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Energia nucleare...
Y di Yaenrhys
creato il 09 agosto 2004

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Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia? 146 votanti
Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia?
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Inviato il 10 giugno 2008 18:20
Inoltre, ancora non ho chiaro a cosa si riferisca quel 10^-14, visto che inizialmente lo hai portato come "Guasto con fuoriuscita", e poi è diventato "Guasto con fuoriuscita non controllata"; sapere a cosa si riferisce sicuramente aiutarebbe.

 

No, io ho detto che 10^-14 è il guasto con fuoriuscita nelle centrali nuove. Gli altri dati vorrebbero farti capire che già in GII le probabilità sono molto basse. Poi aggiungi il resto..più di così mi sembra inutile dire, se credi che in 60 anni i contenimenti non siano migliorati e che gli elementi di sicurezza passiva non contino niente sei libero di farlo.


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Mornon
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Inviato il 10 giugno 2008 18:28
ho detto che 10^-14 è il guasto con fuoriuscita nelle centrali nuove

E poi hai detto che le fuoriuscite controllate non vanno considerate, il che sembra portare quel dato a "Guasto con fuoriuscita non controllata", e l'evento che considera solo le fuoriuscite controllate è diverso da quello che le considera tutte; da cui, ancora non ho chiaro se sia giusto quello che dici ora (fuoriuscita) o quello che hai detto prima (fuoriuscita non controllata).

Comunque, sottintendevo "nelle centrali nuove".

 

 

Gli altri dati vorrebbero farti capire che già in GII le probabilità sono molto basse. Poi aggiungi il resto..più di così mi sembra inutile dire, se credi che in 60 anni i contenimenti non siano migliorati e che gli elementi di sicurezza passiva non contino niente sei libero di farlo

Non ho mai detto nulla del genere, ho portato altre considerazioni, e resta sempre la domanda sulle migliorie; ma piú che ripetere, non posso fare :blink:

E questo a parte che 10^-8 è già parecchio diverso da 10^-5, che era il dato fornito precedentemente.


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Inviato il 10 giugno 2008 19:11

il guasto con fuoriuscita controllata non è calcolabile, dato che dipende appunto dalla volontà umana valutando caso per caso ogni singolo episodio, non può essere messo in una statistica.

 

TMI è vicina a Baltimora, Washington, Philadelphia e New York, la maggior densità abitativa della costa atlantica, dubito che nemmeno un medico abbia notato un aumento delle patologie da irraggiamento in tutta questa zona, se è come dici...

Se una commissione sanitaria internazionale dice che tra un lieve aumento di insorgenza dei tumori e Chernobyl non c'è alcun nesso dimostrabile e tu non vuoi credere fai pure...

I dati che abbiamo in mano riguardanti quegli episodi li abbiamo mostrati, cercare di confutarli senza una valida prova in mano è una discussione fine a se stessa.


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Inviato il 10 giugno 2008 19:37
il guasto con fuoriuscita controllata non è calcolabile, dato che dipende appunto dalla volontà umana valutando caso per caso ogni singolo episodio, non può essere messo in una statistica

Strettamente parlando si può: si vede quali eventi hanno come misura di protezione la fuoriuscita controllata, si calcola il rischio di quegli eventi, e questo rischio è anche quello di fuoriuscita controllata. Proprio per la sua natura statistica, e non deterministica, può essere trattato, anche perché è vero che è l'operatore a decidere, ma lo fa secondo precisi protocolli; del resto, anche l'errore umano è qualcosa di non determinabile, ma viene fatto rientrare nelle statistiche.

 

 

Se una commissione sanitaria internazionale dice che tra un lieve aumento di insorgenza dei tumori e Chernobyl non c'è alcun nesso dimostrabile e tu non vuoi credere fai pure

A questo punto ti rimando al mio scorso messaggio, in cui ho esplicitamente detto che non sto dicendo quanto mi attribuisci tu. Se neppure dirlo esplicitamente basta, non so cosa farci.

 

 

I dati che abbiamo in mano riguardanti quegli episodi li abbiamo mostrati, cercare di confutarli senza una valida prova in mano è una discussione fine a se stessa

A dire il vero, tu stesso hai portato, cito, "a TMI non c'è stata alcuna vittima perché non vi è stata alcuna indagine epidemiologica. Le morti per cancro furono numerose nella regione, ma è impossibile capire quante furono quelle provocate dalle radiazioni della centrale. Nessuno inoltre ha mai calcolato il numero dei morti per cancro nell'area dopo il 1988 (alcuni tumori si manifestano solo dopo 30 anni); nessuno dei lavoratori che hanno decontaminato il sito, lavorandoci anche per 10 anni, è stato seguito dai sanitari in modo continuo. E la Metropolitan Edison si è sempre rifiutata, nonostante le ripetute richieste ufficiali, di tenere un registro sulle condizioni di salute dei lavoratori della centrale"; questo non significa "Non c'è stato effetto", anzi mette un dubbio non da poco, quindi è quanto tu stesso hai riportato che non sostiene la certezza dell'"effetto zero" (oltre a rispondere a diverse osservazioni che fai nel messaggio cui rispondo); io sono partito dall'idea che ritenessi validi i dati che tu stesso hai portato (altrimenti la discussione diventa ardua...), ma se non ti fidi nemmeno dei testi che porti tu, non posso farci nulla.


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Inviato il 10 giugno 2008 21:21

Mi rimetto nelle mani di blackfyre per la stima di quante probabilità ci siano che si verifichi un'altra necessità come quella di TMI di liberare all'atmosfera una bolla di idrogeno e gas ionizzati (scelta forse evitabile, forse avrebbero semplicemente potuto pomparli in un contenitore per evitare la dispersione in atmosfera...).

 

il che sembra implicare che comunque frequenza e mortalità siano aumentate, dopo Chernobyl, al che sarebbe interessante sapere il perché

 

perché natura volle così, ti piace di più come risposta? O dobbiamo per forza dare la colpa a Chernobyl anche quando i medici la scagionano? Ci sono molteplici cause biologiche che possono incidere sull'insorgenza di tumori anche in assenza di radiazioni ionizzanti.

Un segnale tipico sono i tumori alla tiroide nella popolazione di età inferiore ai 14 anni, sembra che a TMI non sia stato riscontrato nulla del genere...

 

i dati che ho portato dicono che non sono state fatte indagini approfondite, ma quanto abbiamo nega un riscontro sanitario. Si poteva fare di più e meglio, certo, ma qualcosa è comunque stato fatto e ci si basa su quello, non sull'ipotesi di cosa si avrebbe trovato "se"...


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Inviato il 10 giugno 2008 22:05
O dobbiamo per forza dare la colpa a Chernobyl anche quando i medici la scagionano?

Quale parte di "Ho detto che sarebbe interessante sapere il perché dell'aumento (o, aggiungo, se semplicemente si sono espressi male e tale aumento non c'è stato), non che ci sia un nesso con Chernobyl" non è chiara? Mi sembra una frase abbastanza lineare.

 

 

Un segnale tipico sono i tumori alla tiroide nella popolazione di età inferiore ai 14 anni, sembra che a TMI non sia stato riscontrato nulla del genere

A leggere il testo che tu hai mandato, viene da chiedersi se siano stati fatti i test adeguati (come tipo e quantità).

 

 

i dati che ho portato dicono che non sono state fatte indagini approfondite

Cose come "non vi è stata alcuna indagine epidemiologica" mi pare un po' piú di "non sono state fatte indagini approfondite"; comunque, io non mi sto basando sull'ipotesi "cosa si sarebbe trovato se", e infatti non ho detto che ci siano state conseguenze; ma la superficialità nell'analisi può inficiare i risultati, e quindi la certezza di tali risultati viene a essere tutto meno che certa. Se poi il tuo discorso è "L'analisi è stata superficiale, ma visto che quello abbiamo prendiamo il risultato come se fosse certo", sicuramente non condivido: come detto, la superficialità dell'analisi mette in dubbio i risultati. Non implica necessariamente che siano falsi, ma sicuramente mette in dubbio la loro veridicità.

Il punto è: io dico che proprio perché la cosa non è chiara è quanto meno lecito avere dubbi sui risultati; tu reputi che nonostante quanto detto nel testo da te stesso portato i risultati siano da prendere come certezze; liberissimo di farlo, ma non vedo il perché, e non condivido.

In tutta onestà, slegandosi dal caso specifico (parlando non dell'analisi specifica di Three Mile Island, ma genericamente), penso che anche Blackfyre concorderà che un'analisi superficiale mette dubbi sui risultati. Del resto, lui stesso ha sottolineato come la discrepanza tra i numeri e i fatti, nelle vecchie centrali, fosse dovuta all'approssimazione nella progettazione, che agli effetti è un'analisi non abbastanza accurata.


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Inviato il 10 giugno 2008 22:36
Mi rimetto nelle mani di blackfyre per la stima di quante probabilità ci siano che si verifichi un'altra necessità come quella di TMI di liberare all'atmosfera una bolla di idrogeno e gas ionizzati

 

Guarda..è inferiore a 10^-14..perchè per evento e fuga la probabilità è quella, a questo va aggiunto che non è automatico che tale bolla si formi.

 

Quale parte di "Ho detto che sarebbe interessante sapere il perché dell'aumento (o, aggiungo, se semplicemente si sono espressi male e tale aumento non c'è stato), non che ci sia un nesso con Chernobyl" non è chiara? Mi sembra una frase abbastanza lineare.

 

Questo si potrebbe chiedere a chi ha svolto l'indagine..oppure cominciare a capire che anche l'aria scherma. Una radiazione gamma si attenua del 10% ogni 40 metri di aria secca (se l'aria è umida si attenua di più). Quindi nella zona attorno al reattore c'erano effettivamente livelli di dose elevati..ma già a qualche chilometro di distanza (abbozzo 5 ma è una considerazione mia) dopo non troppo tempo (abbozzo 4-5 anni) probabilmente si poteva vivere senza troppi problemi. Di sicuro pensare che in Ucraina o URSS ci sia stato un aumento di tumori o patologie per Chernobyl è una sparata..come quando raccontavano che l'insalata nell'87 non si poteva mangiare perchè c'erano le radiazioni di Chernobyl..

 

Strettamente parlando si può: si vede quali eventi hanno come misura di protezione la fuoriuscita controllata, si calcola il rischio di quegli eventi, e questo rischio è anche quello di fuoriuscita controllata. Proprio per la sua natura statistica, e non deterministica, può essere trattato, anche perché è vero che è l'operatore a decidere, ma lo fa secondo precisi protocolli

 

Dipende che tipo di statistica fai. Se il rilascio è controllato non può rientrare nei fallimenti, perchè il fallimento è quando i sistemi di emergenza e contenimento non riescono a governare la situazione di guasto. Se vuoi fare una statistica su quanta radiazione può uscire è un discorso diverso..ma deve essere specificato come e in che modo; al solito 100 carezze sono molto diverse da un pugno..


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Inviato il 10 giugno 2008 22:40
cominciare a capire che anche l'aria scherma. Una radiazione gamma si attenua del 10% ogni 40 metri di aria secca

Lo so, e non ho chiaro se e cosa darebbe contro questa affermazione, in quanto da me detto.

 

 

Se il rilascio è controllato non può rientrare nei fallimenti, perchè il fallimento è quando i sistemi di emergenza e contenimento non riescono a governare la situazione di guasto. Se vuoi fare una statistica su quanta radiazione può uscire è un discorso diverso

Il discorso è sempre stato su "Guasto con fuoriuscita", "fallimento" esce ora. Pensavo che la statistica di cui si stava parlando fosse quella che tu hai citato dando quel numero, "Guasto con fuoriuscita", ma ora non lo so piú, visto che per quanto detto sembra che invece ti riferissi a un'altra categoria. Sei tu a dover dire a cosa si riferirebbe 'sto benedetto 10^-14.


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Inviato il 10 giugno 2008 23:06
cominciare a capire che anche l'aria scherma. Una radiazione gamma si attenua del 10% ogni 40 metri di aria secca

Lo so, e non ho chiaro se e cosa darebbe contro questa affermazione, in quanto da me detto.

 

Il fatto che nonostante all'esterno della centrale ci fosse un'elevata radioattività non implica che nella città vicina ci siano stati degli effetti sulla salute, questo significa (il famoso impatto 0).


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Inviato il 10 giugno 2008 23:39

Se una commissione sanitaria internazionale dice che tra un lieve aumento di insorgenza dei tumori e Chernobyl non c'è alcun nesso dimostrabile e tu non vuoi credere fai pure...

 

Ma la commissione scientifica intendi gli studi dell'IAEA fatti con l'OMS?!?!

La comunità scientifica non mette in dubbio il rapporto tra l'aumento dei tumori e il disastro di chernobyl (oltre 4000 bambini ammalatisi di tumore alla tiroide), sia chiaro. Quello che la comunità scientifica ha dichiarato è che il numero di morti è molto ma molto inferiore rispetto a quello di cui si millanta semplicemente perchè dal tumore alla tiroide si guarisce.

Se poi credete che ammalarsi di cancro alla tiroide a 6 anni e farsi cicli e cicli di cure sia come un raffreddore e un effetto di poco conto, da considerarsi nullo, perchè tanto si guarisce liberi di pensarlo.

 

Volevo solo fare una precisazione :blink:


Lady delle Gocciole Extra Dark


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Inviato il 11 giugno 2008 0:19

Quel discorso dalla OMS non viene incluso nei "danni diretti dovuti all'incidente di Chernobyl", bensì tra i danni "accessori" evitabili dato che lo iodio stabile da somministrare c'era ed in abbondanza, ma a causa della politica sovietica venne negato quando poteva risparmiare sofferenze inutili, somministrandolo solo quando ormai erano già tutti bell'e contaminati.

 

Se anche tra i liquidatori che lavorarono per mettere in sicurezza la centrale dopo l'esplosione (gente che lavorava a 50 metri dal reattore esploso con una tuta da operaio ed una mascherina di garza, non civili che abitavano 150km lontano) non hanno un alto tasso di insorgenza di tumori evidentemente la situazione non è così drammatica.

 

Il § 136 del rapporto consegnato all'ONU dall'UNSCEAR il 6 giugno 2000, afferma:

 

"Oltre all'aumento del cancro della tiroide nei bambini esposti, 14 anni dopo l'incidente di Chernobyl non vi sono evidenze di un impatto significativo sulla salute pubblica. Non si sono osservati aumenti della frequenza o della mortalità da cancro che possano essere atttribuiti alle radiazioni ionizzanti. Il rischio di leucemie, principale preoccupazione, non è cresciuto, neppure tra i "liquidatori". Non vi è ugualmente alcuna prova di altri disturbi non maligni, somatici o mentali legati alle radiazioni ionizzanti"

 

Segnaliamo che queste conclusioni dell'UNSCEAR sono coerenti con le osservazioni fatte dal 1945 su 86500 sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che costituiscono il gruppo epidemiologico di studio detto Coorte Hiroshima-Nagasaki (CHN). Questi sopravvissuti hanno evidentemente subito delle dosi e, ancor più, dei ratei di dose molto superiori a quelli degli irraggiati di Chernobyl.

 

Ricordiamo i dati seguenti che caratterizzano i danni sanitari di Chernobyl. Sono relativi ad una zona di 150 000 km2 ubicata attorno a Chernobyl e comune a Bielorussia, Ucraina e Federazione Russa.

 

a. 31 persone sono morte per gli effetti acuti dell'esplosione di Chernobyl. L'esplosione ha ucciso 2 operatori (nulla poteva evidentemente risparmiare la vita di questi due malcapitati) ; tra le 134 persone che hanno subito un irraggiamento acuto 28 sono deceduti nei 3 mesi seguenti all'incidente, 1 altro paziente è morto di trombosi coronarica

b. Circa 1800 casi di tumore alla tiroide sono stati registrati all'inizio del 2000 tra i soggetti che avevano meno di 18 anni al momento dell'incidente. Questo cancro, a mortalità molto bassa in linea di principio se curato bene e rapidamente, nel caso di Chernobyl ha causato qualche decesso: 10 fino ad oggi. Si può ritenere che ulteriori casi di tumore alla tiroide si presenteranno in futuro, con una mortalità ancora più bassa

c. Crescita del numero di suicidi e, più in generale, di morti violente presso i "liquidatori" e nella popolazione evacuata, che ha visto una consistente diminuzione della sua qualità della vita. È in questa popolazione evacuata e tra i liquidatori (313 000 ufficialmente) che risiede il danno sanitario di gran lunga peggiore (spesso mortale ma di fatto non valutabile), risultato di questa catastrofe.

d. Non si sono osservati eccessi d'anomalie congenite, né leucemie, né tumori solidi (a parte il cancro della tiroide).


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Blackfyre
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Blackfyre
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Inviato il 11 giugno 2008 0:46
Lo so, e non ho chiaro se e cosa darebbe contro questa affermazione, in quanto da me detto.

 

Scusa..prima dici che hai dei dubbi in proposito della non incidenza delle radiazioni di Chernobyl in URSS, io ti dico che anche solo l'aria scherma..e poi mi chiedi cosa c'entra? Cioè..se l'aria scherma vuole dire che la radiazione non fa tanta strada..quindi se la gente si ammala di cancro non sono le radiazioni la causa, soprattutto quando si va a considerare una zona lontana qualche chilometro.

 

Il discorso è sempre stato su "Guasto con fuoriuscita", "fallimento" esce ora. Pensavo che la statistica di cui si stava parlando fosse quella che tu hai citato dando quel numero, "Guasto con fuoriuscita", ma ora non lo so piú, visto che per quanto detto sembra che invece ti riferissi a un'altra categoria. Sei tu a dover dire a cosa si riferirebbe 'sto benedetto 10^-14.

 

Un incidente con fuoriuscita è un fallimento dei sistemi di sicurezza, mi sembra abbastanza chiara come cosa. Questo benedetto 10^-14, e lo ripeto ormai da una vita, è relativo a evento/guasto/incidente con fuoriuscita di radiazione dall'edificio contenente il vessel per le centrali di generazione III+ e IV. Spiegami dove non ti è chiara la cosa.

 

La comunità scientifica non mette in dubbio il rapporto tra l'aumento dei tumori e il disastro di chernobyl (oltre 4000 bambini ammalatisi di tumore alla tiroide), sia chiaro. Quello che la comunità scientifica ha dichiarato è che il numero di morti è molto ma molto inferiore rispetto a quello di cui si millanta semplicemente perchè dal tumore alla tiroide si guarisce.

Se poi credete che ammalarsi di cancro alla tiroide a 6 anni e farsi cicli e cicli di cure sia come un raffreddore e un effetto di poco conto, da considerarsi nullo, perchè tanto si guarisce liberi di pensarlo.

 

Guarda che nessuno ha mai detto che Chernobyl abbia avuto impatto zero, ovviamente se i sovietici avessero costruito almeno un ce**o di contenimento le cose sarebbero andate diversamente. Detto questo, l'impatto zero è relativo a TMI in cui è comprovato che bambini con tumore alla tiroide non ci sono stati.

 

d. Non si sono osservati eccessi d'anomalie congenite, né leucemie, né tumori solidi (a parte il cancro della tiroide)

 

E questo è significativo. Se a Chernobyl le conseguenze sulla popolazione sono state queste...immaginiamoci un incidente con un milione di volte di meno di radiazione rilasciata e in maniera controllata..e chissà quanti danni può aver fatto. Si, forse un paio di zanzare saranno morte..


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Inviato il 11 giugno 2008 9:49
La comunità scientifica non mette in dubbio il rapporto tra l'aumento dei tumori e il disastro di chernobyl (oltre 4000 bambini ammalatisi di tumore alla tiroide), sia chiaro. Quello che la comunità scientifica ha dichiarato è che il numero di morti è molto ma molto inferiore rispetto a quello di cui si millanta semplicemente perchè dal tumore alla tiroide si guarisce.

Se poi credete che ammalarsi di cancro alla tiroide a 6 anni e farsi cicli e cicli di cure sia come un raffreddore e un effetto di poco conto, da considerarsi nullo, perchè tanto si guarisce liberi di pensarlo.

 

Guarda che nessuno ha mai detto che Chernobyl abbia avuto impatto zero, ovviamente se i sovietici avessero costruito almeno un ce**o di contenimento le cose sarebbero andate diversamente. Detto questo, l'impatto zero è relativo a TMI in cui è comprovato che bambini con tumore alla tiroide non ci sono stati.

 

Non solo, se i sovietici avessero attuato immediatamente la procedura di emergenza

· informazione immediata alla popolazione della consegna di restare a casa, con porte e finestre chiuse (informazione data 36 ore dopo l'esplosione)

· divieto di consumare latte fresco

· divieto di consumare tutti i prodotti agricoli locali

· distribuzione ed ingestione immediata di iodio stabile (non furono somministrate - o troppo tardi - agli abitanti delle zone circostanti le pastiglie di IK che avrebbero protetto la loro tiroide dall'assorbimento di iodio 131 cancerogeno. Notiamo al proposito che la distribuzione di iodio stabile avvenne in Polonia e questo paese, di conseguenza, non ha visto eccessi di tumori tiroidei tra i giovani benché alcune zone di questo paese sono state abbondantemente interessate dalle ricadute di Chernobyl.

È per questo che l'offerta degli USA, il 1° maggio (5 giorni dopo l'esplosione) di inviare d'urgenza grandi quantità di iodio stabile (sotto forma di NaI) fu respinta.

È per questo gli 1800 cancri alla tiroide registrati ad oggi - e probabilmente imputabili allo iodio 131 liberato in atmosfera dal reattore esploso - erano quasi tutti certamente evitabili.)

· distribuzione di dispositivi di protezione individuale ai liquidatori del primo momento (È per questo che certi soccorritori - principalmente i pompieri della centrale - ricevettero delle dosi di irraggiamento mortali per aver lavorato troppo a lungo senza dispositivi di protezione adeguati e persino senza dosimetri nei posti dove il livello di radioattività era elevato. 28 di loro ci lasceranno la vita: questi 28 sacrifici erano evitabili.)

La popolazione di Pripyat (da 3 a 5 km dal punto zero) non fu informata ed evacuata che il pomeriggio del 27 aprile, 36 ore dopo l'esplosione.

non ci sarebbero stati nemmeno quei casi di tumore.

 

 

Bisognerebbe inoltre sapere anche in che modo ed in che tempistica lo iodio radioattivo agisce sulla tiroide prima di attaccare indiscriminatamente, dato che non è la stessa cosa di farsi una radiografia o di una bomba atomica:

 

Lo iodio 131 (vita media 7,5 giorni) fu, nelle prime settimane, il principale responsabile degli incidenti di irraggiamento e, particolarmente negli anni che seguirono, dei numerosi casi di cancro alla tiroide. L'ingestione immediata di iodio stabile satura la tiroide ed impedisce di conseguenza la fissazione di iodio 131 cancerogeno su questa ghiandola.

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Angelo
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Angelo
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Inviato il 11 giugno 2008 9:49

non so voi ma i liquidatori della centrale di chernobyl morironoa migliaia:

"Altissimo è il numero degli invalidi, fra coloro che portarono il loro aiuto, a causa di svariate patologie di natura oncologica o per malattie legate all'immunodeficienza. Numerosi fra loro hanno subito l'amputazione degli arti per tumori o per le ustioni riportate dall'esposizione acuta da radiazione.

 

Secondo Georgy Lepnin, un fisico bielorusso, salgono a 100'000 i liquidatori che hanno perso la vita mentre secondo Vyacheslav Grishin, della Chernobyl Union (organizzazione principale dei "bio-robots"), 25'000 dei liquidatori russi sono morti e 70'000 sono rimasti gravemente disabili e lo stesso discorso vale per l'Ucraina. In Bielorussia sono 10'000 i morti e 25'000 coloro che soffrono di un handicap per un totale di 60'000 persone, il 10% di coloro che prestarono servizio a Chernobyl.

 

Il 15% dei figli nati dai 4'500 liquidatori del Kirghizistan soffrono di malformazioni e patologie di origine genetica.

 

Secondo il governo bielorusso il cancro alla tiroide ha subito un incremento del 4000% e sono aumentati del 700% i casi di diabete, del 840% i problemi legati a fegato, pancreas e reni. Il Ministero Ucraino della Sanità in accordo con gli esperti, ha dichiarato che il 60% dei liquidatori morti nel solo 1993 e il 74% nel solo 1994, sono deceduti in conseguenza agli effetti dell'incidente di Chernobyl.

 

10'000 di questi morirono entro breve tempo e altri 400'000 si ammalarono gravemente. Ancora oggi risentono degli effetti delle radiazioni e continuano a perire divorati dal cancro o da patologie conseguenti l'intossicazione da radiazioni. Un equipe britannica ha riscontrato anomalie nei cromosomi di svariati campioni.

 

Su 32'000 liquidatori del Kazakistan ne sono rimasti soltanto 6'000 ed ogni anno muoiono 4'000 uomini nei paesi un tempo appartenenti all'URSS.

 

Uno studio congiunto israelo-ucraino, pubblicato dalla Royal Society of Medicine di Londra nel 2001, ha provato che i figli dei liquidatori di Chernobyl nati dopo il disastro del 1986 hanno una incidenza di danni cromosomici maggiore di sette volte rispetto ai fratelli nati prima dell'incidente nucleare..[1]"

 

dire che un'ecceso di radizioni non faccia niente mi pare riduttivo


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nymerios
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Inviato il 11 giugno 2008 9:52
La comunità scientifica non mette in dubbio il rapporto tra l'aumento dei tumori e il disastro di chernobyl (oltre 4000 bambini ammalatisi di tumore alla tiroide), sia chiaro. Quello che la comunità scientifica ha dichiarato è che il numero di morti è molto ma molto inferiore rispetto a quello di cui si millanta semplicemente perchè dal tumore alla tiroide si guarisce.

Se poi credete che ammalarsi di cancro alla tiroide a 6 anni e farsi cicli e cicli di cure sia come un raffreddore e un effetto di poco conto, da considerarsi nullo, perchè tanto si guarisce liberi di pensarlo.

 

Guarda che nessuno ha mai detto che Chernobyl abbia avuto impatto zero, ovviamente se i sovietici avessero costruito almeno un ce**o di contenimento le cose sarebbero andate diversamente. Detto questo, l'impatto zero è relativo a TMI in cui è comprovato che bambini con tumore alla tiroide non ci sono stati.

 

Non solo, se i sovietici avessero attuato immediatamente la procedura di emergenza

· informazione immediata alla popolazione della consegna di restare a casa, con porte e finestre chiuse (informazione data 36 ore dopo l'esplosione)

 

· divieto di consumare latte fresco

· divieto di consumare tutti i prodotti agricoli locali (bisognerà attendere il 2 maggio, 7 giorni dopo l'incidente, perché venga proibito il consumo di latte e prodotti agricoli delle zone vicine a Chernobyl)

 

· distribuzione ed ingestione immediata di iodio stabile (non furono somministrate, o lo furono troppo tardi, agli abitanti delle zone circostanti le pastiglie di IK che avrebbero protetto la loro tiroide dall'assorbimento di iodio 131 cancerogeno. Notiamo al proposito che la distribuzione di iodio stabile avvenne in Polonia e questo paese, di conseguenza, non ha visto eccessi di tumori tiroidei tra i giovani benché alcune zone di questo paese sono state abbondantemente interessate dalle ricadute di Chernobyl.

È per questo che l'offerta degli USA, il 1° maggio, 5 giorni dopo l'esplosione, di inviare d'urgenza grandi quantità di iodio stabile (sotto forma di NaI) fu respinta.

È per questo gli 1800 cancri alla tiroide registrati ad oggi, e probabilmente imputabili allo iodio 131 liberato in atmosfera dal reattore esploso, erano quasi tutti certamente evitabili.)

 

·distribuzione di dispositivi di protezione individuale ai liquidatori del primo momento (È per questo che certi soccorritori - principalmente i pompieri della centrale - ricevettero delle dosi di irraggiamento mortali per aver lavorato troppo a lungo senza dispositivi di protezione adeguati e persino senza dosimetri nei posti dove il livello di radioattività era elevato. 28 di loro ci lasceranno la vita: questi 28 sacrifici erano evitabili.)

 

La popolazione di Pripyat (da 3 a 5 km dal punto zero) non fu informata ed evacuata che il pomeriggio del 27 aprile, 36 ore dopo l'esplosione. Durante la primavera 1986, furono finalmente evacuate 120 000 persone senza che, per mancanza degli strumenti di misura necessari e per mancanza ugualmente di buona gestione da parte della comunità medica e scientifica delle conoscenze di radioprotezione e radiobiologia che avevano sviluppato gli scienziati sovietici ed il mondo intero, nessuno conoscesse la giustificazione di questa evacuazione.

 

non ci sarebbero stati nemmeno quei casi di tumore.

 

 

Bisognerebbe inoltre sapere anche in che modo ed in che tempistica lo iodio radioattivo agisce sulla tiroide prima di attaccare indiscriminatamente, dato che non è la stessa cosa di farsi una radiografia o di una bomba atomica:

Lo iodio 131 (vita media 7,5 giorni) fu, nelle prime settimane, il principale responsabile degli incidenti di irraggiamento e, particolarmente negli anni che seguirono, dei numerosi casi di cancro alla tiroide. L'ingestione immediata di iodio stabile satura la tiroide ed impedisce di conseguenza la fissazione di iodio 131 cancerogeno su questa ghiandola.

 

 

@yaga-shura

Il § 136 del rapporto consegnato all'ONU dall'UNSCEAR il 6 giugno 2000, afferma:

 

"Oltre all'aumento del cancro della tiroide nei bambini esposti, 14 anni dopo l'incidente di Chernobyl non vi sono evidenze di un impatto significativo sulla salute pubblica. Non si sono osservati aumenti della frequenza o della mortalità da cancro che possano essere atttribuiti alle radiazioni ionizzanti. Il rischio di leucemie, principale preoccupazione, non è cresciuto, neppure tra i "liquidatori". Non vi è ugualmente alcuna prova di altri disturbi non maligni, somatici o mentali legati alle radiazioni ionizzanti"

 

Segnaliamo che queste conclusioni dell'UNSCEAR sono coerenti con le osservazioni fatte dal 1945 su 86500 sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che costituiscono il gruppo epidemiologico di studio detto Coorte Hiroshima-Nagasaki (CHN). Questi sopravvissuti hanno evidentemente subito delle dosi e, ancor più, dei ratei di dose molto superiori a quelli degli irraggiati di Chernobyl.

 

Ricordiamo i dati seguenti che caratterizzano i danni sanitari di Chernobyl. Sono relativi ad una zona di 150 000 km2 ubicata attorno a Chernobyl e comune a Bielorussia, Ucraina e Federazione Russa.

 

a. 31 persone sono morte per gli effetti acuti dell'esplosione di Chernobyl. L'esplosione ha ucciso 2 operatori (nulla poteva evidentemente risparmiare la vita di questi due malcapitati) ; tra le 134 persone che hanno subito un irraggiamento acuto 28 sono deceduti nei 3 mesi seguenti all'incidente, 1 altro paziente è morto di trombosi coronarica

c. Crescita del numero di suicidi e, più in generale, di morti violente presso i "liquidatori" e nella popolazione evacuata, che ha visto una consistente diminuzione della sua qualità della vita. È in questa popolazione evacuata e tra i liquidatori (313 000 ufficialmente) che risiede il danno sanitario di gran lunga peggiore (spesso mortale ma di fatto non valutabile), risultato di questa catastrofe.

 

I dati da te citati molto più probabilmente si riferiscono ai soccorritori delle prime ore, non all'intero gruppo d'intervento che vi lavorò nei giorni successivi.


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