Periodaccio al lavoro e mi son perso pezzi di discussione MA ora ho letto tutto :stralol:
Sinceramente non si riuscirà mai a far cambiare idea a chi idea non la vuole cambiare...e magari noi eravamo i primi a non voelrla cambiare ai "nostri tempi"...
Io invito solo a pensare che, come ha detto qualcuno sopra, un liceo DEVE dare una base CULTURALE.
Sinceramente mi son sempre chiesto come facessi io, che non ero affatto uno dei "secchioni" della classe e che vivacchiavo con voti tra il 6 e l'8, ad avere una cultura generale che (e perdonatemi l'ardire) era enormementepiù estesa di quella di molta gente che frequentavo (sia ragazzi dei vari liceo che di istituti tecnici sia chiaro).
A questo proposito mi ricordo di aver letto un articolo sugli esami di ingresso all'università...le comiche...gli studenti si lamentavano perchè nella sezione "Cultura Generale" c'erano domande del tipo "A che paese appartiene il partito Sinn Fein?" o ancora "Da dove deriva il termine ippopotamo?".
Caso ha voluto che sapessi entrmbe le risposte MA non sta qui il punto...
Il punto sta che la CULTURA GENERALE è necessaria...per tutti...Cosa vogliamo diventare delle FORMICHINE? Tutti belli schierati a fare SOLO QUELLO CHE SAPPIAMO FARE e basta... senza poter virare un minimo dalla strada presa? Spero proprio di no...
Leggete, documentatevi, discutete, scioperate se volete (e insisto uno studente NON PUO' scioperare...può manifestare ma non scioperare) fate quello che volete MA informatevi, imparte cose nuove...le specializzazione totale va bene per insetti e robot...
G
A questo proposito mi ricordo di aver letto un articolo sugli esami di ingresso all'università...le comiche...gli studenti si lamentavano perchè nella sezione "Cultura Generale" c'erano domande del tipo "A che paese appartiene il partito Sinn Fein?" o ancora "Da dove deriva il termine ippopotamo?"
Di per sé, le lamentele possono anche aver senso, verso gli esami di ingresso all'università... se io mi iscrivo a chimica, è perché voglio imparare chimica, e speranzosamente imparerò chimica. Perché per essere ammesso a fare quello devo conoscere l'etimologia di una parola (da vedere poi quanto sia cultura generale l'etimologia)? :stralol:
Cavolo... in effetti io quando mi sono iscritto al test d'ammissione d'ingegneria ho dovuto ADDIRITTURA fare una parte di comprensione del testo...hey ma glielo dite che mica faccio Lettere?
Cultura Generale significa Cultura Generale...
Non è la sezione di Chimica...
Hanno pesi diversi...E comunque preferisco uno che la chimica la sa così e così e poi la impara all'università rispetto ad uno che magari sa tutto della chimica ma "l'itagliano non glielo hanno imparato bene e...sì Mazzini è quello che ha fatto la marcia su Roma..."
in effetti io quando mi sono iscritto al test d'ammissione d'ingegneria ho dovuto ADDIRITTURA fare una parte di comprensione del testo...hey ma glielo dite che mica faccio Lettere?
Anch'io, e per la cronaca c'erano domande senza risposta, il che mi porta a chiedermi se a essere esaminato in quello avrei dovuto essere io o chi ha creato l'esame; comunque, non vedo il punto del sarcasmo.
Cultura Generale significa Cultura Generale...Non è la sezione di Chimica...
Hanno pesi diversi...E comunque preferisco uno che la chimica la sa così e così e poi la impara all'università rispetto ad uno che magari sa tutto della chimica ma "l'itagliano non glielo hanno imparato bene e...sì Mazzini è quello che ha fatto la marcia su Roma..."
È vero che "cultura generale" significa "cultura generale", ma in questa stessa discussione qualcuno ha detto, giustamente, che per formarsi delle basi, per vagliare diverse materie, ci sono le superiori, mentre all'università si va per studiare materie specifiche; ora, posso capire per materie come linguistica italiana (ma non etimologia), visto che comunque tutti dobbiamo scrivere, ma se voglio entrare a studiare chimica (e non è il mio caso, tra parentesi) perché devo dimostrare di sapere qualcosa di etimologia, che tra parentesi non è che alle superiori si faccia? Come detto, posso essere d'accordo con il guardare se uno sa scrivere (ma anche qui se ne potrebbe discutere), ma decidere se uno è piú adatto di un altro a studiare chimica anche sulla base delle sue conoscenze etimologiche... no, non ne vedo il senso.
Evidentemente non è chiaro il concetto di Cultura Generale...
Che sia etimologia (vedi da dove deriva ippopotamo), storia moderna (vedi il partito Sinn Fein) o politica (che cavolo ne so...) o chissà cosa fa parte tutto di un bagaglio che non si studia a scuola. Fa parte della cultura che una persona si crea e migliora con il tempo. Chi ha mai detto che a scuola si studi etimologia (ok al classico un po' sì) o si debba studiare?
Se una persona per SUO DILETTO (chiamiamolo così) ha voluto leggere ed imparare argomenti che non sono strettamente legati al suo ambito di studio creandosi una base culturale solida e ampia VA PREMIATO!
Evidentemente non è chiaro il concetto di Cultura Generale
O forse non ti è chiaro il mio punto: so cos'è la cultura generale, grazie, il punto è che non vedo il senso di valutare la conoscenza di una persona in, diciamo, etimologia quando questa voglia iscriversi a chimica, o medicina, o che altro. Si iscrive a un corso universitario che dovrà dargli una preparazione specifica su determinate materie, quindi perché dovrei decidere se ammetterlo o no sulla base di conoscenze che non c'entrano nulla con quella specializzazione?
Ho chiaro il concetto di "cultura generale", ma non mi trovo d'accordo con quel sistema di valutazione.
Se una persona per SUO DILETTO (chiamiamolo così) ha voluto leggere ed imparare argomenti che non sono strettamente legati al suo ambito di studio creandosi una base culturale solida e ampia VA PREMIATO
In ambito universitario, se quegli argomenti sono correlati al corso di laurea, sí; altrimenti, non ne vedo il senso. Anche perché tra uno che per suo diletto ha approfondito la chimica oltre il livello scolastico, e uno che per suo diletto ha approfondito l'etimologia oltre il livello scolastico, non vedo perché si dovrebbe avvantaggiare, nell'ingresso a una facoltà di chimica, il secondo. Anzi, essendo una facoltà di chimica, mi parrebbe piú sensato avvantaggiare il primo. Altrimenti sarebbe come dire "Visto che volevi studiare chimica ti sei impegnato per approfondire l'argomento, e quindi ti punisco non ammettendoti"; sensato, non c'è che dire...
E chi ha parlato di punire?
Dico solo che la cultura generale o come la si vuole chiamare la si chiami è importante per una persona. Qualsiasi cosa faccia o vada a fare.
Se non avessi sfogliato il giornale e letto un paio di articoli non avrei potuto durante il discorso con un manager IT per dei controlli che stavamo facendo capire l'allusione che mi stava facendo e rispondere a tono. Non sarebbe andato bene come lavoro magari perchè lui avrebbe potuto pensare che non fossi una persona "di cultura" (e non poteva fregargliene meno il fatto che io fossi lì per fare tutt'altro) e quindi avrebbe potuto prendermi "alla leggera" e fregarsene.
Serve tutto sempre e comunque. POI se vogliamo diventare tutti dei bei robottini o insetti (vedasi post mio nel thread) dove non si sa uscire dalla bella linea retta che è stata costruitita o programmata...bhè allora andiamo avanti così.
Tanto io e te non saremo mai d'accordo su questo punto quindi direi di piantarla qui...
E chi ha parlato di punire?Dico solo che la cultura generale o come la si vuole chiamare la si chiami è importante per una persona. Qualsiasi cosa faccia o vada a fare
Non ho mai detto che non sia importante, ma continuo a non capire perché la conoscenza dell'etimo di "ippopotamo" dovrebbe dare un motivo di merito nell'iscrizione a chimica. Se non ti piace "punire", vedi come premiare l'altro, il senso è che tra uno che ha approfondito chimica, visto che sta andando a studiare in un istituto specialistico in chimica, e chi ha approfondito etimologia, che non c'entra nulla, non mi pare logico favorire il secondo perché ha studiato un minimo di etimologia (o magari ha avuto la fortuna di vedere la puntata di Chi vuol essere milionario? dove c'era quella domanda).
POI se vogliamo diventare tutti dei bei robottini o insetti (vedasi post mio nel thread) dove non si sa uscire dalla bella linea retta che è stata costruitita o programmata...bhè allora andiamo avanti così
Mai detto questo: a leggere i tuoi messaggi, senza aver letto i miei, sembra che io stia sostenendo l'inutilità della cultura generale, la necessità assoluta di specializzarsi in un micro-campo ignorando tutto il resto, la preferibilità del sapere tutto di una cosa e niente delle altre; non è cosí, non l'ho mai detto, il mio discorso è diverso. Ma se a fronte di un numero chiuso valuto chi deve entrare e chi no in un corso di chimica (o medicina, o quello che è), non sono d'accordo nel fare questa valutazione sulla base di cose che non c'entrano nulla.
Poi, l'esempio che tu stesso fai fa vedere che può essere la vita a premiare una cultura generale maggiore; ma nel caso dell'ingresso in un istituto in cui si va ad affrontare un determinato corso di studi, non ne vedo il senso (nei termini già detti).
Tanto io e te non saremo mai d'accordo su questo punto quindi direi di piantarla qui
Chissà, tutto è possibile :stralol:
non è un discorso tra nero e bianco questo... mi spiego:
se uno vuole iscriversi a fisica e c'è un test d'ammissione non è possibile fare un test basato sulla fisica altrimenti uno studente che ha fatto il classico avrà molte meno possibilità di essere ammesso di uno che ha fatto lo scientifico.... a questo punto bisogna dunque inserire nei test domande su varie materie per livellare le cose. ovviamente bisogna decidere quante e con che peso :stralol:
se uno vuole iscriversi a fisica e c'è un test d'ammissione non è possibile fare un test basato sulla fisica altrimenti uno studente che ha fatto il classico avrà molte meno possibilità di essere ammesso di uno che ha fatto lo scientifico
So che è un discorso cinico, ma... per quale motivo l'esame di ingresso dovrebbe essere paritario? La scuola è (dovrebbe essere) una meritocrazia, mi sembra logico che abbia piú possibilità di accedere alla facoltà di fisica chi ha una migliore conoscenza della fisica. Inserire cose come etimologia e simili per parificare le possibilità onestamente non mi convince, oltre che essere una motivazione che toglie il criterio meritocratico.
Inoltre, non è solo sulla fisica: matematica, per esempio; come detto, si potrebbe discutere sulla linguistica italiana (intesa come capacità di scrivere correttamente); ecc.
secondo me la meritocrazia è giusta, ma fino ad un certo punto, se uno che fa il classico ha possibilità quasi nulla di iscriversi a fisica tanto vale che non la faccia.....
secondo me la meritocrazia è giusta, ma fino ad un certo punto, se uno che fa il classico ha possibilità quasi nulla di iscriversi a fisica tanto vale che non la faccia
La scelta è sua, può anche provare in piú facoltà... il punto è (a parte la discussione sulla liceità degli esami di ammissione in sé): tu dici che si deve dare anche a chi ha fatto il classico la possibilità di entrare in facoltà come fisica; ora, a parte che mi pare logico che un istituto come il classico apra le porte a materie umanistiche, e decisamente meno a materie scientifiche (non a caso esiste lo scientifico), allora che senso ha che magari resti fuori uno estremamente preparato in fisica, e che ne entri uno che di fisica sa poco nulla, ma è preparato in analisi del testo, etimologia, politica o attualità? La facoltà è "fisica"...
Aggiunta: Anche inserendone, in che quantità, e con che peso? Perché se hanno un peso irrisorio allora non è che cambi molto da quanto ho detto io; se hanno un peso rilevante, paragonabile a fisica e simili, si ritorna al mio discorso.
Cavolo... in effetti io quando mi sono iscritto al test d'ammissione d'ingegneria ho dovuto ADDIRITTURA fare una parte di comprensione del testo...hey ma glielo dite che mica faccio Lettere?
Anche io ho fatto ing e ti dico che è importante invece la comprensione del testo e lettere non centra niente. Se uno non è in grado di capire un testo semplice o un racconto o più in generale non capisce l'italiano o l'inglese come farà a comprendere articoli, paper su argomento tecnici e specifici.
E poi scusate, ma meglio avere un ing che finché parla di programmazione sa tutto, ma in modo automatico o come un bove, o uno che è creativo, che si interessa anche di altre cose, insomma una persona?
Io credo la seconda.
E poi per concludere: se ti iscrivi a fisica o a info è ovvio che non sai tutto di quella materia altrimenti l'università non l'avresti neanche fatta. L'uni sta proprio li per insegnarti la parte tecnica e specialistica, perciò non è necessario che tu sappia già tutto, basta solo che tu sia portato e affascinato dalla materia, le cose le impari lungo la via.
Infine credo che fino alla 5 superiore occorra costruire la persona, il suo spirito critico, insegnarli a iniziare a capire il mondo, l'università o il lavoro darà le skills tecniche che necessitano per fare un certo lavoro.
meglio avere un ing che finché parla di programmazione sa tutto, ma in modo automatico o come un bove, o uno che è creativo, che si interessa anche di altre cose, insomma una persona?
Il mio punto è semplicemente uno: l'esame di ammissione a una facoltà serve a discriminare tra N candidati quali sono gli M < N piú meritevoli di seguire il corso, oppure chi ha una cultura generale migliore? Se serve alla prima (cosa che reputo sia il suo scopo), che senso ha che tra i criteri di valutazione ci sia l'etimologia di "ippopotamo" (sempre parlando di fisica), per portare uno degli esempi fatti? Capisco e condivido l'importanza della cultura generale, ma in quest'ambito non vedo il senso di discriminare su simili cose. L'esame di ammissione a una facoltà a mio parere non dovrebbe essere un esame di cultura generale, quindi non dovrebbe valutare la cultura generale. Anche perché mancherebbero moltissime discipline: tu sai un paio di etimologie, e ti viene valutato; io so tutta la teoria di Freud e Jung, ma visto che la psicologia non rientra nell'esame è come se non le avessi mai studiate. Non mi pare avere senso: se l'approfondire argomenti "che non sono strettamente legati al suo ambito di studio" va premiato, dovrebbe esserlo anche in quel caso.
Come detto, per linguistica italiana (dimostrare di saper scrivere) e altre cose se ne potrebbe discutere, di altre cose invece non vedo la logica.
Se io ho bisogno di un programmatore, tra uno che sa di piú di programmazione, ma non sa da dove derivi "ippopotamo"; e uno che ne sappia meno, ma conosca quell'etimologia; non è che abbia grossi dubbi...
credo che fino alla 5 superiore occorra costruire la persona, il suo spirito critico, insegnarli a iniziare a capire il mondo, l'università o il lavoro darà le skills tecniche che necessitano per fare un certo lavoro
Ma proprio su quest'ottica fino alla quinta superiore si dovrebbero coltivare diverse cose (a livello scolastico), mentre l'università dovrebbe essere qualcosa di piú specifico; e se è qualcosa di piú specifico, non vedo il senso nell'usare, come metro per decidere chi entra, qualcosa di generico.
che senso ha che tra i criteri di valutazione ci sia l'etimologia di "ippopotamo" (sempre parlando di fisica), per portare uno degli esempi fatti?
Io credo che le domande di "cultura generale" siano messe lì apposta per vedere come reagisce un ragazzo/a davanti ad un quesito per cui potenzialmente non è preparato. Quando uno è laureato può, in linea generale, trovare due tipologie di lavori: un lavoro di controllo (cioè cose già note, quindi niente di innovativo ed oscuro) o un lavoro di creazione (cioè partire da un punto e marciare in avanti verso qualcosa che ancora non è realtà). E' inutile sapere tante cose su tecnologie/competenze/che altro che siano già note e studiate...anche perchè possiamo benissimo cercarle in libri o manuali. Quando si prospetta una sfida, dove occorre studiare qualcosa di nuovo che nessuno ha mai fatto...bè è come provare a capire da dove deriva ippopotamo. L'utilità secondo me è questa, far usare la materia grigia essendo questa la nostra risorsa primaria. Siamo cervelli, non enciclopedie.