se più persone praticassero sport
Sicuro... vai a vedere le partite delle giovanili, vedrai i genitori strillare insulti come invasati e incitare il figlio a cadere in area...
E' normale, se il loro pargolo "sfonda" si mettono a posto per la vita.
Per me va Bene la sospensione del campionato.
Ma se appena tornano le partite, non torneranno anche gli Ultras??
P.S. e chi pensa alla moglie e ai due figli del polizziotto ucciso??
Giusto: se mentre le partite sono sospese si prendono provvedimenti bene, altrimenti non ha senso fermare il Campionato.... ^_^
E chi pensa a tutti i parenti delle vittime (non solo dell'ispettore)????
A loro rimarrà sempre il ricordo di un parente morto per una partita di clacio... :dart:
Giusto: se mentre le partite sono sospese si prendono provvedimenti bene, altrimenti non ha senso fermare il Campionato....
In effetti sembra che qualcosa sto giro si muova per davvero, almeno dalle dichiarazioni, specie di Luca Pancalli, che mi sembra uno con le palle quadre.
Poi certo arrivano le dichiarazioni di matarrese e mi cadono le braccia!
Io spero che facciano qualcosa col verso, fatto per bene e con criterio e se anche ci vuole un anno, staremo un anno senza partite e pazienza!!
se più persone praticassero sport
Sicuro... vai a vedere le partite delle giovanili, vedrai i genitori strillare insulti come invasati e incitare il figlio a cadere in area...
E' normale, se il loro pargolo "sfonda" si mettono a posto per la vita.
Vero. Due che nella vita sono falliti quanto quegli ultras degenerati. Non è solo una questione di sistemarsi economicamente... hai presente le madri che fanno a gara a chi ha il figlio più figo?
I padri che ca**iano i figli se non vincono tutto?
I genitori che danno DOPING ai loro bambini per farli eccellere anche se NON fanno agonistica?
Io farei allenare questi genitori con i loro figli... vediamo dopo quanto sbanfano...
Tralascio di stracciarmi le vesti, perchè lo si da assodato in queste situazioni.
Secondo me il problema è sermplicemente di ordine pubblico. Ovvero, abbiamo perdigiorno che devo sfogarsi, e lo fanno negli stadi.
Soluzioni immediate:
- partite a porte chiuse per quelle squadre la cui tifoseria si è resa responsabile di disordini (anche minimi);
- dotare la polizia di proiettili di piombo rivestiti in gomma, stile Tsahal a Gaza. In questo modo, senza far morti o feriti gravi, si da la possibilità allla polizia di intervenire contro le folle senza dover ricorrere agli insufficenti manganelli. Feriti solo fra gli ultràs, forze dell'ordine nn solo (pressochè) salve, ma he riescono realmente a fare il loro compito: mettere "ordine".
Soluzioni a lungo termine:
- biglietti nominali e controlli agli stadi sui tifosi;
- seguire i giovani teppisti in un cammino di "educazine civica" (illusione mia...) e di (re-)inserimento nella società.
i biglietti sono gia nominali, no??
Io non posso pensare a quanto suona stupida la frase "è morto allo stadio per una bomba carta"
Vi rendete conto!
Dunque molti gli argomenti in campo, provo a dire la mia:
- Modello inglese: Secondo me ottimo per risolvere i problemi allo stadio, anche se non risolve il problema della violenza alla radice. Bisogna però sottolineare che tutto questo è impossibile da ottenere senza un effettivo coinvolgimento delle società sportive. In Inghilterra la maggior parte degli stadi è di proprietà delle società sportive che pagano anche il servizio di stuart che vigila sulla sicurezza ed è in contatto via radio con la polizia (che spesso svolge il suo servizio al di fuori dello stadio) ci sono telecamere che sono in grado di individuare chi fa casino. Bisogna dire che anche gli inglesi hanno impiegato un pò di tempo per arrivare a questa soluzione (non sono bastati l'Heysel ed i morti della semifiinale di F.A. cup fra Liverpool e Forest all'Hillsborough ma si è dovuto arrivare ai problemi degli europei del 2000) ma una volta fatta le legge, questa viene rispettata e soprattutto le pene per chi crea problemi sono certe ed applicate.
- Connivenza delle società sportive: Sarò pessimista, ma secondo me molte squadre sanno benissimo i nomi di crea problemi, ed in passato si sono serviti di loro per ottenere vantaggi come ad esempio creare pressione sui giudici in vista di un processo sportivo o convincere qualche giocatore un pò restio ad accettare determinate condizioni contrattuali. Ora questo clima di connivenza, lo vedo molto difficile da spezzare.
- Anno di sospensione: Anche qui sono pessimista. Dubito che serva, ma anche se servisse dubito che verrebbe fatto. Ci sono dei contratti televisivi da rispettare e dubito che verranno disattesi per un morto.
- Cultura sportiva: Ecco qui sono ancora più pessimista. Ci vorrebbe un cambiamento di mentalità per cambiare le cose, e per ottenere qualcosa ci vorrebbero anni. Non vorrei sempre fare la parte di quello che si lamenta dell'Italia ma secondo me qui siamo messi molto male (per carità assieme ad altri nazioni come la Francia ad esempio). Qui il concetto sportivo del "mi impegno al massimo e se poi perdo vuol dire che tu sei stato più bravo e quindi ti stringo la mano" non esiste o quasi. Se vinco sono un fenomeno, se perdo sono un fallito.
Provo a dire la mia su un pò di punti che sono emersi.
3) Promuovere altri sport in Italia (a Studio Aperto Sport si parla solo di calcio, e tutti gli altri sport)?
Adesso non esagerare...a Studio Aperto si parla anche delle pere della gnocca di turno... :dart:
nessuno a mai fatto niente prima per fermare la violenza negli stadi. E' troppo facile condannare adesso che è morto un innocente. Perchè se non fosse morto nessuno se ne sarebbero fregati altamente.
Tutto vero, tranne una cosa: qualcosa è stato fatto per diminuire la violenza negli stadi, anzi è stato fatto fin troppo.
"Decreto Pisanu" vi dice nulla? Tra mille polemiche è stato approvato dalla (allora) maggioranza di centro-destra, e prometteva regole innovative per l'introduzione di biglietti nominativi e baggianate simili. Risultato? Dopo non so quanto tempo dalla sua approvazione in Italia gli stadi a norma sono 3 (tre!). Tutti gli altri hanno usufruito di una "deroga".
Purtroppo è così che funzionano le cose in Italia: c'è sempre una deroga, un condono o un indulto su cui contare. Vengono emanate leggi su leggi per far fronte a situazioni di emergenza e poi queste leggi sono puntualmente disapplicate. Così l'emergenza si ripropone poco tempo dopo, e i soliti buontemponi se ne escono con frasi del tipo "facciamo una legge per far fronte al problema!". Mica dicono "applichiamo le leggi che già ci sono!". Sarebbe troppo semplice...
- Anno di sospensione: Anche qui sono pessimista. Dubito che serva, ma anche se servisse dubito che verrebbe fatto. Ci sono dei contratti televisivi da rispettare e dubito che verranno disattesi per un morto.
I contratti televisivi sono oggetto di diritto privato. La sicurezza e l'ordine pubblico sono materia (appunto) di diritto pubblico.
Svariati anni di giurisprudenza mi hanno insegnato che in un conflitto tra i due è sempre il diritto privato che deve farsi da parte in presenza di contingenti esigenze di diritto pubblico. Ben difficilmente accade il contrario.
Se c'è da stralciare dei contratti miliardari per garantire la sicurezza alla cittadinanza lo si fa, dov'è il problema? Che poi ci siano parecchi elementi politici invischiati in rapporti poco limpidi con la peggiore imprenditoria calcistica questo è poi un altro paio di maniche...
Quali possono essere i provvedimenti da adottare quindi? Provo ad elencarne un pò. Premetto che (purtroppo) difficilmente verranno attuati.
1- Interruzione A TITOLO DEFINITIVO di questo campionato, e se necessario pure del prossimo. Mi pare il minimo.
2- Con la ripresa delle attività calcistiche le partite si disputeranno A PORTE CHIUSE fino a che la situazione non sarà una volta per tutte sotto controllo. Le società hanno voluto le deroghe sugli stadi? Bene, le avranno. Va da se che nessuna partita potrà esser giocata su impianti sportivi non a norma, dalla serie A alla terza categoria. Se alcune società sportive saranno costrette a chiudere vae victis, tanto per citare una frase storica. L'incolumità pubblica è molto più importante di questa cosa che si spaccia per sport.
3- Va fatto ogni sforzo possibile per identificare e catturare gli autori del gesto. Dovrebbe essere una cosa scontata, ma attenzione: in Italia non sempre lo è. Colgo l'occasione per esprimere apprezzamento alla Procura, che ha aperto le indagini sull'ipotesi di reato di omicidio volontario, e non sulla base del reato di omicidio preterintenzionale.
4- Il prefetto di Catania va messo sotto indagine. La Costituzione (niente di meno!) autorizza le riunioni, conferendo però all'autorità pubblica il potere di vietarle, in caso di grave pericolo per l'ordine pubblico; l'autorità predisposta a vigilare sull'ordine pubblico è appunto il prefetto, che DEVE (non "può") vigilare all'interno del territorio di sua competenza. La partita era notoriamente una di quelle più a rischio, perchè non ha ordinato di disputarla a porte chiuse? Ci voleva il morto per fargli capire quanto possa essere "pericolosa" la situazione attorno allo stadio in partite come questa? Pensatela come volete, ma per me ci sono abbastanza elementi per l'incriminazione sulla base della norma sul "rifiuto d'atti d'ufficio" (art.328 del Codice Penale; prendetevi un minuto ed andate a leggerlo).
Forse sono stato un pò troppo tenero nel mio post, considerato lo schifo che provo per il calcio, in Italia e non... ^_^
nessuno a mai fatto niente prima per fermare la violenza negli stadi. E' troppo facile condannare adesso che è morto un innocente. Perchè se non fosse morto nessuno se ne sarebbero fregati altamente.
Tutto vero, tranne una cosa: qualcosa è stato fatto per diminuire la violenza negli stadi, anzi è stato fatto fin troppo.
"Decreto Pisanu" vi dice nulla? Tra mille polemiche è stato approvato dalla (allora) maggioranza di centro-destra, e prometteva regole innovative per l'introduzione di biglietti nominativi e baggianate simili. Risultato? Dopo non so quanto tempo dalla sua approvazione in Italia gli stadi a norma sono 3 (tre!). Tutti gli altri hanno usufruito di una "deroga".
Purtroppo è così che funzionano le cose in Italia: c'è sempre una deroga, un condono o un indulto su cui contare. Vengono emanate leggi su leggi per far fronte a situazioni di emergenza e poi queste leggi sono puntualmente disapplicate. Così l'emergenza si ripropone poco tempo dopo, e i soliti buontemponi se ne escono con frasi del tipo "facciamo una legge per far fronte al problema!". Mica dicono "applichiamo le leggi che già ci sono!". Sarebbe troppo semplice...
Ma infatti non è con un biglietto nominativo e con le altre c*****e varie che si risolvono questi problemi. Il Decreto Pisanu nel suo complesso è stato una pagliacciata che non è servita a niente. Anzi è solo servita ad incasinare le cose. E chi ha frequentato ultimamente uno stadio o lo frequente come il sottoscritto lo sa bene e luò testimoniare. Il biglietto nominativo e le altre cose varie non servono a niente. E finchè si faranno riforme di questo tipo il problema violenza non sarà mai debellato.
Come ho già detto ci vogliono norme più rigide, che vengano REALMENTE applicate negli stadi e non solo sulla carta, sanzioni più dure per i trasgressori, ma sopratutto ci vuole dialogo con la componente non violenta del tifo volta ad isolare le frange violente del tifo. Solo così si può fare un qualcosa di concreto contro la violenza negli stadi.
ah, il calcio...
panem et circenses, si diceva un tempo.. e così è.
una massa di ignoranti il cui unico scopo della vita è vedere persone altrettanto ignoranti, ma atletiche, che rincorrono un pallone...
persone ricche, troppo ricche, idolatrate e prese come irraggiungibili modelli di perfezione.
i bambini, anzichè voler fare lo scienziato, l'astronauta o il pompiere, voglioni fare i calciatori. Le bimbe le ballerine e le veline.
E poi mi chiedo perchè gli italiani un po' mi disgustino.....
Ribadisco, il problema è da risolvere alla radice, e alla radice ci stanno disagi sociali e povertà. Dubito fortemente che quella gente sia laureata o che molti di loro abbiano un lavoro dignitoso. Avessero quello, impiegherebbero meglio il loro tempo.
catania-messina giugno 2004 play off per la b.
ci scappo il morto.
qualcuno si ricorda?
scommetto di no
:dart: edd ^_^
Qui a Messina non abbiamo dimenticato, e mai dimenticheremo.
Ribadisco, il problema è da risolvere alla radice, e alla radice ci stanno disagi sociali e povertà. Dubito fortemente che quella gente sia laureata o che molti di loro abbiano un lavoro dignitoso. Avessero quello, impiegherebbero meglio il loro tempo.
Vedo che qualcuno, oltre a vagabondare a cavallo per le pianure, ha perfettamente capito il succo della questione.
Mi scuso in anticipo per il fatto che magari la mia argomentazione è già stata detta..il che è probabile,ma ci tengo ad esporre il problema...non posso negare cheseguire il calcio può sembrare stupido,seguire 11 strapagate persone che rincorrono un pallone può essere ridicolo..ma io lo seguo comunque.
Ciò che volevo dire è questo...pensate alla persona morta..morta per cosa?già la morte in guerra è di per sè una morte stupida,ma perlomeno si crede magari di morire per qualcosa(vale per i volontari)ma morire per il calcio..ma vi pare normale?morire per cosa?lasciarsi dietro una famiglia perchè?perchè un idiota ti tira una bomba carta addosso al termine di una partita?
Ci sono già abbastanza problemi in questo mondo,ditemi voi se ci si deve andare ad ammazzare per uno sport...
i biglietti sono gia nominali, no??
Io non posso pensare a quanto suona stupida la frase "è morto allo stadio per una bomba carta"
Vi rendete conto!
I biglietti nominali sono tali solo all'Olimpico di Roma, al San Siro di Milano, e in pochissimi altri stadi (credo dire una decina sia un azzardo).
Tutti gli altri stadi vanno avanti con deroghe dei questori e della Lega Calcio (o della FIGC) che acconsentono a che vengano utilizzati :dart:
Ci sono già abbastanza problemi in questo mondo,ditemi voi se ci si deve andare ad ammazzare per uno sport...
Sono straconvinto che i teppisti che hanno iniziato quel casino stessero pensando a tutto tranne che allo sport ^_^