inoltro un articolo un po' lunghetto, ma sicuramente interessante
l'autore è Maurizio Blondet
www.effedieffe.it
Come oggi nelle nostre città, i muri di Pompei erano bruttati dovunque da graffiti.
Per lo più osceni («Fortunato, leccami il c**o»; «Laide lo succhia per lire due »; «Tiopilus, canis, cunnum lingere noli puellis in muro»; «Straniero, le ossa del tumulo ti pregano di non pisciare qui »).
Una delle scritte beffa un cristiano, c'è il graffito di un crocifisso con testa d'asino.
Tifoserie opposte, nel 59 dopo Cristo, si scatenarono nel circo in gravissimi atti di teppismo sanguinosi.
«Futili incidenti diedero origine a violenti scontri », scrive Tacito, «tra gli abitanti di Nocera e quelli di Pompei durante uno spettacolo di gladiatori. Cominciarono con l'intemperanza tipica delle cittadine di provincia, a scambiarsi insulti, poi pietre, e finirono col mettere mano alla spada. Ebbero la meglio quelli di Pompei » che giocavano, come si dice, in casa.
«Molti di Nocera furono riportati alla loro città col corpo mutilato, e parecchi piansero la morte di figli e genitori».
Imperava Nerone, che affidò al Senato l'inchiesta sugli incidenti.
Il Senato la affidò ai consoli.
Furono disciolti i collegia, ossia le vecchie associazioni di mestiere, che erano diventate polisportive e covi di teppisti.
Lo stadio di Pompei fu squalificato per dieci anni.
Ma già tre anni dopo venne l'amnistia.
Le autorità ritennero necessario risollevare gli animi dopo il terremoto del 62, e non c'era di meglio che concedere alla teppa urbana il suo solo passatempo, lo stadio, il circo.
Ancora per pochi anni.
Nel 79, l'eruzione del Vesuvio seppellì Pompei, le sue tifoserie e le sue scritte sui muri.
Anche Catania giace ai piedi dell'Etna.
Non sono sicuro quale lezione si debba ricavare dalla storia.
Forse quella, scoraggiante, che la volgarità di massa che diventa teppismo delittuoso è una costante della cafoneria italiota.
Non si noterà mai abbastanza che in Italia gli atti delinquenziali si configurano come la forma estrema della maleducazione incivile: i litigi di condominio diventano massacri a coltello, si ammazzano le fidanzate che vogliono lasciarti, i bulletti violentano le compagne.
E questa cafoneria delinquenziale è immedicabile, perché i cafoni arroganti sono «ermetici» ad ogni argomento: non imparano mai nulla, nemmeno nella propria carne.
Sento dire da un giornalista alla radio che bisogna aumentare le ore di educazione civica.
Come se un prolungamento della noia scolastica e della retorica « costituzionale » e moralistica fosse educativa.
Come si vede, nessuno pensa di nuovo e radicalmente cosa dev'essere l'educazione: ed anche questa stupidità che ripropone rimedi già provati nulli è una forma del nostro degrado.
Nessuno ricorda più quanto serva, per infiammare i ragazzi al meglio, non l'etica ma l'estetica.
Le vecchie scuole che dividevano le classi in «Achei » e « Troiani» coglievano meglio il punto, incitavano ad una competizione nobile, su nobili esempi.
Ai bambini toglierei computer e telefonini, e racconterei favole e miti, Eracle e gli Atridi, Pollicino e il Gatto con gli stivali: non risparmierei loro i racconti tremendi della tragedia greca, la cui misteriosa risonanza accompagna negli anni, inesauribile di significati.
Orazi e Curiazi, Attilio Regolo, Sigfrifo, i racconti di fate: suscitano meraviglia, insegnano prove iniziatiche e il valore del soffrire, e possono anche creare il gusto alla lettura, che la scuola d'oggi uccide.
Ma poi, è incredibilmente disonesto chiedere alla scuola di rimediare alla volgarità e alla pornografia che trabocca da tutte le altre «agenzie», che impongono irresponsabili gli stili di vita. Come insegnare ai ragazzi il nobile e il bello, la cavalleria e il senso che la forza va usata solo al servizio della giustizia, quando imparano dalla televisione, ogni minuto, che la volgarità scosciata, ammiccante e sporca « ha successo»?
O vogliamo affrontare il ruolo educativo al contrario della pubblicità?
O vogliamo parlare dei politici?
Berlusconi ha confermato che la sua cultura politica viene da Eva Express; ha sposato un'attrice e va a letto con veline.
Le intercettazioni telefoniche ci hanno rivelato che gli uomini del potere parlano nel gergo di malavitosi di serie C.
E gli altri, furbeschi occupatori di potere, non sono meglio.
Abbiamo eletto presidente della repubblica uno che si è fatto rimproverare da Bruxelles perché faceva le creste sulle note-spese, esibiva biglietti aerei scontati e ne voleva il rimborso pieno.
La pedagogia che risulta dal voto sulla base di Vicenza è incredibilmente esplicita: le «sinistre» estreme escono dall'aula o votano contro - e così rabboniscono il loro elettorato pacifista - sapendo che la « destra» avrebbe votato pro, salvando capra e cavoli del servilismo verso l'Alleato, e la durata del governo.
Servi e furbastri insieme, tutti uniti.
Questo ceto non può predicare «siate più onesti», «siate più civili», senza suscitare derisione e cinici sogghigni.
Tutto ciò che passa da noi sotto il nome di «democrazia» dà quotidiane lezioni degradanti.
A questo proposito: se si vuole che la scuola faccia qualcosa di più, si cominci dall'espellerne i genitori.
I consigli d'istituto « democratici» sono pieni di «genitori» che sono o si comportano da politicanti di mezza tacca, contestano l'autorità degli insegnanti, e portano il morbo della « trasgressione» che hanno appreso dai rotocalchi, una «moralità» da Espresso o da Panorama.
I recenti fatti di bullismo atroce e sessuale hanno visto le madri alla difesa scatenata dei loro « ragazzi»: «Eh, che avranno mai fatto? Ragazzate!».
Queste madri non devono avere voce in capitolo nel processo educativo, di cui evidentemente non sanno nulla.
I genitori stessi sono, salvo eccezioni, parte dell'inciviltà di massa, pullulante e molecolare, che guasta la nostra società.
Un inizio di terapia dovrebbe cominciare dal divieto di mettere in discussione l'autorità - già tanto indebolita - degli insegnanti.
Nella scuola bisogna diminuire la «democrazia», gli incompetenti non sono uguali ai competenti.
I telefonini vanno sequestrati, e che nessuno protesti.
A scuola si deve andare, se non col grembiule nero di ieri, con divise come in Inghilterra: a coprire gli abiti firmati, le griffe e le altre intollerabili esibizioni della disparità che dà il denaro.
La sola disparità ammessa dev'essere quella della nobiltà e dell'intelligenza: del cuore, prima che della mente.
Con ciò, si dice il centro del problema: bisognerebbe restituire autorevolezza all'autorità.
Ma chi non si ribellerebbe?
Da Mastella all'ultima mamma moderna, puttaneggiante e tatuata sul seno, fino agli « opinion maker», ai partitanti (così esemplari nell'ermetismo fazioso, che non ascolta mai per principio le ragioni e gli argomenti degli avversari: non è anche questo teppismo da tifoseria?), tutti sarebbero contro, tutti piangerebbero sui telefonini e sulle griffe perdute dai poveri ragazzi.
Ho sentito una preside dirsi contraria all'uniforme scolastica.
Si proclama un «diritto» al calcio, un «diritto » alla discoteca, al travestitismo, alle «scelte sessuali», al «vivere la propria vita » già a 12 anni.
Per i teppisti omicidi da stadio, per quegli adolescenti belluini che abbiamo visto scuotere gli sbarramenti come scimpanzè infoiati, si sarebbe tentati di proporre l'arruolamento forzato. Addestrati in battaglioni di punizione (con adeguate pene corporali), vengano mandati, affastellati ed armati, in Afghanistan: la NATO ha bisogno di loro, e là possono avere tutta la violenza che vogliono.
Ma un ufficiale italiano mi confidò, in Kossovo, che i comandanti avevano accolto con un sospiro di sollievo la fine della leva obbligatoria: le giovani reclute piangevano come bambini, cadevano in depressione per il rancio e la camerata, volevano la mamma, erano del tutto incapaci di provvedere a se stessi: il corpo ufficiali si sentiva come se gestisse un asilo infantile, di bambini difficili per di più.
Probabilmente, questi piagnoni in caserma sono i bulli che a scuola stuprano in gruppo le compagne, sicuri del sostegno della famiglia.
Una pedagogia essenziale è sempre consistita nello spezzare il branco giovanile.
Le adunate e gli esercizi dei Balilla, della Hitlerjugend o dei Pionieri servivano, in fondo, a questo: ad integrare i ragazzi nella vita collettiva, a impedire che diventassero banda.
Le bande giovanili, una volta formate, diventano un mondo totalmente ermetico nel malfare (« le cattive compagnie», predicavano le nonne).
Il conformismo di un'età incapace di autonomia, dove si è ancora privi di un «io», diventa una catena feroce, di cui tutti sono schiavi, bulli e le loro vittime.
Oggi, anche il lavoro fisico obbligatorio potrebbe servire.
Ma chi sente le mamme tatuate sull'ombelico? Chi resisterà alle loro proteste?
E allora teniamoci gli scimpanzè omicidi.
Le dodicenni che si fotografano le parti intime e le mandano su internet.
I nostri cari bulletti che le stuprano in gruppo.
E speriamo nel vulcano.
p.s: quando io parlavo di massa, mi riferivo, in effetti, alla gran parte dei tifosi sfegatati: purtroppo vedo che le persone sensate come chi ha scritto in questo topic, i laureati che si godono le partite in santa pace, sono quasi una minoranza in mezzo a oceani di imbecilli: abitando a Milano mi è capitato di trovarmi in metropolitana in concomitanza con infornate di tifosi stipate sulle scale, in attesa di prendere un treno da soli, scortati dalla polizia. Non vi dico cosa urlavano contro noialtri passeggeri, oltre che alle donne di Milano in generale. Ok, magari non ci tiravano addosso motorini, ma non ritengo urlare insulti ai passanti un atteggiamento tipico di chi va a godersi una partita sportiva. Che poi dietro ci siano grossi problemi di disagio sociale è innegabile: lo sfogo della massa è il calcio, ma poteva essere anche il rugby, l'hockey, la pallamano. Io credo che il problema di base sia la massa: ogni cosa, data in pasto alla massa, viene irrimediabilmente distrutta... il calcio è perlopiù solo spettacolo ormai, il doping imperversa, i maneggi politici fioccano, e viene talvolta strumentalizzato per le campagne elettorali dei politici. Mi spiace per coloro ai quali il calcio piace come sport, ma se il prezzo deve essere questo, beh, io sinceramente azzererei tutto lo farei partire daccapo, senza soldi e divi, ma solo con gente appassionata che si diverte a giocare. Ovviamente è un'utopia.
"La Fiat mica si è fermata per rilanciarsi, e noi vogliamo copiarla perché siamo un'industria che vuole il rilancio"
La frase è di Matarrese.
Mi pare giusto quello che Matarrese ha detto.
Il calcio quest'estate ha avuto occasione di voltare pagina, sapete tutti com'è andata a finire.
Se Matarrese è a capo della Lega Calcio dopo tutto quello che è successo significa che il calcio se lo merita in pieno.
La cosa peggiore, secondo me, sono quei presidenti che ora si scagliano contro gli estremisti, ma che non esitano a scagliarli contro tutto e tutti quando la loro squadra è a rischio retrocessione o ci sono scandali tipo Moggiopoli... Qualcuno ricorda "la sacrosanta ira dei tifosi" o il fatto "che la società non sarebbe riuscita a tenere a freno i propri sostenitori"? Non erano velate minacce, indicative però di uno stretto rapporto tra le società e gli esaltati? E poi i presidenti prendono le distanze.
Vergogna.
E' esattamente quello che ho detto in un mio intervento precedente. un chiaro esempio di ipocrisia, come ce ne sono tantissimi in Italia. Anche questo il calcio l'ha meritato in pieno.
Grazie ad Ashan'Tyr per aver riportato l'interessante articolo di Maurizio Blondet: condivido pienamente le opinioni dell'autore.
E condivido pienamente l'utopica idea che il calcio così com'è diventato al giorno d'oggi andrebbe azzerato: ci vuole una certa dose di fantasia a considerarlo uno "sport"
Grazie ad Ashan'Tyr per aver riportato l'interessante articolo di Maurizio Blondet: condivido pienamente le opinioni dell'autore.
grazie ad ashan per l'articolo ma purtroppo non sono totalmente d'accordo.
mi è sembrato che nel suo sparare a zero contro ''scimpanzè'' e bellezze varie si sia lasciato andare ad una specie di arianesimo intellettuale.
è tanto facile sputare in faccia ad ipetetiche mamme piercingate e tatuate.ma dove?
una stupida generalizzazione, tutta l'articolo è pervaso da una sensazione tipo ''io autore INTELLIGENTE riunisco i miei altrettanto intelligenti lettori per sparare a raffica su belluini clichè del truzzetto medio.ah,e gia che ci siamo,noi lacedemoni dell'intelletto infieriamo pure con proposte di percosse e/o altre simpatiche idee...''
MAH
un'accozzaglia di luoghi comuni tenuto insieme dall'arroganza.
penso che gente come l'esimio blondet dovrebbe farsi un giro dove abito io.
dove di scimpanzè griffati ne trovi quanti vuoi,ma non hanno ne la bava alla bocca ne un cerebro liofilizzato,semplicemente sono il prodotto di una società malata,che prende ma non distrugge,e che campa su questa gente,che,alla fine della fiera nessuno aiuta e nessuno aiuterà mai,perche fa comodo che sia così,perche fa comodo avere una base di rozzi beoti che assume televisione a grandi dosi.sono il nuovo sottoproletariato.
e tu,esimio blondet parli solo di misure repressive semifasciste.MA CHI SEI TU CHE TI ERGI SU QUEL PIEDISTALLO?ricorda che i piedistalli servono alle statue,e le statue servono a far ca*are i piccioni.
e poi,le divise,per appianare le differnze di ricchezza(almeno esteriormente)?questa è la migliore.
e ora :figo: ahhhhhhh c voleva
un gros bisou a tout le monde!!!!!
:figo: edd:(
Perfettamente ragione chi dice che qui il calcio non c'entra.. Qui si tratta di qualche ragazzo imb****le che vuol far casino, magari neanche tifoso del catania o palermo, perchè ci sono secondo me quelli che si uniscono alla massa per far macello.. E' una vergogna del calcio gli stipendi dei giocatori, calciopoli, doping e tutto quello che di marcio c'è intorno.. ma qui la vergogna è nella mente bacata di certe persone. Bisognerebbe fare come in alcuni Paesi Europei, i poliziotti devono poter difendersi e difendere l'incolumità di chi allo stadio magari ci porta anche i figli anche usando la forza. Sarò un po' categorica ma sono stufa di tutte ste bruttisime notizie di cronaca.
E condivido pienamente l'utopica idea che il calcio così com'è diventato al giorno d'oggi andrebbe azzerato: ci vuole una certa dose di fantasia a considerarlo uno "sport"
Da sportivo lo condivido anche io e penso anche tutti quelli che vogliono godersi le partite come un momento di divertimento e passatempo, che ripeto sono la maggioranza, perché non se ne può più di sentire ste notizie. Inoltre chi paga siamo appunto noi (in senso sportivo intendo, chi ha pagato veramente e inutilmente è Raciti e la sua famiglia e tutti i morti dal 1979 a oggi) pacifici tifosi che non potremo più vedere,giustamente data la situazione, una partita di calcio per chissà quanto tempo, perciò penso che siamo i primi a essere indignati e a non voler seguire un calcio di questo tipo!
Ma dire che la massa è un insieme di ignoranti e falliti, mi sembra un pò arrogante e snob, così come lo è l'articolo che mi sembra spari giudizi generali tanto per il gusto di farlo (tra l'altro con uno stile di scrittura che fa rabbrividire!).
E' ovvio che nella massa ci sono ignoranti e falliti e criminali che fanno degli atti che solo la loro mente malata può concepire, ma non si può generalizzare a casaccio, perché la realtà non è questa.
Ah, quanto mi piacerebbe che per contestare una squadra si sventolassero fazzoletti bianchi come in spagna o vedere famiglie intere dentro gli stadi come in inghilterra....forse utopia?
non capisco perchè quando si parla di immigrati e si fanno delle genralizzazioni
c'è gente che si scaglia chiamandoti razzista cose varie, quando vengono
fatte sugli italiani allora va bene....
no, non sono assolutamente d'accordo con quell'articolo che definire supponente e arrogante è un complimento.
Ragazzi miei, sarò contro tendenza ma sono assolutissimamente in disaccordo con la sospensione delle partite.
Sospendendo le partite per una o due settimane i vari uomini di potere vogliono mettere una stupida toppa ad un avvenimento gravissimo; vogliono cercare di mostrare uno "sdegno" che non provano e una vergogna che non esiste. Con la sospensione delle partite ci stanno prendendo in giro!! Vogliono ricompensare l'opinione pubblica (ipocrita) con un contentino da quattro soldi, tanto fra qualche mese sarà tutto dimenticato.
Fermando il calcio, inoltre, si da la possibilità a questi 4 esagitati (non uso altre parole altrimenti i moderatori mi potrebbero cacciare dal forum!!) di vantarsi di essere riusciti con le loro azioni a fermare un evento di una certa rilevanza come il campionato.
Il calcio è malato? Ditemi voi quale organizzazione nella quale girano milioni e milioni di euro non è malata.
Un poliziotto è morto e si dice che la colpa è del calcio è malato: questa è la più grande fesseria che abbia mai sentito dire. Non è il calcio a essere malato ma gli ideali che contraddistinguono la nostra società!!
Il poliziotto che muore durante la partita o il ragazzo ammazzato per aver fatto degli apprezzamenti ad una ragazza sono eventi che hanno lo stesso denominatore comune: il valore pressocchè nullo che si dà alla vita umana; e lo Stato garantista incentiva questi atteggiamenti.
Se ammazzi una persona e sei minorenne, praticamente non vai in galera, se sei reputato incapace di intendere e di volere, idem; nel caso in cui hai la "fortuna" di essere condannato ti danno 20 anni di galera il che vuol dire che in galera forse ci stai 10 anni. Dato che anche 10 anni sono troppi ci si mettono i politici con l'indulto, il cui significato è: fregatevene dello Stato, delle leggi e delle istituzioni, fate i vostri porci comodi tanto poi in galera non ci va nessuno. Scusate ho fatto un errore: in galera ci finisce la gente onesta (poliziotti e commercianti) che per legittima difesa si difende da sola.
Vorrei proprio vedere se un balordo di 16 anni è costretto a farsi 20 di galera per aver partecipato ad azioni di guerriglia urbana come viene emulato dagli altri!!
Non è fermando il calcio che si risolvono questi problemi, nè cotruendo stadi a norma di legge. La soluzione dovrebbe essere ricercata sia nelle punizioni esemplari sia nel cercare di insegnare a tutti quali sono i veri valori da rispettare.
Ma cosa ci possiamo aspettare da una società che è riuscita ad eleggere fra i suoi parlamentari anche i rappresentanti dei "no global"?
Quindi immagino che i presidenti che da un lato condannano le frange estremiste delle loro tifoserie e dall'altro le agitano come armi quando si ledono i loro interessi siano poveri e innocenti agnellini...
Tra l'altro, come ho scritto prima, fermare il calcio senza prendere provvedimenti è inutile, come dici tu è sdegno di figura, ma non fermarlo è l'implicita accettazione che i morti fanno parte del calcio, e la garanzia che tutto questo succederà di nuovo.
Ora, mi pare culturalmente e ideologicamente (quindi proprio sul tono che stavi trattando tu) sbagliato associare così, come fa Matarrese, i morti ammazzati allo sport come un dato di fatto.
Culturalmente e ideologicamente, ti pare sensato che un evento sportivo debba svolgersi sotto l'occhio di 1500 poliziotti "perché è un ambiente malato"? Questo è lo sport?
Si dice che queste persone, quesi criminali non hanno a che vedere con lo sport? Bene. Li si isoli. Lo faccia lo Stato punendoli, lo facciano i presidenti di società smettendo di spalleggiarli.
Bloccare il campionato o farlo giocare a porte chiuse, e non dico per una giornata, ma fino a quando gli stadi non saranno a norma, potrà servire a riformare nel breve termine una cultura sportiva, applicando il decreto Pisanu finalmente senza deroghe.
Pertanto, approvo pienamente Pancalli quando propone di fermare il calcio in maniera intelligente, ovvero nei casi e nei momenti in cui non vi siano garanzie di sicurezza.
Nel lungo periodo, spero in interventi sulla scuola in merito, anche se non possiamo pretendere che sia la scuola ad insegnare valori che la famiglia, la televisione, la società in generale non sono più in grado di dare.
Dovremmo forse prendere atto che "se ci sono i milioni di euro" dobbiamo rassegnarci al fatto di vivere in un ambiente malato? Con tutto il rispetto, temo che la rassegnazione e l'impotenza siano la base su cui nei secoli si sono storicamente sviluppate mafia, camorra, e tutti gli altri esempi di criminalità organizzata.
La decisione di Pancalli è stata la cosa migliore del mondo, ma penso che l'hanno già ridotta ad una boiata!!
Ero contento della sua decisione, ma quando ho visto come si è evoluta la situazione ho compreso come ancora una volta siano riusciti a ridurre tutto ad una farsa.
A essere preso per i fondelli non ci sto. Ci vogliono far credere che sospendendo per una "sola" domenica il campionato sia stata fatta giustizia.
Non sono contrario alla sospensione dei campionati, ma a tutta l'ipocrisia che sta dietro a questa decisione, per questo dico che tutto deve continuare.
Mi fa ribrezzo che la morte di un essere umano venga attribuita al calcio mentre la vera ragione è la mancanza di valori. Perchè prendere il calcio come capro espiatorio di tutte le porcate che la politica è riuscita a fare in questi anni?
Quella partita è stata la scusa per assalire le forze dell'ordine.
Il calcio è corrotto e i presidenti non sono "agnellini", ma prendercela con loro vuol dire non mettere a fuoco quali sono le vere cause di tutto questo disagio sociale.
Bye bye :figo: :figo:
Ora, che Blondet sia un intellettualoide che scrive per avvenire è vero, che il suo pensiero politico sia agli antipodi rispetto al mio è altrettanto innegabile...
ma nonostante questo in certi punti sono d'accordo.
Ok, le mamme tatuate sono un'esagerazione e una banalizzazione, però non è forse vero che i genitori di adesso siano arroganti, supponenti e che pretendono di aver ragione a educare i figli come piccoli teppisti viziati? certo, non tutti, ovviamente, e di certo i ragazzi liceali che postano qua non ne fan parte... ma ahimè non sono loro che fanno statistica, si sa che gli adolescenti che leggono non solo per imposizione scolastica sono una rarità..
Io in una scuola superiore ho lavorato, i ragazzi erano davvero insopportabili, ignoranti eppure convinti di aver sempre ragione, tartassavano i ragazzi meno brillanti, o meno griffati, e quando i professori prendevano provvedimenti subito mamma e papà li difendevano a spada tratta. MA SIAMO MATTI?? Io queste cose le ho viste e sopportate personalmente, molte volte ho preso la classe e fatto loro il cazziatone spiegandogli la pochezza dei loro gesti, e pensate sia servito? Nella mia posizione purtroppo non avevo potere su di loro (ero solo l'assistente di un ragazzo non vedente) ma in classe ci stavo tutti i giorni.
Secondo voi da una generazione del genere cosa esce di solito? Simposi culturali? Iniziative ecologiste? iscrizione ad associazioni di volontarato? No, da questa massa di imbecilli viziati facilmente escono quelli che per sentirsi "deppiù" vanno allo stadio per giocare alla guerra. Non sono così tutti i tifosi, ma dal momento in cui una parte di loro si comporta da banda teppistica, beh, che i provvedimenti siano più che severi, e se ci van di mezzo i tifosi innocenti... insomma, è più importante seguire uno sport o vedere gente ammazzata???
guarda, io prima mi sono espresso in maniera un po' forte perchè i toni
dell'articolo mi danno un po' sui nervi....
l'unica cosa che discuto in questo momento è la grandissima generalizzazione che viene fatta,
sembra che l'italia debba finire tra due generazioni in mano a dei pazzi criminali.....
insomma, è vero che ci sono molti ragazzini viziati e che le mamme (e su questo sono pienamente d'accordo)
difendono sempre i loro figli, sotto questo punto di vista ne ho viste di tutti i colori,
ma ripeto che è un esagerazione assurda...
per qanto riguarda il calcio: state tranquilli che già domenica si ricomincia
e si potrà giocare in quas tutti gli stadi, vedrete....
utilità di questo stop??? al momento nessuna, poi vedremo. certo che per una volta che potevno sistemare un po' le cose
potevano farlo meglio... :figo: :figo:
ciao :figo:
Giocare sì, ma spero che prevarrà la linea di far giocare a porte chiuse negli stadi dove non sia rispettato il decreto Pisanu.
A me francamente pare la soluzione migliore. Non è il calcio come sport il colpevole.
Si tratta del completo disinteresse per quello che concerne la sicurezza, e mi fa schifo che le società spendano miliardi per un giocatore e manco un euro per la sicurezza degli impianti dove giocano e di cui portano a casa i soldi degli abbonamenti.
Che poi il problema sia culturale sono d'accordo, ma il fatto che le società non siano le uniche colpevoli non vuol dire che non siano colpevoli, e da qualche parte si deve pur iniziare, altrimenti non ne usciremo mai.
Sarebbe proprio ora di dare un'aggiustata anche a questa faccia oscura del calcio... anche se temo che si parlerà e basta e che non si attuerà nessuna legge... aspettiamo e speriamo in qualche cambiamento serio.
Prima stop al campionato, poi stop per due domeniche, poi domenica si gioca...
w l'italian way of life... :figo: