Sono triste,perchè tutto ciò in cui credo sta pian piano venendo spazzato via...
Perchè?Nessuno ti impedisce di spsarti con una donna.Se degli omosessuali si sposano questo non dovrebbe intaccare in alcun modo la tua vita,quindi non vedo perchè esserne tanto sconvolti.....
Non sono sconvolto,solo triste...
Ribadisco,perchè?
Per lo Stato non cambia nulla se a sposarsi sono due eterosessuali o due omosessuali,per la Chiesa questo resta intollerabile,quindi in fondo non è cambiato nulla per chi crede.La realtà omofobica resta nel campo religioso,non è cambiato proprio nulla
Non sono omofobico...sono solo triste,perchè il mondo in cui sono cresciuto sta crollando come un castello di carte...
Scusa se insisto ma continuo a non capire.è stato ampiamente dimostrato che il divieto di unione tra omosessuali è legato strettamente alla religione mentre per lo Stato non cambia nulla,quindi in realtà non cambia nulla per chi crede.Si tratta di dare semplicemente più possibilità a determinate persone...
Io sono del parere che"matrimonio"non sia il termine corretto per riconoscere queste unioni,visto che nell'ottica europea è sempre stato visto come l'unione di un uomo ed una donna...
Ha ragione, chiamiamole unioni civili, così come le convivenze
Certo che intristirsi per un nome mi sembra un po' esagerato.
Comunque non sta venendo spazzato via tutto ciò in cui credi/credevi/crederai, ma solo l'OBBLIGO che tutti seguissero quel credo. E la cosa è non poco differente
Ciauz
Concordo con Mik
Beh...vedere che chi è cattolico in certi Paesi Occidentali è malvisto,vedere che spesso che i cattolici vengono fatti passare per dei fanatici fondamentalisti,questo mi intristisce...
Ma chi è cattolico non viene malvisto più o meno di prima,solo che adesso sono molte di più le persone che scelgono ateismo od agnosticismo,e questo perchè la libertà di pensiero è una dottrina che si fa largo sempre di più.Con ciò non intendo dire che un agnostico ragiona meglio di un cattolcio ma semplicmente che adesso c'è più libertà di scegliere la "dottrina" che meglio si identifica con il carattere del singolo individuo
Beh...cercherò di affogare i miei dispiaceri nell'alcool...alla salute!!!!!
In risposta a lord Beric e xaytar sulla questione della morale laica (perdonatemi se faccio così ma sta linea a 56k mi sta facendo impazzire
Io non discuto la bontà della morale laica; faccio un ragionamento personale per contrapporre la mia morale fondamentalmente cristiana per affettuarte un confronto basato sulla consapevolezza della scelta. Se ho capito bene xay tu non poni alcun riferimento chiamiamolo fisso, mentre tu Beric hai detto che potrebbe andar bene il criterio della libertà. Io, ad esempio, sono favorevole alle unioni gay poste entro determinati limiti; non so però _dove_ arriva la morale del laico con il quale mi confronto. Questa circostanza, secondo il mio modesto parere, mina fortemente il dialogo con chi ha una morale diversa (leggete cristiana o molto annaquata dalla religione cristiana). In pratica, il laico sa fin dove arriva il cristiano ma il cristiano _non_ sa dove si fermerà il laico. Questa indeterminatezza (era il senso della scheggia impaxzzita ) provoca turbamento e di conseguenza incertezza. Succede allora che ci si barrica sulle proprie posizioni, pur sapendo magari che potrebbero essere riviste o, perlomeno, 'contrattate' arrivando così allo scontro fazioso ed improduttivo (cfr. prime pagine di questo 3d; ma è una situazione che si verifica sempre ). xay tu hai perfettamente ragione quando dici che la morale è figli dei suoi tempi, ma ogni cosa lo è. I laici chiedono dei diritti in nome di una morale diversa da quella cristiana; è bene però (ripeto è un parere personale dettato dalla mia modesta esperienza) che gli interlocutori sappiano di cosa stiamo parlando. Nel caso concreto, imho, è stato sbagliato già l'approccio, l'aver chiesto cioè il riconoscimento di un diritto che appartiene in tutto e per tutto (per quanto riguarda le forme e le regole giuridiche nel caso dell'Italia) ai cristiani. Ed è stato sbagliato l'approccio anche nel caso dell'ultimo referendum. Tutto qui. Spero di essermi riuscito e spiegare
Lupo del tuo ultimo intervento non condivido una sola cosa:
"Nel caso concreto, imho, è stato sbagliato già l'approccio, l'aver chiesto cioè il riconoscimento di un diritto che appartiene in tutto e per tutto (per quanto riguarda le forme e le regole giuridiche nel caso dell'Italia) ai cristiani."
Non lo posso condividere perche' il diritto acquisito non e' quello cristiano ma quello civile.
Il matrimonio civile e' diverso da quello cristiano.
Sono diverse le parti coinvolte, su cosa si basa e le finalita'.
Tu vedi punti in cui i due matrimoni si intersecano e anch'io, ma non sono la stessa cosa, non sono nemmeno cose parallele.
Chi si sposa in chiesa (correggimi se sbaglio) e' sposato anche civilmente, ma non e' vero il contrario.
Come ho gia detto nel matrimonio cattolico e' coinvolta la coppia, la comunita' cattolica e il dio cattolico.
Nel matrimonio civile e' coinvolta la coppia, la comunita' civile tutta, ma nessun dio.
C'e' piu' di una differenza fondamentale non credi?
PEr il resto condivido il tuo ultimo intervento e quelli precedenti di Xay e Dam e Derfel
non so però _dove_ arriva la morale del laico con il quale mi confronto
Eh già. il problema è che a volte non lo sa neanche lui
Il fatto è che ogni non-credente (in una religione specifica, è una cosa che va aldilà del concetto di laico. Come detto anche un cittadino qualsiasi cattolico è laico, in teoria) ha un diverso sistema di valori, dovresti chiederli di volta in volta, confrontarti da capo di volta in volta.
Sì, lo so, è scomodo
Questa circostanza, secondo il mio modesto parere, mina fortemente il dialogo con chi ha una morale diversa (leggete cristiana o molto annaquata dalla religione cristiana). In pratica, il laico sa fin dove arriva il cristiano ma il cristiano _non_ sa dove si fermerà il laico. Questa indeterminatezza (era il senso della scheggia impaxzzita wink.gif) provoca turbamento e di conseguenza incertezza. Succede allora che ci si barrica sulle proprie posizioni, pur sapendo magari che potrebbero essere riviste o, perlomeno, 'contrattate' arrivando così allo scontro fazioso ed improduttivo
Sono d'accordo, l'analisi è perfetta. Ma è colpa del laico che è "indeterminato" o del credente che non vuole perdere tempo a "determinarlo"!?
il punto fondamentale credo stia nel fatto che la morale dei laici non si discosta mai in maniera totale da un certo prototipo culturale (o meglio, solo dopo molto tempo, imho, può accadere) ed è quindi all'interno di ambiti limitati che il confronto avviene. Non è uno scontro all'ultimo sangue. Mi sa che non mi sono spiegato, però va bene lo stesso
Nel caso concreto, imho, è stato sbagliato già l'approccio, l'aver chiesto cioè il riconoscimento di un diritto che appartiene in tutto e per tutto (per quanto riguarda le forme e le regole giuridiche nel caso dell'Italia) ai cristiani.
Brrrrr... spero sia colpa del modem
Non mi risulta che i cristiani abbiano più diritti degli altri. La domanda forse è stata posta in maniera sbagliata. Come ho già detto a Ulfang, se è un problema di NOME, possiamo usare "unioni civili". L'importante è riconoscere dei diritti alla minoranza omosessuale che finora sono stati negati.
Quoto Brandon
Ciauz
Una risposta concreta c'è,ed è il Pacs simile a quello francese.Non è matrimonio,concede diritti fondamentali alle coppie di fatto,non comporta anche l'adozione (bocciata di recente anche dal parlamento francese) e non costringe nessuno a metter mano al testo costituzionale.Niente iter legislativi infiniti,niente scontri.E in Francia è già rodata.Non dico di prendere e copiare in toto,adattiamolo a quello che richiede la nostra comunità,visto che le unioni son civili e riguardano tutta la comunità civile,cattolici e musulmani (L’imam della moschea di Centocelle di Roma Samir Khadi “Un'unione contro natura – ha tuonato l’imam - è senza il minimo rispetto per la religione. L'unico matrimonio è quello tra uomo e donna, che consente il permanere della specie umana. È uno di quei modelli di vita costruiti dall'uomo e che non si adeguano alla natura. Non condivido assolutamente questa legge e questo modo di costruire una famiglia''.
il presidente dell'Unione Musulmani d'Italia, Adel Smith, prova “Solo ribrezzo davanti a simili provvedimenti -recenti leggi spagnole ndr-... Ogni paese ha diritto a scegliere le leggi adatte alle proprie circostanze, ma chi la pensa diversamente può e deve manifestare il proprio disgusto davanti a ciò che è contro natura e contro tutte le religioni. Una famiglia e' ben altra cosa e si costruisce sul pricipio della procreazione”. Disgusto.)