Io credo che le domande di "cultura generale" siano messe lì apposta per vedere come reagisce un ragazzo/a davanti ad un quesito per cui potenzialmente non è preparato. Quando uno è laureato può, in linea generale, trovare due tipologie di lavori: un lavoro di controllo (cioè cose già note, quindi niente di innovativo ed oscuro) o un lavoro di creazione (cioè partire da un punto e marciare in avanti verso qualcosa che ancora non è realtà). E' inutile sapere tante cose su tecnologie/competenze/che altro che siano già note e studiate...anche perchè possiamo benissimo cercarle in libri o manuali. Quando si prospetta una sfida, dove occorre studiare qualcosa di nuovo che nessuno ha mai fatto...bè è come provare a capire da dove deriva ippopotamo. L'utilità secondo me è questa, far usare la materia grigia essendo questa la nostra risorsa primaria. Siamo cervelli, non enciclopedie.
Straquoto!!
Se io ho bisogno di un programmatore, tra uno che sa di piú di programmazione, ma non sa da dove derivi "ippopotamo"; e uno che ne sappia meno, ma conosca quell'etimologia; non è che abbia grossi dubbi...
certo, ma l'uni non è una ditta a cui frega solo che tu sia operativo e forse bovino, purché tu faccia il tuo lavoro (e anche su questo ci sarebbe da discutere parecchio!), l'uni ti insegna le cose che tu vuoi imparare in quel specifico settore, non è necessario che tu già le sappia, basta che tu abbia una base, un'idea di alcuni argomenti e soprattutto che tu sia capace di ragionare, comprendere testi e riflettere, proprio come ha spiegato blackfyre.
Le conoscenze specifiche te le passa poi l'uni nei 3 o 5 anni che ci passerai.
I test di ingresso credo servano a questo, perciò credo sia giusto che vi siano domande di cultura generale, che spazino sia dalla comprensione testi +o- lettererari fino a domande di base di fisica o matematica.