famiglia e per amore verso i figli, non mi sembra una cosa così mostruosa

Ho mai detto il contrario? Il punto è semplicemente che, se restano insieme "per senso della famiglia e per amore verso i figli", allora non rientrano tra le coppie che durano per amore eterno; nulla da dire, possono essere motivazioni valide per continuare una coppia, ma non è amore eterno. E bisogna anche vedere quando senso della famiglia e amore verso i figli portano a situazioni forzate.

 

 

se queste due cose (e la paura di perdere queste libertà) sono alla base della filosofia di vita di una persona questa farebbe meglio ad evitare ogni forma di relazione che comporti delle responsabilità

Non necessariamente: se entrambi la vedono in quel modo, perché non dovrebbero iniziare una relazione che comporti responsabilità l'uno verso l'altro?



joramun
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Inviato il 21 aprile 2008 12:44

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L'offesa cui fa riferimento il messaggio che citi penso sia semplicemente questa: la posizione cui rispondeva sostiene che, se una coppia si divide, allora automaticamente non c'era la volontà di portarla avanti; invece reputo ci possano essere casi in cui tale volontà c'era, ma sono venuti a mancare altri presupposti (magari io voglio con tutto me stesso restare insieme alla persona che amo, ma se smetto di amarla, e arrivo a considerarla alla stregua di un amico, che senso ha?), e sostenere che se una coppia si divide è solo per mancanza di volontà sminuisce quei casi.

Capito.....e mi scuso se il messaggio è risultato offensivo per qualcuno,non era mia intenzione.

Mi spiego meglio:per me quella volonta di mantenere il rapporto sottintende già di per se che ci sia ancora del sentimento nella coppia.Se mi impegno con tutte le mie forze per far si che il rapporto funzioni è perchè provo ancora qualcosa di molto forte per il mio partner.E aggiungo che se in ballo ci sono dei figli,è mio dovere cercare di far si che la coppia rimanga in piedi,perchè se a 40-50 anni ho una famiglia,viene prima la famiglia.

Attento a una cosa: non bisogna considerare le coppie che durano, ma quelle che durano perché il rapporto sentimentale regge; tra le due cose c'è un abisso, io stesso conosco coppie che stanno insieme pur non amandosi piú, pur portando avanti un rapporto freddo che, alla fin fine, è un non-rapporto, che stanno insieme per abitudine, per non affrontare il divorzio, perché in due le spese diminuiscono; certo, questo rientra tra le coppie che durano, ma non tra quelle che durano per un qualche amore eterno.

Indubbiamente.......io stesso ho detto che i casi di coppie che non durano sono numerosi,e immagino che valga lo stesso per le coppie che stanno assieme per abitudine (per quanto non riesca a concepire una cosa del genere),ma la mia domanda rimane:sono la maggioranza rispetto alle coppie che durano per sincero amore e rispetto verso il partner?Io saro pure un romantico sprovveduto,ma mi rifiuto di credere che la MAGGIORANZA delle coppie o si sfasci o stia in piedi per abitudine e noia.

Che poi l'accezione negativa del termine "abitudine" per me non è affatto scontata........se amo la mia compagna,il fatto di svegliarmi tutti i giorni assieme a lei,di preparare il pranzo,di fare la spesa assieme, non mi risulta affatto come qualcosa che mi sfrantuma i maroni,ma come una cosa bella e rassicurante,che mi trasmette una certa solidita affettiva.......poi è ua cosa soggettiva,indubbiamente,ma io la vedo cosi.....

 

;) :lol: -_-


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 21 aprile 2008 15:59

Ha già risposto Mornon per conto mio, tnx ;) , per cui aggiungo solo un paio di cose.

 

Il mio discorso era riferito proprio alle coppie che scoppiano per motivi indipendenti dalla cattiva volontà (che passa tanto per leggerezza o menefreghismo). Insomma, perchè una persona non può avere motivi seri per divorziare? E non per colpa dell'altro, ma per propria ragionata scelta. E perchè siccome lo fa dev'essere per forza una scelta facile? Tutte le scelte giuste della vita sono indolori? Perchè non può esistere una persona che pure con il cuore a pezzi e l'animo pesante prende una decisione che al cospetto della propria vita ritiene essere la più giusta da prendere? E chi l'ha mai detto che i poveri figli saranno disperati? Non possono capire, comprendere, dare anche ragione ai genitori che fanno queste scelte?

La ragione della mia offesa riguarda fatti come questi: come si fa a dire "non lo so perchè i tuoi hanno divorziato, magari c'era una storia drammatica dietro ma sicuramente se si sono lasciati l'hanno fatto per cattiva volontà, se volevano potevano restare insieme"?. Vi renderete conto che è pesante.

Faccio due esempi di quelli che si leggono sui giornali:

1) una persona incontra l'uomo/donna della sua vita e si rende conto di avere fatto una ca**ata a sposare la persona con cui sta, perchè non aveva mai conosciuto un sentimento come questo e si rende conto che al confronto verso l'altro provava solo un sentimento tiepido

2) una persona che ha represso la propria omosessualità crolla con la crisi di mezza età in cui si fa un primo bilancio della vita, si rende conto di cosa si è imposto e di quanto ha sofferto per questo, quindi decide di vivere d'ora in poi coerentemente con sè stesso/a

Sono storie che si leggono nella corrispondenza di varie riviste, niente di trascendentale.

Voi davvero andreste a dire:

1) resta a soffrire dove sei, vivi il resto della tua vita con il rimpianto, fai finta di amare ancora il tuo/a partner, recita a beneficio dei figli, tieniti altri 20 anni di questo inferno

2) continua a mentire a te stesso e agli altri, chi se ne frega se hai vissuto problemi da represso, costringiti ad andare a letto con tuo marito/moglie

Che poi, sono cose che succedono anche a noi da ragazzi, quando ci lasciamo abbiamo dei motivi più che validi. Si può sapere perchè una persona non ha il diritto di ammettere un errore? O voi siete tutti capaci di capire i vostri errori prima ancora di farli? Che diritto hanno le persone di parlare di un ipotetico benessere della famiglia quando è evidente che metà di chi la compone è in crisi nera? Se qualcuno a cinquant'anni molla il lavoro in azienda e mette su una fattoria gli dite "bravo, bella intraprendenza", perchè non gli dite "crepa in azienda, hai sbagliato a 20 anni e mo' ti arrangi"? Direte che è per via delle responsabilità verso gli altri membri della famiglia. E quindi voi se sapeste che un vostro familiare che amate sta vivendo un inferno per non far soffrire voi sareste contenti? Vedere una persona imporsi una vita che non è la sua, siete capaci di chiedere questo a qualcuno per non soffrire voi? Io preferisco capire le sue sofferenze, prendermene una parte e poi rielaborare il vissuto, non potrei mai andare avanti facendo finta di niente o dicendo "che bella famigliola unita". Non sto cercando di far passare la norma per cui la maggior parte delle famiglia si sfascia o si sfascerebbe se potesse (c'è gente che ha paura a lasciare il lavoro, lasciare la famiglia è ancora più forte), quelle ci sono e sono una quota, vorrei solo far notare al resto delle famiglie che solo perchè loro vivono un piccolo idillio non hanno il diritto di emettere sentenze sul resto del mondo. La storia della famiglia che oggi non è più sentita come un valore è una questione di evoluzione dei costumi, non ha niente a che fare con le dinamiche che portano una famiglia a disgregarsi. E' giusto voler elaborare una teoria che descriva questo fenomeno, ma etichettare come "eccezioni" questi casi mi sembra veramente gratuito.


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