Two years at sea, di Ben Rivers, con Jake Williams. La quotidianità di un uomo, con la barba e lunghi capelli, che vive da solo nel mezzo della foresta. Ben Rivers guarda soprattutto all'ultimo Bela Tarr (Il cavallo di Torino in primis), senza però mai raggiungere le vette artistiche del maestro ungherese. Il cinema del regista inglese è di natura documentaristica, e in questo caso sceglie come suo unico e assoluto protagonista Jake Williams (già conosciuto per il corto This is my land), uomo che ha scelto di andare a vivere nella più completa solitudine e in pace con la natura. La camera segue per l'appunto le sue azioni giornaliere, non disdegnando qualche punta visionaria (la roulotte innalzata magicamente sugli alberi) e alternandole a scorci paesaggistici suggestivi e non privi di un'atmosfera in bilico tra sogno e realtà. Bianco e nero, girato rigorosamente in pellicola, che ben si adatta allo stile registico, e che ammanta di fascino la bellezza delle immagini, e una colonna sonora poco invasiva (totalmente privo di dialoghi, il film è permeato dai rumori del bosco), fanno di Two years at sea un'opera particolare, non certamente di facile fruizione, ma comunque in grado di porre uno sguardo contemplativo e metaforico da non sottovalutare. Enigmatico.

Ho visto anche io Hunger Games 2, e devo dire che a me è piaciuto, non ho trovato la prima parte troppo lenta (ed era comunque necessaria per riprendere il filo e spiegare quello che succedeva dopo) nè la seconda troppo veloce...

Ho letto che il terzo e ultimo libro verrà diviso in due film, scelta pessima IMO perchè si tratterebbe solo di una strategia per fare più soldi visto che il terzo libro non ha così tanti contenuti da poter giustificare una divisione in due parti... In ogni caso manca ancora un po', staremo a vedere...

Ho visto anche io Hunger Games 2, e devo dire che a me è piaciuto, non ho trovato la prima parte troppo lenta (ed era comunque necessaria per riprendere il filo e spiegare quello che succedeva dopo) nè la seconda troppo veloce...

 

Ho letto che il terzo e ultimo libro verrà diviso in due film, scelta pessima IMO perchè si tratterebbe solo di una strategia per fare più soldi visto che il terzo libro non ha così tanti contenuti da poter giustificare una divisione in due parti... In ogni caso manca ancora un po', staremo a vedere...

io lo vedo come un bene il cambio di ritmo tra prima e seconda parte xD

il cambio di ritmo in arena serve a far sembrare quello quasi come un altro "mondo"

Per quanto riguarda la divisione dei finali in due parti, a me non è mai piaciuta molto...

New Dragon Gate Inn, di Raymond Lam, con Tony Leung Ka-Fai, Brigitte Lin, Maggie Cheung, Donnie Yen, Lawrence Ng. Durante la dinastia Ming il potere era nelle mani degli eunuchi, il cui potere sovrastava anche quello dell'imperatore, un fantoccio vittima dei loro intrighi. Quando una banda di ribelli mette in salvo i due figli piccoli di un generale oppositore, appena condannato a morte, lo spietato eunuco Cao si mette sulle loro tracce. La resa dei conti avrà luogo alla Dragon Inn, una locanda gestita da una banda di ladri facente capo alla bella Jade. Sceneggiato da Tsui Hark (la cui mano si vede costantemente), New Dragon Gate Inn è il remake di un classico del wuxia, Dragon Inn, datato 1972. Coreograficamente spettacolare, il film di Lam riesce ad esprimere nel migliore dei modi gli elementi classici del genere, non disdegnando un lato comico che si dipana tra i continui intrighi aventi luogo all'interno della locanda e una sottotrama romantica di indubbio fascino. Un gioco di sotterfugi, scambi di identità, schermaglie e gelosie che lascia ampio spazio alla pura, avvincente, azione, potendo contare su un cast strepitoso su cui si eleva la bellezza di due attrici divine come Brigitte Lin e Maggie Cheung. Magico.

http://www.youtube.com/watch?v=rB92WVTuXuQ

Finalmente sono riuscito a tornare al cinema!!!

L'ultimo film che avevo visto sul grande schermo era... non mi ricordo bene, ma forse Altrimenti ci Arrabbiamo " />

No vabbeh, magari qualcosa di più recente, tipo Thor...

Appunto, infatti ieri sera(azz sono le 4!!!) finalmente mi sono visto Thor the Dark World!!!

Mi è piaciuto molto!

A parte la lontananza abissale ai riferimenti mitologici, tutti stravolti, a parte un non so che di Star Wars... con armi laser(!!!), dopo un po' il film riesce a proiettarmi all'interno della storia, e diventa piacevole.

Mi piace Thor/Hemsworth, mi piace Jane Foster/Natalie Portman(un'attrice che mi piace quasi sempre!), e mi piace soprattutto Loki/Hiddelstone, finalmente più vicino al Loki della mitologia, e molto meno ridicolo che in Avengers(dove ho odiato Hulk per la famosa scena dello sbatacchiamento!!!).

E' evidentissimo poi, che tutto il progetto si sta inserendo in qualcosa di davvero notevolmente incastonato, tra i vari film Marvel Studios.

infatti il prossimo Guardiani della Galassia, è stato ampiamente anticipato dalla scena finale, dove appare uno dei personaggi cosmici più famosi e longevi dell'universo Marvel, il Collezionista(sarà Benicio Del Toro), e si parla di "gemme dell'infinito", ossia il riferimento più ovvio alla saga del guanto dell'infinito, che il villain che alla fine prenderà la scena, ossia il mio amatissimo Thanos, riuscì a possedere, dopo aver recuperato tutte le gemme(6 se non ricordo male), per poterne usare il pieno potere, e divenire praticamente Dio.

Qui gli artefatti, le "gemme", sembrerebbero essere il tesseract, e questo Aither che appare in Thor(due), e a detta del Collezionista ne mancherebbero 5... (a lui), visto che il Tesseract è rimasto su Asgard.

Unica pecca, notevole, molto notevole soprattutto per me... Odino!!!

Ma nemmeno Marco Aurelio del Gladiatore è così rimbecillito!

Porca miseria il padre di tutti non è così!!!

Che Odino vi fulmini, e scusate se ne ammirate la capacità recitativa, ma... Anthony Hopkins, vai a ca***e va!!!

Odino doveva interpretarlo Bud Spencer!!! " />

No davvero!

800 balas, di Álex de la Iglesia con Sancho Gracia, Ángel de Andrés López, Carmen Maura, Eusebio Poncela, Luis Castro. Il piccolo Carlos, orfano di padre, non ha mai conosciuto Julian, il nonno paterno, a causa dei cattivi rapporti di questi con la madre del bambino, che ritiene l'uomo responsabile della morte del marito. Un giorno Carlos decide di fuggire in Almeria, luogo dove risiede il nonno, che lavora come stuntman in un attrazione che cerca di rinverdire i gloriosi fasti del cinema western. Ma quando il terreno viene comprato dalla multinazionale guidata proprio dalla madre di Carlos, Julian decide di procurarsi 800 veri proiettili e difendere ad ogni costo i sogni e il lavoro di una vita... de la Iglesia firma un altro film dalla sceneggiatura geniale, che utilizza la professione di stuntman per raccontare una crisi profonda di un uomo incapace di sfuggire al proprio passato, e al contempo lega nuovamente al racconto i suoi temi cari di critica sociale. In questa narrazione quasi metafilmica, il regista spagnolo omaggia il western nel suo senso più universale (rimandi sia ai classici ma anche allo spaghetti), non disdegnando anche delle sequenze d'azione avvincenti, accompagnate da una trascinante colonna sonora, e coronando il tutto con la sua perenne e grottesca ironia nera. Ottimo il cast, su tutti una sempre brava Carmen Maura e un poliedrico Sancho Gracia. Spumeggiante.

http://www.youtube.com/watch?v=MQXs0NiBLtM

lo hobbit la desolazione di smaug

in generale promosso! 2 ore e 40, se non erro, passano senza nessuna fatica (come sempre del resto). Molto d'effetto le varie scene di azione, belle le ambientazioni ben fatto Smaug! Ancora il doppiaggio non mi convince del tutto però.

Stavolta è stato rimaneggiato un bel po' però..se non si conosce il libro credo di poter dire che è spettacolo puro, se conosci il libro ogni tanto viene da strabuzzare gli occhi. Però ragionandoci su si capisce il perchè dei vari cambiamenti (a parte Kili-Tauriel. Giuro che ho fatto di tutto per non fare la purista bacchettona ma in una scena in particolare gli avrei tirato addosso qualcosa. Tauriel alla fine è ben inserita e la Lilly è stata brava ma il flirt col nano si poteva evitare)

Lo Hobbit 2 scriverò poi nel topic apposito, comunque mi è piaciuto...amo sempre rientrare in quelle terre!!

Shield of straw, di Takashi Miike. Con Nanako Matsushima, Tatsuya Fujiwara, Takao Osawa, Masatô Ibu, Tsutomu Yamazaki, Goro Kishitani, Kento Nagayama. In seguito alla morte della nipotina di setta anni, uccisa da uno stupratore recidivo (appena uscito di carcere dopo qualche anno per l'omicidio in passato di un'altra ragazzina), un vecchio e ricchissimo uomo d'affari mette la taglia di un miliardo di yen sull'assassino che, per sfuggire al linciaggio, si rifugia in una stazione di polizia di provincia. Ora le forze dell'ordine sono "costrette" a trasferire il prigioniero a Tokyo, per condurlo al processo, ma in seguito alla clamorosa taglia sulla sua testa, la missione è resa assai ardua, visto che l'ingente somma di denaro fa gola ad un sacco di gente. Quattro poliziotti hanno il compito di scortare l'assassino, divisi anch'essi tra dubbi morali e il fascino del denaro: e tra chi aspira ai soldi vi sono anche dei loro stessi colleghi.. Teso poliziesco d'azione firmato da Takashi Miike, regista davvero in grado di giostrare in tutti i generi con una qualità e prolificità uniche. Ne esce fuori una pellicola avvincente, non priva di interessanti divagazioni morali (quanto è giusto proteggere un assassino che non prova nessun rimpianto per le atroci azioni commesse?), che scava anche nella vita stessi degli agenti incaricati dell'arduo compito, riuscendo a dare una certa varietà alla narrazione. Spettacolare in diversi frangenti, con sequenze drammatiche di indubbio valore, Shield of straw soffre a tratti di una sceneggiatura non sempre del tutto convincente, ma riesce a intrattenere per le sue due ore grazie alle diverse anime di cui è composto. Incalzante.

The Canyons, di Paul Schrader. Con Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Gerard Funk, Tenille Houston, Amanda Brooks, Gus Van Sant, Jim Boeven. Tara, aspirante attrice, sta da un anno con Christian, ricco produttore cinematografico. La loro è una relazione aperta, tanto che entrambi sono liberi di andare con altre persone... Le cose cambiano quando Tara ritrova il suo vecchio fidanzato, che non ha mai smesso di amare, suscitando i sospetti di Christian che, ossessionato dalla gelosia, comincia a manifestare un'indole violenta... Torbido, sensuale, spietato: l'ultimo film di Paul Schrader è un thriller drammatico su un inconsapevole menage a trois che vede nella sceneggiatura di Easton Ellis il suo maggior punto di forza, raggiungendo apici di pura tensione emotiva nella parte finale. Accompagnato da una splendida colonna sonora, e interpretato ottimamente sia da una sofferta Lohan che dal porno-attore (esordiente nel vero Cinema) James Deen, The Canyons mostra ancora una volta tutto l'acume registico del suo autore. Cupo.

Non li ho ancora rivisti, ma sto per metterli nel lettore dvd...

Gremlins e Gremlins 2, ora il Mio Natale può iniziare!! xD

PS: mi raccomando, ricordatevi SEMPRE di seguire le 3 regole!!

PS: mi raccomando, ricordatevi SEMPRE di seguire le 3 regole!!

Quelle tre, ma soprattutto, queste tre!

 

PS: mi raccomando, ricordatevi SEMPRE di seguire le 3 regole!!

 

Quelle tre, ma soprattutto, queste tre!

 

 

Grazie di avermele ricordate!!

Così stasera lascio il libretto degli assegni a casa xD

intanto è Hunger Games: la ragazza di fuoco! e poi il terzo libro è pieno di contenuti!

Don Jon, di Joseph Gordon-Levitt. Con Joseph Gordon-Levitt, Scarlett Johansson, Julianne Moore, Brie Larson, Tony Danza. Jon ha un solo pensiero per la testa: il porno. Nonostante sia un vero e proprio sciupafemmine e finisca quasi ogni a sera a letto con una ragazza diversa, Jon preferisce comunque la visione dei filmini erotici al sesso puro e reale. Ma una sera in discoteca conosce Barbara, della quale si innamora perdutamente e ricambiato, che lo costringe ad una promessa (quasi) impossibile da mantenere: non guardare mai più materiale pornografico... Se già come attore è uno dei volti migliori dell'ultimo decennio, Gordon-Levitt rischia ora di confermarsi anche tra i registi più interessanti e da tener d'occhio nel prossimo futuro. Il suo esordio infatti è un irriverente e contagioso viaggio nei meandri di un'ossessione, e allo stesso tempo una lucida analisi delle problematiche di coppia al mondo d'oggi. Con un ottima caratterizzazione dei personaggi secondari, caricaturali e realistici al contempo, Don Jon mixa benissimo un lato più comico ad introspezioni più drammatiche e profonde, non disdegnando punzecchiate velenose e taglienti (da vedersi il dialogo finale nel confessionale) e facendosi accompagnare da due sexy lady di prima grandezza: e se Scarlett Johansson mozza letteralmente il fiato, la bellezza dell'ormai cinquantenne Julianne Moore è comunque da applausi. Imprevedibile.