Premesso che io non volevo mancare di rispetto a nessuno,tutte le esperienze hanno pari dignita..........cercavo solo di far valere le mie motivazioni....
Il mio discorso era riferito proprio alle coppie che scoppiano per motivi indipendenti dalla cattiva volontà (che passa tanto per leggerezza o menefreghismo). Insomma, perchè una persona non può avere motivi seri per divorziare? E non per colpa dell'altro, ma per propria ragionata scelta. E perchè siccome lo fa dev'essere per forza una scelta facile? Tutte le scelte giuste della vita sono indolori? Perchè non può esistere una persona che pure con il cuore a pezzi e l'animo pesante prende una decisione che al cospetto della propria vita ritiene essere la più giusta da prendere? E chi l'ha mai detto che i poveri figli saranno disperati? Non possono capire, comprendere, dare anche ragione ai genitori che fanno queste scelte?
Come ha gia detto Robb:davanti a un divorzio,un bambino di 7 anni non comprende e soffre terribilmente;a 14 anni un ragazzino crede di comprendere (ma non comprende realmente tutte le implicazioni della cosa) e soffre terribilmente;a 19 anni un giovane comprende perfettamente tutte le motivazioni,e lo stesso soffre terribilmente.Una cosa è la comprensione delle cause,una cosa è il fatto di non risentirne emotivamente.
1) una persona incontra l'uomo/donna della sua vita e si rende conto di avere fatto una ca**ata a sposare la persona con cui sta, perchè non aveva mai conosciuto un sentimento come questo e si rende conto che al confronto verso l'altro provava solo un sentimento tiepido
Iskall,decidere di metter su famiglia non è una cosa da poco:si tratta della cosa piu difficile (ma al tempo stesso bella) che puo capitare nella vita (per me),uno deve essere estremamente sicuro dei propri sentimenti prima di avventurarsi in un progetto del genere,e deve sapere che una volta avviato ha su di se una responsabilita immane che non potra abbandonare facilmente.E sopratutto all'inizio della relazione che bisogna fare una valutazione:è la persona giusta?Me la sento di avviare un progetto di vita assieme a lei?I miei sentimenti verso di lei sono solidi e sinceri?........sopratutto:la amo?
Se non ci si pone dall'inizio tutte queste domande prima di iniziare un rapporto di convivenza,di matrimonio e di formazione di una famiglia certo che le situazioni come quella dell'esempio sono piu facili a verificarsi.
2) una persona che ha represso la propria omosessualità crolla con la crisi di mezza età in cui si fa un primo bilancio della vita, si rende conto di cosa si è imposto e di quanto ha sofferto per questo, quindi decide di vivere d'ora in poi coerentemente con sè stesso/a
Questo è un esempio che non ho capito:se una persona è conscia di essere omosessuale,perchè dovrebbe avventurarsi in una relazione eterosessuale per poi sentirsi (giustamente) frustrato e sofferente?
Voi davvero andreste a dire:1) resta a soffrire dove sei, vivi il resto della tua vita con il rimpianto, fai finta di amare ancora il tuo/a partner, recita a beneficio dei figli, tieniti altri 20 anni di questo inferno
2) continua a mentire a te stesso e agli altri, chi se ne frega se hai vissuto problemi da represso, costringiti ad andare a letto con tuo marito/moglie
No....piuttosto gli chiederei:perche non ci hai pensato prima al fatto che non era quello che volevi?Perchè non hai pensato che i sentimenti verso la tua compagna si stavano affievolendo,prima di fare figli?
E queste domande si collegano a qualcosa che scrivi dopo:
Si può sapere perchè una persona non ha il diritto di ammettere un errore? O voi siete tutti capaci di capire i vostri errori prima ancora di farli?
Questa è una cosa con cui non sono d'acordo:io non credo che si vada sempre alla cieca nella vita,senza l'appoggio di certezze importanti.......penso anzi che alcune sicurezze bisogna averle,che bisogna stabilire in anticipo quali siano i pilastri su cui si vuole costruire la propria vita (e ognuno è stralibero di definire da solo quali debbano essere questi pilastri),e definire le proprie sceltre di conseguenza.
Personalmente penso che a 20-25 anni si sia in grado di capire se i sentimenti verso la persona amata sono profondi al punto da voler avviare assieme un progetto di vita.......poi io non sono la Madonna e la verita è un altra,ma le mie convinzione è questa.......
Se qualcuno a cinquant'anni molla il lavoro in azienda e mette su una fattoria gli dite "bravo, bella intraprendenza", perchè non gli dite "crepa in azienda, hai sbagliato a 20 anni e mo' ti arrangi"?
Non sono cose paragonabili:il lavoro non racchiude elementi affettivi,e quindi il ragionamento che si farebbe sul lavoro non è lo stesso che si fa in una relazione amorosa.
;) :lol: -_-
un bambino di 7 anni non comprende e soffre terribilmente;a 14 anni un ragazzino crede di comprendere (ma non comprende realmente tutte le implicazioni della cosa) e soffre terribilmente;a 19 anni un giovane comprende perfettamente tutte le motivazioni,e lo stesso soffre terribilmente
Può anche essere una liberazione.
Me la sento di avviare un progetto di vita assieme a lei?I miei sentimenti verso di lei sono solidi e sinceri?........sopratutto:la amo?Se non ci si pone dall'inizio tutte queste domande prima di iniziare un rapporto di convivenza,di matrimonio e di formazione di una famiglia certo che le situazioni come quella dell'esempio sono piu facili a verificarsi.
La tua risposta a queste domande è sì. Ma hai una risposta se ti chiedo: sarà così per sempre?
Puoi benissimo essere sincero, maturo e serio. Ma non puoi prevedere il futuro. Tutti cambiamo, e la vita da sola fa la sua parte per cambiarci. Non puoi prevedere il futuro, a prescindere dalla tua ottima fede ora.
Questo non vuol dire che allora non bisogna impegnarsi in niente del genere. Solo, non è che tutto è riconducibile alla scelta iniziale.
Questo è un esempio che non ho capito:se una persona è conscia di essere omosessuale,perchè dovrebbe avventurarsi in una relazione eterosessuale per poi sentirsi (giustamente) frustrato e sofferente?
Perchè esiste l'omofobia introiettata. Il mondo è strapieno di persone che si rifiutano di ammettere di essere omosex o bisex, rimuovono la cosa, a volte addirittura ci vuole lo psicologo per far emergere la cosa. Nijinski si è sposato dopo una relazione con Diaghilev, eppure tutti gli storici concordano che le sue nevrosi e la sua morte in un manicomio derivano dall'essersi imposto un rapporto etero per ragioni di senso di colpa, di omofobia applicata a sè stesso... è una cosa spaventosamente comune, a vari livelli.
E può succedere che a quarant'anni un evento qualsiasi ti faccia crollare le sovrastrutture, se è quello il caso.
Che ci fai, con moglie e figli?
No....piuttosto gli chiederei:perche non ci hai pensato prima al fatto che non era quello che volevi?Perchè non hai pensato che i sentimenti verso la tua compagna si stavano affievolendo,prima di fare figli?
Perchè non siamo dei personaggi dei manga, con un carattere scritto nella scheda-personaggio. E' tremendamente difficile essere sinceri con sè stessi, in certe cose capita a tutti ma guarda che ci sono tante persone per cui ammettere la verità e vedersi per quello che si è davvero... beh, non lo fanno e basta. Ai nostri occhi spesso siamo quello che vogliamo essere, quello che possiamo accettare di essere, quello che i nostri cari accettano di noi e nient'altro. Se i tuoi sentimenti si affievoliscono ma tua madre si spezzerebbe il cuore perchè non sei una "brava donna sposata", ce la fai a mandare all'aria una storia di dieci anni prima di sposarti e fare la ca**ata della tua vita?
Questa è una cosa con cui non sono d'acordo:io non credo che si vada sempre alla cieca nella vita,senza l'appoggio di certezze importanti
A parte che avere certezze nella vita può essere pericoloso se assolutizzato, sono d'accordo che è fondamentale avere dei punti di riferimento in base ai quali fare le nostre scelte. Ma questo ci assicura che non sbaglieremo mai? O ci obbliga a pagare nel peggiore dei modi qualsiasi sbaglio?
per me quella volonta di mantenere il rapporto sottintende già di per se che ci sia ancora del sentimento nella coppia
Però io posso non amare piú la mia compagna, ma, per il fatto di volerle bene (magari a livello di amicizia), e/o per quello che c'è stato tra noi, non voglio ferirla; questo implica che vorrei tenere insieme il rapporto (per non farla soffrire), ma non c'è piú il sentimento per farlo.
Che poi l'accezione negativa del termine "abitudine" per me non è affatto scontata........se amo la mia compagna
Attento: "se amo la mia compagna" implica che non resti insieme a lei solo per abitudine, quindi esce dal mio discorso. "Per abitudine" intendo che, pur non amando piú la tua compagna, ci resti insieme perché sei abituato a vivere con lei, perché non hai voglia di riniziare, magari perché non hai voglia di affrontare il divorzio. Questo è restare insieme per abitudine, "se amo la mia compagna" la motivazione non è l'abitudine, ma il sentimento.
La tua risposta a queste domande è sì. Ma hai una risposta se ti chiedo: sarà così per sempre?Me la sento di avviare un progetto di vita assieme a lei?I miei sentimenti verso di lei sono solidi e sinceri?........sopratutto:la amo?Se non ci si pone dall'inizio tutte queste domande prima di iniziare un rapporto di convivenza,di matrimonio e di formazione di una famiglia certo che le situazioni come quella dell'esempio sono piu facili a verificarsi.
E aggiungo, come si fa a essere certi che la risposta che ci si dà sia vera? Magari ci si pensa per anni, si arriva a essere certi delle risposte, ci si sposa... e dieci anni dopo si scopre che, purtroppo, in totale buona fede ci eravamo sbagliati.
Joramun riflette sempre meglio il mio pensiero...
Se una persona almeno con se stessa non ha il coraggio di essere onesta allora è una grandissima ipocrita e si merita ciò che gli capita. Possiamo sforzarci nel recitare una parte al pubblico ma con noi stessi non ce la possiamo fare, perché la verità la sappiamo fin troppo bene.
Se io sono omosessuale e temo il giudizio degli altri eviterò di comportarmi da omosessuale in pubblico ma non sono talmente cogl***e da andarmi a metter su famiglia con una donna x, così tanto per fare, sapendo che non amo né lei o, ancor peggio, i figli avuti da quell'unione. Non siamo più nel 3° Reich dove gli omosessuali dichiarati venivano sterminati.
Riguardo ai figli: può essere una liberazione???? se uno dei genitori picchiasse te e l'altro coniuge da ubriaco forse il discorso potrebbe reggere, ma per il resto sarebbe come chiedere ad un bambino se ama di più il padre o la madre. Il discorso non sta in piedi nemmeno con i contrafforti di cemento armato, e regge sempre meno quanto minore è l'età dei figli.
Nessuno ha la preveggenza per dire se la propria relazione durerà in eterno ma, indubbiamente conta come si fa il primo passo. Se si parte con dubbi ed incertezze e con l'inconscio pensiero che "se non va si cambia" si inizia indubbiamente con il passo sbagliato. E' necessario innanzitutto fare un esame preliminare di coscienza per capire se ciò che si sta facendo lo si fa per sentimento vero o per le "sovrastrutture". Se il risultato delle riflessioni di entrambi è il numero 1 allora ci si può lanciare in questa difficilissima impresa perché si ha in se tutto il desiderio sincero di far funzionare la cosa in eterno, senza dubbi ed incertezze; se, viceversa il risultato anche per uno solo dei due è il numero 2 allora è meglio pensarci su qualche miliardo di volte prima di metter su famiglia. Le persone che ti stanno vicino se ti amano capiranno i tuoi dubbi e timori e rispetteranno le tue decisioni, per quanto riguarda il resto del mondo, beh, che si facciano i c***i loro perché non sono loro a decidere della tua vita.
L'amore, come già osservato da qualcuno, non è solo la fiamma dei primi due anni di una relazione tra adolescenti, ma un sentimento che evolve e matura nel tempo. E dato che (almeno mi auguro) non ci si sposa con una persona che si conosce da un anno, direi che si ha tutto il tempo di vedere se questo sentimento per entrambi evolve e matura o se si spegne con lo spegnersi del primo fuoco passionale.
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La tua risposta a queste domande è sì. Ma hai una risposta se ti chiedo: sarà così per sempre?Puoi benissimo essere sincero, maturo e serio. Ma non puoi prevedere il futuro. Tutti cambiamo, e la vita da sola fa la sua parte per cambiarci. Non puoi prevedere il futuro, a prescindere dalla tua ottima fede ora.
La risposta sarebbe sempre la stessa:SI.Perchè si tratta di cose che dipendono dalla mia volonta e (sopratutto) dai miei sentimenti.E di quelli sono certissimo.Poi domani potrei anche finire sotto un camion,ma non sarebbe una cosa che dipende da me..........
E aggiungo, come si fa a essere certi che la risposta che ci si dà sia vera? Magari ci si pensa per anni, si arriva a essere certi delle risposte, ci si sposa... e dieci anni dopo si scopre che, purtroppo, in totale buona fede ci eravamo sbagliati.
Allora ripropongo la domanda:tutte le coppie che arrivano a durare per tutta la vita (che io ritengo essere la maggioranza,statisticamente parlando) su cosa si basano?
Perchè esiste l'omofobia introiettata. Il mondo è strapieno di persone che si rifiutano di ammettere di essere omosex o bisex, rimuovono la cosa, a volte addirittura ci vuole lo psicologo per far emergere la cosa. Nijinski si è sposato dopo una relazione con Diaghilev, eppure tutti gli storici concordano che le sue nevrosi e la sua morte in un manicomio derivano dall'essersi imposto un rapporto etero per ragioni di senso di colpa, di omofobia applicata a sè stesso... è una cosa spaventosamente comune, a vari livelli.E può succedere che a quarant'anni un evento qualsiasi ti faccia crollare le sovrastrutture, se è quello il caso.
Se è quello il caso,appunto..........cioè chiariamoci bene,perche non voglio assolutamente essere frainteso su questo punto:tutte le storie umane hanno pari dignita,e nulla di esse deve essere sminuito per il solo fatto di non essere "la maggioranza dei casi",ma.........quanti casi di omofobia introiettata ci sono negli uomini sposati o nei padri di famiglia?
Attento: "se amo la mia compagna" implica che non resti insieme a lei solo per abitudine, quindi esce dal mio discorso. "Per abitudine" intendo che, pur non amando piú la tua compagna, ci resti insieme perché sei abituato a vivere con lei, perché non hai voglia di riniziare, magari perché non hai voglia di affrontare il divorzio. Questo è restare insieme per abitudine, "se amo la mia compagna" la motivazione non è l'abitudine, ma il sentimento.
Mi hai frainteso.........quel discorso rispondeva alla tesi secondo cui l'abitudine irrimediabilmente porta la coppia al logorio e allo svilirsi del sentimento:volevo solo specificare come non ritenga necessariamente valido questo assioma.... ;)
Perchè non siamo dei personaggi dei manga, con un carattere scritto nella scheda-personaggio. E' tremendamente difficile essere sinceri con sè stessi, in certe cose capita a tutti ma guarda che ci sono tante persone per cui ammettere la verità e vedersi per quello che si è davvero... beh, non lo fanno e basta.
E io dico che se ci si appresta a formare una coppia duratura (o una famiglia) parlare chiaramente a se stessi è un obbligo morale (oltre che un indice di maturita),perchè le nostre decisioni non avranno ripercussioni solo su di noi.
Può anche essere una liberazione.
Questo non è assolutamente possibile:per un figlio non esiste nulla di piu importante della famiglia,perchè essa non è solo il micro-ambiente in cui il bambino si sviluppa sia sul piano cognitivo che sul piano emotivo,ma si configura anche come la "zona" (socialmente parlando) in cui piu si sente maggiormente protetto.Puo essere che alcuni soggetti percepiscano la crisi in maniera piu lieve rispetto ad altri (per caratteristiche che riguardano il suo temperamento),ma non è possibile che lo avverta come una liberazione.
Se una persona almeno con se stessa non ha il coraggio di essere onesta allora è una grandissima ipocrita e si merita ciò che gli capita. Possiamo sforzarci nel recitare una parte al pubblico ma con noi stessi non ce la possiamo fare, perché la verità la sappiamo fin troppo bene
E se pensiamo di saperla, ma non è cosí? Nessuno conosce totalmente sé stesso, può benisismo capitare che in completa buona fede uno si auto-inganni.
La risposta sarebbe sempre la stessa:SI.Perchè si tratta di cose che dipendono dalla mia volonta e (sopratutto) dai miei sentimenti.E di quelli sono certissimo.Poi domani potrei anche finire sotto un camion,ma non sarebbe una cosa che dipende da me
E su che basi escludi totalmente e assolutamente la possibilità di errore? Onestamente, mi pare come minimo imprudente... si può essere certi finché si vuole dei propri sentimenti, ma non si potrà mai avere la certezza assoluta che tra cinquant'anni ci saranno ancora.
Le coppie che durano, poniamo anche che lo facciano tutte perché il sentimento resiste; questo implica in qualche modo l'impossibilità di errore, pur in buona fede e con attente valutazioni alle spalle? Onestamente, non credo.
quanti casi di omofobia introiettata ci sono negli uomini sposati o nei padri di famiglia?
Anche fossero pochi, e allora? Direi che se una coppia si divide è necessariamente per mancanza di volontà ignora tutta una serie di casistiche, che, per quanto magari rare, esistono.
Sull'abitudine, non intendevo dire che automaticamente porta a quello, ma sicuramente influisce, e può portare; non poche coppie hanno avuto una risalita, in un rapporto che si stava spegnendo, proprio per l'inserimento di un fattore di novità, o di distacco (che magari può essere il fare, per qualche volta, le vacanze separati).
Puo essere che alcuni soggetti percepiscano la crisi in maniera piu lieve rispetto ad altri (per caratteristiche che riguardano il suo temperamento),ma non è possibile che lo avverta come una liberazione
Non saprei... se lui si ubriaca sempre, e picchia moglie i figlio, è proprio impossibile che il figlio avverta un senso di liberazione, nel liberarsi (causa divorzio dei genitori) di quella figura violenta?
Sul divorzio come liberazione, Robb e Joramun... parlate per esperienza, vostra o altrui? Perchè penso che l'esperienza vissuta batta dieci a uno le chiacchiere teoriche. (scusate il tono ma questa volta ci sta)
Se io sono omosessuale e temo il giudizio degli altri eviterò di comportarmi da omosessuale in pubblico ma non sono talmente cogl***e da andarmi a metter su famiglia con una donna x, così tanto per fare, sapendo che non amo né lei o, ancor peggio, i figli avuti da quell'unione. Non siamo più nel 3° Reich dove gli omosessuali dichiarati venivano sterminati.
Oh, che bello, un discorso totalmente teorico.
Mi spieghi, seriamente, perchè pensi che le cose siano tutte così facili, bidimensionali, lineari?
Ma secondo te chi mette su famiglia in quel caso non si è autoconvinto di essere etero? Pensi davvero che sia "così tanto per fare"? Cosa ne sai del sentirsi sbagliati, sporchi, orribili? Secondo te uno si cerca la nevrosi tipo il caso di Nijinski tanto per fare???
La capacità che ha la gente di imporsi in ottima fede una percezione di sè stessa sbagliata è fortissima. Se fosse come dici tu non avremmo una gran bella quantità di problemi, lo sai?
Le persone che ti stanno vicino se ti amano capiranno i tuoi dubbi e timori e rispetteranno le tue decisioni
Sì come no. Vedi sopra. Una persona può essere in ottima fede nell'amarti e volere il meglio per te, anche se questo per te è sbagliato. Un genitore vecchio stile può arrivare a cose pesanti se non ti vede sposata (raramente sposato) o "messa a posto" come si deve. Lo fa per il tuo bene, perchè ha introiettato modelli sociali, perchè non capisce altri modi di vivere. Ma è sincero, non è che tutto il male che ti fa la gente lo fa pensando "come sono cattivo, mwhahah". Spesso ci fanno e si fa del male con le migliori intenzioni.
Allora ripropongo la domanda:tutte le coppie che arrivano a durare per tutta la vita (che io ritengo essere la maggioranza,statisticamente parlando) su cosa si basano?
Su quello che dici tu. Un amore che è durato, si è evoluto, ed è diventato qualcosa di sia vivo che stabile. Esistono eccome questi casi. Però non confondiamoli con la maggioranza statistica. Buona parte delle coppie sta insieme perchè sì, motivi sociali e di stabilità in cima alla lista. Esistono eccome le coppie come dici tu, ma al pari di quelle che scoppiano non sono la maggioranza.
ma.........quanti casi di omofobia introiettata ci sono negli uomini sposati o nei padri di famiglia
Più del previsto. Non tantissimi, infatti era un esempio (neanche tutte le coppie collassano per via del terzo incomodo).
quel discorso rispondeva alla tesi secondo cui l'abitudine irrimediabilmente porta la coppia al logorio e allo svilirsi del sentimento:volevo solo specificare come non ritenga necessariamente valido questo assioma....
D'accordo con te. Per me l'abitudine porta comunque al logorio, ma può essere contrastato: se due persone ne sono consapevoli e lavorano in questo senso, ci mancherebbe altro che non possa essere gestito!
Perchè si tratta di cose che dipendono dalla mia volonta e (sopratutto) dai miei sentimenti.
Qui ti volevo chiedere: ma i tuoi sentimenti dipendono dalla tua volontà?
Se una persona almeno con se stessa non ha il coraggio di essere onesta allora è una grandissima ipocrita e si merita ciò che gli capita. Possiamo sforzarci nel recitare una parte al pubblico ma con noi stessi non ce la possiamo fare, perché la verità la sappiamo fin troppo beneE se pensiamo di saperla, ma non è cosí? Nessuno conosce totalmente sé stesso, può benisismo capitare che in completa buona fede uno si auto-inganni.
E chi dovrebbe saperla? Il tuo analista, per il semplice fatto che lo riempi di soldi?
Non scherziamo, se c'è una persona al mondo che possa conoscerti meglio di chiunque altro al mondo (oltre a Dio) sei solamente tu, tutto il resto è una proiezione parziale o distorta del tuo essere. Tu sei tu e per quanto tu possa cercare di autoconvincerti di una cosa dentro di te conosci la verità proprio perché l'immagine che vuoi dare di te l'hai pensata e progettata tu dentro di te ed il tuo subconscio sa benissimo la differenza tra "chi sei tu" e "chi vuoi convincere di essere".
Iskall, se quella persona è arrivata alla nevrosi è proprio perché sapeva dentro di se di essere omosex ed ha voluto crearsi una famiglia da etero, cosa che l'ha lentamente distrutto psicologicamente.
Anche un genitore vecchio stampo di fronte alla realtà delle cose finisce per se non capire almeno ad inghiottire il rospo.
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E su che basi escludi totalmente e assolutamente la possibilità di errore? Onestamente, mi pare come minimo imprudente... si può essere certi finché si vuole dei propri sentimenti, ma non si potrà mai avere la certezza assoluta che tra cinquant'anni ci saranno ancora.
E perchè non dovrebbero esserci?
Si,ok,si cambia,ma il cambiamento non è una cosa che si subisce passivamente:siamo noi a decidere se e quanto un certo cambiamento debba o non debba influenzarci.......e lo facciamo perchè qualche sicurezza su di noi ce l'abbiamo,non andiamo alla cieca.
Le coppie che durano, poniamo anche che lo facciano tutte perché il sentimento resiste; questo implica in qualche modo l'impossibilità di errore, pur in buona fede e con attente valutazioni alle spalle? Onestamente, non credo.
No......ma questo non risponde alla mia domanda:su cosa si basano le coppie che durano 30-40 anni?Vanno avanti per inerzia?
Anche fossero pochi, e allora? Direi che se una coppia si divide è necessariamente per mancanza di volontà ignora tutta una serie di casistiche, che, per quanto magari rare, esistono.
Mai detto il contrario,e non ho escluso le varie casistiche:ho solo detto che non mi convince che si faccia passare l'idea che la maggioranza delle coppie sia destinata a sfasciarsi,che non vada avanti per l'amore
che lega i due partner,che a un certo punto uno dei due si accorge che la coppia non era quello che voleva,ecc.
Non saprei... se lui si ubriaca sempre, e picchia moglie i figlio, è proprio impossibile che il figlio avverta un senso di liberazione, nel liberarsi (causa divorzio dei genitori) di quella figura violenta?
Sarebbe davvero un discorso lungo e andremmo OT,perchè in un caso del genere le dinamiche psicologiche che si instaurano in un bambino sono molto complicate... -_- ....comunque no.......è estremamente difficile che un figlio arrivi ad odiare il proprio genitore,anche in casi come quelli che hai citato tu.
;) :lol: -_-
Piccola aggiunta:
Qui ti volevo chiedere: ma i tuoi sentimenti dipendono dalla tua volontà?
No,affatto......è la mia volonta che dipende dai miei sentimenti.......e quelli sono molto ben solidi.
Non scherziamo, se c'è una persona al mondo che possa conoscerti meglio di chiunque altro al mondo (oltre a Dio) sei solamente tu, tutto il resto è una proiezione parziale o distorta del tuo essere
Non sto scherzando: il fatto che magari io sia la persona che mi conosce meglio non significa che mi conosca totalmente, e che quindi possa ingannarmi in totale buona fede. Non confondiamo "Ti conosci meglio di chiunque altro" con "Ti conosci totalmente"; a livello inconscio lo so? Poniamo anche sia vero, e non sono convinto sia sempre valido; e se in totale buona fede non riesco a portarlo a livello conscio?
Oppure, e se sono convinto di avere un sentimento che possa durare, mentre non è vero? Qui non si tratta solo di me, ma di me verso un altro.
E perchè non dovrebbero esserci?
E perché dovrebbero assolutamente esserci? Io non sto dicendo che sicuramente non ci saranno, ma che non è sicuro che ci saranno; e non è cosí semplice decidere se e quanto un cambiamento debba influenzarci: possiamo anche decidere che la morte di un genitore non ci deve influenzare, ma questo quanto cambia il fatto che, comunque, ci influenzerà? La decisione, ossia una scelta razionale, non può comandare totalmente simili cose.
Sulle coppie che vanno avanti, nel corso dei miei messaggi reputo di aver già detto cosa penso: in parte per sentimenti, in parte per inerzia, in parte per abitudine, in parte (sí, ancora oggi) per questioni sociali, in parte per questioni economiche. Non mi metto a fare percentuali.
è estremamente difficile che un figlio arrivi ad odiare il proprio genitore,anche in casi come quelli che hai citato tu
"Estremamente difficile" non è "impossibile", e tu avevi detto "non è possibile", cosa cui avevo risposto ;)
Io penso che anche sensa citare l'esempio di un padre che picchia la moglie e il figlio....un filgio possa arrivare a volere che i suoi genitori si separino!!
Io preferirei che i miei si separassero piuttosto che vederli infelici!!!Anche se non tutti forse la pensano come me.
Sono d'accordo con chi dice che se uno si sposa pensando...."tanto se non va, pace..." é assolutamente fuori strada. Io quando salirò sull'altare non vogli al mio fianco un uomo che la pensi così, ma un uomo che pensi che mi ama e che farà di tutto per far si che la nostra coppia soppravviva alle sfide della vita.
Infatti, è come dice Lady_Arya. Non capisco perchè siamo passati al parlare di odiare un genitore. Non è che con il divorzio uno dei due sparisce e si resta con l'altro. Si possono avere ottimi rapporti con entrambi, presi individualmente. E magari sono persone migliori, senza lo stress e la tensione del continuo conflitto con il coniuge.
No,affatto......è la mia volonta che dipende dai miei sentimenti.......e quelli sono molto ben solidi.
Tu vuoi che i tuoi sentimenti durino per sempre. Se non dipendono da te, non puoi fare altro che ratificare il fatto che sono cambiati. Se dopo un po' che ci conosciamo ti rompi le pa**e di avermi tra i piedi, non puoi dire: "voglio che lei mi sia simpatica" se preferiresti non proseguire l'amicizia, no?
In generale è vera la storia che non si può partire dicendo "se va, bene, se non va, pazienza", ma da qui a non riconoscere la fine di una storia, ce ne passa. E' un po' come dire: non voglio che finisca e quindi non la farò finire neanche se vorrò che finisca...
In generale è vera la storia che non si può partire dicendo "se va, bene, se non va, pazienza", ma da qui a non riconoscere la fine di una storia, ce ne passa. E' un po' come dire: non voglio che finisca e quindi non la farò finire neanche se vorrò che finisca...
Certo non si può mentire a se stessi. Se non va più, io preferirei lasciare piuttosto che mentire a me stessa.
Tutti noi nel profondo sappiamo qual'é la cosa giusta da fare?magari all'inizio ci appare tutto così confuso, ma forse con il tempo riusciamo a diradare la nebbia......
Mi é capitato spesso di sentirmi incasinata, di avere dei pensieri strani. Non riuscivo a e decidermi se lasciare o meno, ma il tempo e l'amore (se era presente) mi hanno sempre portato consiglio. Da come la vedo io é difficile restare indecisi per una vita...prima o poi dobbiamo prendere in mano la nostra vita e vedere la realtà che ci sta di fronte
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Sul divorzio come liberazione, Robb e Joramun... parlate per esperienza, vostra o altrui? Perchè penso che l'esperienza vissuta batta dieci a uno le chiacchiere teoriche. (scusate il tono ma questa volta ci sta)
No,aspetta......tu il discorso della "liberazione" lo avevi fatto riguardo ai figli (o ho capito male?),e io su quello ho risposto,in base a quel minimo di nozioni che ho sull'argomento...... ;)
Su quello che dici tu. Un amore che è durato, si è evoluto, ed è diventato qualcosa di sia vivo che stabile. Esistono eccome questi casi. Però non confondiamoli con la maggioranza statistica. Buona parte delle coppie sta insieme perchè sì, motivi sociali e di stabilità in cima alla lista. Esistono eccome le coppie come dici tu, ma al pari di quelle che scoppiano non sono la maggioranza.
Qua sta un punto di divergenza insanabile:per me le coppie che "resistono" sono la maggioranza rispetto a quelle che scoppiano.......anzi cercando un po sul web ho trovato la statistica dell'istat su divorzi e separazioni:La regione dove i matrimoni sono terminati prematuramente è la Liguria con 5,8 divorzi e 8 separazioni ogni 1000 coppie.Mi paiono cifre abbastanza significative.
u vuoi che i tuoi sentimenti durino per sempre. Se non dipendono da te, non puoi fare altro che ratificare il fatto che sono cambiati. Se dopo un po' che ci conosciamo ti rompi le pa**e di avermi tra i piedi, non puoi dire: "voglio che lei mi sia simpatica" se preferiresti non proseguire l'amicizia, no?
Andiamo sullo spicciolo:io amo la donna con cui sto e sono strasicuro di passare il resto della mia vita con lei..........e sono anche sicuro che se ci ritrovassimo tra 50 anni a riparlare dell'argomento ti potrei dimostrare che avevo ragione.
La regione dove i matrimoni sono terminati prematuramente è la Liguria con 5,8 divorzi e 8 separazioni ogni 1000 coppie.Mi paiono cifre abbastanza significative
Non per il discorso fatto, che non si chiedeva quante coppie restino insieme, ma quante lo facciano per sentimento.
io amo la donna con cui sto e sono strasicuro di passare il resto della mia vita con lei..........e sono anche sicuro che se ci ritrovassimo tra 50 anni a riparlare dell'argomento ti potrei dimostrare che avevo ragione
Ma non c'è base per cui tu possa assicurare in assoluto questa sicurezza: non dico che sia falsa, o che ti stia illudendo, semplicemente, per quanto si sia sicuri, per quanto ci si senta assolutamente sicuri, non si può escludere in assoluto la possibilità d'errore; altrimenti, non ci sarebbero le coppie che si dividono, quanto dieci anni prima tutti e due si dicevano assolutamente sicuri che sarebbe durata per sempre.