Allora ha raggiunto il suo scopo. Non posso che esserne contento! Io questo film lo rivedrei ogni settimana.." />" />Bella recensione Prete Rosso! M'é venuta voglia di rivederlo. " />
Gli inesorabili, di John Huston, con Audie Murphy, Burt Lancaster, Audrey Hepburn, Lillian Gish. La famiglia Zachary viene molestata da un vecchio cavaliere pazzo, che sostiene che la loro unica figlia abbia origini pellerossa. In questo modo metterà gli indiani contro gli Zachary, guidati dal forte e coraggioso capofamiglia Ben. Western dalla forte connotazione drammatica a sfondo razziale, e che sfodera tutto il suo comparto spettacolare soprattutto nell'intenso assedio finale. La prima parte pecca di una lentezza esasperata, con qualche scena francamente tagliabile. Interpretazioni decorose, anche se sia Lancaster che la Hepburn han fatto di meglio. Roccioso. Voto 3 / 5 " />" />
Era da un pò che volevo scrivere questa recensione, ma mi sono perso dietro ad altre immagini e altri film più appariscenti.
Gone Baby Gone! Regia di Ben Affleck con Casey Affleck, Michelle Monaghan, Morgan Freeman, Ed Harris, John Ashton, Amy Ryan.
Tratto da un romanzo di Dennis Lehane sull'amatissimo detective privato Patrick Kenzie e la sua compagna Angie Gennaro, il film narra il caso della scomparsa di una bambina su cui i due investigatori privati dovranno lavorare.
Dopo la sceneggiatura scritta a quattro mani con Matt Damon per il film Will Hounting, Ben Affleck conferma il suo talento in questo script, corposo ed emotivo, senza cadute di tono durante tutta la sua durata. La regia equilibrata e giocata in gran parte sull'espressività dei protagonisti mostra alcuni difetti di forma, ma rende questa pellicola sincera.
Quando sono andato a vedere il film sapevo della sua nomination agli oscar per L'assassinio di Jesse James, del valore della prova attoriale di Casey Affleck, ma vederlo in azione mi ha spiazzato.
Sono un lettore della serie di Lehane, l'idea che avevo di Patrick Kenzie era scolpita nella mia mente ben prima di entrare al cinema. Un'idea totalmente disattesa nel film, appena mi sono trovato di fronte questo uomo-ragazzino mingherlino tutta faccia e battute. Però pian piano che seguivo le scene mi ha convinto di essere Patrick Kenzie. Dopo questa ennesima grande prova il suo talento non è più in discussione.
Insomma ci sono tutti i motivi per vedere questo film. Non sarà il più bel poliziesco di sempre, ma è un film con un'anima. Sorpresa 7.5/10
La leggenda di Beowulf, di Robert Zemeckis, con Ray Winstone, Anthony Hopkins, John Malkovich, Robin Wright Penn, Brendan Gleeson, Crispin Glover, Alison Lohman, Angelina Jolie. Il demone Grendel sta mietendo vittime in un Paese della Danimarca. Giunge perciò in soccorso l'eroe Beowulf, famoso ovunque per il suo coraggio e le sue epiche imprese. Ma quando si troverà di fronte alla più terribile e suadente delle creature, anch'egli vacillerà, con conseguenze tragiche. Tratto dal famoso poema anglosassone, l'ultima "invenzione" di Zemeckis unisce computer ad attori in carne e ossa, animazione in digitale mai così realistica, anche se certi tributi si pagano in altri modi. Se si eccetta infatti il personaggio di Beowulf, tutti gli altri sono caratterizzati malissimo, e il lifting tecnologico li ha resi come macchiette senz'anima e senza carisma, che almeno in parte è stato donato al protagonista. Il resto lo fa lo epicità della storia, accompagnata per altro da una colonna sonora di grande maestosità. Una regia a volte fin troppo virtuosa, con scene fin troppo esagerate rende ancora più finto il tutto, risollevato da dialoghi e frasi ad effetto. Su tutte il rapporto tra la religione pagana e quella cristiana subentrante, concentrato tutto nella frase pronunciata da Beowulf : "Il Tempo degli eroi è finito: l'ha ucciso il Cristo Dio con i suoi martiri piangenti, la sua paura, la sua vergogna". Il segno della fine di un'era, qui rappresentato in maniera discreta ma nulla più. Migliore della versione in carne e ossa con Gerard Butler, ma il mito dell'eroe geata attende ancora un corrispettivo degno del suo nome. Coraggioso. Voto 2.5 / 5 " />" />
Saw III di Darren Lynn Bousman con Tobin Bell, Shawnee Smith, Angus MacFayden, Bahar Soomekh
Terzo capitolo della saga dell'Enigmista. Sicuramente meglio del secondo ma lontano dalla semplicità di fondo del primo, il film si attorcilia in una sceneggiatura che vorrebbe essere intricata ma che talvolta pare un po' sbrindellata. Il finale non colpisce come al solito ma il meccanismo complessivo continua a funzionare. VOTO: 2,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Crocevia della morte, di Joel e Ethan Coen, con John Turturro, Albert Finney, Gabriel Byrne, Marcia Gay Harden, Frances McDormand. Nel periodo del proibizionismo in America, lotte intestine tra le varie bande di mafiosi per il controllo del territorio hanno luogo ogni giorno. In tutto questo un ambizioso gangster ha una relazione con la donna del suo capo, e cercherà di sfruttare al meglio le conseguenze che avverranno, pur rischiando la propria vita. Forse non uno dei più famosi, ma sicuramente uno dei più riusciti film dei fratelli Coen. E' un puro gangster movie, nudo e crudo, ma carico di quel grottesco surrealismo marchio di fabbrica dei terrible brothers: perciò violenza mista a un humour nero, con situazioni paradossali qui amplificate da una trama più complessa del solito. Strepitoso il cast, che vede alcuni degli attori feticcio dei Coen, quindi Turturro, Buscemi (in una piccola comparsata, così come la McDormand, futura, strepitosa protagonista di Fargo), e due protagonisti d'eccezioni quali un ottimo Byrne e una colonna come Finney. Causa scatenante, così come nel migliore dei triangoli, la bellezza sensuale della Harden, vero centro focale di tutta la vicenda. Fotografia di Barry Sonnenfeld d'altissimo livello, così come le musiche sempre adatte alle circostanze. Assolutamente perfetto. Voto 4.5 / 5 " />
Planet Terror
Di Robert Rodriguez. Con Rose McGowan, Freddy Rodriguez, Bruce Willis (Guest) e Quentin Tarantino (Guest).
Prendete la scena piu schifosa che avete mai visto, moltiplicatela per 100 e dilungatela per un'ora e mezza abbondante. Planet Terror é uno degli otto segmenti del progetto Grindhouse, formato da due film (l'altro é l'ottimo Death Proof di Tarantino) e sei trailer, ma purtroppo stilisticamente non si avvicina neanche un po al film di Tarantino.
Robert Rodriguez riprende il tema degli Zombie (da 'From Dusk 'til Dawn'), facendo appunto predominare le scene che generano un eccesso di ribrezzo. Il tutto é da prendere con ironia, neanche Rodriguez stesso ha preso sul serio questo film, che é comunque da sconsigliare ai deboli di stomaco.
La bella Cherry (Rose McGowan) perde una gamba in un incidente con uno Zombie, e si ritrova alla fuga da un esercito di Zombie, aiutata da una sua vecchia fiamma (Wray), che le improvvisa delle protesi con delle gambe da tavolo e un M-16. I due con un gruppo di sopravvissuti, tutti molto pittoreschi, si spianano la strada, 'splatterandosi' (passatemi il termine) verso la salvezza.
Caduta di stile di un regista che ha sfornato dei piccoli capolavori come 'El Mariachi', 'Sin City', e 'Once Upon a Time in Mexico'.
Nota: e riecco lo sceriffo di Kill Bill e Death Proof (questa volta senza filgio n° 1).
Voto 1/5
L'ultimo film che ho visto è Hunting party con Ricard Geere,parla di un reporter che stravolto dagli orrori della guerra i bosnia 5 anni dopo la fine della guerra decide di catturare un pericoloso criminale serbo!
è un film più che discreto,nn perde mai il ritmo e anche Richard Geere per una volta si guadagna davvero la pagnotta!
bellissimo nel finale quando descrive i cambi effettuati dal regista dalla vera storia!XD
3.5/5
Arizona Junior, di Joel Coen, Ethan Coen, con Nicolas Cage, Holly Hunter, Trey Wilson, John Goodman, William Forsythe, Frances McDormand. Una bizzarra coppia, lui ex-carcerato, lei poliziotta, alla scoperta di non poter avere figli e nemmeno adottarne per i precedenti dell'uomo, decide di rapire il figlio di un famoso manager immobiliare, che ha appena avuto cinque gemelli. Delirante, istrionica, geniale commedia surrealistica dei Coen, carica sia di tenerezza che di fortissimo humour nero, con scene e gag al limite della follia più pura (puro culto l'inseguimento coi pannolini). Una sceneggiatura incalzante, carica di dialoghi ad effetto e senza pause di sorta, ci conduce in questo viaggio di riscoperta dei veri valori della vita, per quanto in fase chiaramente farsesca. Un giovane Cage , estraniato, lascia la palma di protagonista morale a una bravissima Holly Hunter, senza dimenticare la succosa parte del "feticcio" coeniano John Goodman. Frizzante. Voto 3.5 / 5 " />" />
Blood simple - Sangue facile, di Joel Coen, Ethan Coen, con Frances McDormand, M. Emmer Walsh, John Getz. Il dipendente di un bar ha una relazione con la moglie del capo, che progetta di uccidere il marito con la complicità del nuovo amante. Ma qualcosa non va come dovrebbe... Il primo film dei Coen metteva già in mostra tutta la loro classe, scevra magari qui da quell'irriverenza comica e più tendente al drammatico, con psicologie dei personaggi ben delineate, e colpi di scena ad effetto. La verità rimane in sospeso fino all'ultimo, e in novanta minuti i Coen riescono a far rabbrividire lo spettatore, con una follia brutale insita nell'uomo che avevano mostrato così tanto solo in "Non è un paese per vecchi". In comune con l'ultimo capolavoro hanno anche l'ambientazione, il Texas, dove "ogni uomo pensa soltanto a se stesso", e la dissilusione di una vita senza perchè. Splendido anche il motivetto musicale portante, che inquieta al punto giusto. Diabolico. Voto 3.5 / 5 " />" />
Prima ti sposo poi ti rovino, di Joel Coen, Ethan Coen, con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Billy Bob Thornton, Geoffrey Rush. Noto avvocato divorzista si innamora della moglie di un suo cliente, solo per vederla poi sposa a un altro ricco magnate del petrolio. Ma tra i due non finirà qui... Deliziosa commedia made in Coen, alquanto insolita per i canoni dei fratelli terribili. Elegante, ha un sapore vecchia Hollywood, con gag carine e pungenti, mai volgari. Anche lo stile della regia, scevro da qualsiasi surrealità, è come una fotografia limpida e lucida, pur non disdegnando velate critiche al sistema processuale americano. Perfetti Clooney e la Zeta Jones, i giusti alfieri di cotanta, divertita, chicca. Fresco. Voto 3.5 / 5 " />" />
Mongol di Sergei Bodrov.
Il film narra la storia dell'infanzia e dei primi anni di giovinezza di Temugin, ossia il futuro Gengis Khan.
Film davvero fatto bene, contiene un mix di pause, battaglie furibonde, paesaggi e cavalcate miscelate in modo sapiente. Si vede bene che ogni cosa ha uno scopo e serve per descrivere le caratteristiche del popolo mongolo del 1200 e i tratti caratteriali di Temugin.
Viene fuori un'attaccamento e una fedeltà alla donna sposata (e ai figli, seppur non è chiaro se siano i suoi) e ai valori dell'amicizia che non avrei mai immaginato facesse parte di questo "crudele" condottiero.
Da vedere.
3.5/5
Gli amori di Astrea e Celadon, di Eric Rohmer, con Stéphanie de Crayencour, Andy Gillet, Cécile Cassel, Véronique Reymond, Rosette, Jocelyn Quivrin, Mathilde Mosnier. Nella Gallia dei druidi, il pastore Celadon ama la pastorella Astrea. Un giorno però la ragazza, con una scenata di gelosia, spinge il giovane al suicidio. Gettatosi nel fiume, Celadon però non muore e viene salvato da tre ninfe. Il percorso per rincontrare l'amata sarà irto di ostacoli, soprattutto del cuore. Tratto da un poema antico, l'ultima opera di Rohmer è una sobria ed elegante pellicola in costume, minimale per scenografie e ambienti, ma di grande impatto emotivo, soprattutto anche grazie ai versi del testo originale, recitati con finezza e senza mai eccedere. Insomma, lo stile del regista francese è sempre quello, e il ritorno a una pellicola in costume non può che esser di piacevole visione. Un pò improbabile e rudimentale forse la vicenda del travestimento di Celadon in abiti femminili senza che venga riconosciuto, realizzato in modo fin troppo approssimativo. Ma rimane comunque un film di sicuro interesse per tutti i fan del Maestro d'Oltralpe. Soave. Voto 3 / 5 " />http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/happy.gif
Svegliati Ned!:nella tranquilla cittadina irlandese di Tullymore,l'anziano Ned muore subito dopo aver saputo di essere il vincitore di un astronomica fortuna:7 milioni di sterline (circa 20 milioni di euri se non erro).Stando cosi le cose,la vincita andrebbe interamente nelle case dell'erario,ma Jackie e Mike (amici del defunto Ned) non ci stanno e decidono di far finta che il buon Ned sia ancora vivo e di incassare la vincita al posto suo.Da qui ha inizio una valanga di gag che finiranno per coinvolgere nella maxi truffa praticamente tutta Tullymore,in un crescendo a meta strada tra la commedia degli equivoci e lo humor nero tipicamente british.
Se avete amato film come "L'erba di Grace" e "Full Monty",questo film finira ben presto nella vostra lista dei preferiti.Ma anche se quello non è il vostro genere dategli un occhiata:scoprirete un film che fa della semplicita la sua arma migliore,ma che non per questo diventa banale o noioso..........se devo dare un voto direi 4.5/5!!!
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I diabolici di Henri-Georges Clouzot con Simone Signoret, Paul Meurisse, Vera Clouzot
Una moglie e un'amante di un direttore di collegio decidono di ucciderlo, stanche delle sue contigue violenze e angherie. Ma non tutto va secondo i piani. E' necessario a questo punto bloccare la descrizione della trama, perchè gran parte della positività del film sta proprio in questo. E' un bel giallo, costruito ottimamente e dalla solida sceneggiatura. L'altro punto forte è il dualismo tra le due cospiratrici: una fredda e distaccata, l'altra passionale e timorata di Dio. Interpretazioni buone anche se con qualche eccesso melodrammatico. Sorprendente il finale. VOTO: 3,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »