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Energia nucleare...
Y di Yaenrhys
creato il 09 agosto 2004

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Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia? 146 votanti
Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia?
54.8% (80 voti)
No
30.8% (45 voti)
Non so
13.7% (20 voti)
Le votazioni sono chiuse
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nymerios
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Inviato il 16 maggio 2008 21:31

io voto assolutamente si, per ora non c'è soluzione migliore, è la più pulita, efficente e sicura fonte energetica disponibile.

La questione scorie è l'unico problema reale, ma è relativo, in fin dei conti tutti gli altri paesi del mondo i quali utitlizzano il nucleare in un modo o nell'altro sembra non abbiano grossi problemi. Sul punto di vista della sicurezza intrinseca, sono assolutamente fiducioso, i reattori di III ed in futuro IV generazione sono un altro pianeta rispetto a quelli di Chernobyl del quale a tutt'oggi si continua ad agitare lo spauracchio come scusante per contestare la sicurezza del nucleare, ed anche la questione di sicurezza "esterna" ovvero da attacchi terroristici, è a livelli eccellenti. Tutto ovviamente andrebbe ancor meglio se alle centrali di ultima generazione in Italia lavorasse gente seria e competente (dato il modus vivendi dell'italia non ne sono mica tanto fiducioso, dato che si assegnano posti più per clientelismi e nepotismi che per meritocrazia), dato che se c'è una cosa su tutte che può rendere insicura una centrale nucleare è la stupidità di qualche addetto interno.

E poi, concedetemi la provocazione, se la nube radioattiva sprigionatasi da Chernobyl raggiunse l'Italia, perché dovremmo temere le centrali nucleari sul suolo italiano dato che ad oggi ce le abbiamo comunque sulla porta di casa in Francia, Svizzera e Slovenia? Che differenza ci sarebbe tra una centrale nucleare che esplode a Lugano ed una che esplode a Varese? Per la salute, nessuna, al massimo farebbe comodo per potersi sgravare la coscienza nel dare la colpa a qualcun altro...


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Mornon
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Inviato il 16 maggio 2008 21:36
io voto assolutamente si, per ora non c'è soluzione migliore, è la più pulita, efficente e sicura fonte energetica disponibile

A dire il vero non è né la piú pulita, né la piú efficiente, né la piú sicura :( È semplicemente, tra quelle che non usano idrocarburi, la piú adatta a una produzione di massa; e, se si slegasse la produzione del combustibile dagli idrocarburi, praticamente non emetterebbe gas serra (con la produzione legata a essi, com'è oggi, alcuni studi indicano un'emissione di gas serra pari a quella dei cicli combinati).


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nymerios
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Inviato il 16 maggio 2008 21:50

converrai che fotovoltaico, eolico, geotermico ed idroelettrico pur essendo più sicuri e puliti hanno un grado di efficienza nullo rispetto ad idrocarburi e nucleare...non possiamo tappezzare l'italia di pannelli solari per ottenere l'equivalente di due centrali nucleari...è irragionevole, anche se indubbiamente più pulito e sicuro.


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Mornon
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Inviato il 16 maggio 2008 22:14
converrai che fotovoltaico, eolico, geotermico ed idroelettrico pur essendo più sicuri e puliti hanno un grado di efficienza nullo rispetto ad idrocarburi e nucleare

L'idroelettrico ha un rendimento enormemente maggiore, il geotermico se la gioca, l'eolico può batterlo; quindi no, dati alla mano non convengo :(

 

 

non possiamo tappezzare l'italia di pannelli solari per ottenere l'equivalente di due centrali nucleari...è irragionevole, anche se indubbiamente più pulito e sicuro

Ci sono anche altri progetti, basati sulle rinnovabili, che con la superficie di una centrale nucleare, e costi inferiori, avrebbero una produttività analoga, però; se non altro, sarebbero da sperimentare.


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Alekseij Targaryen
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Inviato il 16 maggio 2008 22:15

Che domande, sì. Utilizzata nel modo appropriato e con le dovute cautele, è un'ottima risorsa.


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Blackfyre
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Inviato il 16 maggio 2008 23:24
con la produzione legata a essi, com'è oggi, alcuni studi indicano un'emissione di gas serra pari a quella dei cicli combinati

 

E' impossibile, la costruzione dell'edificio per una centrale nucleare è più onerosa è vero..ma non di molto. Il trasporto del combustibile nucleare consuma enormemente di meno rispetto anche ai combinati.

 

Il geotermico ha un rendimento minore, il dato medio è inferiore al 30% contro il 33-34 abbondante del nucleare.

 

Il nucleare è nettamente più sicuro di tutte le altre centrali dove qualcosa brucia, e non mi stancherò mai di dirlo. La probabilità di evento è, e parlo delle centrali oggi funzionanti, di 1 su 10milioni all'anno...per le altre siamo "fermi" a 1 su 100mila. E' 100 volte più sicuro.

 

Ci sono anche altri progetti, basati sulle rinnovabili, che con la superficie di una centrale nucleare, e costi inferiori, avrebbero una produttività analoga

 

Se parli delle centrali a concentrazione puoi cominciare a chiederti perchè Rubbia è stato cacciato dall'ENEA..


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zack86sq
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Inviato il 16 maggio 2008 23:51

Per coprire il 5% bastano poche centrali. Dipende dalla taglia ovviamente..ma anche evitando delle "bestie" da 1600 megawatt ne bastano 3. La francia copre più o meno l'80% del fabbisogno di elettricità con il nucleare e, se non mi ricordo male, ha circa 60 centrali.

Per arrivare ad un buon 50% ne servirebbero più o meno 30 a seconda della taglia. Quindi più di 1 a regione. Considerando che ci sono regioni come abruzzo, molise, Val D'Aosta che sono piccolissime; le regioni più grandi avrebbero 2-3 centrali. Cosa che non mi sembra molto attuabile al momento.

C'è un'altra cosa che voglio capire. Ogni centrale deve avere un centro di smaltimento delle scorie, vero? Oltre le centrali dovrebbero essere costruite anche discariche apposite o i centri esistono già? Perchè in alcune regioni, Campania, Puglia, Lazio e Calabria già siamo oltre il limite per il semplice smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e almeno in queste dovrebbero essere costruite.


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nymerios
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Inviato il 17 maggio 2008 0:47

Attualmente vengono principalmente utilizzati due modi per smaltire le scorie: per le scorie a basso livello di radioattività si ricorre al deposito superficiale, ovvero il confinamento in aree terrene protette e contenute all'interno di barriere ingegneristiche; per le scorie a più alto livello di radioattività si ricorre invece al deposito geologico, ovvero allo stoccaggio in bunker sotterranei profondi e schermati in modo da evitare la fuoriuscita di radioattività nell'ambiente esterno. Le scorie liquide vengono dapprima raccolte in contenitori di plastica o di vetro. I siti di destinazione ottimali vengono individuati e progettati in base a rigorosi studi di natura geologica.

Le scorie rappresentate invece da combustibile non totalmente esausto, ovvero quelle ritenute più pericolose, sono invece stoccate all'interno di contenitori colmi d'acqua all'interno delle stesse centrali nucleari che ne sfruttano l'utilizzo.

 

Sono stati sviluppati anche degli impianti di rigenerazione in grado di estrarre il combustibile dalle scorie e renderlo nuovamente riutilizzabile nel processo di fissione nucleare, in pratica riciclando la scoria radioattiva.


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Blackfyre
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Inviato il 17 maggio 2008 1:56
le regioni più grandi avrebbero 2-3 centrali. Cosa che non mi sembra molto attuabile al momento

 

Se non ti sembra attuabile perchè la popolazione è disinformata e quindi reagirebbe in modo scomposto e bestiale puoi avere ragione, se i motivi sono altri..spiegati perchè non ti seguo :( . Il problema dell'accettazione popolare comunque è in via di miglioramento, basterebbe una buona campagna di informazione secondo me.

 

Ogni centrale deve avere un centro di smaltimento delle scorie, vero? Oltre le centrali dovrebbero essere costruite anche discariche apposite o i centri esistono già?

 

Allora, le scorie "calde" ovvero appena tolte dal vessel vengono tenute 5 anni in centrale in delle apposite vasche. Passato questo periodo vengono infustate e poi dipende dal tipo di politica scelta dal paese. Si può stoccare tutto; dividere, riutilizzare una parte e il resto stoccare oppure dividere, usare una parte in reattori convenzionali e la restante parte in reattori veloci (il Giappone ha già cominciato). Dato che comunque è prevista la messa in opera dei reattori di quarta generazione per il 2015 al giorno d'oggi non conviene stoccare la scoria ma tenerla "a portata" perchè poi diventa una risorsa.

 

Per inciso solo 2 nazioni hanno già un sito di stoccaggio per le scorie nucleari: USA con Yucca Mountain e Finlandia che sta provvedendo alla costruzione. A quanto ne so la Svizzera deve sciogliere un nodo politico ma è vicina a raggiungere la soluzione. Il sito di stoccaggio sarà verosimilmente uno per nazione, difficilmente se ne costruirà più di uno..o quantomeno più di uno nello stesso secolo.


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Inviato il 17 maggio 2008 10:43
le regioni più grandi avrebbero 2-3 centrali. Cosa che non mi sembra molto attuabile al momento

 

Se non ti sembra attuabile perchè la popolazione è disinformata e quindi reagirebbe in modo scomposto e bestiale puoi avere ragione, se i motivi sono altri..spiegati perchè non ti seguo :( . Il problema dell'accettazione popolare comunque è in via di miglioramento, basterebbe una buona campagna di informazione secondo me.

Intendevo proprio questo. In Campania non si riescono a costruire inceneritori e quanto serve per risolvere una tragedia. CHe I tg non parlino più dell'emergenza campana, non vuol dire che si sia sgonfiata. A quanto ne so i presidi sono ancora permanenti. In questa situazione si pensa di poter costruire anche centrali nucleari? Mi chiedo solo se oltre un problema di necessità per la produzione energetica tramite nucleare non sia il caso di porsi anche un problema di scelta di indirizzo. Anche nella ricerca scegliere il nucleare significherebbe dare più importanza ai progetti sul nucleare che a quelli sulle rinnovabili. Che secondo me sarebbe un controsenso. Però a medio termine se ne avrebbero dei vantaggi.

Ogni centrale deve avere un centro di smaltimento delle scorie, vero? Oltre le centrali dovrebbero essere costruite anche discariche apposite o i centri esistono già?

 

Allora, le scorie "calde" ovvero appena tolte dal vessel vengono tenute 5 anni in centrale in delle apposite vasche. Passato questo periodo vengono infustate e poi dipende dal tipo di politica scelta dal paese. Si può stoccare tutto; dividere, riutilizzare una parte e il resto stoccare oppure dividere, usare una parte in reattori convenzionali e la restante parte in reattori veloci (il Giappone ha già cominciato). Dato che comunque è prevista la messa in opera dei reattori di quarta generazione per il 2015 al giorno d'oggi non conviene stoccare la scoria ma tenerla "a portata" perchè poi diventa una risorsa.

 

Per inciso solo 2 nazioni hanno già un sito di stoccaggio per le scorie nucleari: USA con Yucca Mountain e Finlandia che sta provvedendo alla costruzione. A quanto ne so la Svizzera deve sciogliere un nodo politico ma è vicina a raggiungere la soluzione. Il sito di stoccaggio sarà verosimilmente uno per nazione, difficilmente se ne costruirà più di uno..o quantomeno più di uno nello stesso secolo.

Grazie per la precisazione. Quindi sarebbero in totale circa 3 centrali ogni 5% di fabbisogno energetico coperto + 1 un eventuale sito di stoccaggio se non volessimo mandare le nostre scorie in giro per il mondo.

Mi chiedo solo un'altra cosa. L'Italia dovrebbe importare i materiali radioattivi per i suoi reattori? Da chi? Oggi siamo dipendenti dal petrolio che ci vende Putin, tramite l'oleodotto che passa per l'Ucraina, e dalla Francia che ci passa direttamente corrente elettrica. Domani saremo dipendenti da qualcun altro?


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Inviato il 17 maggio 2008 11:08
Mi chiedo solo se oltre un problema di necessità per la produzione energetica tramite nucleare non sia il caso di porsi anche un problema di scelta di indirizzo. Anche nella ricerca scegliere il nucleare significherebbe dare più importanza ai progetti sul nucleare che a quelli sulle rinnovabili

 

Ovviamente a una ripresa dell'industria è consigliabile avere parallelamente una forte ricerca. Fortunatamente in Italia ci sono più lavori sul nucleare di quanto si creda, i fondi stanno tornando un po' alla volta e inoltre l'ENEA ha un ruolo di primo piano livello europeo e internazionale. Partecipiamo a tutti i progetti importanti sulla quarta generazione e ci sono un paio di idee di sviluppo totalmente italiano.

 

L'Italia dovrebbe importare i materiali radioattivi per i suoi reattori? Da chi? Oggi siamo dipendenti dal petrolio che ci vende Putin, tramite l'oleodotto che passa per l'Ucraina, e dalla Francia che ci passa direttamente corrente elettrica. Domani saremo dipendenti da qualcun altro?

 

Occorre comprare Uranio. In Italia, mi pare, ci sono alcuni giacimenti di Uranio che possono essere sfruttati ma la maggior parte dovremmo comprarlo. C'è una differenza però..il petrolio e il gas sono concentrati in pochi stati/persone che hanno interessi molto diversi dai nostri..Libia, Arabia Saudita eccetera. L'uranio invece è più "democratico" perchè è meno concentrato e, per dirne una, uno dei più grossi giacimenti è in Canada.

 

Faccio poi una precisazione. L'uranio è debolmente radioattivo, spesso se ne parla come se dovessimo starci lontano..no, l'uranio si può anche tenere in mano con un paio di guanti perchè è un emettitore alfa e quindi si scherma facilmente. Discorso diverso per il Plutonio, il quale invece ma schermato in maniera molto più consistente.


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Inviato il 17 maggio 2008 12:42
Mi chiedo solo se oltre un problema di necessità per la produzione energetica tramite nucleare non sia il caso di porsi anche un problema di scelta di indirizzo. Anche nella ricerca scegliere il nucleare significherebbe dare più importanza ai progetti sul nucleare che a quelli sulle rinnovabili

 

Ovviamente a una ripresa dell'industria è consigliabile avere parallelamente una forte ricerca. Fortunatamente in Italia ci sono più lavori sul nucleare di quanto si creda, i fondi stanno tornando un po' alla volta e inoltre l'ENEA ha un ruolo di primo piano livello europeo e internazionale. Partecipiamo a tutti i progetti importanti sulla quarta generazione e ci sono un paio di idee di sviluppo totalmente italiano.

 

L'Italia dovrebbe importare i materiali radioattivi per i suoi reattori? Da chi? Oggi siamo dipendenti dal petrolio che ci vende Putin, tramite l'oleodotto che passa per l'Ucraina, e dalla Francia che ci passa direttamente corrente elettrica. Domani saremo dipendenti da qualcun altro?

 

Occorre comprare Uranio. In Italia, mi pare, ci sono alcuni giacimenti di Uranio che possono essere sfruttati ma la maggior parte dovremmo comprarlo. C'è una differenza però..il petrolio e il gas sono concentrati in pochi stati/persone che hanno interessi molto diversi dai nostri..Libia, Arabia Saudita eccetera. L'uranio invece è più "democratico" perchè è meno concentrato e, per dirne una, uno dei più grossi giacimenti è in Canada.

 

Faccio poi una precisazione. L'uranio è debolmente radioattivo, spesso se ne parla come se dovessimo starci lontano..no, l'uranio si può anche tenere in mano con un paio di guanti perchè è un emettitore alfa e quindi si scherma facilmente. Discorso diverso per il Plutonio, il quale invece ma schermato in maniera molto più consistente.

Blackfire, grazie per la pazienza. :(

Resto sempre dell'idea che basare l'autosufficienza energetica di un Paese su fonti non rinnovabili anche se poco inquinanti e a basso prezzo, sia un controsenso in una pianificazione che superi il medio termine, a maggior ragione se tali fonti non sono presenti in quantità adeguate sul territorio nazionale. Se diverse guerre sono scoppiate per il petrolio, niente ci dice che in futuro non succeda la stessa cosa per l'uranio o il plutonio. Più che costruire centrali nucleari (che sono obiettivi sensibili) cercherei di migliorare il rendimento del fotovoltaico e dell'eolico, per esempio. Ma questa è una linea politica più che una vera presa di posizione sul nucleare in sè. Certo, dopo la tua spiegazione se dovessero costruirmi una centrale vicino casa non mi lamenterei più di tanto, ma preferirei vedere comunque una prateria di pannelli solari ad alto rendimento o pale eoliche. :)


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Inviato il 17 maggio 2008 14:18

Grazie Prete Rosso, la cosa importante è che ora te sia più informato e quindi abbia la libertà e la consapevolezza di sapere la conseguenza di certe scelte.

 

Per quanto riguarda i rendimenti di fotovoltaico ed eolico ci stanno già lavorando parecchio, per l'Italia la prima soluzione è comunque molto limitata perchè abbiamo poco spazio disponibile (discorso diverso per il sud ovest americano per fare un paragone) e quindi è più sensato pensare all'eolico. Rimane comunque un dato di fatto che queste 2 fonti e le altre rinnovabili non possono garantire la stessa densità di potenza (cioè occorre molto più spazio) e soprattutto la continuità di servizio (nuvole, notte, poco vento eccetera) di una qualunque centrale a combustibile fossile o nucleare.

 

Per l'Italia l'autosufficienza in termini di fonti è impossibile...abbiamo un sottosuolo povero. L'autosufficienza in termini di produzione è invece un obiettivo da perseguire..perchè se domani la Francia non riuscisse a produrre elettricità a sufficienza noi resteremmo al buio. Neanche gli altri paesi europei hanno autosuff in termini di fonti ma in termini di produzione. La Svizzera ad esempio produce 55% con nucleare e 45% con idrolelettrico (circa) ed è un modello che è sicuramente il migliore..ma quel 55% è ricoperto da Uranio che non è svizzero.


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Inviato il 17 maggio 2008 19:28

butto li una cosa che mi è saltata in mente al momento: ma tappezzare il sahara con pannelli solari avrebbe un senso? :( :)

cmq come già detto a più ripresa affiancare il nucleare alle altre fonti d'energia in Italia è senza dubbio importante, sia per una questione economica sia per non rischiare di restare troppo indietro sul piano della ricerca... se effettivamente si riuscirà a riutilizzare le scorie noi quando sarà il momento non le avremo....


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Inviato il 17 maggio 2008 21:11

Tappezzare il Sahara? Basta una tempesta di sabbia e il pannello è compromesso.

 

Non è sufficiente che ci sia il sole, o che sia caldo. Sono necessarie condizioni particolari e inoltre è necessario provvedere alla manutenzione altrimenti il rendimento (che già è basso) crolla. Personalmente credo che il solare sia la fonte più sopravvalutata perchè nell'immaginario collettivo uno pensa "basta il sole" e invece no, è ben diverso e ben più complicato.


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