L'arte di ascoltare i battiti del cuore, di Jan-Philipp Sendker. Julia Win, ragazza nata in America da madre statunitense e padre birmano, è appena giunta a Kalaw, un piccolo paesino tra le montagne della nazione asiatica. La giovane, che con la madre è stata abbandonata dal genitore qualche anno prima per motivi inspiegabili, è ora proprio alla ricerca dell'uomo, dopo aver trovato per caso una vecchia lettera d'amore scritta dal padre molto tempo prima. Qui conosce un anziano signore, che comincia a raccontarle la strana storia, ambientata quasi cinquant'anni prima, di un bambino abbandonato dalla madre e in seguito divenuto cieco, e dell'amore di questi per una coetanea con una grave menomazione fisica... Sendker ci racconta una storia edificante, una love-story per niente banale e stereotipata, che affronta anche il difficile tema delle diversità. Alternandosi tra il presente e il racconto del vecchio, questo romanzo relativamente breve non è privo di pagine altamente emozionali, scene vivide e potenti che scavano nel profondo, permettendoci inoltre di conoscere alcuni aspetti di vita della Birmania stessa. L'incontro di due cuori con cui la vita non è stata magnanima, e di come il sentimento nati tra di essi fosse in grado di sconfiggere qualsiasi difficoltà. Forse eccessivamente ridondante in certi passaggi, con uno stile di buona qualità seppur non eccelso, ma comunque capace di suscitare empatia.
L'ultima amante di Hachiko, di Banana Yoshimoto. Mao è una ragazzina che vive in una comunità religiosa facente capo a sua nonna, famosa e rispettata veggente. E' proprio l'anziana donna a fare una profezia alla nipote: "tu sarai l'ultima amante di Hachiko, un ragazzo proveniente dall'India". Non molto tempo dopo Mao conosce Hachi, ragazzo poco più grande di lui, dalle origini giapponesi ma cresciuto proprio in India, nella quale ha deciso di tornare per iniziare una vita ascetica. Mao ha così solo un anno per trascorrere il tempo con l'uomo della sua vita... Una Yoshimoto meno originale del solito, una scrittura che raggiunge i picchi emotivi tipici della sua autrice solo nell'intenso finale, ma che si poggia per troppe pagine (e troppe davvero, considerando comunque l'esigua lunghezza del romanzo) su una certa monotonia di fondo che impedisce una corretta immedisimazione nei protagonisti, caratterizzati inoltre con poca convinzione. Non privo di elementi sovrannaturali spesso ricorrenti nelle storie della scrittrice giapponese, il racconto offre molto meno di quanto inizialmente preventivato, seppur rimanga qualche momento narrativamente più che felice.
Nord e Sud- Elizabeth Gaskell
1853. Margaret Hale, figlia di un ex pastore in crisi spirituale, si trasferisce con tutta la famiglia dalla ridente canonica di Helston, nel sud dell'Inghilterra, alla città industriale di Milton (Città fittizzia, che, però, riprendere quella che era Manchester). La ragazza si ritrova spaesata in un mondo che sembra lontano anni luce dal modo di vivere che lei conosceva. Il padre inizia ad insegnare letteratura e filosofia al Signor John Thornton, uno degli industriali più facoltosi di Milton: questa conoscenza porterà Margaret a scontrarsi con Thornton molto spesso, soprattutto quando esploderà lo sciopero degli operai che bloccherà tutte le industrie di cotone.
Pubblicato una cinquantina d'anni dopo Orgoglio e pregiudizio, Nord e Sud viene spesso paragonato al capolavoro di Jane Austen per la storia d'amore tra i due personaggi, che inizia con una sorta di disprezzo, per terminare con l'appianamento dei contrasti grazie a varie vicissitudini. Ma mentre la Austen si sofferma soprattutto sul descrivere la condizione sociale della piccola e media borghesia (E criticandola con la sua sottile ironia), la Gaskell si sposta verso i problemi dei suoi tempi e cioè la rivoluzione industriale, i primi scioperi degli operai, la povertà dilagante delle città. Lo fa con occhio critico sia verso i padroni, che verso gli operai stessi, dimostrando una lungimiranza sindacale che sarebbe utile anche a qualche industriale nostrano.
Da questo libro è anche stata tratta una miniserie della BBC, con Richard Armitage (Thorin ScudodiQuercia) nei panni di Mister Thornton.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne. Nell'anno 1866 viene avvistato per la prima volta nei mari un misterioso e gigantesco mostro che affonda diverse imbarcazioni. Gli avvistamenti, aumentati col passare degli anni, danno il via ad una vera e propria caccia alla creatura. La più importante di queste missioni vede a bordo anche il Professor Pierre Aronnax, celebre naturalista. Ma la fregata atta alla caccia viene proprio speronata dalla preda, che si rivela in realtà essere un enorme sottomarino. Aronnax, insieme ad il suo fido aiutante e ad un fuciniere, viene ripescato dalla tecnologica imbarcazione, comandata dall'insondabile capitano Nemo. I tre prigionieri, in realtà ospiti cui è soltanto negata l'impossibilità di fuggire, vivranno al bordo del Nautilus, questo il nome del sommergibile, incredibili avventure... Classico tra i classici, l'opera più famosa di Verne mantiene ancor oggi, a quasi 150 anni dalla sua uscita, una freschezza invidiabile, un sapore avventuroso e magnetico difficile da recuperare in produzioni odierne. Nonostante il copioso utilizzo di termini tecnici (sui nomi dei pesci, sulle latitudini o su dati fisico scientifici, spesso con intuizioni avanti sui tempi) e la mancata rivelazione sul passato del carismatico capitano Nemo (che sarebbe stata assai gradita), Ventimila leghe sotto i mari è un libro capace di regalare grossi emozioni e una esuberante dose di meraviglia.
Il ballo, di Irène Némirovsky. La piccola Antoniette, prossima ai 14 anni, vive in una famiglia entrata solo da qualche anno, grazie ad investimenti fortunati, nell'alta società. Da quel momento in poi la ragazzina è sempre stata poco considerata dai genitori, in particolare dalla madre, che prova una forte gelosia nei confronti della figlia. L'occasione per Antoniette di vendicarsi di tante sofferenze subite viene quando, per suggellare la loro entrata nella ricca borghesia, i genitori decidono di organizzare uno sfarzoso ballo... Racconto breve ma ricchissimo, Il ballo racconta una storia di "vendetta" che mette in mostra una lotta aspra tra due donne, madre e figlia, spiazzate entrambe dalla loro nuova vita. Una rivincita crudele ma condivisibile, che mette anche in mostra tutte le contraddizioni della classe sociale "nobile" dell'epoca, in particolare verso quella ebrea (fattore predominante nei libri dell'autrice, nonostante fosse ebrea egli stessa). Nessuna luce, tante ombre narrate con una cinica e avvolgente lucidità.
Il ballo, di Irène Némirovsky. La piccola Antoniette, prossima ai 14 anni, vive in una famiglia entrata solo da qualche anno, grazie ad investimenti fortunati, nell'alta società. Da quel momento in poi la ragazzina è sempre stata poco considerata dai genitori, in particolare dalla madre, che prova una forte gelosia nei confronti della figlia. L'occasione per Antoniette di vendicarsi di tante sofferenze subite viene quando, per suggellare la loro entrata nella ricca borghesia, i genitori decidono di organizzare uno sfarzoso ballo... Racconto breve ma ricchissimo, Il ballo racconta una storia di "vendetta" che mette in mostra una lotta aspra tra due donne, madre e figlia, spiazzate entrambe dalla loro nuova vita. Una rivincita crudele ma condivisibile, che mette anche in mostra tutte le contraddizioni della classe sociale "nobile" dell'epoca, in particolare verso quella ebrea (fattore predominante nei libri dell'autrice, nonostante fosse ebrea egli stessa). Nessuna luce, tante ombre narrate con una cinica e avvolgente lucidità.
L'ho letto anche io e l'ho trovato agghiacciante.
È Frittella il nostro Re
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Io ne mangio pure tre
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Verne e qui accelerano i battiti,quante emozioni da bambino,leggendo i suoi scritti!!
Recupero fondamentale, nonostante avessi visto il film diversi anni fa...
1984, di George Orwell. Nel 1984 il mondo è diviso in tre grandi superstati, perennemente in guerra tra loro. L'Oceania, di cui fanno parte la Gran Bretagna e la Americhe, è dominata da Il Grande Fratello, figura onnipresente che nessuno ha mai visto. Gestire la società spetta al Partito, che per mantenere intatto il potere sulle classi più deboli, proibisce qualsiasi tentativo di relazionarsi, di acculturarsi, di porsi delle domande che possano far risvegliare il popolo. "La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza" è il motto sparato ogni giorno dagli altoparlanti delle città. Ma un giorno Winston Smith, dipendente del Partito esterno (la parte "lavorativa" e all'oscuro di ciò che accade nel Partito Interno, vera e propria sede della tirannia), finisce per innamorarsi di Julia, in un mondo in cui l'amore era considerato il peggiore dei crimini, cominciando a riflettere su cosa sia realmente reale e cosa no... Il Capolavoro di Orwell, uscito poco prima della sua morte, è ancor oggi un classico tra i classici, non solo della narrativa distopica, ma dell'intera letteratura. Un romanzo avanti coi tempi, in grado di profetizzare risvolti che, seppur ammorbiditi, sono tranquillamente rispecchiabili nella società odierna, che inquadra con un'analisi politica e sociale di indubbio rigore i cambiamenti corrispondenti dello scorso secolo trasportandoli in una visione quasi preveggente partorita dall'autore. Con una terza parte brutale, che colpisce dura come un macigno, e i primi due tronconi che spingono la curiosità ai massimi livelli, 1984 è una lettura imprescindibile, un monito perenne che ancor oggi insegna a pensare con la propria testa e non credere a tutto quello che viene detto da "organi" superiori.
Filljbacka sta per lasciarsi alle spalle un altro dei suoi lunghi inverni silenziosi, e nella giunta cittadina c’è chi è ansioso di attirare l’attenzione sul piccolo centro della costa. Quale occasione migliore di un reality show, con telecamere piazzate dovunque a riprendere luoghi e persone che entreranno nelle case di decine di migliaia di telespettatori? La proposta è approvata, i riflettori puntati, ma l’arrivo del cast crea non poco scompiglio, tanto più che il produttore, consapevole che gli scandali aumentano l’audience, si diverte ad alimentare le tensioni tra i concorrenti. Ma il trambusto mediatico rischia di assorbire anche le risorse della polizia, e l’ispettore Patrik Hedström, già distratto dai preparativi per il suo matrimonio con Erica, è in affanno: le indagini su una donna morta in circostanze sospette vanno a rilento. Cercando faticosamente di mettere insieme i pezzi di un caso dai mille colpi di scena, tra minacce, segreti e sterili menzogne, Patrik trova un diario e vecchi ritagli di giornale che potrebbero contenere indizi preziosi. E anche un collegamento con un incidente molto simile avvenuto solo qualche anno prima. Non gli resta che insistere, per arrivare ad aprire una breccia nel muro di silenzio che la piccola comunità di Fjällbacka, vera protagonista di una serie che si è imposta su milioni di lettori nel mondo, erge a difesa della propria immagine, che vuole conservare irreprensibile.
Come al solito bellissimo giallo della Lackberg, che non solo sviluppa la trama, ma continua l'introspezione di ogni personaggio che gira intorno alla vicenda. Bastano poche parole per delineare qualcuno, è veramente bravissima nel farlo. Consigliato a tutti coloro che hanno letto i libri precedenti e a chi ha voglia di un giallo ben scritto, con una bella trama, ma anche con un bel contorno umano.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
La ruota del tempo vol. V - I fuochi del cielo
Tengo duro con la ruota del tempo, che ho giá pensato di scartare piú volte, ma dopo migliaia di pagine mi sono affezionato al destino di Rand, Mat, Perrin, e delle sue chi piú chi meno fastidiose compagne.
Il libro V secondo me é il migliore finora, senza se e senza ma. Finalmente si inizia a combattere ci sono delle apparizioni e anche delle sparizioni importanti e soprattutto, Rand esce dall'ombra per diventare protagonista. Colpi di scena in rapida successione alla fine, come Robert Jordan ci ha abituati, ma questa volta sono spettacolari. Mi incuriosice specialmente
la morte di Asmodean, chi diavolo sará stato?! Shai'Tan in persona? Lanfear, che non é morta?
.
Bel libro, dall'inizio alla fine. Ora mi leggo il prequel, poi via con il VI volume.
Consiglio Jordan a tutti gli amanti del fantasy classico, che hanno voglia di perdere tanto tanto tempo per leggere i 14 volumi che compongono la Ruota del Tempo. La saga non avrá il realismo di Martin, o l'epicitá di Erikson, ma é impressionante per via della sua vastitá, sia temporale che di spazio.
La ruota del tempo vol. V - I fuochi del cielo
Tengo duro con la ruota del tempo, che ho giá pensato di scartare piú volte, ma dopo migliaia di pagine mi sono affezionato al destino di Rand, Mat, Perrin, e delle sue chi piú chi meno fastidiose compagne.
Il libro V secondo me é il migliore finora, senza se e senza ma. Finalmente si inizia a combattere ci sono delle apparizioni e anche delle sparizioni importanti e soprattutto, Rand esce dall'ombra per diventare protagonista. Colpi di scena in rapida successione alla fine, come Robert Jordan ci ha abituati, ma questa volta sono spettacolari. Mi incuriosice specialmente
la morte di Asmodean, chi diavolo sará stato?! Shai'Tan in persona? Lanfear, che non é morta?
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Bel libro, dall'inizio alla fine. Ora mi leggo il prequel, poi via con il VI volume.
Consiglio Jordan a tutti gli amanti del fantasy classico, che hanno voglia di perdere tanto tanto tempo per leggere i 14 volumi che compongono la Ruota del Tempo. La saga non avrá il realismo di Martin, o l'epicitá di Erikson, ma é impressionante per via della sua vastitá, sia temporale che di spazio.
L'interrogativo di chi ucciderà Asmodean te lo porterai molto allungo e scoprirai il colpevole in modo che forse non ti soddisferà, ovvero nelle note di un libro degli ultimi. Altro non posso e non voglio dirti.
Quarda l'azione in alcuni dei prossimi libri, il 10 soprattutto, latiterà ma sarà l'aspetto caratteriale dei personaggi a mutare parecchio con la loro evoluzione, in compenso soprattutto negli ultimi 4 volumi non potrai lamentarti della mancanza di scontri e battaglie.
Gil Galad - Stella di radianza
Nord e Sud- Elizabeth Gaskell
1853. Margaret Hale, figlia di un ex pastore in crisi spirituale, si trasferisce con tutta la famiglia dalla ridente canonica di Helston, nel sud dell'Inghilterra, alla città industriale di Milton (Città fittizzia, che, però, riprendere quella che era Manchester). La ragazza si ritrova spaesata in un mondo che sembra lontano anni luce dal modo di vivere che lei conosceva. Il padre inizia ad insegnare letteratura e filosofia al Signor John Thornton, uno degli industriali più facoltosi di Milton: questa conoscenza porterà Margaret a scontrarsi con Thornton molto spesso, soprattutto quando esploderà lo sciopero degli operai che bloccherà tutte le industrie di cotone.
Pubblicato una cinquantina d'anni dopo Orgoglio e pregiudizio, Nord e Sud viene spesso paragonato al capolavoro di Jane Austen per la storia d'amore tra i due personaggi, che inizia con una sorta di disprezzo, per terminare con l'appianamento dei contrasti grazie a varie vicissitudini. Ma mentre la Austen si sofferma soprattutto sul descrivere la condizione sociale della piccola e media borghesia (E criticandola con la sua sottile ironia), la Gaskell si sposta verso i problemi dei suoi tempi e cioè la rivoluzione industriale, i primi scioperi degli operai, la povertà dilagante delle città. Lo fa con occhio critico sia verso i padroni, che verso gli operai stessi, dimostrando una lungimiranza sindacale che sarebbe utile anche a qualche industriale nostrano.
Da questo libro è anche stata tratta una miniserie della BBC, con Richard Armitage (Thorin ScudodiQuercia) nei panni di Mister Thornton.
Questo devo assolutamente leggerlo, ho visto la serie su LaEffe e mi è piaciuta un sacco!
Comitato L'Allegra Compagnia di Frittella Dolci e Affini: Paige91 Guardia della Glassa Reale
Comitato F. F. C. (Folletto Fan Club) ---- C.P.J.L."Comitato Pro Jaime Lannister" --- Membro del Comitato Pro Jon Snow
Membro del M.T.P.S, ovvero "Margaery Tyrell Porta Sfiga" ---- Membro del Comitato di protesta G.M.A.C (George Martin arrichisce i cimiteri)
Comitato W.F.D.M "Walder Frey deve morire (possibilmente nel crollo delle sue torri) --- Membro di S.R.D.N: "Stark re del nord" --- S.M.B. "Gli starkiani del Mulino Bianco"
Membro del C. A. T. A. J. Chi Accidentaccio è Talisa? Aridateci Jeyne! --- R.F.D.M.C.C.V. - Rhaegar fai di me ciò che vuoi!
Membro del Comitato "In cucina con Hobb Tre Dita" ---- Membro del Comitato anti-Penny C.A.P. "Buttiamola ai pesci"
Membro Onorario del T.B.D.F. "Team Baciate Dal Fuoco" ---- Membro del D.F.N.B.L "Datte foco non bruciare i libri"
Comitato di T+S Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito) --- CPML - comitato pro metalupi e lupi --- Comitato Pro Draghi
Membro del C.C.E.D.V.R (Comitato contro l'estinzione delle Vipere Rosse) --- Membro del Comitato ISCOM: "Io Sto Con Oberyn Martell!!"
R.S.E. "Reading, sleeping, eating" ------ Comitato ETST : "Edd Tollet seppellirà tutti!!" ---- Membro di di O.S.B.: "Orbi Sulla Barriera"
Sansa - Jaime - Theon Sacra Triade del C.A.P.C.E.I.C.E. (Comitato Ammiratori Personaggi Complessi Ed In Continua Evoluzione)
Comitato Regala una famiglia a Jon Snow — E poi gli ho detto "Jon, al mio ritorno, parleremo di tua madre." "E chi era sua madre?" "Boh, non me lo ricordo più neanche io."
CCEM- Comitato contro l'estinzione dei metalupi - B.S.I.N.D.R - Basta Storpiare Il Nome di Rhaegar (perché ogni volta che accade un piccolo drago muore nelle lande del Fantasy)
E.S.S.S. Eddard Stark Santo Subito in memoria del grande Eddard Stark padre, marito, fratello, amico e lord esemplare
Gemellato con
R.S.S.S. Robb Stark Santo Subito in memoria dell'unico King in The North
Fondatrice del comitato S.F.C. (Sandor Fan Club)
Dopo 1984, altro classico di cui vidi il film di Truffaut, ma che mi mancava nella forma originaria...
Fahrenheit 451, di Roy Bradbury. In un imprecisato futuro, in una società ottenebrata dall'ignoranza, che persevera in programmi tv che entrano nelle case a 360 ° e in una quasi totale incapacità nonché voglia di relazionarsi col prossimo, i libri sono fuorilegge e, laddove vengano trovati, sono dati alla fiamme. Il compito spetta a dei moderni "pompieri", chiamati militi del fuoco, di cui fa parte anche Guy Montag, un uomo da tempo in crisi con la moglie (letteralmente drogata di show televisivi), che dopo aver incontrato una giovane diciassettenne diversa da qualsiasi persona da lui prima conosciuta, comincia a porsi delle domande sul proprio lavoro, finché un giorno... Romanzo cult di Bradbury per eccellenza, Fahrenheit 451 è un racconto distopico dagli intenti sociologici ricco di sfumature, nonostante la storia si concentri prevalentemente su un unico protagonista. L'autore riesce con pochi dettagli a evocare un mondo oppresso dalla tecnologia, dove la cultura è soltanto un mezzo da sconfiggere per i politicanti, paurosi che questa possa instillare consapevolezza nel popolo. Per certi versi similare al 1984 di Orwell, la storia prende però degli spunti originali, con alcune pagine di pura poesia (tutta la parte finale è emotivamente e intelligentemente straripante) in cui lo stile evocativo di Bradbury riesce a trascinare con conturbante magnetismo.
Anna Karenina di Lev Tolstoj. E' il primo romanzo di letteratura russa che ho letto e mi è piaciuto, avevo paura che fosse troppo pesante e invece nonostante lo stile e la mole non ho faticato nella lettura. Ora che entro più nei particolari metto sotto spoiler:
La cosa che mi ha stupito è che la vicenda di Anna e Vronskij mi ha preso molto poco "> cioè loro dovrebbero essere i protagonisti e la loro storia fa da filo conduttore, ma procedendo con le pagine quasi non mi interessava sapere come sarebbe proseguita la loro relazione, perchè ero molto più interessata a quella di Levin e Kitty, se dopo la prima proposta rifiutata lui si sarebbe fatto di nuovo avanti, come avrebbe reagito lei... Insomma i capitoli di Anna erano un "passatempo" in attesa di quelli di Levin!
Non so se sono strana io o se qualcun altro ha fatto come me...
Sì sì, anch'io ho avuto lo stesso atteggiamento che indichi tu sotto spoiler. Si vede che siamo inguaribili romantici e non ci piacciono le storie tragiche :p