Eh, condivido anche io, se la Disney si fosse comprata Star Trek, anzichè Star Wars, probabilmente avrebbe fatto molti, ma molti meno danni.
2 hours fa, Manifredde dice:In definitiva, non un film pessimo in assoluto (c'è ben di peggio in giro), ma decisamente non il finale degno di una saga come questa (ma era partita maluccio comunque, quindi...)
Che voto riassuntivo gli daresti?
Il voto che gli darei dipende tantissimo da quello che uno si aspetta e da come pesa i vari pregi e difetti. Come film "a sè", nel panorama attuale, potrei tranquillamente dargli un bel 8: ammettiamolo, la concorrenza non è molta e tolti i film marvel, di fantasy/fantascienza anche solo decenti non ce ne sono molti. Questo si fa guardare.
Poichè però il film doveva concludere una trilogia, il voto scende ad un sette scarso. Considerando che non è "una saga", ma una delle più importanti saghe della storia del cinema, direi appena 6.
E se ci mettiamo che tutto sto pasticcio nasce da una gestione demenziale e politicizzata dell'intero progetto, con una valanga di affari loschi che ne hanno minato la qualità, scendo pure a 5.
Quindi dipende da come uno la vede
Edge of Tomorrow - Senza domani (2014) di Doug Liman
Basato sulla light novel giapponese All You Need Is Kill scritta da Hiroshi Sakurazaka e disegnata da Yoshitoshi Abe, è (per usare una metafora usata anche da Paolo Mereghetti) un folle videogioco che esaspera all'inverosimile le regole del restart e del respawn. Più i protagonisti ricominciano da capo la missione, più diventano abili nell'andare sempre più oltre. Non è un film che ha grandi pretese in termini di messaggi e riferimenti (anche se curiosamente l'estensione territoriale del territorio europeo invaso da mimic ricorda la Germania nazista del 1942), ma è intrattenimento allo stato puro, e il tutto risulta molto divertente e scorrevole anche grazie al montaggio indovinato di James Herbert e Laura Jennings e a un'ottima coppia di attori. Fotografia di Dion Beebe.
A quanto pare, come scrissi nell'altra discussione, è in cantiere un sequel, anche se non ho idea di cosa si inventeranno.
Voto: 7,5
Anche perchè Discovery e Picard si stanno già muovendo su una buona strada, da quel punto di vista...
Stasera trasmettono Il Gladiatore su Canale 5 per chi fosse interessato.
Io eviterò, di quel film apprezzo solo gli effetti speciali e il doppiaggio di Luca Ward. È il tipico film in cui gli americani ignoranti di storia (e di cultura europea in generale) ritraggono l'antica Roma con un cumulo enorme di errori e con il gusto tipicamente hollywoodiano per la spettacolarità eccessiva e il dramma.
Pensa @Euron Gioiagrigiache mi ricordo ancora quando, leggendo per la prima volta angeli e demoni di brown,ero rimasto colpito da come l'autore specificasse che l'Europa aveva una sua radicata tradizione scientifica e non fosse solo un luogo turistico. Considerando la cultura del professor Langdon (personaggio a cui veniva detta la cosa in un dialogo) , era quindi immaginabile che l'autore si rivolgesse in realtà ai lettori. Non conoscendo bene gli USA allora mi sembrò una nota abbastanza saccente ma oggi penso che lo scrittore non avesse tutti i torti nel sottostimare la cultura dei suoi letttori
Mah, concordo sul fatto che storicamente Il Gladiatore abbia più di qualche falla, anche se resta un buon film, non un capolavoro, ma un buon film. Per il resto, un film che si prefigge di raccontare una storia deve saper emozionare usando al meglio il capitale principale al servizio della storia, personaggi, trama, intreccio eccetera. Se voglio guardare qualcosa di storicamente accurato, allora ripiego sul mio Alberto Angela e mi guardo un documentario, non un film. Leggo un saggio storico, non un romanzo. Le licenze sono un male necessario, ma d'altra parte, è la differenza che passa appunto tra il film e il documentario.
E su Luca Ward, è innegabilmente un'eccellente doppiatore, ma da qualche anno faccio fatica ad ascoltarlo. Non so se sia lui o se sono io che ho cambiato orecchio, ma ha una voce troppo "impostata"... da documentario, appunto.
Io e il Gladiatore abbiamo un rapporto di amore/odio. Amore perché da un certo punto di vista tocca le mie corde: vedere declinata la mia materia in un film a tratti epico e grandioso vero "kolossal" tutto sommato ben confezionato (dal punto di vista cinematografico) non è cosa da tutti i giorni, in più ha legati molti ricordi del periodo universitario (ho fatto pure il corso tematico sui giochi gladiatori) e delle campagne di scavo (tutte quelle a Pompei lo avevano come colonna sonora, tanto che adesso non la sopporto più )
Odio perché tocca si la mia materia ma all'ammerriggana e con certi strafalcioni che gli possino (e ve lo dice una che abita a 5 km da dove morì il vero Lucio Vero), soprattutto perché come capita sempre in questi casi col successo che ha avuto ha si interessato anche gli spettatori non addetti ai lavori ma contribuendo a propagare i suddetti strafalcioni.
Comunque ho letto di recente che il finale doveva essere diverso e Massimo era previsto sopravvivesse. Russel Crowe però ha fatto notare a Ridley Scott che non funzionava con quest'osservazione: "Ma che futuro potrebbe esserci per Massimo? Non me lo vedo aprire una pizzeria al Colosseo".
E mi ha fatto troppo ridere
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Green Book (2018) - Peter Farrelly
Ecco un film che si merita il premio Oscar nella categoria di best Picture! È la prima volta dal 2014 (Birdman), per quanto mi riguarda.
Siamo negli anni 60. Tony Lip, un bianco (italo-americano) squattrinato, gnurante ma dal cuore buono, che accompagna un pianista di fama nero per una tournee negli stati meridionali degli USA. Il duo vive le situazioni più probabili (e anche quelle improbabili), che sono all'ordine del giorno quando un bianco scarrozza un nero negli stati più razzisti degli USA di quei tempi.
Di solito non impazzisco per questi film, ma in questo caso la pellicola riesce ad affrontare temi come il razzismo o il sessismo
il momento in cui Tony confessa all'omosessuale Dr. Shirley di non preoccuparsi, perché ne ha già visti di tutti i colori in una vita da buttafuori é veramente.. dolce
in un modo delicato e leggero. Non é sicuramente un film pesante, anzi se proprio dovessi trovare un aggettivo, direi che é un film amabile, umano con i suoi momenti divertenti e i suoi momenti tristi, senza mai essere pesante o cervellotico.
Mahershala Ali e Viggo Mortensen ci regalano due prestazioni straordinarie. Il duo ha un' ottima alchimia, e anche nel caso specifico loro le candidature e i premi vinti sono più che meritati.
Basato su una storia vera e scritto da probabilmente un antenato di Tony Lip Vallelonga (uno degli scrittori nei credits ha il suo cognome), riesce a rendere appassionante una storia di quotidianità in un contesto tutt'altro che normale.
Bbello!
Voto 9/10
Bellissimo Green Book, anche per me si deve tornare a Birdman per trovare un "miglior film" più bello (anche se la forma dell'acqua a me è piaciuto molto).
Ho visto i primi quaranta minuti di 8½ di Federico Fellini. MI vergogno a dire, da appassionato di cinema da quando ero ragazzino (galeotta fu una copia del Dizionario dei film di Mereghetti), che non sono riuscito assolutamente a capire quale fosse la trama e ho smesso di vederlo.
Non nego assolutamente che sia un capolavoro e in generale la sua valenza artistica, ma non sono proprio pratico di cinema italiano anni '60 (Totò a parte).
EDIT: alla fine mi sono visto gli ultimi tre quarti d'ora e continuo a non capirlo. Qualcuno mi potrebbe dire che è così perché non l'ho visto tutto
Il 24/5/2020 at 13:18, Menevyn dice:Eh, condivido anche io, se la Disney si fosse comprata Star Trek, anzichè Star Wars, probabilmente avrebbe fatto molti, ma molti meno danni.
Ma per piacere ,mi volete morto con tutte le saghe rovinate ?!
Comunque ho recentemente visto "the grudge " ,l'ultimo .
Mi ha sorpreso in positivo la recitazione, la struttura cronologicamente sballata e ad incastro dell'originale giapponese, e la parte investigativa.
Ho trovato fatta male la parte horror, ma male male.
Jumpscare talmente telefonati da essere delle citazioni dei film precedenti più che dei veri e propri jumpscare, personaggi razionali e intelligenti fino a un minuto prima che fanno di tutto per finire nel jumpscare in maniera ridicola.
Carine le evoluzioni di trama e l'unico jumpscare mezzo riuscito nel finale
Manhattan (1979) di Woody Allen
Probabilmente il miglior film di Allen. Girato in uno splendido bianco e nero di Gordon Willis, con le musiche di George Gershwin e sceneggiatura scritta dallo stesso Allen e Marshall Brickman, è una commedia sentimentale e nevrotica che mette in luce tutte le idee e le idiosincrasie di Allen in tema di amore, sentimenti e relazioni umane. Un film assai pieno di dialoghi che fa da contrasto con una trama in realtà semplicissima, è più di tutto una dichiarazione d'amore di Allen verso New York. La scena di Allen e la Keaton sulla panchina che ammirano l'alba di fronte al ponte di Brooklyn è stata citata e parodiata innumerevoli volte, anche dai Griffin. Assolutamente perfetto.
È stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nota a margine: assolutamente perfetto il doppiaggio di Oreste Lionello, che imita perfettamente la voce nevrotica e frammentatissima di Allen. A chi critica il doppiaggio italiano, cito quanto ha detto Allen di Lionello dopo la morte di quest'ultimo:
CitaOreste Lionello mi ha reso per anni un attore molto migliore di quanto non fossi veramente. Ci siamo conosciuti personalmente e mi è sempre sembrato un uomo molto amabile e la mia grande popolarità in Italia è in gran parte dovuta a lui.
Voto: 10