The Post
diretto da Steven Spielberg con protagonisti Meryl Streep, Tom Hanks e Bob Odenkirk (Better Call Saul)
La pellicola, ambientata nei primissimi anni Settanta racconta la storia vera dei giornalisti del New York Times prima e del Washinton Post poi e i loro tentativi di pubblicare i Pentagon Papers. Si discute dei rapporti tra politica e stampa (questione ancora più delicata se si è una donna) e dell’opportunità di pubblicare i contenuti di uno studio segreto sulla guerra in Vietnam commissionato da Robert McNamara ai tempi in cui era segretario alla difesa. Il documento riguarda le strategie degli Stati Uniti nel sudest asiatico, dalla fine della seconda guerra mondiale al 1967. I famosi Pentagon papers appunto.
"Non si può essere direttore di un grande quotidiano e amico del presidente degli Stati Uniti. Bisogna scegliere. Non è una questione di conflitto d’interessi e neanche di deontologia. È una questione di credibilità, di rispetto per gli altri e per se stessi, di condivisione di alcuni valori, di umanità."
E' un film bello e impegnato, meno spettacolare di quello che uno si potrebbe aspettare da Spielberg. Non impartisce lezioni, né di storia né di morale. Sembra piuttosto un invito a tenere presente cos’è la democrazia e vuole far riflettere su un argomento sempre attuale come il ruolo fondamentale dell’informazione nell’equazione.
Evidenti le allusioni tra le presidenze di Richard Nixon e Donald Trump.
scena finale :
Watergate
Premi Oscar 2018
Candidatura per il miglior film
Candidatura per la miglior attrice a Meryl Streep
Curiosità:
Il film segna la 28esima collaborazione tra Spielberg ed il compositore John Williams.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
The Darkest Hour (Joe Wright, 2017)
Finalmente un duro e puro film storico come non se ne vedevano da parecchio. Molte volte mi sono lamentata del fatto che il genere "storico" sia ormai tramontato, e che l'unica occasione che abbiamo di vedere raccontati avvenimenti passati (che risalgano dalla prima metà del '900 a ritroso; per intenderci, la πληθoς di film sugli anni '70 non li considero film storici perché relativi a una storia troppo recente) è attraverso film di genere bellico.
Non è che abbia molto da dire, mi trovo abbastanza in linea con ciò che è stato detto dalla critica: regia buona, assolutamente non da mestierante, ma non invasiva, comprimari a cui è dato il giusto spazio senza mai però mettere in discussione l'assoluta centralità di Winston Churchill - a proposito di Gary Oldman... interpretazione trasformista? Ammazza!
Mi ha anche colpita molto il fatto che abbiano mostrato come la vera forza e il vero coraggio a volte risieda anche nel prendere decisioni difficili non solo per sé, ma anche per gli altri: la scena in cui il generale Nicholson legge la lettera del primo ministro è forse la più emozionante che io abbia mai visto. E poi c'è la componente Romantica, come vene definita sprezzantemente da Staanniiiiis!!!!! Lord Halifax, quella che spinge ad intestardirsi per una causa che si ritenga giusta e a combattere per essa fino alla morte. Intellettualmente da standing ovation, davvero.
Ho anche trovato lungimirante la scelta di non insistere sulla balbuzie di re Giorgio VI (un Ben Mendelsohn somaticamente molto simile, ottima scelta): dopotutto, questo non è Il discorso del re e, di nuovo, viene stilizzato ogni elemento che potrebbe eccessivamente distogliere l'attenzione dal protagonista.
Forse un po' facilona, naivee, la scena in metropolitana in cui Winston prende coraggio ascoltando le opinioni della gente comune e rendendosi conto di quanto essi siano fiduciosi nel nuovo governo. Non mi sono informata sulla sua attendibilità storica, tuttavia l'impressione che in un film così cupo stoni un po' rimane.
In definitiva un gran film, giuste tutte le nomination ricevute agli Academy Awards e spero sinceramente che riesca a portare a casa qualcosa, oltre alla preannunciata e strameritata statuetta a Gary Oldman.
Voto: 8.5 (sì, un altro)
Prima che incominci la maratona televisiva dell'olimpiade mi sono buttato a vedere La La Land. Super favorito agli oscar dell'anno scorso.
Mi piacciono i musical, anche se non mi fanno impazzire, proprio come in questo caso.
La storia di La La Land é nostalgica, e sognatrice, ed é sapientemente accompagnata dai costumi coloratissimi, e dagli sfondi e le riprese interne, che spesso sfiorano il kitsch. La coppia Gosling/Stone funziona benissimo (Oscar meritato per la Stone, anche se imho non arriva all'exploit che ha offerto con Birdman, peccato per il mancato successo di Gosling, avere tutti e due i protagonisti di un film premiati sarebbe stato un trionfo). Mi é piaciuta anche la regia, che ha saputo dare un tocco delicato a volte, peperino ad altre, per un film scritto bene e sempre piacevole da vedere. Altra nota di merito, é il finale, che ci da uno sprazzo di realtà, che dopo l'intorpidimento dei 90 minuti passati in un clima fiabesco, é come un tuffo rigenerante in acqua fredda.
Mi astengo sulla musica, il Jazz non mi dispiace, ma non riuscirei ad esprimere un parere più articolato sulla colonna sonora.
Voto 8/10
Io ho adorato La la land
A me non è piaciuto invece, film oltremodo sopravvalutato secondo me.
Ieri sera dalle 18.30 alle 0.30 al cinema . Ho visto La forma del acqua di Guillermo del toro... una poesia , una fiaba meravigliosa che merita PER ME tutte le nomination.
Ho rivisto pure BP O.V... uno dei migliori cinecomic mai fatti.
Stavo riguardando per l' ennesima volta starship troopers. E' un classico della fantascienza tratto dal romanzo omonimo di robert heinlein https://it.wikipedia.org/wiki/Starship_Troopers_-_Fanteria_dello_spazio
Il film è bello spettacolare e si fa guardare senza problemi. In ogni caso è dal 1997 che mi chiedo:
6. Ma, soprattutto, perché non è stato Barney Stinson a farsi Carmen Ibanez??
7. Volete saperne di più?
8. Perché invece di lanciare 10 bombe e mandare 100 000 soldati non lanciano 1000 bombe e mandano 100 soldati?
9. Perché Rico continua a correre dietro a Carmen quando c'é Dizzy che gli sbava dietro?
10. Ma Carmen quanto é antipatica?
Citaa cosa servono giubbetti antiproiettile se gli insetti e le armi li bucano senza problemi?
Oh, quelli non sono per gli insetti, ma per il fuoco amico: pensi forse che quello durante l'addestramento di Rico sia stato il primo "incidente"?
Comunque gran bel film, con effetti per l'epoca straordinari (in un certo senso le scene di massa anticiparono un pó quelle di Lotr) e una bella storia di avventura. Credo che rappresenti uno dei pochi esempi di perfetto connubio tra spettacolaritá, attenzione ai personaggi, godibilitá generale e contenuto (anche se non proprio esplicito o approfondito, il film suggerisce uno spirito critico nei confronti della guerra e della violenza).
Mi pare che negli anni 50 ci fosse la "moda" degli stati totalitari e militaristi tra gli scrittori. La seconda guerra mondiale era finita da 10 anni e almeno in occidente il re del militarismo era il generale douglas macarthur che con i suoi occhiali scuri è stato preso a modello da molta gente. Non ho letto il libro ma guardando il film pur essendoci riferimenti alle SS e alla germania nazista non ci ho mai visto un qualche tipo di dittatura. Se ci fosse stata una dittatura tutti i ragazzi avrebbero dovuto fare la leva obbligatoria o qualcosa di simile.
Mi pare di ricordare che Heinlein fosse abbastanza "destrorso" e anche se il libro non l'ho letto, ho sentito dire che in qualche modo celebra la potenza militare (proprio come hai detto). Peró nel film ci sono diverse scene in cui questa viene messa in ridicolo: dal soldato senza gambe che dice "la fanteria é ció che ha fatto di me l'uomo che sono oggi", alle frasi del tipo "l'unico insetto buono é un insetto morto", ai "telegiornali" che non esitano a mostrare i massacri di uomini ma poi "censurano" la violenza sugli animali.
Credo che Verhoeven e/o lo sceneggiatore abbiano voluto metterci del loro
Film sovversivo, nel senso che sovverte radicalmente il libro da cui è tratto.
Heinlein è un autore molto dibattuto, personalmente l'ho sempre trovato piuttosto infantile dal punto di vista filosofico. Però perdio se sapeva scrivere.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Gli effetti speciali del film sono splendidi anche dopo 20 anni!
Credo anch'io che, a differenza del libro, abbiano voluto ridicolizzare il militarismo/fascismo oltre alle varie scene pseudo comiche le stesse tattiche e strategie umane si rivelano ridicole, carica frontale di fanti, niente bombardamenti orbitali, niente ricorso a veicoli di terra, solo ondate ed ondate di uomini (in puro stile Zapp Brannigan) armate di armi da fuoco come nel xx secolo e l'arroganza di sentirsi superiori agli insetti ed infatti sarà un errore che pagheranno a caro prezzo.
Comunque è un film godibilissimo che riguardo volentieri ogni che lo trasmettono in TV.
Prossimo film che andrò a vedere? Wind rivers. Uscito nel 2017 in Usa ma che da noi arriverà soltanto a fine Marzo
La forma dell'acqua (2018) di Guillermo Del Toro
Nuova fiaba gotica di Guillermo Del Toro, il suo miglior film insieme a Il Labirinto del Fauno (e in entrambi i casi compare l'attore feticcio Doug Jones). Poetico e crudo, complesso e semplice, oscuro e luminoso, un film di contrasti che si erge in tutta la sua potenza nel panorama cinematografico contemporaneo. Ciò che più colpisce del film è vedere come il vero mostro non sia la creatura marina interpretata da Jones, ma lo spregevole colonnello Strickland (Michael Shannon, doppiato da Pino Insegno), nonché la società americana degli anni '60 omofoba, razzista e maschilista: da brividi quando il barista caccia Giles perché "questo è un locale per famiglie" non sopportando la sua omosessualità. In una sola parola: bellissimo.
Bravissima Sally Hawkins che conferisce grande statura e dignità al suo personaggio. Il film merita tutte e 13 le nomination agli Oscar.
Fatto curioso: la creatura marina assomiglia incredibilmente al personaggio di Thane Krios della trilogia videoludica di Mass Effect, ed entrambi i personaggi vivono in luoghi umidi!
Voto: 10