Dipende quanto abiti distante..dipende da un mare di cose. Se c'è vento, quanto è forte, catene montuose.. Comunque l'aria già di per sè scherma le radiazioni abbastanza bene..il problema sarebbero eventuali particelle solide trasportate. Comunque...penso che 2-3 ore possano fare la differenza in caso di disastro stile Chernobyl.
Il punto è che quella emissione non ha portato danni perchè appunto controllata. La Terra ha una sua radioattività naturale e questa emissione non ha alterato nè globalmente nè localmente e non ha portato a conseguenze
Qui eventualmente approfondirò, ricordo di aver letto che, localmente, aveva apportato cambiamenti.
le due tecnologie sono lontane di 40 anni il che solamente per gli studi sui materiali significa un abisso
Il che già di per sè dice molto
A dire il vero non dice nulla: avevo già detto io che era passato tempo, ed ovviamente decenni in termini di studi significano qualcosa; ma quanto hai riportato non risponde a quello che ho detto nella citazione cui rispondevi.
e io ti ripeto che l'analisi di rischio ben fatta c'è e i risultati (ENEA) sono quelli che ho riportato
A parte che sí, mi farebbe piacere vederla, e senza riportare paginate si potrebbe anche mettere un collegamento; a parte che, certo, posso cercare gli articoli, ma se sai dove sono è ovviamente meglio averli indicati, che usare non so quanto tempo a cercarli, anche perché se conosci siti hai piú facilità di me a trovarli; a parte che per dirti dove il modello sembra strano dovrei vedere il modello e il suo sviluppo, ma è proprio quello che non stai portando; a parte che non ho mai detto che la colpa non sia degli utenti, ma solo che anche quegli incidenti vanno considerati; a parte tutto questo, un'analisi di rischio ha come risultati rischi; tu hai portato probabilità, e il mio punto è esattamente che, parlando dei rischi reali, tutto considerato, vorrei vedere il rischio.
io sono favorevole al nucleare.
abbiamo le centrali francesi al confine e se esplodessero sarebbe come se esplodessero dentro casa nostra.
poi ho letto che gli svizzeri depositano le scorie radiattive tramite carotaggi in profondità li dove la terra nn appartiene più a nessuno, qst carotaggi sn in diagonale verso l'italia, ergo abbiamo scorie nucleari sotto, ma tanto sotto i piedi.
Oh, ecco finalmente qualcuno che non ragiona con il naso attaccato al campanile.
Non è una questione di "in Italia sì o no", abbiamo visto con Chernobyl in negativo e con la Francia in positivo che il nucleare non si può valutare in termini nazionali.
Aggiungo che importiamo energia prodotta con il nucleare, se fossimo tanto contrari dovremmo rifiutarci di comprare quella...
Le centrali francesi le fanno coi soldi dei francesi,non con i nostri.........
Io prima di mettere mano al portafoglio voglio essere sicuro della convenienza della cosa:quante centrali ci servirebbero per attenuare (non dico eliminare) la nostra dipendenza energetica dai paesi esteri?Quanto si dovra investire per realizzare le suddette centrali?Cosa si potrebbe realizzare con lo stesso investimento?Tale soluzione alternativa sarebbe piu conveniente?
E ancora,sulla sicurezza:è vero che bisogna trovare un sito di stoccaggio che non possa essere raggiunto dall'acqua per almeno 2.000 anni,perchè l'ossido di uranio e le scorie di fissione (back end) a contatto con l'acqua esplodono?E che detto sito deve anche essere a prova di terremoto e di attentato?E vero che una commissione internazionale di geologi ha scoperto che un sito del genere NON ESISTE SULLA TERRA (a parte quello di Yucca Mountain nel Nevada)?
Non voglio oppormi a priori alle centrali in italia,anzi.........solo che prima di investire denaro pubblico vorrei essere rassicurato rigurado ai dubbi che ancora mi rimangono...........
:stralol: ;) :D
Prendo spunto dalla tua risposta (non è una cosa rivolta a te) per osservare come la gente spesso vada in panico. "Chi mi dice che gli ogm fanno bene?" "Chi mi certifica che le radiazioni dei cellulari non mi fanno venire il cancro?". Questo panico è terreno fertile per le teorie più catastrofiste, e non fa bene a nessuno.
Sull'investimento di denaro non sono d'accordo che debba essere il criterio per accettarle altrove e non qui. Su cose come il clima, l'acqua, le coltivazioni di cereali e l'energia non si dovrebbe ragionare in termini così autoreferenziali. In sè il discorso è giusto, ma non può essere il discrimine.
C'è spesso dell'ingiustificato catastrofismo nell'affrontare questioni come il nucleare.....è vero......per contro,però,è anche vero che spesso si accusa(non tu) coloro che si oppongono (non io ripeto.......almeno non in maniera indiscriminata) di essere una specie di versione moderna di quei contadini medievali che credevano di vedere il demonio in ogni bosco......gente che per paura o ignoranza si rifiuta di capire e dice solo NO.
Sull'investimento di denaro non sono d'accordo che debba essere il criterio per accettarle altrove e non qui. Su cose come il clima, l'acqua, le coltivazioni di cereali e l'energia non si dovrebbe ragionare in termini così autoreferenziali. In sè il discorso è giusto, ma non può essere il discrimine.
:stralol: .......non capisco cosa intendi per "autoreferenziali"......i soldi per realizzare questi impianti li mettera lo stato (quindi anche io,te, tutti i barrieristi,ecc.),e prima di decidere se mettere mano al portafoglio mi pare legittimo che ci si chieda se il gioco vale la candela,cioè se le domande che ponevo nel post di prima hanno una risposta affermativa o meno......... ;) :D :stralol:
PICCOLO EDIT:solo per postare quello che secondo me è un esempio vero di cosa vuol dire razionalizzazione energetica:link
Sono d'accordo con Joramun.
Sebbene tendenzialmente scettico sulle novità e quindi piuttosto conservatore,sono cmq (spero)di mente abbastanza aperta per provare a capire le varie novità.Questo però non vuol dire ignorare i rischi che potrebbero venire da queste novità,senza per questo lasciarsi andare a teorie del tipo "gli ogm sono frutti del diavolo (ogni riferimento a OnePiece è puramente casuale)". Semplicemente,mi preoccupo della pellaccia.
Concordo anche sul criterio del costo che tali interventi conterrebbero.Non voglio ridurre tutto ad un banale criterio di valutazione su base monetaria (ovvio che,come dice Iskall,questo non può essere IL discrimine),ma è effettivamente vero che il criterio monetario è cmq UN discrimine.
Comunque l'energia ora è un settore liberalizzato (in fase di almeno) e quindi la spesa non andrebbe a pesare sulle nostre tasche
quante centrali ci servirebbero per attenuare (non dico eliminare) la nostra dipendenza energetica dai paesi esteri?
Parlando di dipendenza elettrica (ricordo che la dipendenza energetica comprende anche altre cose), con le citate 2,31 centrali si arriverebbe a un 37% dell'energia importata.
Quanto si dovra investire per realizzare le suddette centrali?
Questa a mio parere è una bella domanda: le stime dicono una cosa, ma all'atto realizzativo molte centrali stanno vedendo levitare i propri prezzi (negli Stati Uniti, dal raddoppio fino alla quadruplicazione)
è vero che bisogna trovare un sito di stoccaggio che non possa essere raggiunto dall'acqua per almeno 2.000 anni,perchè l'ossido di uranio e le scorie di fissione (back end) a contatto con l'acqua esplodono?
Spero vivamente di no, visto che almeno parte dei siti di stoccaggio previsti prevede l'annegamento in acqua, e che le scorie vengono inizialmente immesse in acqua :stralol: Che l'uranio possa reagire con l'acqua è vero, ma non so se a quei livelli.
A quanto ne so, vero invece che dovrebbe essere sicuro verso i terremoti (in quanto potrebbe compromettere le caratteristiche geologiche usate per il confinamento) e gli attentati (cosa che comunque si dovrebbe raggiungere con la segretezza del luogo, visto che di per sé nulla è a prova di attentato).
E vero che una commissione internazionale di geologi ha scoperto che un sito del genere NON ESISTE SULLA TERRA (a parte quello di Yucca Mountain nel Nevada)?
Avevo letto anch'io qualcosa di simile; o, meglio il sito che piú si avvicina all'ideale sarebbe quello, mentre gli altri avrebbero dei problemi. Ma non ricordo dove, se su Le Scienze o altro.
l'energia ora è un settore liberalizzato (in fase di almeno) e quindi la spesa non andrebbe a pesare sulle nostre tasche
E su questo c'è una domanda a mio parere interessante: ci sarebbero privati interessati alla costruzione? In giro per il mondo, non è che me ne risultino, ma non è che abbia approfondito piú di tanto.
C'è spesso dell'ingiustificato catastrofismo nell'affrontare questioni come il nucleare.....è vero......per contro,però,è anche vero che spesso si accusa(non tu) coloro che si oppongono (non io ripeto.......almeno non in maniera indiscriminata) di essere una specie di versione moderna di quei contadini medievali che credevano di vedere il demonio in ogni bosco......gente che per paura o ignoranza si rifiuta di capire e dice solo NO.
Infatti le tue domande sono qualcosa di positivo, c'è gente che per farsi vedere moderna dice SI' a priori mentre se si hanno dei dubbi (e ad avere un cervello dovrebbero essercene) è giusto discuterne per capire. Certo che se la gente va in isteria per le discariche di rifiuti normali, non ho idea di come si possa venire a capo delle scorie nucleari. L'ideale sarebbe un lavoro di diffusione delle nozioni scientifiche in un linguaggio comprensibile, magari una diffusione capillare su riviste di grande tiratura. Poi ognuno trae le conclusioni che crede.
non capisco cosa intendi per "autoreferenziali"......i soldi per realizzare questi impianti li mettera lo stato (quindi anche io,te, tutti i barrieristi,ecc.),e prima di decidere se mettere mano al portafoglio mi pare legittimo che ci si chieda se il gioco vale la candela,cioè se le domande che ponevo nel post di prima hanno una risposta affermativa o meno
E' sicuro che un investimento fatto con i tuoi soldi ti dà tutto il diritto di sapere se ne vale la candela, ci mancherebbe. Però se le tue domande hanno una risposta negativa o catastrofica, del tuo portafoglio ti importerà ben poco: non dici "ah beh esplode tutto meno male che non spendono i miei soldi per costruirle qui" perchè se esplode una centrale francese la cosa ti riguarda eccome. Quello economico è un discrimine di tipo pratico, operativo, da porsi solo dopo avere risposto alle domande su questa fonte energetica.
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/a...co-america.html
oltre a questo, una domanda: essendo l'uranio una risorsa energetica non rinnovale, quando si presuppone che si esaurirà?Perchè c'è chi dice 2030, e se è vero, non ha proprio senso nel 2008 iniziare dei lavori(addetti ai lavori a parte, ma possono trovare pure diversa occupazione). Questo volevo sapere, è falso che l'uranio nel 2030 circa andrà finito?
Una domanda agli esperti: ho sentito da fonti per nulla affidabili (poco più che chiacchere da bar) che i grandi paesi "nuclearizzati" tipo usa francia russia & co. non fanno più centrali da anni ormai, perchè la ritengono una fonte di energia superata, e stanno buttandosi su altre fonti di energia più pulite e rinnovabili..
c'è del vero in tutto questo?
l
Una domanda agli esperti: ho sentito da fonti per nulla affidabili (poco più che chiacchere da bar) che i grandi paesi "nuclearizzati" tipo usa francia russia & co. non fanno più centrali da anni ormai, perchè la ritengono una fonte di energia superata, e stanno buttandosi su altre fonti di energia più pulite e rinnovabili..
Su questo non so......a me pareva di ricordare che ci sono varie linee di orientamento:alcuni paesi continuano a investire nelle centrali nucleari perchè ormai hanno preso quella strada e hanno visto che a loro conviene (Francia,Giappone);altri iniziano a investire nel nucleare perchè per loro è l'unica soluzione possibile (Cina e India);altri ancora hanno smesso di progettare nuove centrali e iniziano a investire sulle energie alternative (i paesi scandinavi sopratutto,ma mi pare di ricordare che anche Inghilterra e Stati Uniti si fossero decisi ad imboccare quella strada);la Spagna di Zapatero rimane la nazione che piu si oppone all'utilizzo del nucleare e, al contrario,promette di chiudere le sue 7 centrali entro il 2014,ma in compenso ha avviato un piano di sviluppo massiccio delle energie rinnovabili (nell'eolico,la Spagna mi pare sia il terzo o quarto produttore al mondo);le scelte della Danimarca (esemplari,a mio modesto parere) le abbiamo viste nel link......
Solo da noi,credo,c'è ancora chi parla di investire nel carbone...... :(
:unsure: :( :(
Aggiungo questo interessantissimo articolo di Jeremy Rifkin famoso (pare) economista e ed esperto di diritto internazionale:articolo
Mi pare che le questioni poste da Rifkin siano da valutare con grande attenzione................. :unsure:
:( :( :(