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Energia nucleare...
Y di Yaenrhys
creato il 09 agosto 2004

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Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia? 146 votanti
Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia?
54.8% (80 voti)
No
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Non so
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Inviato il 19 ottobre 2006 14:53

Oddio...di questo non sapevo proprio nulla:

 

Recentemente (dicembre 2003) alcuni ricercatori americani del The Institute for Genomic Research (TIGR) e della University of Massachusetts, Amherst, finanziati dal Department of Energy, hanno sequenziato il genoma di un batterio, il "Geobacter sulfurreducens", che è in grado di metabolizzare i metalli radioattivi come l'uranio.

Questo straordinario microrganismo, che vive nel suolo, potrebbe svolgere un ruolo molto importante nelle strategie di "bioremediation", il trattamento biologico di siti inquinati. "Il genoma di questo batterio può aiutarci a rispondere ad alcune delle sfide più complesse in materia di inquinamento ambientale nonché a produrre energia dallo sfruttamento di fonti rinnovabili" ha dichiarato Spencer Abraham, segretario per l'energia. "Geobacter è una parte importante della cassetta degli attrezzi che la natura mette a disposizione per rispondere alle sfide ambientali ed energetiche. Questa sequenza genomica e la ricerca che ne deriverà potranno contribuire a mettere a punto strategie e biotecnologie per la pulizia delle acque di falda e dei terreni inquinati nelle zone industriali."

I ricercatori della Università del Massachusetts hanno capito da tempo che Geobacter ha la capacità di far precipitare, bloccandoli, una serie di radionuclidi (come l'uranio e il tecnezio), evitando così che questi elementi finiscano nelle acque dei pozzi e dei fiumi. Adesso, la sequenza del genoma permette di capire alcune delle caratteristiche metaboliche più interessanti di questo microorganismo, finora poco studiate e comprese.

 

Controllerò meglio, per il momento lo prendo con le molle.

 

I 2,6 miliardi necessari per smantellare le 4 centrali che abbiamo entro il 2020 è già previsto che siano le tasse dei contribuenti a pagarli.

 

Si perchè l'ENEL era ancora monopolio di stato nel 1987. Se si costruissero nuove centrali il problema dei costi non ci toccherebbe.

 

In quuell'articolo Fornaciari dice anche che all'Italia servirebbero 10-20 centrali nucleari. Che detto dal Vice Presidente Associazione Italiana Nucleare

 

Dunque, ovviamente ogni persona ha le sue convinzioni e vanno rispettate. Quanto detto, 10-20 centrali, è sensato. Mettiamo una potenza media di 1000 MWe a centrale saremmo a 20 GWe. In Italia il picco del consumo di energia è circa 54 GWe (se non ricordo male) e in ogni paese (nucleare o meno) si va a coprire circa la metà di questa quantità con centrali che hanno bassi costi variabili (dovuti ad approvvigionamento di combustibile in generale) e che quindi dovrebbero lavorare in continuo e a potenza massima o quasi. La restante parte del fabbisogno viene coperta con centrali che funzionano poche ore al giorno e alcune che funzionano stagionalmente. Per questo esistono le turbogas, che possono entrare in funzione in mezz'ora a fronte delle (mi pare) otto ore di una centrale termoelettrica. Una centrale nucleare si "consuma di meno" se viene usata a potenza costante...come andare in macchina a velocità costante consuma meno rispetto a accelerate e frenate improvvise, sarebbe (anzi è) quindi adatta ad un funzionamento di questo tipo ovvero sempre accesa e sempre a massima potenza. Quindi come piano energetico non ha tutti i torti, io personalmente concordo ma capisco anche che "20 centrali" fa paura a sentirselo dire. Un piano sensato sarebbe iniziare a chiudere le centrali più vecchie (cioè costose e inquinanti) da sostituire con centrali nucleare di potenza simile o maggiore, in questo modo si crea una riserva (ovvero possibilità di produrre di più) che ci porterebbe piano piano a ridurre la dipendenza da altri paesi e magari una volta tanto saremmo noi a vendere qualcosa invece di comprare sempre...


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Inviato il 19 ottobre 2006 14:59
non è vero che il nucleare sia costoso, se fosse così non si capisce perché noi lo compriamo dalla Francia, dalla Svizzera, e perfino dalla Slovenia che, a 100 km da Trieste, ha una centrale uguale a quella di Trino Vercellese

Interessante notare però come almeno l'EDF sia perennemente in rosso, nel settore generazione, e si salvi solo con la trasmissione e con forti contributi statali; costi eccessivi o mala gestione?

Inoltre, a volte le centrali nucleari devono vendere, e questo ovviamente fa scendere il prezzo cui vendono.

 

 

Il costo dell' energia prodotta dal nucleare è di 2-3 centesimi di euro al Kwh, mentre quella prodotta da gas e petrolio costa 8-9 centesimi di euro

Gli unici numeri che ho mai visto sono quelli di Coiante, per questi vorrei vedere dati: ho sentito di tutto e di piú, ma, salvo Coiante, mai supportato da dati.

Per esempio, le cifre riportate sono comprensive dei costi di smantellamento?

 

 

la differenza del costo dell'energia tra l'Italia e gli altri paesi è del 100%, se si fa riferimento alle utenze più significative (3500 kWh/anno per il settore domestico e 2 GWh/anno per quello industriale), la differenza già al gennaio 2001 era del 59 e 55% rispettivamente

A me risulta un dato medio, a memoria, del 60% in piú. I dati riportati sarebbero riferiti alla singola utenza media?

Per il prezzo del petrolio, non solo le guerre sono state.

 

 

Comunque il costo del decomissioning è circa il 5% del costo totale, quindi basta prendere i costi sopra riportati e moltiplicare per 1,05

Nel documento di Coiante, e in altre fonti, il costo di smantellamento e trattamento dei rifiuti radioattivi (senza considerare la loro collocazione in una discarica apposita) è considerato all'incirca pari all'investimento iniziale, cosa cui si aggiunge il fatto che a fine vita operativa si potrà recuperare meno valore, rispetto a una centrale classica, a causa del bombardamento neutronico. Hai altri dati?

 

 

"Il genoma di questo batterio può aiutarci a rispondere ad alcune delle sfide più complesse in materia di inquinamento ambientale nonché a produrre energia dallo sfruttamento di fonti rinnovabili"

In che modo rientrerebbe nel piano delle rinnovabili?

 

 

In Italia il picco del consumo di energia è circa 54 GWe

Confermo: il picco di potenza nel 2004 è stato circa 55 GW.

 

 

Una centrale nucleare si "consuma di meno" se viene usata a potenza costante

A quanto mi è stato detto, comunque le centrali nucleari sono molto poco regolabili; ti risulta?

 

 

magari una volta tanto saremmo noi a vendere qualcosa invece di comprare sempre

A volte lo facciamo già, a quanto mi è stato detto... quando viene pagata molto. Cercherò altri in merito.


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Inviato il 19 ottobre 2006 15:15

Hai altri dati?

 

Chiederò al professore...tanto il libro lo ha scritto lui...

 

In che modo rientrerebbe nel piano delle rinnovabili?

 

Ah questo proprio non lo so...ho trovato sta roba girovagando su internet...comunque cercherò qualche articolo in merito.

 

A quanto mi è stato detto, comunque le centrali nucleari sono molto poco regolabili; ti risulta?

 

Dunque...una centrale nucleare che viene regolata molto spesso è soggetta ad usura, quindi visti i costi e le fatiche per costruirle si cerca di farle funzionare sempre "a regime". Non è "meno regolabile" delle altre centrali, solo una termoelettrica se funziona al 50% del carico ha una perdita di rendimento...una nucleare ha perdita di rendimento e di vita utile. Il perchè profondo ancora non lo so, il corso di impianti nucleari è al prossimo anno. Credo sia basato sul fatto che con le barre di controllo più abbassate queste vadano a deteriorarsi molto più velocemente. Barre che fanno parte dei componenti non sostituibili di cui discutevamo qualche tempo fa. Quindi se le barre sono out la centrale si chiude, di conseguenza si cerca di far lavorare sempre a massimo carico...e per questo i francesi ci vendono energia, a loro conviene perchè prendono soldi e non compromettono la vita delle loro centrali.


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Inviato il 19 ottobre 2006 15:39

Oddio...di questo non sapevo proprio nulla:

 

Recentemente (dicembre 2003) alcuni ricercatori americani del The Institute for Genomic Research (TIGR) e della University of Massachusetts, Amherst, finanziati dal Department of Energy, hanno sequenziato il genoma di un batterio, il "Geobacter sulfurreducens", che è in grado di metabolizzare i metalli radioattivi come l'uranio.

 

Bè questa soluzione non sarebbe male....

 

 

 

Quindi come piano energetico non ha tutti i torti, io personalmente concordo ma capisco anche che "20 centrali" fa paura a sentirselo dire. Un piano sensato sarebbe iniziare a chiudere le centrali più vecchie (cioè costose e inquinanti) da sostituire con centrali nucleare di potenza simile o maggiore, in questo modo si crea una riserva (ovvero possibilità di produrre di più)

 

Più che paura nel sentirselo dire, mi pone altri dubbi: sarebbe fattibile?! Avremmo tutti i soldi e siprattutto 10-20 siti idonei?!

 

 

Mi sapreste dire un'altra cosa: tenendo conto di tutti i costi dalla costruzione al mantenimento e allo smantellamento, i costi di stoccaggio e di tenuta in sicurezza dei siti, alla fine produrre ci conviene davvero tanto di più che comprarlo dalla Francia :)


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Inviato il 19 ottobre 2006 15:50
tenendo conto di tutti i costi dalla costruzione al mantenimento e allo smantellamento, i costi di stoccaggio e di tenuta in sicurezza dei siti, alla fine produrre ci conviene davvero tanto di più che comprarlo dalla Francia

Difficile da dire, anche perché si dovrebbero considerare cose non strettamente economiche: l'indipendenza energetica, per esempio. Mettiamo anche che ci costerebbe di piú costruire e gestire una centrale nucleare, rispetto ad acquistare l'energia; però non ci sarebbe nessuno che potrebbe chiudere il "rubinetto" dell'energia.

Inoltre, il black out del 2003 è derivato da una linea, parte di quelle da cui importiamo energia, che non passava sul nostro territorio; fossimo stati indipendenti, quell'evento non si sarebbe verificato.


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Inviato il 19 ottobre 2006 18:07

voto si , dato che nn vedo quei lati nn positivi .

inquina meno , e un possibile disastro nn è quella gran preoccupazione visto che in fracia al confine con l'italia ci sono e se succede qualcosa ci siam dentro fino in fondo.

>_>


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Inviato il 19 ottobre 2006 18:59

sarebbe fattibile?! Avremmo tutti i soldi e siprattutto 10-20 siti idonei?!

 

Io credo di si, diciamo che basta guardarsi attorno...uno stato come la slovenia, che viene da dittatura, guerra civile e per certo non è uno stato ricco ha un suo programma nucleare, come ne hanno uno la Rep. Ceca e la Slovacchia. Per inciso a Praga c'è anche un reattorino in scala per gli studenti, e se tutto va bene dovremmo andare con la facoltà a fine aprile...

 

I siti, dunque è ovvio che nessuno vorrebbe una centrale dietro casa...quindi o si hanno disponibili ampi spazi disabitati...oppure ci si adatta. Credo che anche qua si debba prendere esempio dall'Europa: le centrali vengono costruite, certo magari è sensato costruire in zone non sismiche o per lo meno poco sismiche...ma il problema non è insormontabile e l'esempio pratico è il Giappone.

 

tenendo conto di tutti i costi dalla costruzione al mantenimento e allo smantellamento, i costi di stoccaggio e di tenuta in sicurezza dei siti, alla fine produrre ci conviene davvero tanto di più che comprarlo dalla Francia

 

Partiamo da un presupposto: dalla Francia compriamo circa il 15% del nostro fabbisogno, se non vogliamo appesantire la situazione (cosa che non conviene assolutamente) credo che in ogni caso qualche centrale vada costruita. Dovendo poi scegliere una tipologia di centrale io dico nucleare per i motivi già detti e commentati. E' importante essere indipendenti energeticamente, non solo perchè a me i francesi stanno un po' sugli zebedei...ma soprattutto perchè dipendere in maniera pesante (1 volta su 6 che accendiamo una lampadina si tratta di uranio francese...non è poco!!) da uno stato significa che saremo sempre succubi della loro politica energetica e delle loro scelte in campo energetico. Poniamo il caso che fra 10 anni in Francia chiudano 3 centrali senza costruirne altre perchè non hanno fondi (in Francia l'energia è monopolio di stato)...cosa credete che rimarrebbero senza energia loro per venderla a noi? Dover dipendere da qualcuno non è mai una cosa consigliabile, soprattutto in una materia di importanza strategica come l'elettricità.


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Inviato il 19 ottobre 2006 19:08

E, infine non è vero che gli altri paesi stanno uscendo dal nucleare, vedi la Finlandia che ha ordinato la quinta centrale (Centrale di Okhiluoto); vedi la Francia che ha iniziato adesso a costruire una nuova centrale PWR a Flamenville in Normandia, oppure la Cina che ha messo in cantiere 20 nuove centrali nucleari.

Nel mondo, solo India, Ucraina, Russia e Cina stanno costruendo nuove centrali nucleari. Gli stessi Stati Uniti non costruiscono un reattore dal 1979 (dati Aiea - Agenzia internazionale per l’energia atomica). In Europa, cinque degli otto Paesi nuclearizzati hanno deciso da tempo la moratoria: Svezia 1980,Spagna 1984, Olanda 1994, Germania 1998 (entro il 2021), Belgio 1999 (entro il 2025).L’unico Paese dell’Ue che ha deciso di costruire un nuovo reattore è la Finlandia. L’Italia ha chiuso con il referendum del 1987. Danimarca, Portogallo, Grecia, Austria, Irlanda e Lussemburgo non hanno programmi nucleari.In Italia ci sono gli impianti Enel (la centrale del Garigliano è uscita dall’esercizio commerciale nel 1978; Latina nel 1986; Trino Vercellese nel 1987; Caorso nel 1986) e quelli Enea (l’impianto Itrec

della Trisaia ha concluso il ciclo di prove nucleari nel 1978, da allora non ha più riprocessato

combustibile; l’impianto Eurex ha terminato le attività di riprocessamento nel 1983).

 

Sellafield, in Inghilterra e l’impianto di La Hague nel nord della Francia, possono riprocessare ogni anno 5.000 tonnellate del proprio combustibile esausto, una quantità che nell’insieme rappresenta approssimativamente un terzo delle emissioni globali. La gara d'appalto per spedire ad uno di questi due siti i nostri rifiuti finiva nel 2005, non so chi abbia vinto, ma alla fine poco importa.

Peccato solo per una cosa.

 

Gli effetti sanitari e l’elevata incidenza di leucemia e tumori infantili intorno agli impianti di Sellafield costituiscono uno degli argomenti più dibattuti e studiati negli ultimi 20 anni dalla comunità scientifica inglese. Nel 1983 un documentario televisivo mostrò che l’incidenza di

leucemia infantile nel paese di Seascale, il centro abitato più vicino al sito di Sellafield, era di 10 volte la media nazionale. Nel 1993 un rapporto governativo (HSE Investigation of leukaemia and other cancers in the children of male workers at Sellafield) calcolò che il numero di casi di leucemia era 14 volte superiore alla media nazionale. L’intera regione di West Cumbria è stata dichiaratazona ad alto rischio sanitario a causa degli alti tassi di tumori e malattie cardiocircolatorie. Disordini alla tiroide e tumori della pelle sono anche al di sopra della media nazionale britannica. Esami effettuati post-mortem hanno riscontrato concentrazioni di plutonio nei lavoratori di Sellafield pari a 1.000 volte i livelli trovati altrove. Le stesse analisi effettuate su scala regionale, in persone non impiegate a Sellafield, hanno rilevato livelli di plutonio superiori di 250 volte a quelli generalmente riscontrati nelle popolazioni inglesi. Alcuni campionamenti di polveri domestiche

effettuati in abitazioni vicine a Sellafield hanno evidenziato una presenza di plutonio pari a 6.000 volte quella registrata altrove (National Radiological Protection Board, 1985). Plutonio e radioattività sono presenti nel cibo, nei denti dei bambini e sono riscontrati nell’intero

Oceano Artico, fino al Canada settentrionale (New Scientist, 10 May 1997).

 

Ma immagino che non c'è modo di mettere in relazione tutti quei tumori con la vicinanza a un sito di stoccagio e riprocessione. Sono solo semplici coincidenze.

 

Gli scarichi liquidi radioattivi di Sellafield finiscono nel Mare d’Irlanda per un volume di 9 milioni di litri al giorno. Essi contengono un cocktail di circa 30 radionuclidi differenti, così come le emissioni in atmosfera dalle ciminiere. La contaminazione radioattiva degli scarichi e delle

emissioni riguarda acque, suoli, sabbia, argille, animali e prodotti agricoli. Negli ultimi 20 anni i livelli di contaminazione sono diminuiti, grazie alla protesta di abitanti e associazioni ambientaliste. Ma la radioattività dura decenni e decenni. Questa può oggi essere misurata lungo l’intera costa inglese e della Groenlandia, fino alla Svezia e al Canada. Nel corso della sua attività il sito di Sellafield ha rilasciato oltre mezza tonnellata di plutonio nel mare. A causa dell’azione combinata di venti e maree, il plutonio viene trascinato a riva e sospeso

nell’aerosol che ricade sulla costa. Azioni di monitoraggio indipendenti hanno regolarmente trovato livelli di radioattività 10-15 volte

superiori a quelli dichiarati dalle rilevazioni ufficiali svolte regolarmente da enti governativi britannici e da BNFL.


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Inviato il 19 ottobre 2006 19:20

la moratoria: Svezia 1980

 

La svezia ha sospeso la moratoria: hanno chiuso una centrale nel 2000, dovevano chiuderne un'altra nel 2002 ma si sono accorti che non avrebbero potuto sostenere il loro consumo, quindi l'hanno sospesa. Credo che anche gli altri paesi si orienteranno in questa direzione...fino al 1999 (Belgio) il petrolio costava molto meno e le prospettive sul fotovoltaico erano ben diverse da quelle attuali.

 

Gli scarichi liquidi radioattivi di Sellafield finiscono nel Mare d’Irlanda per un volume di 9 milioni di litri al giorno.

 

Dunque, se è vero significa che la centrale è stata progettata con i piedi...oppure stanno volutamente scaricando loro (che sarebbe ancora peggio). Tu citi Sellafield ed è possibile che sia effettivamente costruita/progettata/gestita male...di questo non so molto ma mi informerò. Prendiamo però atto che ci sono altre centinaia di centrali per cui questo tipo di problema non si riscontra.

 

misurata lungo l’intera costa inglese e della Groenlandia, fino alla Svezia e al Canada

 

Mi sembra esagerato, ripeto non so molto sull'argomento ma credo che se fosse vero i canadesi e gli svedesi si sarebbero fatti sentire...


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Inviato il 19 ottobre 2006 19:38

Dunque, se è vero significa che la centrale è stata progettata con i piedi...oppure stanno volutamente scaricando loro (che sarebbe ancora peggio). Tu citi Sellafield ed è possibile che sia effettivamente costruita/progettata/gestita male...di questo non so molto ma mi informerò. Prendiamo però atto che ci sono altre centinaia di centrali per cui questo tipo di problema non si riscontra.

 

Da quel che so, correggimi se sbaglio, quella non è una centrale. è un sito di stoccaggio e riprocessione rifiuti. I rifiuti vengono lavorati in modo da essere pronti allo stoccaggio sottoterra. Quando fu aperto nel 1956 era il più grande impianto nucleare civile al mondo. I rifiuti provengono per la maggior parte dalle centrali inglese ma anche da altre centrali come quelle Giapponesi.

 

misurata lungo l’intera costa inglese e della Groenlandia, fino alla Svezia e al Canada

Mi sembra esagerato, ripeto non so molto sull'argomento ma credo che se fosse vero i canadesi e gli svedesi si sarebbero fatti sentire...

 

Ti sembra esagerato?! Le correnti oceaniche ne fanno di strada. Per non parlare poi di tutti i possibili problemi di biomagnificazione.


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Inviato il 19 ottobre 2006 20:14

C'è però anche da considerare che in uno dei maggiori siti di immagazzinamento britannici (non ho Le Scienze sottomano per vedere quale) Lovelock ha misurato il livello radioattivo di fianco ai siti di immagazzinamento: minori della radiazione naturale del suo paese natio.

Non dico che quei problemi non derivino dal sito in oggetto, però c'è anche da chiedersi, come giustamente già sottolineato, come quel sito sia stato progettato. Una casa automobilistica aveva fatto un'automobile che per un errore di progetto in curva si ribaltava: questo non implica che tutte le automobili si ribaltino in curva.


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Inviato il 19 ottobre 2006 21:01

Da quel che so, correggimi se sbaglio, quella non è una centrale. è un sito di stoccaggio e riprocessione rifiuti

 

Si è un centro di trattamento scorie non una centrale. Ho scoperto una cosa interessante: nel 1994 il governo inglese autorizzò Sellafield ad aumentare gli scarichi in acqua e atmosfera ai livelli attuali. Il che significa due cose:

1- i politici non possono trattare materie che non conoscono (e quindi non dovrebbero fare proprio nulla);

2- per quanto ci possa dispiacere Sellafield è in regola con le norme di legge...e quindi a tutti gli effetti è stata fatta una porcata. L'unica notizia buona che riesco a togliere da questo è che il progetto (e quindi lo schermaggio) sono buoni, la gestione invece ha fatto pena a quanto pare.

 

Le correnti oceaniche ne fanno di strada.

 

Si ma l'uranio e derivati sono pesanti...almeno 15 volte rispetto all'acqua. Con questa differenza di peso si depositano sul fondale e non arrivano in canada anche tenendo conto delle correnti.


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Inviato il 19 ottobre 2006 21:11

Si è un centro di trattamento scorie non una centrale. Ho scoperto una cosa interessante: nel 1994 il governo inglese autorizzò Sellafield ad aumentare gli scarichi in acqua e atmosfera ai livelli attuali. Il che significa due cose:

1- i politici non possono trattare materie che non conoscono (e quindi non dovrebbero fare proprio nulla);

2- per quanto ci possa dispiacere Sellafield è in regola con le norme di legge...e quindi a tutti gli effetti è stata fatta una porcata. L'unica notizia buona che riesco a togliere da questo è che il progetto (e quindi lo schermaggio) sono buoni, la gestione invece ha fatto pena a quanto pare.

 

Bè allora adesso mi sento moooolto più sicura. Se mai dovessimo aprire un centro di trattamento in Italia, noi certe cose mica le facciamo, mica siamo come gli inglesi :wacko: ;) :huh: :lol: :lol: ;)

 

Forse però dovrei piangere >_>


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Inviato il 07 novembre 2006 22:47

Sembra che alla fine il chilowattora nucleare non sia cosí conveniente, anche oltre i calcoli di Coiante: su Le Scienze di questo mese è pubblicato un articolo di due ricercatori che hanno partecipato a uno studio del MIT del 2003, The Future of Nuclear Power, da cui si evincerebbe un costo di 0,067 $/kWh per il nucleare (attuale generazione di reattori), di 0,042 $/kWh per il carbone, e di 0,058 $/kWh per il gas.

Inoltre, se si riuscisse a raggiungere il tetto di 1 TW da nuovi reattori nucleari, per tenere le scorie sarebbe necessario un impianto come quello del Nevada ogni tre anni e mezzo, cosa che fa interrogare sui costi.

Studio del MIT: http://web.mit.edu/nuclearpower/

 

Studi arrivati a simili risultati:

Università di Chicago, Agosto 2004: http://www.qualenergia.it/UserFiles/Files/...cleare_2004.pdf

IEA 1998: http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/199...ojected1998.pdf

EIA 2006: http://www.eia.doe.gov/oiaf/aeo/electricity.html

 

Infine, sembra che nel 2005 le miniere di uranio siano riuscite a soddisfare solamente il 60% della richiesta, mentre il resto è venuto da altre fonti, soprattutto riserve e armi nucleari (http://www.uic.com.au/nip41.htm).


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Inviato il 09 novembre 2006 23:04

MIT del 2003, The Future of Nuclear Power, da cui si evincerebbe un costo di 0,067 $/kWh per il nucleare (attuale generazione di reattori), di 0,042 $/kWh per il carbone, e di 0,058 $/kWh per il gas.

 

Hai detto bene, uno studio del MIT ovvero negli Stati Uniti. Ora...noi rispetto agli USA quanto paghiamo il gas? Soprattutto in Italia quanto costa 1 kWh?

 

Infine, sembra che nel 2005 le miniere di uranio siano riuscite a soddisfare solamente il 60% della richiesta, mentre il resto è venuto da altre fonti, soprattutto riserve e armi nucleari

 

A quanto ne so i giacimenti di Uranio sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno per i prossimi circa 100 anni. Ovviamente se ho combustibile già estratto dalla miniera e già trattato posso usare quello invece di estrarne altro...oltretutto facendo bella figura dicendo "ho smantellato le armi atomiche".


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