Centurion, di Michael Fassbender.

Bene. O meglio più o meno bene. Nel senso che può essere piacevole guardare questo film se si è americani, russi o cinesi, o se non si ha una minima cultura storica. Se poi anche avendo una specie di cultura storica si vuole gradire lo spettacolo, potrebbe essere sufficiente far finta di vedere un esercito X con bellissime armature che si trova nel paese Y pieno di gente selvaggia e la questione può limitarsi a godersi le scene.

Ammesso e non concesso che piacciano.

Quindi, inutile pensare a cosa stava a fare una legione (tra l'altro incredibilmente senza ausiliari...) a spasso per la Scozia alla ricerca di non ho capito chi, inviata per motivi che non si sono capiti, e con una cultura che non sono riuscito minimamente ad identificare con quella romana (la scena dell'uccisione dello schiavo "perché tanto sono a buon mercato" la trovo "leggermente" fuori luogo, visto che l'autorità romana "puniva" chi li maltrattava ingiustamente in quanto erano da considerare patrimonio dell'impero).

L'unica cosa che non mi è dispiaciuta era il modo di accennare alla questione gladiatoria. Per il resto, dal punto di vista culturale il film è da dimenticare.

La scena dell'agguato... lasciam perdere.

Potendo fare altro... " />

Beh, ma Centurion non ha mai avuto ambizioni di attinenza storica. Come slasher in costume, perché alla fine è di questo che si tratta, svolge il suo compito di puro intrattenimento senza troppi problemi, confermando Neil Marshall come un regista di genere assolutamente impeccabile. " />

Le pecche sono sia storiche che culturali, oltre al fatto che dal punto di vista dell'azione e della trama l'ho trovato decisamente carente. Ne consegue che non l'ho trovato di intrattenimento ma di annoiamento. Che poi in un film di ambientazione storica dove si riesce a fare fiasco su storia, cultura, trama ed azione (l'imboscata è inguardabile, come pure l'assalto al fortino incendiato), che ci sia una regia impeccabile non me ne accorgo nemmeno " />

C'è di vero comunque che non ha pretese di insegnamenti morali e non vi sono critiche insensate sugli imperatori precedenti, per cui non è arrivato a farmi voltare le viscere come il libro memorie di adriano " />

Guarda, per farti capire bene come la penso (sia chiaro, non lo ritengo per nulla un capolavoro e nemmeno gli si avvicina lontanamente), ti posto una mia recensione dove analizzo più approfonditamente il tutto. Poi, per carità, de gustibus " />

http://www.everyeye.it/cinema/articoli/centurion_recensione_12136

Visto 13 Assassini, mi è piaciuto...Ma perchè l'esercito di Naritsugu ha i poteri di Naruto??

Ci sono tutti soldati ed una quindicina di Ronin davanti, 200 persone in tutto. Dopo una prima fase di combattimento dicono che ne sono rimasti solo 130, ma questi si moltiplicano e diventano 400 e tutti Ronin!!

Non li ho contati ma 130 contro 13 significa 10 contro 1, ma nelle varie scene faceva vedere come ogni samurai ne faccia fuori almeno 4-5 ed alla fine della battaglia ne fanno fuori almeno 20-30 ciascuno...

Guarda, per farti capire bene come la penso (sia chiaro, non lo ritengo per nulla un capolavoro e nemmeno gli si avvicina lontanamente), ti posto una mia recensione dove analizzo più approfonditamente il tutto. Poi, per carità, de gustibus " />

 

 

http://www.everyeye.it/cinema/articoli/centurion_recensione_12136

 

Capisco la necessità di inventarsi un pò di folklore per ammantare di mistero un film che pecca un pò in tutto, ma la famosa Nona viene tirata in ballo da fonti storiche anche dopo, per cui non vedo perché voler insistere su questo aspetto.

Sul fatto che stavano conquistando la Britannia... dubito fortemente che abbiano mai combinato piani per la conquista della Scozia.

PS è il 117 Dopo cristo, non avanti cristo " />

ma povero centurion, perché massacrarlo così? è una baracconata tamarra senza la minima pretesa, supportata un decente impatto visivo.

una specie di Rambo (fatte le dovute proporzioni, perchè Rambo è un signor film) ambientato nel II secolo.

le scene d'azione vanno viste per quello che sono: tamarrate. Il loro scopo è far ridere, come quelle di Tarantino o Vin Diesel o Spartacus blood and sand (miglior comedy sulla piazza), non certo gasare da un punto di vista epico e artistico come quelle del SdA o Braveheart.

o almeno, a me fanno ridere.

credo che l'approccio a questo tipi di film debbe essere totalmente ironico e scanzonato. Così facendo, diventano più che passabili.

certo se invece era alla ricerca di un gladiatore o uno spartacus di kubrick hai proprio toppato! " />

dai miei studi storico-latini del liceo mi pareva di ricordare che la conquista dell'intera britannia fosse stata tentata non molti anni prima da parte di Agricola, ma che non riuscì a terminarla causa invidia di Domiziano.

ma magari sbaglio e si era limitato a qualche incursione esplorativa.

Che ora è laggiù?, di Tsai Ming-liang. Con Cecilia Yip, Chen Shiang-Chyi, Lee Kang-Sheng, Lu Yi-Ching, Miao Tien, Jean-Pierre Léaud. A Taipei un venditore ambulante di orologi incontra una ragazza in partenza per Parigi, a cui vende un orologio e di cui finisce per innamorarsi. Per lui la permanenza a Taiwan è resa dolorosa dal lutto per la morte del padre, per lei sarà difficile scontrarsi con la frenetica cultura occidentale. Tsai Ming-liang e il suo Cinema, che racconta di vita e personaggi, in una lentezza rassicurante scandita a più riprese dalle lancette degli orologi, e dal fuso orario che separa i due amanti inconsapevoli, immersi in un limbo di solitudini e mancanze. Il regista malesiano continua a omaggiare il maestro Truffaut, con citazioni a più riprese da I 400 colpi e il brevissimo, ma fulminante cameo, di Jean-Pierre Léaud. Avvolgente.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=JDe9m_jOJOo&feature=related

Essential killing, di Jerzy Skolimowski. Con Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner. Un uomo, catturato in Afghanistan dai soldati americani, riesce a fuggire durante il trasporto in Siberia. La sua fuga nella foresta innevata sarà un'impresa davvero ardua. L'incognita è materia vibrante e pulsante dell'ultimo film di Skolimowski: chi è l'uomo in fuga, da cosa è spinto e cosa nasconde il suo passato. In una simbiosi perfetta con la vastità ignota dell'ambiente, ostile e ricoperto da una fitta coltre di neve, il maestro polacco racconta una fuga dello spirito e del corpo, laddove i personaggi di contorno si limitano a vittime più o meno sacrificali (escluso l'intenso cameo di una sempre splendida Seigner) di questa corsa verso l'agognata libertà del protagonista, interpretato da un Gallo maestoso nella sua convincente feralità animale. Raspante.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=bVLhDsH1xVQ

ma povero centurion, perché massacrarlo così? è una baracconata tamarra senza la minima pretesa, supportata un decente impatto visivo.

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Il problema di film del genere però è che spesso su psiche disastrate sono in grado di creare verità irremovibili (mi è capitato di vedere su un altro forum che prendevano per buona la tesi, cominciando a parlare della capacità di resistenza dei Pitti e cose simili).

Un problema simile l'avevo già registrando correggendo delle bozze di un libro ad ambientazione romana nel quale comparivano affermazioni che in bocca a un romano mi avrebbero fatto ridere. Un annetto dopo ho capito il perché, erano gli effetti di un libro " />

PS britannico e successivi si lanciarono alla conquista della Britannia, non necessariamente dell'intera Britannia, un pò come Traiano che si è lanciato alla conquista dell'impero arsacide, senza che questo significasse la conquista dell'intero impero nemico.

Quindi, dopo una bellissima permanenza in quelle lande, decisero che potevano tranquillamente congelarsi i Pitti e gli Scoti.

L'imperatore Severo, in seguito ad ostilità di quelle popolazioni, mise tranquillamente a sacco l'intera Scozia arrivando al mare del nord... per concludere che avevano fatto bene gli altri imperatori a restarsene al caldo, e così fece pure lui " />

Ho appena finito di vedere su Rai4 "La promessa dell'assassino", di David Cronenberg, con Viggo Mortensen, Vincent Cassell, Naomi Watts e Armin Mueller-Stahl.

Una quattordicenne russa, a Londra, muore di emorragia durante il parto. Anna Khitrova, ostetrica di origine russa che ha recentemente subito un aborto spontaneo ed è stata lasciata dal compagno, si prende a cuore la sorte della neonata. Frugando tra gli effetti personali della giovanissima madre, trova un diario, scritto in quel russo che per Anna è sempre stato incomprensibile, lontana com'è dalle sue origini. L'unica cosa che capisce è il nome di un ristorante, il Trans-Siberian, gestito dal mite Semyon. Questi è però ben più di quello che sembra e quel diario significa guai grossi per Anna. E grossi guai sono anche per Nikolai, l'imperturbabile autista della famiglia di Semyon, che ha un rapporto ambiguo col figlio di Semyon, l'instabile Kirill, e che casualmente incontra Anna quando questa, ignara di tutto, va a bussare alla porta del Trans-Siberian.

Ho apprezzato particolarmente la ricostruzione del mondo criminale russo, rappresentato in tutto il suo folklore e la sua brutalità. Viggo Mortensen, diretto ancora una volta da Cronenberg dopo l'ottima prova di "A history of violence", da ancora una volta vita ad un personaggio ambiguo e memorabile, dall'intensa presenza fisica. Naomi Watts è brava, ma avrei preferito un numero maggiore di scene tra lei e Viggo, avrebbero contribuito di più all'equilibrio del film, secondo me. Ottima la scena della sauna. Finale aperto, ma ho letto che Cronenberg vorrebbe girare un seguito: non vi preoccupate, il film si gode benissimo anche da solo.

Ho appena finito di vedere su Rai4 "La promessa dell'assassino", di David Cronenberg, con Viggo Mortensen, Vincent Cassell, Naomi Watts e Armin Mueller-Stahl.

Be sure to share, di Shion Sono, con Akira, Eiji Okuda, Ayumi Ito, Keiko Takahashi, Sôsuke Takaoka. La vita di Shiro cambia completamente quando suo padre finisce ricoverato in ospedale dove gli viene diagnosticato un cancro. Ma qualche tempo dopo, anche Shiro stesso scopre di soffrire di quella malattia, in uno stadio ancora più avanzato di quello del genitore. Decide di tenere tutti all'oscuro e cercare di realizzare l'ultimo sogno di suo padre, pescare insieme sul lago Kureda. Shion Sono tocca le corde del cuore a più riprese, con il suo film probabilmente più intimo e personale (non a caso è dedicato alla memoria del padre scomparso) della sua carriera. Be sure to share è un toccante e commovente ritratto di una famiglia la cui quotidianità è stata stravolta improvvisamente da un male improvviso. Quando poi la malattia raddoppia le sue vittime, il dramma si trasforma in una caccia all'ultimo desiderio da realizzare, in una paradossale ed estrema corsa contro la morte. Indagando con estrema delicatezza su temi profondi come il dolore della perdita e il significato della vita e dell'amore che essa contempla, Be sure to share è una visione malinconica e sofferta, cui non mancano però sprazzi di gioia sincera. Il lago, che assume a centro portante della vicenda e dei suoi protagonisti, è sfondo di una delle scene più affascinanti e potenti del film, che conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il talento poliedrico di un autore di prima grandezza. Sentito.

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=ZUos0CNQSUo

The Conspirator di Robert Redford con James McAvoy, Robin Wright Penn, Kevin Kline, Evan Rachel Wood

Dopo aver combattuto dalla parte dei nordisti nella Guerra di Secessione, giovane avvocato deve difendere una donna accusata di compartecipazione nell'assassinio del Presidente Abraham Lincoln. Inizialmente riluttante, l'avvocato prenderà sempre più a cuore il caso, convinto che si stia per commettere un'ingiustizia. Film molto politico con un'idea di base che verte su due ideologie contrastanti: da un lato le libertà individuali del cittadino, dall'altro la RealPolitik. Quanto siamo disposti a rinunciare riguardo ai nostri diritti quando è in gioco la sopravvivenza della nazione stessa? L'avvocato ritiene che la libertà sia un elemento a prescindere, i politici mettono invece al primo posto la sicurezza e l'unità dello Stato. Ovviamente il regista si schiera dalla parte della libertà e finisce per mettere in scena una pellicola un po' manichea, fortemente moralista e dal tono esageratamente apocalittico. Questo gioca un po' contro lo sviluppo della trama, mai particolarmente brillante e coinvolgente perchè sacrificato sull'altare della pedagogia moralista di Redford. Tecnicamente è comunque buono e si merita così una sufficienza. VOTO: 2,5/5

Notizia informativa: Per tutti coloro che vivono nelle vicinanze di Milano, a Piotello nel complesso UCI Cinema hanno aperto la prima sala IMax italiana.

In realtà esiste un'altra sala, a Riccione, ma si limita alla proiezione di documentari per le scuole...