Promuoviamo la letturaNon lasciamo sopire la nostra fantasia
Come non quotarti!
Il problema ,pero non è solo la diffidenza di chi non legge,o legge poco.....piu fastidioso è lo snobismo dei lettori assidui,che leggono libri tipo "Mille splendidi soli" di Hosseini e ti guardano dall'alto in basso,e se tu gli dici che leggi per lo piu fantasy e fantascienza ti rispondono:"ma leggere qualcosa di serio no?"..... ^_^
Tra l'altro vorrei far notare che in italia i generi sopracitati non sono praticamente MAI esistiti come generi letterari veri e propri,ma solo come opere isolate di autori anonimi,che nelle librerie (quando li trovi)occupano tutt'al piu il sottoscala tra il primo e il secondo piano..... :dart:
^_^ :D :D
Promuoviamo la letturaNon lasciamo sopire la nostra fantasia
Come non quotarti!
Il problema ,pero non è solo la diffidenza di chi non legge,o legge poco.....piu fastidioso è lo snobismo dei lettori assidui,che leggono libri tipo "Mille splendidi soli" di Hosseini e ti guardano dall'alto in basso,e se tu gli dici che leggi per lo piu fantasy e fantascienza ti rispondono:"ma leggere qualcosa di serio no?"..... ^_^
Quoto in pieno!!! :dart: ^_^
quando parli di fantasy non c'è nessuno che pensi che potrebba anche trattarsi di qualcosa di vagamente intelligente e che anche tra questi autori ci sia qualcuno di veramente bravo.
Ti ringrazio, o portatore della Verità Assoluta, del tuo lavoro di Apritore d'Occhi, e mi rammarico dell'incomprensione e dell'ottusità con cui ti scontri nella tua quotidiana missione.
:D :D :D
Questa è una base oggettiva. Il fatto che però tali eventi siano pochi o tanti, che la lettura scorra via veloce o meno, che il libro sia appassionante o annoi, sono sensazioni, opinioni, e sentimenti. A me, francamente, l'idea che ci sia qualcuno che mi dice: "Tu, quando leggi questo, dovresti provare questa sensazione, altrimenti non capisci/non vuoi capire la realtà dei fatti", fa decisamente sorridere.
Non è che si dovrebbe provare questa o quella sensazione (comunque grazie per le maiuscole di Verità Assoluta, ho molto apprezzato). E' plausibile che si rimanga stregati dal mondo di Martin specie se ci si accosta per la prima volta a opere di questo tipo e caso mai ho sbagliato io nel "colpevolizzare" gli ammiratori di Martin quando invece da colpevolizzare è lui. Lo ritengo da colpevolizzare perché mette in atto, ai danni di lettori non esperti del genere antesignano delle Cronache (e cioè non tanto il Signore degli anelli, quanto piuttosto il romanzo feuilleton) espedienti che contribuiscono a gettar loro polvere negli occhi: mi riferisco, oltre alle descrizioni ed enumerazioni, alle famigerate appendici che servono a instillare a livello subliminale nel lettore l'idea di assistere a una vicenda molto più complessa di quanto in realtà nn sia. Non vi sono trame e sottotrame nelle Cronache o se ve ne sono sono in numero limitatissimo e illustrano vicende "circolari" che si ripiegano su se stesse e non sono mai tangenti alla trama principale, che è una sola: un brulicare di eserciti in procinto di essere schiacciati tra l'incudine degli Estranei e il martello di Daenerys. E' facile che un lettore moderno, un GIOVANE lettore moderno, subisca questa suggestione, che appare però fasulla a chi il genere letterario da cui tutte le moderne saghe fantasy prendono le mosse (e cioè il romanzo d'appendice) lo ha frequentato davvero. Mi riferisco, anche se a tutta prima il paragone può suonare non pertinente, "il conte di montecristo" e "i misteri di parigi" e ritengo che varrebbe la pena di analizzare la maniera davvero magistrale di Sue, di intrecciare trame e destini dei personaggi per valutare gli anni luce che separano la struttura interna solidissima di quei romanzi, da quella lasca e dilatata di Martin. Quello di Martin e dei suoi romanzi non è un problema di dimensioni (viva i libroni di 1000 e più pagine!) quanto l'organizzazione dei contenuti e il divario tra pagine da leggersi e relativo "pay-off" per il lettore, tutto qui. Questo fatto è senz'altro dovuto probabilmente alle mutate condizioni economiche in cui scrivono gli attuali autori di bestseller, pagati ancora PRIMA di scrivere (e quindi meno preoccupati di rendere il tutto comunque avvincente pressochéa ogni pagina), rispetto ai loro colleghi di tre secoli fa, costretti a guadagnarsi quotidianamente la pagnotta e quindi a terminare sempre le vicende con un cliffhanger, che trovava però soluzione l'indomani.
Ciò detto, declino l'onorificenza tributatami generosamente da Lord Beric, cui replico dicendo che forse la Vera Verità si trova invece tra i frequentatori di questo forum, di cui seguo l'esempio. Il quadro personale che delineato dei miei rapporti con Martin è solo un'istantanea, che ritrae uno stato di cose momentaneo. Lo considero comunque un autore che scrive male VOLUTAMENTE e che si approfitta un po' di giovani lettori sprovveduti. Cioè: le opere di Martin stanno al romanzo feuilleton come un paio di t**te rifatte alle mammelle di una mucca (voglio dire, è tutto un po' troppo rifatto e artificioso). Oggigiorno comunque le t**te rifatte vanno di moda e questo spiega il successo di Martin. :dart: ^_^ ^_^
Eh lo so, Martin non è conosciuto da molti, peggio per loro... :P
Pure io non lo conoscevo prima che Erin mi portasse il primo libro della saga!!!!Poi ho macinato libri un pò di
libri mi mart5in e sono ORGOGLIONE di questo ^_^ ^_^ :D
Va bhe che molti non leggono neppure, e stendiamo un velo pietoso su questo... visto che
come si faccia a non leggere è una cosa incomprensibile! :dart:
piu fastidioso è lo snobismo dei lettori assidui,che leggono libri tipo "Mille splendidi soli" di Hosseini e ti guardano dall'alto in basso,e se tu gli dici che leggi per lo piu fantasy e fantascienza ti rispondono:"ma leggere qualcosa di serio no?"
Non è che abbiano tutti i torti :-P
Nel complesso questo genere presenta parecchi romanzi mediocri, direi anzi che sono in netta maggioranza. E rendiamoci conto che sono gli stessi lettori a volerli così. Le risposte di Qyburn, che fa differenza tra capolavoro normale e capolavoro fantasy(!), che storce il naso se un libro appartenente a questo genere non è leggero e pieno d'azione, che addirittura prende come pietra di paragone un libro piatto (per me) come i Pilastri... tutto questo è emblematico, fa capire che l'offerta è tale perché tale è la richiesta. Esci dallo schema consolidato, una vera e propria cintura di castità per un genere che paradossalmente non dovrebbe averne, e spuntano fuori i puristi insoddisfatti.
Il bello, Qyburn, è che secondo me sono proprio i difetti da te elencati ad aver portato una ventata di aria fresca in un genere così deludente. Li ho apprezzati proprio perché avevo letto il resto, quindi cerca di evitare di dare dell'ignorante a chi la pensa diversamente. Anzi, se Martin riuscisse a emanciparsi dagli elementi più classici che ne hanno decretato parte del successo (vedi la figura di Jon Snow), o quantomeno a correggere il tiro su di essi, non potrebbe che migliorare dal mio punto di vista.
Pensa che neanche a me piacciono le bocce* rifatte.
* = per t**te c'è la censura automatica, è uno scandalo :-P
Non è che si dovrebbe provare questa o quella sensazione (comunque grazie per le maiuscole di Verità Assoluta, ho molto apprezzato). E' plausibile che si rimanga stregati dal mondo di Martin specie se ci si accosta per la prima volta a opere di questo tipo e caso mai ho sbagliato io nel "colpevolizzare" gli ammiratori di Martin quando invece da colpevolizzare è lui. Lo ritengo da colpevolizzare perché mette in atto, ai danni di lettori non esperti del genere antesignano delle Cronache (e cioè non tanto il Signore degli anelli, quanto piuttosto il romanzo feuilleton) espedienti che contribuiscono a gettar loro polvere negli occhi
Ti rispondo da lettore di romanzi d'appendice, soprattutto "Il Conte di Montecristo" di cui sono grande estimatore (malgrado per me sia costellato di gravi difetti sia di forma che di contenuto).
Personalmente non concepisco l'idea che ci sia un colpevole. Fondamentalmente perché non c'è una vittima. Chi è la vittima? Chi legge Martin? E perché dovrebbe essere vittima? Se i tranelli narrativi e lo stile di Martin piacciono, che problema c'è?
Un lettore dovrebbe sentirsi "preso in giro"? E chi non si sente tale non capisce niente di letteratura? Beh, come ho detto precedentemente, per me ciascuno è libero di pensare come crede.
A me la letteratura fine a sé stessa non piace. Anche ammettendo che Martin sia carente dal punto di vista stilistico, per quanto mi riguarda centra perfettamente quello che dovrebbe essere l'obiettivo dello scrivere, perché a me personalmente, consapevole di tutti gli artifici letterari che monta, piace il modo in cui si pone rispetto al lettore, piacciono le sensazioni che mi sa offrire, piace ciò che scrive e come lo fa.
E questo lo dico partendo dalle stesse basi che hai tu, ovvero la semplice lettura del romanzo e la presa d'atto di quanto e come succede. A me piace, a te no. Non vedo quale sia il problema.
Sei naturalmente libero di ritenere che le persone a cui Martin piace siano incapaci di vedere o apprezzare la letteratura, che siano, citandoti, dei giovani sprovveduti che si fanno ingannare dai suoi giochi di prestigio. Certo, come tu possa esprimere una simile opinione senza conoscere le persone con cui ti trovi a dialogare, mi fa pensare che il tuo giudizio sia quantomeno affrettato.
mi riferisco, oltre alle descrizioni ed enumerazioni, alle famigerate appendici che servono a instillare a livello subliminale nel lettore l'idea di assistere a una vicenda molto più complessa di quanto in realtà nn sia. Non vi sono trame e sottotrame nelle Cronache o se ve ne sono sono in numero limitatissimo e illustrano vicende "circolari" che si ripiegano su se stesse e non sono mai tangenti alla trama principale, che è una sola: un brulicare di eserciti in procinto di essere schiacciati tra l'incudine degli Estranei e il martello di Daenerys.
A me le appendici sono state utili per fissare, nel passaggio da un tomo all'altro, la situazione iniziale di ogni libro. Se a te hanno fatto effetti subliminali diversi, non so cosa farci. Ma ti prego di non pretendere che quanto sia valido per te abbia valenza generale.
Per quanto mi riguarda le sottotrame generali, ovvero: la cerca di Bran, le vicende di Dany, la guerra per il Trono, le vicissitudini di Jon, che siano poche e/o mal gestite ricade nuovamente nel campo delle impressioni personali. Ad esempio, mi paiono in numero decisamente maggiore delle vicende del priore Philip, o della vendetta di Dantès, o peggio ancora dello sconclusionata cesura che vede la trama di Valjean de facto staccata da quella di Cosette. Opinioni mie, naturalmente, che non prentendo abbiano riscontro per tutti, e che non presento come verità generali.
... e quindi a terminare sempre le vicende con un cliffhanger, che trovava però soluzione l'indomani.
Perché, se tra Feast e Dance fosse passato, per dire, solo un mese, il capitolo finale di Brienne lo avresti accolto in modo diverso?
Se per te questo fa differenza, ti consiglio di aspettare che siano usciti tutti i libri e leggerli tutti assieme. Per quanto mi riguarda, il tempo che passa tra un volume e il successivo non inficia il valore di quello che sta dentro al libro, e la frustrazione di dover attendere chissà quanto tempo per sapere il seguito non ha influenza sul mio giudizio personale dell'opera.
Ciò detto, declino l'onorificenza tributatami generosamente da Lord Beric, cui replico dicendo che forse la Vera Verità si trova invece tra i frequentatori di questo forum, di cui seguo l'esempio.
Ritengo che la Vera Verità non esista, perché per quanto mi riguarda non esiste un modo universalmente "giusto" di interpretare un libro.
Per me questo è inevitabile, quando vedo che le stesse identiche situazioni generano sentimenti e impressioni anche opposti.
Non è che abbiano tutti i torti :-PNel complesso questo genere presenta parecchi romanzi mediocri, direi anzi che sono in netta maggioranza. E rendiamoci conto che sono gli stessi lettori a volerli così.
Io che leggo martin pero non vado da chi legge Hosseini a dirgli che quei libri mi sfracassano in maniera biblica,perche credo che ogni tipo di lettura abbia la propria dignita,i propri pregi e i propri difetti..... :dart:
Sul resto sono d'accordissimo con te!
Per Qyburn:
Non vi sono trame e sottotrame nelle Cronache o se ve ne sono sono in numero limitatissimo e illustrano vicende "circolari" che si ripiegano su se stesse e non sono mai tangenti alla trama principale, che è una sola: un brulicare di eserciti in procinto di essere schiacciati tra l'incudine degli Estranei e il martello di Daenerys.
1-Il tentativo di redenzione di Jaime
2-La maturazione Arya.....
3-.....e quella di Sansa
4-Il desiderio di vendetta del Mastino
5-Gli intrighi di Ditocorto
6-Il viaggio di Brienne
Ti bastano come sottotrame?Perche potrei continuare....
E' facile che un lettore moderno, un GIOVANE lettore moderno, subisca questa suggestione, che appare però fasulla a chi il genere letterario da cui tutte le moderne saghe fantasy prendono le mosse (e cioè il romanzo d'appendice) lo ha frequentato davvero. Mi riferisco, anche se a tutta prima il paragone può suonare non pertinente, "il conte di montecristo" e "i misteri di parigi"
Suggestionare?CERTO CHE MI LASCIO SUGGESTIONARE!A mio parere la suggestione è il motore di tutta la narrativa:senza suggestione non c'è magia,senza magia non c'è passione,senza passione la letteratura non esisterebbe!Proprio nel "Conte di Montecristo" che tu citi,gran parte della bellezza del racconto sta nella tremenda voglia di vendetta di Edmond Dantes,un desiderio che sembra palpabile e che trasuda da ogni singola parola del romanzo.Lo stile viene dopo!
^_^ ^_^ :D
...
E' facile che un lettore moderno, un GIOVANE lettore moderno, subisca questa suggestione, che appare però fasulla a chi il genere letterario da cui tutte le moderne saghe fantasy prendono le mosse (e cioè il romanzo d'appendice) lo ha frequentato davvero.
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Questa idea non mi convince molto: almeno nella mia statistica, Martin viene snobbato, quasi temuto, più dai lettori giovani che dai vecchi (intendendo sia età anagrafica che esperienza da lettore).
Poi certo, essendo io una vecchietta in entrambi i sensi non conosco molti ingenui giovani lettori pronti a farsi abbagliare da un libro falsamente nuovo, ma quelli che conosco sono molto più entusiasti di Smith, King, Follett, Brooks e il (per me poco valido in massima parte) fantasy di ispirazione D&D.
E per essere precisi, sempre nella mia casistica, i 'giovani lettori' preferiscono Smith a Martin, ma alcuni 'vecchi' che apprezzano Martin apprezzano anche Smith. :dart:
Non c'è nessun problema, si tratta di un semplice spunto di discussione dibattuto in un forum che tratta di letteratura, tutto qui.
Non faccio fatica a credere che a molti il contenuto dei libri di Martin possa piacere. Se ha tanti milioni di lettori la Bibbia, che sostiene che le cavallette si possono tranquillamente mangiare e le lepri no, posso ben capire come molti considerino Martin il maggior autore vivente e le Cronache il capolavoro di tutti i tempi.
Non c'è nessun problema, si tratta di un semplice spunto di discussione dibattuto in un forum che tratta di letteratura, tutto qui.
Non faccio fatica a credere che a molti il contenuto dei libri di Martin possa piacere. Se ha tanti milioni di lettori la Bibbia, che sostiene che le cavallette si possono tranquillamente mangiare e le lepri no, posso ben capire come molti considerino Martin il maggior autore vivente e le Cronache il capolavoro di tutti i tempi.
Io non considero le cronache un capolavoro e nemmeno considero Martin il maggior autore vivente, ti dirò di più le cronache non rientrano nemmeno nella mia top 5 di libri preferiti :dart:
Ma vedi, un conto è dire "questo capitolo è lento" e un altro dire "questo capitolo è lento e a me non piace preferisco i capitoli pieni di azione" e un altro ancora "questo capitolo è lento quindi fa schifo, è oggettivo che faccia schifo e la gente fa finta di non capirlo perchè deve a tutti i costi osannare Martin". Posso essere d'accordo sulla prima affermazione che può benissimo essere una visione oggettiva del capitolo, posso essere d'accordo con la seconda affermazione, è un tuo personalissimo giudizio, ma non sono assolutamente d'accordo con la terza affermazione che è quella da te espressa che non è nè oggettiva e nemmeno è una tua semplice opinione, e tra l'altro trovo anche offensiva (come anche il tuo ultimo post).
E ti ripeto, se trovi le cronache una lettura tanto pallosa e annacquata, allora leggi qualcos'altro. La lettura deve essere qualcosa di piacevole non un imposizione, non bisogna metterci buona volontà per leggere un libro. E personalmente credo che la scusa "perchè voi siete tanto entusiasti e voglio esserlo anch'io" non ti porterà mai ad apprezzare quest'opera ^_^
Se poi voi continuare ad andare avanti nella lettura solo per continuare a dire "è lenta, è pallosa ma perchè non volete capirlo" allora penso che tu stia perdendo il tuo tempo ^_^ Non togliere spazio a libri che potrebbero piacerti per costringerti a leggere Martin.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Promuoviamo la letturaNon lasciamo sopire la nostra fantasia
Come non quotarti!
Il problema ,pero non è solo la diffidenza di chi non legge,o legge poco.....piu fastidioso è lo snobismo dei lettori assidui,che leggono libri tipo "Mille splendidi soli" di Hosseini e ti guardano dall'alto in basso,e se tu gli dici che leggi per lo piu fantasy e fantascienza ti rispondono:"ma leggere qualcosa di serio no?"..... :D
Fin qua sono d'accordo (anche se la fantascienza, rispetto al fantasy, un minimo di riconoscimento è riuscito ad ottenerlo)
Tra l'altro vorrei far notare che in italia i generi sopracitati non sono praticamente MAI esistiti come generi letterari veri e propri,ma solo come opere isolate di autori anonimi,che nelle librerie (quando li trovi)occupano tutt'al piu il sottoscala tra il primo e il secondo piano..... :dart:
:D <_< <_<
Ti riferisci alla presenza dei libri fantasy in Italia, o agli autori italiani di fantasy?
Nel primo caso, non condivido, nel secondo hai perfettamente ragione, anche se la Troisi è riuscita a smuovere le acque (ok, lo so che a molti non piace, però è innegabile che ha ottenuto un'ottima visibilità!)
Non è che si dovrebbe provare questa o quella sensazione (comunque grazie per le maiuscole di Verità Assoluta, ho molto apprezzato). E' plausibile che si rimanga stregati dal mondo di Martin specie se ci si accosta per la prima volta a opere di questo tipo e caso mai ho sbagliato io nel "colpevolizzare" gli ammiratori di Martin quando invece da colpevolizzare è lui. Lo ritengo da colpevolizzare perché mette in atto, ai danni di lettori non esperti del genere antesignano delle Cronache (e cioè non tanto il Signore degli anelli, quanto piuttosto il romanzo feuilleton) espedienti che contribuiscono a gettar loro polvere negli occhi: mi riferisco, oltre alle descrizioni ed enumerazioni, alle famigerate appendici che servono a instillare a livello subliminale nel lettore l'idea di assistere a una vicenda molto più complessa di quanto in realtà nn sia.
Non ho capito bene perchè arricchire di dettagli un'opera dovrebbe essere un difetto, quando anche sotto la ricchezza di dettagli descrittivi ci fosse una trama povera (e non penso che sia questo il caso)... fra l'altro non si tratta neanche di una mossa commercialmente molto furba, visto che per attirare la massa è meglio puntare su una narrazione più scarna...
Non vi sono trame e sottotrame nelle Cronache o se ve ne sono sono in numero limitatissimo e illustrano vicende "circolari" che si ripiegano su se stesse e non sono mai tangenti alla trama principale, che è una sola: un brulicare di eserciti in procinto di essere schiacciati tra l'incudine degli Estranei e il martello di Daenerys.
????? abbiamo letto gli stesso libri?
Io vedo un proliferare di trame, tanto che nemmeno so dire se ce n'è una principale, vedrei più che altro questa saga come la narrazione degli eventi in un regno dove molte vicende finiscono per intrecciarsi.
Trovo che le varie trame si intreccino fra loro in modo mirabile, infatti gli eventi di una vicenda finiscono sempre per avere conseguenze pesanti sulle altre. Le uniche due più distaccate dalle altre sono la lotta dei GdN contro gli Estranei (anche se già questa ha iniziato a riunirsi) e la riconquista di Daeneys, che però, sono sicuro, diverrà fondamentale nei prossimi libri.
E' facile che un lettore moderno, un GIOVANE lettore moderno, subisca questa suggestione, che appare però fasulla a chi il genere letterario da cui tutte le moderne saghe fantasy prendono le mosse (e cioè il romanzo d'appendice) lo ha frequentato davvero. Mi riferisco, anche se a tutta prima il paragone può suonare non pertinente, "il conte di montecristo" e "i misteri di parigi" e ritengo che varrebbe la pena di analizzare la maniera davvero magistrale di Sue, di intrecciare trame e destini dei personaggi per valutare gli anni luce che separano la struttura interna solidissima di quei romanzi, da quella lasca e dilatata di Martin. Quello di Martin e dei suoi romanzi non è un problema di dimensioni (viva i libroni di 1000 e più pagine!) quanto l'organizzazione dei contenuti e il divario tra pagine da leggersi e relativo "pay-off" per il lettore, tutto qui. Questo fatto è senz'altro dovuto probabilmente alle mutate condizioni economiche in cui scrivono gli attuali autori di bestseller, pagati ancora PRIMA di scrivere (e quindi meno preoccupati di rendere il tutto comunque avvincente pressochéa ogni pagina), rispetto ai loro colleghi di tre secoli fa, costretti a guadagnarsi quotidianamente la pagnotta e quindi a terminare sempre le vicende con un cliffhanger, che trovava però soluzione l'indomani.
A parte che anche Martin è pagato a libro finito, come tutti i lavoratori di questo mondo vengono pagati lavoro svolto, e che quella di rendere avvincente la narrazione è lo scopo di ogni autore, mi sembra che tu giudichi come unico criterio di merito "il divario tra pagine da leggersi e relativo "pay-off" per il lettore"... e che quindi la narrazione "dilatata" di Martin vada bocciata. Praticamente significa che se ogni 20 pagine non ci sia una battaglia o un dialogo davvero significativo per l'evoluzione della trama, un libro vada bocciato, anche se in quelle 20 pagine fosse descritta un'ambientazione affascinante, o venisse approfondito psicologicamnte un personaggio interessante... infatti alle cronache preferisci i pilastri della terra, i cui personaggi sono tagliati con l'accetta, facilmente divisibili n buoni o cattivi, ma ha un ritomo molto più elevato e ininterrotto.
A questo punto aggiungerei pure che la recherche di Proust vada gettata al rogo, visto che in 20 pagine non c'è niente di più del risveglio mattutino del protagonista...
Ciò detto, declino l'onorificenza tributatami generosamente da Lord Beric, cui replico dicendo che forse la Vera Verità si trova invece tra i frequentatori di questo forum, di cui seguo l'esempio. Il quadro personale che delineato dei miei rapporti con Martin è solo un'istantanea, che ritrae uno stato di cose momentaneo. Lo considero comunque un autore che scrive male VOLUTAMENTE e che si approfitta un po' di giovani lettori sprovveduti. Cioè: le opere di Martin stanno al romanzo feuilleton come un paio di t**te rifatte alle mammelle di una mucca (voglio dire, è tutto un po' troppo rifatto e artificioso). Oggigiorno comunque le t**te rifatte vanno di moda e questo spiega il successo di Martin. ^_^ ^_^ :D
Boh... parli come un critico che debba spiegare le pecche tecniche di un'opera a dei ragazzini entusiasti, ma mi sembra che invece snobbi proprio gli aspetti più "adulti" e meno "commerciali" di Martin, ovvero la rinuncia a una narrazione più scorrevole in favore di un'approfondimento maggiore dei personaggi e delle ambientazioni.
Per the Imp:mi riferivo proprio al secondo caso...... :unsure:
La Troisi ha ottenuto visibilita,è vero,ma in Italia è impossibile parlare di Fantasy come "genere letterario" diffuso(mi riferisco sempre a livello di autori),come invece si puo fare in Inghilterra o negli States. :D
Non è che si dovrebbe provare questa o quella sensazione
Scusa Qyburn,ma la motivazione che mi spinge a leggere è proprio la possibilita di provare "sensazioni"!
Tu per quale motivo leggi?
Leggendo le tue affermazioni mi è venuto in mente quell'autore citato nel film "L'attimo fuggente",quello di cui Robin Williams strappa le pagine perche diceva che la qualita di un testo puo essere misurata con una formula matematica,considerando la lunghezza e la larghezza e altre cose cosi.....
^_^ ^_^ :D
Li ho apprezzati proprio perché avevo letto il resto, quindi cerca di evitare di dare dell'ignorante a chi la pensa diversamente.
A parte il fatto che non ho mai usato la parola "ignorante", se leggi quanto avevo scritto constaterai che l'ignoranza di cui parli è circoscritta semplicemente al romanzo feuilleton, non ho dato dell'analfabeta a nessuno.
Scusa Qyburn,ma la motivazione che mi spinge a leggere è proprio la possibilita di provare "sensazioni"!Tu per quale motivo leggi?
Leggendo le tue affermazioni mi è venuto in mente quell'autore citato nel film "L'attimo fuggente",quello di cui Robin Williams strappa le pagine perche diceva che la qualita di un testo puo essere misurata con una formula matematica,considerando la lunghezza e la larghezza e altre cose cosi.....
:unsure: :D ^_^
Tu non mi hai capito: è ovvio che ognuno legge per provare sensazioni. Ho scritto "questa o quella sensazione" per sottolineare che un testo può comunicare a lettori diversi sensazioni diverse, fermo restando che comunque le COMUNICA a prescindere.
Sono mancato dal forum da parecchio (oooooo) tempo, ma dopo aver finalmente letto "il dominio della regina" ho sentito l'impulso a tornare.
Volevo dire la mia: io non credo che in Italia ci sia questa ostilità nei confronti del genere Fantasy. Io vado spesso in libreria e non mi è mai sembrato che il settore Fantasy e Sci-fi (che spesso sono accorpati o quantomento affiancati) sia nascosto o fuori mano, anzi. E in più mi è capitato di vedere la classifica dei libri più venduti in una Feltrinelli di Bologna qualche settimana fa e al secondo e al terzo posto c'erano Tolkien (i figli di Hurin...l'ho comprato e lo devo ancora leggere) e proprio il nostro G.R.R....
A parte il fatto che non ho mai usato la parola "ignorante", se leggi quanto avevo scritto constaterai che l'ignoranza di cui parli è circoscritta semplicemente al romanzo feuilleton, non ho dato dell'analfabeta a nessuno.Li ho apprezzati proprio perché avevo letto il resto, quindi cerca di evitare di dare dell'ignorante a chi la pensa diversamente.
Hai sminuito a più riprese gli utenti che non concordano con la tua tesi, questo è innegabile. O leggono molto poco, o sono giovani, inesperti e impressionabili. Il discorso è che contrapposti a te, che "lavori nel settore", sono sicuramente più ignoranti sull'argomento.
Per carità, può anche darsi che sia vero, ma di certo dire che hai ragione perché tu sei tu e noi siamo noi non è molto convincente, come argomentazione :-)