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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Manifredde
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Inviato il 11 gennaio 2022 9:34

Come ogni anno anche durante queste feste Natalizie mi sono rivisto Il Signore degli Anelli (senza ancora finirlo peró, quest'anno la sera ero piú impegnato). Per cambiare, l'ho guardato in inglese e notato un paio di cose:

-le voci originali mi sono parse tutte molto adatte. Pensavo che sarei stato in un certo senso prevenuto dall'abitudine alle voci italiane, ma non é stato cosí. Anzi, alcune come Saruman e Boromir le ho trovate anche migliori. Gimli, in particolare, l'ho trovato decisamente meglio in inglese, perché é chiaro che John Rhys-Davies ha voluto dare una impronta molto particolare al personaggio, con un parlato duro, "spigoloso". Inoltre mi ha divertito sentire finalmente Barbalbero parlare con la stessa voce di Gimli :ehmmm:

Due voci che invece continuo a preferire in italiano sono Aragorn (quella italiana mi pare piú "forte" e interessante) e, soprattutto Sam: nulla da ridire sulla recitazione di Sean Astin, ma Massimiliano Alto, in quei film, fa un lavoro straordinario IMHO e il monologo a Osgiliath o, ancora prima, quando raggiunge Frodo che si allontana dalla compagnia, sono da brividi.


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Menevyn
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Inviato il 11 gennaio 2022 11:52
2 ore fa, Manifredde ha scritto:

Gimli, in particolare, l'ho trovato decisamente meglio in inglese, perché é chiaro che John Rhys-Davies ha voluto dare una impronta molto particolare al personaggio, con un parlato duro, "spigoloso".

 

Nella versione originale gli attori mi pare siano stati preparati anche dal punto di vista vocale, per dare una caratterizzazione più profonda ai loro personaggi, o comunque hanno avuto la libertà di scegliere una parlata particolare, tipo McKellen ha detto di essersi ispirato al modo di parlare di Tolkien; purtroppo nel doppiaggio italiano tutte queste sfumature in genere si perdono, visto che i doppiatori non usano l'italiano, ma il famoso "doppiaggese" (niente accenti, niente sfumature, niente di niente).

 

Comunque quello della trilogia è uno dei migliori doppiaggi fatti in Italia negli ultimi decenni, sia per scelta artistica del cast che, soprattutto, per cura della traduzione ed adattamento dei testi (Vairano, che ha sia diretto il doppiaggio che curato l'adattamento, ha collaborato con la Società Tolkeniana Italiana nella stesura dei copioni, inoltre la produzione ha fornito ai doppiatori delle cassette e dei testi per la pronuncia dell'elfico e della lingua nera - tanto per sottolineare l'amore con cui Jackson ha partorito questi film).


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Inviato il 11 gennaio 2022 13:11
1 ora fa, Menevyn ha scritto:

inoltre la produzione ha fornito ai doppiatori delle cassette e dei testi per la pronuncia dell'elfico e della lingua nera

Sapevo della collaborazione con la Societá Tolkeniana, ma non di questo aiuto diretto della produzione :)

 


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Lyra Stark
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Inviato il 15 gennaio 2022 10:45

AD ASTRA

Ero curiosa perché sulla carta pareva interessante ma in realtà la vicenda spaziale fantascientifica è solo un pretesto e rimane sullo sfondo.

Noioso e pretenzioso, vuoto come lo spazio cosmico. Capisco l'idea di trasportare in un contesto affascinante vicende in realtà psicologiche che potevano svolgersi benissimo in un tranquillo paesino, ma a questo punto il setting non diventa un valore aggiunto, anzi diventa ingombrante da gestire e si sfiora il ridicolo.

Oltretutto mi pare che tutto il comparto scientifico sia buttato a casaccio in modo imbarazzante: per prima cosa sono tutti troppo vecchi per essere astronauti, e in gran parte anche troppo babbei, succedono cose ai confini della realtà tipo 

Il protagonista che si intrufola nella navicella 1 secondo prima del decollo, oppure che attraversa un campo di asteroidi usando una porta come scudo e approda giusto alla sua navicella, o ancora quest'ultima che rientra facilmente sulla Terra pur senza carburante.

Quando a metà film si scopre che il protagonista 

Dovrà fare un viaggio spaziale in solitaria di 77 giorni 

E ho visto che mancava ancora un'ora alla fine volevo spararmi!

Dicevamo, noioso e assolutamente troppo lungo in maniera inutile, per esempio 

Tutta la parte su Marte non ha nessun senso e si poteva tranquillamente tagliare facendo arrivare le informazioni al protagonista tramite il personaggio di D. Sutherland, anche quello inutile del tutto, non capisco perché inserirlo per 3 scene senza che sia di alcun aiuto a far procedere la trama, anzi.

A ben vedere in realtà un senso non lo ha l'intera missione affidata al protagonista. La NASA paga viaggi spaziali solo per mandarlo a fare un messaggio vocale a suo padre? Non potevano bombardare il luogo e basta? Anche perché da quello che si scopre loro sapevano benissimo che cosa era successo in quel di Nettuno.

Diciamo che capisco il tentativo di imitare Gravity con un solo protagonista in scena per gran parte del film. Ma quelli sono miracoli che riescono una volta.

Oltretutto il faccione da cicciobello tonto di Brad Pitt non è che aiuti molto.

Modificato il 05 July 2024 17:07

E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 

Corvina
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Inviato il 15 gennaio 2022 12:32

The King's Man - Le Origini (Matthew Vaughn, 2022)

 

A contrario dei precedenti due che non avevo trovato granché (soprattutto il secondo), questo è spassoso e con delle sequenze d'azione divertenti e spettacolari. La cornice fanta-politica della Grande Guerra è sicuramente un valore aggiunto che permette di vedere in azione personaggi storici rivisti e corretti (in modo demenziale) e godersi una trama complottistica che c'entra appieno l'obbiettivo: divertire, intrigare e farti gasare senza impegno.

 

Voto: 8


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Phoenix
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Inviato il 19 gennaio 2022 22:05

Ieri ho perso un'ora e mezza guardando Venom - La furia di Carnage. 

Non pretendo chissà cosa da queste tipologie di film, ma questo è di una bruttura indicibile. Non si salva neanche il mio adorato Tom Hardy, che già nel primo film stentava a tenere su la baracca. 

 

Io vorrei capire il senso di spendere nmila milioni in effetti speciali e due spicci per le sceneggiature. Gli ultimi film che ho visto della categoria li ho percepiti tutti così, roba sconclusionata senza capo né coda, zero caratterizzazione dei personaggi, dialoghi al limite dello sbadiglio. Che tristezza. 


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Menevyn
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Inviato il 20 gennaio 2022 12:44
14 ore fa, Phoenix ha scritto:

spendere nmila milioni in effetti speciali e due spicci per le sceneggiature [...] roba sconclusionata senza capo né coda, zero caratterizzazione dei personaggi, dialoghi al limite dello sbadiglio

 

Il problema è che anche così incassano ormai tranquillamente un miliardo di dollari a film. Mettiti nei panni di uno di questi produttori: chi te lo fa fare di cercare sceneggiatori di talento che tirino fuori storie avvincenti se bastano battutine e CGI per avere incassi a dieci cifre?



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 23 gennaio 2022 10:48

The Game - Nessuna regola (1997) di David Fincher

 

Terzo film di Fincher, è un thriller urbano girato nel tipico stile tecnico del regista, con padronanza della regia e virtuosismi, ma con una trama, pur interessante che a furia di complotti e sorprese, specie nel finale, rischia di annaspare. All'epoca non è stato bene accolto dalla critica e dal pubblico ma penso che nel frattempo sia stata rivalutato, io almeno l'ho rivisto con piacere anche se non è certo un film che abbia delle tematiche particolari. L'ambientazione metropolitana con tutti i suoi pericoli e le sue insidie verrà ripresa in Fight Club ed era già stata usata nel film precedente Seven.

 

Voto: 7

Modificato il 05 July 2024 17:07


Mar
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Inviato il 25 gennaio 2022 16:10
Il 23/1/2022 at 10:48, Euron Gioiagrigia ha scritto:

The Game - Nessuna regola (1997) di David Fincher

 

Terzo film di Fincher, è un thriller urbano girato nel tipico stile tecnico del regista, con padronanza della regia e virtuosismi, ma con una trama, pur interessante che a furia di complotti e sorprese, specie nel finale, rischia di annaspare. All'epoca non è stato bene accolto dalla critica e dal pubblico ma penso che nel frattempo sia stata rivalutato, io almeno l'ho rivisto con piacere anche se non è certo un film che abbia delle tematiche particolari. L'ambientazione metropolitana con tutti i suoi pericoli e le sue insidie verrà ripresa in Fight Club ed era già stata usata nel film precedente Seven.

 

Voto: 7

 

 

Da fan di Fincher (ma più Zodiac e Benjamin che Seven e Fight), quel finale mi ha fatto andare di traverso il resto del film, che comunque non ritengo al livello dei 4 nominati >_> 


"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".

Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787

Alexander Hamilton, James Madison, John Jay


Jacaerys Velaryon
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Inviato il 25 gennaio 2022 17:12

Non ricordo bene il film, ma ricordo che il finale non piacque granché.


The time between the notes relates the colour to the scenes
A constant vogue of triumphs dislocate man, so it seems
And space between the focus shape ascend knowledge of love
As song and chance develop time, lost social temperance rules above

Then according to the man who showed his outstretched arm to space
He turned around and pointed, revealing all the human race
I shook my head and smiled a whisper, knowing all about the place

Jon Anderson & Steve Howe (Close to the Edge)

 

What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

George R. R. Martin (A Game of Thrones)

 

The measure of a life is a measure of love and respect,

So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect

Neil Peart (The Garden)

 

Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.

Andrew Kevin Walker (Seven)

 

In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.

George Orwell (Nineteen Eighty-Four)


Euron Gioiagrigia
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Inviato il 25 gennaio 2022 19:07
Il 11/1/2022 at 09:34, Manifredde ha scritto:

Anzi, alcune come Saruman e Boromir le ho trovate anche migliori.

 

Non ho mai visto LOTR in lingua originale e mi piaceva molto la voce di Omero Antonutti, ma Christopher Lee ci sapeva davvero fare.

 

 

 

 

 


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Inviato il 02 febbraio 2022 8:32

A chi interessa, il canale youtube Like stories of old ha pubblicato una interessante analisi di Don't Look Up e dei difetti che la metafora utilizzata ha nel rappresentare la reazione al cambiamento climatico. 

La cosa interessante é che a quanto pare l'autore, che nel canale si occupa (anche) di critica cinematografica, pare abbia un background universitario legato alle questioni ambientali, quindi dovrebbe essere qualificato anche per considerazioni di tipo scientifico, e infatti porta esempi anche della sua esperienza diretta.

 

 

 


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Manifredde
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Inviato il 21 febbraio 2022 8:47

Assassinio sul Nilo (Kenneth Branagh, 2022).

 

A dir la veritá, avevo preferito decisamente Assassinio sull'Orient Express: personaggi piú carismatici e sceneggiatura piú efficente.

Quello che mi incuriosiva di piú di questo film era l'ambientazione (ho ancora vivido il ricordo del viaggio di nozze, la crociera sul Nilo é stata una delle esperienze piú magnifiche che abbia mai fatto). Mi é dispiaciuto quindi vedere che l'uso di questa splendida opportunitá é stato un pó meh, con tantissime sequenze che tradivano cosí tanto l'uso del greenscreen e di una illuminazione artificiale, che perdevo immediatamente la magia.

Dal punto di vista registico mi pare che Branagh si sia divertito di piú con inquadrature piú variegate. Bellissima la Gadot, come sempre.

Modificato il 05 July 2024 17:07


Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 21 febbraio 2022 9:24

Ho rivisto Don't Look Up, ma non ho ancora visto il video postato da @Manifredde in questa discussione. L'ho trovato comunque un ottima metafora del grosso problema costituito dal cambiamento climatico e di come (non) lo stiamo affrontando, ma la metafora si adatta benissimo anche al Covid, non a caso durante la mia prima visione pensavo che McKay parlasse proprio della pandemia. Questa volta mi sono concentrato sul personaggio di Peter Isherwell, una sorta di via di mezzo tra Steve Jobs e Mark Zuckerberg: è significativo vedere come lui, proprietario ricchissimo di una compagnia privata, riesca ad influenzare le decisioni del presidente degli USA, in teoria l'uomo (in questo caso la donna) più potente del mondo. Ne parlavo anche altrove: negli ultimi anni stiamo assistendo ad una riduzione di sovranità degli stati nazionali a beneficio di multinazionali private, e questo anche prima del Covid. Credo che molte critiche al film vertono sul fatto che l'atmosfera e i modi usati dal regista non siano adeguati alla serietà del tema e ridicolizzino troppo quelli che hanno dubbi e perplessità sulla questione trattata, ma secondo me un film così corrosivo e beffardo è un sano schiaffo in faccia a tutti noi.


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Lyra Stark
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Inviato il 21 febbraio 2022 10:50
2 ore fa, Manifredde ha scritto:

Quello che mi incuriosiva di piú di questo film era l'ambientazione

Come a me per il romanzo, per il film avevo letto che è molto finto e patinato e immaginavo potesse essere deludente.

 

2 ore fa, Manifredde ha scritto:

ho ancora vivido il ricordo del viaggio di nozze, la crociera sul Nilo é stata una delle esperienze piú magnifiche che abbia mai fatto

Che invidia! :sbav:Un sogno della mia vita!


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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