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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 12 febbraio 2010 18:36

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Shutter, di Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom. Con Ananda Everingham, Natthaweeranuch Tongmee, Achita Sukamana, Unnop Chanpaibool, Natthaweeranuch Thongmee. Dopo une serata trascorsa con gli amici, un giovane fotografo e la sua ragazza investono con l'auto una donna che attraversava la strada. Il ragazzo decide di fuggire, ma ben presto si accorge che una strana presenza comincia a perseguitarlo, prima apparendo in alcune fotografie, in seguito manifestandosi in modi più pericolosi. Dalla Thailandia un horror efficace e coinvolgente, che offre momenti di puro terrore complice una tensione sempre elevata e un ritmo più frenetico e spaventoso rispetto ai classici j-horror. Certo, la storia è ricca di clichè abusati, sia a livello di trama che di situazioni, ma ciò nonostante Shutter è l'ideale per una serata di puro brivido. Pauroso. Voto 3.5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 12 febbraio 2010 20:24

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Marebito, di Takashi Shimizu. Con Shinya Tsukamoto, Tomomi Miyashita, Kazuhiro Nakahara, Miho Ninagawa, Shun Sugata. Un cameraman è alla ricerca da tempo della vera espressione della paura, da catturare in immagine. Indagando su un suicidio, finisce per scoprire un'entrata segreta nel sottosuolo, dove vivono i Deros, creature mostruose. Nel loro mondo incontra una giovane ragazza umana, nuda e legata a una catena, e decide di portarla a casa sua, pensando di salvarla. Ma la giovane non parla, non mangia e non beve, e ha dei denti deformi. Curiosa divagazione sul classico tema horror, che appassiona nella prima parte, visionaria e con riferimenti a svariate leggende sulla terra cava e abitata al suo interno, diffuse in varie parti del globo. Ben presto la storia si trasforma in un classico viaggio della follia, dove distinguere tra realtà è immaginazione è sempre più difficile. Strepitoso il regista Tsukamoto nei panni del protagonista. Atipico. Voto 3 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 febbraio 2010 1:09

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Tokyo sonata, di Kiyoshi Kurosawa. Con Teruyuki Kagawa, Kyôko Koizumi, Yû Koyanagi, Inowaki Kai, Haruka Igawa. Un uomo, dopo anni di onorato lavoro, a causa della crisi viene licenziato dalla sua ditta. Decide di non dire niente alla moglie e i figli, e capisce che niente sarà più come prima. Anche la compagna e i figli intanto intraprendono percorsi che porteranno la famiglia a riunirsi dopo le continui liti. Kurosawa abbandona, momentaneamente, la vena mistery horror e si concentra sui rapporti umani un un periodo così difficile come quello dei giorni nostri, a quanto pare sentito molto di più in Giappone. Da sempre maestro nel tratteggiare i caratteri, qui eccelle nel dipingere una famiglia (quasi) allo sfascio, con grande sensibilità e amore verso i suoi protagonisti. La camera fissa, come a sottolineare l'asetticità di sentimenti a lungo non espressi e di cose per troppo tempo non dette, immerge brutalmente in una storia "normale", e anche per questo più empatica. Strepitoso Kagawa, nei panni di un uomo qualunque alle prese con le difficoltà della vita. Specchio dei tempi. Voto 4 / 5


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Inviato il 13 febbraio 2010 19:23

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Nymph, di Pen-Ek Ratanaruang, con Jayanama Nopachai, Porntip Papanai, Wanida Termthanaporn, Chamanun Wanwinwatsara. Una giovane coppia, sposata da qualche anno ma da tempo in crisi, decide di trascorrere qualche giorno in una foresta. L'uomo un mattino scompare nel nulla, e la compagna viene a sapere che diverse persone sono come sparite nel nulla dopo essersi addentrate nel bosco. Tornata a casa, in attesa di notizie, dopo qualche giorno ritrova improvvisamente l'amato sul divano di casa. I suoi comportamenti però sono strani rispetto a prima della sparizione... Un horror dell'anima, totalmente scevro da elementi splatter, che gioca le sue carte sull'atmosfera e l'inquietudine che l'ignoto provoca nei protagonisti. Se le riprese naturalistiche sono di grande livello, con una perfetta immersione nel bosco misterioso e nei suoi segreti, la trama risulta invece troppo evanescente e sconclusionata per appassionare seriamente. Complice anche la caratterizzazione dei protagonisti, volutamente embrionale, per un film potenzialmente affascinante che si perde strada facendo, regalando solo alcune maestose scelte registiche che si perdono nella nebbia. Astratto. Voto 2.5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 17 febbraio 2010 3:05

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Memories of murder, di Bong Joon-Ho. Con Kang-ho Song, Sang-kyung Kim, Roe-ha Kim, Jae-ho Song, Hie-bong Byeon, Seo-hie Ko. 1986, Corea del Sud: in una piccola cittadina alcune donne vengono trovate morte, e le modalità degli omicidi sembrano condurre a un unico colpevole. Tre agenti indagano sul caso, ma ogni volta che sembrano avvicinarsi alla verità, le loro certezze si sgretolano alla realtà dei fatti. Bong Joon-Ho dipinge un'opera potente e intensa per due ore di grande cinema. Una storia di dolore e rimpianti, di abusi di potere e di misteri mai svelati. Sullo sfondo delle rivolte studentesche di quegli anni in Corea, schiava della dittatura, assistiamo ai litigi tra i protagonisti, assai diversi per metodo ma accomunati dalla ricerca dell'assassino. Equamente diviso tra dramma e suspence, è un'opera sublime, interpretata magnificamente da un cast eccelso. L'epilogo poi è spiazziante ed esistenziale nella scontata risposta di una bambina, che dà il vero significato alla brutalità che è insita in ogni uomo e nella normalità apparente. Appagante. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 18 febbraio 2010 19:59

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Dark water, di Hideo Nakata. Con Hitomi Kuroki, Rio Kanno, Mirei Oguchi, Asami Mizukawa, Fumiyo Kohinata. Donna divorziata, che in passato ha avuto disturbi psichiatrici, va a vivere con la figlia piccola in un vecchio palazzo di periferia. Il nuovo appartamento è però luogo di strani avvenimenti, collegati in qualche modo all'acqua e alla scomparsa di una bambina due anni prima. Collegare le paure e le ossessioni del suo The ring all'acqua, per sfornare un nuovo, eccellente, thriller orrorifico. La tensione è costante dall'inizio alla fine, e se pecca un pò di originalità, Nakata riesce nel compito di trovare sempre nuove soluzioni visive per spaventare lo spettatore. Il finale, epilogo incluso, è ricco di una tristezza malinconica tipica dei j-horror. Raggelante.


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Inviato il 18 febbraio 2010 23:29

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Amore e guerra, di Woody Allen. Con Woody Allen, Diane Keaton, Harold Gould, Olga Georges-Picot, Féodor Atkine. L'imbranato Boris si arruola nell'esercito russo, in guerra contro Napoleone, per far colpo sulla bella cugina Sonia. La ragazza sposa però un ricco mercante, mentre Boris diventa per caso fortuito un eroe di guerra. Gli eventi però li riuniscono nel cercare di uccidere l'imperatore francese. Irresistibile commedia firmata Allen, ricca di gag e battute forbite e sprezzanti, che uniscono comicità e pensieri filosofici / esistenziali. Trae da un'epopea stile Guerra e pace una parodia elevata, ricca di citazioni letterarie e cinematografiche, per ottanta minuti di pura delizia cinefila. Frizzante. Voto 3.5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 19 febbraio 2010 3:52

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Lady Vendetta, di Chan-wook Park. Con Lee Yeong-ae, Choi Min-sik, Lee Seung-Shin, Go Su-hee, Kim Byeong-ok. Una donna esce dal carcere dopo avervi trascorso tredici anni per l'omicidio di un bambino. Ma non è stata lei l'autrice dell'efferato gesto, ed è stata costretta a confessare il falso sotto ricatto del vero colpevole. Ora è il momento di attuare la vendetta. Il capitolo finale della trilogia della vendetta è tutto al femminile. Park Chan-wook osserva il mondo in un modo violento e rabbioso con un'estetica raffinata e sinuosa, che si divide tra il sangue e il sentimento, dove l'emozioni dei protagonisti sono il centro focale della vicenda. Alcune scene sono un concentrato di perfezione viviva / emotiva, e rimangono a lungo impresse per il significato che esprimono, in direzioni morali ricche di spietata umanità. Lee Young-ae è una protagonista sublime, incarnando un angelo caduto pronto a lottare per riappriopiarsi di una, vendicativa ma comprensibile, giustizia fai da te. Doloroso. Voto 4 / 5


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Inviato il 19 febbraio 2010 23:49

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L'ultima spiaggia, di Stanley Kramer. Con Gregory Peck, Anthony Perkins, Fred Astaire, Ava Gardner, Donna Anderson. In un mondo devastato dai conflitti nucleari, l'unica area rimasta illesa è quella Oceanica, e proprio in Australia vi sono gli ultimi sopravvissuti, tra cui l'equipaggio di un sottomarino americano. Il capitano e i suoi uomini, aiutati da ufficiali del posto, compiono un viaggio fino in America per indagare su un misterioso segnale morse. Nel frattempo però nascono amori, e le radiazioni provenienti da Oltreoceano si diffondono anche nella terra dei canguri. Il tema apocalittico è di sfondo a un melodramma ricco di sfumature emotive, seppur reo di scadere in facili retoriche e in una lentezza a tratti esasperante. Oltre due ore in cui assistiamo ai problemi dei protagonisti, divisi tra il dovere e il sentimento, pronti ad attendere la fine inevitabile. Ottimo il cast, con un granitico Peck, un tagliente Perkins e un insolito Astaire in vesti drammatiche. Inesorabile.


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Inviato il 21 febbraio 2010 12:27

Amabili resti di Peter Jackson con Saoirse Ronan, Rachel Weisz, Mark Wahlberg, Stanley Tucci

La giovane Susie Solmon viene uccisa dall'anonimo e insospettabile vicino di casa, in realtà un vero e proprio maniaco omicida. Giunta in una sorta di zona di mezzo tra l'Aldilà e il mondo terreno, Alice riesce a interagire con i vivi, seppur indirettamente, e cercherà così di sfruttare questa possibilità per permettere la cattura del suo assassino. Progetto molto ambizioso del plurioscarizzato Peter Jackson, ma il risultato è decisamente sotto le aspettative. La principale pecca del film è la difficile interazione tra i personaggi, soprattutto tra il fantasma di Susie e gli umani; a dire il vero questo rapporto, che poteva essere l'elemento forte del film, è troppo poco approfondito e spesso si ha la sensazione che ogni singolo protagonista svolga un ruolo a se stante. Il caso più eclatante è quello della nonna di Susie, interpretata da Susan Sarandon in maniera egregia ed ironica ma senza avere un vero senso nell'ottica generale della trama, quasi che un'opera così triste abbisognasse per forza di un personaggio macchietta per tenere su il morale. In sostanza si ha l'impressione che non si sappia bene cosa si vuole raccontare, se il dolore dei genitori per la perdita della figlia, se il killer sarà catturato o no, se il fidanzatino di Susie si farà una vita nuova, etc.... Troppa carne al fuoco e troppa confusione ma un plauso a Stanley Tucci nel ruolo dell'assassino. VOTO: 2,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 21 febbraio 2010 17:26

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Il giorno degli zombi, di George A. Romero. Con Lori Cardille, Terry Alexander, Joe Pilato, Jarlath Conroy, Antone Di Leo. Il mondo è ormai invaso da orde di zombi, e i pochi sopravvissuti sono costretti a rifugiarsi in una base militare sotterranea. Ma i rapporti tra civili ed esercito non sono semplici, mentre un bizzarro dottore indaga su come "addomesticare" i morti viventi. Romero con questo suo ennesimo capitolo degli zombi, inserisce la trama da b-horror in un contesto più profondo, con rilevanze sociali e politiche (per la prima volta gli zombi hanno barlumi di umanità) che donano un contesto ancora più drammatico al film. Non manca la solita, forte, dose splatter, e la tensione si mantiene sempre alta grazie anche alle vibranti prove dei protagonisti, non eccelsi ma sicuramente adatti al ruolo. Mostruoso. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 21 febbraio 2010 20:43

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I'm a cyborg, but that's ok,di Chan-wook Park. Con Su-jeong Lim, Rain, Hie-jin Choi, Byeong-ok Kim, Yong-nyeo Lee. Una ragazza viene rinchiusa in un ospedale psichiatricho perchè ritiene di essere un cyborg. Intorno a lei le storie di altri malati, ognuno con le più disparate patologie. La giovane troverà però l'amore in un "ladro di personalità", che riuscirà in parte a curare la sua psiche. Il film più atipico di Park Chan-wook, una sorta di rivisitazione spassosamente folle delle pellicole sui manicomi. Le ossessioni dei pazienti sono rappresentate con una leggerezza ed umanità uniche, e riescono a far affezionare ai personaggi, grazie a interpeteazioni d'alto livello. Quando si mostra ciò che immagina la protagonista, ben distante dalla realtà, il regista da il meglio di sè col suo talento visionario, in parte dedito ai videoclip / game, ma carico di una personalità che pochi autori oggi possono vantare. Geniale. Voto 4 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 22 febbraio 2010 14:59

ABYSS di James Cameron, vecchio ma sempre un bel film

 

 

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Gil Galad - Stella di radianza





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Inviato il 22 febbraio 2010 20:59

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La ragazza che giocava con il fuoco, di Daniel Alfredson. Con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Annika Hallin, Per Oscarsson, Lena Endre. Lisbeth Salander è tornata in Svezia, e viene subito, ingiustamente, accusata di tre omicidi, tra cui quello del suo ex-tutore. Chi l'ha incastrata? Ad aiutarla Mikael Blomkvist, tornato alla guida della rivista di denuncia Millennium.Il secondo capitolo della saga Millennium è degno successore di Uomini che odiano le donne. Se la regia è di stampo televisivo, il vero fulcro è come sempre il personaggio di Lisbeth, interpretato ancora in maniera divina da una sempre più bella Noomi Rapace. Mancano scene culto come nel precedente, ma il ritmo e la stroria tengono incollati per quasi due ore. Peccato per il finale un pò tronco, ma il terzo episodio è imminente. Fedele. Voto 3 / 5


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Inviato il 22 febbraio 2010 21:27

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Two sisters, di Kim Jee-woon. Con Kim Kap-su, Yum Jung-ah, Lim Su-jeong, Mun Geun-yeong. Due sorelle vivono in una villa di campagna con il padre e la sua nuova compagna. La più grande di loro è tornata dopo un periodo di cure, e al loro ritorno cominciano ad accadere cose strana nella casa, e la matrigna sembra vessare la più piccola delle figliastre. Horror coreano dalla forte componente drammatica, è un viaggio nella follia e nella psicologia di una ragazza. I rapporti familiari tesi, a tratti crudeli, donano un sapore diverso rispetto ai clichè del genere, e i momenti di paura seppur dosati col lanternino, sono di grande fascino visivo e impatto emotivo. La vicenda assume un'eccessiva contorsione nelle fasi finali, con alcune contraddizioni che stonano un pò con l'atmosfera seria del film. Brava la protagonista, sofferente e rabbiosa al punto giusto. Inquieto. Voto 3 / 5


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