Inutile continuare, per me va benissimo.
Il punto è che se te non vuoi essere nei loro panni immagino che sia perchè hanno preso radiazione (o magari è perchè sono francesi e in quel caso la penso come te). Ora se una persona con una lastra in 5 anni prende più radiazione io sono convinto che (fermo restando che le quantità di radiazione prese in entrambi i casi non sono dannose) nessuno sceglierebbe la lastra quando può scegliere l'altro.
Questo è quanto, poi liberissimo di pensarla come vuoi.. io ti ho solo spiegato perchè dal punto di vista scientifico quello che hai detto è sbagliato.
(o magari è perchè sono francesi e in quel caso la penso come te)
<_< :unsure:
Penso che 130 anni sia veramente esagerato. Ci sono già stati lavori di decommissioning in Inghilterra e non solo e sono terminati al massimo in 10 anni. L'aumento dei costi è fisiologico con l'aumento delle materie prime ma, come già discusso, quell'aumento è indipendente dalla tecnologia. Gli aumenti dovuti alle procedure di sicurezza ci sono, ma si dimenticano di dire che tali spese sono già conteggiate nelle centrali post-70. Quelle di cui parla l'articolo sono le prime installate e sono entrate in funzione nella metà dei 50 quando il piano di decommissioning ancora dovevano inventarselo. Se vogliamo quella stima è un massimale, non un valore indicativo.
Intanto ancora disguidi a Tricastin.
Durante una manutenzione c'è stata una leggera fuga di materiale radioattivo, in particolare Cobalto 58. Sono stati contaminati una novantina di operai ma le autorità hanno classificato l'evento a livello 0, vale a dire che non viene considerato statisticamente rilevante.
Ora spiego perchè:
il cobalto 58 è radioattivo ma emette radiazione sotto forma di neutrini. Ora il neutrino è una particella subatomica che non interagisce con la materia e tantomeno con una materia che ha la densità del corpo umano, quindi in conclusione... Il tubo ha ceduto ed infatti (giustamente) il ministro franceso ha predisposto controlli ulteriori ma di fatto quel tubo era progettato per il Cobalto che, come detto, non comporta danni ad ambiente e persone.
Trovo un po' strana la concentrazone di "incidenti nucleari" riferita dai media negli ultimi giorni; anche tenendo conto delle spiegazioni di Blackfyre sul decadimento del Cobalto-58 mi viene spontaneo chiedermi se episodi del genere non si siano verificati con una certa frequenza anche in passato, quando non erano di moda.
non credo alyssa, anche perchè a riportarli sono giornali anche non di sinistra, non penso che il giornale abbia interesse a scrivere sta roba. E' stato classificato nella scala di pericolo come zero. Anyway, un paio di articoli sull'argomento http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=278238
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero
il neutrino è una particella subatomica che non interagisce con la materia e tantomeno con una materia che ha la densità del corpo umano
Non interagisce per nulla, o è improbabile che interagisca? Io sapevo la seconda :D
anche tenendo conto delle spiegazioni di Blackfyre sul decadimento del Cobalto-58 mi viene spontaneo chiedermi se episodi del genere non si siano verificati con una certa frequenza anche in passato, quando non erano di moda
Leggevo, ma non assicuro sia vero, che incidenti simili effettivamente capitano relativamente di frequente, solo di solito non gli viene data tutta questa risonanza.
Vista, grazie, ma proprio in quella pagina dice che "Poiché il neutrino interagisce debolmente, quando si muove attraverso la materia le sue possibilità di interazione sono molto piccole"; ma, anche visto che solo un paio di giorni fa abbiamo trovato un errore su Wikipedia (anche se in ambito di cultura orientale), ho preferito chiedere conferme.
Si, interagisce debolmente. Ma ci tengo a precisare che ogni giorno migliaia di miliardi di neutrini attraversano tutto il globo terrestre senza interagire, questo per dare le proporzioni :D .
Riporto un'altra misura per dare un'idea delle cose di cui si parla.
Recentemente ho detto che un'attività di 0,0..01 Bq non esiste. Questo però detto da solo ha poca valenza. Per dare un termine di paragone riporto che un litro di urina umana contiene ha un'attività fra 40 e 50 Bq, dovuta al Potassio-40.
Possiamo cominciare ad avere apprensione quando il valore in Bq comincia a raggiungere le decine o centinaia di milioni.
Ancora Tricastin... un centinaio di sgomberi con 2 operai che presentano leggerissime tracce. Non ho letto di che materiale sia stata la fuga questa volta, tuttavia sembra che la centrale necessiti di controlli più approfonditi. Attualmente è ferma per manutenzione e immagino che a questo punto i controlli saranno più approfonditi rispetto a quelli di routine.
Ancora Tricastin... un centinaio di sgomberi con 2 operai che presentano leggerissime tracce. Non ho letto di che materiale sia stata la fuga questa volta, tuttavia sembra che la centrale necessiti di controlli più approfonditi
Direi che è meglio, visto l'andazzo ^_^
Riporto questo, ancora in attesa di risposta ^_^
Sull'articolo de Le Scienze: innanzitutto, mi ha fatto pensare sia il fatto che l'idea di riprendere il nucleare negli Stati Uniti sia coincisa con l'apparire degli incentivi statali, sia il fatto che il riprocessamento ha un costo di dieci volte superiore al confino: la prima cosa è concorde con quanto detto da chi avanza dubbi sulla convenienza economica, la seconda mi fa chiedere, anche alla luce dei costi per la bonifica dei siti, elencati in quell'articolo, quanto inciderebbe sui costi finali, anche considerando che, a quanto è scritto, il 70% del plutonio rimane nel combustibile esausto, il che significa un ulteriore aumento dei costi (nel senso che uso solo il 30% del plutonio che ho pagato). Dubbio sottolineato anche dal fatto che Francia e Inghilterra, nonché gli Stati Uniti (con Ford e Carter), sempre secondo quell'articolo, hanno considerato non economico il riprocessamento.Poi, magari i costi si potranno contenere con le quantità, ma la tesi sostenuta nell'articolo dice il contrario: processare tutto il combustibile, ossia quantità maggiori, porterebbe a dei costi eccessivamente alti (piú altre note, tipo la riduzione non significativa delle scorie a lunga vita, a memoria, ma per ovvi motivi non sto a riportare tutto l'articolo).
Sul plutonio derivante da combustibile interrato, l'autore stesso dà una risposta: a parte, aggiungo io, che i luoghi di sepoltura sono (dovrebbero essere) segreti, il fatto che il plutonio sia insieme a elementi piú radioattivi rende molto piú difficile maneggiarlo, e i processi per recuperarlo sono complessi; non dice che il rischio è nullo, ma che è molto inferiore a quello derivante dal riprocessamento
Tutto il problema va considerato nella sua interezza. Il riprocessamento attualmente è più costoso soprattutto perchè la filiera dei reattori veloci non è ancora partita in maniera decisa (e lo farà presumibilmente fra il 2015 e il 2030) e quindi non si può sfruttare pienamente il combustibile. Inoltre in questo modo il ciclo del nucleare diventa molto più sostenibile perchè si riduce il volume e la durevolezza delle scorie. Tutto questo se consideriamo che i combustibili fossili vanno marciando velocemente con i prezzi e che allo stesso tempo il problema ambientale-CO2 è molto sentito fa pensare che, magari oggi no (anche se personalmente credo che ne valga la pena anche adesso), ma di certo fra 15-20 anni si.. sia questa la strada da percorrere per la produzione di grande potenza.
Poi i siti non so quanto siano segreti... penso che sia abbastanza facile individuare Yucca Mountain per dirne una. Il sito italiano designato e poi ritirato, Scanzano Ionico, è stato nei titoli dei telegiornali per almeno 3 settimane. Stoccando l'U238 avremo fra poche migliaia di anni delle vere e proprie miniere di Plutonio...non so quanto sia sano per i nostri (eventuali) eredi.