Narciso e Boccadoro, di Herman Hesse. Il giovane Boccadoro viene mandato da ragazzino a studiare in un convento di frati, nel quale conosce l'erudito Narciso, di pochi anni più vecchio di lui ma già maestro. Spronato da quest'ultimo, il ragazzo dopo diverso tempo sceglie di andarsene dal convento e scoprire il mondo vivendo come un vagabondo: alla ricerca nelle braccia di altre donne della figura eterea della madre, mai conosciuta, in un un susseguirsi di avventure che ne tempreranno il carattere e alla fine delle quali troverà il vero significato dell'esistenza. Percorso dal rapporto "stretto" e a tratti morboso tra i due protagonisti (lo stesso Narciso, assente per buona parte della narrazione, è presenza silente in ogni pagina del racconto), il romanzo di Hesse è intriso di una tenue dolcezza che non evita disgressioni filosofiche complesse, alternandole le avventure amorose di Boccadoro, a tratti lievi altrove più drammatiche, in un medioevo classico, dove fa crudelmente capolino anche la morte nera. Un libro che si legge tutto d'un fiato, scorrevole ma non vacuo, ricco senza risultare pedante, forse invecchiato meno bene del previsto ma comunque lettura assai interessante e meno frivola delle apparenze.
Narciso e Boccadoro, di Herman Hesse. Il giovane Boccadoro viene mandato da ragazzino a studiare in un convento di frati, nel quale conosce l'erudito Narciso, di pochi anni più vecchio di lui ma già maestro. Spronato da quest'ultimo, il ragazzo dopo diverso tempo sceglie di andarsene dal convento e scoprire il mondo vivendo come un vagabondo: alla ricerca nelle braccia di altre donne della figura eterea della madre, mai conosciuta, in un un susseguirsi di avventure che ne tempreranno il carattere e alla fine delle quali troverà il vero significato dell'esistenza. Percorso dal rapporto "stretto" e a tratti morboso tra i due protagonisti (lo stesso Narciso, assente per buona parte della narrazione, è presenza silente in ogni pagina del racconto), il romanzo di Hesse è intriso di una tenue dolcezza che non evita disgressioni filosofiche complesse, alternandole le avventure amorose di Narciso, a tratti lievi altrove più drammatiche, in un medioevo classico, dove fa crudelmente capolino anche la morte nera. Un libro che si legge tutto d'un fiato, scorrevole ma non vacuo, ricco senza risultare pedante, forse invecchiato meno bene del previsto ma comunque lettura assai interessante e meno frivola delle apparenze.
un libro bellissimo, che mi è rimasto nel cuore!davvero complimenti per la scelta....
Quando cadrà la pioggia tornerò, di Takuji Ichikawa. Takumi, da poco vedovo, vive insieme a Yuji, il figlio di cinque anni. Dopo la morte di sua moglie Mio l'anno precedente, la quotidianità dell'uomo è resa difficile dalle sue ipocondrie e dai suoi attacchi di panico, che cerca di mascherare il meglio possibile anche per il bene del bambino. Ma Mio prima di andarsene gli fece una promessa "quando cadrà la pioggia, tornerò". E miracolosamente, giunta la stagione delle piogge, la donna fa ritorno, priva però di qualsiasi memoria che riguardi Takumi e Yuji... A dispetto di uno stile sin troppo semplice, quasi da blog, il romanzo di Takuji Ichikawa riesce a coinvolgere completamente grazie al suo irresistibile mix di dolcezza e malinconia, offrendoci un ritratto lucido e sincero di una storia d'amore pura che neanche la morte pare poter dividere. Se per certi versi la scrittura ricorda una versione "spoglia" di Haruki Murakami, il racconto prende ben presto una via del tutto personale, offrendoci un trio di personaggi indimenticabili e riservando anche un bel colpo di scena nelle ultime pagine. Commozione assicurata.
Imperi del Mare di Roger Crowley
Finito da pochi giorni un'opera, per gli appassionati di storia e direi non solo, meravigliosa che narra sin nei dettagli il grande scontro avvenuto per quasi tutto il '500 tra due imperi. Da una parte l'Impero Asburgico guidato dal Re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e poi da Filippo II e dall'altra l'Impero Ottomano di Solimano il Magnifico. Il libro ripercorre tutte le tappe di questa sfida inserendo anche la parte notevole che hanno avuto i Cavalieri di San Giovanni (Ospitalieri) e quindi vediamo la sconfitta a Rodi e le imprese del corsaro Barbarossa al soldo dei turchi che terrorizzò tutto il Mediterraneo cristiano per decenni fino all'assedio di Malta dei turchi respinto dai cavalieri, per terminare con la leggendaria Battaglia di Lepanto vinta dalla Lega Santa. Nel complesso un libro avvincente che si legge come un romanzo senza la prolissità che a volte hanno i libri storici. Unico neo il prezzo 28 euro, ma è possibile trovarlo anche su alcuni bookstore scontato del 15%.
Gil Galad - Stella di radianza
Straniero in terra straniera, di Robert A. Heinlein. Michael Valentine Smith è il primo umano ad essere nato su Marte, durante la prima missione spaziale sul Pianeta Rosso. Allevato dai marziani, e ricondotto solo diversi anni dopo sulla Terra, è inizialmente incapace di adattarsi ai modi di vivere terrestri, ed ignora anche cosa siano le donne. Smith è inoltre legalmente erede di un enorme patrimonio, nonché unico proprietario di Marte, fattori che mettono a repentaglio la sua vita. Ma il ragazzo è dotato di incredibili poteri, e con l'aiuto di un burbero e intelligente scrittore e di un variegato gruppo di amici, troverà infine la consapevolezza e il modo per cambiare per sempre il nostro mondo... Vincitore del Premio Hugo, questo classico della fantascienza è un'opera ancor oggi attualissima, avanti coi tempi (non a caso la prima edizione venne censurata di almeno un quarto della narrazione), dove Heinlein mette alla berlina l'umanità, i suoi vizi e debolezze, con un'analisi lucida e a tratti cinica, andando a parlare di sesso, religione e potere del denaro con una schiettezza sorprendente. Provocatorio ma mai gratuito, sorretto da una scrittura scorrevole che lascia scorrere le oltre 700 pagine in un lampo, e ricco di personaggi indimenticabili (tutti ottimamente caratterizzati), Straniero in terra straniera è un romanzo ammaliante, un cult della sci-fi più impegnata.
Dopo il titolo illustre, nonché classico senza tempo del post precedente, mi tocca commentare
Outlander di Diana Gabaldon
Trattasi di un mix tra storia/fantascienza e romanzo rosa. La trama si svolge in scozia, e siccome stavo per partire per la scozia, mi sembrava una buona idea leggere qualcosa di geograficamente idoneo.
La trama: alla fine della seconda guerra mondiale la giovane coppia Claire e Frank fanno un secondo viaggio di notte in scozia per riavvicinarsi e riaccendere il loro amore. Durante un'escursione Claire peró viene buttata indietro nel tempo, nella scozia del 1743, pochi anni prima dell'ultima ribellione, che avrebbe portato alla depurazione del sistema dei clan delle Highlands.
Lí incontra prima un feroce ufficiale inglese John Randall, antenato di suo marito e poi il giovane Jaime Fraser. Braccati dall'ufficiale inglese Claire e Jaime si ritrovano costretti a sposarsi e Claire inizia ad abituarsi alla sua nuova vita. Accasati nel clan dei McKenzie Claire trova lavoro come infermiera locale, ma ben presto viene accusata di stregoneria. Costretta nuovamente alla fuga e di nuovo inseguita dall'antenato di suo marito, Claire si ritrova anche in difficoltá sentimentali, perché, pur amando Frank inizia a provare un sentimento profondo verso il suo nuovo compagno di avventure Jaime.
Attratto dalle avventure di John Lord, altro celebre personaggio della Gabaldon, ho deciso di avventurarmi in questa, che é la sua saga piú conosciuta. Devo dire che la trama, sebbene sfociasse spesso in inutili sentimentalismi, é carica di azione, e che la Gabaldon ha una preparazione storica notevole. Il libro é abbastanza scorrevole da leggere, ma decisamente non é il mio genere.
Consigliato a chi é appassionato di storia e al contempo di romanzi rosa. Di fantasy il libro ha ben poco, di fantascientifico ancora meno, e devo dire, che oltre ad illustrarci benissimo il sistema dei clan, poco prima della loro abolizione, é geograficamente poco interressante. Quindi non lo vedo come lettura obbligatoria per gli appassionati della scozia.
LE LACRIME DI NIETZSCHE di Irvin D. Yalom
Nella Vienna fin de siècle, abbandonato da Lou Salomé, giovane donna dal fascino incantevole con cui ha condiviso un esaltante ménage à trois, Friedrich Nietzsche, schivo, solitario, asociale, è in preda a una disperazione estrema che gli ha fatto tentare più volte il suicidio. Uno stato che si manifesta con una moltitudine impressionante di sintomi: emicrania, parziale cecità, nausea, insonnia, febbri, anoressia. Gli è accanto Joseph Breuer, stimato medico ebreo, futuro padre fondatore della psicanalisi, che sottopone il filosofo alle sue cure, basate sulla convinzione che la guarigione del corpo passi attraverso quella dell'anima. Reduce dal difficile rapporto con un'altra paziente, Anna O., su cui ha sperimentato un trattamento psicologico rivoluzionario, anche Breuer è in preda a una depressione profonda dovuta alla forte attrazione che prova per la donna, a dissapori matrimoniali, al senso di soffocante prigionia causata dai legami e dalle convenzioni della vita borghese. Tra Breuer e Nietzsche, nel corso di numerose sedute successive, si instaura un dialogo serrato e coinvolgente nel corso del quale il primo cerca invano di arrivare alle radici del male oscuro del filosofo e di indurlo ad aprirgli il cuore. Alla fine, il medico ha l'idea risolutiva: vestiti i panni del paziente e confessando tormenti, pene e preoccupazioni a Nietzsche, riesce a infrangerne l'impenetrabile isolamento e a provocare in lui una liberatoria catarsi emotiva.
Io l'ho trovato davvero bello e piacevole. Tanto che ho già preso un altro libro dello stesso autore.
LA CADUTA DEI GIGANTI
L'INVERNO DEL MONDO
di Ken Follet
Sono i primi due volumi della trilogia Century di Ken Follet. Il progetto è di narrare la storia del XX secolo attraverso le vicissitudini di 4 famiglie, una inglese, una tedesca, una russa e una americana.
Il primo volume narra le vicende di inizio secolo, fino alla fine della Prima Guerra mondiale.
Il secondo riprende le fila delle vicissitudini delle 4 famiglie (ora 5, perchè la famiglia Peskov si sdoppia, con la famiglia di Grigorij in Russia e quella di Lev in America) dal 1933, anno in cui Hitler diventa Cancelliere del Reich, fino al 1949, dopo il Blocco di Berlino.
A me sono piaciuti molto entrambi. Li trovo ben costruiti e scorrevoli, inoltre trovo che Ken Follett presti sempre molta attenzione alla ricerca e all'ambientazione storica. Certamente da un romanzo non ci si può aspettare l'accuratezza di un trattato di storia, ma credo che sia senz'altro apprezzabile lo sforzo di Follett in questo senso.
Grotesque, di Natsuo Kirino. Yuriko e Kazue, due prostitute di Tokyo, vengono barbaramente uccise a distanza di un anno, e degli omicidi viene accusato un immigrato cinese. Attraverso il resconto della sorella maggiore di Yuriko, nonché compagna di classe di Kazue, veniamo a conoscenza del loro passato, prima tramite i ricordi della donna, in seguito tramite i diari lasciati dalle due vittime. Dalla difficile integrazione scolastica, sino alla decisione di vendere il loro corpo, per scoprire infine il lato più oscuro che può nascondersi nell'animo delle donne ma anche in quello degli uomini. Potente e disilluso ritratto di una femminilità troncata dalle leggi di un sistema, incapace di premiare i meriti e assuefatto soltanto all'apparenza, Grotesque è un romanzo intenso e drammatico, ricco di esistenze tragiche pervase di rabbia e malinconia, con un racconto a più voci (Yuriko, sua sorella, Kazue, l'accusato degli omicidi Zhang) in grado di rapire nelle sue oltre ottocento pagine, con uno stile eccelso e scorrevole che raggiunge il crescendo nell'ultimo, inesorabile, capitolo. Personaggi a loro modo odiosi, ma proprio nelle loro debolezze e nelle loro cattiverie, incredibilmente umani, grazie ai quali l'autrice pone un duro atto d'accusa contro l'attuale società nipponica.
Il viaggiatore notturno, di Maurizio Maggiani. Un esperto di migrazioni animali si trova nel deserto sahariano per indagare sulla prossima venuta delle rondini. Nel frattempo ha modo di conoscere meglio i suoi compagni di viaggio, la guida Jibril e l'anziano poeta Tighrizt, e di riportare alla memoria la sua esperienza in Bosnia, sulle tracce di un'orsa, durante il periodo della guerra. Tornano così in vita personaggi mitici e tragici del suo recente passato, dall'armeno Zingirian alla misteriosa donna conosciuta come la Perfetta, e riaffiorano antiche leggende di popoli sconosciuti. Collegato da due racconti principali, accomunati nella mente dell'autore da similitudini tra personaggi e situazioni, Il viaggiatore notturno è un romanzo dolente, ricco di forte umanità, che riesce a esplodere potentemente in più momenti nell'arco di queste duecento pagine, tra figure affascinanti e mistiche e un dolore vivo e pulsante venato di malinconia. Uno stile vagamente epico, quasi da cantastorie moderno, in cui Maggiani catapulta istanti autobiografici in grado di commuovere e coinvolgere con un tocco leggero ma ricco di spiritualità.
After Dark, di Haruki Murakami. Una notte a Tokyo l'incontro di cinque personaggi darà via ad una serie di eventi imprevedibili. Un musicista, una studentessa di lingue, la dipendente di un love hotel, una giovane prostituta cinese e un impiegato ossessionato dal lavoro intrecciano le loro storie prima che sorga l'alba. Nel frattempo una bellissima ragazza, addormentata in una stanza d'hotel, viene inghiottita in un'altra dimensione...o è soltanto un incubo? Atmosfere da brivido per il libro più cinematografico di Murakami, in cui il punto di vista dello scrittore e quindi del lettore, è quello di una videocamera che segue, nascosta, il destino dei personaggi. E' anche il romanzo più descrittivo del maestro giapponese, sia per ciò che concerne gli ambienti, che per quanto riguarda le atmosfere, tanto che il trascorrere di queste breve ore, scandite da un orologio disegnato che viagga tra i capitoli, si trasforma in un'esperienza intensa, in grado di inquietare nelle sequenze "oniriche" di Eri, e di intenerire nella nascita di un rapporto umano tra la sorella Mari e Takahashi. Un finale "aperto", con la venuta del nuovo giorno, che ci mostra un Murakami atipico e, nonostante la brevità, non per questo meno magnetico.
Sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates. Skyler Rampike, 19enne problematico, racconta l'ascesa a giovane promessa del pattinaggio artistico e l'uccisione della sorellina di 6 anni, Bliss; sembra sia opera di un pedofilo, ma diverse circostanze fanno dubitare Skyler...
Non saprei come descrivere meglio la trama: è un libro abbastanza lungo, l'omicidio di Bliss è solo uno dei tanti elementi presenti nel libro (come la critica verso le classi agiate americane e la facilità con cui vengono dati farmaci ai bambini); all'inizio ho fatto un po' fatica, ma poi diventa più scorrevole
l'ultimo libro letto è Tess D'Uberville di Thomas Hardy, un libro che fa un quadro drammatico, senza patetismi della parabola discendente di una sfortunata fanciulla che, con la perdita dell'innocenza, conosce troppo presto il mondo. Il fatto straordinario è che la protagonista riesca a mantenere la propria dignità con coraggio e la forza d'animo a non lasciarsi sopraffare del tutto dagli eventi. Inoltre in questa storia l'uomo, come genere, ne esce fortemente sconfitto, sia esso un pericoloso seduttore(che personalmente ho preferito, se non altro ,per la schiettezza di intenti), o un apparente principe innamorato( che ho odiato fino alla fine per essersi rivelato anche peggiore). E' un romanzo molto triste ma che rivela tutte le incoerenze e la mediocrità della società dell'epoca, cosa che mette maggiormente in buona luce un personaggio apparentemente debole e vittima, come la protagonista, che alla fine risulta il migliore.
Il salto mortale, di Oe Kenzaburo. Tokyo. Maestro e Guida sono i due leader di una misteriosa setta religiosa che dieci anni orsono abiurarono il loro credo, che prevediva un pentimento globale in vista dell'imminente fine del mondo, in diretta televisiva per evitare che le frangie radicali del loro movimento facessero saltare in aria delle centrali nucleari. Oggi però i due uomini sono pronti a tornare in campo per fondare una nuova religione, e a loro si uniscono oltre ad assistenti di vecchia data come il giovane Ogi e la tenace Ballerina, anche un professore / pittore malato di cancro e il suo modello / amante, il misterioso Yikuo. Ma la strada per ricominciare sarà più ardua del previsto... Oe, premio nobel per la letteratura, nel suo romanzo probabilmente più ambizioso ci conduce in questo lungo (quasi 1000 pagine) viaggio in un mondo dominato dai fanatismi, in cui la religione diviene visione apocalittica e segno di speranza per un futuro migliore, in una ricerca estenuante del pentimento rappresentata alla perfezione dalla figura di Maestro, personaggio tra i personaggi, tutti caratterizzati alla perfezione e dai quale dispiace staccarsi dopo la fine del libro. Unico appunto è forse l'eccessiva prolissità del racconto, con un ripetersi continuo di concetti e situazioni che alla lunga può risultare stancante, al punto da dire che un terzo di pagine in meno sarebbero state il giusto equilibrio. Ma rimane comunque un'opera, seppur impegnativa, di grande valore.
La ragazza dello Sputnik, di Haruki Murakami. Un giovane insegnante di una scuola elementare, il cui nome non viene mai rivelato, ci racconta la storia di Sumire, la sua migliore amica nonché unica donna da lui amata, una studentessa universitaria col mito di Kerouac. Quando la ragazza scopre la sua sessualità e si innamora di un'altra donna, la manager Myu, prossima ai quarant'anni, i destini dei tre protagonisti finiranno indissolubilmente legati e segnati da un passato misterioso che li condurrà fino a una piccola isola greca per trovare infine le risposte cercate. Tre personaggi, di cui uno voce narrante, per un Murakami in grandissima forma, che non disdegna le sue atmosfere surreali ormai tipiche del suo stile ma si concentra in maggior modo sulla potenza dei sentimenti, con un insolito, platonico, triangolo in grado di emozionare a più riprese sino al (quasi) liberatorio finale. Sospeso tra una realtà sin troppo reale e passaggi onirici suggestivi ed evocativi, La ragazza dello Sputnik pur nella sua brevià (poco più di 200 pagine) è un romanzo che si imprime nel profondo.