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Spagna:Sì ai matrimoni gay
S di Ser Garlan Tyrell
creato il 21 aprile 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
il vostro parere a riguardo... 117 votanti
il vostro parere a riguardo...
Sì al matrimonio gay - sì all'adozione per le coppie gay
21.4% (25 voti)
Sì al matrimonio gay - no all'adozione per le coppie gay
42.7% (50 voti)
No al matrimonio gay - no all'adozione per le coppie gay
33.3% (39 voti)
Le votazioni sono chiuse
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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 14 maggio 2005 19:55

ok, nel dizionario c'è scritto che matrimonio è unione tra uomo e donna...ma il dizionario quando è stato scritto? Non è un libro divino che ci è sceso dal cielo.

i significati cambiano con il passare del tempo, influenzati dalla cultura, ed essi stessi contribuiscono a modificare la cultura.

 

Eheh il fatto del dizionario,si attacca a quello che proviene dalal società :unsure: Questo l'ho appuntato io nel post precedente e lo riprendi giustamente pure tu. Il fatto è che dall'accezione a cui leghiamo la parola e che è riportata dal dizionario proveniendo dalla società,dipendono una serie di altre cose,collegate agli ambiti più disparati.Se la società cambierà allora anche la "forma" si adeguerà.Penso che questo sia palese.

 

se noi sposiamo due omosessuali e diamo loro un nome diverso dal matrimonio, affibbiamo pure una definizione di valore inferiore, che lo vogliamo o no. la parità risiede proprio nel dare anche a loro il matrimonio civile, indi per cui modificare il vocabolario, e mettere matrimonio come "unione tra due persone".

poi potrà rimanere pure la differenza con matrimonio religioso, che sarà unione tra uomo e donna. ma uno stato democratico non può permettersi di trattare in maniera inferiore alcuni dei suoi cittadini...quindi, una volta che siamo giunti a permettere a due omosessuali di sposarsi cambia anche il significato.

 

Ahaha nono un attimo :unsure: La diversità di termine è oggi usata dal legislatore in maniera massiccia,ma con intento opposto da quello da te descritto.Indicando con lo stesso nome due cose diverse,si avrebbe discriminazione verso l'una e verso l'altra realtà.E' per tutelare la loro diversità che penso sarebbe giusto prevedere un nome diverso (ma,ripeto,il mio pensiero muterebbe radicalmente qualora dalla diversità di nome affibiata a livello normativo per tutelare la coppia e i diritti ad essa annessi,nascesse a livello sociale una discriminazione.) per le unioni in generale e quelle tra due sessi opposti.Son di fatto due realtà diverse:vanno tutelate entrambe,nella loro diversità,anche e soprattutto a livello normativo.Ti ringrazio per avermi permesso di chiarire la mia posizione.Di fatto è quello che avviene in altri stati dove la possibilità di unirsi civilmente tra omosessuali c'è già,tutto qui.Penso alle PACS francesi o alla stessa spagna.

 

 

La diversita' va tutelata.

 

Decisamente e in entrambi i casi. :wacko:

 

 

 

Le etichette sono davvero così importanti?

 

Ecco,guarda,vedevo giusto oggi una cosa.Molti omosessuali non vogliono nemmeno che all' eventuale loro unione venga attribuito un termine che per ora vedono legato ad un'altra sfera.L'ho sentito dalle loro bocche sto discorso.Poi ovviamente può benissimo darsi che ce ne siano altri che faccian un ragionamento opposto,che fila a livello logico,per carità.La maggior parte vuole solamente che vengan riconosciuti loro i diritti fondamentali e tutele maggiori rispetto a quelle (nulle) che la loro unione ha ora.La loro posizione è in favore delle PACS per quel che ho capito.E lo stesso discorso me lo son sentito fare una settimana fa da una "coppia di fatto" etero.Se questo bisogno è così diffuso si inizi a vedere come funziona il primo passo.Una coppia di fatto e una coppia sposata son ancora due realtà fortemente diverse,benchè il divorzio abbia avvicinato le due posizioni.Quel che dico e tento di esprimere io è:tuteliamo entrambe le posizioni. :wacko:

 

 

:wub:


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 15 maggio 2005 11:26
con lo stesso nome due cose diverse,si avrebbe discriminazione verso l'una e verso l'altra realtà

 

è proprio questo il punto fra, non sono due cose diverse.

perchè matrimonio tra due gay e tra un uomo e una donna sono due cose diverse, mentre il matrimonio tra un uomo di parma e una donna di pavia e il matrimonio tra un uomo di 50 anni e una donna di 30 anni non sono due cose diverse?

se siamo arrivati al punto da dare pari opportunità ai gay, a non trattarli come diversi (come una società democratica moderna dovrebbe fare), allora modifichiamo pure il dizionario e non consideriamo diverso il loro matrimonio.

scriviamo che "matrimonio è unione tra due persone", e sotto mettiamo che matrimonio religioso è matrimonio tra un uomo e una donna (nel cristianesimo).

 

La diversita' va tutelata

 

sono il primo a dire di si, e sono il primo a dire di no. capita troppe volte che la diversità cade sotto i colpi dell'uniformità e della globalizzazione.

ma capita parimenti volte che il rispetto della diversità è solo un'altra forma di intolleranza. finchè diciamo che due cose sono diverse, le teniamo ognuna a casa sua, accentuamo le loro differenze e non guardiamo neanche i punti di contatto.

è come dire "ok tu sei così e io sono così, siamo diversi, tu stai a casa tua e io a casa mia". e' un pò come accettare a malincuore che in italia ci siano tante comunità di stranieri, e nel nome della tutela delle diversità altro non facciamo che isolarle, dar loro valore inferiore (non sto parlando a livello giuridico, per carità, ma culturale). tutelare la diversità va bene per evitare l'uniformità che distrugge il valore culturale di un un individuo, di un gruppo, di una società. ma difenderlo a tutti i costi a volte è solo per non volersi "immischiare" con loro. e lo si fa fin troppo spesso anche oggi.

tanto per fare un discorso più grande che esula dal discorso dei gay (per cui a mio avviso accade questa tutela di diversità, ma non sono "diversi"), come pretendiamo che in medio oriente la situazione migliori, se si cresce con la coltura della differenza? se si continua a fare linee politiche, dire qui stiamo noi e qui stiamo voi, ognuno nella sua chiesa, ognuno a casa sua?

da antropologo vi dico: andiamo tutti nella stessa chiesa. tutti e tre assieme, la mattina una cerimonia, la sera un altra. date loro qualche tempo, e verrà la pace. l'integrazione culturale fa molto di più della fissità culturale. E l'integrazione culturale è ben diversa dalla globalizzazione.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Inviato il 15 maggio 2005 11:57

Ovvero un'integrazione senza confronto e senza giudizio, Ale?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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xaytar
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xaytar
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Inviato il 15 maggio 2005 12:22

un integrazione con confronto, sì. senza confronto mettiamo solamente assieme a casaccio, ne facciamo un minestrone senza senso.

con giudizio, è da prendersi con le molle. i giudizi provengono da una cultura, e un integrazione tra culture su che giudizio lo facciamo? òO

se integriamo le culture italiane, lo possiamo fare sul giudizio della cultura italiana di base, ma non è affatto una cosa oggettiva, e molto discutibile...penso serva anche un confronto tra i giudizi...poi bene o male ci si assesta da sè (o quasi) come nel caso dei gay, che, se dio vuole, tra un pò di tempo non saranno più considerati diversi.


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 15 maggio 2005 19:34
è proprio questo il punto fra, non sono due cose diverse.

perchè matrimonio tra due gay e tra un uomo e una donna sono due cose diverse, mentre il matrimonio tra un uomo di parma e una donna di pavia e il matrimonio tra un uomo di 50 anni e una donna di 30 anni non sono due cose diverse?

 

Ok,siamo arrivati al punto morto.Per me son e restan due cose diverse.A partire da certe esigenze sino ad arrivare alla natura dei loro componenti.Un matrimonio tra un uomo di parma e una donna di pavia porta ad avere esigenze diverse da un matrimonio tra persone vicine.A loro vengon proposte soluzioni utili a risolvere i loro problemi,che son diversi da quelli che ha una coppia non separata dalla distanza.Inoltre anche qui la società li vede in maniera diversa da una coppia vicina.Un matrimonio tra un uomo di 50 anni e una di 30 è regolato in maniera diversa da uno "tipo",giustamente,perchè farli usufruire delle stesse agevolazioni che ha una coppia giovane sarebbe discriminatorio verso quest'ultima.Inoltre è visto anche in maniera diversa a livello sociale,penso sia innegabile.L'unica cosa che tutti hanno in comune sono i diritti fondamentali.Ecco perchè son in linea di massima disposto a discutere su certi punti delle PACS.

 

Penso che le due posizioni siano pressochè prese,come forse aveva già anticipato Brandon :yeah: Rispetto le vostre,ma resto sulle mie :yeah: Intanto vi ringrazio comunque del dialogo ;)

 

ma capita parimenti volte che il rispetto della diversità è solo un'altra forma di intolleranza. finchè diciamo che due cose sono diverse, le teniamo ognuna a casa sua, accentuamo le loro differenze e non guardiamo neanche i punti di contatto.

 

No beh,più che rispetto della diversità in tal caso parlerei di "ghettizzazione":penso sia due cose diverse,sulle quali sia importante fare distinzione ed abbattere tutte le posizioni che non permettono intregrazione.In ogni caso penso che la volontà di integrasi nel tessuto sociale debba provenire da entrambe le posizioni (società esistente e nucleoche si appresta ad entravi).Altrimenti è morta li,ed ogni tentativo da una parte o dall'altra è pressochè inutile.

 

 

l'integrazione culturale fa molto di più della fissità culturale. E l'integrazione culturale è ben diversa dalla globalizzazione.

 

Pienamente d'accordo sul finale :lol: Son contro l'omologazione di certe parti,come mi pongo in contrasto con la "fissità culturale":ci sarebbe dunque da discutere sul modo migliore per promuovere l'integrazione ;)

 

:blink:


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xaytar
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Inviato il 15 maggio 2005 22:25
Penso che le due posizioni siano pressochè prese,come forse aveva già anticipato Brandon  Rispetto le vostre,ma resto sulle mie  Intanto vi ringrazio comunque del dialogo

 

ringrazio anche io per il dialogo :blink: è anche con queste piccole cose che facciamo integrazione di culture, persone che hanno pensieri diversi ma che comunque discutono civilmente, cercano punti di contatto...

insomma, siamo qui a parlare se dovremmo chiamarlo matrimonio, unione e pacs, una cosa piuttosto marginale se pensiamo che fino a qualche anno fa era impensabile la sola idea di sposare dei gay, qualsiasi fosse stato il nome della loro unione...è la cultura che evolve no? è l'integrazione che va avanti ;)


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Qhorin Halfhand
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Inviato il 15 maggio 2005 22:45

Direi che il matrimonio tra Gay, se uno Stato si professa laico, non dovrebbe neanche venir ostacolato dalle autorità. Ho votato Si ai matrimoni, ma no alle adozioni.


S
Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 16 maggio 2005 11:57
insomma, siamo qui a parlare se dovremmo chiamarlo matrimonio, unione e pacs, una cosa piuttosto marginale se pensiamo che fino a qualche anno fa era impensabile la sola idea di sposare dei gay, qualsiasi fosse stato il nome della loro unione...è la cultura che evolve no? è l'integrazione che va avanti

 

Verissimo :D Alla fine il dialogo è il vero strumento dell'integrazione forse :wub:

 

 

 

:wub:


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Brandon
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Inviato il 17 maggio 2005 15:26

ciao a tutti,

a lord beric: no non credo che nella parola matrimonio ci sia più amore che nella parola unione....quello che voglio dire è che esitono già delle definizioni e non occorre aggiungerne altre.

Nel momento in cui per matrimoni tra persone dello stesso sesso si introducono termini differenti, si commette una discriminazione.

Il mio matrimonio od unione civile diventerebbe diverso dal matrimonio od unione civile di altre persone.

Questo per me non va bene. Se si vuole cambiare la terminologia delle unioni civili deve essere fatto per tutte le unioni civili.

Dunque visto che il matrimonio civile è diverso da quello religioso, non serve definire il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso diversamente......

Glosh non so se si capisce il punto.

Non sto parlando affatto di amore.

L'amore è affar personale che spesso non è direttamente collegato con i matrimoni di qualsiasi tipo siano.....

Ri ciauz


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Morgil
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Inviato il 17 maggio 2005 15:33

non ci ho capito nulla brand!!! ^_^:trooper::trooper:


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 17 maggio 2005 15:37
ciao a tutti,

a lord beric: no non credo che nella parola matrimonio ci sia più amore che nella parola unione....quello che voglio dire è che esitono già delle definizioni e non occorre aggiungerne altre.

Nel momento in cui per matrimoni tra persone dello stesso sesso si introducono termini differenti, si commette una discriminazione.

Il mio matrimonio od unione civile diventerebbe diverso dal matrimonio od unione civile di altre persone.

Questo per me non va bene. Se si vuole cambiare la terminologia delle unioni civili deve essere fatto per tutte le unioni civili.

Dunque visto che il matrimonio civile è diverso da quello religioso, non serve definire il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso diversamente......

Glosh non so se si capisce il punto.

Non sto parlando affatto di amore.

L'amore è affar personale che spesso non è direttamente collegato con i matrimoni di qualsiasi tipo siano.....

Ri ciauz

son d'accordo, penso che sia quello che dicevo io...insomma che non c'è bisogno di cambiare termine per i matrimoni dello stesso sesso...è come dire: leviamo una discriminazione (quella di non concedere loro di sposarsi) per metterne una minore (non concedere loro lo stesso valore di significato...che poi a livello politico e giuridico non ci sia differenza è un conto, ma a livello culturale c'è)....

la differenza c'è già tra il matrimonio civile e quello religioso, tanto basta.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 17 maggio 2005 16:42

Ma infatti è la cosa che pensavo pure io... La mia frase era un po' irnonica e rivolta a certe espressioni che sembravano condannare l'unione tra omosessuali solo fino al momento in cui tale unione avesse assunto il nome di "matrimonio"...

 

Ovvero una critica alla forma e non alla sostanza.


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Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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Brandon
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Brandon
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Inviato il 17 maggio 2005 16:42

scusa morgil :trooper::trooper::dart:

faccio del mio meglio...ma a volte non basta ^_^:trooper:


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frankifol
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frankifol
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Inviato il 17 maggio 2005 20:01

Mamma mia che maratona...mi son finito ora di leggere (quasi... >_>) tutto.

 

 

 

Leggendo ho notato però una certa arietta medievaleggiante...eheheh....Mi son imbattuto in omofobici (come sugeriva qualcuno, forse gay in potenza?), allusioni all'essere relativisti senza coscienza per gli esponenti del sì, omosessualità come malattia, ipotizzare che un referedum su questa questione sarebbe simile ad uno volto ad abrogare la libertà culto (viva il sincretismo), che avere genitori gay fa diventare gay i figli (ma allora da dove vengono i gay, visto che presumibilmente i loro genitori erano etero...Ah!! forse erano omofobici....hahaha), che i gay vanno perseguti fisicamente in quanto urtano la sensibilità di qualcuno (negli anni 30-40 un tizio la pensava così su molti gruppi), poi il più bello "essere gay è contro natura" (lo è pure un intervento chirurgico)(e poi visto che è una cosa presente in natura perchè andrebbe contro), strani accostamenti della psicologia alla medicina, diatribe semantiche sul termine matrimonio Vs Unione (per quel che mi riguarda è la stessa cosa visto che l'italia, paese almeno teoricamente laico, li equipara), nonchè strane battute sulla teorica apertura della chiesa al dialogo (cosa che è solo di facciata, pensiamo tutti alle posizioni del defunto giovanni paolo II relativamente a temi di attualità).

 

 

Per quel che mi riguarda, sono ateo convinto. La mia immortalità è rappresentata dal destino che avranno gli atomi che mi compongono quando sarò morto.

Vorrei vivere in uno stato laico non solo per modo di dire, uno stato che rispetta tutti e non impone alla sua popolazione leggi basate sull'etica cattolica. I gay voglio no sposarsi? Lo facciano.

Sull'adozione, sarebbe necessario osservare una popolazione statisticamente significativa di bambini allevati da gay.

Quindi voto si/no,ma il no è con riserva; col rimpasto passerei al si/si.


B
Benjen Stark
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Benjen Stark
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B

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Inviato il 18 maggio 2005 1:15

Grazie frankifol per la salutare ventata di ateismo, respiro meglio.


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