Drogon: da quale parte manca rispetto? Se 10, 20,30 persone di quel gruppo ti mancano di rispetto tu lo vuoi togliere all'intero gruppo (che sia di 31 o 1001 persone?) Mi sembra di dire ovvietà che mancanze di rispetto ci sono, da ambe la parti, magari in misura maggiore/minore. Contesto le generalizzazioni, che continuano ad esserci.
no, non era quello che intendevo.
il senso era: io rispetto loro nel mio paese, loro dovrebbero rispettare me nel loro, questo non avviene.
questo non implica ovviamente il non rispettare le persone che sono nel mio paese ora, ci mancherebbe.
spero di esser stato più chiaro :unsure:
Personalmente non credo che il Papa parli di continuo illuminato dallo Spirito Santo (non lo erano nemmeno i discepoli del Nuovo Testamento). Ti aggiungo che all'interno della stessa curia questo concetto è molto diffuso ma in pochi ci credono veramente.Dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli non si evince questa continua illuminazione degli uomini preposti alla diffusione del messaggio di Gesù Cristo quindi non si fa un grossolano errore nell'estendere questo concetto anche ai giorni nostri
Anche questo allora rientra nelle interpretazioni arbitrarie di cui parlavo; personalmente preferisco il tuo punto di vista, cristiano che pensa invece che cattolico asservito, anche perché se cosí non dovesse essere Dio non ci avrebbe dato il libero arbitrio, avrebbe creato servi, e non figli. Però nel cattolicesimo c'è quel dogma, ed è interessante anche sotto altri punti di vista: laddove la Chiesa non dica "Quel Papa non era illuminato dallo Spirito Santo", allora ogni Papa, Leone X compreso (che definí, a quanto ho letto, la storia di Gesú una "favoletta"), era illuminato dallo Spirito Santo, quindi da Dio, quindi era la voce in Terra di Dio; se invece lo dicesse, dovrebbe affrontare il fatto che, a differenza di quanto fino ad allora sostenuto, non è vero che un Papa è infallibile, che è automaticamente scelto e illuminato dallo Spirito Santo; ma, a questo punto, chi e come si decide se lo era o no?
Sulla questione della traduzione, sicuramente c'è il problema di parole intraducibili, o di significati non comunicabili nella lingua di partenza (mi pare ci si sia scontrati con esso nella questione della natura sottomessa all'Uomo, cosa in originale non presente), ma il punto è che a mio parere un buon traduttore avrebbe dovuto tradurre il significato originario (conoscere tutta la parola di Dio dovrebbe essere importante, no?), soprattutto dove direttamente attestato e non conseguenza di interpretazione, e poi comunicare le eventuali modifiche che tale significato ha avuto (anche per non anteporre un significato interpretato a uno attestato); non si rende il "Non uccidere" adatto a migliaia di anni di Storia e a tutti, si comunica il comandamento in ogni singolo periodo storico col significato che aveva in tale periodo, comunicando tali cambiamenti e ponendo enfasi su quello che è l'ultimo, il piú importante. Si traduce prima "Non uccidere arbitrariamente un nemico personale" (volendo, un impreciso, ma piú preciso di quanto fatto, "Non commettere omicidio"), per poi indicare l'evoluzione, comunque interpretata, verso l'attuale "Non uccidere". Ma usare subito quella traduzione significa storpiare la parola di Dio.
Attento a una cosa: io non parlo solo e necessariamente di storpiare per fini politici. Se in buona fede Sant'Agostino ha tradotto "Non uccidere arbitrariamente ecc." con "Non uccidere", pensando che rispecchiasse pienamente il significato originario (a quanto ho letto, e non so se sia vero, non è che fosse questo grande conoscitore dell'Aramaico), non c'è fine politico, ma c'è comunque una modifica non da poco. Come ho detto, «personalmente, reputo che l'ipotesi della traduzione imprecisa sia quella piú plausibile: chi l'ha fatta non si è posto il problema del "Qual è l'ultimo significato?", per poi riportarlo all'indietro in tutto il testo, ma ha direttamente tradotto qualcosa che a suo parere poteva rendere il significato originario, stravolgendolo, magari risentendo inconsciamente della sua formazione cattolica, sottoponendo quindi il testo a una parzialità dovuta al suo credo cattolico».
Inoltre, considera che qualunque scelta (e sottolineo "scelta", ossia l'ipotesi di una traduzione inesatta fatta in buona fede non ci rientra) fatta per trasmettere o sostenere la propria visione è una scelta almeno in parte politica: lo faccio perché per me è giusto cosí, ma nel farlo sostengo la mia visione, soggettiva, e cerco di diffondere tale visione.
Di per sé, comunque, reputo che i testi sacri abbiano subito modifiche eclatanti (nel senso di rilevanti): non necessariamente volontarie, attenzione, ma rilevanti sí. Il "Non uccidere" è una; la sottomissione della natura all'Uomo è un'altra; la scelta dei Vangeli canonici è un'altra, in quanto non c'è nessun motivo perché proprio quelli e solo quelli debbano esserlo, anzi ci sono motivi che sostengono il contrario; la scelta stessa di accettare i Vangeli: su quali basi la visione ebraica, che li rifiuta, è sbagliata? Questo non rende esatta quella ebraica, sia chiaro, semplicemente è una visione diversa da quella cattolica, che non ha motivo per essere giusta o sbagliata, come quella cattolica.
Modifiche non necessariamente volontarie, ripeto, ma onestamente dubito che un testo dapprima orale (nel senso che la Bibbia ha risentito di molte tradizioni passate, anche orali, come si vede nei paralleli con culti e culture precedenti), poi scritto, passato attraverso millenni, culture, traduzioni, alterazioni, scelte arbitrarie, ecc., sia riuscito a mantenersi inalterato; poi, non è detto, io stesso l'ho sottolineato, che tali modifiche stravolgano il messaggio, ma personalmente reputo siano rilevanti. Magari non rilevanti al punto da aver stravolto alla radice il messaggio di Dio (o di chi per lui, se non esiste), ma abbastanza rilevanti da aver modificato cose significative, da aver alterato l'eventuale attendibilità storica che i testi avrebbero potuto avere.
Tra parentesi: l'animale ha l'anima, è detto nelle sacre scritture, eppure la Chiesa lo ha negato per non so quanto; ora sembra si sia riallineata, anche se non so se lo abbia mai detto direttamente e ufficialmente, e questo rientra(va) nelle modifiche di cui parlavo.
Su Nicea, per te ha prevalso perché era la strada giusta; ma questo è come dire che un Papa diventa tale ("prevale" sugli altri candidati) perché è la scelta giusta; ma allora non si può sostenere che sia sbagliata...
Non è strano che la setta cattolica fosse la piú potente, e che proprio la setta cattolica sia riuscita a imporre la sua visione? Non è strano che c'era necessità di diffondere il culto, e proprio i Vangeli piú narrativi siano stati scelti? Non è strano che la visione cattolica del libero arbitrio richieda un dogma, quelle che lo negano no, eppure sia uscita proprio quella cattolica?
A mio parere, esattamente come nella scelta di un Papa, ci sono stati calcoli politici; non dico che la fede non abbia avuto parola, magari avrà pesato anch'essa, però già solo il fatto che sia uscita la visione con piú peso politico mi fa pensare che il peso politico sia importato, e non poco.
Poi, qual è la differenza se il messaggio veniva dal figlio divino di un Dio, o da un predicatore Umano? Per me, per te, magari nulla; per altri, magari tutto; per una Chiesa che si fonda sull'idea di Dio che si fa Uomo e si sacrifica per l'Uomo, potrebbe avere un peso non da poco.
Io parto dal presupposto che Dio esista, ma anche partire dal fatto che totalmente non esista è un'approssimazione. Tu da cosa parti?
Che forse esiste; non dico che esista, ma non lo nego nemmeno, proprio perché è indimostrabile. Partendo da tale punto di vista, accetto che possa esistere, e infatti non nego per esempio un'origine divina dell'Universo, ma reputo che qualcosa di dimostrabile, per quanto approssimato, sia piú facile da credere. Non a caso con la razionalità la spiritualità incontra delle crisi, non a caso si dice che la religione è questione di fede; e sia chiara una cosa: se fosse questione di razionalità, se Dio fosse dimostrabile, a mio parere ne uscirebbe sminuito, quindi non lo dico come fattore di demerito.
Ciao Mornon,
il credente su molte cose è agevolato perchè ha forza della sua fede, dove non può arrivare supera l'ostacolo con le sue convinzioni religiose. Lo stesso non si può dire per uno studioso e per chi adotta un approccio critico verso la religione e tutti i suoi misteri correlati.
Il fedele ti risponderebbe che a Nicea i vari delegati furono illuminati dallo Spirito Santo e che quindi le decisioni prese furono tutte con il beneplacito divino. Io, purtroppo, non riesco a vederla così anche se mi piacerebbe molto.
La fede è una forza misteriosa è terribile che ti può portare in alto ma che può anche essere incanalata e sfruttata per altri fini, come purtroppo è successo nel corso dei secoli.
Cmq ritornando a noi, a Nicea ha prevalso la divinità di Gesù. Secondo me la prima cosa che si può prendere da questo Concilio è la sostanziale esistenza del personaggio Gesù Cristo:su questo, i vari delegati, hanno mostrato una maggioranza penso assoluta. Con il Cristo è stata dato anche un valore storico al suo messaggio.
C'è la questione divinità che non è semplice da risolvere. Le varie fonti a noi pervenute, vangeli apocrifi e non, parlano di una persona capace di compiere azioni strabilianti. La stessa persona, però, sempre consultando le stesse fonti, aveva forse dei fratelli legittimi e sulla croce afferma "mio Dio mio Dio perchè mi hai abbandonato?".
Sorge spontanea la domanda: quanto stretto era questo legame con Dio? Sicuramente era molto più intimo di quello dei normali esseri comuni, e ad una rilettura del Vecchio Testamento anche più profondo dei vari profeti. Quindi come comportarsi? La via del Figlio di Dio è semplice, ma è piena di piccole incongruenze; la via del semplice uomo è altrettanto immediata ma entra in contrasto con tutta la tradizione veterotestamentaria.
Ammetto che la scelta non è stata semplice ma alla fine ha prevalso, fra le due strade, quella che meglio inquadrava il fenomeno Gesù all'interno di tutta la Bibbia.
Un errore non voluto? può essere, non lo nego, ma allora perchè darci la possibilità di capire che la traduzione non è esatta?
A xaytar:
la mia affermazione ,che se appendi un crocefisso alla parete sei morto,è un modo di dire,nel senso che nei paesi musulmani,le altre religioni non sono tollerate molto bene...e questo è un dato di fatto...nei paesi a prevalenza cristiana,è difficile,(anche se ci sono i gruppetti di esaltati)che ti vengano a rompere le scatole se sei di altra religione,forse anche perchè da "noi" la religione non è molto sentita,specialmente nei giovani,mentre per loro è un'altra cosa,difficilmente trovi un musulmano che ti dice:sai,io sono musulmano non praticante,però ci credo! questo è più facile succeda da noi,o sbaglio?noi si beve il vino con cani e porci,loro no!(detto un pò metaforicamente!!!!) Ho già detto che forse sto generalizzando,ma per tanti versi è difficile non farlo quando si trovano mentalità chiuse....e anche questa è una realtà....ciao!
Ah! il fatto che vedo tanti veli,non vuol dire che sparo a zero pur non conoscendo i loro simboli religiosi,io non sono musulmana e di sicuro non conosco tante cose che però anche loro che invece musulmani lo sono,non conoscono!Mi sono incasinata?provo in maniera più semplice:tu pensi che gli arabi,lo abbiano mai letto davvero il corano?quanti possono dire di osservarlo in maniera corretta?quanti di loro conoscono veramente i propri simboli? ^_^ ^_^
hum... si, ti sei incasinata.
O mi sono incasinato io a leggerlo.
Però francamente ho perso il filo del discorso al secondo rigo e non ci ho capito nulla, sarà colpa mia... prima dici che la religione è sentita dai musulmani poi no, prima dici che non si deve generalizzare e poi dici di parlare per luoghi comuni... non capisco perchè debba essere difficile non generalizzare quando si incontrano mentalità chiuse ^_^ vabbè magari ho capito male io il discorso ^_^
mi sa che hai capito male...dove sarebbe che ho detto che la religione dai musulmani è sentita e poi no?leggi bene....ho detto che non tollerano altre religioni,che siamo noi cristiani a non sentire la religione,...quando dico che i musulmani non conoscono la loro rligione,non intendo che non la sentano,ma che la maggior parte di loro,non ha nemmeno mai letto tutto il corano,tendono a dare delle interpretazioni neanche troppo giuste,secondo tanti teologi,di quello che vi è scritto...non vuol dire che la religione non è sentita,ma che viene interpretata a volte secondo canoni sbagliati....meglio?spero ci sia qualcuno che ha capito....sennò mi posso fucilare!ho passato l'esame d'italiano con 15/15....se non sono più in grado di fare un discorso chiaro,vuol dire che sto entrando nella demenza senile!ciao! ^_^
hmmm premettendo che non ho letto tutte le ultime 69 pagine... dico la mia veloce veloce che (stranamente) ho sonno ^_^
Premettendo che non credo, e mi dicono che ho la fissa della morte (me incompreso)... le religioni sono create dall'uomo senza reali fondamenti in un bisogno di credere in essere superiore su cui fare affidamento. Ma tutto questo è inutile imho, perche' si puo' scoprire la verita' soltanto con la morte, e in quanto scientifico io continuo a pensarla in modo scientifico : dopo la morte non c'e' nulla, inutile quello che dicano le religioni, non c'e' nienteh XD
anche se a volte ho il dubbio che possa esserci qualcosa che va' oltre ciò che possiamo immaginarci, qualcosa che non possiamo capire perche' molto piu' astratto di come la pensiamo noi. ma qua si va' ot perche' ho appena letto la prima pagina e ho visto che è iniziata con il crocifisso nelle classi lol... pero' lo lascio lo stesso ;P ne parlero' con prof di filosofia quest'anno ^_^
riassunto: religione = bisogno dell'uomo di fare affidamento su un essere superiore (oltre che darsi delle spiegazioni sulla creazione di tutto e di vari fenomeni). imho, tutto inutile u_u
il credente su molte cose è agevolato perchè ha forza della sua fede, dove non può arrivare supera l'ostacolo con le sue convinzioni religiose
Ma questo non rischia di essere una questione di comodo, qualunque cosa non ci si riesca a spiegare è spiegata tramite Dio? Nel passato un simile atteggiamento ha portato a dare caratteristiche divine a moltissime cose, che poi divine non erano.
Il fedele come dici tu magari mi direbbe che a Nicea ci fu l'illuminazione dello Spirito Santo, al che gli farei notare che tanto illuminato non è, se ha suggerito una cosa come l'Inquisizione, specialmente quella del secondo periodo; se rispondesse che lí non era lo Spirito Santo... comodo decidere da sé quando c'era e quando non c'era, a seconda del proprio interesse, indagando e capendo la mente inconoscibile di Dio.
Comunque, che i rappresentanti di tutte le correnti cristiane, ossia delle correnti che si fondano sull'esistenza di Cristo, siano concordi nel dire che Cristo sia esistito onestamente non mi stupisce nemmeno un po' ^_^
Sui fratelli, non vorrei ricordare male, ma ci sono citazioni a essi anche nelle fonti canoniche.
Per il legame di Gesú con Dio... sí, Gesú ha fatto cose straordinarie, se crediamo ai Vangeli; e allora? Non lo chiedo per sminuirlo, ma se crediamo alla Chiesa ogni santo ha fatto almeno, mi pare, tre miracoli; tutti figli divini di Dio? Se no, perché Gesú non potrebbe semplicemente essere il primo santo, Umano come gli altri?
La via del Figlio di Dio è semplice, ma è piena di piccole incongruenze; la via del semplice uomo è altrettanto immediata ma entra in contrasto con tutta la tradizione veterotestamentaria.Ammetto che la scelta non è stata semplice ma alla fine ha prevalso, fra le due strade, quella che meglio inquadrava il fenomeno Gesù all'interno di tutta la Bibbia
Perché la visione umana entrerebbe in contrasto con la tradizione veterotestamentaria, e perché la visione divina inquadrerebbe meglio il fenomeno all'interno della Bibbia?
Un errore non voluto? può essere, non lo nego, ma allora perchè darci la possibilità di capire che la traduzione non è esatta?
Intanto, se era un errore non voluto, non si erano resi conto di averlo fatto, quindi non avevano motivo per credere che ci fosse una traduzione non esatta; inoltre, negare la possibilità di saperlo, anche dopo averlo scoperto, avrebbe significato distruggere ogni copia della Bibbia in lingua originale e dei testi precedenti (vedi Rotoli di Qumran e simili), dovunque fossero nel mondo, cosa che non penso fossee molto possibile.
la maggior parte di loro,non ha nemmeno mai letto tutto il corano [...]non vuol dire che la religione non è sentita,ma che viene interpretata a volte secondo canoni sbagliati
Su cosa basi queste tua idee? ^_^
in quanto scientifico io continuo a pensarla in modo scientifico : dopo la morte non c'e' nulla, inutile quello che dicano le religioni, non c'e' niente
Me lo dimostri? Altrimenti, non avendo base per crederlo, negarlo a priori non mi sembra un pensiero scientifico ^_^
Ciao ragazzi,
per prima cosa un piccolo appunto sui musulmani. Se li rimproveriamo perchè non hanno mai letto il Corano, non so cosa bisognerebbe fare alla maggior parte dei cattolici che oltre a non sapere che cos'è la Bibbia, spesso va in Chiesa non per ascoltare la parola di Dio (e quindi apprenderla almeno per irraggiamento) ma per mettere in mostra il vestito nuovo.
Sicuramente la fede è una via semplice ma può condurre in errore, penso che su questo ci troviamo d'accordo. Ritengo ciò uno dei motivi per il quale, imho, nessuna religione può basarsi solamente sull'elemento irrazionale ma deve cercare sempre un accordo con la razionalità. Non nego il "ci devi credere per fede" ma questa deve essere l'estrema ratio.
Allora nella tradizione veterotestamentaria, precisamente nel Deuteronomio, si legge che Israele avrà un giorno un profeta che parlerà con Dio come suo pari (non ricordo le parole esatte) e quindi con un rapporto che va oltre quella che aveva Mosè (l'uomo più vicino a Dio). Non solo, di continuo viene annunciato che vi sarà un Messia o un uomo che porterà alla salvezza definitiva del popolo di Dio, quindi anche questa volta il riferimento è a qualcuno che va oltre Mosè.
Secondo quanto riportato dai Vangeli Gesù può vedere Dio (azione vietata a Mosè), quando parla di Dio dice "il Padre mio" ed insegna ai suoi discepoli a pregare dicendo "Padre Nostro", compie dei miracoli che rappresentano appieno la sua divinità come la moltiplicazione dei pani e dei pesci (quindi totale padronanza sugli elementi che compongono la materia: creazione/distruzione). Tutto questo vale, mi sembra ovvio, se si prendono i Vangeli come fonte più o meno attendibile.
I santi fanno miracoli ma non hanno la stessa grandezza e sono più che occasionali.
Insomma per considerarlo oltre Mosè viene spontaneo crederlo il figlio diretto di Dio.
Non puoi dimostrare che Dio non esista, d'accordo. Non puoi dimostrare che Dio esista, d'accordo. Allora che si fa?
N.B. Personalmente a Nicea non penso che ci sia stato lo spirito santo...
riassunto: religione = bisogno dell'uomo di fare affidamento su un essere superiore (oltre che darsi delle spiegazioni sulla creazione di tutto e di vari fenomeni). imho, tutto inutile u_u
se anche servisse solo ad una persona per stare meglio e vivere serenamente perchè sarebbe inutile?
sono d'accordo che è un bisogno dell'uomo, ma come fai a essere certo che non è vero???
riassunto: religione = bisogno dell'uomo di fare affidamento su un essere superiore (oltre che darsi delle spiegazioni sulla creazione di tutto e di vari fenomeni). imho, tutto inutile u_u
Sicuramente la religione mi permette di spiegare tante cose, ma il motivo per cui credo in Dio non è nè per garantirmi un posto un Paradiso, nè per fare affidamento su un essere superiore.
Sicuramente la religione mi permette di spiegare tante cose, ma il motivo per cui credo in Dio non è nè per garantirmi un posto un Paradiso, nè per fare affidamento su un essere superiore.
Questo mi fa venire in mente una domanda:
perchè si crede in Dio?
mi sa che hai capito male...dove sarebbe che ho detto che la religione dai musulmani è sentita e poi no?leggi bene....ho detto che non tollerano altre religioni,che siamo noi cristiani a non sentire la religione,...quando dico che i musulmani non conoscono la loro rligione,non intendo che non la sentano,ma che la maggior parte di loro,non ha nemmeno mai letto tutto il corano,tendono a dare delle interpretazioni neanche troppo giuste,secondo tanti teologi,di quello che vi è scritto...non vuol dire che la religione non è sentita,ma che viene interpretata a volte secondo canoni sbagliati....meglio?spero ci sia qualcuno che ha capito....sennò mi posso fucilare!ho passato l'esame d'italiano con 15/15....se non sono più in grado di fare un discorso chiaro,vuol dire che sto entrando nella demenza senile!ciao! ^_^
ok, non avevo colto la differenza della tua opinione tra sentire la religione/male interpretare la religione. Cosa su cui non sono d'accordo, non vedo le basi per dire che "loro" (sempre questo loro, poi, come se tutti i credenti musulmani potessero essere racchiusi in un insieme comune così facilmente) la sentono più di noi. Quanti? tutti? in che percentuale? E ugualmente per dire che la interpretano male perchè non leggono tutto il corano. QUanti? in che percentuale? E quanti leggono tutta la bibbia?
E soprattutto, da dove esce questa storia che i musulmani non tollerano le altri religioni? Forse stai parlando dei gruppi politici islamici che stanno acquistando potere in alcuni paesi dell'area araba? Perchè ad analisi storica, la tolleranza musulmana ha avuto alti e bassi, alla pari di quella cristiana, cose ottime e cose da censurare, e pure oggi i problemi li trovi in alcuni paesi - e in virtù di alcuni gruppi politici. Un rom in Italia non ha la stessa paura di trovarsi in mezzo a un gruppetto di Forza Nuova? Mica per questo dovrei accusare l'intera Italia. Penso di aver capito quello che intendi, ma non vedo quali sono le basi per generalizzare così. Tu dici che sei costretta a generalizzare perchè ti trovi contro una mentalità chiusa... quale? Già così facendo stai generalizzando, mettendo alla pari Adel Smith, l'immigrato marocchino, il terrorista di Alqaeda, il kebabbaro turco... sono persone troppo diverse per poterle considerare "mentalità chiusa".
Questo mi fa venire in mente una domanda:
perchè si crede in Dio?
Per quanto mi riguarda ci sono tre motivi fondamentali:
1) Il nostro universo è un'opera di perfezione tale che non può essersi creato da solo
2) Mi piace l'idea che la mia vita non sia stata inutile: la mia esistenza deve servire a realizzare nel mio piccolo una quota dei piani divini (considerarla un semplice fluttuazione quantistica mi renderebbe estremamente triste)
Immortalità o mortalità non mi impressionano più di tanto. Mi spiego, se dopo la morte c'è qualcosa meglio altrimenti fa niente.
3) La predicazione di Gesù Cristo (scritto per ultimo ma il più importante).
Mmh premettendo, come ha fatto qualcun altro che nn sn riuscita a leggere tutto.
Volevo dire la mia....Io sn cattolica. Studiando archeologia cmq mi è ormai apparso chiaro che le religioni sono un'espressione della cultura di ogni popolo e che vanno a rispondere alle domande dove la razionalità è incapace. Questa è soprattutto la concezione moderna.
Ora, ho visto che si parlava anche di fatti storici (tipo concilio di Nicea)
Siamo in un periodo molto controverso: se non sbaglio nel 312 c'era stato l'editto di Milano che concedeva la libertà di culto anche ai cristiani, mentre il concilio di Nicea è del 325. Si cercava di dare una risoluzione a controversie interne tra cui quella con gli ariani (che non credono nella trinità ma in una gerarchia che vedeva il figlio in gradino più basso del padre...e tra le altre cose negava il ruolo dei santi come intermediario tra uomo e dio)....ed è in questo concilio che fu formulato il credo.
Questo è un processo simile a quello che era avvenuto verso il 200 con la formazione del Canone ossia con la decisione che i 4 Vangeli Gli Atti, le Lettere di Pietro e Paolo e l'Apocalisse di S.Giovanni, costituissero i testi che oggi definiamo Nuovo testamento. Ancora una volta la necessità era dovuta al proliferare di testi gnostici più o meno credibile.
Per quanto credente ritengo che quindi il concilio di Nicea abbia avuto un ruolo fondalmentalmente "politico" all'interno della chiesa stessa. Non dimentichiamo che in Oriente spesso e volentieri (prima dello stacco con la chiesa di Roma), ci furono concili che avvallavano una o un'altra eresia. Il concilio di Nicea cercava più che altro di ricollegarsi alla fede conosciuta prima del diffondersi dell'eresia di Ario.
La chiesa ormai era politicamente forte ed era necessario disciplinare la fede. Situazioni di crisi contro la comunità ariana sarebbero state frequenti.