Blindevil ma qualche film un pò più recente, diciamo degli ultimio 20 anni, non lo vedi mai? " />
Cmq io sabato sera ho visto "la Frode" Buon film con un buon Richard gere, un pò invecchiato ma sempre valido. Buon finle con unico neo il finale che mi ha lasciato un pò perplesso.
Trama
Robert Miller è un milionario e si trova a festeggiare i suoi 60 anni con la sua famiglia, la moglie Ellen, la figlia Brooke. Robert però ha anche un'amante, Julie Cote bella quanto capricciosa, che gli fa perdere la testa. Oltre a lei Robert è preoccupato per la firma di un contratto che tarda ad arrivare. Un giorno decide di scappare con Julie, ma addormentandosi compie un incidente in cui lei muore. Robert si ritrova quindi con due grandi problemi: la frode finanziaria e l'omicidio dell'amante.
Proprio ieri sera: DRIVE ( 2011 - di Nicolas Winding Refn - con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Oscar Isaacs, Ron Perlman).
Un colpo al cuore, uno allo stomaco: Refn fonde romanticismo e violenza come mai nessuno prima. Una "favola" noir essenziale e stilizzata con inizio (titoli di testa rosa shocking) e fine memorabili.
Vita di Pi.
Film riuscito, ma solo a metá. Considerando che il protagonista vive un viaggio anche di conversione religiosa, trovo che l'argomento avesse spunti interessanti ma sia stato trattato in maniera molto superficiale: si sono presi il tempo per fornire le premesse, ma poco é stato fatto per seguirne lo svolgimento fino alle conclusioni.
Ma, ignorando il 'tema' per un attimo, é un film da vedere a chiunque sappia apprezzare la ricerca dell'immagine in quanto tale: sequenze di notevole bellezza visiva, con una fotografia ottima ed effetti speciali assolutamente all'altezza del compito.
Per il resto, ho trovato dei buoni attori, che interpretano ruoli ben descritti. Film pulito, bello e fatto per durare piú di una stagione, anche se non credo che entrerá nella storia (e chi ci entra piú, ormai)?
Blindevil ma qualche film un pò più recente, diciamo degli ultimio 20 anni, non lo vedi mai? " />
Cmq io sabato sera ho visto "la Frode" Buon film con un buon Richard gere, un pò invecchiato ma sempre valido. Buon finle con unico neo il finale che mi ha lasciato un pò perplesso.
Trama
Robert Miller è un milionario e si trova a festeggiare i suoi 60 anni con la sua famiglia, la moglie Ellen, la figlia Brooke. Robert però ha anche un'amante, Julie Cote bella quanto capricciosa, che gli fa perdere la testa. Oltre a lei Robert è preoccupato per la firma di un contratto che tarda ad arrivare. Un giorno decide di scappare con Julie, ma addormentandosi compie un incidente in cui lei muore. Robert si ritrova quindi con due grandi problemi: la frode finanziaria e l'omicidio dell'amante.
Beh Delicatessen è del '90, e I Am Keiko del '97, quindi direi tutto tranne "vecchi". Film recenti / nuovi li guardo soprattutto per recensirli sui diversi siti dove lavoro, quindi non scrivo un ulteriore commento sui forum. E poi con ancora un sacco di classici che mi mancano spazio il più possibile nelle varie decadi cinematografiche
Vita di Pi.
Film riuscito, ma solo a metá. Considerando che il protagonista vive un viaggio anche di conversione religiosa, trovo che l'argomento avesse spunti interessanti ma sia stato trattato in maniera molto superficiale: si sono presi il tempo per fornire le premesse, ma poco é stato fatto per seguirne lo svolgimento fino alle conclusioni.
Ma, ignorando il 'tema' per un attimo, é un film da vedere a chiunque sappia apprezzare la ricerca dell'immagine in quanto tale: sequenze di notevole bellezza visiva, con una fotografia ottima ed effetti speciali assolutamente all'altezza del compito.
Per il resto, ho trovato dei buoni attori, che interpretano ruoli ben descritti. Film pulito, bello e fatto per durare piú di una stagione, anche se non credo che entrerá nella storia (e chi ci entra piú, ormai)?
si l'ho visto anch'io. assolutamente non male ma viste le premesse mi aspettavo qualcosa di più. cmq visivamente un vero spettacolo
Il gatto a nove code, di Dario Argento. Con Rada Rassimov, Tino Carraro, James Franciscus, Catherine Spaak, Karl Malden. Un ex-giornalista, divenuto cieco in seguito ad un incidente dal quale ha però "ottenuto" capacità profetiche, con l'aiuto di un suo giovane collega indaga sul misterioso omicidio avvenuto all'interno di un centro scientifico. Nel proseguio verso la ricerca della verità, altre persone vengono uccise e la stessa vita dei due uomini è messa in serio pericolo... Il secondo film di Argento, dopo l'incredibile successo de L'uccello dalle piume di cristallo, è un onesto thriller che compensa una sceneggiatura fin troppo debitrice di pesanti forzature grazie all'atmosfera, elemento che ai tempi al Dario nazionale di certo non mancava mai nei suoi film. Colonna sonora d'eccezione, ma sfruttata poco, di Ennio Morricone. Ansioso.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=-jMVZsxnepg
Killer Joe, di William Friedkin. Con Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Thomas Haden Church, Gina Gershon, Juno Temple. Chris è un giovane spacciatore che, oppresso dai debiti con un losco strozzino, e con l'appoggio del padre e della seconda moglie del genitore, decide di uccidere la madre alcolizzata per intascare l'assicurazione sulla vita di 50.000 dollari. Il ragazzo perciò contatta Killer Joe, un poliziotto / detective che come "secondo lavoro" fa il killer a pagamento. Impossibilitato a dargli un anticipo, Chris concede la sorella minorenne a Joe, ignaro delle conseguenze che questo e altri fatti avranno sulla sua famiglia... Dopo cinque anni un grande ritorno sulle scene per William Friedkin: Killer Joe è un pulp noir d'eccellenza, con una grandissima atmosfera e con un forte atto d'accusa all'american way of life, una storia in cui nessuno è innocente (tranno forse Dottie, la giovane sorella di Chris) e in cui il personaggio di Joe si pone come il più integerrimo dei giudici. Teso, violento, crudo (accusato pure, ingiustamente, di riferimenti pseudo-pornografici), da molti paragonato erroneamente a certo cinema di Tarantino, Killer Joe offre al suo protagonista Matthew McConaughey l'interpretazione della carriera: il suo killer psicopatico è da applausi fragorosi. Predatore.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=kG4b8aNyAmA
Cogan - Killing them softly, di Andrew Dominik. Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, Trevor Long, Max Casella, Sam Shepard. Due piccoli delinquenti accettano la proposta di un loro conoscente su un colpo in una bisca clandestina. La colpa del furto dovrebbe ricadere sul gestore, già reo in passato di un fatto simile. Ma le cose non vanno come dovrebbero, e sulle loro tracce si mette Jackie Cogan, un temibile killer conosciuto per uccidere le sue vittime "dolcemente"... Il terzo film di Dominik, il secondo con Brad Pitt protagonista dopo il riuscitissimo assolo western di L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, è un noir moderno tratto da un romanzo del 1974 ed aggiornato ai giorni nostri, sotto la presidenza Obama e con la crisi economica che incombe. Nonostante a tratti sin troppo verboso, e con alcuni passaggi ridondanti nella parte centrale, il regista neozelandese riesce a catturare la torbida atmosfera degli ambienti malavitosi, con alcune scene ricche di tensione e un crescendo finale da pelle d'oca. Attori in formissima, su tutti un Brad Pitt convincente e credibile nei panni dell'implacabile assassino protagonista. Spietato.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=6CR_S-dV32c
The man from London, di Bela Tarr. Con Miroslav Krobot, Tilda Swinton, Ági Szirtes, János Derzsi, Erika Bok. Il controllore di un posto di blocco ferroviario, che si affaccia anche sul vicino porticciolo, osserva una sera per puro caso una lite che sfocia in un omicidio. Sul luogo del delitto ritrova una valigetta contenente un ingente somma di banconote inglesi. L'uomo decide di tenersi il denaro, cominciando a porsi domande sulla sua vita finché un ispettore non comincia ad indagare sul caso... Dal romanzo di Simenon, l'ennesimo capolavoro di stile firmato Bela Tarr, apprezzato anche dal figlio del famosissimo scrittore. Una ricerca della perfezione nell'immagine attraverso estenuanti piani fissi e lunghi silenzi, che riescono a trasmettere l'inquietante disagio vissuto dal protagonista, divenuto suo malgrado vittima degli eventi. La sinuosa e avvolgente colonna sonora trasporta ancora di più nella sofferenza del racconto, affidando a dei personaggi intensi interpretazioni altrettanto convincenti. Penetrante.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=uyb-7Mb7irA
Le lunghe navi, di Jack Cardiff. Con Rosanna Schiaffino, Sidney Poitier, Richard Widmark, Russ Tamblyn, Clifford Evans, Gordon Jackson. Il vichingo Rolfe assolda una ciurma e ruba la nave del re per andare alla ricerca della Campana d'oro, un tesoro leggendario che si troverebbe in un luogo imprecisato del Mediterraneo. Ma sulle tracce del prezioso artefatto vi è anche un potente e spietato sultano arabo... Tratto dal romanzo di Frank G. Bengtsson un curioso quasi-kolossal d'avventura che vede opporsi due popoli assai diversi come i mori e i vichinghi, narrativamente imperfetto ma comunque godibile e in grado divertire per circa due ore. Discrete, anche se un po' confusionare scene d'azione (accompagnate a volte anche da un riuscito umorismo), e un cast di buon livello (su tutti un sempre bravo Widmark) confezionano un'operazione sicuramente lontana dal capolavoro ma ciò nonostante sufficientemente gustosa. Senza infamia e senza lode.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=_f8u9YAR_kA
Cogan - Killing them softly, di Andrew Dominik. Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, Trevor Long, Max Casella, Sam Shepard. Due piccoli delinquenti accettano la proposta di un loro conoscente su un colpo in una bisca clandestina. La colpa del furto dovrebbe ricadere sul gestore, già reo in passato di un fatto simile. Ma le cose non vanno come dovrebbero, e sulle loro tracce si mette Jackie Cogan, un temibile killer conosciuto per uccidere le sue vittime "dolcemente"... Il terzo film di Dominik, il secondo con Brad Pitt protagonista dopo il riuscitissimo assolo western di L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, è un noir moderno tratto da un romanzo del 1974 ed aggiornato ai giorni nostri, sotto la presidenza Obama e con la crisi economica che incombe. Nonostante a tratti sin troppo verboso, e con alcuni passaggi ridondanti nella parte centrale, il regista neozelandese riesce a catturare la torbida atmosfera degli ambienti malavitosi, con alcune scene ricche di tensione e un crescendo finale da pelle d'oca. Attori in formissima, su tutti un Brad Pitt convincente e credibile nei panni dell'implacabile assassino protagonista. Spietato.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=6CR_S-dV32c
L'ho visto anche io pochi giorni fa, incuriosito. Il film non mi è piaciuto molto, troppi dialoghi a discapito di azione e suspance. La tensione e il crescendo con finale da pelle d'oca proprio non l'ho avvertito!
The lovers, di Tsui Hark. Con Nicky Wu, Charlie Yeung, Elvis Tsui, Carrie Ng. Zhu Yingtai è una giovane donna che, in vista di un imminente matrimonio con un coetaneo di alto rango, viene inviata dai genitori, sotto mentite spoglie maschili, in una rinomata scuola in un periodo in cui solo agli uomini era permesso studiare. Zhu qui si innamora ben presto di un suo compagno di classe, combattuta tra il tentativo di mantenere il proprio segreto e il sentimento che giorno dopo giorno cresce tra i due ragazzi. Tsui Hark riprende una delle più famose leggende cinesi, già omaggiata in passato e che trova nel musical del 1963 uno dei punti più alti del genere. Il maestro hongkonghese ne realizza una versione moderna, colma di una frizzante e delicata ironia nella prima parte, limitando al minimo indispensabile i numeri canori ma riuscendo a centrare soprattutto nella mezzora finale l'emotività struggente di questa fiaba romantica in grado di toccare le corde più profonde del cuore. Toccante.
Le armonie di Werckmeister, di Bela Tarr. Con Lars Rudolph, Hanna Schygulla, Peter Fitz, Irén Szajki, Alfréd Járai. In un piccolo villaggio la tranquillità degli abitanti è scossa dall'arrivo di un circo itinerante, che conta tra le sue attrazioni una gigantesca balena e un nano con tre occhi soprannominato Il principe. Proprio questa creatura deforme, dotata di poteri sovrannaturali, aizza il suo seguito di oltre un centinaio di individui contro le persone e gli oggetti, scatenando il pandemonio. Dal romanzo La resistenza malinconica di László Krasznahorkai, Bela Tarr tra un'opera magica che va annoverata come l'ennesimo capolavoro della sua carriera. Uno stile ormai consolidato, bianco e nero e lunghi piano sequenza che seguono da vicino gli attori, raccogliendone tutta la struggente umanità, in un'opera metaforica sulla fine della civiltà intesa come una costante e inesorabile perdita dei valori. Registicamente magnifico, con alcune scene che rimangono infisse nel profondo della memoria, su tutti il crudo e brutale assalto all'ospedale da parte della folla di soggiogati rivoltosi, Le armonie di Werckmeister beneficia dei suoi elementi fantastici per mettere in scena sequenze dalla potenza suggestiva enorme, tra le tante il confronto finale tra il compositore e la gigantesca carcassa del cetaceo. Prodigioso.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=8YGdkxI0rU4
guardatevi uno a caso di jim jarmusch che è un genio
The land of hope, di Sion Sono. Con Isao Natsuyagi, Naoko Ohtani, Jun Murakami, Yutaka Shimizu, Megumi Kagurazaka. Nella cittadina di Nagashima la vita degli abitanti viene sconvolta da un terribile terremoto e dal conseguente tsunami che ne deriva. La famiglia Ono, composta dai due anziani genitori, il figlio e la compagna di questi, in attesa di un bambino, deve separarsi in seguito all'evacuazione ordinata dal governo... Se già nel bellissimo Himizu Sion Sono aveva modificato in parte la trama originale per inserirvi la tragedia del terremoto che aveva colpito il Giappone, questa volta il geniale regista nipponico dedica un'intero film alla catastrofe e alle sue conseguenze. Ne esce un film dolente, meno gridato ed estremo dei precedenti, ma dotato di una grandissima umanità. L'autore giapponese, grazie ad un'ottima caratterizzazione dei protagonisti, credibili anche nelle scelte più ostiche e solo apparentemente incomprensibili, offre una visione poetica e sofferta di uno degli eventi più drammatici della storia recente del suo Paese, affidandosi ad un cast di attori strepitosi che riescono a commuovere in più di un'occasione. Figure che rispecchiano i più solidi e importanti valori radicati nella cultura del Giappone, degne delle migliori pagine del cinema di Ozu, e a cui si finisce per affezionarsi di tutto cuore. Una storia nella quale in mezzo a tanto dolore l'amore e la speranza riescono comunque sempre ad emergere. Emozionante.
http-~~-//www.youtube.com/watch?v=9Nnt6yFyPrM