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S di Sandor C.
creato il 25 gennaio 2007

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John Umber
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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 11:30

Se rileggi il mio ultimo post, ho scritto che ritengo la Chiesa libera di amministrare come meglio crede il pane che possiede.

Inoltre, nel post precedente, sono stato il primo a dire che probabilmente per un cattolico la comunione, quindi il nutrimento dell'anima, viene prima di ogni altra cosa.

 

 

Personalmente, non sono d'accordo con questa politica, ma invece che proporre una legge per obbligare la Chiesa a destinare il pane delle ostie al Terzo Mondo, mi asterrò dal ricevere l'ostia.

Certo, sarebbe bello che un cattolico dicesse la stessa cosa dell'eutanasia o delle coppie di fatto o dell'aborto, ma sono fiducioso che un giorno in Italia verrà accettato anche chi è diverso.

 

Ma come si può paragonare il problema dell'aborto e dell'eutanasia con i Kili di pane consumati per l'ostia?

Se è criticabile la Chiesa per il rito dell'Ostia allora siamo tutti immensamente criticabili per gli sprechi che si fanno tutti i giorni. Focalizzarsi sulle briciole e dimenticare tutto il resto è da stupidi; mi spiego meglio: invece di dire non prendete l'Ostia e fate campare per un settimana una città grande come Sondrio, direi lavatevi di meno e date da bere ad un continente per un anno.

Pensare all'Ostia come pane sprecato è come se un malato terminale non riesce più a dormire perchè ha un pelo incarnato!!!

Ripeto in Italia non c'è libertà per i cattolici!

Bye bye ;) :ehmmm:


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 23 aprile 2007 11:37
Certo dimenticavo che il pane è uno spreco mentre discoteca, telefonini, viaggi, automobili, videogames ecc, quelli no, sono necessità per noi poveri uomini

Perfavore cita dove l'ho detto. Il fatto che ci siano degli sprechi non implica che quello dell'ostia non lo sia.

 

 

Credevo di aver sentito ogni genere di offesa verso i cattolici ma questa non mi era mai capitata: ritenere un danno la comunione che forse, emotivamente, è il più importante dei sacramenti

Mi metto nei panni di chi muore di fame, a fronte di tonnellate di pane usato per un simile rito; mi metto nei panni di un'istituzione che combatte la fame nel mondo, e che dovrebbe proteggere gli Uomini. Unisco le due cose, e personalmente penso che sarebbe un uso migliore e piú adatto agli obiettivi della Chiesa istituire qualcosa di simbolico per la comunione, e usare quel pane per salvare vite. Sono libero di pensare che tra un'importanza emotiva come quella della comunione e un'importanza vitale come quella del cibo dovrebbe essere prediletta la seconda?

Non tutti sono cattolici, non tutti sono cristiani, ma se per un rito simbolico migliaia di persone che potrebbero essere salvate muoiono di fame... sí, mi pare un danno. E se la Chiesa, o tu, dice che è un danno, allora ciò che lo causa è dannoso. E se la Chiesa, o tu, dice che non è un danno, allora non ritiene un danno la morte di migliaia di persone che potrebbero essere salvate.

E no, non mi pare un'offesa ai cattolici; anzi, dire "La morte di migliaia di persone che avrebbero potuto essere salvate è un danno" penso dovrebbe essere un pensiero che condividerebbero totalmente. Salvo che abbia capito male il "Ama il prossimo tuo come te stesso" dio cristiana memoria.

 

 

Certo pensare di risolvere il problema della fame del mondo con 21 tonnellate al giorno di pane è un'idea di una profondità unica: ma quale cervello ha potuto partorire un'idea così fondamentale per il genere umano? Propongo il nobel per la pace all'ideatore di questa soluzione rivoluzionaria

Grazie, ma lo eviterei: da quando hanno candidato persone come Arafat e Chirac non mi dà molta fiducia.

Per il resto, potresti citare dove ho detto che si risolverebbe il problema della fame nel mondo? Che quello delle ostia sia l'unico spreco? Giusto cosí, non mi pare d'averlo mai scritto.

 

 

Perchè per esternare tutto il proprio dissenso oltre a calpestare i valori degli altri (per me la comunione è un sacramento fondamentale) bisogna ridursi ad esternazioni senza senso?

Liberissimo di pensare che siano senza senso (cosí come lo è Ashan, cui rispondo solo che è vero che le spese per abbellire Chiese e simili mi sembrano parimenti risorse che meglio potrebbero essere utilizzate, ma questo non cancella che personalmente anche l'ostia rientra tra queste), personalmente non lo condivido: io non esterno tutto il mio dissenso, del resto non mi sono mai detto anti-cattolico, anti-ecclesiastico, o che altro; ho semplicemente fatto un'osservazione, osservando che rinunciando alle ostie si potrebbero salvare migliaia di vite umane, cosa per cui la Chiesa si batte, mi sembra. Ho semplicemente osservato che a mio parere non salvare quelle vite umane è definibile "danno", cosa che onestamente non vedo come la Chiesa, un cattolico o un cristiano possano contestare. Non ho detto che sia la rovina del mondo, non ho detto che sia l'unico spreco, non ho detto che toglierlo risolverebbe tutto; ma personalmente continuo a pensare che ci sarebbero usi migliori di quelle tonnellate di pane.

 

 

L'ostia, per un cattolico, non è uno spreco ma un sacramento divino. Chi non è cattolico dovrebbe almeno cercare di 'accettare' le diversità di questi 'cattivissimi' cattolici e non andare a dire che il sacramento della comunione è uno spreco perchè per noi è fondamentale al pari del cibo che mangiamo

Liberissimo di avere questa tua idea; personalmente continuo a non capire come un cattolico possa non considerare un danno la morte, soprattutto evitabile, di migliaia di persone; e personalmente preferirei un rito piú simbolico.

La Chiesa vuole amministrare il suo pane in quel modo? Liberissima di farlo. Ma io mi ritengo altrettanto libero di pensare che salvare vite umane, figli di Dio, sarebbe un uso migliore.

 

 

Sono fiducioso che un giorno in Italia verrà accettato anche chi è diverso: penso che quel giorno, però, sia ancora moooooolto lontano

Condivido: infatti, sembra che il giorno in cui la mia diversità nel pensare che il pane usato per l'ostia potrebbe avere usi migliori verrà accettata appaia decisamente lontano, dopo i tuoi interventi.

 

 

ognuno è libero di professare la propria fede, e chiederne il rispetto (nei limiti fissati dalla legge), ma non può chiedere di imporla come insengamento

Non si tratterebbe di imporre una fede come insegnamento, ma di insegnare la storia di istituzioni che, nel bene o nel male, hanno influenzato la nostra storia; nemmeno questo ti troverebbe d'accordo?

 

 

come si può paragonare il problema dell'aborto e dell'eutanasia con i Kili di pane consumati per l'ostia?

Nell'ambito di quanto da te detto sul rispetto della diversità, semplicemente notando che la Chiesa non mostra molto rispetto dell'altrui diversità, e cosí fanno diversi cattolici.

 

 

Focalizzarsi sulle briciole e dimenticare tutto il resto è da stupidi

Potresti citare dove ho detto "È l'unica cosa", "Dimenticatevi del resto", "È la cosa principale", o simili? Perché non ricordo d'averlo detto, mi sembra una tua estensione arbitraria e infondata di quanto da me detto.

In Italia non ci sarà libertà per i cattolici (cosa che non condivido, non mi pare gli sia vietato chissà cosa), ma a vedere i tuoi interventi, io non sono libero di pensare che salvare vite umane sarebbe un uso migliore delle ostie; a vedere il comportamento della Chiesa, un non fedele non è libero di scegliere cosa fare della sua vita, non è libero di scegliere di vivere in un'unione diversa dal matrimonio.

 

 

Se rileggi il mio ultimo post, ho scritto che ritengo la Chiesa libera di amministrare come meglio crede il pane che possiede.

Inoltre, nel post precedente, sono stato il primo a dire che probabilmente per un cattolico la comunione, quindi il nutrimento dell'anima, viene prima di ogni altra cosa.

 

Personalmente, non sono d'accordo con questa politica, ma invece che proporre una legge per obbligare la Chiesa a destinare il pane delle ostie al Terzo Mondo, mi asterrò dal ricevere l'ostia.

Certo, sarebbe bello che un cattolico dicesse la stessa cosa dell'eutanasia o delle coppie di fatto o dell'aborto, ma sono fiducioso che un giorno in Italia verrà accettato anche chi è diverso

Nulla da dire in merito, non posso che condividere un messaggio che, oltre che condividere totalmente, penso abbia capito appieno il senso del mio intervento sull'ostia.


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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 11:56

Ciao Mornon,

continuo a pensare che il problema dell'Ostia non esiste, perchè è molto più grave l'elettricità che stiamo consumando usando in questo momento il PC sia infinitamente più grave.

Un cattolico ci tiene moltissimo alla vita altrui per questo è contro aborto ed eutanasia, oltre che essere contrario ad ogni forma di guerra ed alla pena di morte: o si è sempre a favore della vita o non lo si è mai.

Si notano le 21 tonnellate sprecate e non le milioni di tonnellate di cibo distribuite ogni giorno dalla Chiesa a chi ne ha bisogno. Gli sprechi della Chiesa, altamente criticabili, sono altri.

I post in cui hai detto le tue cose sono tutti registrati quindi non c'è bisogno che te li indichi io: sai dove trovarli.

In Italia si è liberi di dire peste e corna sulla Chiesa (quella è satira) ma se la stessa organizzazione esprime il suo giudizio che va contro il nostro modo di pensare siamo pronti a fare una seconda rivoluzione francese. Ripeto c'è una disparità di trattamento enorme.

Bye bye ;) :ehmmm:


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Mornon
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Inviato il 23 aprile 2007 12:09
continuo a pensare che il problema dell'Ostia non esiste, perchè è molto più grave l'elettricità che stiamo consumando usando in questo momento il PC sia infinitamente più grave

Quindi il problema dei furti non esiste, perché quello del terrorismo e piú grave; e quello degli stupri non esiste, perché la fame nel mondo è piú grave. Tra l'altro, perché la Chiesa si dice contro i Di.Co.? Non sono un problema, perché le guerre nel mondo sono infinitamente piú gravi.

No, non riesco a capire un ragionamento secondo cui un problema non esiste solo perché ce n'è uno piú grave. E sí, continua a sembrarmi un danno il condannare a morte migliaia di persone che potrebbero essere salvate.

 

 

Un cattolico ci tiene moltissimo alla vita altrui per questo è contro aborto ed eutanasia, oltre che essere contrario ad ogni forma di guerra ed alla pena di morte: o si è sempre a favore della vita o non lo si è mai

A parte che allora da un lato si pretende l'accettazione della proprio diversità a prescindere dalle altrui idee; e dall'altro si nega l'accettazione dell'altrui libertà a causa delle nostre idee; appunto: dici "o si è sempre a favore della vita o non lo si è mai". Non vedo come preferire un rito, oltretutto non so nemmeno se presente nelle Sacre Scritture (sí, c'è l'Ultima Cena; ma Gesú o Dio hanno mai detto "Ripeterete questo rito in ogni messa"?), a fronte di migliaia di vite umane sia essere a favore della vita. Non vedo come accettare la morte di migliaia di vite umane perché "Per me è emotivamente importante questo rito" sia essere a favore della vita. Condannare a morte migliaia di persone, quanto potrebbero essere salvate, continua a non sembrarmi essere a favore della vita.

Quindi non condivido quanto da te detto, "o si è sempre a favore della vita o non lo si è mai": non lo condivido perché in quanto assoluto non mi piace molto; e non lo condivido perché, per quanto sopra detto, se lo condividessi né tu, né la Chiesa, sareste a favore della vita.

Tra l'altro: considerando che il catechismo cattolico giustifica alcune forme di guerra, il cattolico non è contro ogni forma di guerra.

 

 

Si notano le 21 tonnellate sprecate e non le milioni di tonnellate di cibo distribuite ogni giorno dalla Chiesa a chi ne ha bisogno. Gli sprechi della Chiesa, altamente criticabili, sono altri.

I post in cui hai detto le tue cose sono tutti registrati quindi non c'è bisogno che te li indichi io: sai dove trovarli

Sono anche altri, non solo altri. E no, se ti chiedo di indicarmi dove avrei detto una cosa è perché non so dove trovarla. Per la precisione, non reputo di averla detta. Ancora piú per la precisione, non ho mai detto che redistruibuire il pane delle ostie risolverebbe la fame nel mondo, né che sia l'unico spreco della Chiesa, né che sia l'unico spreco della società, né che sia lo spreco piú grande; quindi, se sostieni che lo abbia fatto, sei pregato di riportare dove lo avrei fatto.

 

 

In Italia si è liberi di dire peste e corna sulla Chiesa (quella è satira) ma se la stessa organizzazione esprime il suo giudizio che va contro il nostro modo di pensare siamo pronti a fare una seconda rivoluzione francese. Ripeto c'è una disparità di trattamento enorme

Non è vero, anche se ormai sto iniziando a pensare che sia inutile sottolineare la differenza tra ingerenza nello Stato ("Lo Stato deve rendere illegale l'eutanasia"), opinione personale ("L'eutanasia è sbagliata"), imposizione ai fedeli ("I fedeli non devono applicare l'eutanasia") e indicazione ai fedeli ("I fedeli non dovrebbero applicare l'eutanasia"); nessuno, a memoria, sicuramente non io, ha mai contestato il diritto della Chiesa di esprimere il suo giudizio. Quello che si è contestato è l'ingerenza che fa nella politica di un altro Stato, cosí come lo si contesterebbe al presendete spagnolo, se lo facesse. Del resto, io non ho detto come la Chiesa dovrebbe comportarsi nello Stato Vaticano, no? E non sono un capo di Stato, quindi non ho nemmeno il ruolo istituzionale a limitarmi. Quindi no, le due affermazioni non sono paragonabili.

Quindi non cambiare le carte in tavola, quanto si è detto: nessuno ha mai contestato la libertà della Chiesa di esprimere un suo giudizio, quello che si è contestato è la sua ingerenza nella politica di un altro Stato.

Anche se, visto che è già stato detto e ignorato non so quante volte, sto iniziando a pensare che sia inutile ripeterlo.


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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 12:30

Io da cattolico sono contrario a qualsiasi forma di guerra e ho criticato la Chiesa quando non si è schierata contro la guerra del Kossovo.

Il rito è presente nel Vangelo e dovrebbe essere fatto ogni volta che la comunità è riunita alla fine di un determinato percorso spirituale.

E' particolarmente ingiusto dire che preferisco la comunione alla vita delle persone dato che, oltre al volontariato, nelle mie miserie cerco sempre di destinare qualche soldo alle persone del terzo mondo: a volte si parla solamente per far passare aria nella bocca.

Non salvi nessuno se rinunci alla Comunione, iniziamo a rinunciare veramente alle cose inutili e forse qualcosa risolveremo.

Le persone le condanni a morte nel momento in cui vai in discoteca, quando ti compri un telefonino; la nostra stessa nascita condanna migliaia di persone a morte perchè gli agi e i lussi che ci permettiamo sono pagati con il sangue di milioni di persone.

Considerare la comunione un problema al pari di furti e omicidi è veramente brutto! I furti e gli omicidi sono dei problemi non grandi come le guerre ma sono problemi, il pane della comunione non è un problema.

Ti ripeto la Chiesa non vota in Parlamento (sei d'accordo oppure pensi che spie cattoliche sabotino di continuo il sistema informatico del Senato?): purtroppo non riesco a farlo capire forse se scrivo in sanscrito il messaggio è maggiormente recepito.


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Mornon
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Inviato il 23 aprile 2007 12:42
E' particolarmente ingiusto dire che preferisco la comunione alla vita delle persone dato che, oltre al volontariato, nelle mie miserie cerco sempre di destinare qualche soldo alle persone del terzo mondo: a volte si parla solamente per far passare aria nella bocca

Non lo vedo particolarmente ingiusto, né lo vedo un dare aria alla bocca: la scelta è (ovvio, non la può fare il fedele, deve essere la Chiesa) (1) faccio fare la comunione, (2) do quel pane a chi ha fame. Se sceglie la prima, significa che preferisce la prima alla seconda. Se avesse preferito la seconda, avrebbe scelto la seconda. Non vedo dove sia l'errore.

 

 

Considerare la comunione un problema al pari di furti e omicidi è veramente brutto! I furti e gli omicidi sono dei problemi non grandi come le guerre ma sono problemi, il pane della comunione non è un problema

Dove ho detto che li considero paritari? Potresti evitare di espandere quanto ho detto?

Ho detto che non condivido il ragionamento "[questo] non è un problema, perché [quest'altro] è infinitamente piú grave"; certo, si è liberi di non considerare un problema il fatto che la semplice devoluzione del pane della comunione a chi ha fame salverebbe migliaia di vite; come si è liberi di pensare il contrario. Se ci si pone in un'ottica di salvare vite, personalmente penso sia un problema.

Poi, si è liberissimi di pensare che condannare a morte migliaia di persone perché si preferisce usare in un rito (importante per chi lo fa, non dico di no) del cibo non sia un problema; ma io sono parimenti libero di pensare che lo sia.

 

 

Ti ripeto la Chiesa non vota in Parlamento (sei d'accordo oppure pensi che spie cattoliche sabotino di continuo il sistema informatico del Senato?): purtroppo non riesco a farlo capire forse se scrivo in sanscrito il messaggio è maggiormente recepito

Tanto per cambiare, ho mai detto che vota in Parlamento? L'ingerenza non è quando un avente diritto al voto vota in Parlamento (ci mancherebbe altro), ma quando un capo di Stato dice a un altro Stato "Devi fare cosí". Non c'entra che la Chiesa non voti in Parlamento, se dice allo Stato italiano "Devi fare cosí" allora è ingerenza, per semplice significato del termine, e va oltre al semplice dire la propria opinione. Poi, si può pensare che l'ingerenza sia un diritto della Chiesa; personalmente, non reputo sia cosí.

Tu non hai basi per dire che io voglio negare il diritto alla Chiesa di dire la sua opinione, in quanto per me è liberissima di farlo; quello che non le do è il diritto di ingerire nella politica di un altro Stato, di arrogarsi il diritto di dire a un altro Stato cosa dovrebbe fare.


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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 12:57

Sai pechè per te è paritaria la comunione ai furti? perchè:

1) li consideri entrambi un problema

2) la comunione è causa di morte

Ti faccio una domanda, hai un telefonino? pensa a quante vite salveresti se non lo usi. Vai in discoteca? Pensa a quante vite salveresti se non ci andassi.

Ma poi, porcaccia miseria, di tutti gli sprechi della Chiesa ti vai a fissare su l'unico che è ampiamente trascurabile. Lasciamo perdere quando hai detto che la comunione è dannifica (in Italia c'è libertà di parola nell'offendere i cattolici) ma ti rendi conto che eliminando questo rito non salveresti nessuno? Cosa fai, prendi tutte il grano destinato alle ostie sparso nel mondo, lo accumuli e poi lo ridistribuisci (molto economico e pratico!!!)? Vorrei capire materialmente come puoi salvare vite eliminando la comunione.

Per quanto riguarda l'ingerenza politica del papa ho deciso di imparare il sanscrito.

Bye bye ;) :ehmmm:



Lord Beric
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Inviato il 23 aprile 2007 13:04

Ci sono piccole cose e ci sono grandi cose. Ma le grandi cose sono l'unione delle piccole cose, e spesso sono le piccole cose a fare la differenza.

 

Detto questo.

 

La dimensione reale del problema credo di averla data con precisione in precedenza: parliamo di 22000 persone, diciamo 40000 a voler tirare la cinghia.

 

Sappiamo che esiste la fame nel mondo. Questo credo sia un dato di fatto.

 

La Chiesa possiede 21 tonnellate di pane a settimana. È suo diritto decidere cosa farne. Evidentemente ritiene che il nutrimento spirituale di un miliardo e qualcosa di fedeli abbia la precedenza sul nutrimento fisico di 22000 persone (22000 persone in più di quelle che attualmente aiuta, è giusto ricordarlo).

Questa è la decisione della Chiesa, la rispetto ma non la condivido, non la condivido perché secondo me aiutare 22000 persone a restare in vita è uno scopo migliore.

 

 

 

Come ha ribadito più volte Mornon, il fatto che si parli di una questione non vuol dire che le altre non hanno peso, né che non abbiano un peso maggiore o minore.

Se non sprecassimo tonnellate e tonnellate di cibo e acqua inutilmente staremmo tutti meglio. È giusto parlarne.

Tuttavia non penso che l'esistenza di un problema "grande" possa cancellare l'esistenza di quello piccolo.

 

Per qualcuno naturalmente il problema non sarà tale, visto che il beneficio "spirituale" compensa e supera il deficit "materiale", per altri sì.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Mornon
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Inviato il 23 aprile 2007 13:18

Considero un problema anche il fatto di non essere preparato per un esame, immagino che questo lo renda paritario al genocidio. Per me non è paritaria, infatti non ho mai detto che lo sia.

Comunque, sí, ho un telefonino; lo uso il minimo indispensabile. A quante vite salverei senza usarlo... perché? No, non vado in discoteca. Per contro, risparmio energia in moltissimi altri modi.

Per il resto, non posso che sottolineare nuovamente che non mi sto fissando sul problema delle ostie: ho esplicitamente detto, anche se evidentemente nemmeno dirlo esplicitamente basta, che è uno dei tanti; non dico sia il peggio, e ho anche esplicitato che non l'ho detto. Sto discutendo di questo semplicemente perché attualmente su questo verte la discussione.

Continuo a non considerarlo offensivo per i cattolici, in quanto è un fatto che quel pane, destinato a delle persone, salverebbe delle vite. E non vedo perché sarebbe offensivo dire "Destinare a chi ha fame quelle tonnellate di pane salverebbe vite", visto che è vero.

Del resto, l'ho già detto: se una cosa fa danni, è dannosa. Tenere il grano per le ostie toglie tonnellate di pane a chi ha fame, e questo causa morti. Tutto dipende se queste morti sono considerate o no danni.

Peraltro, mi pare infondata l'obiezione sui problemi di accumulo e spedizione: in partenza, il grano è sparso allo stesso modo, e non vedo perché sarebbe accettabile prenderlo, accumularlo e ridistribuirlo alle chiese; mentre sarebbe inaccettabile prenderlo, accumularlo e ridistribuirlo a chi ha fame. Il prendere, accumulare e ridistribuire c'è sempre, non vedo perché in un caso dovrebbe essere sensato e nell'altro assurdo.

Certo, se parti dal presupposto di prendere il grano, accumularlo, distribuirlo alle chiese, poi riprenderlo, riaccumularlo, e portarlo dove c'è fame, è un assurdo; ma se non si usassero piú le ostie... perché fare i primi passaggi?

Per l'ingerenza, perché dire "Lo Stato italiano, un altro Stato, non quello di cui sono a capo, deve fare come dico io" non sarebbe ingerenza?

Aggiunta: spero tu non fossi serio quando hai detto che o si è sempre a favore della vita o non lo si è mai... la Chiesa cattolica si è detta favorevole, in alcuni casi, a pena di morte e guerra, secondo il tuo ragionamento questo significherebbe che non è mai a favore della vita :figo:

 

 

La Chiesa possiede 21 tonnellate di pane a settimana

Nell'ipotesi che un fedele su cento prenda l'ostia una volta a settimana, cosa che reputo decisamente bassa (c'è chi la prende piú volte, e non so se solo uno su cento la prende).

 

 

È suo diritto decidere cosa farne. Evidentemente ritiene che il nutrimento spirituale di un miliardo e qualcosa di fedeli abbia la precedenza sul nutrimento fisico di 22000 persone (22000 persone in più di quelle che attualmente aiuta, è giusto ricordarlo).

Questa è la decisione della Chiesa, la rispetto ma non la condivido, non la condivido perché secondo me aiutare 22000 persone a restare in vita è uno scopo migliore

Condivido totalmente il messaggio, e penso che la parte citata colga pienamente il senso del mio ragionamento.


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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 14:09

Guarda penso che sia più proficuo prendere le briciole di tutte le tavole italiane e spedirle in Africa, altro che 21 tonnellate!!!

Pensare di riuscire a fare qualcosa per la fame del mondo eliminando l''usanza' della comunione è come cercare di fermare un asteroide sparandogli con un fucile a pompa. Un pò più di realismo sicuramente sarebbe più utile.

Oltre all'offesa (in un post ho sottolineato come tu hai definito la comunione dannifica) faccio vedere l'assurdità del tuo ragionamento: salvare 22000 vite (solamente per una settimana) utilizzando 21 tonnellate di grano distribuito in 150 paesi del globo! Praticamente una media di un quintale e mezzo di grano a stato (sempre per una settimana): facile, comodo e soprattutto pratico.

Ci si attacca a tutto pur di dire qualcosa contro la Chiesa!

 

N.B. Se mi porti l'articolo o il testo in cui la chiesa si è schierata a favore della pena di morte sono pronto a criticare aspramente questo comportamento come ho già fatto per la guerra del Kossovo.

Bye bye :figo: ^_^


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Inviato il 23 aprile 2007 14:24
Pensare di riuscire a fare qualcosa per la fame del mondo eliminando l''usanza' della comunione è come cercare di fermare un asteroide sparandogli con un fucile a pompa. Un pò più di realismo sicuramente sarebbe più utile

Salvere decine di migliaia di vite non sarà qualcosa di immenso, ma un minimo lo è.

 

 

Oltre all'offesa (in un post ho sottolineato come tu hai definito la comunione dannifica) faccio vedere l'assurdità del tuo ragionamento: salvare 22000 vite (solamente per una settimana) utilizzando 21 tonnellate di grano distribuito in 150 paesi del globo! Praticamente una media di un quintale e mezzo di grano a stato (sempre per una settimana): facile, comodo e soprattutto pratico.

Ci si attacca a tutto pur di dire qualcosa contro la Chiesa

Non è vero: intanto, non è solo per una settimana, in quanto quelle ventun tonnellate sono ogni settimana, quindi ogni settimana si potrebbero salvare quelle persone; senza contare che la Chiesa non si fa fare le ostie di settimana in settimana, quindi si potrebbe fare una spedizione unica per diverse settimane; inoltre non è vero che andrebbe distribuito in centocinquanta paesi: ventiduemila affamati penso si possano trovare anche in un solo paese, quindi basterebbe la spedizione lí. E poi, perché spedirlo in centocinquanta paesi sarebbe inaccettabile, mentre spedire le ostie in milioni di città non lo sarebbe? Come detto, "in partenza, il grano è sparso allo stesso modo, e non vedo perché sarebbe accettabile prenderlo, accumularlo e ridistribuirlo alle chiese; mentre sarebbe inaccettabile prenderlo, accumularlo e ridistribuirlo a chi ha fame. Il prendere, accumulare e ridistribuire c'è sempre, non vedo perché in un caso dovrebbe essere sensato e nell'altro assurdo". Spedire le ostie è ancora meno facile, meno comodo e meno pratico, per un semplice motivo: ci sono già spedizioni di cibo verso quei paesi (smettiamo di fare anche queste, visto che è assurdo?), quindi si tratterebbe di aggiungere il grano al cibo già spedito; mentre invece spedire le ostie significa spedizioni ex novo.

Sull'offensività, continuo a non vedere come possa esserlo, visto che non fa altro che sottolineare un dato di fatto, e tu ancora non mi hai detto dove sarebbe sbagliato il mio ragionamento: è un fatto che se si spedissero, per dire, in Africa quelle tonnellate di pane si salverebbero decine di migliaia di vite; è un fatto che, se una cosa causa danni, è dannosa, per semplice definizione dei termini; quindi, i casi sono due: o la comunione non è dannosa, ma allora implica che decine di migliaia di morti non impedite non sono danni; o quelle decine di migliaia di morti non impedite sono danni, ma allora implica che la comunione sia dannosa. Non vedo dove sarebbe l'errore in questo.

 

 

Se mi porti l'articolo o il testo in cui la chiesa si è schierata a favore della pena di morte sono pronto a criticare aspramente questo comportamento come ho già fatto per la guerra del Kossovo

Lo cercherò, so che l'attuale Papa ha detto che un fedele può dirsi favorevole alla pena di morte; il punto è che, se fosse vero "o sempre a favore o mai", allora la Chiesa non lo sarebbe mai, visto che a volte giustifica la guerra.



Lord Beric
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Guardiani della Notte
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Inviato il 23 aprile 2007 14:33

Infatti, come Mornon ha già detto più volte, nessuno pensa di sconfiggere la fame nel mondo eliminando le ostie.

Si è semplicemente detto che la quantità di pane utilizzata alla domenica durante la messa basterebbe a sfamare 22000 persone. 22000 persone che non è necessario siano in Zambia... Ci sono persone che vivono sotto la soglia di sopravvivenza anche in Italia, tanto per dire... Per non parlare degli USA!

 

È vero, è come sparare con una pistola ad acqua contro un asteroide, ma nessuno pretende che sia una condizione sufficiente per risolvere il problema. Tuttavia, secondo me potrebbe essere una condizione necessaria.

 

Mi pare altresì logico che in un topic sulla Chiesa e sulla religione si parli di cose a queste correlate. Se apriamo un topic specifico sugli sprechi nel mondo, mi sentirò libero di affrontare un discorso più generale senza rischio di finire OT.

 

Quanto al "dannifica" di Mornon: esprimo la mia opinione in merito, in termini volutamente logico-matematici, senza pretesa di riportare la sua.

- Personalmente, considero un danno la perdita di una vita umana.

- Esiste almeno una persona al mondo che muore di fame.

- Il pane di cui dispone abitualmente la Chiesa ogni settimana è 21 tonnellate.

- Tale quantità di pane potrebbe nutrire 22000 persone circa.

- Nutrire la gente potrebbe evitarle di morire di fame.

- La Chiesa decide di destinare quella quantità di cibo ad altri usi.

- La Chiesa infligge un danno, lasciando che queste persone muoiano di fame.

 

Secondo la Chiesa, evidentemente, il beneficio spirituale apportato al miliardo e oltre di fedeli che ricevono l'Eucarestia compensa questo "danno", dal momento che è un sacramento divino.

Per chi non crede, ovviamente la questione spirituale non ha rilevanza, o ne ha di meno.

 

Quindi, cadendo il fattore di compensazione, resta solo la parte negativa dello scambio.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 14:57

Se veramente si potessero salvare le vite eliminando la comunione, sarei il primo a non farla... E' anche vero che nel paese di 'Utopia' questo si potrebbe anche fare ma non nel mondo reale.

Se critichi la comunione (21 tonnellate alla settimana di grano) critichi qualsiasi aspetto della nostra vita perchè ogni cosa che facciamo è uno spreco infinitamente più grande delle 21 tonnellate settimanali.

Pensa a tutti quelli che hanno animali domestici che subiscono cure e vaccini che al 50% della popolazione mondiale sono negati: quello è il vero scandalo!!

La verità è un'altra: qui si vuole criticare la Chiesa a 360° attaccandosi anche alle cose più assurde.

E' fonte di ilarità pensare di salvare 22000 vite eliminando le ostie, sarebbe molto più semplice che ogni cittadino donasse un euro alla settimana: ci sarebbero 3240 milioni di euro all'anno!!!

Cerchiamo di essere seri e pensiamo a soluzioni reali per risolvere questo grave problema...

Bye bye :figo: ^_^

 

Infatti, come Mornon ha già detto più volte, nessuno pensa di sconfiggere la fame nel mondo eliminando le ostie.

Si è semplicemente detto che la quantità di pane utilizzata alla domenica durante la messa basterebbe a sfamare 22000 persone. 22000 persone che non è necessario siano in Zambia... Ci sono persone che vivono sotto la soglia di sopravvivenza anche in Italia, tanto per dire... Per non parlare degli USA!

 

È vero, è come sparare con una pistola ad acqua contro un asteroide, ma nessuno pretende che sia una condizione sufficiente per risolvere il problema. Tuttavia, secondo me potrebbe essere una condizione necessaria.

 

Mi pare altresì logico che in un topic sulla Chiesa e sulla religione si parli di cose a queste correlate. Se apriamo un topic specifico sugli sprechi nel mondo, mi sentirò libero di affrontare un discorso più generale senza rischio di finire OT.

 

Quanto al "dannifica" di Mornon: esprimo la mia opinione in merito, in termini volutamente logico-matematici, senza pretesa di riportare la sua.

- Personalmente, considero un danno la perdita di una vita umana.

- Esiste almeno una persona al mondo che muore di fame.

- Il pane di cui dispone abitualmente la Chiesa ogni settimana è 21 tonnellate.

- Tale quantità di pane potrebbe nutrire 22000 persone circa.

- Nutrire la gente potrebbe evitarle di morire di fame.

- La Chiesa decide di destinare quella quantità di cibo ad altri usi.

- La Chiesa infligge un danno, lasciando che queste persone muoiano di fame.

 

Secondo la Chiesa, evidentemente, il beneficio spirituale apportato al miliardo e oltre di fedeli che ricevono l'Eucarestia compensa questo "danno", dal momento che è un sacramento divino.

Per chi non crede, ovviamente la questione spirituale non ha rilevanza, o ne ha di meno.

 

Quindi, cadendo il fattore di compensazione, resta solo la parte negativa dello scambio.

 

Ti rispondo in modo più logico e rapido con una domanda: è più facile raccogliere e distribuire 22 tonnellate in 150 paesi oppure spegnere la luce per due ore alla settimana in tutte le case d'Italia?

Con i sogni non si risolve nulla: servono idee pratiche per salvare 22000 persone.

Ammetto che criticare la Chiesa anche su questo sia il massimo: propongo un referendum per abolire un'istituzione che uccide 22000 persone all'anno. I cattolici eliminiamoli con la Chiesa: che cosa se ne fa l'Italia di persone pronte a far morire di fame il mondo per una cavolata come la comunione?

Salviamo chi pratica l'aborto, però, che di persone (realmente) ne uccide milioni ogni anno!!

Bye bye ^_^ ^_^


M
Mornon
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Inviato il 23 aprile 2007 15:05
Quanto al "dannifica" di Mornon: esprimo la mia opinione in merito, in termini volutamente logico-matematici, senza pretesa di riportare la sua

Condivido.

 

 

Se veramente si potessero salvare le vite eliminando la comunione, sarei il primo a non farla... E' anche vero che nel paese di 'Utopia' questo si potrebbe anche fare ma non nel mondo reale

Ancora non hai spiegato il perché:

 

1) prendo il grano;

2) lo accumulo;

3) lo spedisco dove c'è fame (fossero anche le mense dei poveri in Italia), invece che dove fanno le ostie;

4) lo do a chi ha fame, invece che ai fedeli a messa.

 

Dove sarebbe l'aspetto irreale? Continui a dire che non sarebbe realisticamente fattibile, ma ancora non hai spiegato il perché. Hai solo detto che sarebbe impossibile gestire la spedizione del grano dove c'è fame, ma non hai spiegato perché non è parimenti impossibile gestire la spedizione del grano dove fanno le ostie. Né perché non è parimenti impossibile fare le spedizioni di cibo che a oggi si fanno.

Tu continui a dire "È impossibile". Ma non spieghi il perché.

 

 

La verità è un'altra: qui si vuole criticare la Chiesa a 360° attaccandosi anche alle cose più assurde.

E' fonte di ilarità pensare di salvare 22000 vite eliminando le ostie, sarebbe molto più semplice che ogni cittadino donasse un euro alla settimana: ci sarebbero 3240 milioni di euro all'anno

Liberissimo di credere che la verità sia quella, forse ti fa sentire meglio con le tue idee; ma non puoi sapere perché io ho portato quel ragionamento, e io, che so perché l'ho portato, so benissimo che il mio scopo non era "criticare la Chiesa a 360° attaccandosi anche alle cose più assurde"; né è assurdo, e il tuo continuare a dirlo senza motivarlo non lo rende tale.

E non è fonte di ilarità pensare che si possano salvare ventiduemila vite con il grano ora destinato alle ostie, ma è la realtà: basterebbe spedire tale grano dove c'è fame (anche in un solo Paese si possono trovare ventiduemila affamati), invece che dove vengono fatte le ostie. Dove sarebbe la differenza tra lo spedire il grano dove fanno le ostie (milioni di città, altro che centinaia di paesi) e lo spedirlo dove ci sono affamati? Dove sarebbe la differenza tra lo spedire il grano con cui faremmo pane (cosa che viene fatta) e il grano con cui si fanno le ostie? Perché il primo non è solo possibile, ma è reale, mentre il secondo sarebbe impossibile?

Sei liberissimo di pensare che sarebbe impossibile; ma non pretendere che io accetti la tua visione, visto che continui a non spiegare il perché.

 

 

è più facile raccogliere e distribuire 22 tonnellate in 150 paesi oppure spegnere la luce per due ore alla settimana in tutte le case d'Italia?

Non per la prima volta, mi viene il dubbio su come tu leggi i messaggi; mi cito:

 

non è vero che andrebbe distribuito in centocinquanta paesi: ventiduemila affamati penso si possano trovare anche in un solo paese, quindi basterebbe la spedizione lí

Cito Beric:

 

22000 persone che non è necessario siano in Zambia... Ci sono persone che vivono sotto la soglia di sopravvivenza anche in Italia, tanto per dire... Per non parlare degli USA

L'utilità di ripetere "spedire in 150 paesi" senza nemmeno degnare quelle risposte è nulla.


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John Umber
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Inviato il 23 aprile 2007 15:22

Allora mi spiego meglio.

In ogni paese 1,5 quintali di grano vengono prodotte e destinate alle ostie. Ora i vari paesi in cui non si soffre la fame dovrebbero prendere il loro quintale e mezzo e spedirlo in Zaire (per esempio). Se fossi il presidente dello Zaire mi sentirei offeso che come aiuto umanitario mi arrivassero meno di 10 tonnellate di grano alla settimana (i paesi poveri, sarai d'accordo con me, terrebbero quel grano per se), con un costo enorme perchè da ogni stato dovrei spedire 1,5 quintali.

Spero di averti fatto capire come è assurdo il tuo ragionamento. Siccome so che sei una persona intelligente so anche che la tua non è una critica agli sprechi ma alla Chiesa, solo che non è molto intelligente salvare 22000 persone e ucciderne 2 milioni (quelli che salveresti evitando di spendere i soldi per raccogliere 1,5 quintali da ogni stato ricco).

Fra poco vorrei sentire dire che bisogna uccidere tutte le formiche così le molliche che rubano vanno ai poveri: ah dimenticavo, le formiche non sono cattoliche quindi possono fare tutto.

Cmq sto prendendo ripetizioni di sanscrito.


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