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papa ratzinger
X di xaytar
creato il 04 giugno 2005

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Brandon
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Brandon
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Inviato il 25 giugno 2005 12:41

Il moderator ha parlato ed io ho riportato qui....obbedisco.

Per il resto condivido i commenti fatti nell'altro forum.

Ciao


V
Vainamoinen
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Vainamoinen
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Inviato il 25 giugno 2005 13:43
Obbedisco al moderatore e copio

Ciao

 

Brandon, valgono i commenti detti di là

 

Mi è sfuggito un pò tutto... detto là, dove? Detto là, cosa? Vengono i brividi perchè (mi sembra che facesse caldo al Quirinale <_< )?

 

 

 

In attesa di risposte, vi piazzo il commento di Avvenire: buona lettura!

Vainamoinen

 

 

 

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Evento solare al largo da speculazioni

Nella migliore tradizione

 

di Marco Olivetti

 

Guai a leggere l'evento di ieri con gli occhiali fumé degli ultimi mesi. Si finirebbe per giustapporre piuttosto che spiegare, per confondere anziché capire. Seppur ovvio che entrambi i protagonisti - il Papa come il presidente Ciampi - avessero ben presente quanto è avvenuto in Italia in concomitanza con il periodo referendario, non si può certo dire che abbiano piegato atteggiamenti e discorsi a quella circostanza. Nelle parole di Benedetto XVI come del capo dello Stato si trovano infatti sottolineati quei principi che costituiscono un saldo patrimonio comune, patrimonio che trova espressione nei testi che costituiscono il punto più alto della recente elaborazione culturale vuoi dello Stato italiano vuoi della Chiesa cattolica: la Costituzione del 1947 ed il Concilio Vaticano II (1962-65).

In questa prospettiva, due appaiono le categorie centrali. La prima riguarda la distinzione fra sfera civile e sfera religiosa, sottolineata con parole quasi coincidenti - richiamate non a caso ieri - e tratte dalla Gaudium et Spes (n. 76) e dalla Costituzione (art. 7). Ed è largamente noto che a questo modo di intendere il rapporto fra Stato e Chiesa si dà - nel linguaggio politico dei popoli latini - il nome di "laicità". Poiché, però, molti equivoci sono stati generati anche negli scorsi mesi da accezioni riduttive o deformate di questo concetto, è interessante evidenziare la lettura che ne danno sia Benedetto XVI sia Carlo Azeglio Ciampi. Entrambi sottolineano che la laicità dello Stato non significa rigida separazione o, peggio, incomunicabilità fra sfera civile e sfera religiosa, ma una distinzione di ambiti che si apre ad un'"intima armonia" (Benedetto XVI) e ad una "profonda concordia" (Ciampi), per servire - in forme e modi diversi - la dignità dell'uomo ed il bene comune. Della laicità, dunqu e, ci è stata convergentemente riproposta una lettura ben diversa da quella tipica dell'Ottocento liberale (oggi appannata anche nella sua patria storica, la Francia, e tuttavia ripresa da molti "laicisti" italiani), ovvero quella di una laicità ostile, che intende relegare il fenomeno religioso, e le risorse morali che ne scaturiscono, nella sfera strettamente privata. La laicità che Carlo Azeglio Ciampi e Joseph Ratzinger hanno in mente è quella propria di uno Stato democratico-pluralista, che non può ignorare (senza smettere di essere se stesso, cioè democratico e pluralista) la rilevanza del fenomeno religioso nella "multiforme realtà del nostro Paese".

Ed è alla luce di questa permeabilità fra l'apparato statale e la comunità dei credenti, che la laicità dello Stato non può essere svilita ad una forma di sterilizzazione della sfera pubblica rispetto al fenomeno religioso, ma deve aprirsi a quella collaborazione che entrambi i protagonisti hanno ieri ricordato.

Qualche ulteriore spunto va tuttavia colto. Sia Ciampi sia Benedetto XVI hanno sottolineato le profonde radici cristiane della società italiana e la loro rilevanza nel quadro della vicenda politica continentale. Anche in questa sfera più ampia, il cristianesimo va inteso come "elemento unificante dell'identità europea", non certo fattore di divisione.

Infine il richiamo del Santo Padre ad alcune "preoccupazioni" che ispirano il suo servizio pastorale sulla cattedra di Pietro, ma che, "per il loro carattere, universalmente umano non possono non interessare anche chi ha la responsabilità della cosa pubblica": la difesa della solidità della famiglia, il bene primario della vita ("che deve essere rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine"), la libera scelta educativa dei genitori, anche nella scuola non statale, da intendere - al pari di quella statale - come scuola di tutti, e pertanto da non penalizzare, come taluni tuttora vorrebbero (utilizzando talora una lettura fondamentalista dell'art. 33 della Costituzione italiana, che sorprende in coloro che assoggettano invece altri passaggi di questa ad ardite interpretazioni evolutive).

Lo sfondo, dunque, è quello della connessione inscindibile fra "umano" e "cristiano". È lo spirito che anima la nostra Costituzione, e che è vivo nella coscienza del nostro popolo: niente contrapposizione fra queste due dimensioni, ma armonia e completamento reciproco.

 

 

 

Editoriale di Avvenire del 25 giugno 2005

 

 

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Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 25 giugno 2005 13:46

Gabriele, l'articolo è bello, ma se devo essere sincero non ho colto per nulla lo stesso significato dall'articolo postato da Brandon (nel topic della fecondazione assistita trovi altri commenti).

 

 

Ad esempio, il finanziamento per chi sceglie scuole cattoliche... Beh, si finisce nella discriminazione... A meno che il finanziamento non arrivi dal Vaticano, ovviamente.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 25 giugno 2005 14:05
Lo sfondo, dunque, è quello della connessione inscindibile fra "umano" e "cristiano"

 

Mi spiace ma io non vedo questa connessione.


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Inviato il 25 giugno 2005 14:10

Riporto alcune parti dell'editoriale dell'Avvenire proposta da Vain.

"Lo sfondo, dunque, è quello della connessione inscindibile fra "umano" e "cristiano". È lo spirito che anima la nostra Costituzione, e che è vivo nella coscienza del nostro popolo: niente contrapposizione fra queste due dimensioni, ma armonia e completamento reciproco."

 

Non riesco nemmeno a commentarlo da quanto mi si chiude lo stomaco...

 

"Della laicità, dunqu e, ci è stata convergentemente riproposta una lettura ben diversa da quella tipica dell'Ottocento liberale (oggi appannata anche nella sua patria storica, la Francia, e tuttavia ripresa da molti "laicisti" italiani), ovvero quella di una laicità ostile, che intende relegare il fenomeno religioso, e le risorse morali che ne scaturiscono, nella sfera strettamente privata."

 

Il problema a mio avviso e' che e' la religione al momento ad essere ostile......

 

"La laicità che Carlo Azeglio Ciampi e Joseph Ratzinger hanno in mente è quella propria di uno Stato democratico-pluralista, che non può ignorare (senza smettere di essere se stesso, cioè democratico e pluralista) la rilevanza del fenomeno religioso nella "multiforme realtà del nostro Paese". "

 

Multiforme realta' nel senso che ci sono piu' religioni e piu' modi di vedere le cose?

 

"a difesa della solidità della famiglia,"

 

Mi sfugge quando mai la famiglia sia stata messa in pericolo....

 

 

"il bene primario della vita ("che deve essere rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine"),"

 

la legge sull'aborto pero' non la tocchiamo vero?

 

"la libera scelta educativa dei genitori, anche nella scuola non statale, da intendere - al pari di quella statale - come scuola di tutti, e pertanto da non penalizzare, come taluni tuttora vorrebbero (utilizzando talora una lettura fondamentalista dell'art. 33 della Costituzione italiana, che sorprende in coloro che assoggettano invece altri passaggi di questa ad ardite interpretazioni evolutive)."

 

Un ulteriore attacco alla scuola pubblica statale? Se una persona vuole andare in una scuola privata paga e va. Se vuole andare ad una scuola religiosa paga e va. Lo stato ha delle scuole che sono per tutti....

 

In generale mi sembra che la stretta al cuore che avevo dopo aver letto l'articolo sul corriere, si e' ancora piu' stretta dopo l'editoriale dell'Avvenire.

 

Ciao


V
Vainamoinen
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Inviato il 25 giugno 2005 14:11
(nel topic della fecondazione assistita trovi altri commenti).

Ah, ecco. Non avevo più seguito quella discussione... credevo che venisse tutto da Bluedivide (si scrive così?)....

Andrò a vedere...

 

 

 

Brevemente OT

Un accenno sulle scuole private: io le farei pagare allo Stato sempre, che siano cattoliche o comuniste o mussulmane o atee. Mia medre è preside in un Liceo Linguistico (molto) ateo: perchè la gente che sceglie la sua scuola deve pagare?


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Inviato il 25 giugno 2005 14:34

Sareste disposti a finanziare le scuole coraniche con i soldi pubblici??? O le scuole di Scientology??? <_<

 

I soldi pubblici devono finanziare la scuola PUBBLICA, se poi qualcuno vuole scegliere un'altra scuola, è libero di farlo, ma non richieda sussidi statali...


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Inviato il 25 giugno 2005 14:38

Veramente non so che dire....

Quoto Viserys


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Inviato il 25 giugno 2005 14:50

quoto brandon che quota vys! <_<


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Inviato il 25 giugno 2005 15:10
Mia medre è preside in un Liceo Linguistico (molto) ateo

 

Dubito fortemente che sia "ateo" nel senso vero del termine. O meglio, lo spero. La scuola pubblica non dovrebbe essere "atea" tanto quanto non dovrebbe essere "cattolica" o "musulmana" o "induista". La scuola pubblica deve essere di tutti e, quindi, di nessuno. La religione non c'entra, o non dovrebbe entrare, per NULLA nella scuola pubblica, proprio perchè lo Stato è laico e apolitico e le sue emanazioni dovrebbero essere altrettanto laiche e apolitiche (estranee cioè a valorizzazioni ideologiche indimostrabili).

Se qualcuno vuole conoscere la dottrina cattolica, musulmana, induista o satanista che vada ad un corso nelle LIBERE chiese aperte dai rappresentanti di quel culto.

Questa è la laicità dello stato, imho.

 

 

Non commento l'articolo perchè lo trovo decisamente distante dalla realtà, le parole di Ciampi sono, imho, profondamente legate e CAUSATE dal modo in cui la chiesa si sta comportando ultimamente, e negare questo è fare, imho, propaganda.

 

Cmq ho già espresso la mia opinione sull'altro 3D, nello specifico e vi rimando a quello se siete interessati :scrib:

 

 

 

 

 

 

Ciauz <_<


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Inviato il 25 giugno 2005 15:11
Il problema a mio avviso e' che e' la religione al momento ad essere ostile......

Beh in che senso?

 

A parte esprimere le sue idee non ha bruciato nessuno sul rogo, x il momento...

 

Mi sfugge quando mai la famiglia sia stata messa in pericolo....

x il Papa mi sembra che il matrimonio omosessuale e l'adozione di bambini permessa a queste coppie, recentemente introdotti in Spagna, siano ben più che una concreta minaccia alla famiglia. E anche per me.

 

"il bene primario della vita ("che deve essere rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine"),"

 

la legge sull'aborto pero' non la tocchiamo vero?

Come già detto, il Papa (e quindi la Chiesa Cattolica) ha il diritto/dovere di dire quello che ritiente più giusto.


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Mithrin
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Inviato il 25 giugno 2005 15:23
Come già detto, il Papa (e quindi la Chiesa Cattolica) ha il diritto/dovere di dire quello che ritiente più giusto.

 

Si certo la Chiesa ha il diritto di dire quello che vuole ma il problema è sempre che possa porlo in maniera assolutisitica ossia senza lasciare spazio alla pur minima alternativa.

Comunque il papa come capo di un o stato e come capo della religione con piu' adepti in italiani dovrebbe sempre misurare le sue parole ( non sto parlando delle affermazioni dell'articolo sopra, dicevo in generale...)

 

Ciao


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Inviato il 25 giugno 2005 15:25
Si certo la Chiesa ha il diritto di dire quello che vuole ma il problema è sempre che possa porlo in maniera assolutisitica ossia senza lasciare spazio alla pur minima alternativa.

 

Se per la Chiesa alternative valide non esistono, non ha il dovere di porle.


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Inviato il 25 giugno 2005 15:27

Se per la Chiesa alternative valide non esistono, non ha il dovere di porle.

Si ma se nessuno non accetta le alternative allora cozziamo testa contro testa finchè la piu' resistente non vince e l'altra si frantuma...


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Derfel Cadarn
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Inviato il 25 giugno 2005 15:31
Della laicità, dunqu e, ci è stata convergentemente riproposta una lettura ben diversa da quella tipica dell'Ottocento liberale (oggi appannata anche nella sua patria storica, la Francia, e tuttavia ripresa da molti "laicisti" italiani), ovvero quella di una laicità ostile, che intende relegare il fenomeno religioso, e le risorse morali che ne scaturiscono, nella sfera strettamente privata.

Strano,io credevo la religione fosse qualcosa di intimo,di privato,non di dominio pubblico.Se io credo in un dio,perchè devo andare a imporre la mia visione al resto del mondo?Coltivo la mia fede nel mio intimo o nei luoghi dove è giusto che venga coltivata.Dov'è il male nel considerare la fede come una cosa strettamente personale e non di dominio pubblico(con influenze sulla guida dello Stato...)?

 

La laicità che Carlo Azeglio Ciampi e Joseph Ratzinger hanno in mente è quella propria di uno Stato democratico-pluralista, che non può ignorare (senza smettere di essere se stesso, cioè democratico e pluralista) la rilevanza del fenomeno religioso nella "multiforme realtà del nostro Paese".

Bello sapere che c'è chi legge nel pensiero altrui...peccato che la mia impressione invece sia stata che il buon vecchio Azeglio abbia diplomaticamente provato a far capire che ci sono dei limiti che questo nuovo pontefice non deve e non può superare.....la laicità in uno stato deve essere assoluta.E con laicità assoluta non intendo la demolizione di ogni luogo di culto,ma semplicemente una struttura costituzionale e sociale estranea alla religione(in quanto,che lo si voglia o no,discriminante)che consenta a CHIUNQUE di professare liberamente il proprio credo senza influenzare la crescita e lo sviluppo dello Stato.

Qualche ulteriore spunto va tuttavia colto. Sia Ciampi sia Benedetto XVI hanno sottolineato le profonde radici cristiane della società italiana e la loro rilevanza nel quadro della vicenda politica continentale. Anche in questa sfera più ampia, il cristianesimo va inteso come "elemento unificante dell'identità europea", non certo fattore di divisione.

Su questo devo concordare in parte:l'Italia ma anche l'Europa hanno fortissime radici cristiane,questo è innegabile,ma abbiamo molte altre radici che non andrebbero dimenticate....perchè non parliamo delle radici precristiane?Queste,anche se in un certo senso meno incisive,non vanno dimenticate.Sono le nostre basi.L'Illuminismo lo stesso:è una colonna portante della cultura europea,quindi perchè dare al cristianesimo questo ruolo predominante quando è ovvio che è solo uno(anche se assolutamente tra i maggiori)tra i tanti contribuenti alla formazione della nostra Europa?

Anche in questa sfera più ampia, il cristianesimo va inteso come "elemento unificante dell'identità europea", non certo fattore di divisione.

Infine il richiamo del Santo Padre ad alcune "preoccupazioni" che ispirano il suo servizio pastorale sulla cattedra di Pietro, ma che, "per il loro carattere, universalmente umano non possono non interessare anche chi ha la responsabilità della cosa pubblica": la difesa della solidità della famiglia, il bene primario della vita ("che deve essere rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine"), la libera scelta educativa dei genitori, anche nella scuola non statale, da intendere - al pari di quella statale - come scuola di tutti, e pertanto da non penalizzare, come taluni tuttora vorrebbero (utilizzando talora una lettura fondamentalista dell'art. 33 della Costituzione italiana, che sorprende in coloro che assoggettano invece altri passaggi di questa ad ardite interpretazioni evolutive).

1)Non ho sentito parlare di attacchi alla famiglia.Se poi l'ampliamento della validità di questo termine viene considerato minaccia non lo so....che ciascuno faccia come crede senza impedire agli altri di fare lo stesso(ovviamente finchè nei limiti del legittimo)

2)Nessuno mette in dubbio la fondamentale importanza della vita.Se poi con questo si attacano aborto e studio sugli embrioni,allora ci si arroga il diritto di decidere a priori quale sia la risposta alla domanda che negli utlimi tempi un po' tutti si sono posti,ovvero cosa è realmente la vita e quando ha inizio.

3)Libera scelta dei genitori=liberi di mandare i figli in scuole pubbliche o private che,come dice il termine,hanno la fastidiosa caratteristica di essere a pagamento.....inoltre io non concepisco le scuole con indirizzo religioso(non mi sto scaglaindo contro le scuole cattoliche ma contro la religione come strumento di insegnamento globale).Che senso hanno?La scuola deve preparare il cittadino del domani.Lo Stato è laico,il cittadino deve essere laico(non ateo,semplicemente laico,cioè libero di prendere decisioni proprie in campo sociale e politico senza l'influenza religiosa),la sucola che lo prepara deve essere laica.

Lo sfondo, dunque, è quello della connessione inscindibile fra "umano" e "cristiano". È lo spirito che anima la nostra Costituzione, e che è vivo nella coscienza del nostro popolo: niente contrapposizione fra queste due dimensioni, ma armonia e completamento reciproco.

Quinid io non sono umano?Non ho ben capito il senso di tutto questo.....per essere considerati esseri umani a tutti gli effetti bisogna essere cristiani?

 

 

Mah....Gabriele ritengo che questo articolo più che chiarire abbia peggiorato le cose.... <_<


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