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Energia nucleare...
Y di Yaenrhys
creato il 09 agosto 2004

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Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia? 146 votanti
Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia?
54.8% (80 voti)
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Mornon
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Mornon
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Inviato il 17 ottobre 2006 13:07
per curiosità perchè ignoro completamente la cosa e non ho il tempo di andare a informarmi mi sapresti dire in quanto tempo si riassorbono i costi di costruzione e di smantellamento di una centrale?

A Leibstadt parlano di venti o trent'anni (non ricordo esattamente), su sessant'anni di vita utile. Ma qui c'è sempre da fare il discorso "Costo ed emissioni".

 

 

Infatti Infatti noi abbiamo ancora 4 centrali sul nostro territorio ancora piene di rifiuti. Va bè ma si sa l'Italia è un caso a parte

Se manca l'industria nucleare, plausibilmente manca anche l'industria per il trattamento dei prodotti dell'industria nucleare. Senza contare che la proposta per un sito d'immagazzinamento c'era stata, però è stata affossata dalle amministrazioni locali.

In Inghilterra Lovelock è andato in uno dei principali centri di immagazzinamento scorie, e ha misurato una radioattività inferiore a quella naturale.

 

 

SE si svilupperanno nuove tecnologie. Ritorniamo al punto di partenza. Intando quelle di adesso non sappiamo dove metterle. E crescono, crescono

Le tecnologie ci sono, devono essere messe a punto; il fatto è semplicemente uno: io non sto dicendo che il nucleare sia tutto rose e fiori, senza problemi né costi. Ma intanto c'è da valutare se considerare i costi o l'ambiente, e inoltre se si vuole l'elettricità qualcosa si deve fare.

 

 

Non ho mai detto che gli altri tipi di centrale non impattano l'ambiente. Ma quando consideri un nuovo progetto non puoi limitarti a dire "questo impatto non lo considero tanto lo fanno anche gli altri"

Vero, ma non si può nemmeno parlarne come se fosse un problema solo del nucleare.

 

 

Vuoi sapere di disastri che hanno fatto migliaia di morti come Chernobyl?! No non ce ne sono stati. Quelli che ho riportato io non sono disastri ma semplici "incidenti"

[...]

Il problema è che basta che una e una sola volta vada male qualcosa, perchè nulla è infallibile. E per quella volta, magari accade 1 ogni 100 anni, i danni non si contano sulle dita della mano, non ti bastano nemmeno quelle dei piedi

Se non altro, voglio sapere di incidenti: "reattore fermato" non è un incidente, "tornado a ottocento metri dal reattore" non è un incidente. Sarebbe come dire che frenare per evitare di tamponare un'altra macchina è un incidente. Qui si parla di intervento dei sistemi di sicurezza, non di incidenti.

Il discorso sul fatto che basta che accada una volta è un'altra cosa, ma non si può pretendere di portare perfetti interventi dei sistemi di sicurezza come incidenti, oppure come incidenti nucleari incidenti che in centrali non nucleari sarebbero stati anche piú gravi.

Baasta che capiti una volta? Vero. Ma intanto i danni di Chernobyl sono ancora da valutare, nel senso che si spazia da valutazioni di poche decine di morti direttamente riconducibili all'incidente (Chernobyl forum) a valutazioni di centinaia di migliaia; però intanto ci sono persone che vivono nei dintorni di Chernobyl senza problemi di salute, e in Italia, dove tanto si era parlato di radiazioni, la situazione è rientrata nella normalità ormai da almeno un decennio, a memoria, e non era mai andata a livelli pericolosi. A parte questo, sicuramente la possibilità del guasto va considerata: ma discutiamo anche di quale guasto, per prima cosa (che un reattore funzioni male non implica che gli svariati metri tra acciaio e calcestruzzo cedano, per esempio: sarebbero diversi guasti, non uno solo); poi, c'è da parlare di tutte le altre questioni già trattate: generazione di massa, basse emissioni, ecc. C'è da considerare una serie di cose.

Si può essere contro il nucleare, ma con cognizione di causa, e non su basi che poco o nulla c'entrano, o su basi esagerate.

Tra parentesi: senza andare a cercare liste di incidenti veri o spacciati tali:

  • Seveso;
  • Bhopal;
  • Vajont.

Chiudiamo le industrie chimiche e le centrali idroelettriche a bacino? Magari il nucleare sarà controproducente, magari no; ma ho l'impressione che, anche a causa del periodo in cui capitò, il disastro di Chernobyl ebbe - e abbia - una risonanza distorta, rispetto agli effettivi danni almeno a oggi accertati.

 

 

Costruire centrali nucleari non vuol dire chiudere tutte le altre centrali [...] prima risolviamo il problema delle scorie, che tra tutti è quello che più mi preoccupa, e poi diamo via libera al nucleare

Ma vuol dire dismettere centrali poco efficienti: se ho bisogno di potenza dieci, e costruisco una centrale nucleare da potenza uno, potrò dismettere centrali classiche fino a raggiungere potenza uno. Non genero undici.

Sul discorso delle scorie, per sviluppare quelle tecnologie ci deve essere un'industria del nucleare, e comunque ci devono essere centrali nucleari: prima o poi, dovranno essere provate.

 

 

Non l'ho mai riferito solo al nucleare ma è uno dei suoi impatti. Il nucleare non ha impatti sull'atmosfera, non ha emissioni ma ha un altro impatto sull'ambiente. L'acqua calda che viene rilasciata (come per altre centrali) e le scorie

Da come lo avevi detto sembrava che fosse una cosa attribuita unicamente alle centrali nucleari.

 

Su Fonti di Energia ho mandato il materiale sul nucleare cui facevo riferimento.


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Rapier
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Rapier
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Inviato il 17 ottobre 2006 14:16
Vuoi sapere di disastri che hanno fatto migliaia di morti come Chernobyl?!

 

Le migliaia di morti ci sono state a Hiroshima e Nagasaki, non a Chernobyl. Chernobyl è stato il peggior disastro dell'industria nucleare, ma, avendoci studiato un pochino, sono più propenso a sostenere le tesi del Chernobyl Forum riguardanti il numero di morti effettivi, cioè circa un centinaio di persone (principalmente tecnici della centrale, militari e pompieri che sono intervenuti per arginare il disastro), tutto il resto dei dati sono stime di rischio. Certo una vasta zona è stata evacuata, diverse migliaia di persone si sono trovate senza lavoro e senza casa, e si sono riscontrati numerosi casi di disfunzioni alla tiroide dovuti alla presenza di iodio-131 (che voglio far notare ha tempo di dimezzamento di 5 giorni, dopo poco più di 1 mese praticamente non ce n'è più traccia), ma da qui a fare falsi allarmismi come si è fatto per 20 anni mi sembra esagerato. Quella di Chernobyl era una centrale obsoleta già per i tempi, con gravi errori di progettazione, e il "disastro" è stato causato anche dall'incapacità (o la non-voglia) dell'ammininistrazione sovietica di gestire il problema. Vorrei ricordare che nel '79 a Three Miles Island, negli Stati Uniti, è successo un incidente simile (fusione del nocciolo del reattore, il quale però era sotto una bella cupola di cemento armato), conseguenze: nessuna.

 

E' assurdo che si porti come "prova" contro il nucleare un singolo incidente quando ci sono nel mondo 440 centrali che funzionano, alcune da 60 anni, senza aver dato un minimo problema.

 

Per quanto riguarda la questione "scorie che non si sa dove mettere". Si sa dove metterle, i depositi esistono per quello. Le scorie vengono messe dentro appositi contenitori in metallo e cemento, e immagazzinate in depositi sotterranei fino a che l'attività non è ridotta a livelli paragonabili a quelli ambientali. Noi un sito adatto (geologicamente stabile, no infiltrazioni di acqua) per costruire un deposito in Italia l'avevamo trovato, ma l'ottusità di certa gente ha prevalso e non se n'è fatto un tubo. Così invece di avere un sito controllato dove tenere d'occhio i nostri rifiuti siamo costretti a lasciarli dove stanno (e dove sì possono essere pericolosi), oppure, quando si può, perchè non sempre si può, dobbiamo spendere fior di milioni per farli riprocessare all'estero (tanto poi ci tornano, perchè col nucleare la politica è che i rifiuti che un paese produce se li smazza per i cavoli suoi).


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Lady Lyanna
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Inviato il 17 ottobre 2006 14:23

 

Se non altro, voglio sapere di incidenti: "reattore fermato" non è un incidente, "tornado a ottocento metri dal reattore" non è un incidente.

 

Non c'erano solo tornadi o reattori fermati. Incendi, esplosione e fughe di nubi.

 

 

però intanto ci sono persone che vivono nei dintorni di Chernobyl senza problemi di salute

C'è gente che si fuma dieci sigarette al giorno da 40 anni e non ha un tumore. Ciò non vuol dire che il fumo non faccia male.

 

Io alla fine la penso così: non mi importa se costruire e dismettere una centrale costa miliardi oppure pochi euri (i soldi utilizzati almeno spero non saranni i miei) e alla fine la paura di eventuali disastri uno se la fa passare (va bene non andarsela a cercare ma su certe cose bisogna essere razionali).

Ma nelle condizioni attuali il nucleare non è così pulito verso l'ambiente come si vuole credere. Se le nuove tecnologie scopriranno tecniche di riutilizzo delle scorie ben venga!!!! Se si riescono a eliminare le scorie che ,ci piaccia o no impattano l'ambiente, io sono la prima a votare per il nucleare. Ma adesso no. Non mi importa avere più elettricità se poi ho un ambiente degradato: di sicuro non vivo meglio. Bisogna avere un'industria nucleare per fare ricerca? In america ce l'hanno l'industria nucleare e hanno anche grandi fondi monetari per la ricerca. Sono fiduciosa nella ricerca.

 

Per quanto riguarda la questione "scorie che non si sa dove mettere". Si sa dove metterle, i depositi esistono per quello. Le scorie vengono messe dentro appositi contenitori in metallo e cemento, e immagazzinate in depositi sotterranei fino a che l'attività non è ridotta a livelli paragonabili a quelli ambientali. Noi un sito adatto (geologicamente stabile, no infiltrazioni di acqua) per costruire un deposito in Italia l'avevamo trovato, ma l'ottusità di certa gente ha prevalso e non se n'è fatto un tubo. Così invece di avere un sito controllato dove tenere d'occhio i nostri rifiuti siamo costretti a lasciarli dove stanno (e dove sì possono essere pericolosi), oppure, quando si può, perchè non sempre si può, dobbiamo spendere fior di milioni per farli riprocessare all'estero (tanto poi ci tornano, perchè col nucleare la politica è che i rifiuti che un paese produce se li smazza per i cavoli suoi).

 

E quell'unico sito dovrebbe bastare per tutta l'Italia?!? Le scorie non decadono dopo un paio di mesi. Hanno bisogno di anni. E durante gli anni che le prime scorie decadono intanto se ne producono di nuove.

In America hanno speso 8 miliardi di dollari per creare un mega magazzino di stoccaggio sotto al deserto del Nevada dove sicuramente non ci sono centri abitati e falde acquifere eppure le analisi dell'Epa hanno già dimostrato che ci sono problemi. E sicuramente non penso che gli americano abbiano speso 8 miliardi e poi hanno lesinato sulle nuove tecnologie.

Speriamo in queste nuove tecnologie di cui avete parlato, mi sembrano la soluzione più logica e veramente utile.


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Mornon
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Inviato il 17 ottobre 2006 14:35
Non c'erano solo tornadi o reattori fermati. Incendi, esplosione e fughe di nubi

Cui io ho risposto, specificando perché non necessariamente siano incidenti nucleari, perché non necessariamente siano incidenti, perché non necessariamente siano significativi (ossia, se non ha fatto danni...). Ovviamente, senza ulteriori risposte non ho motivo per spostarmi da quelle posizioni.

 

 

C'è gente che si fuma dieci sigarette al giorno da 40 anni e non ha un tumore. Ciò non vuol dire che il fumo non faccia male

Vero, ma stiamo parlando di diverse persone (forse diverse centinaia, controllerò), di cui nessuna mi risulta avere problemi ("Qui si muore solo di vecchiaia", ha detto una delle abitanti di quel posto); statisticamente, diventa difficile che sia un caso.

 

 

Non mi importa avere più elettricità se poi ho un ambiente degradato: di sicuro non vivo meglio. Bisogna avere un'industria nucleare per fare ricerca? In america ce l'hanno l'industria nucleare e hanno anche grandi fondi monetari per la ricerca. Sono fiduciosa nella ricerca

A parte che non si tratta di avere piú[/] elettricità, ma quasi di avere elettricità (quando i combustibili fossili finiranno), e a parte che si ritorna comunque al discorso sulle emissioni (se è vero che almeno attualmente l'unica tecnologia in gradi di dare generazione di massa a basse emissioni è quella nucleare, e se rifiutiamo tale tecnologia, poi non lamentiamoci delle emissioni), quindi in pratica "Freghiamocene finché altri non avranno trovato una soluzione, e poi sfruttiamola"? Anche senza contare che ovviamente due nazioni possono mettere piú fondi e piú conoscenza di una (tempi ridotti), non mi pare un gran discorso; e poi ci si lamenta che in Italia la ricerca ristagna...

 

 

E quell'unico sito dovrebbe bastare per tutta l'Italia?

Era stato trovato per quanto rimaneva (e per quanto viene ancora prodotto) dopo la dismissione delle centrali nucleari: altri siti esisteranno, di certo non ci sono molti incentivi a trovarli, senza un'industria nucleare.


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Inviato il 17 ottobre 2006 14:37

Incendi, esplosione e fughe di nubi

 

Incendi che vengono spenti, esplosioni di componenti dove non è presente materiale radioattivo e fughe di nubi in ambienti sigillati o di nubi non radioattive non contano. Per inciso se esce radiazione da una centrale può significare due sole cose: (1) è una centrale tipo chernobyl (e non ce ne sono più) senza guscio protettivo; (2) incidente tipo chernobyl (ovvero idioti che non sanno gestire una centrale che disattivano i sistemi di sicurezza).

 

Discorso sui lavoratori...chi lavora in una centrale nucleare SA che può essere esposto, SA che può morire in caso di incidente e prende uno stipendio adeguato.

Chi lavora in una industria chimica spesso NON SA che schifezze gli fanno respirare, spesso NON SA che può morire in caso di incidente e spesso lo stipendio non è adeguato ai rischi.

 

Ma nelle condizioni attuali il nucleare non è così pulito verso l'ambiente come si vuole credere

 

Emissioni di gas serra zero, dato non confutabile. Scorie per cui sono previsti (e ci sono) siti adatti allo stoccaggio a lungo termine...per inciso sempre bastano sei metri di spessore di acqua a fermare le radiazioni...strabiliante.

 

Se le nuove tecnologie scopriranno tecniche di riutilizzo delle scorie ben venga

 

Le tecniche di riutilizzo delle scorie ci sono già...e inoltre basta la tecnologia attuale. I primi reattori veloci raffreddati a metallo sono progetti dell'ex-URSS.

 

Se si riescono a eliminare le scorie che ,ci piaccia o no impattano l'ambiente, io sono la prima a votare per il nucleare. Ma adesso no

 

Le scorie, come detto sono ribruciabili. Inoltre visto il volume ridotto potrebbero semplicemente essere spedite verso il sole con un razzo vettore...problema risolto.

 

Bisogna avere un'industria nucleare per fare ricerca? In america ce l'hanno l'industria nucleare e hanno anche grandi fondi monetari per la ricerca. Sono fiduciosa nella ricerca

 

Infatti in america stanno già testando i reattori di generazione 4...un mio amico è andato a Los Angeles a fare la tesi proprio su sta roba. E' necessaria un'industria nucleare? Si certo. Ma se non si comincia a (ri)mettere le basi, quando fra qualche anno questi reattori andranno a sostituire quelli vecchi e gli stati cominceranno a bruciare le proprie scorie a noi non resteranno che due cose da fare: (1) essere schiavi del nucleare altrui (cosa che già succede); (2) costruire centrali...ma vecchio stampo perchè gli stati con centrali nuove non cederanno le loro "preziose" scorie...mentre cederanno il loro uranio, che andrà arricchito e che comunque produrrà scorie che noi non potremo trattare se non ci doteremo di questo tipo di reattori.

 

Le migliaia di morti ci sono state a Hiroshima e Nagasaki, non a Chernobyl. Chernobyl è stato il peggior disastro dell'industria nucleare, ma, avendoci studiato un pochino, sono più propenso a sostenere le tesi del Chernobyl Forum riguardanti il numero di morti effettivi, cioè circa un centinaio di persone (principalmente tecnici della centrale, militari e pompieri che sono intervenuti per arginare il disastro), tutto il resto dei dati sono stime di rischio. Certo una vasta zona è stata evacuata, diverse migliaia di persone si sono trovate senza lavoro e senza casa, e si sono riscontrati numerosi casi di disfunzioni alla tiroide dovuti alla presenza di iodio-131 (che voglio far notare ha tempo di dimezzamento di 5 giorni, dopo poco più di 1 mese praticamente non ce n'è più traccia), ma da qui a fare falsi allarmismi come si è fatto per 20 anni mi sembra esagerato. Quella di Chernobyl era una centrale obsoleta già per i tempi, con gravi errori di progettazione, e il "disastro" è stato causato anche dall'incapacità (o la non-voglia) dell'ammininistrazione sovietica di gestire il problema. Vorrei ricordare che nel '79 a Three Miles Island, negli Stati Uniti, è successo un incidente simile (fusione del nocciolo del reattore, il quale però era sotto una bella cupola di cemento armato), conseguenze: nessuna.

 

Esatto


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Inviato il 17 ottobre 2006 16:10

si sono favorevole al nucleare in italia, perchè è inutile comprare l'energia(anche a caro prezzo) dalla francia quando se esplode una centrale là ci andiamo di mezzo pure noi.....

cmq al giorno d'oggi vi è molta sicurezza nelle centrali nucleari e farne una da noi nn sarebbe una cattiva idea....


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Inviato il 17 ottobre 2006 19:32
E quell'unico sito dovrebbe bastare per tutta l'Italia?!? Le scorie non decadono dopo un paio di mesi. Hanno bisogno di anni. E durante gli anni che le prime scorie decadono intanto se ne producono di nuove.

 

Era stato trovato per quanto rimaneva (e per quanto viene ancora prodotto) dopo la dismissione delle centrali nucleari: altri siti esisteranno, di certo non ci sono molti incentivi a trovarli, senza un'industria nucleare.

 

Non c'è bisogno di un'industria nucleare (intesa come centrali nucleari e annessi) per avere necessità di un sito di stoccaggio. In Italia abbiamo 2 reattori nucleari per ricerca funzionanti (uno a Pavia, uno a Frascati), e non so quanti centri di medicina nucleare. Tutti questi, come qualsiasi attività, producono rifiuti, che vanno trattati in maniera adeguata. In Italia si è fatto l'errore di pensare "no alla produzione di energia nucleare, ergo con tutto ciò che ha a che fare col nucleare non vogliamo avere nulla a che fare".

 

Se si riescono a eliminare le scorie che ,ci piaccia o no impattano l'ambiente, io sono la prima a votare per il nucleare. Ma adesso no

 

Voglio fare un paio di domande un po' socratiche, mi scuso se sembro polemico (o supponente, visto che la risposta io la so) ma voglio sapere cosa avete in testa: in che cosa consistono queste scorie nucleari? Perchè sono pericolose per l'ambiente?

 

Ah, mi sono dimenticato di dire una cosa importante, perchè non mi va di apparire per un fanatico. Il fatto che io sia pro nucleare non significa che sia favorevole "a prescindere". Sono consapevole che qualsiasi tecnologia, in quanto gestita da esseri umani, dipenda fortemente dalla testa di chi ne fa uso, e so che chi ha a che fare con il nucleare è consapevole della pericolosità delle radiazioni e dei rischi che si corrono se questo tipo di tecnologie vengono usate con superficialità, quindi mi ritengo fiducioso.


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Inviato il 17 ottobre 2006 19:35
Non c'è bisogno di un'industria nucleare (intesa come centrali nucleari e annessi) per avere necessità di un sito di stoccaggio

Vero: abbiamo anche un centro di ricerca per i reattori veloci, a memoria, e produciamo non ricordo quante scorie (ho in mente cinquecento all'anno, ma non ricordo se fossero chilogrammi, o cosa); quello che volevo dire è che se si rifiuta totalmente il nucleare, non avendo un'industria nucleare, le ricerche potranno andare avanti fino a un certo punto, anche perché la preparazione in tali campi non avrà (o avrà pochi) esempi pratici nazionali, e gli sbocchi saranno principalmente all'estero.


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Inviato il 17 ottobre 2006 19:40

si sono favorevole al nucleare in italia, perchè è inutile comprare l'energia(anche a caro prezzo) dalla francia quando se esplode una centrale là ci andiamo di mezzo pure noi.....

cmq al giorno d'oggi vi è molta sicurezza nelle centrali nucleari e farne una da noi nn sarebbe una cattiva idea....

..quoto in pieno,e poi qui a pavia già ce l'abbiamo la centrale,piccola ma c'è :D :D :D

sono assolutamente favorevole perchè in fondo si tratterebbe di centrali molto sicure (quelle francesi teoricamente possono resistere senza fare danni eccessivi alla caduta di un aereo),a differenza di quelle disastrate in russia tipo cernobyl.

avevo anche sentito che una delle idee era di comprare le vecchie centrali russe per ristrutturarle per produrre energia per l'italia(poi non ne ho più sentito parlare pèrò). oltretutto così dipenderemmo meno dal petrolio indi per cui dagli arabi di cui sinceramente diffiderei.


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Inviato il 17 ottobre 2006 20:31

Ho votato non so perchè ritengo la cosa una questione tecnioca , non una questione politica!

 

Se si valuta e si vede che un "progetto energetico" con il nucleare costa meno ed inquina meno....ben venga. Altrimenti no


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Inviato il 18 ottobre 2006 11:40

 

Noi un sito adatto (geologicamente stabile, no infiltrazioni di acqua) per costruire un deposito in Italia l'avevamo trovato, ma l'ottusità di certa gente ha prevalso e non se n'è fatto un tubo. Così invece di avere un sito controllato dove tenere d'occhio i nostri rifiuti siamo costretti a lasciarli dove stanno (e dove sì possono essere pericolosi), oppure, quando si può, perchè non sempre si può, dobbiamo spendere fior di milioni per farli riprocessare all'estero (tanto poi ci tornano, perchè col nucleare la politica è che i rifiuti che un paese produce se li smazza per i cavoli suoi).

 

 

Scanzano, il sito scelto dal Governo, presenta, non le caratteristiche di sicurezza richieste dalle popolazioni, ma forse i minori rischi rispetto alle caratteristiche geologiche del nostro Paese: scendendo in profondità è presente una stratificazione formata da uno spessore rilevante di argilla (oltre 600 metri), uno strato di salgemma di oltre 250 metri di spessore, poi ancora un letto di argilla di centinaia di metri e sotto ancora sale. Le scorie verrebbero collocate a circa 800 metri di profondità nel livello di salgemma. Tuttavia restano aperti i seguenti importanti quesiti. La regione lucana è sismica e il territorio in superficie potenzialmente soggetto ad alluvioni: si è tenuto conto della riclassificazione sismica del sito di Scanzano e degli eventi meteorologici possibili ?

Altra cosa di cui bisogna esser certi è che il salgemma sia completamente secco, cioè che non sia al

suo interno intaccato da fluidi che i geologi possono riconoscere attraverso il metodo di analisi delle

inclusioni fluide, piccole bolle di liquido inglobate a livello microscopico nelle molecole saline e

sucettibili di sciogliersi per via della temperatura relativamente elevata dei materiali radioattivi in

decadimento. Qui emerge un aspetto critico, cioè la mancanza di studi approfonditi da condurre sul

posto preventivamente, e non dopo la scelta.

In realtà nell'unico altro sito comparabile (per modo di dire, perché lì si tratta di un deserto e di

rocce molto più antiche di quelle di Scanzano, che hanno "solo" 6 milioni di anni), gli studi sono

stati effettuati sul posto per un quarto di secolo e dovunque nel mondo si pensa a confinamenti di

questo tipo (Germania, Giappone) si impiegano decenni di lavori in situ prima di concedere il

benestare: come si pensa da noi di farlo in pochi mesi ?

 

 

 

 

 

Inoltre visto il volume ridotto potrebbero semplicemente essere spedite verso il sole con un razzo vettore...problema risolto.

 

 

Adesso risolviamo il problema dei rifiuti mandandoli nello spazio sul sole?! Chissà perchè la cosa mi sa molto da genere umano :unsure:


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Inviato il 18 ottobre 2006 12:00

...per inciso sempre bastano sei metri di spessore di acqua a fermare le radiazioni...strabiliante.

 

Scusa puoi spiegarmi....


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Inviato il 18 ottobre 2006 13:20

Una domanda:

 

Sono abbastanza interessato all'inquinamento dovuto al riscaldamento delle acque. Quant'acqua serve per far funzionare adeguatamente una centrale atomica? E qual è l'impatto in gradi centigradi che si ha sull'acqua?

Mi pare facile liquidare il problema con "anche le altre centrali hanno lo stesso problema": magari un tipo di centrale ha un impatto accettabile per la vita e un altro no. A che livello si pone il nucleare?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
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Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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Inviato il 18 ottobre 2006 15:23

Scusa puoi spiegarmi....

 

Certo: l'acqua è un ottimo isolante per le radiazioni. Generalmente negli istituti (tipo reparti di medicina nucleare) non viene usata, sostituita da pochi centimetri di piombo o qualche decina di cemento armato.

 

Con un paio di calcoli si vede bene che uno spessore di acqua (io ho detto di 6 metri perchè le piscine delle centrali nucleari dove sostano le barre di combustibile hanno circa quelle dimensioni) di alcuni metri è sufficiente a fermare le radiazioni. Con fermare le radiazioni si intende che misurata la radiazione essa sarà pari o inferiore a quella media terrestre...ricordiamo che in senso lato OGNI cosa è radiattiva..anche le persone :unsure: ^_^

 

Quant'acqua serve per far funzionare adeguatamente una centrale atomica? E qual è l'impatto in gradi centigradi che si ha sull'acqua?

 

Dunque il "quanta" dipende ovviamente dalla potenza della centrale: potenza più grande serve più acqua. In Italia le centrali termoelettriche raffreddate ad acqua sono vincolate dalla legge ad avere un salto di temperatura fra ingresso e uscita di 8-10 gradi. Solitamente si prende acqua da bacini idrici (fiumi, laghi ecc)

 

Per le centrali nucleari il sistema è lo stesso: ovviamente se la centrale è di grossa potenza occorrerà un volume maggiore di acqua.

 

Abbiamo però un piccolo vantaggio, mi spiego: all'interno del reattore c'è il raffreddamento ad acqua, si tratta di un circuito chiuso perchè l'acqua è sottoposta a radiazione e quindi viene fatta ricircolare. L'acqua presa dall'esterno serve per raffreddare la prima, ovviamente gli accorgimenti costruttivi sono tali per cui la radiazione non è dispersa...in questo modo però si va a raffreddare un ambiente "meno caldo" rispetto alle centrali termoelettriche e quindi il salto di temperatura fra ingresso e uscita può essere inferiore e certamente non è superiore.

 

Per inciso esiste anche il raffreddamento ad aria, meno usato perchè più ingombrante in termini di spazio occupato. I rendimenti sono praticamente gli stessi.

 

Mi pare facile liquidare il problema con "anche le altre centrali hanno lo stesso problema":

 

Non è per liquidare il problema, ho fatto notare che questo problema è comune e quindi se non si punta il dito da una parte non mi piace che venga puntato contro il nucleare per un problema che non è esclusivo. Io non sono un biologo e non so quale sia una differenza di temperatura che vada a turbare in maniera irreversibile un ambiente. Mi attengo ai limiti di legge che dovrebbero garantire sia l'ambiente sia il lato produttivo. Ovvio che si può prevedere un salto di temperatura anche di 0,5 gradi ma poi se serve l'intero corso del fiume per raffreddare la centrale...non mi sembra una genialata ecco...


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Inviato il 18 ottobre 2006 17:17
Scanzano, il sito scelto dal Governo, presenta, non le caratteristiche di sicurezza richieste, ma forse i minori rischi rispetto alle caratteristiche geologiche del nostro Paese: scendendo in profondità è presente una stratificazione formata da uno spessore rilevante di argilla (oltre 600 metri), uno strato di salgemma di oltre 250 metri di spessore, poi ancora un letto di argilla di centinaia di metri e sotto ancora sale

Hai materiale in merito? Mi pare d'aver letto che la zona scelta, proprio per l'alternarsi di argilla e salgemma, avesse qualità ottimali per l'immagazzinamento di scorie :unsure:

 

 

Mi pare facile liquidare il problema con "anche le altre centrali hanno lo stesso problema"

Da parte mia non voglio liquidarlo; solo, per come posto, sembrava che lo si assegnasse solo alle centrali nucleari, e ho voluto sottolineare che cosí non è.

 

 

le centrali termoelettriche raffreddate ad acqua sono vincolate dalla legge ad avere un salto di temperatura fra ingresso e uscita di 8-10 gradi

A memoria, io sapevo di tre (se serve, posso cercare se trovo gli estremi legali), ma non so se prima o dopo il mescolamento con le acqua del fiume/quello che è; hai dati diversi?

 

 

all'interno del reattore c'è il raffreddamento ad acqua, si tratta di un circuito chiuso perchè l'acqua è sottoposta a radiazione e quindi viene fatta ricircolare. L'acqua presa dall'esterno serve per raffreddare la prima, ovviamente gli accorgimenti costruttivi sono tali per cui la radiazione non è dispersa...in questo modo però si va a raffreddare un ambiente "meno caldo" rispetto alle centrali termoelettriche e quindi il salto di temperatura fra ingresso e uscita può essere inferiore e certamente non è superiore

Qui chiedo conferma: una centrale nucleare è inoltre tenuta a temperature inferiori rispetto alle centrali classiche, giusto?


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