Di per sé hanno principalmente metalli e silicio drogato (ed eventualmente qualche materia plastica), che penso siano riutilizzabili; ma vado a memoria, eventualmente cercherò informazioni (ora non ho tempo ^_^ ). Poi ci sono diversi tipi di pannelli, che utilizzano anche materiali diversi, quindi dipende anche da quale si considera.mi hanno detto che il problema dei pannelli fotovoltaici è il loro smaltimento dato che contengono sostanze molto inquinanti. Io non me ne intendo però è facile prevedere che questo creerà enormi costi tra qualche anno
I contributi statali ci sono ancora, nella forma di prezzo di vendita incentivato per l'energia prodotta.
"Fattivi" nel senso "tradotti in una centrale funzionante", "usando l'uranio 238" nel senso "che usano uranio 238, e non 235, come combustible" ;)Cicli fattivi usando l'uranio 238?
A me risulta che le centrali attualmente costruite (quelle non a uranio 235) abbiano dei problemi, mentre per il futuro ho sentito sia voci entusiaste, sia voci negative; ma qui altri sapranno dirti di piú, nel mentre (sempre con la nota di cui sopra) provo a informarmi.a che punto sono con queste ricerche scientifiche?
Bè che dire Mornon, grazie della spiegazione. Sei molto competente vedo, ti occupi o fai studi in materia ambientale? Se in futuro dovrò installare pannelli fotovoltaici so a chi chiedere una consulenza eheh (basta che mi fai un ottimo prezzo si intende)... molto in futuro comunque, per ora sono ancora un bamboccione (Padoa Schioppa docet!!). ^_^
A me risulta che le centrali attualmente costruite (quelle non a uranio 235) abbiano dei problemi
Questo risulta a te, SuperPhenix escluso (che ha chiuso per problemi diversi dal ciclo del combustibile) gli altri reattori funzionano alla grande (Giappone, USA, Russia e Francia).
mah, il problema dei pannelli fotovoltaici in Italia è essenzialmente che lo stato non ti aiuta, anzi.. sembra che faccia di tutto per farti desistere.. ci sono regolamenti che sono inapplicabili.. anche il discorso dei contributi è impostato malissimo, cioè non è che puoi dire "monta i pannelli che io ti sgravo fiscalmente una certa percentuale del costo", per montare i pannelli mi ritroverei a spendere 10/15000 € che dovrei tirare fuori tutti e subito.. se vuoi aiutarmi devi darmeli subito gli euro che mi spettano, allora si che diventerebbe fattibile.. e poi la legge prevede che per produrre energia con i pannelli devi istituire una società, con tanto di contabilità, perchè tu non utilizzi la tua energia, ma la produci e la vendi a E.N.E.L. che poi te la paga, cioè è troppo complicato e alla fine desisti.. purtroppo non vedo una vera volontà di andare verso le fonti rinnovabili.. e poi i contributi vanno a graduatorie, io lavoro in agricoltura e sò cosa si annida dietro i famosi "contributi" quante fregate che abbiamo e che continuiamo a prendere..
Per esempio in Giappone ci sono stati problemi col refrigerante, mi pare sodio liquido; non ho mai detto che i problemi abbiano reso impossibile il loro utilizzo e/o che le abbiano obbligate a chiudere, ma quello è un problema, che in un'ottica di maggior implementazione futura a mio parere andrebbe risolto (e infatti non a caso si sta pensando anche ad altri tipi di refrigerazone).Questo risulta a te, SuperPhenix escluso (che ha chiuso per problemi diversi dal ciclo del combustibile) gli altri reattori funzionano alla grande (Giappone, USA, Russia e Francia)
Salvo cambiamenti dall'ultima volta che ho visto, questo vale solo per impianti sopra i 20 kWp.la legge prevede che per produrre energia con i pannelli devi istituire una società, con tanto di contabilità, perchè tu non utilizzi la tua energia, ma la produci e la vendi a E.N.E.L. che poi te la paga
Uno dei principali problemi è che gran parte dei fondi per le rinnovabili va agli inceneritori, che a quanto ho letto sono stati inseriti nuovamente tra le fonti assimilate.
a me sembra una buona notizia: dal 2012 alle hawaii si girerà quasi esclusiavmente con auto elettriche, rifornite grazie alla produzione tramite impianti eolici e fotovoltaici, significativo che un progetto così imponente di sviluppo sostenibile parta proprio dagli States
http://www.ansa.it/opencms/export/site/not..._822401041.html
Rispondo a questo messaggio:
Temo che non sarebbe stato cosí semplice: per mettere la sua pala, avrebbe "rovinato", eolicamente parlando, la zona in cui gli altri condomini avrebbero potuto mettere la loro? Se sí, non so se sarebbe stato cosí semplice metterla.calcolando la direzione media del vento in quella zona, la velocità, avrebbe potuto mettere più di un sistema eolico di piccole dimensioni nella zona che le spettava
Per l'integrazione: i problemi ci sono con tutto, la differenza è che con una centrale classica sono concentrati in un unico punto, e quindi si possono concentrare lí le modifiche alla rete; le rinnovabili sono distrubuite su tutta la rete, cosa che ovviamente può causare problematiche a loro volta distribuite.
Questione incentivi: come detto, dipende dai fondi; pretendere che l'ENEL paghi ventimila Euro per ogni famiglia che fa richiesta di un impianto, soprattutto contando che si vedrebbe diminuire gli utili (quindi, piú spese e meno introiti), non so quanto sarebbe fattibile...
Comunque, eolico: non entro nel discorso delle pale piccole, in quanto la situazione potrebbe essere diversa e non saprei dire; ma comunque la velocità non dipende unicamente da quello, dipende per esempio dalle caratteristiche elettriche del sistema.
Ora: se bastasse mettere limitatori di velocità per risolvere tutto, perché a tutt'oggi le caratteristiche degli aerogeneratori avrebbero una velocità massima? Del resto, puoi mettere tutti i limitatori che vuoi, ma comunque anch'essi hanno i loro limiti meccanici. Magari sposteranno il problema, ma annullarlo? A quanto ne so, a tutt'oggi esistono velocità limite; Wikipedia, inglese e italiana, le riporta (nota: non mi baso su questo, ma tanto per avere fonti in piú ho controllato).
Comunque, sull'eolico, sarebbe anche ora di fare 'sto benedetto prototipo di Kite Wind Generator.
Quello che ti so dire è che i generatori vengono messi in alto per caratteristiche fisiche slegate da essi, quindi il fatto di essere piccoli non cambierebbe queste caratteristiche fisiche; magari ne risentirebbero di meno, ma non saprei quantificare la cosa.
A parte quello: moltissime case hanno attorno un giardino di decine o centinaia di metri; quante? Vedendo le città, mi verrebbe da dire non molte.
E comunque, su quale base porti la stima di 1/3 delle abitazioni sia effettivamente utile, eolicamente parlando?
Nota inoltre che la localizzazione non è semplice: tu dici che sarebbe bastato spostarsi di pochi chilometri per avere i generatori in una zona industriale e non ai confini di un Parco; la domanda è: messi quei pochi chilometri piú in là renderebbero (energeticamente parlando) lo stesso? Io so che qualche tempo fa c'era stato un dibattito tra un Verde italiano e uno spagnolo; il primo faceva notare che sarebbe bastato spostare di poco gli aerogeneratori per non metterli in un Parco (o su una rotta migratoria, non ricordo); il secondo ha replicato che sí, era sicuramente vero, ma spostandoli di quel poco avrebbero perso la vena ventosa. Se li hanno messi proprio lí, non potrebbe essere perché proprio lí c'era il vento migliore?
Nel caso che citi, del resto, li hanno messi ai confini, non dentro.
Il problema è che il termoelettrico serve almeno per fare quella base da assicurare; magari si potrà eliminare, ma prima servono una diversa struttura della rete e delle maniere funzionali di immagazzinare enegia.per me il termoelettrico non è particolarmente piacevole, allo stato attuale delle cose. Ci sono molte scelte migliori. Anche perchè il combustibile è veramente molto inquinante sia in fase di estrazione che in fase di combistione ed emissione
Guarda Mornon, se ci basiamo su un'unica fonte rinnovabile, ovviamente non se ne cava un ragno dal buco.
Credo che ci sia bisogno di integrare molti sistemi.
Esempio... il tetto della mia amica:
Se ci fosse stata la possibilità di utilizzare sia l'eolico, sia il fotovoltaico, sarebbe stato possibile ottimizzare lo spazio che il tetto metteva a disposizione in maniera sicuramente migliore rispetto all'usarne una sola.
Invece qua in Italia se parli di rinnovabile per priovati, dici Fotovoltaico come se non esistesse altro.
Oltretutto, tu parli di vena ventosa, immagino abbia una direzione"standard", un po' come le correnti marine, per cui sia possibile piazzare i generatori in una disposizione tale da non intralciarsi.
Le case che hanno molto spazio attorno sono quelle fuori città, e sempre più spesso la gente va a vivere in campagna, magari lasciando in affitto a studenti, o a extracomunitari le case in città. Ci sono numerosi capannoni industriali con lastrici solari enormi e con una decina di metri minimo di parcheggio attorno, ci sono vari centri commerciali, con parcheggio annesso.
Riguardo allo spostamento dei generatori:
vero, magari spostandosi di 2 km perdi la vena ventosa, ma non credo che questa vena cominci un metro prima del generatore, ma abbia un suo tracciato, che immagino sia noto, se si identifica come una vena. Per cui sempre secondo la mia opinione si può spostare dalla rotta migratoria o dal bordo del parco, sempre seguendo la vena, in un punto più adatto anche all'ambiente circostate.
Se poi consideriamo che, appunto, i generatori non generano un bel niente, in alcuni casi, ancora di più mi scazza che siano proprio dove non dovrebbero essere. Servissero a qualcosa... e invece nulla!
Per lo meno nel caso che cito, i generatori sono stati messi là per valorizzare un terreno non edificabile a causa dei vincoli ambientali, non sono collegati ad alcunchè, almeno non lo erano fino all'anno scorso e non producono nulla. Premesso che in questo caso preferirei che non ci fossero affatto, mi pare chiaro che il problema del posizionamento non è la vena ventosa o la distanza dal parco o dalla rotta migratoria, ma un semplice problema di favoritosmo politico.
E te lo dico con certezza, perchè proprio di questi giorni un'altra neolaureata con tesi sull'Exergia è stata chiamata a lavorare peril suo relatore, imprenditore nel campo dell'eolico, e mi ha raccontato cose che voi umani non potete immaginare :P
Per il termoelettrico: immagino sia così, non mi piace ma bisogna accettarlo. Sicuramente è meno peggio dei termovalorizzatori che sono una vergogna che grida vendetta al cielo!
Bellissima l'idea del KWGenerator... speriamo si dia una mossa e non si impantani per questioni politiche come al solito!
Non dico che ci si debba basare su un'unica fonte rinnovabile, semplicemente sottolineo le caratteristiche delle varie fonti. A oggi, con la struttura della rete che c'è e date quelle caratteristiche, che io sappia non si può prescindere dal termoelettrico.
Ma tu parti dal presupposto che ci sia un punto piú adatto; e se non ci fosse? Se li hanno messi lí, dubito che sia stato per rompere le scatole agli ecologisti, ipotizzo ci sia una motivazione pratica: magari spostarli avrebbe richiesto troppi lavori (ottenere un piano sul fianco di una montagna e fare il basamento invece che semplicemente fare il basamento), magari il vento sarebbe stato meno buono; se c'è un posto migliore, sí, si può spostare. Ma può anche non esserci.vero, magari spostandosi di 2 km perdi la vena ventosa, ma non credo che questa vena cominci un metro prima del generatore, ma abbia un suo tracciato, che immagino sia noto, se si identifica come una vena. Per cui sempre secondo la mia opinione si può spostare dalla rotta migratoria o dal bordo del parco, sempre seguendo la vena, in un punto più adatto anche all'ambiente circostate
E, come detto, comunque li hanno messi fuori dal parco.
Poi, ovvio: il clientelismo c'è dappertutto; ma il fatto che siano messi in determinati posti può benissimo dipendere dalla qualità del posto in sé.
È impantanato da una vita: ha ricevuto promese di sovvenzioni, ma non i soldi; dall'Europa non arriva nulla perché non ha pale (sembra ridicolo, ma se quanto so è vero le sovvenzioni per l'eolico richiedono che la struttura abbia pale).Bellissima l'idea del KWGenerator... speriamo si dia una mossa e non si impantani per questioni politiche come al solito
Sempre che non sia cambiato nulla dall'ultima volta che ho seguito la cosa.
Mornon, capisco voler salvare l'idea che ci siano motivazioni, ma ti sto dicendo con certezza che:
1) non sono collegati, quindi un punto varrebbe l'altro
2) sono fatti su terreni non valorizzabili altrimenti di proprietà di amici\parenti\affiliati vari di questo o quel politico.
Quindi, se mi dicono che andavano fatti là per forza, mi girano un po' le palle(ovviamente non ce l'ho con te, ma mi riferisco a certe interviste e dibattiti che ho sentito). Servissero a qualcosa, ok, ma sono inutili!
Riguardo al Termoelettrico, va bene, ovviamente per ora bisogna tapparsi il naso e continuare, ma se si richiede a me privato cittadino di anticipare parecchi soldi per fare il mio piccolo impianto solare, allo stesso tempo gli enti nazionali dovrebbero fare uno sforzo analogo e proporzionale per adeguare la rete.
domanda provocatoria...
E se tutti decidessimo di passare al fotovoltaico, stando a quanto dici tu(che do per assunto), come farebbe la rete a sostenere l'esubero? Mi fanno montare il pannello, indebitarmi per vent'anni e poi non serbve neppure a una ceppa?
Certo, il mio discorso era riferito a impianti collegati/collegabili.Mornon, capisco voler salvare l'idea che ci siano motivazioni, ma ti sto dicendo con certezza che:
1) non sono collegati, quindi un punto varrebbe l'altro
2) sono fatti su terreni non valorizzabili altrimenti di proprietà di amici\parenti\affiliati vari di questo o quel politico
L'adeguazione c'è, ci sono elettrodotti in costruzione; ma il problema (uno dei tanti) è sempre il solito: tecnicamente, si sa come fare. Praticamente, questioni di soldi a parte (per il fotovoltaico ci sono incentivi, per un nuovo elettrodotto no) chi si troverebbe l'elettrodotto di fianco a casa (pur nel rispetto delle distanze di sicurezza) protesta. Solita cosa: tutti vogliono che venga fatto, purché lontano da casa propria.ovviamente per ora bisogna tapparsi il naso e continuare, ma se si richiede a me privato cittadino di anticipare parecchi soldi per fare il mio piccolo impianto solare, allo stesso tempo gli enti nazionali dovrebbero fare uno sforzo analogo e proporzionale per adeguare la rete
Non assicuro che la situazione sia ancora questa, in quanto ne avevo discusso qualche anno fa, e da allora non ho piú guardato.
Ipotizzando di utilizzare l'energia fornita da tutti gli impianti e trascurando eventuali problemi di tensione e simile, la rete potrebbe reggere; ma nel momento in cui ci fosse un picco negativo superiore alla sua capacità di risposta... come nel 2003, ci sarebbe un collasso (quelli con l'impianto sarebbero ancora alimentati, ma il ripristino della rete potrebbe richiedere giorni).E se tutti decidessimo di passare al fotovoltaico, stando a quanto dici tu(che do per assunto), come farebbe la rete a sostenere l'esubero? Mi fanno montare il pannello, indebitarmi per vent'anni e poi non serbve neppure a una ceppa?
Tieni presente una cosa: a parte problematiche di tensione e simili, il limite di rinnovabile nella rete di cui si parla non è un limite di utilizzo, ma di stabilità. Esempio all'estremo per far capire: 100% eolico, la rete funziona. Si azzera il vento, nessuno è alimentato.
La rete in linea di principio può funzionare con una qualunque percentuale di rinnovabili, quello che ne risente è la stabilità (da cui la necessità di immagazzinamento).
il "non vicino a casa" è una situazione tipica ed endemica in Italia e pochi altri paesi in via di sottosviluppo.
Nel resto d'Europa e del mondo civilizzato le amministrazioni comunali fanno a gara per poter avere vicino questo tipo di impianti, per una questione di posti di lavoro, di giro d'affari collaterale (forniture, trasporti, carburante, servizi etc), senza contare che lo Stato inventiva in maniera seria e concreta le persone che si trovano accanto questo tipo di strutture e che queste ultime sono gestite in grazia del Signore e non alla cdc come da noi.
Se sapessi che la centrale termoelettrica che vogliono costruire vicino a casa, per dire, è sicura e controllata di continuo e se ricevessi dallo Stato un'indennizzo per l'eventuale perdita di valore del terreno e le eventuali spese mediche, a me starebbe bene.
Ma siccome in genere vogliono costruire le peggio cose, in genere all'avanguardia nella generazione precedente(es: le modernissime centrali nucleari di 4° generazione che vogliono fare in Italia... sono le più moderne tra quelle di 4° generazione, indubbiamente. Peccato stiano già mettendo in atto quelle di 5°, in altri Paesi!), sono gestite alla membro di segugio, non sono mai perfettamente a norma(vuoi per questioni di management, vuoi per problemi legati alla forza lavoro, vedasi il caso SARAS di poche settimane fa), e per di più non mi rimborsano neppure per il fatto che il mio terreno, o casa dimezzano di valore, o il mio orto diventi improduttivo, ovviamente non le voglio vicino a casa mia!
Capisco poi il tuo caso limite. Però se ci fosse una integrazione di più tecnologie attive e passive, come quelle applicate nelle case di nuova concezione(e si parte dal colore della casa, ai vetri ai cristalli liquidi, alla ventilazione forzata passiva, al riciclo dell'acqua piovana, all'eolico, al solare, al fotovoltaico, allo studio dell'esposizione ai raggi solari e al vento), questo non sarebbe possibile. Ma anche volendo applicare solo fotovoltaico che eolico, difficilmente esisterebbe un periodo prolungato in cui nessuno dei due sistemi non renda almeno quello che serve per la casa in questione.
Ne sei certo? Vado a memoria, ma mi pare che la quarta generazione non sia ancora stata messa in campo, arrivare a installare già la quinta mi parrebbe strano.le modernissime centrali nucleari di 4° generazione che vogliono fare in Italia... sono le più moderne tra quelle di 4° generazione, indubbiamente. Peccato stiano già mettendo in atto quelle di 5°, in altri Paesi
Intanto i costi per la casa aumenterebbero, e per chiedere incentivi si torna al discorso di fondi; poi, non è solo un discorso di singola casa, ma di rete: la rete deve rimanere stabile anche per chi non ha fotovoltaico/eolico.se ci fosse una integrazione di più tecnologie attive e passive, come quelle applicate nelle case di nuova concezione [...], questo non sarebbe possibile. Ma anche volendo applicare solo fotovoltaico che eolico, difficilmente esisterebbe un periodo prolungato in cui nessuno dei due sistemi non renda almeno quello che serve per la casa in questione
Considera inoltre che il mio esempio limite era per far capire il concetto, ma i problemi d'instabilità si rischiano ben prima dell'avere solo fonti aleatorie.
C'è una cosa che non ho capito (anzi, sono tante, ma questa è una): cos'è questo problema dell'"esubero"? Spiego il mio dubbio: il problema delle energie alternative (tipo eolico, fotovoltaico) è che la produzione di energia non è facilmente controllabile, cioè viene prodotta come e quando lo vuole il Padreterno. Invece l'energia prodotta bruciando combustibili fossili può essere facilmente adattata alla variabilità del bisogno, quindi questo tipo di problema in questo caso non c'è. Questo credo di averlo capito.E se tutti decidessimo di passare al fotovoltaico, stando a quanto dici tu(che do per assunto), come farebbe la rete a sostenere l'esubero? Mi fanno montare il pannello, indebitarmi per vent'anni e poi non serbve neppure a una ceppa?
Tuttavia io non credo che fotovoltaico + eolico possano rimpiazzare in tempi brevi il petrolio: ci sarà cioè sempre una quantità enorme di energia che sarà sempre prodotta bruciando combustibili fossili. Non riesco davvero a credere che fotovoltaico + eolico possano coprire (almeno entro i prossimi 30 anni) più del 25% del fabbisogno energetico.
Ma allora (e questa è la mia domanda): in un sistema "misto" come questo (petrolio + eolicofotonico) la parte prodotta bruciando è quella che offre la flessibilità al sistema: mentre eolico e fotovoltaico producono quello che producono quando vogliono, il petrolifero si adegua facilmente al fabbisogno - dato che è flessibile, e si può accendere e spegnere quando si vuole.
Dove sarebbe dunque il problema del "sovraccarico" della rete?
Ora non mi ricordo dove l'ho letto, ma proprio da poco. Sicuramente la 5° è in fase di studio, anche perchè la 4° pare avere grossi problemi, nel senso che scoppia più raramente, ma se lo fa è un casino molto peggiore(motivo per cui l'UK ha rifiutato le centrali francesi proposte poi anche a noi).Ne sei certo? Vado a memoria, ma mi pare che la quarta generazione non sia ancora stata messa in campo, arrivare a installare già la quinta mi parrebbe strano.
Costruire una casa ecosostenibile costa circa il 10, massimo il 20% in più(se vuoi il superlusso). Il risparmio è in percentuali molto superiori alla spesa. Esempio: il sistema di ventilazione forzata ha un costo irrisorio ma risolve in buona parte il problema del riscaldamento. I doppi vetri costano più degli altri ma ammortizzano pesantemente la dispersione termica, idem le coibentazioni di nuova generazioni. Studiare l'esposizione ai raggi solari è una cosa che fai da progetto e non ha alcun costo aggiuntivo. Riciclare l'acqua piovana non ha grandi costi. I pannelli solari collegati al boiler tagliano fino ad oltre il 50% del costo dell'energia spesa per scaldare l'acqua. Già solo questi accorgimenti, anche volendo escludere le forme più onerose come eolico e fotovoltaico riducono pesantemente il costo della bolletta. Ovviamente questo si può applicare principalmente all'abitativo ed in parte ai locali commerciali e ad uso ufficio, difficilmente alle industrie, ma sarebbe già un taglio drastico!Intanto i costi per la casa aumenterebbero, e per chiedere incentivi si torna al discorso di fondi; poi, non è solo un discorso di singola casa, ma di rete: la rete deve rimanere stabile anche per chi non ha fotovoltaico/eolico.
Considera inoltre che il mio esempio limite era per far capire il concetto, ma i problemi d'instabilità si rischiano ben prima dell'avere solo fonti aleatorie.