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romanzi storici
E di Eddard Seaworth
creato il 08 novembre 2005

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Skie Lannister
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Skie Lannister
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S

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Inviato il 25 aprile 2007 14:53

Pooooorca miseriacciaaaa...dimenticavo un autore. gisbert haefs!

bravo, coinvolgente, accurato. il suo Annibale è qualcosa di strepitoso....


R
Red Snow
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Red Snow
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Inviato il 26 aprile 2007 14:59

Pooooorca miseriacciaaaa...dimenticavo un autore. gisbert haefs!

bravo, coinvolgente, accurato. il suo Annibale è qualcosa di strepitoso....

 

Be' Io ho letto il suo Alessandro ed è davvero molto bello...


S
Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 26 aprile 2007 15:55

sarà che annibale è il mio personaggio storico preferito, ma....devi leggere il romanzo di haefs. ben scritto, strutturato, narrato dal punto di vista di Antigonos, un meteco amico di amilcare....


O
orlando stark
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orlando stark
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Inviato il 23 maggio 2007 13:52

Bhe, visto che la mettiamo sul "classico", come non citare lo scrittore considerato dai più il creatore del romanzo storico:

Walter Scott: tra i migliori, il celeberrimo Ivanhoe,

ed I Misteri del Castello ambientato nell'Inghilterra del '600 sconvolta dalla Guerra civile, dove i realisti fedeli alla corona aiutano Carlo II a riconquistare il trono dopo l'esecuzione del padre ad opera di Oliver Cromwell il cui scopo è "trasformare" l'Inghilterra in una Repubblica.

C'è un'altro romanzo storico, molto bello ambientato al tempo della rivolta dei sepoys contro gli inglesi in India, si intitola L'Ombra della Luna, ma sfortunatamente non riesco a ricordarmi il nome dell'autrice.... <img alt=" />

 

In effetti tra i vari autori che avete citato ce ne sono veramente pochi le cui opere considero romanzi storici "veri e propri" (a parte ovviamente quelli che non ho letto.... <img alt=" /> ), in genere no, ma in questo caso, sono molto restrittiva (mio limite.... <img alt=" /> ) e riesco a considerare Romanzi Storici solo quei libri che, nonostante una trama di base "inventata", riescono a mantenere più che veritiero lo sfondo storico e storico-culturale all'interno del quale la vicenda narrata viene inserita.

 

 

Kisses <img alt=" />

 

 

 

 

quoto a pieno


M
Morgil
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Morgil
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Inviato il 18 giugno 2007 15:05

ma davvero nessuno ha letto la trilogia di Magdeburg scritta da Alan D. Altieri???!!!

 

dai è assolutamente bellissima!un pugno nello stomaco per la sua crudezza e realismo!Ambientata durante la guerra dei 30anni nel 600 tedesco parla della guerra dagli okki di numerosi punti di vista,un cardinale italiano un nobile tedesco una madre superiore e un misterioso guerriero in nero tedesco con una storia misteriosa ricoperto di cicatrici di cui non si sà nulla se nn che stà tornando dalla terra delle lacrime e per finire l'ambasciatore in germania di Richelieu legato al uomo in nero!

 

sono usciti tutti i libri:

 

l'eretico

 

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Tenebre. Non esiste altro nella Germania dell’anno Domini 1630. Tenebre, carestia, morte, pestilenza causate da una guerra che pare eterna. Ma nemmeno questo assurdo bagno di sangue è in grado di fermare Reinhardt Heinrich von Dekken, principe di Turingia, uno dei nobili cattolici più potenti e temuti del sacro Romano Impero. Nella sua mente ha preso forma un disegno di potere assoluto e nulla e nessuno lo fermerà. Sulla strada che sembra scendere nelle viscere più oscure dell’inferno un solo uomo oserà contrastarlo. Un guerriero senza nome, enigmatico e letale, feroce e misericordioso, proveniente da una terra ignota, armato di un’arma che nessuno ha mai visto. Un viandante in nero, un eretico…

 

 

 

la furia

 

 

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Turingia, Nazione germanica, Anno Domini 1631, ventre nero e congelato del tredicesimo, terribile inverno della guerra eterna. Disgregazione, devastazione, consunzione hanno dominio incontrastato su quello che appare come un mondo in inarrestabile agonia. Ma nemmeno i molti, troppi segni di un’apocalisse annunciata fermano Reinhardt von Dekken, l’implacabile principe cattolico di Kragberg, nel perseguimento del suo disegno di potere assoluto. Al suo fianco, si schiera un nuovo, potente alleato: Albrecht von Wallenstein, subdolo demiurgo della guerra eterna alla ricerca di una resurrezione egemonica. Un’alleanza, la loro, fin troppo simile a un patto concepito all’inferno. Eppure, perfino l’inferno sembra recedere di fronte Wulfgar, l’eretico in nero, letale guerriero-ombra. Così, mentre Reinhardt von Dekken esegue le mosse conclusive della sua sinistra strategia e Wulfgar si erge nell’estrema difesa di quella che potrebbe essere l’ultima valle della terra, i loro destini si incrociano, si artigliano, si contorcono uno dentro l’altro, scivolando verso l’orlo dell’abisso.

 

 

 

In questa doppia spirale di annientamento, un tormentato cardinale è costretto ad abbandonare la quiete ingannevole della Santa Sede per intraprendere un viaggio che lo porterà fino a un perverso cuore di tenebra; i possessori degli enigmatici simboli dei cinque elementi primari convergono verso un fulcro tanto labirintico quanto inesorabile; un’indomabile donna di fede deve confrontarsi con gli spettri di un passato più spaventoso di qualsiasi incubo, e il distaccato Osservatore continua a essere testimone di eventi destinati a sprofondare la Germania nella devastazione terminale[/color]

 

 

 

 

il demone

 

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 


E
Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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E

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Inviato il 18 giugno 2007 16:10 Autore

il demone

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 

 

 

Non l'ho letto e non so se lo farò...ma spero che lo sviluppo narrativo non corrisponda a verità, perché se no Altieri sta battendo i record: dopo le cavolate come traduttore, compie errori storici macroscopici...


M
Morgil
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Morgil
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Inviato il 18 giugno 2007 16:27

????

 

guarda ho letto i primi 2 e son davvero bellissimi il terzo l'ho appena iniziato e mi stà inkiodando prima che il traduttore delle cronache per me altieri è l'autore di alcuni dei thriller e action più belli che ci sono in circolazione e la saga di magdeburg non tradisce di certo


D
Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
Guardiani della Notte
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Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard

D

Guardiani della Notte

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Inviato il 18 giugno 2007 16:53

ma davvero nessuno ha letto la trilogia di Magdeburg scritta da Alan D. Altieri???!!!

 

dai è assolutamente bellissima!un pugno nello stomaco per la sua crudezza e realismo!Ambientata durante la guerra dei 30anni nel 600 tedesco parla della guerra dagli okki di numerosi punti di vista,un cardinale italiano un nobile tedesco una madre superiore e un misterioso guerriero in nero tedesco con una storia misteriosa ricoperto di cicatrici di cui non si sà nulla se nn che stà tornando dalla terra delle lacrime e per finire l'ambasciatore in germania di Richelieu legato al uomo in nero!

 

sono usciti tutti i libri:

 

l'eretico

 

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Tenebre. Non esiste altro nella Germania dell’anno Domini 1630. Tenebre, carestia, morte, pestilenza causate da una guerra che pare eterna. Ma nemmeno questo assurdo bagno di sangue è in grado di fermare Reinhardt Heinrich von Dekken, principe di Turingia, uno dei nobili cattolici più potenti e temuti del sacro Romano Impero. Nella sua mente ha preso forma un disegno di potere assoluto e nulla e nessuno lo fermerà. Sulla strada che sembra scendere nelle viscere più oscure dell’inferno un solo uomo oserà contrastarlo. Un guerriero senza nome, enigmatico e letale, feroce e misericordioso, proveniente da una terra ignota, armato di un’arma che nessuno ha mai visto. Un viandante in nero, un eretico…

 

 

 

la furia

 

 

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Turingia, Nazione germanica, Anno Domini 1631, ventre nero e congelato del tredicesimo, terribile inverno della guerra eterna. Disgregazione, devastazione, consunzione hanno dominio incontrastato su quello che appare come un mondo in inarrestabile agonia. Ma nemmeno i molti, troppi segni di un’apocalisse annunciata fermano Reinhardt von Dekken, l’implacabile principe cattolico di Kragberg, nel perseguimento del suo disegno di potere assoluto. Al suo fianco, si schiera un nuovo, potente alleato: Albrecht von Wallenstein, subdolo demiurgo della guerra eterna alla ricerca di una resurrezione egemonica. Un’alleanza, la loro, fin troppo simile a un patto concepito all’inferno. Eppure, perfino l’inferno sembra recedere di fronte Wulfgar, l’eretico in nero, letale guerriero-ombra. Così, mentre Reinhardt von Dekken esegue le mosse conclusive della sua sinistra strategia e Wulfgar si erge nell’estrema difesa di quella che potrebbe essere l’ultima valle della terra, i loro destini si incrociano, si artigliano, si contorcono uno dentro l’altro, scivolando verso l’orlo dell’abisso.

 

 

 

In questa doppia spirale di annientamento, un tormentato cardinale è costretto ad abbandonare la quiete ingannevole della Santa Sede per intraprendere un viaggio che lo porterà fino a un perverso cuore di tenebra; i possessori degli enigmatici simboli dei cinque elementi primari convergono verso un fulcro tanto labirintico quanto inesorabile; un’indomabile donna di fede deve confrontarsi con gli spettri di un passato più spaventoso di qualsiasi incubo, e il distaccato Osservatore continua a essere testimone di eventi destinati a sprofondare la Germania nella devastazione terminale[/color]

 

 

 

 

il demone

 

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 

 

Leggendo i sunti sembrerebbe interessante, ma poiché la mia conoscenza storico-geografica e socio-culturale del periodo che fa da sfondo alla saga, non è delle migliori, chiedo: esiste una qualche attinenza storica?

Anche Altieri, come Cornwell, inserisce una nota storica alla fine dei volumi per spiegare le eventuali "licenze" che si è preso?

 

Se lo trovo, sicuramente lo leggerò, ma prima, forse, sarebbe meglio munirsi di conoscenze adeguate....

 

Kisses <img alt=">


M
Morgil
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Morgil
Confratello

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Inviato il 18 giugno 2007 17:16

ha passato gli ultimi 10 anni a informarsi sul periodo compiendo viaggi sul luogo e istruendosi sulle discipline orientali come zen buddhismo arte della spada giapponese e tanto altro ci ho trovato un ottima attinenza storica anche se per incastrare il tutto qualche licenza storica l'ha presa!

 

se sei interessata è appena uscito il primo volume in edizione economica Tea!!


D
Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
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Darklady
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Inviato il 19 giugno 2007 10:30

Thanx! <img alt=">


E
Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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Inviato il 19 giugno 2007 10:47 Autore

Cornwell, inserisce una nota storica alla fine dei volumi per spiegare le eventuali "licenze" che si è preso?

Alt! Le licenze di Cornwell sono abbastanza relative (ho trovato esagerate solo quelle in L'Arciere del Re), e cmq non riguardano mai lo svolgimento cronologico degli avvenimenti, non rischi di vedere un anticipo di due o tre anni su quanto realmente accaduto. Per esempio in

 

La Sfida della Tigre

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Non si sa realmente chi abbia ucciso Tippu, il signore del Mysore, né in mano a chi siano finiti i gioielli che portava. A questo punto attribuirne la morte a Sharpe per spiegarne la carriera e la ricchezza è una licenza irrisoria

 

 

Già solo leggendo i sunti, mi pare che Altieri alteri molto più pesantemente

il demone

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 

Bello...peccato solo che

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Gustavo II Adolfo di Svezia, il leone del Nord che a Vienna era stato schernito con il nomignolo di "re delle nevi" non sostenne affatto la difesa di Magdeburg: ne fu impedito proprio dai suoi alleati tedeschi e protestanti che ne temevano l'espansione ed avrebbero preferito che lui si fosse limitato ad inviare qualche truppa. Fu solo dopo la distruzione ed il saccheggio di Magdeburg che i protestanti si unirono in blocco dietro di lui.

E per fare un riferimento anche al primo libro...Wallenstein era già fuori dai giochi, e vi rientrò solo nel 1632, quando l'imperatore lo richiamò proprio nella speranza di fermare Gustavo II Adolfo che minacciava di marciare fino a Vienna.

 


D
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Inviato il 19 giugno 2007 11:10

Cornwell, inserisce una nota storica alla fine dei volumi per spiegare le eventuali "licenze" che si è preso?

Alt! Le licenze di Cornwell sono abbastanza relative (ho trovato esagerate solo quelle in L'Arciere del Re), e cmq non riguardano mai lo svolgimento cronologico degli avvenimenti, non rischi di vedere un anticipo di due o tre anni su quanto realmente accaduto. Per esempio in

 

La Sfida della Tigre

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Non si sa realmente chi abbia ucciso Tippu, il signore del Mysore, né in mano a chi siano finiti i gioielli che portava. A questo punto attribuirne la morte a Sharpe per spiegarne la carriera e la ricchezza è una licenza irrisoria

 

 

Già solo leggendo i sunti, mi pare che Altieri alteri molto più pesantemente

il demone

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 

Bello...peccato solo che

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Gustavo II Adolfo di Svezia, il leone del Nord che a Vienna era stato schernito con il nomignolo di "re delle nevi" non sostenne affatto la difesa di Magdeburg: ne fu impedito proprio dai suoi alleati tedeschi e protestanti che ne temevano l'espansione ed avrebbero preferito che lui si fosse limitato ad inviare qualche truppa. Fu solo dopo la distruzione ed il saccheggio di Magdeburg che i protestanti si unirono in blocco dietro di lui.

E per fare un riferimento anche al primo libro...Wallenstein era già fuori dai giochi, e vi rientrò solo nel 1632, quando l'imperatore lo richiamò proprio nella speranza di fermare Gustavo II Adolfo che minacciava di marciare fino a Vienna.

 

 

Grazie delle precisazioni!!!

<img alt="> A questo punto però comincia a venirmi qualche dubbio.....

Sicuramente prima di leggermi la saga approfondirò il contesto storico......

 

Per ciò che concerne Cornwell, il mio intento era solo quello di far capire meglio ciò che intendevo <img alt="> infatti mi piacciono molto i suoi romanzi proprio per la cura e l'attenzione volti a non stravolgere gli eventi storici sullo sfondo dei quali si dipana la trama dei libri......

 

Kisses <img alt=">


M
Morgil
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Morgil
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Inviato il 19 giugno 2007 13:37

Cornwell, inserisce una nota storica alla fine dei volumi per spiegare le eventuali "licenze" che si è preso?

Alt! Le licenze di Cornwell sono abbastanza relative (ho trovato esagerate solo quelle in L'Arciere del Re), e cmq non riguardano mai lo svolgimento cronologico degli avvenimenti, non rischi di vedere un anticipo di due o tre anni su quanto realmente accaduto. Per esempio in

 

La Sfida della Tigre

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Non si sa realmente chi abbia ucciso Tippu, il signore del Mysore, né in mano a chi siano finiti i gioielli che portava. A questo punto attribuirne la morte a Sharpe per spiegarne la carriera e la ricchezza è una licenza irrisoria

 

 

Già solo leggendo i sunti, mi pare che Altieri alteri molto più pesantemente

il demone

 

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Nazione Germanica, anno Domini 1631, maggio. L’effimera illusione di pace svanisce assieme alle nevi dell’inverno. Sulla terra tedesca, ridotta a una desolazione desertica, la guerra eterna torna a esplodere. Il nuovo fronte: Magdeburg, città del destino e della dannazione. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal Re di Svezia; in feroce attacco, l’armata dell’Impero cattolico. Disgregato il suo disegno di potere assoluto, Reinhardt von Dekken, principe di Turingia, compie la scelta estrema: trascinare il proprio esercito — e se stesso — nel dilagare di questo ennesimo, immane rogo. Al suo fianco, onnipresente, ormai inestricabile nemesi oscura, c’è Wulfgar, il micidiale eretico in nero. E sarà nel cratere di Magdeburg –— tra le stragi di un’apocalisse annunciata e il risorgere di una verità rimasta troppo a lungo sepolta — che Wulfgar e Reinhardt troveranno il loro fato, in un unico, demoniaco olocausto di corpi e anime.

 

Bello...peccato solo che

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Gustavo II Adolfo di Svezia, il leone del Nord che a Vienna era stato schernito con il nomignolo di "re delle nevi" non sostenne affatto la difesa di Magdeburg: ne fu impedito proprio dai suoi alleati tedeschi e protestanti che ne temevano l'espansione ed avrebbero preferito che lui si fosse limitato ad inviare qualche truppa. Fu solo dopo la distruzione ed il saccheggio di Magdeburg che i protestanti si unirono in blocco dietro di lui.

E per fare un riferimento anche al primo libro...Wallenstein era già fuori dai giochi, e vi rientrò solo nel 1632, quando l'imperatore lo richiamò proprio nella speranza di fermare Gustavo II Adolfo che minacciava di marciare fino a Vienna.

 

 

 

 

aspetta aspetta nn confondere la quarta di copertina con la trama del libro!le cose vanno esattamente come dici tu nel romanzo! <img alt=" />


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Inviato il 21 giugno 2007 18:23 Autore
<img alt=" /> E va bene! Concederò a questo disgraziato un ennesimo beneficio del dubbio, e domani preleverò dalla biblioteca il primo librio della trilogia.... Ma sarà una lettura attenta e non gliene lascerò passare una... <img alt=" />

M
Morgil
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Inviato il 21 giugno 2007 19:35

<img alt=" /> E va bene! Concederò a questo disgraziato un ennesimo beneficio del dubbio, e domani preleverò dalla biblioteca il primo librio della trilogia.... Ma sarà una lettura attenta e non gliene lascerò passare una... <img alt=" />

 

 

<img alt=" />

 

non te ne pentirai è un pò sincopato nello scrivere ma ti catturerà se nn altro per i personaggi e il periodo!


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