Up, di Pixar
Forse uno dei piu' bei film pixar e uno di quelli che mi e' piaciuto meno. Nonostante questo, un ennesimo capolavoro della Pixar (ma come fa?) che tenta ancora una volta di osare con coraggio.
2012, di Roland Emmerich.
Probabilmente (o forse sicuramente) il miglior film di Emmerich che, pur se ereditando tutti i limiti dei film di questo genere e di RE in particolare, porta al massimo livello i punti di forza, cioe' la spettacolarita' delle scene. Anche se in 2D, durante la sequenza allo Yellowstone mi sentivo proprio dentro.
Avatar, di James Cameron.
Potevano dargli una storia migliore, e l'onnipresente essenza New Age a tratti davvero mi irritava. Ma e' un film da vedere assolutamente, la poesia delle immagini a livelli sublimi. Per gli effetti speciali, se proprio non si vuole parlare di rivoluzione, sicuramente si puo' parlare di evoluzione, e di larga misura.
Live, ascolti record al primo colpo
Mi e' piaciuto davvero, agghiacciante nella sua verosimiglianza. L'idea che a separarci da un simile reality ci sia soltanto qualche legge (barriera decisamente elastica negli anni) mi inquieta parecchio.
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?. Dicano quello che vogliono, ma Sordi, Manfredi e Blier erano attori con la A maiuscola, specialmente il primo era capace di mettere nei suoi personaggi tutte quelle piccole meschinità tipicamente italiane che facevano sorridere...finché non ci si pensava un momento e ci si rendeva conto che erano assolutamente vere, e che non avrebbero dovuto essere oggetto di vanteria. Qui il contrasto potrebbe essere difficilmente più grande, tra un direttore stanco del superlavoro e della vita frenetica di Roma che si fa conquistare dagli spazi splendidi e pacifici dell'Africa (almeno finché questi non scoprono turbe di mercenari pronti a sparare), il ragioniere trascinatoci a forza che non vede l'ora di tornare in tempo per vedersi la partita, e lo scomparso e trasformatosi ripetutamente fino a diventare lo stregone di Boscimani, che gridandogli dalla riva el fiume "titì nuncè lascià" lo convinceranno a restare presso di loro, mentre il cognato venuto dall'Italia per riportarlo a casa resta a metà della murata incerto se buttarsi anche lui o se tornare con il ragioniere...
voto 5/5
Dragonsalyer della Disney, vecchio film introvabile in Italia (comprai il dvd a St. andrews bene sei anni fa!): la storia classica dello stregione apprendista capace, con l'aiuto del maestro defunto, di uccidere il temibile drago, salvre il regno e conquistare l'amore....no, non della principessa, ma della fanciulla del popolo da lui amata in segreto.
I cuccioli di drago sembrano dei bulldog dal corpo di serpente, il drago adulto ha ben poco degli effetti speciali odierni, ma la storia regge, con un buon cast (nessuno di famoso), atmosfere gotiche, ed ampi paesaggi e duelli di spada e verbali. Uno dei cattivi si chiama Tyrion.
voto 3-4/5
Katasumi - In a corner, di Takashi Shimizu, con Kazushi Ando, Daiki Sawada. Due studentesse stanno accudendo dei conigli durante l'estate. Una di loro si ferisce ad un dito, e quando l'altra torna per curarla, ritrova l'amica trasformata in zombie da Kayako, che lentamente si avvicina. Poco più di tre minuti per un vero e proprio prequel di Ju-on (The grudge), con la prima apparizione dell'inquietante Kayako. Difficile creare atmosfera in un tempo così ridotto, ma nonostante tutto Shimizu regala un lavoro interessante, quanto meno per osservare i suoi primi istinti registici che avranno poi piena maturità negli anni successivi. Approssimativo, ma non sdegnabile. Auroreo. Voto N.D.
House of bugs, di Kiyoshi Kurosawa, con Tamaki Ogawa, Hisako Shirata, Hidetoshi Nishijima. La storia tormentata di una coppia: lei per sfuggire alla violenza del marito in preda a stati d'ubriachezza si convince di essere un insetto, lui vedendo l'instabilità della donna si chiude sempre più in se stesso fino a tradirla. L'amante dell'uomo e il cugino della donna entreranno loro malgrado in questo rapporto contorto, senza sapere che un mistero ben più grande si annida dietro alle loro liti. Progetto televisivo per K. Kurosawa, realizzato per la serie di episodi horror Kazuo Umezu's Horror Theatre, ma che è ricco di un fascino e un'intensità drammatica di grande rilievo. Ancora una volta il regista mette a nudo le pulsioni umane, gli istinti più bassi che questa volta trovano sfogo in una lenta e agghiacciante trasformazione metafisica da parte della protagonista. Seguendo la tematica kafkiana più volte citata nel film, assistiamo a una vera e propria ricerca di redenzione e recupero dei sentimenti un tempo passati, non senza evitare dolorosi sacrifici. Ennesimo horror dell'anima da un maestro del genere. Geniale. Voto 4 / 5
Dead end run, di Ishii Sogo, con Asano Tadanobu, Iseya Yusuke, Nagase Masatoshi. Tre scontri tra coppie di personaggi in altrettanti episodi. Nel primo, una giovane viene uccisa per sbaglio da un ragazzo in fuga. Il secondo vede la sfida tra due killer e il terzo l'incontro tra un delinquente braccato dalla polizia e una ragazza che cerca di sucidarsi. Ishii dirige uno splendido lavoro sperimentale, carico di stile e forte di vibrazioni che emergono dalle storie narrate e dalle personalità inquiete dei protagonisti. Rivisita vari generi, dal musical (splendido in questo caso il primo episodio, dal sapore toccante) all hard boiled, tenendo come unico filo conduttore la morte nei suoi svariati volti. Può essere accusato di un mero esercizio di stile, ma Dead end run ha molte frecce al suo arco, grazie anche alle ottime performance degli attori. La regia è ricca, forse a tratti pure troppo, ma riesce a tenere saldamente incollati per l'intera ora di durata. Fulminante. Voto 3.5 / 5
4444444444, di Takashi Shimizu, con Kazushi Ando, Daiki Sawada. Un ragazzo risponde per caso a un cellulare trovato per strada. Al telefono, ode solo lamenti felini e scopre ben presto di non essere solo... Insieme a Katasumi - In a corner, forma il dittico del prequel di Ju-on - The grudge. Tre minuti graffiati da una sottile ironia e con un colpo di scena telefonato, ma che mettono già in mostra le doti di Shimizu, pioniere del j-horror. Da vedere per completezza solo per gli amanti di questa riuscita saga orientale. Antecedente. Voto N.D.
Freaks, di Tod Browning. Con Wallace Ford, Roscoe Ates, Olga Baclanova. In un circo dove lavorano diversi freaks, persone con gravi menomazioni fisiche e mentali, una bella trapezista cerca di ingannare un nano invaghito di lei. Lo scopo della donna è fregargli un'ingente eredità. Ma non sai che tra queste sfortunate "creature" vi è una fratellanza che è meglio non sfidare. Film culto e maledetto, datato 1932. Browning dipinge in un teatrino da horror drammatico, l'inquietante e sofferente esistenza di questi individui (realmente esistiti nel passato, e qui interpreti di loro stessi) la cui vita è per forza di cose inevitabilmente compromessa. Se inizialmente può impressionare la visione di questi uomini deformi nel corpo e nello spirito, ben presto si finisce per affezionarsi e a tifare per loro in una trama costruita finemente, non originale ma senza dubbio consona al tema. Perchè a volte è proprio la bellezza ad essere più mostruosa del suo opposto. Unico. Voto 4 / 5
Tra le nuvole con Geaorge Clooney, Vera Farmiga e Anne Hecter (mi pare). Una bella commedia amara, ma non anticipo nulla se no vi rovino la visione.
voto: 5/5
X-Men le origini: Wolverine, di di Gavin Hood. Con Hugh Jackman, Liev Schreiber, Danny Huston, Dominic Monaghan, Ryan Reynolds. Logan sembra aver trovato la pace sulle montagne canadesi, dove vive con la compagna Silverfox e lavora come boscaiolo. Ma il passato torna presto a perseguitarlo: il fratellastro Victor è di nuovo sul sentiero di guerra. E per trovare la sua vendetta, Wolverine dovrà sottoporsi a un brutale esperimento e risvegliare tutta la sua rabbia. La genesi di Wolverine, e dei suoi rapporti con Sabretooth, aveva tutte le carte in regola per risultare appassionante non solo dal punto di vista del puro entertainment. E invece ci troviamo davanti all'ennesimo giocattolone sui supereroi, privo di enfasi drammatica e di caratterizzazione dei personaggi. Troppa carne al fuoco in poco più di cento minuti mostra come sprecare il carisma di un protagonista che ne avrebbe da vendere. Jackman è sempre perfetto nei panni di Logan, ma qualche espressione lascia un pò basiti. Buona la scelta dei comprimari, su cui spiccano Deadpool e Gambit. Fotocopia. Voto 2 / 5
Iron Man, di Jon Favreau. Con Robert Downey Jr., Terrence Howard, Jeff Bridges, Shaun Toub, Gwyneth Paltrow. Il miliardario Tony Stark, dopo essere stato rapito in Afghanistan da un gruppo di terroristi, riesce a salvarsi grazie al suo ingegno costruendo una fantascientifica armatura. Tornato a casa, si trasforma da proprietario delle industrie belliche più importanti al mondo, in un paladino della giustizia sotto le vesti metalliche di Iron Man. Ma il suo improvviso cambiamento morale finisce per procurargli nuovi, insospettabili, nemici. Senza dubbio insieme al Batman di Nolan può definirsi il miglior film sui supereroi: ironico, avvincente e più profondo dell'apparenza, offre due ore che riescono a unire qualità e spettacolo nel migliore dei modi. Downey Jr. è assolutamente perfetto nel volto redento di Stark, sfidato da una nemesi di gran classe come Jeff Bridges. Gli effetti speciali, di qualità elevata, non mettono mai in secondo piano gli attori e la storia, ed è questa l'unica ricetta per unire cinema e condottieri dei comics. Azzeccato. Voto 3.5 / 5