In che senso Frozen? Stai confrontando il cartone o il live action?
Che Dio ci perdoni (Spagna) 2016, regia di Rodrigo Sorogoyen
Amo il cinema Europeo, ogni nazione ha le sue particolarità e i suoi vezzi, insomma i suo tratti distintintivi, ed è meraviglioso perdervisi. Trovo il cinema spagnolo molto spesso e viscerale - avevo visto anche "La Isla Minima" dello stesso genere - e questi sono per l'appunto gli aggettivi che userei per definire la pellicola. Un thriller che, come amo, si prende il suo tempo, con personaggi che non si rivelano essere meri strumenti volti a risolvere il caso in questione ma individui autentici e studiati per raccontare qualcosa allo spettatore. Cercando un po' su internet, ho appurato che Antonio de la Torre recita praticamente in tutti i thriller spagnoli e, beh, devo dire che se la cava piuttosto bene.
Le tematiche sono piuttosto conturbanti per cui non consiglierei di vederlo a persone facilmente impressionabili, non tanto per le immagini in sé quanto per la forza dei contenuti. Detto questo, bello, bello, bello.
Voto: 8
Il 9/1/2018 at 15:24, Ancalagon dice:In che senso Frozen? Stai confrontando il cartone o il live action?
Mi riferivo al merchandising in generale. Frozen ha e continua a spopolare, Cenerentola per nulla.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
40 minutes fa, Lyra Stark dice:Mi riferivo al merchandising in generale. Frozen ha e continua a spopolare, Cenerentola per nulla.
Beh Frozen è stato un successo abnorme... giustamente ci faranno un sequel nel 2019
Jumanji - Benvenuti nella giungla
diretto da Jake Kasdan (del quale non ho visto e non penso vedrò mai Bad Teacher e Sex Tape) con protagonisti Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan e Nick Jonas.
Devo dirlo non mi aspettavo granchè ma ancora una volta e per fortuna, la visione ha superato le mie più rosee aspettative. Sono rimasto assolutamente soddisfatto, mi ha divertito un sacco e al termine dei 119 minuti il film non risulta per niente pesante .
Per fortuna non ha niente a che fare con la precedente versione, ne del resto si proponeva di esserne il sequel, lo spin off, il reboot ecc. tanto che se la cava alla grande considerato come semplice stand-alone senza badare al racconto originale e alla prima trasposizione.
Superato quindi il primo grosso scoglio, il regista è stato bravo a fare il suo lavoro; gli attori bravissimi, simpatici e belle/i ; applausi alla sceneggiatura di tale Chris McKenna che tra l'altro scopro ora essere lo sceneggiatore anche di Spiderman Homecoming. Insomma sia l'idea di una trama (e recitazione) stile videogioco
con tanto di punti di forza e debolezze, 3 vite a testa e PNG: personaggi non giocabili
sia l'idea di scambiare personaggi e avatar tra loro in modo da creare improbabili incroci di personalità (interpretati benissimo, ripeto, dagli attori)
Dottor Smolder Bravestone (Dwayne Johnson) : un muscoloso archeologo ed esploratore. E' l'avatar di Spencer, un nerd.
Franklin "Moose" Finbar (Kevin Hart) : uno zoologo basso e lento nonchè "portatore di zaino" (con armi). E' l'avatar di Fridge, un giocatore di football.
Professor Shelly Oberon, (Jack Black) : un cartografo sovrappeso di mezza età. E' l'avatar di Bethany, la bella e vanitosa ragazza più carina della scuola.
Ruby Roundhouse (Karen Gillan) : una bellissima avventuriera e spietata killer. E' l'avatar di Martha, una ragazza solitaria e timida
Jefferson “Seaplane” McDounough (Nick Jonas) : il quinto "avatar" non selezionabile all'inizio della partita. E' Alex, intrappolato nel gioco (ormai con una sola vita) dal 1996.
sono state ottime intuizioni, felicemente riuscite.
Perciò bravo, bravi . Voto : 7 - 7.5
P.S. mi fa piacere scoprire che a fronte di "appena" 90 mln di budget, ha già superato il mezzo mld di incassi
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Ho visto Victoria e Abdul e mi sono divertito molto. Judy dench è in formissima e la scenografia e i dettagli sono bellissimi. La storia parla di questo indiano finito per caso in inghilterra che diventa un segretario personale della regina victoria. Su wiipedia ci sono pure le correzioni storiche alla figura di abdul karim ma la versione romanzata del film è ugualmente gradevol. https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_e_Abdul
Guardando Il film e nello specifico il personaggio del principe di galles e futuro edoardo VII ho pensato al povero principe carlo che aspetta da decenni di diventare re obbedendo ai capricci della regina. Film consigliato per chi ama le storie inglesi.
Ho appena visto "il diritto di contare" ossia la storia delle donne afroamericane che lavorarono per la nasa durante la conquista dello spazione negli anni 60. Si raccontano i vari problemi di apharteid e sessismo tipici del periodo con qualche licenza per il film. Film godibile anche se un pò retorico. Tra gli attori ricompare un kevin costne che s' infila benissimo in personaggi anni 50 60.
tre manifesti a Ebbing Missuri
Solito film acchiappapremi, dove la storia non esiste, o meglio esiste per modo dire, in quanto è solo un pretesto per infilare una serie di scenette (scritte bene, niente da dire) che esaltino le doti interpretative degli interpreti (ottime, niente da dire) e raccontare i grandi e piccoli problemi, la tragedie, le meschinità e i riscatti di un inutile comunità (della quale in realtà non frega niente a nessuno).
La storia, ragazzi. La storia. Inizio, svolgimento, conclusione. Date un senso a ciò che vedo. Un interpretazione, un perché. Senza quella è tutta fuffa, per quanto ben confezionata.
Non lo consiglieresti quindi? Di solito i film con Frances mi attirano sempre.
mah in realtà è ben fatto. Bella scrittura, ottima recitazione. Ma è freddo, non c'è racconto, è l'ennesimo film narcisistico.
Insomma come quasi tutti i "filmoni" usciti negli ultimi due anni, mi ha lasciato del tutto indifferente emotivamente (e non sono io in fase "non mi va bene niente" perché ho recuperato film "vecchi" che mi sono piaciuti da morire)
Però è soggettiva come cosa, magari c'è chi si emoziona. Se ha vinto il Golden Globe a qualcuno sarà pure piaciuto
Io oggi sono tornato al cinema a vedere un film con attori in carne ed ossa dopo tipo 5 anni (e chissà quantio tempo passerà prima della prossima volta!).
La scelta è ricaduta su L'ora più buia, più che altro per questioni di orario, ma direi che ci è andata di lusso.
Non ero convintissimo perché la seconda guerra mondiale non mi esalta, le guerre in generale non mi esaltano, e inoltre ero abbastanza stanco e temevo di addormentarmi in sala
Invece ho trovato un film che ha tenuta viva la mia attenzione dal primo all'ultimo momento, tanto da essere curioso di sapere come sarebbe finito benché, trattandosi di film storico, fosse abbastanza ovvio Prova magistrale di Gary Oldman, ma mi è piaciuto tutto il cast (ottima la Scott-Thomas, ma anche Stannis/Dillane).
Non ho conoscenze storiche sufficienti a dire se è fedele o meno; certo ha dato l'impressione che si sia evitato per un soffio un esito della guerra alquanto diverso; e tutto per la testardaggine di Churchill, che di volta in volta sembrava fare scelte di scarso buon senso (lo confesso, mi sa che io avrei avuto un atteggiamento simile a Chamberlain ed Halifax, che pure col senno di poi sembrano stupidi o criminali).
Una parola anche sulla regia: io non sono particolarmente sofisticato su queste cose, eppure qui notavo proprio la cure delle inquadrature...
Insomma, film promossissimo
Ottimo! Perché ci avevo fatto un pensierino anche io, ma appunto temevo l'effetto soporifero.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Appena visto l' ora più buia e mi è piaciuto parecchio. Gary oldman fa un interpretazione spledida di uno winston churchill indeciso sulla strada da prendere per l' inghilterra. Splendide scenografie e fotografia. La moglie di churchill mi è parsa un pò soprammobile come personaggio. L' oscar alla migliore interpretazione ci starebbe tutto. Ottimo doppiaggio di stefano de sando per gary oldman.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Alla fine sono andata a vederlo mercoledì scorso, lo recensisco oggi perchè non ne avevo ancora avuto il tempo.
Premetto che il film mi è piaciuto molto, mi ha coinvolta, mi ha dato qualcosa. Quando esci dal cinema e continui a pensare al film che hai appena visto nelle ore successive fino al momento in cui ti addormenti vuol dire che ha colto nel segno, ed è quello che è successo a me.
Devo dire che non ho trovato particolarmente che non ci fosse una trama. D'accordo, non c'è un preciso inizio, parte centrale e conclusione, ma forse in questo caso la parola trama deve essere intesa proprio nel suo significato originale: quella del filo che intrecciato che va a comporre un un unico corpo. Insomma, il film ha un suo perché, non è semplicemente bella recitazione e dialoghi pretenziosi. Non è banale, i personaggi principali non sono scontati, non è tutto bianco o nero.
La protagonista (una Frances McDormand impareggiabile) non è una brava persona. È grezza, è spregiudicata, è feroce. È una madre che ha perso la cosa a lei più cara e cerca di farsi giustizia da sola rimanendo fedele a se stessa. Ed è proprio la sua disperata ostinazione che si scontra con la molteplicità della realtà a costituire il nodo più interessante del film. Molteplicità che si incarna perfettamente nel personaggio di Sam Rockwell, per quanto mi riguarda vera sorpresa della pellicola.
Tra parentesi, per i primi 10-15 minuti ho temuto un po' perché mi sembrava che il film cercasse di acchiappare consensi facili con frasi denigratorie sulla polizia e chiosate alla chiesa, ma poi per fortuna il film si riprende e acquista un po' di originalità.
In conclusione, se non fa mambassa agli Oscar con i premi più importanti me la lego al dito.
Voto: 8.5
Gran Torino.
Meraviglioso. Voto : 9