Cloud Atlas, di Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski. Con Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Bae Doo-na, Ben Whishaw, James D'Arcy, Zhou Xun, Keith David, Susan Sarandon, Hugh Grant. Sei storie parallele ambientate in un lungo arco di tempo, tra metà ottocento e un apocalittico 2321 e che si ritrovano, inesorabilmente, strettamente collegate tra loro. Tratto dall'omonimo romanzo di David Mitchell, questo costosissimo blockbuster d'autore, diretto a sei mani da Tykwer e dai Wachowski Bros. , è un'opera difficile da classificare, fortemente imperfetta ma allo stesso tempo pregna di una forza cinematografica e visionaria non indifferente, capace di veicolare attraverso i cardini del tempo (narrativo nella precisione, ma nella sua globalità come intento) un messaggio profondo e non banale sull'importanza dell'amore, sia esso per un ideale o per una persona, e sulle conseguenze che ogni singolo gesto comporta non solo nella propria vita, ma nell'intero universo fisico e temporale. Un'alternanza continua tra le varie epoche, che a volte confonde, a volte collima con più convinzione, in cui gli interpreti principali (da lodare su tutti un rinato Tom Hanks e una bella quanto sofferta Bae Doo-na) si sdoppiano a più riprese in diversi personaggi, aiutati nella trasformazione da un trucco quasi sempre convincente. Tre ore possono sembrare troppe, con alcuni momenti di empass e di apparente noia, ma alla fine si rivelano più che necessarie, sorrette in egual modo da una realizzazione tecnica d'eccellenza e da una colonna sonora magneticamente ispirata. Coraggioso.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=tGDa7RcyxRg

Vi propongo "Quasi amici" (titolo originale "Intouchables") film francese del 2011 che ha riscosso un enorme successo, ispirato alla vera storia del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo e del suo badante Yasmin Abdel Sellou.

Bello, intenso, spesso divertente grazie al personaggio di Dress, l'aiutante domestico poco adatto a questo lavoro che nella sua semplicità, insegnerà a Philippe a "vivere" senza autocommiserazione. Un rapporto di amicizia tra datore di lavoro e dipendente, i poli opposti finiranno per attrarsi.

http://www.comingsoo...?key=48864-7973

A dangerous method, di David Cronenberg. Con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Sarah Gadon. Carl Hustav Jong è uno stimato psichiatra, la cui vita cambia quando tra le sue pazienti arriva Sabina Spielrein, ossessionata dal sesso, e con cui scatta una focosa relazione. Il rapporto con l'amante mette in crisi anche la profonda amicizia col professor Freud, che vedeva in lui il designato erede... Per alcuni Cronenberg da qualche anno si è venduto, ha abbandonato i punti cardine del suo Cinema: in realtà, pur se in forme diverse, continua a raccontare le pulsioni di animo e corpo, cambiando il metodo ma incidendo in maniera ugualmente incisiva. Questa storia di pazzia e scambio di sentimenti, a tratti quasi memore del bergmaniano Persona, è infatti un viaggio di dolore interiore e fisico, straziante epopea di quel viaggio chiamato vita in cui i desideri spesso repressi segnano la vita delle persone. Ottimo il cast, a cominciare dai tre protagonisti, con una Knightley probabilmente nella prova più intensa e riuscita della sua carriera. Chirurgico.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=ZuGG89AfP0k

I compari, di Robert Altman. Con Julie Christie, Shelley Duvall, Warren Beatty, William Devane, Keith Carradine. McCabe è un avventuriero che decide di insediarsi in un piccolo centro urbano composto per lo più da minatori e provare a fare fortuna gestendo un bar e aprendo una casa di tolleranza. A dargli una mano negli affari sarà la signora Miller, una prostituta d'alto bordo, con la quale nasce ben presto una profonda relazione. Ma un gruppo di uomini d'affari senza scrupoli, intenzionati a rilevare le attività di McCabe, non accetterà il suo rifiuto e ingaggerà un gruppo di spietati killer... Altman firma un western dolente dalle influenze melò, guardando sia al passato che al futuro del genere, in un west privo di legge dove i ricchi ottengono tutto ciò che vogliono con l'uso del denaro e delle armi, e in cui il romanticismo e l'epica dell'"eroe" sono ricordi appannati. Ottimo la simbiosi tra Beatty e la Christie, quest'ultima nei panni di un'interessante figura femminale per la quale venne candidata all'Oscar. Splendida la colonna sonora con le canzoni di Leonard Cohen. Malinconico.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=F2BSHp9oYD0

Lotte in Italia, di Jean-Luc Godard, 1970. Con Cristiana Tullio-Altan e Paolo Pozzesi.

La Tullio-Altan (attrice talmente cagna da non poterci credere, infatti mi viene il sospetto che non sia neanche un'attrice, stando alla sua pagina su imdb) interpreta Paola Taviani, una giovane borghese che si avvicina al marxismo, sino alla militanza in un gruppo extraparlamentare. Il film è suddiviso in tre parti, che coprono il medesimo arco temporale (se di arco temporale si può parlare, dato che in verità si tratta di un collage frammentario di episodi e spaccati di vita) ma lo filtrano ed interpretano in tre maniere diverse.

La prima è costituita, come dicevo, da episodi biografici frammentari, rappresentati in maniera così letterale che il film sembra partire come una parodia. Godard separa gli episodi grazie all'ausilio di schermi neri, che nella seconda parte vengono sostituiti da quadri a colori recanti la scritta "lotta di classe". In questo passaggio di transizione all'ultima parte del film, Paola prende coscienza dell'elemento ideologico (nel senso negativo del termine) che permea tutt'ora la sua esistenza e, parlando allo specchio, decide di eliminarlo, portando ad un nuovo livello di maturazione il suo percorso politico.

Il film chiude in maniera iper godardiana, ovverosia profondamente metalinguistica: Paola denuncia la Rai come strumento della borghesia, tollerante ed incuriosito dalla sua esperienza solo in maniera superficiale e mistificatoria. Va specificato che il film era stato commissionato a Godard dalla Rai medesima. Inutile dire che non venne mai trasmesso.

Classico film tendenzialmente sperimentale, super militante e pesante come un calcio nei denti del periodo del gruppo Dziga Vertov. Non è il Godard più riuscito, ma se si ama questo regista il film si lascia vedere volentieri.

Harakiri, di Masaki Kobayashi. Con Tatsuya Nakadai, Rentaro Mikuni, Shima Iwashita, Akira Ishihama, Shichisaburo Amatsu. 1630. Il ronin Hanshiro Tsugumo chiede di poter commettere l'harakiri, il suicidio rituale dei samurai, nella casa di un potente clan. In quel periodo erano in voga i suicidi/farsa, laddove i guerrieri ridotti alla povertà facevano finta di voler morire sperando nella magnaminità dei capo-clan per intascare in realtà un beneplacito in denaro e rinunciare così alla morte. Poco tempo prima la stessa richiesta era stata fatta da un giovane samurai, che venne preso ad esempio e costretto ad uccidersi con due spade di bambù. Il ragazzo deceduto in quel modo atroce, altro non era che il genero di Tsugumo... Classico del cinema giapponese, rifatto recentemente da Takashi Miike, che mette per la prima volta in discussione l'etica del samurai, senza negare comunque scene di grande eroismo e impatto emotivo. Ad una prima parte più introspettiva, condita da lunghi flashback sul passato del protagonista, si sussegue una mezzora finale tesa ed incalzante, fino allo spettacolare finale con duelli diretti magnificamente. Ottimo Tatsuya Nakadai, attore fondamentale del cinema nipponico. Immortale.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=Xfswo9ZClas

Un film abbastanza datato, Orgoglio e Pregiudizio degli anni 40 (bianco e nero in origine ma riconvertito a colori) trovato per caso su iris ieri in seconda serata. Ne avevo già visto un pezzo ma stavolta l'ho visto tutto. Una libera interpretazione del libro direi e sicuramente una delle versioni che non entrerà mai a far parte delle mie preferite: oltre a totali incongruenze con il libro (di cui non vedo un motivo valido), i costumi erano un tantino fuori luogo

Katalin Varga, di Peter Strickland. Con Hilda Péter, Norbert Tankó, Tibor Pálfy, Sebastian Marina, Melinda Kántor. Katalin è costretta ad abbandonare il villaggio insieme a suo figlio dopo che il marito scopre che il bambino che credeva suo in realtà non lo era, ma bensì il frutto di uno stupro avvenuto ai danni della donna molti anni prima. Katalin comincia così un viaggio alla ricerca di vendetta per pareggiare i conti col passato... Un piccolo grande film diretto con mano sapiente da Strickland, che ci trascina con una semplicità disarmante nelle inquietudini dolorose di una donna vittima di un'ingiustizia, e qui incapace di scegliere tra perdono e vendetta. Un'atmosfera di attesa perenne, che culmina in un finale forte e per niente scontato, e che è capace di esprimere con naturalezza i sentimenti più umani e profondi, sorretto in questo anche da delle interpretazioni "gigantesche". Amaro.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=8PTjObn2W5I

Perfidia, di Robert Bresson. Con Paul Bernard, Maria Casarés, Jean Marchant, Lucienne Bogaert, Elina Labourdette. Helene, ricca donna borghese, organizza una diabolica vendetta nei confronti del suo ex-amante, facendo sì che l'uomo si innamori della giovane Agnes, una ballerina dal passato non propriamente integerrimo. Tratto da un episodio del romanzo Jacques il fatalista e il suo padrone, il secondo lungometraggio di Bresson è un perfetto esercizio di stile, una tormentata e diabolica vendetta sentimentale che si trasforma lentamente in una sorta di tragedia privata intensa e credibile, sorretta con maestria dai quattro interpreti principali. Elegante e squisitamente tratrale, un'opera fascinosa che già metteva in mostra le doti di un futuro Maestro del Cinema. Sibillino.

Film visti nel periodo natalizio

Ralph spaccatutto 2d: un film originale fatto molto bene con tantissimi particolari e con una bella trama. Tantissimi personaggi dei videogiochi (passati e moderni) sullo sfondo da riconoscere 3.5/5

Lo Hobbit 2d: premetto che sto leggendo il libro e che rispetto al libro ci sono molte differenze che a un primo momento mi hanno disorientato, ma ripensandoci nel flusso del film sono proprio fatte ad hoc. Forse in alcuni punti migliore del signore degli anelli. 4/5

Il peggior natale della mia vita: divertente ma non quanto la peggior settimana della mia vita. Divertentissimo il cameo di ale e franz e la partecipazione di diego abatantuono che aggiunge del suo al film, altrimenti in alcuni punti un pelo scialbo. 2.5/5

Un film abbastanza datato, Orgoglio e Pregiudizio degli anni 40 (bianco e nero in origine ma riconvertito a colori) trovato per caso su iris ieri in seconda serata. Ne avevo già visto un pezzo ma stavolta l'ho visto tutto. Una libera interpretazione del libro direi e sicuramente una delle versioni che non entrerà mai a far parte delle mie preferite: oltre a totali incongruenze con il libro (di cui non vedo un motivo valido), i costumi erano un tantino fuori luogo

 

Concordo: ho visto un pezzo e la mia anima Austeniana ha sofferto particolarmente.

Looper, di Rian Johnson. Con Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Paul Dano, Noah Segan, Piper Perabo, Jeff Daniels. Nel 2044 Joseph Simmons è un looper, un killer su commissione che uccide persone provenienti dal futuro, in modo che lì non vi rimanga traccia dell'omicidio. Quando però Joseph si trova davanti il sé stesso di trent'anni dopo e non riuscirà ad eliminarlo, tra i due si scatenerà una lotta all'ultimo fiato. Il vecchio Joseph infatti, per riavere la sua vita, ha intenzione di uccidere il bambino che diverrà da adulto il mandante del suo omicidio, ma la sua controparte giovane ha intenzione di impedirlo. "Se potessi tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler quand'era ancora un bambino innocente, lo faresti?" Non è il leader del nazismo la vittima designata di questo bel film di fantascienza, ma il concetto di poco cambia. Una versione originale sui tanto abusati, in ambito sci-fi, viaggi nel tempo che mostra anche una certa perizia registica da parte di Rian Johnson, che riesce a combinare effetti speciali e introspezione psicologica con perfetto equilibrio. Ottimo il cast, il duo d'azione Willis - Gordon-Levitt funziona bene e soprattutto il secondo è aiutato da un trucco più che convincente che lo rende incredibilmente somigliante al più anziano collega. Accattivante.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=mCnxF56pnAM

Django unchained

Avevo grandi aspettative, si è rivelato profondamente deludente. Soprattutto la seconda parte. Non che faccia schifo ma più in là del mediocre non va.

Scontato sia per quanto riguarda la trama che le scene d'azione, dialoghi poco brillanti (forse i meno brillanti di sempre), personaggi tagliati con l'accetta e problema della schiavitù reso in modo macchiettistico, Di Caprio a momenti sembrava Batiatus di Spartacus.

Si salvano gli attori, qualche scena indovinata e poco altro. Questa volta Tarantino non riesce a bilanciare i suoi eccessi, e il risultato è un film molto più simile a un'opera di Castellari o un Corbucci qualsiasi che al vero, inimitabile spaghetti-western di Sergio Leone.

Il discepolo ha fallito questa volta. Il Maestro resta a galassie di distanza.

Però almeno ho capito quale tarantino mi piace e quale no. Il Tarantino che mi piace è quello delle storie corali, quasi episodiche, che si intrecciano e si influenzano (Pulp Fiction, Bastardi senza gloria, in parte Jackie Brown).

Viceversa la solita sega dell'ammazzasette sgravato che se ne va a zonzo in cerca di vendetta alla Kill Bill o alla Django mi entusiasma assai poco

L'ennesimo potenziale filmone che si rivela un bidone. Ultimamente ce ne sono troppi.

Visto anche io Django Unchained e mi è piaciuto molto!

Attori bravi, su tutti un Waltz ottimo che mi ha ricordato Inglorious Bastards. Carina l'apparizione di Franco Nero col suo sfortunato Luigi, un pò meno quella dello stesso Tarantino cui la mia ragazza ha pronosticato la sorte appena l'ha riconosciuto (quello esplode, cvd).

Musiche come sempre azzeccatissime, anche la (per noi italici) strana Elisa.

Non mi ha annoiato anche se sicuramente ci sono meno dialoghi "realistico-demenziali" rispetto al solito Tarantino, anche come trama non mi è risultata scontata e banale, forse leggermente lungo ma non pesante.

Menzione d'onore alla povera moglie del tipo del KKK, che gli ha involontariamente salvato le chiappe facendo buchi troppo piccoli " />

Io l'ho visto in lingua originale e mi è abbastanza piaciuto però ho preferito altro di Tarantino.

Ho preferito la prima parte del film alla seconda (quindi la parte che precede l'entrata in scena di Di Caprio).

Adoro Waltz come attore e mi sembra che Tarantino gli scriva sempre della parti grandiose! Schultz è un personaggio molto bello secondo me, per certi versi rappresenta l'occhio dell'uomo del nostro tempo nel mondo della schiavitù dei neri.

Di Waltz ho visto tutto dopo Bastardi senza gloria, anche film che fanno schifo ma in cui lui si è sempre distinto come attore, ripeto però che nei due film di Tarantino da il meglio!

• Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds), regia di Quentin Tarantino (2009)
• The Green Hornet, regia di Michel Gondry (2011)
• Come l'acqua per gli elefanti (Water for Elephants), regia di Francis Lawrence (2011)
• I tre moschettieri (The Three Musketeers), regia di Paul W.S. Anderson (2011)
• Carnage, regia di Roman Polanski (2011)
• Django Unchained, regia di Quentin Tarantino (2012)

Non so se sia il caso di aprire un thread specifico per Django Unchained piuttosto che parlarne qui.