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Ma come è possibile?!(..e saluti)
S di Ser Hurin
creato il 07 dicembre 2007

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sharingan
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sharingan
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Inviato il 15 dicembre 2007 15:33

Anche io non ho alcun problema a leggere 9 libri ma non siamo tutti uguali.... la serie alla lunga può stancare... non vedo cosa ci sia di strano... io leggo le Cronache e non mi pesa ma una saga più noiosa non riuscirei a leggermela tutta... c'è a chi piace leggere racconti autoconclusivi e a chi preferisce la lunga serialità... non credo che chi non ama le serie possa essere imputata la colpa di ''non essere un vero lettore''...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


joramun
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joramun
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Inviato il 15 dicembre 2007 16:57
Inoltre chi può affermare che i classici della letteratura che fanno studiare a scuola siano dei capolavori?

Chiunque abbia un po' di cervello e di buon gusto.

 

Detto questo, il relativismo fino ad un certo punto va bene, ma cerchiamo di non esagerare: l'idea che l'opinione di tutti, su qualunque argomento, ha lo stesso peso, è una solenne vaccata.

Assolutamente d'accordo con te Spree..... :shock: .....pensavo solo che,ad esempio,un libro di assoluto valore letterario come Il Signore degli Anelli (che tra l'altro,come diceva il khal,è anche il libro di maggior successo dello scorso secolo)nelle aule scolastiche è praticamente latitante,e non viene nemmeno citato in molti libri di testo.Certo che (malgrado la mia passione per lo zio)il paragone con mostri sacri come Kafka o Orwell è improponibile,ma per Tolkien vale lo stesso discorso?Credo proprio di no.....e allo stesso modo molti romanzi di indubbio valore sono lasciati in ombra per il solo,orrendo crimine di essere dei "fantasy".Non è giusto......

:shock:


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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 15 dicembre 2007 22:39

Assolutamente d'accordo con te Spree..... :shock: .....pensavo solo che,ad esempio,un libro di assoluto valore letterario come Il Signore degli Anelli (che tra l'altro,come diceva il khal,è anche il libro di maggior successo dello scorso secolo)nelle aule scolastiche è praticamente latitante,e non viene nemmeno citato in molti libri di testo.Certo che (malgrado la mia passione per lo zio)il paragone con mostri sacri come Kafka o Orwell è improponibile,ma per Tolkien vale lo stesso discorso?Credo proprio di no.....e allo stesso modo molti romanzi di indubbio valore sono lasciati in ombra per il solo,orrendo crimine di essere dei "fantasy".Non è giusto......

Hmmm a me sembra invece che nei paesi di lingua inglese si legga anche Tolkien, ma non posso esserne sicuro.

So di certo che una mia cugina ha fatto un lavoro di maturità sul sistema di personaggi del SdA, o qualcosa del genere. (In Svizzera francese.)


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Qyburn
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Qyburn
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Inviato il 16 dicembre 2007 13:45

Dici? :shock:

Ci sono molti libri in cui 'succede poco' e che sono occupati più che altro da 'chiacchiere', ma che hanno il bollino di capolavoro ugualmente.

All'estremo, credo che il deserto dei tartari sia considerato un capolavoro proprio perchè non succede niente :shock:

 

Bisognerebbe mettersi d'accordo su una definizione di 'capolavoro' e 'capolavoro fantasy' (impossibile).

 

 

E' anche vero però che nessun libraio esporrebbe "il deserto dei tartari" nella nicchia dei libri d'evasione. Al contrario Martin è esposto nel settore del libri di evasione e da questo geneer di romanzi, tra le altre cose, ci si aspetta anche azione. Fai un confronto con "i pilastri della terra" di Ken Follett: anche i pilastri è lungo 1200 come "a storm of swords" ma in 1200 pagine Follett riesce araccontarne di cose, Martin no. Anzi, non è che non può, non VUOLE, il che è anche peggio. Personalmente poi non presto il minimo credito a quelli che si leggono una nuova uscita di Martin in meno di un giorno e poi subito emettono il giudizio "è un capolavoro!" Forse avranno capito come evolve la storia ma di sicuro a livello stilistico avranno capito poco o nulla. Per marchiare come "mostri sacri" certi autori i critici hanno ingaggiato vere e proprie battaglie, invece a quanto sembra sarebbe bastato leggerseli in una mezza giornata...mah! Certuni leggono Martin come se fosse Dylan Dog e poi qualcuno alla fine di "i fiumi della guerra" non aveva nemmeno capito che quello NON ERA "l'ultimo volume di una trilogia".



joramun
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joramun
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Inviato il 16 dicembre 2007 17:12
E' anche vero però che nessun libraio esporrebbe "il deserto dei tartari" nella nicchia dei libri d'evasione. Al contrario Martin è esposto nel settore del libri di evasione e da questo geneer di romanzi, tra le altre cose, ci si aspetta anche azione. Fai un confronto con "i pilastri della terra" di Ken Follett: anche i pilastri è lungo 1200 come "a storm of swords" ma in 1200 pagine Follett riesce araccontarne di cose, Martin no. Anzi, non è che non può, non VUOLE, il che è anche peggio. Personalmente poi non presto il minimo credito a quelli che si leggono una nuova uscita di Martin in meno di un giorno e poi subito emettono il giudizio "è un capolavoro!" Forse avranno capito come evolve la storia ma di sicuro a livello stilistico avranno capito poco o nulla. Per marchiare come "mostri sacri" certi autori i critici hanno ingaggiato vere e proprie battaglie, invece a quanto sembra sarebbe bastato leggerseli in una mezza giornata...mah! Certuni leggono Martin come se fosse Dylan Dog e poi qualcuno alla fine di "i fiumi della guerra" non aveva nemmeno capito che quello NON ERA "l'ultimo volume di una trilogia".

Purtroppo nello scaffale dei libri di evasione ci trovi la stragrande maggioranza dei libri fantasy e di fantascienza,perche si tratta di generi al quale si continua a negare una dignita letteraria;quindi il problema va ben al di la del singolo Martin.... :shock: .....quanto alle critiche specifiche,non trovo Martin prolisso come tu dici;per quale motivo uno scrittore dovrebbe scrivere una scena in modo conciso e sbrigativo (magari finendo anche per scriverla male,se cio non rientra nel suo stile),se la immagina in maniera ricca e particolareggiata?Dove sta il problema se martin si piglia pagine intere per descrivere,ad esempio,l'araldica di uno schieramento prima della battaglia?Non si tratta di qualcosa che "appesantisce" la storia,ma di qualcosa che la arricchisce........ :shock:


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 16 dicembre 2007 17:35

Senza quelle lunghe descrizioni che Martin fa per dipingere ogni singolo attimo prima di uno scontro, durante un torneo, ecc. ho paura che si perderebbe anche parecchio delle cronache. Voglio dire, ASoIaF è un successo (finora) perchè è Martin a scriverle, perchè se fosse King a farlo (esempio), che di solito lascia molto all'immaginazione del lettore i particolari descrittivi, Westeros perderebbe gran parte della pseudo-realtà storica che lo caratterizza, e di conseguenza perderebbe parte del suo fascino. Non riuscirei a immaginare ASoIaF scritte diversamente da come sono. Poi potrà piacere o meno che Martin si dilunghi nel descrivere stemmi, armature e così via, ma questo è il bello. Ognuno ci vede quel che vuole.

Personalmente adoro lo stile dello Zio :shock: :shock: ^_^


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the Imp
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Inviato il 16 dicembre 2007 18:05

Dici? :shock:

Ci sono molti libri in cui 'succede poco' e che sono occupati più che altro da 'chiacchiere', ma che hanno il bollino di capolavoro ugualmente.

All'estremo, credo che il deserto dei tartari sia considerato un capolavoro proprio perchè non succede niente :shock:

 

Bisognerebbe mettersi d'accordo su una definizione di 'capolavoro' e 'capolavoro fantasy' (impossibile).

 

 

E' anche vero però che nessun libraio esporrebbe "il deserto dei tartari" nella nicchia dei libri d'evasione. Al contrario Martin è esposto nel settore del libri di evasione e da questo geneer di romanzi, tra le altre cose, ci si aspetta anche azione. Fai un confronto con "i pilastri della terra" di Ken Follett: anche i pilastri è lungo 1200 come "a storm of swords" ma in 1200 pagine Follett riesce araccontarne di cose, Martin no. Anzi, non è che non può, non VUOLE, il che è anche peggio. Personalmente poi non presto il minimo credito a quelli che si leggono una nuova uscita di Martin in meno di un giorno e poi subito emettono il giudizio "è un capolavoro!" Forse avranno capito come evolve la storia ma di sicuro a livello stilistico avranno capito poco o nulla. Per marchiare come "mostri sacri" certi autori i critici hanno ingaggiato vere e proprie battaglie, invece a quanto sembra sarebbe bastato leggerseli in una mezza giornata...mah! Certuni leggono Martin come se fosse Dylan Dog e poi qualcuno alla fine di "i fiumi della guerra" non aveva nemmeno capito che quello NON ERA "l'ultimo volume di una trilogia".

 

non vedo perchè non si possa scrivere un lbro ch coniuga intrattenimento e approfondimento.

Martin ci riesce benissimo



Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate
Guardiani della Notte
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Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate



Guardiani della Notte

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Inviato il 17 dicembre 2007 0:43

 

[..]

 

Martin è esposto nel settore del libri di evasione e da questo geneer di romanzi, tra le altre cose, ci si aspetta anche azione. Fai un confronto con "i pilastri della terra" di Ken Follett: anche i pilastri è lungo 1200 come "a storm of swords" ma in 1200 pagine Follett riesce araccontarne di cose, Martin no.

 

[..]

 

Eh, bella questa...hai preso come esempio proprio un super-bestseller che io ho letto perchè consigliata da amici entusiasti (è un capolavoro!' :figo:) e che a me non ha detto un granchè: personaggi piatti tranne un paio, storia prevedibile, e troppe cose che l'autore racconta senza dilungarsi abbastanza in descrizioni, troppa azione che si accavalla senza darti il tempo di pensare, a mio giudizio perchè non c'è niente su cui valga la pena di soffermarsi a pensare. ^_^

 

Mentre lo leggevo, l'ho interrotto due volte per leggermi due Urania, e intanto pensavo con sufficienza 'ma questo ha venduto così tanto solo perchè Follett è un nome già famoso'---> molti penseranno di Martin 'ma questo ha venduto solo perchè ora c'è il boom del fantasy'

 

 

In breve, l'esatto contrario di Martin con i suoi bellissimi lenti pdv di Brienne!!

 

Ovvio che se piace molto uno non piaccia molto l'altro, anche se nessuno dei due è davvero di basso livello in realtà.

 

Quindi ripeto, impossibile mettersi d'accordo sulla definizione di capolavoro ^_^: invece è innegabile che Martin ha una distibuzione e una pubblicità peggiore di altri autori più conosciuti, sicuramente migliore di altri ma nel complesso non eccelsa, in quanto a prezzo, reperibilità etc. Aggiungiamo che la saga non è finita, e se qualcuno vuole comprare un libro con più 'garanzie' non lo sceglierà di certo.

Per i gusti...sono gusti. A me i Liala annoiano, ma vendono più sia di Martin che di Follett, o no?


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joramun
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Inviato il 17 dicembre 2007 13:14

Non ho letto ancora "i pilastri della terra",quindi non posso dire su quello,pero Neshira ha ragione:fosse che martin scrivesse dei capitoli "lenti" brutti o noiosi potrei anche capire le tue critiche Qyburn,ma "lento" non è sinonimo di "noioso",e lo zio sa scrivere i capitoli lenti bene quanto quelli d'azione,e cio è sicuramente un merito letterariamente parlando.Un limite che il fantasy ha sempre avuto è quello di non saper offrire scrittori che fossero "completi" sotto ogni punto di vista(ritmo narrativo,profondita psicologica dei personaggi,svolgimento della trama,ORIGINALITA,ecc.).A mio avviso martin queste qualita le possiede tutte,ed è giusto dargli atto di cio........ :figo:

^_^ ^_^ :)


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Qyburn
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Inviato il 17 dicembre 2007 16:02

Non ho letto ancora "i pilastri della terra",quindi non posso dire su quello,pero Neshira ha ragione:fosse che martin scrivesse dei capitoli "lenti" brutti o noiosi potrei anche capire le tue critiche Qyburn,ma "lento" non è sinonimo di "noioso",e lo zio sa scrivere i capitoli lenti bene quanto quelli d'azione,e cio è sicuramente un merito letterariamente parlando.Un limite che il fantasy ha sempre avuto è quello di non saper offrire scrittori che fossero "completi" sotto ogni punto di vista(ritmo narrativo,profondita psicologica dei personaggi,svolgimento della trama,ORIGINALITA,ecc.).A mio avviso martin queste qualita le possiede tutte,ed è giusto dargli atto di cio........ :figo:

^_^ ^_^ :)

 

Perdonate la mia insistenza. Mi limito solo a sottolineare che, supponendo che un nuovo libro di Martin esca il 1 ottobre alle 17.00 del pomeriggio, alle 8.00 del 2 ottobre ci sono già commenti entsiasti che dicono "letto in una notte, un capolavoro!". Mi rifiuto di credere che costoro si siano soffermati a osservare il colore e il materiale di cui è fatta, poniamo, la tunica di Stannis o abbiano visualizzato davvero le portate servite sul banchetto di turno. Ciò non è fattibile nel giro di poche ore, di conseguenza questo sta a dimostare che chi lo legge in meno di un giorno lo giudica inconsciamente alla stregua di un fumettone, facendo capire, proprio a motivo della sua foga, che dei tanti dettagli di Martin se ne infischia (in quanto non si da il tempo di assimilarli) laddove è molto più rispettoso, fondamentalmente della figura di Martin colui che nel leggere pensa:"Dunque, Martin ha scritto che Tizio era vestito così e colà, che in quella stanza c'era questo e quel mobile: l'avrà scritto perché lo ritiene importante per la mia comprensione dell'opera". E, mentre leggo, vi assicuro, visualizzo TUTTO. E l'effetto finale è snervante. Che vve devo dì? La buona volontà ce la metto...


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Inviato il 17 dicembre 2007 17:09

Perdonate la mia insistenza. Mi limito solo a sottolineare che, supponendo che un nuovo libro di Martin esca il 1 ottobre alle 17.00 del pomeriggio, alle 8.00 del 2 ottobre ci sono già commenti entsiasti che dicono "letto in una notte, un capolavoro!". Mi rifiuto di credere che costoro si siano soffermati a osservare il colore e il materiale di cui è fatta, poniamo, la tunica di Stannis o abbiano visualizzato davvero le portate servite sul banchetto di turno. Ciò non è fattibile nel giro di poche ore, di conseguenza questo sta a dimostare che chi lo legge in meno di un giorno lo giudica inconsciamente alla stregua di un fumettone, facendo capire, proprio a motivo della sua foga, che dei tanti dettagli di Martin se ne infischia (in quanto non si da il tempo di assimilarli) laddove è molto più rispettoso, fondamentalmente della figura di Martin colui che nel leggere pensa:"Dunque, Martin ha scritto che Tizio era vestito così e colà, che in quella stanza c'era questo e quel mobile: l'avrà scritto perché lo ritiene importante per la mia comprensione dell'opera". E, mentre leggo, vi assicuro, visualizzo TUTTO. E l'effetto finale è snervante. Che vve devo dì? La buona volontà ce la metto...

Ho capito quello che intendi. E sono d'accordo con te che chi fa quei commenti, dopo aver letto un libro di Martin in 2-3 sessioni di lettura, non può certo soffermarsi sui particolari, ma esprime un giudizio più generale.

Personalmente non leggo mai più di 3 capitoli a sessione di lettura, ma non perchè legga in modo lento cercando di visualizzare ogni particolare descrittivo, semplicemente "me lo gusto" sapendo che ci vorranno altri 2-3 anni per leggere il capitolo successivo. :figo:

Il lavoro di approfondimento che tu fai ad una prima lettura credo che dovresti riservarlo ad una seconda lettura. Una volta che conosci gli eventi, ti è più facile riconoscere analogie, immagini che si ripetono (le famose profezie esempio) e ne gioverà anche la tua testa, garantito! ^_^


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the Imp
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Inviato il 17 dicembre 2007 21:22

Bè, cmq il medico non ha ordinato a nessuno di leggere integralmente i libri... ognuno può regolarsi come preferisce: leggere tutto, leggere a saltare, leggere a saltare alla prima lettura e soffermarsi sui particolari alla seconda lettura... leggere è un atto anarchico!


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Inviato il 17 dicembre 2007 21:57

Bè, cmq il medico non ha ordinato a nessuno di leggere integralmente i libri... ognuno può regolarsi come preferisce: leggere tutto, leggere a saltare, leggere a saltare alla prima lettura e soffermarsi sui particolari alla seconda lettura... leggere è un atto anarchico!

 

E no! Mi spiace ma non la penso come Daniel Pennac, proprio no. E' come se i partecipanti a una gara di corsa tagliassero per i campi. Troppo comodo leggere così...Eppoi ho letto che qualcuno, in Martin fa una distinzione fra "capitoli lenti" e "capitoli d'azione". Il problema è che i capitoli d'azione...sono lenti. Ma dico, l'avete letto o no il prologo di "Tempesta di Spade"? 26ffc12c248858be20688dcba8ad0c35'26ffc12c248858be20688dcba8ad0c35

Tutti i movimenti noiosi di Samwell nell'accampamento, la gara di tiro con l'arco, poi quando sta per succedere qualcosa d'interessante, BUM!, fine del prologo.

 

Mi rendo conto che la maggior parte di voi non la pensa come me ma quel prologo è scritto proprio male, Martin non ha il minimo senso della tensione narrativa, è sempre tutto così annacquato, diluito in continui dialoghi, flashback, enumerazioni, descrizioni...e perché, il capitolo in cui SPOILER FIUMI DELLA GUERRA 8c22c02f5a4a70c64280f0f4da24a8e5'8c22c02f5a4a70c64280f0f4da24a8e5

Tyrion incontra Oberyn?

Passano cinque facciate prima di venire al dunque...forse sì, sarebbe stato meglio se anch'io avessi dedicato ogni sessione a tre capitoli. Retrospettivamente mi rendo conto di non averci guadagnato nulla a leggerlo in modo approfondito, anche perché il gioco non vale la candela.


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Inviato il 17 dicembre 2007 22:22

Guarda, è tutto soggettivo. Leggere approfonditamente o meno, concentrati o con la testa tra le nuvole, e dipende anche da come sei abituato. Si dovrebbe imparare a leggere seguendo il ritmo imposto dall'autore con il suo stile, ma non è sempre facile. Di solito si legge con il proprio ritmo, se poi questo è simile a quello della narrazione ci si trova meglio. Personalmente ho un ritmo molto riflessivo quando leggo, perciò trovo in Martin lo stile quasi perfetto. Mi piace soppesare ogni parola, ogni periodo, perchè è stato scritto così.

Per quanto riguarda la tensione ti do ragione in parte. Ovvero dove non serve, dove nulla porta a creare una situazione di "pericolo" giustamente Martin non ha nessun interesse a creare un'aspettativa. Quando mai nella vita ogni 5 minuti c'è qualcosa che ti fa salire l'adrenalina alle stelle. Le pause ci sono e sono fisiologiche. Quando però la storia lo richiede, Martin ha dimostrato di saperci fare, anche solo con qualche frase detta in un dialogo. Se hai letto l'Ombra 4 frasi bastano ad inciendiare un intero libro. Ciauz :figo:


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Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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Inviato il 17 dicembre 2007 22:24

Il problema è che i capitoli d'azione...sono lenti.

[....]

Mi rendo conto che la maggior parte di voi non la pensa come me ma quel prologo è scritto proprio male, Martin non ha il minimo senso della tensione narrativa, è sempre tutto così annacquato, diluito in continui dialoghi, flashback, enumerazioni, descrizioni.

[...]

Retrospettivamente mi rendo conto di non averci guadagnato nulla a leggerlo in modo approfondito, anche perché il gioco non vale la candela.

 

E l'effetto finale è snervante. Che vve devo dì? La buona volontà ce la metto...

 

Scusa ma perchè leggi Martin :figo: Io di solito un libro che ha questi requisiti lo abbandono dopo 10 pagine. Perchè devo metterci "buona volontà" per leggere un libro??


Lady delle Gocciole Extra Dark


We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

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