Un altro punto che mi interessa molto:alla fin fine,in una bolletta dell'ENEL in cui l'energia sia ricavata da una centrale nucleare,ci sarebbe un aumento del costo per il consumatore?Se si,di quanto?
No, il costo dell'elettricità nucleare è inferiore a quello dell'elettricità fossile..chiedete agli altri paesi.
Sia dal punto di vista di nuovi impianti installati,sia dal punto di vista dell'energia prodotta
Guarda, la cosa mi risulta strana, nel mondo sono installati 361 GW di potenza nucleare...non so dove sia altrettanta potenza eolica.
Poi staremo a vedere, sono abbastanza convinto che la copertura di eolico-solare si fermerà al 15-20% per non compromettere la stabilità della rete..fermo restando che qua in Italia siamo carenti per quanto riguarda lo spazio fisico.
peccato che l'eolico abbia un'efficienza inferiore al 50% e sia strettamente vincolato alle caratteristiche del clima e del terreno
Il discorso è piú complesso :D L'eolico di bassa quota dipende dalle caratteristiche del clima e del terreno, e ha il rendimento che dici tu con riferimento alla potenza del vento, mentre con riferimento a quella sulla pala sfiora l'80%.
Discorso a parte per l'eolico d'alta quota, che risentirebbe molto meno della variabilità del vento e darebbe potenze enormemente maggiori; ancora a livello sperimentale, sarebbe se non altro da provare, a mio parere.
la cosa mi risulta strana, nel mondo sono installati 361 GW di potenza nucleare...non so dove sia altrettanta potenza eolica
Lo avevo sentito, e riportato, anche io; vedo se trovo altri riscontri.
I dati sulle riserve di Uranio derivano da un lavoro di un professore dell'università di Brescia, appena ritrovo gli appunti scrivo anche il nome.
Se è compreso in quel lavoro (o se lo sai), potresti anche dire che tipo di riserve comprendono (conosciute, sfruttabili, stimate, ecc.)?
Aggiunta: Hai già detto "in giacimenti già noti" >_>
Cito dal sito del CNR, area di Bologna (http://www.bo.cnr.it): "Si stima che le riserve mondiali [di uranio] siano di circa 4 ML di Ton, mentre il consumo annuo (2000) è di oltre 50000 Ton"; ipotizzando che quelle riserve siano tutte i uranio 235, significherebbe che al consumo di otto anni fa sarebbero durate meno di ottant'anni (e per come scritto sembrerebbe riferirsi non solo alle riserve note, cosa confermata nel documento che indico in seguito). Se ci riportiamo al 2006 considerando costanti i consumi, arriviamo per eccesso a 3 700 000 t, che con un consumo annuno al 2006 di 67 000 t (vedi dopo), anche considerandolo costante, significa riserve per circa 55 anni :mellow:
Ho anche trovato che At present [2006] reactor uranium demand of about 67 kt/year these reserves would last for about 30 years, and would increase to 50 years if the classes up to 130 $/kgU were included. Inferred resources up to 130 $/kg would extend the static R/P ratio up to about 70 years (http://www.lbst.de/publications/studies__e...y_03DEC2006.pdf).
Aggiunta: A quanto sopra si aggiunge, ovviamente, che il problema non nascerebbe a fine risorse, ma quando l'offerta non potrebbe piú soddisfare la domanda. In tal senso, è inquietante questo grafico (ricordando che parte della domanda è a oggi soddisfatta con lo smantellamento di testate): http://www.nea.fr/html/pub/newsletter/2004/uranium.jpg (tratto dal sito NEA).
Comunque, il dato da te fornito (100 anni con un incremento della domanda del 4%/anno) richiederebbe che le sole riserve note ammontino a 86 634 000 t (dato di partenza, la domanda attuale di circa 70 000 t/anno); mi sembra un po' tantino, anche considerando che è il è il 2165,85% in piú rispetto al dato CNR (1887,45% rispetto al dato NEA) >_>
Dunque, l'autore dell'articolo è Gian Paolo Beretta che lavora all'università di Brescia.
Poi, il dato è relativo alle risorse convenzionali accertate. Esistono altre stime, come quelle da te riportate..e probabilmente nessuna di queste corrisponde a verità. Basandoci sull'esempio del petrolio (che sta finendo da 40 anni ormai) possiamo vedere come nuovi modi di estrazione vengano attuati. Infatti da poco ENI ha ricevuto la concessione a sfruttare le sabbie bituminose come fonte di petrolio da qualche parte in Africa...sabbie bituminose che prima non venivano considerate nel calcolo delle riserve. Credo che questo che stiamo vivendo sia destinato ad essere il secolo dell'Uranio, come lo scorso è stato il secolo del petrolio.
Dunque, l'autore dell'articolo è Gian Paolo Beretta che lavora all'università di Brescia
Sai dove trovare l'articolo, in Internet?
il dato è relativo alle risorse convenzionali accertate. Esistono altre stime, come quelle da te riportate..e probabilmente nessuna di queste corrisponde a verità
Non discuto, ma tra 4 000 000 t e 86 634 000 t c'è un abisso, e, anche ignorando il CNR, direi che l'ENA ha tutto l'interesse a non sottostimare, soprattutto di oltre venti volte, le riserve... a questo punto, sarebbe se non altro utile sapere su cosa basa le sue stime l'articolo che nomini. Anche perché costruire N centrali basandosi sulla seconda stima, per poi scoprire che era vera la prima, non è che sia una gran cosa...
Per le sabbie bituminose, anche tralasciando i problemi ambientali, non è che cambi necessariamente molto: se per estrarci cento barili di petrolio ne usi novantanove, direi che non abbiamo risolto, ma nemmeno spostato significativamente, il problema; se, come ha sostenuto The Oil Drum, ne usi piú di quanti ne ottieni, sfruttarle aumenta solo il problema.
No, non so dove trovare il lavoro online.
Comunque.. la stima forse è un po' sovrastimata ma, ripeto, il petrolio sta finendo da 40 anni ormai e con ottima probabilità ne dipenderemo per i prossimi 50 anni senza grandi difficoltà. Le stime sono molto difficili da fare, e non sto dicendo che quelle che posto io siano corrette, e di solito vengono anche sottostimate per tenere i prezzi alti. E' possibile (lo ritengo probabile ma è una considerazione mia) che ci sia un qualche mare di petrolio che è stato scoperto ma che al momento viene tenuto celato perchè fa comodo pagare 130 $ al barile. Allo stesso modo per le altre risorse..non credo che avremo problemi, poi ovvio possiamo credere ai canali ufficiali ma mi sono sempre fidato molto di più dei discorsi informali.
non credo che avremo problemi, poi ovvio possiamo credere ai canali ufficiali ma mi sono sempre fidato molto di più dei discorsi informali
Non discuto, il punto è che (a parte che non so quanto sia logico che le agenzie nucleari ribassino le stime di oltre venti volte: se dici che le risorse, in caso di aumento della domanda, dureranno vent'anni, magari si costruirà di meno) le stime comunque dovrebbero basarsi su qualcosa. Inoltre servirebbe incrementare molto l'estrazione di uranio, visto che oggi una parte non trascurabile viene dalla dismissione di testate nucleari.
Inoltre, ha senso basare il futuro energetico della società su un "Penso che le stime siano sottostimate di venti volte", magari pure (non dico sia il tuo caso) senza basi, a sensazione?
Su quale base ritieni probabile il mare di petrolio?
Inoltre, ha senso basare il futuro energetico della società su un "Penso che le stime siano sottostimate di venti volte", magari pure (non dico sia il tuo caso) senza basi, a sensazione?Su quale base ritieni probabile il mare di petrolio?
No bè, è ovvio che non ha senso...però c'è anche da dire che le aziende che costruiscono spendono miliardi di dollari/euro e prima di farlo direi che valutano bene. Questo per dire che se la Cina e altri paesi stanno costruendo vuole dire che qualcosa da bruciare hanno.
Su quale base? E' una mia sensazione, vedendo come vanno le cose da svariati anni a questa parte; c'è sempre la storia che sta finendo e puntualmente le richieste vengono soddisfatte..c'è sempre qualcuno che lo trova da qualche parte: nel mare del nord, in mezzo al deserto, in Azerbaijan eccetera. Ora, ci sono molti lavori e stime (la maggior parte studi indipendenti) che parlano di giacimenti di petrolio enormi solo un po' più in profondità, poco sopra il mantello. Non ho intenzione di basare lo sviluppo energetico dei prossimi 100 anni su questo, sia chiaro, dico soltanto che secondo me è abbastanza probabile che sia così.
No bè, è ovvio che non ha senso...però c'è anche da dire che le aziende che costruiscono spendono miliardi di dollari/euro e prima di farlo direi che valutano bene. Questo per dire che se la Cina e altri paesi stanno costruendo vuole dire che qualcosa da bruciare hanno
Plausibile, il punto è che le stime NEA (non solo delle convenzionalmente accertate) vanno sui quattordici milioni di tonnellate, ossia, ai consumi attuali, un paio di secoli, quindi la costruzione potrebbe anche aver senso, senza un aumento esagerato della domanda (sempre però con le considerazioni che i problemi non iniziano quando finisce il combustibile, ma quando la domanda supera l'offerta e/ quando estrarre il combustibile diventa energeticamente non conveniente); il problema verrebbe (1) se le riserve stimate non risultassero reali, e/o (2) se la domanda aumentasse troppo. Infatti, in quanto hai detto tu la parte che, stando alle stime CNR e NEA, sembra assurda non è "cento anni", ma "aumento della domanda del 4% annuo".
c'è sempre la storia che sta finendo e puntualmente le richieste vengono soddisfatte..c'è sempre qualcuno che lo trova da qualche parte: nel mare del nord, in mezzo al deserto, in Azerbaijan eccetera.
Su questo ci sono però due osservazioni a mio parere interessanti: la prima è che, a quanto ho letto, il maggior giacimento arabo butta fuori al 40% acqua (e questo a uno o due anni fa); il secondo, tutti i gacimenti che vengono trovati, per le dimensioni, non sposterebbero rilevantemente nemmeno il picco, figuriamoci risolvere (anche solo temporaneamente) il problema. Magari potrebbe fare eccezione quello dichiarato di quaranta miliardi di barili, che però dopo nemmeno un giorno è stato ridimensionato a quattro miliardi :stralol:
Infatti, in quanto hai detto tu la parte che, stando alle stime CNR e NEA, sembra assurda non è "cento anni", ma "aumento della domanda del 4% annuo".
Appena torno a Bologna ricontrollo per scrupolo.
Su questo ci sono però due osservazioni a mio parere interessanti: la prima è che, a quanto ho letto, il maggior giacimento arabo butta fuori al 40% acqua (e questo a uno o due anni fa); il secondo, tutti i gacimenti che vengono trovati, per le dimensioni, non sposterebbero rilevantemente nemmeno il picco, figuriamoci risolvere (anche solo temporaneamente) il problema. Magari potrebbe fare eccezione quello dichiarato di quaranta miliardi di barili, che però dopo nemmeno un giorno è stato ridimensionato a quattro miliardi
Ma infatti ho detto che è una mia sensazione. La portata attuale dei pozzi è problematica, penso che però ci sia ancora parecchio petrolio da sfruttare..e secondo me è in buona parte già noto. Ripeto, a 130 $ il barile stanno facendo miliardi su miliardi e finchè la richiesta non cala un po' difficilmente vedremo nuovi pozzi. Fra qualche anno (azzardo 3-4), quando ad esempio la Cina si sarà evoluta un po' sul lato del consumo e della produzione probabilmente qualche "mago" troverà del nuovo petrolio.
Nessuno commenta la notizia? :unsure:
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/e...a-centrale.html
A quanto ho letto, dovrebbe essere una perdita contenuta (nel senso letterale: è stata contenuta dai sistemi di sicurezza) di liquido refrigerante; ho letto pareri secondo cui si sarebbe andati vicini a un incidente piú grave, comunque le misurazioni qui fatte sembrano confermare che non c'è radioattività artificiale in atmosfera; quando arrivo a casa mando i riferimenti di queste misurazioni.
Una perdita nel sistema di refrigerazione può succedere, poi entrano in funzione i sistemi di protezione ed emergenza e se è oppurtuno si spegne il reattore. In questo caso probabilmente è stato addirittura troppo cautelativo lo spegnimento, ma ci può stare. Da notare come in Slovenia, che a questo punto comincio a considerare molto più civile dell'Italia, non c'è stato il minimo segno di protesta di verdi/ambientalisti & co.