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S di Sandor C.
creato il 25 gennaio 2007

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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 16 luglio 2007 19:47

Nonostante questo non mi impedisca di studiare ed interessarmi delle varie teorie scientifiche mi risulta molto più semplice e diretto credere in un Dio che ha organizzato tutto e che ha fatto quello che ha fatto seguendo in parte le strade che la scienza ci sta delineando, rispetto al fatto che ogni cosa si sia creata da sola.

 

Dio non segue le strade della scienza perchè la scienza al massimo ci può dare qualche barlume di luce nel capire quale sono state le vie seguite per la creazione.

Tutto quello che ci circonda è stato creato da Dio, almeno per un credente, quindi la scienza, sempre per il credente, indaga quella che è stata o è l'azione divina. Non noto nè l'ilarità nè il controsenso.

 

Dio non agisce tramite la scienza perchè questa è una creazione umana e, scusatemi, non capisco proprio dove sia l'assurdità o la nostra maggiore divinità: non è vedendo e studiando i quadri del Caravaggio che divento come Caravaggio.

 

Alla fine non si capisce bene a cosa serva la scienza, mi pare. :unsure:

 

Così come la filosofia, può solo fornire risposte approssimate e distorte (termine tuo) della rifulgente, unica, verità divina. Quindi scienza e filosofia inutili.

 

Mi pare la logica conclusione del tuo ragionamento: la scienza ci può solo dare una visione approssimata del mondo, visione approssimata che chi crede invece non ha. Dell'inutilità della filosofia ne hai parlato esplicitamente.

 

Quindi, ti chiedo: a tuo avviso la scienza a cosa serve?

 

A tal fine mi permetto di ipotizzare che le vostre doti artistiche non siano le stesse del Caravaggio. Bene, andiamo avanti.

Per ipotesi pensiamo che il Caravaggio sia Dio e che i suoi quadri siano le creazioni di questo Dio. Noi esseri umani possiamo vederli, osservarli e studiarli tramite la scienza ma non saremo mai capaci di riprodurli. Ovvero possiamo rifarli ma rimarranno sempre una copia che potrà ingannare le persone semplici ma non un esperto in materia.

 

Anche se Dio non esiste la scienza, che descrive la realtà tramite modelli matematici che approssimano i fenomeni e non li descrivono, ci permette di dare uno sguardo a ciò che ci circonda ma non ci permette di carpire l'intima essenza delle cose. Quindi o Dio esiste o non esiste gli uomini non possono far altro che osservare in modo distorto l'universo che li circonda illudendosi, costruendo e studiando, di arrivare nei recessi più oscuri e nascosti del creato.

 

Mettendoci nel caso dell'esistenza di un Dio la scienza non fa altro che osservare, con una lente sempre più accurata, il suo operato ma la visione rimarrà sempre falsata.

Dio non agisce tramite la scienza perchè questa è una creazione umana e, scusatemi, non capisco proprio dove sia l'assurdità o la nostra maggiore divinità: non è vedendo e studiando i quadri del Caravaggio che divento come Caravaggio.

 

Questo è un modello. ^_^

 

Chi ti dice che sia giusto?

Hai delle prove che ti possano dire quanto è aderente alla realtà?

Hai delle prove che dicono che Caravaggio è inarrivabile, o elementi che sostengano, pur senza provarlo, questa tesi?

Hai delle prove che possano rendere questa idea maggiormente credibile di un modello che dice che invece affinando continuamente la nostra tecnica arriveremo ad essere come Caravaggio?

 

O è solo fede?

 

Perchè la vita distrugge la vita? Ma non solo perchè guerre, omicidi, stupri, pedofilia? Mi andrebbe di rispondere dicendo che chi arreca danno al prossimo è colui che si è allontanato da Dio. Personalmente la risposta a tutto questo l'ho trovata unendo fede e ragione ma non penso di avere i mezzi e la conoscenza per andare così in profondità nell'esaminare la volontà di Dio. Se volete posso provare a dare il mio personalissimo punto di vista, ma per trovare un perchè a tutto questo si deve abbandonare quella che è la logica umana e ragionare solamente con il cuore.

 

Non è più semplice credere che non ci sia un Dio, o che se tale Dio esiste se ne sbatte altamente di quello che accade su un pianeta di una delle 10^18 stelle attualmente conosciute nel nostro universo?

 

Visto che si parla di semplicità, da un lato abbiamo la "semplicità" di dire: 'io non conosco The Great Design, ma credo fermamente che ci sia e che ci sia un Dio che lo manovra, la contraddizione è solo apparente'. Dall'altro abbiamo: 'non c'è contraddizione perché non c'è nessun elemento che possa essere contraddittorio'.

Cosa è più semplice? :wacko:

 

Il tuo discorso, opprtunamente riportato, è simile a quello di chi dice "se non vedo e non tocco non ci credo". Se l'uomo avesse sempre ragionato in questo modo non ci sarebbe mai stato alcuno sviluppo di tipo scientifico.

 

:wub:

 

Se l'uomo si fosse fermato al "non vedo non tocco ma ci credo" avrebbe scoperto e inventato tutto quello che ha scoperto e inventato?

Se l'uomo avesse pensato "non vedo non tocco ma ci credo" avrebbe scoperto che la Terra gira intorno al Sole o si sarebbe accontentato? Avrebbe scoperto l'esistenza di virus e batteri o avrebbe creduto alle pestilenze come messaggeri di morte divini (quando poi bastava, per dire, lavarsi le mani per annullare la punizione divina e stoppare la maggioranza delle epidemie, come può confermare un buon testo di storia della medicine)?

 

Per credere in Dio l'unica via è cercare di abbandonare tutto ciò che ci lega in modo indissolubule con la materialità per vedere come dalla stessa materialità si possa arrivare a piani superiori.

 

Non hai torto. Vuoi delle prove materiali o almeno riproducibili in laboratorio che possano attestare l'esistenza di Dio. Io non te le posso dare, posso solamente farti vedere quali possono essere eventuali barlumi della sua presenza ma la ricerca finale e definitiva la puoi fare solo tu.

 

Che tali piani superiori esistano lo si crede per fede. ^_^

Se partiamo dal presupposto che Dio esista, certo, è tutto facile.

E diventa facile asserire che Dio è qualcosa verso cui tendere, che si dovrebbe accettare malgrado non vi siano prove evidenti...

D'altra parte partendo dal presupposto che Dio non esista diventa allora si potrebbe quasi ridere di coloro che si complicano inutilmente la vita alla ricerca di qualcosa che non c'è, si autoimpongono dei limiti, impegnandosi addirittura a non viverli come tali, in nome di qualcosa che frulla unicamente nella loro mente.

 

Non mi pare si stia parlando di quale delle due visioni sia giusta, l'importante è che ciascuno sia libero di seguire la propria, si parla invece di quale cosa sia più facile credere.

Ecco, resta una domanda a cui non è stata data risposta... È più facile credere che, per v << c, allora p = m*v oppure è più facile credere che intercessione = guarigione?

 

E aggiungo: supponiamo per un istante che sia vero che credere nel Dio cattolico sia poù semplice che credere ad una qualsivoglia teoria scientifica: sbaglio o il valore della fede richiesta ne uscirebbe alquanto svalutato? Voglio dire, se credere è così facile, che valore ha per un cristiano, cristiano per cui la fede ha invece un valore immenso?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Lyga Stark
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Inviato il 16 luglio 2007 23:56

Appunto quello che cerco di dire: tramite la scienza non si avrà mai una spiegazione di tutto il creato per questo è più facile credere in Dio che nella possibilità di questo strumento umano nel darci risposte definitive.

 

Purtroppo Papa Benedetto XVI è un bravissimo studioso ma un pessimo comunicatore...

 

Sul fatto che il dott. Ratzinger sia un bravo studioso ho i miei forti dubbi.

Sarà un ottimo studioso di teologia, ma non mi pare sia tanto ferrato in storia, tanto per dirtene una (dato che secondo lui l'opera di evangelizzazione nell'America Latina si svolse nel rispetto dei diritti umani), oppure in astronomia (dato che, durante la "tempestiva" riabilitazione di Galileo Galilei operata dall'allora papa Giovanni Paolo II disse a chiare lettere che era contrario a questo provvedimento), in psicologia (dato che, per bocca del dott. Bagnasco, il passo successivo all'essere gay è quello di diventare pedofili, affermazione poi ripresa dal dis-onorevole Rocco Buttiglione) e perfino negli argomenti di attualità (dato che per bocca del dott.Martino, Amnesty International non sarebbe degna di rappresentare la difesa dei diritti umani nel mondo...poco importa se è anche grazie ad Amnesty che siamo a conoscenza delle privazioni a cui sono quotidianamente sottoposte le popolazioni cattoliche in Cina).

 

Non sono d'accordo nemmeno sul fatto che sia un pessimo comunicatore; voglio dire, qualsiasi politico di casa nostra ha a sua disposizione un nutrito gruppo di spin-doctors che si occupano di trovare il modo migliore per veicolare un messaggio al popolo.

Dato che lui, a quanto pare, è il pontefice della chiesa cattolica romana, è ragionevole pensare che abbia a sua disposizione un'orda di spin-doctors. Come minimo.

Il dott. Ratzinger non comunica male; se ha lanciato dei messaggi, voleva lanciare quei messaggi, non si è affatto sbagliato.

 

L'unica parzialità che vedo nel consiglio di Nicea sta nel fatto che tutti i partecipanti erano credenti in Dio, poi per quanto riguarda la figura di Gesù penso che siano state rappresentate tutte le varie correnti di pensiero.

 

...

 

amo la scienza ma so che, come creazione dell'uomo, ha dei limiti enormi.

 

Due appunti su tutti:

 

- Uno: sul fatto che al concilio di Nicea ci sia stata una buona rappresentanza di idee (anche se non furono rappresentate TUTTE le idee per ovvie difficoltà di partecipazione dei vescovi...mi riferisco soprattutto a vescovi dell'Europa occidentale) non ci sono dubbi; ciononostante la scelta su quali testi adottare e quali lasciare da parte fu una scelta di carattere politico.

La fazione cattolica prese il sopravvento non perchè illuminata dallo Spirito Santo, ma perchè politicamente era più potente della fazione ariana; se gli ariani fossero stati più influenti la storia sarebbe andata sicuramente in modo diverso.

 

- Due: tecnicamente parlando, anche la religione è una creazione umana, quindi limitata al pari della scienza.

Non parlo solo dell'esistenza/non esistenza di Dio, ma anche di tutto ciò che c'è attorno.

Poniamo che Dio esista. E' uno solo? Ce n'è più di uno? Il Dio che ha creato la nostra galassia è lo stesso che c'è nelle altre galassie oppure esiste una sorta di "burocrazia divina" all'interno della quale ogni divinità si occupa di ciò che avviene nel proprio "ufficio"? Si tratta del Dio cattolico? Perchè non potrebbe trattarsi invece di Thor, Amaterasu, Quetzalcoatl oppure degli dei dell'Olimpo, oppure di tutti messi assieme? Dio ha avuto un inizio? E avrà anche una fine? Ci sono dei maschili e/o femminili, oppure si tratta di esemplari unici? I poteri di Dio sono a lui connaturati oppure sono frutto di una tecnologia immensamente più avanzata della nostra? Potrei andare avanti...

Ovviamente il fedele avrà, per ognuna di queste domande, una risposta che derivi dalla propria fede; nessuno però potrà dire, con cognizione di causa, "sono assolutamente certo di quello in cui credo", perchè fare una dichiarazione del genere sarebbe un pò come proclamarsi onniscienti.

Alla pari di Dio, tanto per intenderci. E vista sotto quest'ottica, una dichiarazione del genere suonerebbe pericolosamente simile ad una bestemmia.


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John Umber
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Utente
658 messaggi
John Umber
Confratello

J

Utente
658 messaggi
Inviato il 17 luglio 2007 9:57

Vedi Lord Beric,

la scienza, creazione dell'uomo, serve all'uomo. Tramite questa si guariscono molte malattie, si costruiscono strani oggetti e tanti altri giochetti ma niente di più.

La scienza ti dirà come trasformare ma non come creare e/o distruggere perchè è limitata all'essere umano, quindi indagare la nascita dell'universo, una creazione per l'appunto, con questa disciplina è fatica inutile.

 

Non ti dico, poi, i livelli abissali di inutilità che possiede la filosofia! Com'è possibile che contemporaneamnte si può dimostrare che Dio esiste e non esiste? Traduco: se vedo la tua maglietta e dico che ti sta larga e contemporaneamente stretta tu mi risponderesti che ho dei seri problemi mentali.

 

Essere uguali a Caravaggio con l'esercizio e il miglioramento della tecnica? Questa è la più bella barzelletta che abbia mai sentito. :stralol: :stralol: . Ho preso questo pittore (come avrei potuto prendere Bach o Beethoven) perchè ha quel "quid" che lo rende insuperabile.

Esercizio e tecnica sicuramente aiutano ma per riuscire veramente a comunicare qualcosa di speciale agli altri devi possedere qualità fuori del normale.

 

Non sono totalmente d'accordo con Lyga. Sicuramente è giusto dire che Papa Benedetto XVI è un bravo studioso di teologia ma sul comunicatore ho le mie riserve. Io posso avere infiniti spin-doctors alle mie dipendenze ma se penso che certe cose non vanno dette non le dico e basta, o almeno cerco un modo consono di trattare argomenti delicati.

 

Magari potessi rispondere a tutte le domande che mi fai Lyga!! Non so bene cosa ci stia lassù, son sicuro che qualcosa ci sia ma non devi rivolgerti a me per avere questo tipo di delucidazioni. Sulla questione dell'"assolutamente certo" penso che un fedele per prima cosa deve essere "assolutamente certo" dell'esistenza di Dio, poi tutto ciò che ha creato l'uomo è opinabile ma se cade quella certezza non penso che la definizione di fedele sia molto appropriata.


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Drogon
Confratello
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4621 messaggi
Drogon
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Inviato il 17 luglio 2007 11:11

Sulla questione dell'"assolutamente certo" penso che un fedele per prima cosa deve essere "assolutamente certo" dell'esistenza di Dio, poi tutto ciò che ha creato l'uomo è opinabile ma se cade quella certezza non penso che la definizione di fedele sia molto appropriata.

io assolutamente certo purtroppo non sono..... non si chiamerebbero misteri se fosse così semplice :stralol:


L
Lady Lyanna
Confratello
Utente
1714 messaggi
Lady Lyanna
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1714 messaggi
Inviato il 17 luglio 2007 11:12
Essere uguali a Caravaggio con l'esercizio e il miglioramento della tecnica? Questa è la più bella barzelletta che abbia mai sentito. :stralol: :stralol: . Ho preso questo pittore (come avrei potuto prendere Bach o Beethoven) perchè ha quel "quid" che lo rende insuperabile.

Esercizio e tecnica sicuramente aiutano ma per riuscire veramente a comunicare qualcosa di speciale agli altri devi possedere qualità fuori del normale.

 

A dir la verità esistono anche i falsi d'autore. Gente talmente brava che riesce a copiare fedelmente le opere di un pittore famoso tanto che non si riescono a distinguere se non ci fosse sopra il timbro di falso d'autore.

Lo studio e la ricerca mi permette di capire come si è potuto arrivare a creare un'opera simile, quali sono le tecniche usate. L'esercizio e l'apprendimento della tecnica mi aiuteranno a "copiare" quello che vedo e a riprodurlo.

La capacità di comunicare qualcosa di speciale non penso interessi alla scienza, al massimo ad un artista. La scienza si occupa di comunicare e rendere noto l'oggettivo, senza fronzoli o abbellimenti speciali. La scienza vuole capire e far capire non vuole mandare in estasi nessuno.


Lady delle Gocciole Extra Dark


We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.


Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 17 luglio 2007 12:13

la scienza, creazione dell'uomo, serve all'uomo. Tramite questa si guariscono molte malattie, si costruiscono strani oggetti e tanti altri giochetti ma niente di più.

 

Prima di associare la cura delle malattie ai "giochetti" ti consiglio di anadare a vedere come si vive dove ci sono ancora la malaria, la polio, la tisi, il colera, il tifo. Ti consiglio di andare a vedere come si vive in Paesi dove l'80% delle persone è sieropositivo.

Se l'uomo si fosse accontentato del "non vedo non tocco ma ci credo" forse avrebbe accettato queste malattie come una punizione divina. Io sono più felice di sapere che l'Uomo non si sia accontentato e sia riuscito a farmi nascere in un luogo e in un tempo in cui il tetano non mi fa paura, dove la malaria è famosa più per Fausto Coppi che per altro, dove la tisi e le altre malattie si studiano sui libri di storia.

 

La scienza ti dirà come trasformare ma non come creare e/o distruggere perchè è limitata all'essere umano, quindi indagare la nascita dell'universo, una creazione per l'appunto, con questa disciplina è fatica inutile.

 

Opinione tua.

Suppongo tu viva in linea con essa.

 

A meno che tu non possa dimostrare la cosa, resta però una tua idea e un tuo modo di vita, non certo una verità come l'uso dell'indicativo lascerebbe supporre.

 

Non ti dico, poi, i livelli abissali di inutilità che possiede la filosofia! Com'è possibile che contemporaneamnte si può dimostrare che Dio esiste e non esiste? Traduco: se vedo la tua maglietta e dico che ti sta larga e contemporaneamente stretta tu mi risponderesti che ho dei seri problemi mentali.

 

:huh:

 

Questo è un filo assurdo.

Anche la religione è inutile allora, perché le varie religioni al mondo dicono cose contrastanti tra loro.

 

Se fai di tutte le correnti filosofiche un fascio, allora lo si può legittimamente fare anche della religione.

 

Se scomponiamo la filosofia in ogni sua corrente, vediamo che ciascuna ha una sua coerenza interna... Così come ogni religione. Ma mettendo ogni corrente filosofica assieme si dice tutto e il contrario di tutto. E lo stesso con ogni religione.

 

Perché?

 

Perché ciascuno parte da basi differenti. All'interno del proprio piccolo castello la filosofia parmenidea funziona. All'interno del proprio piccolo castello funziona l'Islam. Funziona la filosofia eraclitea, funziona il cattolicesimo.

 

Essere uguali a Caravaggio con l'esercizio e il miglioramento della tecnica? Questa è la più bella barzelletta che abbia mai sentito. :stralol: :stralol: . Ho preso questo pittore (come avrei potuto prendere Bach o Beethoven) perchè ha quel "quid" che lo rende insuperabile.

Esercizio e tecnica sicuramente aiutano ma per riuscire veramente a comunicare qualcosa di speciale agli altri devi possedere qualità fuori del normale.

 

Non hai risposto alla mia domanda.

 

Nel tuo modello Caravaggio è Dio. Chi ti dice che tale modello corrisponda alla realtà? Chi ti dice che tale modello sia migliore di altri? Lo devi credere a priori...

Come dici tu stesso, un credente prima deve essere certo dell'esistenza di Dio, e poi viene il resto.

 

Ma il discorso è: partendo da una base neutra, è più facile credere in un Dio creatore oppure in una descrizione matematica dell'Universo?

Ovvero, guardandosi intorno, è più facile credere in p = mv oppure in intercessione = guarigione? (terza volta che pongo la domanda...)

 

Tra l'altro, rientrando un attimo nel tuo modello, il fatto che, ad esempio, molta gente ritenga Leonardo o Rembrandt o Raffaello migliori del Caravaggio (ovvero ciò con cui hai rappresentato Dio) per te è un paragone del nefasto relativismo occidentale?

 

Magari potessi rispondere a tutte le domande che mi fai Lyga!! Non so bene cosa ci stia lassù, son sicuro che qualcosa ci sia ma non devi rivolgerti a me per avere questo tipo di delucidazioni. Sulla questione dell'"assolutamente certo" penso che un fedele per prima cosa deve essere "assolutamente certo" dell'esistenza di Dio, poi tutto ciò che ha creato l'uomo è opinabile ma se cade quella certezza non penso che la definizione di fedele sia molto appropriata.

 

Ed essere assolutamente certo dell'esistenza di Dio, di un Dio, ricordiamolo, che non si manifesta in modo inequivocabile, un Dio che non rispetta le leggi dell'Universo, un Dio non percepibile con i sensi umani, è più facile che essere assolutamente certi della bontà di un modello che invece permette riscontrabilità e predicibilità, e dirò di più, permette anche di individuare una tolleranza?


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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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Lyga Stark
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Inviato il 17 luglio 2007 13:00

Io posso avere infiniti spin-doctors alle mie dipendenze ma se penso che certe cose non vanno dette non le dico e basta, o almeno cerco un modo consono di trattare argomenti delicati.

 

...

 

Magari potessi rispondere a tutte le domande che mi fai Lyga!! Non so bene cosa ci stia lassù, son sicuro che qualcosa ci sia ma non devi rivolgerti a me per avere questo tipo di delucidazioni. Sulla questione dell'"assolutamente certo" penso che un fedele per prima cosa deve essere "assolutamente certo" dell'esistenza di Dio, poi tutto ciò che ha creato l'uomo è opinabile ma se cade quella certezza non penso che la definizione di fedele sia molto appropriata.

 

Appunto. Il fatto che non lo faccia è indicativo di quanto poco gli interessi.

Se avesse interesse a trattare argomenti delicati in maniera consona direbbe ai suoi spin-doctors "qual'è il modo migliore per trattare quest'argomento senza far torto a nessuno?"; dato che invece ogni volta che interviene su qualcosa sembra quasi che stia facendo un assalto alla baionetta è ragionevole pensare che lui abbia l'interesse opposto, ovvero quello di polemizzare in maniera feroce con chiunque osi pensarla in maniera diversa da lui (vedi i costanti attacchi al relativismo), bullandosi del fatto che, in virtù della sua carica, ci sarà sempre qualcuno pronto a difendere il suo operato dicendo "il papa è sotto attacco!".

 

...

 

Lungi da me chiederti delle risposte alle mie domande!

Ciò che voglio dire è che ognuno di noi a quelle domande non deve necessariamente rispondere in maniera omogenea. Risponderà in base a ciò in cui crede.

Un odinista probabilmente ti dirà che Dio non è uno solo, ma ci sono Odino, Thor, Loki, Balder e via dicendo, che Heimdall è a guardia del ponte Bifrost, che gli dei sono maschili e femminili, che hanno avuto un inizio e avranno una fine (Ragnarok), tanto per fare un esempio.

Ogni religione però, quella cattolica compresa, porta con sé dei fenomeni inspiegabili dagli stessi fedeli (i "misteri" di cui parla Drogon), perciò è giusto dire che il fedele non può esser assolutamente certo in quello in cui crede, d'altro canto le parole "fede" e "certezza" non mi risulta siano sinonimi.

Una persona può avere domande a cui non può trovare una risposta e al contempo essere un ottimo fedele, IMHO.


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 17 luglio 2007 13:03
L'unica parzialità che vedo nel consiglio di Nicea sta nel fatto che tutti i partecipanti erano credenti in Dio, poi per quanto riguarda la figura di Gesù penso che siano state rappresentate tutte le varie correnti di pensiero.

Sulla scelta dei Vangeli inizierei col dire che dei 4 evangelisti due erano stati direttamente discepoli e gli altri due erano discepoli di discepoli diretti quindi, per quanto riguarda gli autori, la decisione penso sia stata molto ben ponderata

A parte che già "solo" credere in Dio è una parzialità non da poco, la parzialità nella scelta dei Vangeli sta nel fatto che, se decido che Gesú era divino, escluderò gli scritti che dicono il contrario; inoltre, la scelta che Gesú sia divino è stata una scelta arbitraria, nel senso che c'erano correnti di pensiero e scritti che dicevano anche il contrario, e nessuna base che li dimostrassero falsi. E se i Vangeli canonici sono scelti sull'idea "Gesú era divino", è ovvio che dai Vangeli canonici la figura che esce è plausibilmente "Gesú era divino", ma non per questo tale figura è rispondente al vero. Come detto, dal Consiglio è uscita una "media", e tale "media" non necessariamente è rispondente al vero, e il fatto che fossero tutti rappresentati non nega questo.

Poi, il "discepolo di discepolo" potenzialmente inserisce non poche differenze, vedi il passaparola.

Inoltre, come già detto, ci sono teorie secondo cui i Vangeli scelti sono quelli noti perché i piú narrativi; se devi promuovere un culto a una massa di illetterati, quindi leggendo i testi, scegli quelli narrativi o gli elenchi? La scelta è ovvia, i narrativi. Senza contare che la scelta sarà anche stata ponderata, ma, come detto, già nel I secolo dopo Cristo ci si interrogava sulla veridicità del Vangelo di Giovanni, anche perché discorda da quelli degli altri tre evengelisti; e senza contare che Tommaso era un discepolo, Giuda anche; i loro Vangeli sono canonici? Direi di no, eppure già solo Tommaso è piú vicino ai sinottici, rispetto a Giovanni.

Del resto, tu citi il concetto di Trinità; concetto però inserito dal Consiglio di Nicea, e non so quanto presente nelle sacre scritture (c'è?); tu parli di azione materiale (Gesú), di azione Spirituale (Spirito Santo); ma questo in quale modo implica il concetto di Trinità? Per dire, il mio avvocato rappresenta la mia azione legale in tribunale, ma non per questo siamo un unico essere. Gesú, lo Spirito Santo, potevano essere azione materiale/spirituale in Terra di Dio pur senza essere un essere unico con lui. Da cui, in quanto hai detto non c'è motivazione al concetto di Trinità, che quindi è un'estensione arbitraria del concetto, inserito per evitare le accuse di politeismo.

 

 

perchè Dio ha creato un mondo che alla base questa crudeltà

Lo chiedevo proprio perché non lo saprei spiegare; ma, se dio esiste, ed è quello cattolico, dovrà spiegarmi molte cose; perché onestamente mi pare ci sia una vena di sadismo e di incoerenza ("Non uccidere"), nel modo in cui avrebbe creato l'Universo.

 

 

Penso infinite anche se la stragrande maggioranza non ha un risvolto pratico

Ma in grado di aprire la mente non poco, e questo è un risvolto pratico. Inoltre, come detto, quelle frasi non sono dimostrazioni, né potrebbero esserlo (almeno, quelle che conosco io).

 

 

Se alla base delle teorie scientifiche ci sono modelli sballati è più facile credere in Dio (un essere con poteri superiori che dal nulla crea tutto) che nella scienza

Se alla base delle teorie scientifiche ci sono modelli sballati (ma è da dimostrare che siano tali) e nessuna prova, allora sia credere in Dio, sia credere nella teoria non supportata, è questione di fede; ma non per questo ne richiede meno credere in Dio, un essere che a logica, a natura, non potrebbe nemmeno esistere.

Una teoria senza basi non ha basi riscontrabili, la teoria di Dio non ha basi riscontrabili; teoria per teoria, perché dovrebbe essere piú facile credere in Dio, soprattutto visto che dà contro alla logica, alla natura, ecc.?

 

Per i modelli multipli, quanto tu dici vale perché le zone di confine escono dal contesto per cui i modelli sono costruiti, come già detto; dinamica lenta e dinamica veloce, ovvio che nella dinamica "media" avrò bisogno di un modello dedicato.

 

 

Il tuo discorso, opprtunamente riportato, è simile a quello di chi dice "se non vedo e non tocco non ci credo"

Il mio discorso, opportunamente riportato, è "È piú facile credere a ciò che vedo e tocco", e proprio per questo dico che è piú facile credere in una teoria scientifica che in Dio, perché Dio non può essere visto e toccato senza fede, una teoria scientifica sí (se non credo in Dio, non lo "vedo" né "tocco"; se non credo che una corrente che scorre in un filo lo scalda, faccio scorrere una corrente in un filo e vedo che si scalda).

Con questo non voglio negare l'esistenza di Dio, ma semplicemente dire che se una teoria mi dice "Se sono vera capita questo", e "questo" capita, è piú facile credere in essa che in Dio.

Poi, io non voglio "delle prove materiali o almeno riproducibili in laboratorio che possano attestare l'esistenza di Dio", dico semplicemente che proprio per l'impossibilità di produrre tali prove è piú difficile credere in Dio rispetto a cosa quelle prove possa produrre; e, sia chiaro, se tali prove potessero essere prodotte Dio mi scadrebbe, in un certo senso, in quanto significherebbe che potrebbe essere racchiuso dal raziocinio umano. E allora che Dio sarebbe?

 

 

La scienza ti dirà come trasformare ma non come creare e/o distruggere perchè è limitata all'essere umano, quindi indagare la nascita dell'universo, una creazione per l'appunto, con questa disciplina è fatica inutile

Mi dimostri che è stata una creazione, e non una trasformazione?

 

Per Caravaggio: il problema è che per quanto noi si possa essere magati d'accordo con te, non potrai mai dimostrare che se uno di noi si impegnasse non potrebbe diventare come lui. È un'assunzione non dimostrabile.

 

Sull'"assolutamente certo", un fedele che si dichiari tale lo può fare solo in funzione della fede, ignorando il fatto che non ha niente non solo per dimostrare che Dio esista, ma nemmeno per dimostarare che, se proprio esiste, è proprio quello in cui crede lui.

 

 

Se scomponiamo la filosofia in ogni sua corrente, vediamo che ciascuna ha una sua coerenza interna... Così come ogni religione

Le religioni però la ottengono, quando la ottengono, tramite dogmi :stralol:


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John Umber
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Inviato il 17 luglio 2007 14:05

 

Prima di associare la cura delle malattie ai "giochetti" ti consiglio di anadare a vedere come si vive dove ci sono ancora la malaria, la polio, la tisi, il colera, il tifo. Ti consiglio di andare a vedere come si vive in Paesi dove l'80% delle persone è sieropositivo.

Se l'uomo si fosse accontentato del "non vedo non tocco ma ci credo" forse avrebbe accettato queste malattie come una punizione divina. Io sono più felice di sapere che l'Uomo non si sia accontentato e sia riuscito a farmi nascere in un luogo e in un tempo in cui il tetano non mi fa paura, dove la malaria è famosa più per Fausto Coppi che per altro, dove la tisi e le altre malattie si studiano sui libri di storia.

 

Massimo rispetto per chi soffre, il mio "giochetti" è stato utilizzato per prendere in giro tante cose che l'uomo ritiene fondamentali e che non lo sono.

Nei miei post ho sottolineato più di una volta come il mondo scientifico (soprattutto quello tecnico-scientifico) è stato oggetto dei miei studi e adesso mi permette di lavorare. Credo fermamente nella scienza, soprattutto se applicata all'uomo ma mi piace rimanere con i piedi per terra.

Ho sempre criticato chi si fida ciecamente di questa creazione umana affidandole il compito di spiegare l'origine delle cose. Allo stesso modo ho criticato anche il bigottismo religioso che ha causato un'infinità di guai.

Noi esseri umani incapaci di creare come possiamo pensare di capire la creazione? La stessa natura non sa creare quindi come si può studiare un fenomeno che non è osservabile da nessuna parte?

 

 

Anche la religione è inutile allora, perché le varie religioni al mondo dicono cose contrastanti tra loro.

 

Se fai di tutte le correnti filosofiche un fascio, allora lo si può legittimamente fare anche della religione.

 

Se scomponiamo la filosofia in ogni sua corrente, vediamo che ciascuna ha una sua coerenza interna... Così come ogni religione. Ma mettendo ogni corrente filosofica assieme si dice tutto e il contrario di tutto. E lo stesso con ogni religione.

 

Perché?

 

Perché ciascuno parte da basi differenti. All'interno del proprio piccolo castello la filosofia parmenidea funziona. All'interno del proprio piccolo castello funziona l'Islam. Funziona la filosofia eraclitea, funziona il cattolicesimo.

 

 

Tutte le religioni concordano nell'esistenza di un essere o di svariati esseri superiori, mentre le filosofie funzionano solo se prese singolarmente portando nel 90% dei casi ad un pugno di mosche.

 

 

Nel tuo modello Caravaggio è Dio. Chi ti dice che tale modello corrisponda alla realtà? Chi ti dice che tale modello sia migliore di altri? Lo devi credere a priori...

Come dici tu stesso, un credente prima deve essere certo dell'esistenza di Dio, e poi viene il resto.

 

Ma il discorso è: partendo da una base neutra, è più facile credere in un Dio creatore oppure in una descrizione matematica dell'Universo?

Ovvero, guardandosi intorno, è più facile credere in p = mv oppure in intercessione = guarigione? (terza volta che pongo la domanda...)

 

Tra l'altro, rientrando un attimo nel tuo modello, il fatto che, ad esempio, molta gente ritenga Leonardo o Rembrandt o Raffaello migliori del Caravaggio (ovvero ciò con cui hai rappresentato Dio) per te è un paragone del nefasto relativismo occidentale?

 

 

Partendo da base neutra è inizialmente più facile credere in una totale descrizione matematica dell'Universo.

Riflettendo a posteriori, però, si può arrivare a Dio anche se il percorso non è semplicissimo.

Per l'esempio che ho fatto decidi tu quale sia il migliore, certo Caravaggio è barocco mentre Leonardo e Raffaello appartengono al Rinascimento. Penso che paragonarli equivale a sommare patate a cavoli.

 

 

Ed essere assolutamente certo dell'esistenza di Dio, di un Dio, ricordiamolo, che non si manifesta in modo inequivocabile, un Dio che non rispetta le leggi dell'Universo, un Dio non percepibile con i sensi umani, è più facile che essere assolutamente certi della bontà di un modello che invece permette riscontrabilità e predicibilità, e dirò di più, permette anche di individuare una tolleranza?

 

Per prima cosa Dio non va contro le leggi dell'universo, per seconda cosa ti pongo la seguente domanda: è più facile credere in un Dio che ogni tanto da piccoli barlumi di luce o in un modello che so già a priori che introduce un'approssimazione, commette errori (per colpa del modello stesso e dei PC che introducono errori nel trattare numeri) e che mentre viene formulato da qualche parte del globo terrestre c'è qualcuno che sta creando un modello opposto?


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Inviato il 17 luglio 2007 14:41

Ciao Mornon,

ti rispondo subito sul concetto di trinità. Nell'Antico Testamento non se ne parla (almeno per quanto mi ricordo), nel Nuovo Testamento si fanno vari accenni allo Spirito Santo ma, opinione personalissima, mi sembra un pò una cosa forzata.

Sicuramente il culto della trinità così come è stato formulato è servito per sostituire il Dio unico ai vari Olimpi di dei nei quali era sempre presente un qualche tipo di trinità. Per quanto mi riguarda questo concetto non mi ha mai convinto più di tanto però la spiegazione di azione terrena e spirituale mi è sembrata abbastanza buona; cmq cercare di capire la Trinità riportandola ad esempi umani non penso sia molto costruttivo.

 

Ancora non riesco a capire qual è il problema se la Chiesa ha adottato quei Vangeli nei quali si sente rappresentata. Un gruppo di persone crede fermamente che Gesù è il figlio di Dio dopo aver condotto vari studi in materia e decide che la verità è rappresentata da alcuni testi che prende come riferimento, vorrei capire dove sta il crimine in tutto questo. Nessuno ti obbliga a credere nella religione cattolica e in quello che dice. Se vuoi credere che Gesù Cristo è il figlio di Dio quella è la strada da seguire, se non lo vuoi fare sei libero. Per la Chiesa la verità (documentata e rappresentata da 2000 anni di studi) è questa, per te sarà un'altra: dov'è il problema? Perchè vuoi dimostrare che ha scelto a caso o a convenienza dei libri quando ci sono state infinite dispute teologiche per capire quali testi adottare? Giusto per: molti vangeli apocrifi dicono le stesse cose su Gesù...

 

Sulla crudeltà di questo mondo dico solo una cosa: Dio ha distribuito equamente le ricchezze a tutti i popoli della Terra. Se l'uomo si appropria di quello che non è suo che colpa ne ha Dio?

 

Sui modelli matematici ho già risposto nel mio post precedente.

 

Scusatemi ragazzi ma non ho resistito,

ho letto proprio due minuti fa che un gruppo di ricercatori italiani sta mettendo in dubbio la celebre teoria del Big Bang...

 

C.V.D.


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Inviato il 17 luglio 2007 15:16

 

Scusatemi ragazzi ma non ho resistito,

ho letto proprio due minuti fa che un gruppo di ricercatori italiani sta mettendo in dubbio la celebre teoria del Big Bang...

 

C.V.D.

non è certo la prima volta che accade....

d'altra parte nessuno ha mai avuto la pretesa di dire che quello è sicuramente ciò che successe.....

la scienza è in continua evoluzione, la fede effettivamente è quasi sempre statica.

si può credere nell'una E nell'altra? per esperienza personale ti rispondo: si :stralol:


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Inviato il 17 luglio 2007 15:25

 

non è certo la prima volta che accade....

d'altra parte nessuno ha mai avuto la pretesa di dire che quello è sicuramente ciò che successe.....

la scienza è in continua evoluzione, la fede effettivamente è quasi sempre statica.

si può credere nell'una E nell'altra? per esperienza personale ti rispondo: si :stralol:

 

 

D'accordissimo


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Inviato il 17 luglio 2007 22:09

Ho sempre criticato chi si fida ciecamente di questa creazione umana affidandole il compito di spiegare l'origine delle cose. Allo stesso modo ho criticato anche il bigottismo religioso che ha causato un'infinità di guai.

 

Il progresso scientifico ha questo nome proprio per il fatto che, partendo dal basilare, progredisce costantemente verso qualcosa di più avanzato.

Fidarsi ciecamente della scienza significa considerarla perfetta così com'è, toglierle quel costante "miglioramento" che contribuisce a distinguerla dalla religione.

Chi crede fermamente alla scienza "così com'è" esce dal campo scientifico per entrare in quello religioso. Per riprendere l'esempio che ho fatto prima non si tratta di "certezza" ma di "fede".

Chi dice di credere con certezza alla scienza "a scatola chiusa" a mio avviso è solo un ulteriore tipo di bigotto.

 

Scusatemi ragazzi ma non ho resistito,

ho letto proprio due minuti fa che un gruppo di ricercatori italiani sta mettendo in dubbio la celebre teoria del Big Bang...

 

Bingo! Proprio quello che stavo dicendo or ora!

Non si può fare una teoria sull'origine dell'universo che subito qualche altro ricercatore si dà da fare per migliorarla (o sostituirla con un modello più calzante).

Beh, la scienza dovrebbe funzionare proprio così, d'altro canto la teoria del Big Bang non fu mai scolpita nella roccia dai suoi ideatori.

Per inciso, fino a poco tempo fa su tutti i testi di geografia astronomica erano riportati 9 pianeti all'interno del nostro sistema solare; oggi quel numero oscilla da un minimo di 8 ad un massimo di 12 (o più), dato che ci sono dubbi se inserire o meno Plutone nell'elenco.

Altro esempio di come le nostre conoscenze scientifiche migliorino di pari passo con l'utilizzo di strumenti sempre più raffinati (e tenete presente che 100 anni fa si ignorava anche l'esistenza dello stesso Plutone).


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 17 luglio 2007 22:55
Ho sempre criticato chi si fida ciecamente di questa creazione umana affidandole il compito di spiegare l'origine delle cose. Allo stesso modo ho criticato anche il bigottismo religioso che ha causato un'infinità di guai.

Noi esseri umani incapaci di creare come possiamo pensare di capire la creazione? La stessa natura non sa creare quindi come si può studiare un fenomeno che non è osservabile da nessuna parte?

Ma noi non ci fidiamo ciecamente della scienza; e poi, se dici che non possiamo capire la creazione, come fai a dire che sicuramente è stata creazione? È un assurdo, dai per certo che sia avvenuto qualcosa che nemmeno puoi capire.

E poi, se la stessa natura non sa creare, come puoi dire che Dio non dà contro alle leggi dell'Universo? Dio crea (legge universale: nulla si crea), Dio può distruggere (legge universale: nulla si distrugge), è eterno (legge universale: tutto è soggetto al tempo); ecc. Se invece sostieni che creare, distruggere, ecc. siano leggi universali, devi prima dimostrarlo.

 

 

Tutte le religioni concordano nell'esistenza di un essere o di svariati esseri superiori, mentre le filosofie funzionano solo se prese singolarmente portando nel 90% dei casi ad un pugno di mosche

Ma le religioni hanno in sé delle contraddizioni che, quando "risolte", sono "risolte" grazie a dogmi, ossia a "È cosí perché è cosí" indubitabili.

 

 

Partendo da base neutra è inizialmente più facile credere in una totale descrizione matematica dell'Universo

Esattamente quello che dicevo: il tuo discorso può magari andare bene per un fedele, ma non è generale. Al massimo si potrebbe dire "Per un fedele è piú facile credere in Dio", ma non "È piú facile credere in Dio". E, come detto, anche per un fedele personalmente reputo che credere in Dio sia piú "difficile", nel senso che è tutto materia di fede, mentre la scienza dà qualcosa di materiale su cui basarsi, con essa si può arrivare, attraverso cose riscontrabili e ripetibili, a credere anche negando la tesi.

Se poi si dice che un modello è piú credibile per un fedele, mi pare implicito che è piú credibile se c'è fede, e quindi che serve piú fede per crederlo.

 

 

è più facile credere in un Dio che ogni tanto da piccoli barlumi di luce o in un modello che so già a priori che introduce un'approssimazione, commette errori (per colpa del modello stesso e dei PC che introducono errori nel trattare numeri) e che mentre viene formulato da qualche parte del globo terrestre c'è qualcuno che sta creando un modello opposto?

Al modello. Perché è certo che il modello esista, cosí come è certo che faccia tutto quello che dici, cosí come è certo che le previsioni del modello possono essere controllate, per vedere se il modello sia valido o no, perché a priori so quanto dici, e a posteriori posso controllarlo; mentre non è certo, né dimostrabile, che quei "piccoli barlumi di luce" vengano in qualche modo da Dio, da un dio, o da dei; né come conoscenza a priori, né come controllo a posteriori.

Come può da una parte l'approssimazione togliere attendibilità a un modello, e dall'altra l'impossibilità di determinare non solo l'approssimazione (che sicuramente c'è, vedi le modifiche alle sacre scritture), ma persino l'esistenza del "modello", aumentarla?

 

Modello A: esiste? Sí. Parte da ipotesi verificabili? Sí. Fa previsioni verificabili? Sí. È approssimato? Sí. Posso quantificare l'approssimazone? Sí. Tale approssimazione inficia i risultati al punto da renderli inaffidabili? No (posto che il modello sia correttamente usato). È dimostrabile? Sí. È negabile? Sí. Si possono produrre prove pro o contro? Sí. Posso oggettivamente riscontrarne l'esattezza, negando la tesi? Sí. Può essere studiato su basi riscontrabili? Sí.

 

Modello B: esiste? Non si sa. Parte da ipotesi verificabili? No. Fa previsioni verificabili? No. È approssimato? Sí. Posso quantificare l'approssimazone? No. Tale approssimazione inficia i risultati al punto da renderli inaffidabili? Non si sa. È dimostrabile? No. È negabile? No. Si possono produrre prove pro o contro? No. Posso oggettivamente riscontrarne l'esattezza, negando la tesi? No. Può essere studiato su basi riscontrabili? No.

 

Tenendo i modelli generici, senza interrogarsi su cosa sia l'uno e su cosa sia l'altro, a quale è piú facile credere? Qualunque sia il modello A e qualunque sia il modello B, come si possa dire che richieda piú fede credere al primo modello, anche visto che entrambi sono approssimati, ma solo in uno è possibile quantificare tale approssimazione, non riesco a capirlo.

 

 

cercare di capire la Trinità riportandola ad esempi umani non penso sia molto costruttivo

Volevo solamente fare un parallelo, per far notare come non ci sia nulla che implichi tale concetto, nelle sacre scritture. Concetto che anche per quello mi sembra rientrare nelle arbitrarie modifiche/estensioni cui accennavo.

 

Per i Vangeli, intanto il problema potrebbe essere nelle motivazioni politiche che ci stavano dietro; comunque, io non ho detto che sia un problema se la Chiesa ha adottato quelli perché da essi si sentiva rappresentata, ho detto che lo stesso concetto di "Vangelo canonico" implica un'arbitrarietà delle sacre scritture: come si può pensare di tirare fuori da quei testi la vera figura di Gesú, di Dio, se alla base di tutto c'è un'arbitrarietà di fondo, se si usa solo parte dei testi? Come si può escludere che ci siano state modifiche/omissioni anche pesanti, se interi testi sono stati arbitrariamente omessi? A mio parere, non si può.

Inoltre, che studi in materia sarebbero stati condotti, al momento della scelta? Onestamente, tra i "criteri" sostenuti da diversi studi (vedi miei scorsi messaggi), la "media" rappresentata dal Concilio di Nicea, l'indubbia influenza che il peso politico del cattolicesimo ha avuto, ecc., non so quali e quanti studi ci siano stati alla base di tale scelta, e quanto invece non sia stata frutto di scelta politica/ideologica, di una "media" intesa nel senso "La visione che meno scontentava la maggioranza [politicamente intesa] dei presenti".

Io non voglio dimostare che siano stati scelti a caso, anzi ho esplicitamente detto che dietro alla scelta dei Vangeli piú narrativi ci potrebbero essere precisi criteri di diffusione; per la convenienza, non è che voglia dimostrarlo, semplicemente storia insegna, almeno a me pare farlo, che almeno in parte è cosí, dove "convenienza" significa almeno adattarli alla necessità di diffusione (vedi condanna di Gesú).

 

 

Dio ha distribuito equamente le ricchezze a tutti i popoli della Terra. Se l'uomo si appropria di quello che non è suo che colpa ne ha Dio?

Il che cosa c'entra con quanto ho detto io? Mi cito: "un essere vivente, per vivere, deve nutrirsi di altri esseri viventi, e quindi ucciderli". In altri termini, io per vivere devo uccidere degli esseri viventi, animali o piante che siano. Quindi, la vita, per esistere, deve uccidere la vita. Dio ha scelto di fare un mondo in cui la vita deve uccidere la vita, pur mettendo un comandamento "Non uccidere". Cosa c'entra questo con la distribuzione delle ricchezze?

 

 

ho letto proprio due minuti fa che un gruppo di ricercatori italiani sta mettendo in dubbio la celebre teoria del Big Bang

Che è esattamente quello che ho detto io; questo dimostra che una teoria scientifica è analizzabile, riscontrabile, negabile, contestabile. Dio no: non c'è nulla che possa dimostrarlo, nulla che possa sostenere una sua negazione, nulla di nulla. Per questo è piú facile credere in qualcosa che dà modelli riscontrabili, previsioni controllabili, e che chiunque può provare a negare, rispetto a qualcosa che non solo non si sa nemmeno se esista, ma che non c'è modo di dimostrare o negare. Ma non per questo si deve credere che la scienza dia risposte assolute.

Senza contare che il fatto che la mettano in dubbio non implica che sia sbagliata, devono anche portare prove (cosa possibile, se hanno ragione); del resto, c'è anche gente che mette in dubbio la teoria "Dio", ma non per questo è sbagliata a prescindere, no? Con però la differenza che nel caso del Big Bang è possibile produrre prove a favore o contro, nel caso di Dio no.

 

Sul credere a Dio e alla scienza, nulla in contrario, non l'ho mai negato; quello che non condivido è che credere in Dio richiederebbe meno fede che credere in un modello scientifico, laddove per definizione credere in Dio è questione di fede, mentre i modelli danno basi riscontrabili che esulano dalla fede.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Inviato il 18 luglio 2007 20:35

Anche la religione è inutile allora, perché le varie religioni al mondo dicono cose contrastanti tra loro.

 

Se fai di tutte le correnti filosofiche un fascio, allora lo si può legittimamente fare anche della religione.

 

Se scomponiamo la filosofia in ogni sua corrente, vediamo che ciascuna ha una sua coerenza interna... Così come ogni religione. Ma mettendo ogni corrente filosofica assieme si dice tutto e il contrario di tutto. E lo stesso con ogni religione.

 

Perché?

 

Perché ciascuno parte da basi differenti. All'interno del proprio piccolo castello la filosofia parmenidea funziona. All'interno del proprio piccolo castello funziona l'Islam. Funziona la filosofia eraclitea, funziona il cattolicesimo.

 

 

Tutte le religioni concordano nell'esistenza di un essere o di svariati esseri superiori, mentre le filosofie funzionano solo se prese singolarmente portando nel 90% dei casi ad un pugno di mosche.

 

Certo, non si può essere contemporaneamente, tanto per dire, Kantiani e Bergsoniani.

 

Mentre immagino che si possa essere contemporaneamente, tanto per dire, buoni Cristiani e buoni Musulmani, visto che c'è in comune l'esistenza di un Dio.

 

Ovvio, basta mettersi d'accordo sulla Trinità... Dio è Uno e Unico oppure Uno e Trino?

Ovvio, basta mettersi d'accordo sulla conoscibilità di Dio... Per il dogma cattolico, Dio si è fatto conoscere in Cristo, per gli Islamici Dio è inconoscibile.

Ovvio, basta mettersi d'accordo sulla Rivelazione... Joshua ben Yosif o Muhammad?

Ovvio, basta mettersi d'accordo sulla vocazione ultima dell'uomo... Conoscere, amare e servire il Dio Padre oppure riconoscere la suprema autorità di Dio al fine di ottenere la salvezza nella vita dopo la morte, la pace interiore e la concordia nei rapporti interpersonali, mettendo in pratica il Corano e non associando Dio a nessun altro (da cui la polemica sulla Trinità di cui sopra)?

Ovvio, basta mettersi d'accordo sul concetto di persona... Qui faccio prima a citare wiki

 

È nel Cristianesimo ad esser nato il concetto di persona.

 

In questa maniera si è fatta strada una concezione del diritto legata all'essere umano, alla persona umana, che rese possibile la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

 

Invece la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo non è riconosciuta, e non può esserlo, in molti paesi che applicano la Legge islamica. La ragione è che l'Islam ha una concezione dell'individuo e della comunità che è incompatibile con il substrato della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Per questo i paesi islamici hanno elaborato una loro propria Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo.

 

Nell'Islam il diritto va inteso come diritto della comunità (Umma), non della persona. L'Islam non conosce la parola "persona", il suo sinonimo è fard (individuo). Il fard è parte integrante e dipendente della grande società islamica (Umma). Dentro la Umma egli ha diritti e doveri. Se abbandona la religione per ateismo o conversione a un'altra religione, perde tutti i suoi diritti, anzi, è passibile di morte. Perciò la fonte dei diritti nei paesi a maggioranza islamica è la comunità islamica e, in ultima analisi, essa è garante dei diritti e dei doveri che il Corano e la Legge islamica, la šari?a, riconoscono, concedono e negano.

 

In quasi tutti i paesi a maggioranza islamica non è consentito abbandonare la fede islamica per aderire a un'altra, con il rischio anche della sentenza di morte, talvolta commutata in carcere.

 

Ovvio, basta mettersi d'accordo sul concetto di religione e Stato... Per il Cristianesimo la missione della Chiesa NON è di ordine economico, politico e sociale (Concilio Vaticano II)... Occorre specificare la concezione islamica dello Stato?

 

 

Ecco, basta far quadrare questi piccoli punti, per segnare la differenza tra le filosofie, così tanto inconciliabili l'una con l'altra, e le religioni, invece tanto comuni e vicine tra loro... :stralol:

 

 

 

Facciamo poi entrare il buddismo con la reincarnazione? Chi glielo va a dire a Benedetto XVI che la religione cristiana è compatibile con la reincarnazione? :huh:

O il manicheismo! Satana potente tanto quanto Dio! Compatibilissimo con il Cristianesimo...

 

 

 

 

No, ogni religione è congruente solo all'interno dei limiti da essa stessa imposti.

Esattamente come ogni dottrina filosofica.

Esattamente come ogni modello matematico.

 

Partendo da base neutra è inizialmente più facile credere in una totale descrizione matematica dell'Universo.

Riflettendo a posteriori, però, si può arrivare a Dio anche se il percorso non è semplicissimo.

 

Quindi credere ad un modello matematico è più semplice che credere in Dio. Non è questo che hai scritto?

 

Per prima cosa Dio non va contro le leggi dell'universo

 

Un essere che fa cose che nell'Universo NON sono possibili (vedi creazione di materia/energia), che è ubiquo, eterno, eccetera in che modo rispetta le leggi dell'Universo, scusa?

 

è più facile credere in un Dio che ogni tanto da piccoli barlumi di luce o in un modello che so già a priori che introduce un'approssimazione, commette errori (per colpa del modello stesso e dei PC che introducono errori nel trattare numeri) e che mentre viene formulato da qualche parte del globo terrestre c'è qualcuno che sta creando un modello opposto?

 

I suddetti tanti piccoli barlumi di sé li devi prima ascrivere a quel Dio. Ovvio, se parti dalla base che Dio esiste è facile arrivare alla conseguenza che Dio esiste. :stralol:

Se francamente mi danno un modello, dicendomi che questo modello funziona così e cosà, con tolleranza nota tot, all'interno di limiti prestabiliti di funzionamento, e che all'interno del suo intervallo di funzionamento posso fare tutte le prove che voglio per vedere che effettivamente funziona... Beh, non c'è storia. :huh:

Se poi qualcuno dall'altra parte del mondo fa di meglio, mi fa piacere. Sempre modelli sono.

 

Scusatemi ragazzi ma non ho resistito,

ho letto proprio due minuti fa che un gruppo di ricercatori italiani sta mettendo in dubbio la celebre teoria del Big Bang...

 

C.V.D.

 

E scommetto quello che vuoi che al suo posto staranno pensando ad un altro modello matematico... :D


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
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