visto ieri

Code Name: Geronimo (SEAL Team 6: The Raid on Osama Bin Laden) è un film per la televisione del 2012 diretto da John Stockwell, uscito al cinema in Italia. La pellicola narra le vicende dell'operazione che portò alla morte del terrorista Osama bin Laden.

Un gruppo di soldati appartenenti alla Navy SEAL viene selezionato dall'esercito statunitense per una missione segreta della CIA. Dopo aver operato senza neanche conoscere il proprio obiettivo, vengono a conoscenza della propria missione: trovare Osama bin Laden.

Il film è stato criticato per il modo in cui dipinge la guerra e ricostruisce la storia. In particolare l'atteggiamento propagandistico e l'unilaterale posizionamento di buoni e cattivi sono stati gli elementi più criticati assieme ad una messa in scena che riprende i videogame di guerra.

11 settembre 1863, Martinelli.

Colossal italo-polacco. In gioco gli ottomani che cercano di cogliere la mela d'oro, Vienna, per poi dilagare in europa (e trasformarne le chiese in moschee, cosa che sul serio facevano, guardate cosa hanno combinato a Santa sofia). Il fronte cristiano è frammentato. il re sole auspica una sconfitta dell'impero per il proprio tornaconto. Un frate cristiano che fa miracoli (!?!) si batte per la formazione di una lega santa. Il pavido imperatore decide la mobilitazione solo dopo aver abbandonato al suo destino Vienna, città che nonostante tutto riesce per due mesi a reggere l'assedio. Infine l'arrivo del re polacco, il "montanaro" Sobiesky, che inaspettatamente riesce a prendere alle spalle il forte esercito musulmano per guidare un'epica carica di cavalleria alla testa dei suoi immortali ussari alati (non gridano nel film Gesùmaria come ho letto da qualche parte, ma l'epica carica vale da sola il prezzo del bigolietto).

Dunque gli eventi, tranne qualche licenza, rispecchiano bene la storia. Probabilmente i benpensanti storceranno il naso al sentire dello scontro di civiltà, ma si mettano l'anima in pace che in quel periodo ci si moriva molto spesso.

La fotografia è molto ben curata, scene d'impatto ce ne sono a volontà, così come le scene di massa non si lesinano. Molto ben realizzati anche i costumi. Un pò da migliorare il fronte degli effetti speciali, in particolare le esplosioni, ma non si può avere tutto. Son contento che quello che non hanno usato per le esplosioni lo hanno impiegato per le armature.

Un elogio a Martinelli per aver avuto il coraggio di credere in un colossal su un tema delicato, che in molti buonisti cercano di rinnegare e far dimenticare. Ma su radici come queste poggia l'europa. In altri tempi, a Sobiesky hanno dedicato una costellazione, ai nostri cercano di rinnegarlo. Magari nel futuro cercheranno di girare qualcosa su Lepanto.

Estremamente consigliato.

L'uomo invisibile, di James Whale. Con Gloria Stuart, Claude Rains, William Harrigan, Henry Travers, Una O'Connor. Lo scienziato Jack Griffin ha inventato una pozione in grado di renderlo invisibile. Tra le controindicazioni vi è però è una disturbante megalomania che lo spinge verso la pazzia, portandolo ad uccidere e seminare il terrore. E neanche l'amore per l'adorata fidanzata sembra servire a molto... Dal romanzo di H.G. Wells la prima incarnazione di uno dei villain classici del cinema di genere: ben tratteggiato soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi, il film di Whale parte con un'atmosfera quasi goliardica per poi sfociare lentamente in un dramma oscuro sulla follia di un uomo la cui vita è cambiata per sempre. Ottima la prova di Rains, che nonostante appaia in "carne e ossa" soltanto nei secondi finali, riesce a rendere credibile una figura così effimera, soprattutto nella versione non doppiata. Storico.

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To the wonder, di Terrence Malick. Con Rachel McAdams, Ben Affleck, Javier Bardem, Rachel Weisz, Olga Kurylenko, Barry Pepper, Romina Mondello. Marina, una ragazza madre francese, si innamora di Neil, un ispettore ambientale americano, e decide di trasferirsi insieme a sua figlia oltreoceano con l'uomo. Ma qui le cose non vanno come previsto, e quando le scade il visto la donna fa ritorno a Parigi, mentre Neil intreccia una relazione con una sua vecchia fiamma. Le loro storie sono però destinate a ricongiungersi, come il flusso di una marea, con l'aiuto anche di padre Quintana, un prete in crisi con la propria fede. Dopo un Capolavoro come The tree of Life, Malick tenta il bis, riuscendovi però solo in parte. Ricco di un lirismo poetico a tratti avvolgente, altrove esasperato, To the Wonder è nuovamente un'esperienza visiva e sensoriale che indaga nel rapporto tra l'uomo e la Natura, sia questa il mondo circostante, o la più terrena e difficile quale metafora dell'amore. Come la marea ad inizio film, i destini dei due protagonisti sono destinati ad avvicinarsi e allontarsi in un impeto perpetuo, forse infinito, mentre i dubbio sul proprio dio attanagliano il percorso spirituale di padre Quintana. Narrato per la sua quasi totalità da un costante voice over dei protagonisti, la nuova opera di Malick nonostante non risulti perfetta come la precedente, ha comunque un suo fascino arcano al quale è difficile sottrarsi, proprio come le emozioni e i sentimenti che cerca di trascendere tramite il mezzo filmico. Sinuoso.

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Bersaglio di notte, di Arthur Penn. Con Edward Binns, Susan Clark, Gene Hackman, Jennifer Warren, Harris Yulin, James Woods. L'investigatore privato Harry Moseby viene ingaggiato dalla madre di una sedicenne scappata di casa. L'uomo si mette sulle tracce della giovane, finendo invischiato in un losco intrigo nel quale tutti nascondono dei segreti. Avvincente detective story che dopo un inizio "canonico", si dipana ben presto in un'evoluzione torbida che indaga con crudezza nelle pulsione umane, in questo caso ancor più inquietanti perché giocate sulla pelle di una ragazzina, e nella crisi di una coppia, quella dell'investigatore protagonista tradito dalla moglie. Arthur Penn dirige di par suo, affidandosi ad uno strepitoso Hackman in uno dei ruoli migliori della sua carriera. In una parte secondaria anche un giovane James Woods. Ambiguo.

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ARGO

Nel corso della rivoluzione islamica di Teheran, il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione all'ambasciata americana prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico; riescono a sfuggire alla cattura solo 6 funzionari, che si rifugiano presso la residenza dell'ambasciatore del Canada Ken Taylor. Conscio del fatto che i rivoluzionari iraniani ben presto potrebbero rintracciare e uccidere i fuggitivi, il governo statunitense (in collaborazione con le autorità canadesi) incarica l'agente della CIA Tony Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, di organizzare un piano di liberazione. Egli è cinico e critico verso le idee che gli vengono proposte, finché un giorno viene ispirato dal figlio, che stava guardando Anno 2670 - Ultimo atto; pianifica così una missione di copertura nel quale i fuggitivi fingeranno di essere una troupe cinematografica canadese che sta esplorando dei paesaggi "esotici" per la realizzazione di un film di fantascienza.

Mendez e il suo supervisore Jack O'Donnell contattano John Chambers, un make-up artist di Hollywood che aveva già collaborato in precedenza con la CIA per dei travestimenti. Chambers li mette in contatto con il produttore cinematografico Lester Siegel, con il quale ha costruito un falso studio cinematografico, pubblicizzano la loro missione camuffata e insieme riescono a ottenere il consenso per sviluppare "Argo", il loro film epico di fantascienza palesemente ispirato a Guerre Stellari, tutto per dare credibilità alla copertura. Nel frattempo, i fuggitivi iniziano a essere sempre più nervosi per via del lungo periodo di tempo trascorso costantemente all'interno della casa dell'Ambasciatore ed anche perché i rivoluzionari iraniani avevano ricostruito i loro documenti che erano stati triturati poco prima della cattura e sono alla loro ricerca.

Sotto mentite spoglie del produttore di "Argo", Mendez atterra in Iran e riesce finalmente a raggiungere i fuggitivi; fornisce loro di passaporti canadesi e falsi documenti d'identità per superare il controllo all'aeroporto di Teheran. Nonostante siano tutti dubbiosi del piano di Mendez, i fuggitivi decidono di accettarlo come l'unica possibilità, pur sapendo di mettere a rischio le proprie vite, dato che ormai la polizia era sulle loro tracce. Durante una "visita" al Bazaar, vengono inizialmente presi di mira da una furibonda folla di iraniani sospettosi, ma riescono a non perdere la copertura della missione. A Mendez viene riferito che la missione è stata cancellata per evitare conflitti su un'operazione in corso denominata operazione Eagle Claw. Ma egli non demorde e costringe O'Donnell a ottenere di nuovo in fretta l'autorizzazione per la missione e avere dei biglietti per Teheran su un volo Swissair.

All'aeroporto la tensione sale quando il gruppo di Mendez viene controllato all'ultimo istante da una pattuglia iraniana. Alla fine riescono a prendere l'aereo prima dell'intervento della polizia iraniana che aveva scoperto l'inganno. Per proteggere gli ostaggi rimasti a Teheran da ritorsioni, ogni coinvolgimento degli Stati Uniti nel salvataggio viene negato, dando pieno credito al Governo Canadese e al suo Ambasciatore (che aveva lasciato l'Iran con la moglie mentre l'operazione era in corso). La loro governante iraniana, che sapeva degli americani e aveva mentito ai rivoluzionari per proteggerli, fugge in Iraq. Mendez viene insignito della Intelligence Star per le sue imprese coraggiose. Il film si chiude con il filmato del discorso del Presidente Carter riguardo l'operazione Canadian Caper.

film molto bello.. assolutamente da vedere. Meritatissimo Premio Oscar...grandissimo Ben Affleck, molto bene Victor garber e Bryan cranston... davvero un grande film

Il brigante di Tacca del Lupo, di Pietro Germi. Con Amedeo Nazzari, Fausto Tozzi, Saro Urzì, Cosetta Greco, Vincenzo Musolino, Amedeo Trilli. 1863. Il capitano dei bersaglieri Giordani viene inviato una zona della Lucania ostaggio dei briganti. Nonostante i suoi metodi duri, che lo fanno a volte malvolere dalla sua truppa, il capitano riesce infine a scovare il nascondiglio dei banditi... Come dice il Morandini "un Germi fortemente influenzato da John Ford", e non vi si può darvi torto. Un western militari ispirato ai classici del maestro americano, ma al quale Germi infonde un fascino particolare, soprattutto nelle diffidenze ben presenti tra il popolo e i militari. Nazzari giganteggia in una parte per cui sembrava destinato. Appassionante.

Fantasmi a Roma, di Antonio Pietrangeli. Con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Sandra Milo, Marcello Mastroianni, Belinda Lee, Tino Buazzelli. Quattro fantasmi che vivono in un'antica villa rischiano di venire "sfrattati" alla morte del loro ultimo discendente, il nipote del quale è intenzionato a vendere la proprietà ad una multinazionale. Con l'aiuto dell'eccentrico spettro di un famoso pittore, dovranno impedire che l'affare vada in porto. Irresistibile commedia, raffinata e brillante, in cui Pietrangeli offre anche uno sguardo sul cambio dei tempi attraverso situazioni ed atmosfere surreali. Strepitoso il cast, ed è sempre un piacere vedere due giganti come Gassman e Mastroianni duettare in una superba gara di bravura. Adorabile.

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La cosa da un altro mondo, di Christian Nyby, Howard Hawks. Con James Arness, Kenneth Tobey, Robert Cornthwaite, Margaret Sheridan, Dewey Martin. Nei pressi di una base al polo Nord precipita un disco volante. Tra i resti nella nave, congelato nel ghiaccio, viene trovato il corpo di un essere alieno. Condotta alla base per condurre degli esperimenti, la creatura si risveglia seminando il terrore... Classico dei classici del cinema sci-fi (famoso il remake di Carpenter, che ha avuto di recente un prequel) questo film diretto a quattro mani da Nyby e il grande Hawks sopporta ancora bene il peso del tempo nonostante una raffigurazione sin troppo stereotipata del "mostro", una sorta di ibrido tra Frankenstein (per l'aspetto fisico) e una carota (per le proprietà rigenerative). Interessante anche il confronto tra la figura dello scienziato, pronto a sacrificare tutto in favore della conoscienza, e quella dei militari (saggiamente) intenzionati a salvare le proprie vite cercando di eliminare l'alieno. Apripista.

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Visto mercoledì sera

Nel complesso un bel film, nè migliore nè peggiore degli altri due.

Forse il Mandarino si starà leggermente rivoltando ma a parte questo..Insomma non è un capolavoro ma è carino. se volevano far credere anche per un secondo che

non ci sono riusciti neanche un po', se voleva essere un colpo di scena non lo è stato.

Il silenzio degli innocenti - "La comparsa di un serial killer che scuoia giovani ragazze motiva Jack Crawford, dirigente dell'FBI, a cercare l'aiuto del dottor Hannibal Lecter, ex psichiatra e criminologo, detenuto da oltre otto anni nel manicomio criminale di Baltimora, con l'accusa di aver ucciso alcuni suoi pazienti e di averne divorato i corpi. Si ritiene infatti che Lecter possa sapere molte cose sull'assassino, soprannominato "Buffalo Bill" ma poiché il dottor Lecter rifiuta ogni collaborazione il direttore dell'FBI decide di assegnare alla promettente recluta Clarice Starling l'incarico di risolvere il caso sperando che la giovane donna riesca a persuadere il folle psichiatra. [...]"

Mi è piaciuto: mi aspettavo più scene sanguinose e invece in molti casi era la tensione psicologica era a prevalere, apprezzo quei film che non hanno bisogno di mostrare ogni minuto ettolitri di sangue "> Volevo vederlo da un po' e non sono rimasta delusa!

Iron Man 3.

Visto ieri sera.

Sullo stesso livello degli altri due, anche se il primo imho è il migliore dei tre (ma di solito è quasi sempre così).

Peccato per l'assenza totale di canzoni degli ac/dc che cmq hanno sempre dato qualcosa in più ai 2 film precedenti.

Stupenda la scena con tutte le versioni degli iron man insieme in cerchio.

Mi è piaciuto moltissimo Ben Kingsley nella parte del mandarino!

Mattatoio 5, di George Roy Hill. Con Valerie Perrine, Ron Leibman, Michael Sacks. Un giovane soldato americano, in guerra in Germania, si rifugia in un mondo di fantasia nel quale si ritrova su un pianeta alieno in compagnia di una famosa modella. Questo "viaggio" tra le due realtà continuerà fino al giorno della sua morte. Tratto dall'omonimo romanzo di Kurt Vonnegut Jr., un film particolare che prova a ibridare una trama delle influenze fantastiche con le brutalità della guerra, in questo caso rappresentando una delle pagine più nere della seconda guerra mondiale come il bombardamento di Dresda. Con delle interessanti divagazioni nel campo psicoanalitico, Mattatoio 5 è un esperimento riuscito che vede in Michael Sacks un convincente protagonista. Curioso.

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Il fabbricante di gattini, di Rainer Werner Fassbinder, con Harry Baer, Irm Hermann, Rainer Werner Fassbinder, Hanna Schygulla. Un gruppo di amici in un sobborgo trascorre le giornata tra tradimenti, relazioni passeggere, incontri al bar. Finché un giorno non arriva ad abitare nella loro via un turista greco, che metterà in crisi un po' tutti. La noia, la disillusione, lo smarrimento: in questo film Fassbinder firma una costante e inevitabile discesa nel nulla in cui si trovano invischiati i protagonisti, uomini e donne senza un futuro. Tradimenti, violenza sulle donne, prostituzione, razzismo raccontati con uno stile apparentemente candido e placido ma in realtà osservati da uno sguardo cinico e non assolutore. Minimale dal punto di vista registico, ben si adatta al vuoto rappresentato dai personaggi, una generazione allo sbando senza sapere di esserlo. Acuto.

Nashville, di Robert Altman. Con Geraldine Chaplin, Karen Black, Keith Carradine, Gwen Welles, Robert Doqui, Henry Gibson, Allen Garfield, Barbara Baxley, Allan Nicholls, Ronee Blakley, Lily Tomlin, Barbara Harris, Julie Christie, Scott Glenn, Keenan Wynn, Michael Murphy, Elliott Gould, Ned Beatty, Shelley Duvall, Jeff Goldblum, Bert Remsen, Donna Denton, Timothy Brown, David Arkin. Un festival canoro nei pressi della cittadina di Nashville, che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe essere di appoggio ad un candidato politico, vede un gran numero di cantanti e aspiranti tali, produttori e gente comune intessere le loro vicende in cinque giorni incandescenti. Vero e proprio classico del Cinema americano degli anni '70, questo ennesimo Capolavoro di Altman attraverso la magia e la passione della musica country si offre come specchio di una società, tra i suoi miti e le sue contraddizioni. Film sull'arrivismo, sul successo logorante, sugli interessi che spesso denudano i valori, su una crisi etica e morale che rappresenta non solo l'America di quel periodo ma cerca di porsi come opera globale, Nashville vive sicuramente anche delle sue canzoni (Keith Carradine vinse l'Oscar per la miglior canzone) e, soprattutto, dei suoi protagonisti: un cast numeroso per un nutrito e variegato gruppo di personaggi indimenticabili. Leggendario.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=CvqsWgtzIVw