W. di Oliver Stone con Josh Brolin, Elizabeth Banks, Thandie Newton, Richard Dreyfuss
Film biografico sul 43esimo Presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Racconta sia eventi recenti in cui è rappresentata la vita di Bush come Presidente, sia eventi più o meno passati sul Bush pre-Presidenza. Risultato incerto. Lo scopo di Stone è quello di umanizzare una figura percepita come negativa dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale e, questo risultato, lo raggiunge appieno. La figura che ne emerge non è quella semplicistica del malvagio politico ma quella di un'uomo insicuro, frustrato da una vita all'ombra del padre, alla costante ricerca di una via per realizzarsi e per dimostrare qualcosa verso il papà, rigido e austero e profondamente deluso dalla carriera del figlio. Non ci sono lobby, nè complotti in stile Moore, ma solo un'uomo sbagliato nel posto sbagliato. Però il complesso del film non regge del tutto. Eccessiva la somiglianza dei personaggi del film con i personaggi reali che rappresentano: ne esce una recitazione che assomiglia troppo all'"imitazione" tipica dei comici. Inoltre il livello artistico-emotivo è piuttosto mediano, piatto, senza momenti veramente topici. Il punto forte rimane l'ottima interpretazione di Josh Brolin nei panni dello stesso Bush. Un'attore che merita maggiore attenzione. In conclusione: buona l'idea generale del film, meno buona la resa artistica. VOTO: 2,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Sweeny Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street (2008)
Di Tim Burton. Con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Sacha Baron Cohen, Timothy Spall.
Benjamin Baker (Johnny Depp) torna a Londra dopo essere stato esiliato ingiustamente dal giudice Turpin (Alan Rickman), lo stesso che poi ha rapito e maltrattato sua moglie (che poi si é tolta la vita), e la sua figlia.
Dopo essersi ristabilito nella sua vecchia abitazione Benjamin Baker si trasforma nel barbiere psicopatico Sweeny Todd, il barbiere assassino.
Benjamin Baker alias Sweeny Todd si vendica delle malefatte che gli sono capitate, tagliando le gole ai suoi clienti londinesi. I cadaveri vengono macellati e trasformati in pasticcini di carne dalla sua amabile vicina e socia Mrs. Lovett (Helena Bonham Carter).
Gli affari dei due vanno a gonfie vele, finché un giorno a Sweeny Todd si presenta l'occasione di uccidere l'odiato giudice Turpin...
Tim Burton assembla un cast straordinario, riciclato dai film di Harry Potter, e ritrovando il suo Edward mani di forbici, reinventa i confini del noir.
Sorprendente questo film grondante dark, che riesce a rivoltarti lo stomaco, e due minuti dopo di strappa un sogghigno macabro.
Interessante e forse discutibile la scelta dei tanti dialoghi cantati, che rendono il film per tre quarti un musical grottesco e oscuro.
Tanto di cappello a Johnny Depp, che dopo i supersuccesso avuto come pirata nel ruolo di Jack Sparrow, si imbarca in progetti ambigui come Sweeny Todd, o il pazzesco "Immaginario del Dr. Parnassus" (che deve ancora uscire nelle sale cinematografiche).
Voto
4/5
Quel pomeriggio di un giorno da cani. Di Sidney Lumet. Con Al Pacino, John Cazale, Chris Sarandon, James Broderick, e Charles Durning. 1975
ll film, ispirato ad una storia vera, narra gli avvenimenti accaduti il 22 agosto 1972 a due rapinatori inesperti (Pacino e Cazale) che cercano di rapinare una banca all'ora di chiusura. Rimarranno intrappolati nell'edificio, prendendo degli ostaggi e cercheranno una fuga impossibile a bordo di un aereo, in quello che è proprio un "giorno da cani".
Il film, alla sua uscita ricevette numerosissimi riconoscimenti tra cui 6 nomination ai globe, 5 nomination agli oscar ma riuscì a vincere solo l'oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il suo destino è inevitabilmente legato all'uscita di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" che nel 1975 fece incetta di premi nelle categorie principali e tolse ad Al Pacino una statuetta che sarebbe stata sicuramente meritata.
In effetti la forza del film sta tutta lì. Su un impianto solidissimo Lumet si limita a convogliare le energie di un cast di grandi interpreti che in modo diverso danno vita a personaggi memorabili. Sonny, Sal, Moretti si conquistano la scena battuta dopo battuta, sguardo dopo sguardo, in un crescendo di coinvolgimento e rendono un film tutto sommato nella media, per il reparto tecnico, qualcosa di memorabile.
Pacino da oscar, forse più di Nicholson quell'anno.
La frase: "Attica! Attica! Attica!"
Voto 6.5/10 al film che grazie al cast si trasforma in 8.5/10
Italians di Giovanni Veronesi con Carlo Verdone, Sergio Castellitto, Riccardo Scamarcio, Ksenia Rappoport
Film diviso in 2 episodi. Primo episodio: contrabbandiere di auto rubate si reca in Arabia Saudita per vendere 5 Ferrari accompagnato da un giovane "apprendista". Secondo episodio: medico di fama internazionale, poco soddisfatto della sua monotona vita, viene convinto da un suo amico ad andare a San Pietroburgo dove potrà incontrare meravigliose prostitute. Il nesso che lega i due film è narrativo: in entrambi vediamo degli italiani che si confrontano con una realtà straniera. Lo scopo della storia è quello di fotografare vizi e virtù dell'italiano medio: furbo, scontento, dongiovanni e dal cuore d'oro. Questo è probabilmente il punto più debole del film. Giocare sui luoghi comuni del Belpaese non è certo una novità ed è anzi una delle caratteristiche che in passato hanno fatto il successo della commedia all'italiana, ma al giorno d'oggi mi sembra che una tale impostazione sia da considerarsi come una forzatura. Oltre a questo, il primo episodio che vede protagonisti Scamarcio e Castellitto è molto più debole e meno divertente del secondo. Soprattutto Castellitto dimostra di non essere del tutto a suo agio in un ruolo comico. Molto meglio invece l'episodio che ha per protagonista Carlo Verdone, seppur alcune scene sono ormai "tipiche" della carriera dell'attore. Complessivamente quindi un film mediocre ma che a tratti fa divertire il pubblico. Si poteva fare di meglio ma anche di peggio. VOTO: 2,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
ZOOLANDER
Derek Zoolander (5 sillabe!) è il modello più quotato del momento, finchè sulla scena non compare Hansel ("Va un casino quest'anno!"). La sua carriera ha una battuta d'arresto, finchè, per la sua stupidità, non viene scelto come strumento per uccidere il primo ministro della Malesia.
Film demenziale con Ben Stiller e Owen Wilson, l'ideale per passare una serata con un paio di colleghi...
Allegro, divertente, certo non impegnativo... 3,5/5
Truman Capote: a sangue freddo. Di Bennett Miller. Con Philip Seymour Hoffman, Chris Cooper, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Bruce Greenwood, Bob Balaban, Mark Pellegrino, Amy Ryan. 2005
Era un pò che volevo vedere questo film, solo che accostarsi ad un lavoro tanto sentito e con il giusto spirito non è mai facile. Non lo è per me almeno. Con la sua interpretazione Philip S. Hoffman porta a casa un Oscar di immenso valore e ci regala una perla da custodire con cura, aiutato da una sceneggiatura perfetta, che riesce a dare il giusto rilievo alle sensazioni provate dai personaggi senza sovraccaricare i toni del dramma. Intenso e vero. 9/10
Italiano per principianti di Lone Scherfig con Andrew W. Berthelsen, Annette Stovelbaek, Ann Eleonora Jorgensen, Lars Kaalund
Danimarca. Un pastore protestante vedovo, un portiere d'albergo impotente, una parrucchiera con madre malata, un ristoratore tifoso della Juve, una commessa con padre alcolizzato e una cameriera italiana sono i protagonisti di questo film danese, sicuramente molto interessante ma anche molto noioso. Il film infatti è girato secondo la legge del DOGMA 95, una corrente culturale danese che prevede una rigorosa semplificazione della messinscena cinematografica con un utilizzo dell'artificio meccanico/tecnico assai limitato. I punti gradevoli non mancano ma il risultato finale è insufficiente. Aggiungo che 3/4 del film è parlato in lingua danese con sottotitoli in italiano, cosa che non contribuisce ad alleggerire il tutto. VOTO: 2/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Cambio di gioco (2007)
Di Andy Finckman. Con Dwayne Johnson ('The Rock'), Medison Pettis, Roselyn Sanchez.
Joe Kingman (Dwayne Johnson) é un Quarterback di successo. La sua vita da single milionario é perfetta, ma un giorno si presenta alla sua porta una bimba, con tanto di valigia, che gli dice di essere la sua figlia.
La vita perfetta di Joe Kingman si trasformerá in un inferno, in casa sua niente é al sicuro dalla sua nuova bimba, che oltre a scacciargli le amanti e metterlo in ridicolo, lo costringe a ballare il balletto classico. Nonostante tutto Joe si affeziona a sua figlia, e sará meglio, perché i giornalisti gli stanno sulle calcagna in cerca di uno scandalo, e ci sono i playoff da vincere...
Cambio di gioco é un film per bambini, senza pretese, e tuttavia esageratamente scontato. Verso la metá del film uno sa gia come prosegue e come finisce, inclusi i 'copli di scena' imprevisti. ">
Nel complesso rimane un film abbastanza piatto, che qua e lá riesce a strappare qualche sorriso.
Dwayne Johnson, come tanti beniamini dei film d'azione prima di lui (Schwarzenegger, Poliziotto alle elementari, Vin Diesel, in Missione Tata, Bruce Willis, in faccia a faccia ecc.) affronta il suo film da bambini con stile, e riesce a non far scadere il suo ruolo nel ridicolo.
Voto 2/5
Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman, con Asa Butterfield, Zac Mattoon O'Brien, Domonkos Németh, Henry Kingsmill, Vera Farmiga; tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne.
Bruno, otto anni, figlio di un ufficiale nazista, in seguito alla promozione del padre si trasferisce con la famiglia da Berlino in una desolata area di campagna; spinto dalla solitudine e dalla curiosità, ignorando i divieti dei genitori, il ragazzino esplora i dintorni e si dirige verso la "fattoria" che ha visto nelle vicinanze: lì incontra Schmuel, un coetaneo che vive un'esistenza parallela e differente dall'altra parte del filo spinato...
Il film, privo di retorica, mostra la tragedia dei lager da un'ottica insolita e lo fa descrivendo con sensibilità e poesia il passaggio del protagonista dall'innocenza ad una forma di consapevolezza maggiore, anche se ancora velata dallo sguardo magico dell'infanzia.
Uno dei fil più belli che mi sia capitato di vedere sull'Olocausto, 4,5 / 5
Viaggio al centro della terra.
Molto effetti speciali, ma film piuttosto povero secondo me.
Mi sono annoiato un po'....i soli effetti speciali non credo bastino per rendere un film vincente.