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Commenti sul libro che ho appena letto....
P di Polgara
creato il 18 gennaio 2008

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Timett figlio di Timett
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Inviato il 28 novembre 2011 15:36

L'assassino di corte - Robin Hobb

 

Un paio di pagine per riabituarmi alla narrazione in prima persona - e sono giá immerso nel mondo dei sei Ducati, di Fitz, Burrich, Molly (<img alt=">) e del perfido figlio del Re. Mentre il primo romanzo si occupava della formazione del bastardo reale Fitz in assassino di corte, questo secondo é più astratto. Da una parte si parla tanto delle due magie, "lo spirito" e "l'arte", e della contrapposizione e dell'interazione di entrambe, dall'altra si entra invece nel vivo della battaglia contro i corsari rossi. Il tutto infarcito di intrighi e controintrighi, e Fitz si ritrova di nuovo ad essere il perno di tutto.

 

Come il primo libro, si tratta di una lettura facile e avvincente. Personaggi caratterizzati bene, un mondo vero, palpabile. Insomma, un buon fantasy, mai stereotipizzato o banale, ma nemmeno articolato e complesso. Consigliato a principianti o lettori fantasy incalliti, agli amanti dei gialli o dei romanzi storici, la Hobb offre intrattenimento a tutti.

 

Unica nota negativa, imho, trovo sia un libro un po'frustrante. Sembra che al protagonista non gliene vada bene una, e che per un attiminio di gioia, debba subire mesi di sofferenze. Avevo la stessa sensazione con gli ultimi tre libri della saga di Harry Potter. Non che volessi confrontare le due serie, che dio me ne scampi. ;)

Insomma, il povero Fitz ha incassato a dovere, adesso nel libro conclusivo della trilogia, mi aspetto una sanguinosa vendetta, sennó non faccio più pubblicitá alla Hobb. èé <img alt=">


 

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Inviato il 31 gennaio 2012 15:18

Wild Cards: Invasione - autori vari, tra cui George Martin

 

Dalla postfazione di Martin, apprendiamo che "Invasione" era giá mezzo pronto, ma il racconto chiave di Jet Boy, che anticipava le vicende del primo libro di una trentina d'anni, ha reso necessario un volume antecedente (Wild Cards: L'Origine). Il primo libro quindi avrebbe avuto come tema la presentazione dei personaggi e degli effetti che il virus Wild Cards ha avuto nella storia recente, il secondo avrebbe potuto dare il via alle danze, con una trama vera e propria.

 

Nel secondo libro infatti, i nostri supereroi, gli Aces, incontrano una minaccia extraterrestre, lo sciame, un essere gigantesco, che genera dei mostri in grado di imparare e con l'obiettivo di distruggere la terra. Per complicare le cose, spunta un nuovo ordine di massoni, che venera questo mostro intergalattico ed é pronto a spianargli la strada per la terra. Ci mette del suo, inoltre una grande societá aliena, la Network, che ha spie sulla terra...

 

Tanta carne al fuoco per questa seconda raccolta di racconti, che purtroppo va a scapito della relazione umani/aces/jokers, il vero punto di forza del primo libro. A parte questo, comunque, troviamo quello che ci aspettiamo: supereroi, alieni, intrighi; il tutto in una miscela frizzante e sempre pronta a sorprendere. Per esempio, la differneza naturale tra i vari stili dei diversi scrittori, nel primo libro magari aveva fatto preferire alcuni personaggi rispetto ad altri. In questo libro quindi si tende a vedere il nome di un autore e aspettarsi di sentire parlare di un determinato personaggio. Sorpresa: l'autore scrive di un personaggio "di un altro autore", che magari nel primo libro non ti era piaciuto, ma nella storia scritta da lui lo si vede sotto tutt'altra luce.

Anche la struttura di questo Wild Cards: Invasione é senz'altro singolare: dopo un breve prologo, infatti, il personaggio Jube (di George Martin) ci fa da guida per l'intero libro, facendo da filo conduttore attraverso i vari racconti. A lui, infatti, sono dedicati ben sette corti interludi. Ma non é tutto, oltre alle storie brevi divise dagli interludi, troviamo un'intera splendida novella, divisa in quattro parti, di Walter Jon Williams.

 

Insomma, sicuramente Wild Cards é un'esperienza di lettura unica. Tuttavia, non aspettatevi trame complesse di puro fantasy o fantascienza, questo libro é un ammucchiata di supereroi, con tutti i cliché di questo genere, che solitamente troviamo nei fumetti. Sicuramente da lodare il lavoro di curatore di George Martin, comunque.

Resto in attesa del terzo ed ultimo volume della prima trilogia, che la Rizzoli avrebbe dovuto pubblicare l'anno scorso.


 

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Exall
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Inviato il 18 febbraio 2012 12:06

Il segno del drago (son riuscito a trovarlo solo usato) e Il signore di Rondoval

Roger Zelazny, due piccole chicche, erano anni che cercavo senza successo il primo libro. La contrapposizione tra tecnologia e magia prende nel mezzo e manipola i personaggi/pedine del gioco. Il protagonista, figlio di un mago odiato e ucciso in battaglia durante una rivolta, si ritrova a dover combattere con influenze sempre più pressanti, muovendosi tra personaggi ben caratterizzati e bifolchi ben descritti nelle loro paure primitive.

 

Estremamente consigliato.


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Cpt. Samuel Vimes
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Inviato il 18 febbraio 2012 18:05

Ho appena finito di leggere 1Q84 di Murakami Haruki... "Aomame è spietata e fragile. È un killer che, in minigonna e tacchi a spillo, con una tecnica micidiale e impalpabile, vendica tutte le donne che subiscono una violenza. Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante e pericoloso come una profezia.

Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra destinata a farli incontrare. Ma quando Aomame, sollevando gli occhi al cielo, vede sorgere una seconda luna, capisce che non potranno condividere neppure la stessa realtà."

 

Uno di quei libri che lasciano il segno nel lettore. E' riuscito a catturarmi e a farmi emozionare come pochissimi altri libri... Lo consiglio a tutti.


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Guardiano della notte
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Inviato il 08 marzo 2012 0:26

Oggi ho letto due dei tre libri di scifi ordinati la settimana scorsa alla Delos Books.

 

Il primo è stato "Infoguerra", di Cory Doctorow. In un futuro prossimo venturo, la tecnologia ha permesso di creare "stampanti" in grado di creare qualunque oggetto fisico. Una tecnologia che dovrebbe essere proprietà del mondo intero, ma che nei fatti costituisce un patrimonio intellettuale che non può essere usato senza autorizzazione. Quando la Città, vero e proprio paradiso tecnologico dove le stampanti vengono usate liberamente, senza alcun pagamento dei diritti intellettuali, viene attaccata dalle forze militari dei "poteri forti", la vita della giovane Valentine viene sconvolta per sempre.

Doctorow ha scritto questo romanzo per portare alle estreme conseguenze le lotte sul copyright che sempre più spesso animano le cronache. Da questo punto di vista, l'opera riesce pienamente a mostrare quali possano essere le conseguenze di una difesa ad oltranza del copyright. Dal punto di vista narrativo invece, l'opera fallisce nell'essere pienamente godibile. Troppo tagliati con l'accetta i personaggi (tranne Valentine), poco verosimili alcuni dialoghi, privi di dettaglio e di coinvolgimento diverse situazioni. Nel complesso, un'opera intellettualmente stimolante, ma poco coinvolgente a livello emotivo. Non è solo questo ad avermi deluso, ma anche il fatto di aver pagato 7,80 euro per un libricino di neanche 100 pagine di storia, stampato peraltro in una normalissima versione paperback. Ero talmente incuriosito dalla storia da non aver badato troppo al rapporto pagine/prezzo.

 

Una lettura decisamente migliore è stato "Il ciclo di vita degli oggetti software", di Ted Chiang. Come sarebbe davvero allevare un'intelligenza artificiale nel mondo contemporaneo, dove società startup, mondi virtuali e software open source sono la norma? E' quello che si trovano ad affrontare i protagonisti di questo romanzo nel momento in cui una società decide di creare e mettere in commercio delle creature molto particolari.

Il romanzo ha vinto il Premio Hugo 2011 e si vede. La storia è affrontata in un'ottica scientificamente valida, ma diversamente dal primo romanzo la qualità di scrittura è decisamente migliore ed i personaggi (umani e non) sono resi in maniera molto più verosimile. Chiang tratta poi un tema eticamente difficile in maniera delicata e per niente scontata.

Consigliato a tutti gli amanti della scifi di qualità.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Blindevil
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Inviato il 13 aprile 2012 21:57

Finito di leggere la saga de I Canti di Hyperion di Dan Simmons. Opera monumentale della fantascienza epica, quattro libri appassionanti, ricchi di dettagli ma pervasi di una scorrevolezza naturale e coinvolgente, pieni di personaggi indimenticabili e di un'atmosfera saggiamente divisa tra una componente più d'azione e una più intimistica, quasi spirituale. Sette pellegrini, una creatura mostruosa, passato e futuro che collidono, una Chiesa corrotta e diabolica, viaggi spaziali, entità aliene, morte e amore, dolore e amicizia, in un poker di tomi che nel corso dei secoli ci regalano due storie distinte ma collegate profondamente nella loro narrazione, in grado di emozionare dalla prima all'ultima pagina. Qui sotto la quarta di copertina del primo libro, Hyperion

 

 

"Nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell'uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l'Egemonia dell'Uomo. Alla vigilia dell'Armageddon, sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti, di una bellezza sfolgorante, sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l'umanità. "


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Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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Inviato il 20 aprile 2012 6:57

La sovrana lettrice di Alan Bennett: racconto surreale e pure quasi plausibile incentrato sulla figura mai nominata esplicitamente (ma si capisce benissimo che è lei) di una Elisabetta II di Gran Bretagna che incappa casualmente nella biblioteca circolante e prende in prestito un libro...che sarà solo il primo di una lunga serie e le farà scoprire la lettura nel suo senso più ampio - da cui un continuo immergersi in libri su libri di ogni genere, trascurando gli impegni ufficiale e, per disperazione di tutti, avviando con tutti profonde discussioni su libri ed autori, spesso non letti dall'interlocutore (anche se si tratta dei cosiddetti "grandi classici")

 

Semiotica, pub e altri piaceri, di Alexander MacCall Smith: proseguono le disavventure degli abitanti del numero 44 di Scotland Street ad Edinburgo, tra partite a carte con pericolosi criminali di Glasgow e rivolte familiari contro l'insegnamento dell'italiano e camerette colorate di rosa per i maschietti, pic-nic nudisti sotto la pioggia e tentativi di far fallire neo-fidanzamenti paterni, casse di vino pregiato vendute sottocosto e cani pacificissimi che mordono le caviglie di chi se l'è meritato....

C'è solo da sperare che si affrettino a pubbicare il terzo volume...


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Sherkan
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Inviato il 31 maggio 2012 11:38

ROTHFUSS Patrick - Il nome del vento (cronache dell'assassino del re)

sono all'inizio e sembra carino

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Timett figlio di Timett
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Inviato il 20 giugno 2012 11:23

Fondazione e Terra di Isaac Asimov

 

Golan Trevize e Janov Pelorat, due cittadini dell'avanzatissimo mondo della Fondazione, partono assieme alla superdonna Bliss del pianeta Gaia in cerca della Terra. La Terra, quel pianeta mitico, culla della vita, su cui sono nati gli esseri umani e dal quale é partita la colonizzazione della galassia, é stata resa introvabile. Sulle cartine astronomiche e nelle grandi biblioteche del sapere umano, la sua posizione é stata cancellata, i mondi che affermano di sapere dov'é ne parlano in modo scaramantico, o negandone l'esistenza. Una grande forza sembra aver compiuto tutti gli sforzi possibili per nascondere il pianeta di origine, ed é contro questa forza, che i tre viaggiatori devono schierarsi. Il tutto per dimostrare se la psicostoria (la scienza matematica che consente di vedere il futuro) é una scienza esatta, o se forse un'altra soluzione é preferibile per l'evoluzione della galassia.

 

Il romanzo che chiude i giochi, quello che in un sol colpo termina tutte le principali saghe di Asimov, si dimostra piuttosto ostico da leggere. Lo stile di Asimov é coinvolgente come sempre, e non si sentono per niente i 40 anni che sono passati dalla trilogia principale a questo ultimo libro. Ma la trama del libro stesso richiede molti ragionamenti e molte parentesi filosofiche, che rendono a tratti pesante la lettura. In piú il personaggio di Bliss, origine di tutti questi pensieri e di queste interruzioni dello svilupparsi della trama, diventa inevitabilmente fastidioso. Degna la chiusura della saga, ma che non vale le 500 pagine che un lettore deve affrontare per arrivarci. Inoltre, a differenza di L'orlo della Fondazione (il libro prima), questo libro puó difficilmente essere letto da solo. Per affrontarlo bisognerebbe aver letto, se non tutta la saga, almeno il libro precedente. Consigliato quindi a chi ha letto la Trilogia della Fondazione e ha deciso di leggere tutti i libri della saga.

 

Voto 6/10


 

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Inviato il 26 luglio 2012 0:40

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Norwegian Wood, di Haruki Murakami. Il giovane Watanabe si innamora di Naoko, ex-fidanzata del suo migliore amico, morto suicida due anni prima. Ma ben presto la ragazza comincia a soffrire di un forte stress nervoso, per il quale viene ricoverata in un centro specializzato, immerso nella natura, nelle campagne di Tokyo. Nel frattempo Watanabe conosce Midori, compagna di università alquanto eccentrica con cui sviluppa un'intensa amicizia destinata a trasformarsi in qualcosa di più. L'autore giapponese scrive il suo primo, e ad oggi unico, romanzo sentimentale, ma esce comunque dagli stereotipi classici ammantando la narrazione del suo stile bizzarro e magnetico, senza estraniarsi in picchi ambigui e misteriosi tipici delle sue opere, ma riuscendo comunque a rapire il lettore in questa tormentata love story a tre, vista come sempre dagli occhi e dal cuore del suo protagonista. Watanabe, lo studente diviso tra due amori, così diversi ma così ugualmente difficili, vive la sua vita in un'attesa fatta di silenzi e incertezze, tra obblighi morali e la ricerca di sé stesso. Tra canzoni dei Beatles (non a caso il titolo deriva dal classico Norwegian Wood) e rivolte studentesche degli anni '80, un Murakami atipico in grado di emozionare a più riprese con quel suo tocco poetico intriso di tenerezza e una sana dose di follia.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 07 agosto 2012 23:57

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Il maestro e Margherita, di Michail Bulgakov. Cosa succede se Satana, sotto mentite spoglie e con l'aiuto di tre bizzarri aiutanti, si ritrova in visita nella Mosca degli anni '30? E che influenze potrà avere su una miriade di eterogenei personaggi, con una particolare ossessione per uno scrittore fallito, chiamato il maestro, ora ricoverato in manicomio e la sua amata Margherita, nobildonna sposata a un altro uomo? A queste diaboliche connessioni si lega inoltre la storia di Ponzio Pilato e delle conseguenze accadutegli dopo la crocifissione di Gesù. Uno dei massimi capolavori della letteratura russa, pubblicato postumo per via del suo contenuto "scomodo", fatto di satira pungente e fantasia folle, di figure macchiettistiche e di scene madri dalla stupefacente carica immaginativa, nel quale si interseca perfettamente l'alternarsi tra il presente e il lontano passato del processo a Gesù, romanzo nel romanzo scritto dal maestro, co-protagonista volutamente senza nome. Accanto alla fascinosa rappresentazione di Woland, il "diavolo in borghese", è impossibile non strappare più di una risata di fronte alle divertentemente crudeli (dis)avventure dei suoi tre compagni: Kolorev, Azazello e soprattutto il gatto parlante Behemot sono personaggi indimenticabili.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 08 agosto 2012 3:12

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Nel segno della pecora, di Haruki Murakami. Un giovane pubblicitario, da poco divorziato, si trova invischiato in un misterioso intrigo a causa di una foto in bianco e nero, ritraente un gruppo di pecore, speditagli da il Sorcio, un vecchio amico scomparso da dieci anni. Sulle tracce di uno degli ovini presenti nell'immagine vi è una misteriosa e potentissima organizzazione facente capo al Maestro, un leader di estrema destra prossimo alla morte. In compagnia della sua ragazza, il protagonista avrà un mese di tempo per ritrovare l'animale, alla scadenza del quale la sua vita potrebbe andare a rotoli per sempre... Il libro che ha consacrato Murakami come autore di culto in Giappone è già pregno dei suoi punti cardine: un occhio di riguardo alla musica e il cinema occidentale, atmosfere oniriche sempre sospese tra verità e paranormale, e un personaggio principale pieno di debolezze ma in grado di lottare fino alla fine con le proprie forze. Figure surreali come quella dell'uomo-pecora sono il simbolo di un surrealismo metaforico che rappresenta insieme tutta la bellezza e il tormento dell'esistenza. Con un semi-sequel, ancora più mistico, quale il bellissimo Dance dance dance.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 08 agosto 2012 12:23

ho finito di leggere un bellissimo libro di una scrittrice inglese Elizabeth Gaskell, North&South

 

Lo considero un romanzo straodinario al pari di Jane Eyre o Cime tempestose, ambientati su per giù nello stesso secolo.

La storia si svolge nella industriale, ottocentesca e immaginaria città del nord Inghilterra, Milton che fa da sfondo, con tutti i problemi legati all'industrializzazione( povertà, scioperi, ecc) alla 'travagliata' amicizia tra Miss Hale, figlia di un ex-parroco, trasferitasi a Milton insieme alla famiglia a causa di problemi di coscienza del padre, e Mister Thornton, un potente e giovane industriale di Milton, nonchè self-made man. La loro vicenda sembrerebbe simile a quella di altri 2 personaggi letterari, Elizabeth Bennett e Mr Darcy, del più famoso Orgoglio&Pregiudizio, se non fosse per il contesto sociale, tutt'altro che roseo e tranquillo e per la mentalità di entrambi i personaggi principali che mette in risalto la contrapposizione (con pregi, difetti, pregiudizi e realtà) tra il Nord dell'Inghilterra, fortemente difeso da Mr Thornton, e il Sud, Londra compresa, tanto amato e idealizzato da Miss Hale. La vicenda si conclude come ogni romanzo che si rispetti, non senza una buona dose di disavventure e turbolenze, cuori infranti e disastri di ogni genere, che danno al romanzo un gusto agrodolce e forniscono al lettore uno spaccato realistico della società inglese industriale e capitalista.

 

 

 

Ps: perdonatemi ma non riesco a modificare la grandezza ne a togliere l'immagine! <img alt=" />

Modificato da Darklady il 05 July 2024 17:07 per Ok, sistemato

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Inviato il 20 agosto 2012 23:32

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Sulla strada, di Jack Kerouac. Nell'America degli anni '50, Sal, come molti suoi coetanei, ha il mito della strada, vista come una continua ricerca dell'avventura, in viaggio da una parte all'altra del continente per trovare le risposte che si va cercando. Suo compagno di queste mete così lontane è il più giovane Dean, capo spirituale della banda, diviso tra l'amore per due donne e perso sempre più profondamente tra meandri delle droghe e degli eccessi. Nel lungo cammino, compiuto nel corso degli anni, Sal avrà modo di incontrare vecchi e nuovi amici e forse comprendere il suo scopo nel mondo. Manifesto della beat generation, Sulla strada di Kerouac è un romanzo di (anti)formazione, tracciato nei volti e nelle psicologie di personaggi ardui e spesso scomodi, con un intento biografico da parte dell'autore (impersonificato dalla figura dello stesso Sal, mentre Dean è l'alter ego di Neal Cassady, altro nome storico della b.g.) che rappresenta in queste pagine, apparentemente ripetitive, l'essenza più pura e sporca degli States in un periodo di profonda rivoluzione culturale, in un clima post-bellico di hippie e nuove droghe. La speranza qui è sempre vana, il percorso dei due protagonisti li riconduce infine al punto di partenza, persi tra effimere felicità e sogni irrealizzabili. Marcatamente dolente, rabbioso in più tratti della sua narrazione (scritta per buona parte sotto effetto di sostanze stupefacenti), trova una sua coesione nel rapporto morboso e autodistruttivo tra i personaggi di Sal e Dean, due facce della stessa medaglia di un'America senza più illusioni.


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Inviato il 31 agosto 2012 1:45

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Il supplizio del legno di sandalo, di Mo Yan. Cina, 1900. Mentre il Paese sta subendo l'imperialismo tedesco, Sun Bing è un artista dell'opera che sceglie di ribellarsi agli stranieri scatenando una rivolta dei contadini. Catturato, l'uomo dovrà subire il supplizio del legno di sandalo, un atroce tortura che durerà per ben cinque giorni. Sua figlia Meiang, amante del magistrato del distretto, cui è il compito di sovraintendere il supplizio, cercherà in tutti i modi di salvarlo, mentre proprio al suocero, boia di fama all'ultimo lavoro della sua lunga carriera, spetterà il compito di firmare la condanna. Con la solennità che gli è propria, Mo Yan firma un grande romanzo di ambientazione storica ispirato all'opera dei gatti, tra le più famose della cultura cinese. Pagine crudeli, nelle quali l'autore non ha paura nel narrare le più brutali violenze, ma anche ricche di una forza epica trascinante, sempre in perenne bilico tra malinconia e ribellione, dolore e speranza. Raccontato per buona parte attraverso gli occhi dei suoi cinque protagonisti (l'indomito e cocciuto Sun Bing, il magistrato diviso tra dovere e onore, lo spietato boia, la passionale Meiang e il di lei, rimbambito, marito), e in un continuo ma mai spaesante alternarsi tra passato e presente, è una storia trascinante la cui potenza raggiunge vette elevate di compassione, in cui la violenza viene mostrata nella sua crudeltà affinché, come dice lo stesso autore, la gente non dimentichi di indignarsi sempre contro le ingiustizie.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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